Il Testo Poetico Nella Didattica Dell'Italiano L2
Il Testo Poetico Nella Didattica Dell'Italiano L2
Il Testo Poetico Nella Didattica Dell'Italiano L2
Fabio Delucchi1
1. INTRODUZIONE
Nel presente lavoro, a una prima trattazione teorica su quanto è stato finora scritto in
ambito di insegnamento dell‟italiano a stranieri sull‟utilizzo del testo poetico, quale
sottocategoria della tipologia testuale letteraria, segue una sezione dedicata a proporre
alcuni esempi di attività che utilizzino il testo poetico quale supporto per
l‟apprendimento dell‟italiano L2/LS.
I destinatari saranno preferibilmente apprendenti della scuola secondaria di primo e
di secondo grado perché è soprattutto a questo livello di scolarità che vengono richieste
particolari abilità di lettura e di comprensione di testi letterari, ma le stesse attività
possono, a mio avviso, essere utilizzate, con parziali modifiche e adattamenti, in diversi
contesti di insegnamento (tenendo presenti la tipologia di apprendenti, il loro livello
linguistico e culturale, le loro abilità e conoscenze, ma soprattutto il loro grado di
motivazione e interesse per il testo letterario e per il confronto interculturale), anche in
corsi di italiano L2/LS in contesto non scolastico, ad esempio nei corsi di lingua italiana
presso gli Istituti Italiani di Cultura.
La funzionalità del testo poetico ai fini dell‟insegnamento di italiano L2/LS può
derivare, a mio avviso, proprio dalle sue particolari caratteristiche che da molti sono
invece considerate fattori di ostacolo: giochi di parole, non univocità d‟interpretazione,
“destrutturazione” sintattica, polivalenza dei lemmi utilizzati, ricchezza lessicale,
accentuazione dell‟aspetto ritmico del “discorso” e della fonetica delle parole.
In particolare, il testo poetico potrà essere un‟ottima “palestra” per l‟apprendente,
un campo di prova che lo conduca (con l‟insegnante) a verificare l‟acquisizione di
strutture linguistiche affrontate in precedenza ma spesso non completamente acquisite
anche perché ritrovate in tipologie testuali comunque didattizzate e talvolta poco
motivanti.
La “poeticità”, dunque, non dovrà essere presentata come ostacolo alla
comprensione, ma dovrà principalmente fornire lo stimolo per un‟attività didattica
particolare, diversa e più coinvolgente, a cui l‟insegnante di italiano L2/LS potrà
ricorrere con misura e attenzione nell‟arco di un corso di lingua tradizionale e/o,
gradualmente, anche in ambito scolastico in un corso di italiano quale lingua di
scolarizzazione.
1Master Promoitals, Università degli Studi di Milano. Svolge servizio di assistentato Comenius al
Gimnazjum Społeczne di Rybnikpresso (Polonia), dove tiene corsi di lingua italiana per studenti e adulti.
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© Italiano LinguaDue, n. 1. 2012. Delucchi F., Il testo poetico nell‟insegnamento dell‟italiano L2/LS.
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Cristina Lavinio (1990: 67) definisce il testo come «un oggetto linguistico
caratterizzato da coerenza e coesione». Un testo è coerente se ha una chiara
organizzazione dei suoi contenuti tematici, è coeso se ha efficaci meccanismi
di intreccio dei suoi elementi formali di natura essenzialmente sintattica,
lessicale e grammaticale.
La linguistica testuale distingue i testi in base alla loro funzione
comunicativa prevalente: come ricorda Lavinio (1990) possiamo identificare
tipi testuali descrittivi (presentano le caratteristiche di una persona, un
oggetto, un paesaggio), narrativi (raccontano un evento, una storia),
argomentativi (sostengono una tesi attraverso un ragionamento), espositivi
(danno informazioni su un tema o un concetto attraverso delle spiegazioni),
regolativi (orientano il comportamento attraverso norme, regole, istruzioni),
rappresentativi (rappresentano scene con scambi dialogici o sequenze di
azioni).
[…] Vedovelli (2002: 85) ci ricorda che «La descrizione, la narrazione e
l‟argomentazione sono le tre categorie tipologiche fondamentali, considerate
tali nella generalità delle teorie e dei modelli di analisi del testo. Queste
categorie sembrano essere universali, o almeno generali, presenti in ogni
codice linguistico».
La tipologia indicata dalla linguistica testuale individua dunque categorie
testuali molto generali e difficilmente isolabili: raramente un testo appartiene
a uno soltanto di questi tipi. L‟insegnante di lingua, interessato in prima
istanza alla realtà della comunicazione, ha ben presente che i tipi testuali
generali si concretizzano in molteplici generi testuali: ad esempio il racconto,
l‟annuncio immobiliare, la lezione accademica, le istruzioni per l‟uso di un
elettrodomestico, la barzelletta, il sermone, il video-clip, il messaggio breve
telefonico, la poesia. Ed è questa molteplicità di generi testuali che gli
procura risorse e contributi preziosi per il suo lavoro in aula (Spagnesi,
2011: 368-369 .
La poesia viene qui inclusa nel sottoelenco dei “molteplici generi testuali” in cui le
principali categorie testuali elencate possono “concretizzarsi”, al pari di annunci
immobiliari, libretti di istruzioni, barzellette e video-clip. Questa scelta può apparire
“forzata” perché il testo poetico non è notoriamente e per sua natura “spendibile” sul
piano comunicativo immediato e perché non è una modalità di comunicazione
quotidiana né finalizzabile a scopi pratici, come è il caso degli altri generi testuali indicati.
Per questo è spesso considerato un genere testuale non proponibile nei corsi di base e
intermedi di italiano L2, un “lusso” a fronte di situazioni in cui le competenze
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Quanto alle caratteristiche che un testo dovrebbe avere quando sfruttato per
scopi didattici ci atteniamo ai suggerimenti del QCER (2002: 201-203);
sappiamo infatti che un testo quando interessante e utile favorisce e sostiene
la motivazione degli apprendenti; che occorre prestare attenzione alle
caratteristiche di genere e più intrinsecamente linguistiche del testo, che
deve avere complessità e comprensibilità adeguate alle competenze
dell‟apprendente, e occorre anche molta attenzione alla «presentazione
fisica» del testo, che deve avere sufficienti livelli di chiarezza auditiva e
visiva.
Riguardo poi alla composizione del sillabo testuale di un corso, in genere nei
primi livelli di apprendimento (A1, A2) i testi iconici e orali sono prevalenti,
affiancati da semplici testi trasmessi e brevi testi scritti anche adattati; quindi
in linea con lo sviluppo interlinguistico degli apprendenti vengono inseriti
testi orali, scritti e trasmessi sempre più complessi in quanto a contenuti
linguistici (e qui ci si riferisce alle caratteristiche culturali, creative, testuali,
lessicali, morfosintattiche di un testo), inizialmente (B1) in italiano comune e
successivamente (B2, C1, C2) anche in italiano letterario e microlinguistico
(Balboni, 2002: 213).
A nostro avviso gli approcci di tipo comunicativo all‟apprendimento
linguistico, pur con i pregi che tutti riconosciamo indiscutibilmente, hanno
nel tempo manifestato alcune distorsioni. L‟espansione del sistema
interlinguistico in L2 stimolata e guidata da approcci puramente
comunicativi infatti risulta talvolta squilibrata proprio per un eccesso di
addestramento nello sviluppo di strategie comunicative, strategie cioè che
permettono comunicazione immediata e di facile interpretazione, a danno e
svantaggio di un addestramento nello sviluppo di strategie linguistiche più
creative, cioè utili all‟assunzione di strumenti linguistici meno immediati, di
più difficile interpretazione, ma comunque anch‟essi essenziali per una
crescita formativa e cognitiva degli apprendenti” (Spagnesi, 2011: 370).
In questo senso, dunque, il legame tra tipologie testuali tanto diverse tra loro quali
poesia, annunci immobiliari, istruzioni e moduli burocratici, sembra davvero più stretto
di quanto possa a prima vista apparire. Se da una parte è vero che tutti questi testi
presuppongono che da parte dell‟apprendente si mettano in atto capacità cognitive e di
comprensione orale e scritta differenti a seconda della matrice cognitiva e della struttura
dei testi e dei diversi generi discorsivi in essi rappresentati è anche vero che la
dimensione formativa dell‟educazione linguistica deve prevedere uno sviluppo globale di
queste diverse capacità e competenze.
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Sulla questione dell‟utilizzo di testi letterari (in questo caso in senso generale e non
specificamente poetici) si sofferma anche Lucinda Spera (2011: 374-380), dalle cui
considerazioni emergono alcune riserve, ma anche vengono ribadite le principali finalità
di un utilizzo della tipologia testuale letteraria, con alcune “linee guida” da tenere sempre
presenti:
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La letteratura nei corsi di lingua: dalla lettura alla creatività di Ardissino-Stroppa (2009),
costituisce forse il primo tentativo organico di fornire all‟insegnante di italiano a stranieri
un modello per la scelta dei testi e, soprattutto, modalità operative con cui proporre testi
letterari, sia narrativi che poetici, agli apprendenti, dai livelli più bassi a quelli avanzati di
apprendimento della lingua.
Nel paragrafo Quando introdurre un testo letterario in italiano LS/L2 (Ardissino, Stroppa,
2009: 17-37), vengono formulate alcune considerazioni preliminari di carattere
operativo, che potremmo considerare uno sviluppo, una integrazione di quanto ripreso
da Spera più sopra:
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Nel merito delle scelte, tuttavia, sono da tenere presenti, a mio avviso, soprattutto la
disponibilità e la motivazione, nonché l‟effettiva padronanza dei mezzi linguistici
necessari da parte degli studenti per confrontarsi con testi della tradizione italiana che,
molto spesso, risultato ostici anche per alunni madrelingua.
Vedremo in seguito quale tipologia di testi poetici è, a mio avviso, più opportuno
scegliere per corsi di italiano non specificamente “letterari”, ma realizzabili sia in ambito
scolastico che extrascolastico secondo modalità affini.
È opportuno, comunque, sottolineare fin da subito l‟importanza della
differenziazione dei tipi di attività di pre-lettura, di lettura e post-lettura e, come
vedremo in seguito, delle modalità con le quali viene presentato il testo e dei supporti
extra-testuali utilizzati: condizione determinante per il buon esito del lavoro sul testo
poetico.
Nell‟ambito dello studio delle possibili modalità di utilizzo del testo letterario, sia con
l‟obiettivo dell‟insegnamento dell‟italiano a stranieri in corsi “di lingua”, che in contesto
più strettamente scolastico, Ardissino-Stroppa e Spera concentrano la loro attenzione in
particolare sul “modello” da seguire per una programmazione didattica che comprenda
il genere letterario e ne sfrutti al meglio i possibili vantaggi al fine dell‟apprendimento.
Nel paragrafo Quale modello per la programmazione didattica?, Spera (2011: 375) illustra le
modalità per la progettazione dell‟unità didattica («un percorso di apprendimento non
significa solo stabilire cosa insegnare ma anche come farlo e a quale scopo») prendendo
quale modello di riferimento l‟unità didattica proposta da Adriano Colombo (1996), che
«pone al centro del fare didattico, e conseguentemente del percorso di apprendimento, il
testo letterario. Questo, a sua volta, costituisce il punto di partenza di un curricolo
modulare: non un iter lineare e fisso, cioè, ma fondato su blocchi di conoscenza e di
esperienza ciascuno “dotato di una certa autonomia, di coerenza interna, di propri
obiettivi e verifiche” (Colombo 1996: 14), combinati in un disegno complessivo
coerente ma flessibile».
Quello proposto da Colombo (per quanto sappiamo essere poco o punto utilizzato
nei corsi di italiano L2/LS) è visto come «un modello didattico al cui interno gli studenti
possono giocare un ruolo attivo e di condivisione degli obiettivi, e gli insegnanti godere
dei vantaggi di una pianificazione progettuale flessibile, che sarà possibile rivedere in
ogni momento alla luce del reale contesto formativo e delle sue peculiarità» (Spera, 2011:
375).
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Per il rilievo che viene ora assegnato allo sviluppo della dimensione
affettivo-emotiva della comunicazione e all‟allargamento dell‟esperienza
nell‟apprendimento di una lingua, l‟uso di testi letterari ha conosciuto una
nuova valorizzazione nella didattica di una lingua LS/L2.
Il testo letterario è infatti molto adatto a sviluppare le competenze
comunicative, perché coinvolge tutte le facoltà della persona (pensiero,
fantasia, sentimenti, memoria), che vengono attivate in quello speciale atto
comunicativo che è la lettura o la discussione del testo. La letteratura
favorisce cioè l‟apprendimento linguistico ponendo l‟accento sul saper
essere: nell‟imparare una lingua straniera non si acquisisce un modo distinto
di comunicare e di agire, ma si sviluppa una personalità più ricca e
complessa, più aperta. La letteratura riesce a mettere in gioco tutta la
personalità del discente.
La lettura di testi letterari nei corsi di lingua L2/LS è sempre un momento
molto felice per la ricchezza che la poesia, la narrativa, il teatro offrono ai
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La letteratura italiana, quindi, deve essere per lo studente straniero «un arricchimento
per la comprensione dell‟italiano, e non un ostacolo», il che può avvenire soltanto
facendo un uso “didattico” del testo e non di “analisi letteraria”, ovvero stimolando il
“piacere del testo” (Ardissino, Stroppa,2009: 14-15):
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3 È “creativo” l‟ascolto che,oltre alla motivazione e allo scopo, prevede un‟attiva partecipazione mentale,
con l‟evocazione rapida di dati pertinenti ricavati dalla propria mappa cognitiva,in modo che vecchio (ciò
che è noto) e nuovo (ciò che non è noto) interagisca e si fonda; ciò che si ascolta entra a far parte del
vissuto (e della rete cognitiva), lo completa e lo arricchisce ed equivale perciò ad una esperienza diretta”
(Bickel, 1982: 168-172).
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tuttavia solo strettamente funzionali allo scopo per cui il testo viene letto, si stimola
l‟aspetto ‒ fondamentale affettivo della motivazione e si facilita la rottura dell‟ostacolo
emotivo inter-personale; grazie a un confronto (inter)culturale, aperto e davvero
“integrante”, si decide come affrontare il testo, si stimolano la riflessione, la creazione di
collegamenti personali con il familiare (già noto) e aspettative sul “nuovo”, di cui il testo
poetico sarà solo veicolo e occasione di discussione, fornendo gli elementi necessari per
accedere ai contenuti sia linguistici che socio-culturali.
La stessa fonetica, aspetto su cui si concentra l‟attenzione di Ardissino e Stroppa è
importante, e la sua acquisizione può certamente essere agevolata dal testo poetico, ma
non è il primo né l‟unico traguardo da raggiungere.
L‟ascolto, insieme alla visione di immagini, sia a stampa che video, deve essere
inglobato nel concetto di “piacere del testo”, ovvero di fruizione attiva (attraverso
attività specifiche, ma anche un maggior coinvolgimento nell‟ascolto), e non passiva, del
messaggio poetico e della parola.
Nel capitolo 5 di Saper leggere la poesia, Stroppa tratta ampiamente lo stretto legame tra
poesia e ascolto, richiamandosi anche alla stessa natura ritmica della poesia e alla
tradizione orale delle origini:
Stroppa, quindi, insiste sulla convinzione che «l‟apprendimento di alcuni versi poetici
può essere di grande aiuto allo studente per memorizzare parole nuove, anche a un
livello elementare di consapevolezza linguistica».
5. LETTURA E ASCOLTO
La natura “particolare” del testo poetico è sottolineata e trattata, seppure in maniera
teorica, senza esempi di applicazione pratica nella didattica, da Balboni (2002), il quale
non a caso accosta la trattazione della tipologia testuale letteraria a quella
microlinguistica:
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Egli definisce, quindi, che cosa si debba intendere per testo letterario, e quali
caratteristiche comporti questa tipologia testuale:
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utile in tutti i contesti è l‟utilizzo delle risorse online, ovvero del “computer” (e di
Internet), l‟altro mezzo glottotecnologico di cui Balboni sottolinea l‟utilità:
La lettura metrica e accentuativa non è che il primo passo per avviarsi alla
lettura interpretativa, „espressiva‟ del testo poetico, suggerita dal contenuto
ma anche dalle trame foniche (timbri vocalici, allitterazioni consonantiche,
ripetizioni). Per dare il senso di quanto la voce attoriale possa interpretare il
testo, rivelandone il senso riposto nella fonetica, si potrà proporre agli
studenti l‟ascolto di letture poetiche memorabili, come quelle di Carmelo
Bene per la Divina Commedia, o di autoletture di poeti, come quelle,
diversissime, che Eugenio Montale e Giuseppe Ungaretti proposero per le
proprie poesie. Segnaliamo, a proposito, la storica collana in CD “Antologia
sonora” della Nuova Fonti Cetra, diretta da Folco Portinari, che raccoglie le
autoletture di poeti come Edoardo Sanguineti o Umberto Saba: ma ormai il
mercato si è ampliato di molto, e anche su You Tube si possono trovare
registrazioni audiovisive di autoletture, tratte da vecchie trasmissioni
televisive. Ma l‟applicazione di lettura che può interessare maggiormente lo
studente di italiano come lingua straniera è probabilmente quella
dell‟intonazione musicale della poesia, ovvero della poesia per musica.
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La poesia può avere ritmo e lunghezza versale fissi, oppure versi variabili e
fluidi, ma, in ogni caso, il momento di snodo del verso è la sua fine, quel
punto di ritorno che gli dà il nome (versus, indietro) e che, disegnando un
vasto e immotivato spazio bianco alla sua destra, segna la differenza con la
prosa.
[…] una concezione del verso non snobistica non potrà rifiutare di vedere,
anche nella filastrocca più ingenua, una memorabilità affidata al ritmo e alle
rime[…]. La memorabilità è il principio che governa i testi popolari in versi –
e non solo: la letteratura greca nasce con la trasmissione orale dei poemi
omerici.
Anche nella poesia del Novecento italiano, che ha in larga misura contestato
l‟istituto della rima, quando accade che essa venga recuperata, può esserlo a
livello profondo: anche quando la forma è d‟apparenza lieve come quella,
appunto, di una filastrocca. La lettura dovrà fermarsi su questi ritorni
fonetici (Ardissino, Stroppa, 2009: 102).
La terra.
La guerra.
La sorte.
La morte.
In seguito, Stroppa entra anche più nel dettaglio, illustrando l‟enjambement, la illazione,
l‟individuazione degli accenti, la sinalefe e altri fenomeni metrico-stilistici tipici della
poesia.
Proprio a partire dal testo di Caproni, tuttavia, è possibile individuare i limiti di
questa operazione strettamente letteraria, se non addirittura metalinguistica, nelle
proposte contenute nel libro di Stroppa-Ardissino: siamo sicuri che un testo come quello sopra
riportato possa essere adeguato in un contesto di insegnamento di italiano a stranieri?
Testo molto breve, certo indicativo di “cosa è la rima”, ma un concetto come
“fatalità”, su cui si fonda la poesia, è certo di difficile comprensione e poco spendibile
per uno studente straniero di livello A2, così come attività di pre-lettura e lettura
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potrebbero non avere adeguato respiro, proprio per la brevità del componimento stesso,
e si ridurrebbero a semplici esercizi “stilistici” sulla composizione o individuazione di
rime, perdendo di vista, di fatto, la poesia.
Un testo simile è, quindi, molto efficace per la spiegazione esemplificativa di “cosa è”
una rima, ma presenta dei limiti dal punto di vista della strutturazione, del lessico e
dell‟estensione stessa, nonché, io credo, forti ostacoli di tipo motivazionale.
Decisamente di difficile comprensione, per le molteplici implicazioni di carattere
strettamente meta-letterario, è anche il testo proposto nell‟attività 3 del capitolo 7, Il testo
per la lingua, la lingua del testo, pur nel paragrafo Giochi metalinguistici, ovvero Le rime, di
Eugenio Montale (Ardissino, Stroppa, 2009: 159), che potrebbe essere utilizzato quasi
esclusivamente in contesto scolastico avanzato (ultimo anno di liceo classico-scientifico)
o universitario.
7. TESTI E AUTORI
L‟idea, o proposta, che ha ispirato il presente lavoro è quella di sfruttare al meglio i
testi anche “fuori dai canoni” della tradizione, ma non solo, intesi come “repertori” di
immagini, suoni e lessico, indipendentemente dagli aspetti formali che li caratterizzano:
alla “liberazione” del verso, nel Novecento, corrisponde, come noto, anche un
ampliamento tematico del linguaggio poetico, una “fine dei modelli” (per riprendere la
formula di Savinio riattualizzata da Sanguineti in Le linee della ricerca avanguardistica4) che
ha aperto la strada talvolta a eccessi di libertà o a ricerche esasperate a fini spesso
provocatori, spesso di ostacolo alla comprensione del testo, ma anche a un più ampio
utilizzo di lingua d‟uso nel testo poetico, con espressioni colloquiali e lemmi comuni la
cui implicazione letteraria o ideologica non deve interferire con la comprensione della
lingua e della poesia, ma essere, per l‟apprendente di italiano L2, solo (o soprattutto) uno
stimolo alla riflessione.
Dal punto di vista formale, Beltrami (2002: 26-27), a proposito della poesia italiana in
genere, e quindi anche della tradizione, rileva che:
L‟innovazione novecentesca del “verso libero”, insomma, non può essere considerata
come avulsa dalla tradizione, e neppure pienamente in contrasto con essa, ma
semplicemente come l‟evoluzione nel tempo del linguaggio poetico, secondo strade solo
parzialmente nuove, secondo una logica di adeguamento ai mutamenti dei canoni
estetici, comunicativi e sociali della realtà moderna, anche perché «la poesia del
Novecento non abbandona del tutto le forme metriche tradizionali, ma ne fa un uso
critico, interpretando una distanza fra sé e il metro regolare risuscitato anche per essere
negato», ovvero al fine di esprimere «una tensione interna al testo […] significativa
4 Edoardo Sanguineti, “Le linee della ricerca avanguardistica” [1996], in Risso E. (2001, a cura di), Ideologia
e linguaggio, Milano, Feltrinelli, pp. 193-203.
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anche e forse soprattutto perché corrisponde ad essa una tensione culturale, fra la poesia
che si definisce libera e la tradizione poetica, le norme» (Beltrami, 2002: 185):
5 Per quanto riguarda la “nuova lirica”, dagli anni Sessanta in poi, e l‟abbassamento del linguaggio che la
caratterizza, si veda in particolare Testa E. (2005).
6 Franca Quartapelle, Modulo U – Insegnare in italiano le discipline non linguistiche: il CLIL , Master Promoitals,
Università degli Studi di Milano, p. 8, in particolare, la tabella Checklist per valutare la difficoltà di un compito, a
p. 26.
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Per coloro che, invece, fossero ancora nostalgici di un‟idea di arte e poesia “alta”, ad
uso e consumo di pochi eletti in grado di comprenderne i segreti risvolti liberatori o i
sublimi messaggi escatologici, potrebbe forse non risultare sgradita la voce di un poeta
che certo non fu favorevole alla globalizzazione né particolarmente aperto alla
modernità nel senso di innovazione tecnologica e comunicativa, ma che, con grande
umanità, ricordava come fosse nella natura dell‟arte e della poesia avere una “seconda
vita”, indipendente tanto dall‟autore quanto dai dogmi interpretativi dei suoi “interpreti
accademici”:
Fornire anche allo studente straniero i mezzi per poter accedere alle forme dell‟arte
più vicina all‟animo umano e all‟identità culturale di un popolo, offrire la possibilità,
dunque, anche all‟arte di essere “fraintesa”, non compresa, ma fruita e “servire all‟uomo,
contare qualcosa per l‟uomo” secondo “quell‟ultima ipotesi di socialità che ha sempre
un‟arte nata dalla vita”, citando Montale, è un compito che ritengo sia doveroso provare
almeno ad adempiere per un insegnante, anche per un insegnante di italiano L2/LS, con
mezzi diversi e attraverso diverse tipologie testuali e attività, a qualsiasi livello di
competenza linguistica sia l‟apprendente.
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© Italiano LinguaDue, n. 1. 2012. Delucchi F., Il testo poetico nell‟insegnamento dell‟italiano L2/LS.
attuale, ironica, divertente, dei concetti o dei lemmi. In questo modo sarà possibile
avvicinare l‟apprendente alla comprensione dei nuovi lemmi, spesso propri del
linguaggio poetico o poco frequenti nell‟uso, e stimolarne l‟acquisizione e la
memorizzazione attraverso l‟associazione anche ai “corrispettivi” lemmi della lingua
italiana standard.
L‟obiettivo, oltre all‟arricchimento lessicale, sarà dunque una riflessione sulle possibili
strategie da attuare per esprimere concetti o emozioni anche astratti (quindi, “difficili”)
attraverso immagini concrete, è il caso ad esempio del testo di Montale, ma anche di
quelli di Benni e Sanguineti.
Ogni “lettura” è preceduta dall‟ascolto di una “recitazione” audio o video del testo
scelta tra quelle disponibili su You Tube, alcune anche di ottima qualità e
particolarmente adatte per progettare attività di insegnamento dell‟italiano L2/LS.
Le immagini, invece, sono tutte tratte da Google Immagini.
In corsivo semplice sono riportate le indicazioni per l‟insegnante per comprendere
meglio le finalità e le modalità di svolgimento delle attività presentate.
Per quanto riguarda i destinatari, queste attività sono state pensate per apprendenti
stranieri, con buone competenze linguistiche già acquisite, in classi plurilingui della
scuola secondaria.
Gli stessi testi, e le relative attività, ritengo possano tuttavia essere proposte con
successo anche in corsi lingua di tipo tradizionale, in Italia o all‟estero, ad adulti con
buone competenze linguistiche (i livelli linguistici sono indicati per ciascun testo) e
motivati alla conoscenza della cultura italiana anche attraverso la sua espressione
letteraria, in particolare contemporanea. Nella selezione delle attività ho perciò
privilegiato la scelta di testi che avessero anche questo tipo di destinatari.
Pre-lettura
Attività 1.
Guarda le immagini degli oggetti nella tabella sotto: che cosa sono?
Rispondi utilizzando il pronome dimostrativo e il verbo essere: “Questo è”/”Questa è”/”Questi
sono”/ “Queste sono”, secondo i casi.
7 Edoardo Sanguineti, Il gatto con gli stivali, in Purgatorio de l‟Inferno, in Triperuno, Feltrinelli.
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© Italiano LinguaDue, n. 1. 2012. Delucchi F., Il testo poetico nell‟insegnamento dell‟italiano L2/LS.
Trascrivi il nome adatto a ogni immagine, scegliendolo fra questi, come nell‟esempio 1:
cartolina – quaderno a quadretti – quadro – camicia a quadretti – lavagna a quadretti – cimitero –
mitragliatrice – camicia a quadretti – quadrato – quadro – quaderni a quadretti – cassa di risparmio
10. .......................................
Lettura e ascolto
Attività 2.
L‟insegnante presenta brevemente il testo: il poeta immagina di sfogliare insieme al figlio un libro
illustrato.
Il gatto con gli stivali, nella fiaba, fa in modo che il suo padrone diventi ricco e sposi la figlia del re, non
per amore, ma per acquisire così maggiori ricchezze e potere.
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A. Ascolto (2 ascolti).
Ascolta la poesia e scrivi le parole che riconosci. http://youtu.be/9eNBqbFNqN8
B. Ascolta di nuovo la poesia e leggi il testo. Sottolinea le parole che non conosci.
Le parole più difficili o “strane” verranno precedentemente sottolineate dall‟insegnante.
e questo è il denaro,
e questi sono i generali con le loro mitragliatrici, e sono i cimiteri
con le loro tombe, e sono le casse di risparmio con le loro cassette
di sicurezza, e sono i libri di storia con le loro storie:
Post-lettura, comprensione
Attività 3.
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2. Perché l‟autore dice al figlio, Alessandro: “se volti il foglio, ci vedi il denaro”?
a. perché sono tutte cose fatte di carta;
b. perché sono cose molto care;
c. perché gli uomini trasformano tutto in denaro: comprano e vendono tutte le cose;
3. Il poeta usa spesso l‟espressione “questo/a è” per fare:
a. un elenco (di fatti, persone e oggetti);
b. una ricetta;
c. un indovinello.
6. Nell‟ultima riga, o ultimo “verso”, cosa vuol dire “non ci vedi niente”?
a. non vedi niente nei libri di storia;
b. che dietro a ogni manifestazione della vita, bella o brutta, buona o cattiva si
nasconde sempre il denaro;
c. perché non vedi niente in generale.
Attività 4.
A. Cerca i nomi nella poesia (quando è possibile!) e utilizza le forme con il pronome
dimostrativo (“Questo/ Questa/ Questi/ Queste”) e il verbo essere.
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5. .................................................... 6. ............................................................................
7. .................................................. 8. ............................................................................
A conclusione delle attività sul testo e sulle immagini, l‟insegnante fa riascoltare la poesia agli allievi
mostrando anche il video, con la sequenza di immagini al fine di gratificarli della comprensione e
motivarli /aiutarli nella memorizzazioni di espressioni e parole.
A. Trova il nome dal quale derivano le parole nella tabella qui sotto:
A B
Esempio: cavalluccio marino cavallino cavallo
casetta casina
cassetta cassetto
quadretto quadretti quadratino
quadrettato squadrare quadrettare
storiella storiaccia
camicetta
soldini soldoni
foglietto fogliettino fogliaccio
gattino gattuccio
gattone ; gattaccio
cartina cartaccia
ragazzino ragazzaccio
B. (in coppia) Provate ora, usando le parole della colonna B, a dare una definizione alle parole
nella colonna A.
Esempio: “cavalluccio marino” = “animale che vive in mare e ha forma di un piccolo cavallo”;
“cavallino” = “piccolo cavallo”.
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Produzione orale
Attività 5.
“Il gatto con gli stivali” è il titolo di una favola di Charles Perrault, molto famosa.Le
favole iniziano così: “C‟era una volta... un/una ... oppure: “Molto, molto tempo fa ...”
B.(in piccoli gruppi) Conoscete altre favole famose nel vostro Paese, con protagonisti gli animali?
Scegliete una fiaba o una favola e poi raccontatela alla classe !
“Il gatto con gli stivali” oggi è anche il titolo di un film-cartone animato con la voce di
Antonio Banderas !! Conosci o hai visto questo film? Hai visto altri film con Antonio
Banderas ? Ti piacciono i cartoni animati ? Parlane con un compagno.
Attività 6.
Abbiamo visto tre “generi” diversi: una poesia, una favola e un film-cartone animato. Quale è il tuo
genere preferito? Perché ti piace? Quale sono il tuo film favola o poesia preferiti? Rispondi per
iscritto.
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Obiettivi linguistici: scegliamo in questo caso un testo che presenta aspetti tipici
dell‟italiano “neostandard”, utilizzati nell‟originale con intento anche ironico e
provocatorio, ma proprio per tale “forzatura” linguistica il testo si presta perfettamente
ad attività con studenti di italiano L2/LS, che potranno vedere rappresentati e
esemplificati i diversi usi del “che” (pronome relativo, congiunzione o elemento
“polivalente”) così come realmente accade nella lingua quotidiana.
Questo testo, quindi, può anche costituire un‟utile attività di ricapitolazione degli usi del
“che” con il modo indicativo per introdurre, in contrasto, la spiegazione del modo
congiuntivo.
Pre-lettura
Da queste attività deve nascere un dibattito condotto con ironia, gestito e mediato dall‟insegnante, che
raccolga idee e anche stereotipi degli alunni e favorisca un confronto interculturale all‟interno della classe.
Ovviamente, bisogna prestare attenzione a determinate cultura di provenienza o personalità
particolarmente sensibili e introverse, quindi non si può applicare sempre, ma un confronto di questo tipo
non può essere che positivo e quindi va senza dubbio favorito ove sia possibile)
Attività 1.
A. (a coppie) Inserisci nella tabella gli aggettivi, tra quelli qui sotto, che secondo te sono più adatti
a descrivere l‟uomo o la donna:
gentile – paziente – violento/a - lunatico/a – affascinante – educato/a – maleducato/a – muscoloso/a –
formoso/a – sportivo/a – affidabile – disponibile – egoista – generoso/a – altruista – simpatico/a
UOMO DONNA
Confrontate adesso le vostre scelte con quelle dei vostri compagni ! Siete tutti d‟accordo? Dite in
che cosa siete d‟accordo o in disaccordo.
B. Ci sono nomi di cose che associ di più all‟uomo o alla donna? Completa la tabella con un
compagno.
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pallone – telefono – macchina – culla – biberon – pannolone – televisore – libro – gonna – rasoio – pentola –
orecchini – piercing – guanto (da pugile) – sciarpa – scarpe coi tacchi
UOMO DONNA
Lo stesso tipo di esercizio, può essere svolto con le professioni, in relazione anche ai diversi Paesi
d‟origine, attività da cui può nascere un interessante confronto interculturale, sollecitato dal‟insegnante
con domande quali: “È giusto secondo te che alcuni mestieri vengano associati di più all‟uomo e certi
altri alla donna?”. “Credi che uomini e donne abbiano davvero le stesse opportunità? Perché?”...)
A B C
D E F
B. Secondo te, quali sono le foto del 1945-46, quali del 2011 ?
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Lettura e ascolto
Adesso ascolteremo una poesia sulle donne di un poeta italiano moderno molto famoso in Italia,
Edoardo Sanguineti. Ascolteremo questa poesia per due volte.
Ascoltate bene il testo e fate attenzione: quali aggettivi o nomi il poeta associa alla “donna”?
Quali associa, invece, all‟uomo?
Cercate di scrivere quelli che capite, come abbiamo fatto negli esercizi di prima, in due colonne,
una con le parole riferite all‟uomo, una con quelle riferite alla donna.
Attività 4. Allora, con quali simboli, oggetti, immagini la donna viene identificata dal poeta? E
per l‟uomo? Controlliamo le parole individuate in precedenza..
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Attività 4.
Attività 5.
Con questa attività, si vuole stimolare la consapevolezza del legame tra parole e immagini, quindi
stimolare tanto la consapevolezza critica quanto il “piacere del testo.
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Attività 6.
1. al fatto che
2. le quali
3. la quale
4. in cui
5. : “ …. ” [invece di “che”, virgolette e discorso diretto]
Attività 7.
Completa le seguenti frasi inserendo le espressioni con “ci” riportate qui sotto:
“andarci” – “ci pensi che” –“ci penso” – “ci sono” – “pensaci bene” – “mettercela”– “c‟è rimasta” –
“farcela” – “mettici”
5. Luca non ha invitato Anna alla sua festa, per questo lei …… male.
Attività 8.
A. Secondo l‟esempio della poesia di Sanguineti, scrivi una “poesia” con quello che ti fa pensare
alla “gioia” o alla “noia”. Ad esempio: “Se penso al calcio, penso alla gioia/ noia...”; “Se penso allo
shopping, penso alla gioia/ noia...”
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B. Adesso leggete le vostre “poesie” e confrontatevi tra compagni: siete d‟accordo? Ci sono
differenze di opinioni tra uomini e donne? Quali notate?
Pre-lettura
Prima della lettura del testo di Benni, si cercherà di stimolare in classe una discussione sull‟amore e sui
rapporti tra uomo e donna (come ci si conosce, come ci si presenta, come ci si dichiara) con domande
piuttosto tradizionali che generalmente non faticano a fare breccia e a catturare l‟attenzione degli
studenti, anche in contesto plurilingue (“secondo voi, è l‟uomo che deve dichiararsi o è la donna? O tutti
e due?” “Nel vostro Paese come funziona?” “Cosa si dice per conoscere una ragazza?/un ragazzo?”
“Ci sono cose particolari che si dicono/si fanno …” “esiste il fidanzamento ufficiale prima del
matrimonio?”…).
Dopo la fase motivazionale, da svolgere oralmente, si può anche effettuare un ripasso linguistico con
esercizi di tipo grammaticale come attività di pre-lettura.
Attività 1.
In italiano, esistono diverse espressioni per “parlare d‟amore”. Completa le seguenti frasi,
facendo attenzione a usare la forma corretta del verbo al futuro e del pronome personale
indiretto (mi, ti, gli, ci, vi, gli):
1. Luca .. mi... piace molto: domani ... ..…. [chiedere] il numero di cellulare!
2. Alessio: “Anna è molto carina, stasera … .…… [chiedere] l‟amicizia su Facebook”!
3. Anna: “Se Alessio … ……. [chiedere] l‟amicizia su Facebook, …. ……… [aggiungere]
ai miei amici molto volentieri!”
4. Se tu vuoi, ………. [stare] insieme per sempre!
5. Cara Lucia, secondo me stasera Luca …. …….. [fare] una dichiarazione d‟amore!
6. Io … amo, quando ……. [avere] un lavoro … ……… [chiedere] di sposar…!
A. Il verbo “bastare”, o l‟espressione “basta!”, si può usare in diversi casi. Osserva le immagini
nei tre riquadri:
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A B C
B. Lavorando (a coppie) e con l‟aiuto dell‟insegnante, costruite dei dialoghi, come negli esempi:
A B C
“Vuoi ancora del vino?” “Ti basta la pasta? “Vuoi stare ancora con me?”
C. In quali occasioni viene usata la parola “basta”? Trovi un collegamento tra la parola “basta” e il
verbo “bastare”? Discutine con l‟insegnante.
Anche l‟insegnante, a volte, in classe, quando gli studenti chiacchierano troppo, deve dire “basta!” Stimolare una
riflessione divertente
Ascolto e lettura
Si può giocare molto sull‟ironia con questo testo, ma soprattutto sfruttare il fattore motivazionale che
dovrebbe facilitare l‟ascolto e la lettura del testo. Si può, a esempio, introdurre il testo così “Bene, ora,
sul tema che vi piace tanto, „dell‟amore‟, leggiamo una bella poesia, un po‟ scherzosa, come vedremo, e
molto divertente. È una poesia che va bene sia per gli uomini che per le donne, anche se il poeta è un
uomo, ma la ascolteremo sia recitata da un uomo che da una donna!”
Attività 1.
A. Ascolta la poesia Ti amo, di Stefano Benni, e scrivi i verbi al tempo futuro che riconosci.
(2 ascolti: voce maschile con musica: http://youtu.be/x1SsvBJmVl8).
B. Adesso, leggi la poesia di Stefano Benni e controlla, con l‟aiuto dell‟insegnante, quanti verbi al
futuro hai individuato.
Io ti amo
e se non ti basta
ruberò le stelle al cielo
per farne ghirlanda
e il cielo vuoto
non si lamenterà di ciò che ha perso
che la tua bellezza sola
riempirà l’universo
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Io ti amo
e se non ti basta
vuoterò il mare
e tutte le perle verrò a portare
davanti a te
e il mare non piangerà
di questo sgarbo
che onde a mille, e sirene
non hanno l’incanto
di un tuo solo sguardo
Io ti amo
e se non ti basta
solleverò i vulcani
e il loro fuoco metterò
nelle tue mani, e sarà ghiaccio
per il bruciare delle mie passioni
Io ti amo
e se non ti basta
anche le nuvole catturerò
e te le porterò domate
e su te piover dovranno
quando d’estate
per il caldo non dormi
E se non ti basta
perché il tempo si fermi
fermerò i pianeti in volo
e se non ti basta
vaffanculo
Al termine dell‟attività, si farà ascoltare ai ragazzi anche la versione con voce femminile e immagini
(http://youtu.be/s1Nusr0Onz0). Chi vorrà, potrà usare anche questo ascolto per verificare l‟attività
richiesta in precedenza.
Per i livelli più avanzati, si può utilizzare anche questa bella lettura, anch‟essa con voce femminile, ma
più veloce e con rumori in sottofondo: http://youtu.be/PAHPuMr3tCw.
Post-lettura, comprensione
Attività 1.
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© Italiano LinguaDue, n. 1. 2012. Delucchi F., Il testo poetico nell‟insegnamento dell‟italiano L2/LS.
Attività 1.
A. (anche a coppie) Scrivi una dichiarazione d‟amore alla persona che ami (o che immagini di
amare) usando la stessa forma della poesia: “Io ti amo, e se non ti basta, per te …”
Usa il verbo al futuro per promettere qualcosa, un‟azione che farete come prova d‟amore !
Si possono in questa fase proporre anche altre tipologie di attività dialogiche o di scrittura ad
“imitazione” del testo di Benni, chiedendo, ad esempio, di scrivere una “poesia” simile inserendo
immagini o metafore che verrebbero usate in relazione alla cultura di origine degli apprendenti o che
comunque per loro risultino divertenti e attuali, significative del tema dei rapporti uomo-donna.
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Pre-lettura, motivazione
Introdurre l‟argomento della poesia con domande dapprima generiche (“Preferite il mare o la
montagna?” “Vi piace andare al mare?” “Dove andate di solito?”) e poi più specifiche (“in Italia?
Conoscete delle belle spiagge? Delle belle località turistiche per andare al mare?” “Sapete dove sono le
Cinque Terre/la Liguria?” …), favorendo uno scambio inter-culturale tra gli studenti.
Scrivere alla lavagna i lemmi nuovi, le località principali indicate dagli allievi e possibilmente
localizzarle su una cartina geografica.
Attività 1.
Leggi e completa il testo seguente inserendo le attività che si svolgono al mare indicate sotto,
come nell‟esempio della prima riga. Attenzione: non tutte le opzioni sono corrette!
Ogni anno milioni di turisti giungono in Italia per recarsi nelle loro località di mare preferite.
Intere famiglie che arrivano da tutti gli stati del mondo: Germania, America, Russia, Cina,
Giappone, i turisti che desiderano ... le vacanze nel Bel Paese sono sempre più numerosi!
Il mare, si sa, offre occasioni di divertimento e relax per tutta la famiglia: mentre le donne più
giovani amano ... sdraiate sulle sdraio, le signore preferiscono invece ... o ... a
chiacchierare; i bambini di tutto il mondo, invece, adorano ... di sabbia, ... coi loro papà e, i
più coraggiosi, ... dagli scogli !
Per chi ama lo sport, è possibile inoltre .... per esplorare i fondali marini, ... in canoa o
.... a vela.
Nelle coste di tutta Italia, soprattutto dove c’è la sabbia, come nella riviera romagnola o nelle
spiagge della Sardegna, i giovani amano ... e sono sempre più numerosi i tornei di “beach
volley” organizzati nella stagione estiva.
A fine giornata, poi, è sempre piacevole .... scegliendo tra tanti gusti diversi o ... in un
bar, prima di cena.
E la sera, al tramonto, non c’è niente di più romantico per le coppie di ogni età di ... mano
nella mano!
(1)località – fare il bagno – prendere il traghetto ‒ remare – prendere il sole – saltare – giocare a
pallavolo – nuotare – fare i castelli – stare sedute sul bagnasciuga – costruire i castelli
passeggiare in riva al mare – correre prendere un gelato – prendere un aperitivo – mangiare la
pizza – andare in barca – fare immersione – tuffarsi – trascorrere – fare merenda ballare
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Attività 2.
Prima della lettura di un testo poetico in questo caso “tradizionale” e quindi linguisticamente più
complesso, specie per l‟uso di vocaboli non comuni nella lingua standard, si dovranno fornire agli studenti
le conoscenze necessarie per poter affrontare l‟ascolto. In particolare, dopo aver trattato il “campo
semantico” relativo al “mare”, anche con ulteriori attività, si dovrà avvicinare il testo, anticipandone
lemmi e temi, sia pure in forma non poetica ma relativa alla lingua standard, cosicché gli studenti
possano anche rendersi conto, in un secondo momento, dello “scarto” tra le due tipologie linguistiche.
A. (anche in gruppo o a coppie) Nella poesia che ascolteremo tra poco, il poeta usa molte parole
“rare”, tipiche del linguaggio poetico. Per ognuna di queste parole “rare”, però, ne esiste una più
diffusa nella lingua italiana “comune”.
Nella seguente tabella, collega la parola “rara”(colonna A) a quella “comune” o alla sua
“definizione” (colonna B), e all‟immagine corrispondente (colonna C).
Strofa 1 (gli abbinamenti sono da presentare in ordine sparso, mantenendo però la suddivisione in strofe)
serpe “serpente”
Strofe 2 e 3
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palpitare “battere”
scaglia frammento
Strofa 4
meraviglia stupore
travaglio fatica
seguitare seguire
B. Scrivi ora, a fianco di ognuna delle parole nella tabella qui sotto, se l‟oggetto indica un
elemento che fa parte:
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Pruni
Sterpi [= sterpaglie]
Merli
Serpi [=serpenti]
Fico
Suolo
Formiche
Rocce
Mare
Cicale
Spiaggia
Ascolto e lettura
Attività 1.
A. Ascolta la voce del poeta che legge la sua poesia e trascrivi i verbi che riconosci. Quale modo
del verbo viene ampiamente utilizzato? (2 ascolti)
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Attività 1
Nella poesia ci sono alcune metafore (immagini “concrete” che indicano qualcos‟altro, di
“astratto”): prova a riconoscerle e rispondi alle seguenti domande.
392
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Attività 2.
A. Guarda la poesia: quante “strofe” ci sono? Quanti versi? Riconosci delle “rime”?
B. Riascolta ora la poesia con il testo di fronte e prova a sottolinea tutti i verbi. Con l‟aiuto
dell‟insegnante, rispondi alla seguente domanda: che tipo di azione indica questo modo verbale?
Perché secondo te il poeta usa questo tipo di verbi?
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
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