Capitolo 14
Capitolo 14
Capitolo 14
Soluzione
1.a) Verifichiamo che l’applicazione f1 è lineare.
′
a a
Per ogni v̄ = b e w̄ = b′ ∈ R3 e ∀ k ∈ R, consideriamo
c c′
′
a a a + a′
• f1 (v̄ + w̄) = f1 b + b′ = f1 b + b′ =
c c′ c + c′
2(a + a′ ) 2a 2a′
= a + a′ + b + b′ = a + b + a′ + b′ = f1 (v̄) + f1 (w̄).
c + c′ c c′
a ka 2ka 2a
• f1 (kv̄) = f1 k b = f1 kb = ka + kb = k a + b = kf1 (v̄).
c kc kc c
1.b) Consideriamo ora la matrice A1 associata all’applicazione f1 , rispetto alla base canonica
1 0 0
e1 = 0 , e2 = 1 , e3 = 0 di R3 .
0 0 1
2 0 0
• f1 (e1 ) = 1 , f1 (e2 ) = 1 , f1 (e3 ) = 0 .
0 0 1
2 0 0
La matrice cercata è quindi A1 = 1 1 0 .
0 0 1
Gli autovalori sono le radici del polinomio caratteristico, cioè le soluzioni dell’equazione
det(A1 − λI3 ) = 0.
Essi sono: λ = 2 (autovalore di molteplicità 1) e λ = 1 (autovalore di molteplicità 2).
Poichè tali autovalori non sono tutti distinti, la matrice sarà diagonalizzabile se e solo se essi
sono regolari e la somma delle loro molteplicità è 3 = dim(R3 ) (Cfr. Teorema 14.1).
2−1 0 0 1 0 0
• λ = 1 : A1 − 1I3 = 1 1−1 0 = 1 0 0 .
0 0 1−1 0 0 0
In questo caso car(A1 − λI3 ) = 1 e quindi l’autovalore λ = 1 è regolare (infatti 1 = 3 − 2,
dove dim R3 = 3 e 2 è la molteplicità dell’autovalore).
0 0 0
• λ = 2 : A1 − 2I3 = 1 −1 0 .
0 0 −1
In questo caso car(A1 − 2I3 ) = 2
e quindi anche l’autovalore λ = 2 è regolare essendo 2 = 3 − 1 (dove 3 = dim R3 e la
molteplicità dell’autovalore è 1).
2 0 0
1.d) Una matrice diagonale D1 associata ad A1 è 0 1 0 .
0 0 1
0 0 1 −1 1 0
1.f ) Si ottiene C = 1 0 1 ⇒ C −1 = 0 0 1 e quindi
0 1 0 1 0 0
−1 1 0 2 0 0 0 0 1 1 0 0
C −1 AC = 0 0 1 1 1 0 1 0 1 = 0 1 0 = D1 .
1 0 0 0 0 1 0 1 0 0 0 2
= f2 (v̄) + f2 (w̄).
a ka ka
• f2 (kv̄) = f2 k b = f2 kb = ka + kb + kc =
c kc kc − ka
a
= k a + b + c = kf2 (v̄).
c−a
2.b) Determiniamo l’immagine tramite l’applicazione f2 degli elementi della base canonica di
R3 :
1 0 0
f2 (e1 ) = 1 , f2 (e2 ) = 1 , f2 (e3 ) = 1 .
−1 0 1
1 0 0
La matrice cercata è quindi: A2 = 1 1 1 .
−1 0 1
• Autovalori:
1−λ 0 0
det(A2 − λI3 ) = det 1 1−λ 0 = (1 − λ)3 .
−1 0 1−λ
Si ottiene che λ = 1 è un autovalore con molteplicità 3.
In questo caso λ è regolare se e solo se car(A2 − λI3 ) = 3 − 3 = 0 : cioè se e solo se la
matrice A2 −1I3 è la matrice nulla, il che non è vero essendo:
4.b) Determiniamo l’immagine tramite l’applicazione f4 degli elementi della base canonica di
R3 :
0 0 0
• f4 (e1 ) = 1 , f4 (e2 ) = 1 , f4 (e3 ) = 1 .
0 −1 1
0 0 0
• La matrice è quindi: A4 = 1 1 1 .
0 −1 1
−λ 0 0
• det(A4 − λI3 ) = det 1 1 − λ 1 = −λ[(1 − λ)2 + 1] = −λ(λ2 − 2λ + 2).
0 −1 1−λ
Quindi det(A4 − λI3 ) = 0 ⇔ λ = 0, (il polinomio di secondo grado è irriducibile in R).