Boutique Del Mistero
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RIASSUNTI
1. I SETTE MESSAGGERI
La vicenda de “I sette messaggeri” è collocata in un’epoca antica indeterminata.
Protagonista del
racconto è un principe, di cui non si conosce il nome, che poco più che trentenne
lascia la sua
reggia e parte con pochi fedeli sudditi per esplorare il regno di suo padre fino
all’estrema frontiera,
impresa ritenuta inutile ed insensata, trascorrendo, infatti, otto lunghi anni senza
che il principe
veda la minima traccia del confine del regno. Nel frattempo i rapporti con la
capitale diventano
sempre più radi nonostante l’azione di sette messaggeri instancabili che il principe
ha al suo
seguito.
Forse il confine non esiste, o forse il principe lo varcherà senza nemmeno
accorgersene. Nel corso
degli anni la sua psicologia si evolverà: alla sicurezza di sé, alla spensieratezza,
alla fiducia nella
propria missione si sostituiscono esitazione, preoccupazione, sfiducia.
Quindi, il protagonista decide che i suoi cavalieri muteranno il loro ruolo: “Per
questo io intendo
che Ettore e gli altri messi dopo di lui, quando mi avranno nuovamente raggiunto,
non riprendano
più la via della capitale ma partano innanzi a precedermi, affinché io possa sapere
in antecedenza
ciò che mi attende“ = curiosità verso ciò che lo aspetta.
- È ciò che secondo Buzzati accade agli esseri umani man mano che procedono
negli anni: sanno
con certezza dove sono le loro radici, da dove sono partiti, ma nulla conoscono
della loro
destinazione, dello scopo della loro vita, del confine estremo in cui essa si
congiunge alla morte.
2. L’ASSALTO AL GRANDE CONVOGLIO
Il capo brigante Planetta, cacciato dai suoi compagni dopo essere stato in galera
viene raggiunto
da un ragazzo che, credendolo ancora capo dei briganti, chiede di unirsi a lui. Il
vecchio accetta e
gli promette che andranno all’ assalto del leggendario Grande Convoglio. Ma il
ragazzo scopre la
verità e lo abbandona. Planetta però decide di andare ad assaltare il grande
convoglio da solo, ma
viene raggiunto dal ragazzo che tenta di fargli cambiare idea. Purtroppo vennero
visti e uccisi, ma
ebbero la possibilità di unirsi ai capi dei briganti defunti.
3. SETTE PIANI XXX
Giuseppe Corte, uomo d’affari, si reca in una speciale casa di cura per guarire da
una leggera
forma di febbre. Il sanatorio, edificato su sette piani, presenta una caratteristica
particolare: i
pazienti vengono alloggiati piano per piano a seconda della loro gravità, partendo
dal settimo per
le forme leggerissime. Il signor Corte viene visitato e sistemato al settimo piano.
Dopo un po’ il
paziente non accenna a miglioramenti, così con una scusa viene trasferito al sesto
piano. Dopo
essere stato tranquillizzato sulla sua situazione, il signor Corte scende ancora di
piano per delle
cure. Egli, che è definito così sano da poter essere dimesso, incomincia a
preoccuparsi per la sua
salute. Anche per questo continua ad essere trasferito verso il pianoterra, luogo dei
moribondi.
Giunto dunque al primo piano, Giuseppe Corte muore avvilito per l’insieme di
errori formali che
hanno causato la sua rapida discesa verso "il basso".
4. EPPURE BATTONO ALLA PORTA
In un palazzo aristocratico una nobile famiglia si ritrova insieme ad alcuni invitati,
mentre
all’esterno imperversa un tremendo temporale,. Nessuno, tranne pochi dei presenti,
si accorge del
fatto. I contadini vengono trafelati ad avvisare della violenza inaudita della natura.
La servitù è
scappata, ma l’ottusità di chi non concepisce, come la signora Goru, che possa
accadere qualcosa
contro la sua volontà, fa sì che la casa sia inghiottita dal fiume, insieme con tutti gli
occupanti,
senza che nessuno muova un dito.
5. IL MANTELLO
Giovanni, un soldato, torna a casa dalla madre, ma la felicità del rientro è turbata
dalla presenza di
un “amico” di Giovanni, che lo aspetta fuori dal cancello e da cui Giovanni deve
assolutamente
ritornare al più presto. Quell’amico è in realtà la morte, che ha permesso a
Giovanni di essere
rivisto l’ultima volta dai suoi cari, anche se colpito mortalmente durante la guerra.
Se ne accorge il
piccolo fratellino Pietro, scostando il lembo del mantello che Giovanni non si era
mai tolto durante
l’ultimo commiato.
6. UNA COSA CHE COMINCIA PER ELLE
È la lebbra, contratta dal mercante Cristoforo Schroeder, a sua insaputa, quando si
è fatto aiutare
da un lebbroso a spingere una carrozza. Quando il mercante ha incominciato a non
sentirsi bene,
ha chiamato il medico, sperando di trovare in lui un aiuto, ma il medico-Griso
avvisa l’Alcade, che
costringe poi il mercante a girare seminudo con la campanella del lebbroso.
8. LA CANZONE DI GUERRA
I generali di un esercito vittorioso continuano ad avanzare e ad aggiungere vittoria
su vittoria, ma i
soldati intonano un inno che, invece di di magnificare le gesta eroiche dell’armata,
prospetta per
tutti il non-ritorno e la morte. Infatti la profezia si avvera, perché le truppe si sono
spinte troppo
avanti.
couticità personaggi assenti