Rivoluzione Francese - Napoleone - Restaurazione
Rivoluzione Francese - Napoleone - Restaurazione
Rivoluzione Francese - Napoleone - Restaurazione
Alla fine del Settecento la monarchia francese era afflitta da una grave crisi finanziaria,
dovuta soprattutto dall'appoggio militare alla Guerra d'indipendenza americana, ma anche
dalle spese richieste nella Guerra dei Sette anni.
Per cercare di tirare fuori la Francia da questa crisi, il ministro Lomènie de Brienne suggerì
di tassare anche i nobili e il clero imponendogli la tassa sul latifondo, siccome questi erano
esclusi dal pagare le tasse.
Di fronte a questa crisi finanziaria il re Luigi XVI fu quindi costretto a convocare gli Stati
Generali, un’assemblea dove si riunirono i rappresentanti delle tre classi che costituivano la
società francese: nobiltà, clero e terzo stato. In questa assemblea i rappresentanti delle tre
classi potevano proporre nuove riforme o l’imposizione di nuove tasse. Tuttavia questo
andava sempre a sfavore del terzo stato, seppur composto dal 98% della popolazione,
perché la nobiltà e il clero, che seppur formavano solo il 2% della popolazione, avevano
proposte comuni e dunque erano sempre in maggioranza, siccome la votazione era su
stato e non su testa.
Il clima di tensione aumentava sempre di più, sfociando nella cosiddetta Grande Paura. Tra
i contadini infatti si spargeva la voce che i nobili avessero ingaggiato mercenari per ucciderli.
Per questa “paura infondata” i contadini si armarono e presero d’assalto i castelli,
uccidendo i nobili.
Il re, non volendo rinunciare al proprio potere, cercò di fuggire verso l’Austria sapendo che
l’unica salvezza poteva essere solo l’intervento di un altro esercito. Tuttavia il re fu fermato e
costretto a ritornare a Parigi.
Nel 1791 fu infine approvata la Costituzione, che sancì la nascita della prima monarchia
costituzionale francese, fondata sulla separazione dei poteri. Il potere di sancire le leggi
venne affidato ad un'Assemblea Legislativa, e questa era formata da una parte da uomini
favorevoli alla monarchia costituzionale, i foglianti, e da uomini più favorevoli alla repubblica
(sedevano a sinistra), i giacobini.
Con la morte del re, in Francia, iniziò un nuovo periodo, quello del Grande Terrore, durante
il quale furono uccisi migliaia di oppositori, sotto la guida di Maximilien Robespierre, leader
dei giacobini.
Tuttavia il governo di Robespierre fu considerato troppo pericoloso e quindi gli oppositori dei
giacobini riuscirono a raccogliere abbastanza voti da condannare Robespierre a morte. Con
la fine del Periodo del Terrore si aprì un nuovo periodo, quello del Termidoro, caratterizzato
da una politica più moderata. In seguito la nuova costituzione affidò il governo a un
Direttorio, composto da cinque membri, e il potere legislativo a un’Assemblea divisa in due
Camere.
Napoleone Bonaparte
Napoleone Bonaparte nacque ad Ajaccio, in Corsica, nel 1769. Venne subito avviato dal
padre alla carriera militare, diventando in poco tempo sottotenente. In seguito si fece notare
durante la rivoluzione francese reprimendo il popolo della Corsica che chiedeva
l'indipendenza.
Nel 1796 gli venne affidata dal Direttorio la Campagna d'Italia, voluta per riacquistare
prestigio. Napoleone sconfisse piemontesi e austriaci, stabilendo poi la pace con il trattato
di Campoformio, con il quale concesse la Venezia e la Dalmazia all'Austria, mentre la
Francia prese il controllo del Belgio e della Lombardia.
Nel 1798 gli venne affidata la Campagna d'Egitto, con lo scopo di bloccare l'espansionismo
coloniale inglese. In Egitto Napoleone sconfisse l'impero ottomano nella battaglia delle
piramidi ma la flotta francese subì una pesante sconfitta da quella inglese, guidata
dall'ammiraglio Nelson. Napoleone, tornato in patria, venne comunque accolto come
trionfatore.
In seguito sconfisse i Borboni ma venne sconfitto dagli autro-russi. In Francia erano presenti
alcune rivolte ma nel 1799 con il colpo di stato del 18 brumaio da parte di Napoleone, il
direttorio venne abbattuto e istituito un consolato, formato da 3 consoli, dei quali Napoleone
è il primo.
Con la promulgazione dell'anno VIII Napoleone divenne console a vita e ottenne grandi
poteri: riformò la giustizia e l'amministrazione e firmò un concordato con Papa Pio VII, con il
quale la chiesa si mise al servizio del regime e nel 1804 si fece incoronare imperatore dei
francesi.
Nel 1805 la flotta francese guidata da Napoleone subì una pesante sconfitta da quella
inglese guidata dall'ammiraglio Nelson nella battaglia navale di Trafalgar. Napoleone
dunque capì che per sconfiggere l'eterna nemica avrebbe dovuto isolarla dall'Europa, infatti
impone un blocco continentale, con lo scopo di danneggiare l'economia inglese. In seguito
vinse una serie di battaglie: contro gli austro-russi, ad Austerlitz, i prussiani, invase il
Portogallo e la Francia e sposò Maria Luisa d'Austria, assicurandosi la pace con gli
austriaci.
Nel 1812 con una nuova Campagna, Napoleone intese invadere la Russia dello zar
Alessandro I. Tuttavia arrivato Mosca, trovò la città deserta e in fiamme e fu dunque
costretto a ritirarsi prima dell'inizio del terribile inverno. La ritirata però si rivelò un disastro e
solo pochissimi uomini riuscirono a ritornare in patria.
Nel 1814 Napoleone venne sconfitto a Lipsia, costretto ad abdicare ed esiliato all'isola
d'Elba. Nel 1814 venne convocato il Congresso di Vienna con lo scopo di ripristinare
l'ordine e l'equilibrio in Europa. Tuttavia nello stesso anno Napoleone riuscì a scappare e a
tornare in Francia dove riprese il potere per un periodo che durò solo 100 giorni, infatti
venne sconfitto nuovamente nella battaglia di Waterloo dall'esercito inglese ed esiliato
questa volta sull'isola di Sant'Elena, dove morì il 5 maggio 1821.
Restaurazione
Questi erano spinti da un pensiero liberale, che soseneva le aspirazioni della borgheia ad
avere un potere politico adeguato che rivendicava il diritto di ogni individuo a vivere libero al
riparo dagli abusi dello Stato.
In questo periodo fu importante anche il Romanticismo, una che esaltava il concetto di
nazione, che poi porterà al Risorgimento (insieme di eventi che portarono alla nascita di uno
Stato italiano unitario ; gli uomini erano mossi da un unico ideale).
I primi moti di rivolta scoppiarono in Spagna (ribellione a Cadice) e Portogallo nel 1820-21.
L’ondata rivoluzionaria si diffuse poi anche in Italia, dove insorsero il Regno delle due
Sicilie e il Piemonte. Tutti chiedevano ai sovrani delle Costituzioni, che garantissero i loro
diritti, e i sovrani, sentendosi minacciati, le concessero per un primo momento.
Successivamente intervenne la Santa Alleanza per ristabilire l’ordine e furono abolite tutte
le Costituzioni concesse e i vari moti rivoluzionari furono repressi con le armi.
L’unica rivoluzione del decennio che si concluse positivamente fu quella greca contro
l’Impero turco-ottomano, grazie anche all’intervento di Francia, Inghilterra e Russia (la
Russia era di religione ortodossa) che però le imposero un re assoluto.