Amministrazionefinanza 2015 1

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Andrea Guidolin - Copyright Wolters Kluwer Italia s.r.l.

Andrea Guidolin - Copyright Wolters Kluwer Italia s.r.l.

Il consolidato fiscale
nazionale
Il volume analizza gli aspetti normativi e di prassi della tassazione
consolidata, partendo dall’analisi dei profili generali del regime, pas-
sando per le modifiche apportate alla disciplina sostanziale dalla Legge
finanziaria 2008, fino alla riforma del sistema di riporto delle perdite,
disposta dal decreto legge n. 78 del 2011 e chiarita dalla circolare n. 53
dello stesso anno.
Particolare approfondimento è dedicato al nuovo procedimento di
accertamento nei confronti dei soggetti che aderiscono alla tassa-
zione di gruppo in vigore dal 1° gennaio 2011, illustrando i chiarimenti
offerti dall’Agenzia delle entrate a partire dalla circolare n. 27 del
2011, fino agli orientamenti manifestati nella circolare n. 3 del 2014
con riguardo all’ipotesi del disconoscimento, in sede di accertamento,
dell’opzione al consolidato.
Vengono, infine, esaminati gli sviluppi della proposta CCCTB della
Commissione europea, finalizzata all’introduzione di regole comuni per
la determinazione del reddito delle imprese europee e di un sistema di
consolidamento transfrontaliero di redditi e perdite fiscali per gruppi
di imprese europei.
Completano l’opera, come di consueto, gli schemi di sintesi e la
descrizione di alcune soluzioni operative in materia.
di S. M. Galardo,
D. Libranti, D. Sansonetti Il volume rappresenta, quindi, un indispensabile sussidio per tutti gli
operatori interessati e consente di dare soluzione ai numerosi problemi
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interpretativi e applicativi che si pongono quotidianamente nella pra-
€ 45,00 tica operativa delle imprese. Lo stesso fornisce, inoltre, un importante
ausilio per la compilazione delle dichiarazioni dei redditi.

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Andrea Guidolin - Copyright Wolters Kluwer Italia s.r.l.
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n. 1
gennaio 2015

Bilancio&Reddito
Principi contabili nazionali
Il nuovo OIC 25 e il riporto a nuovo delle perdite fiscali 9
L’OIC ha recentemente pubblicato il nuovo documento n. 25
concernente il trattamento contabile delle imposte sul reddito.
Tra i molti aspetti meritevoli di approfondimento, l’articolo ri-
volge l’attenzione alla nuove condizioni di iscrizione in bilancio
del beneficio legato alla riportabilità delle perdite fiscali, verifi-
cando le modifiche rispetto alla precedente versione dell’OIC 25
nonché le influenze della prassi contabile internazionale. Inol- REDAZIONE
tre, particolare attenzione è stata rivolta all’influenza della nor- Per informazioni in merito a
contributi, articoli ed
mativa tributaria, alla luce della modifica apportata nel 2011 argomenti trattati scrivere o
alla disciplina delle perdite fiscali dei soggetti IRES. telefonare a:
Ipsoa Redazione

Sommario
di Roberto Baboro, Fabio Ciaponi e Francesca Mandanici Amministrazione&Finanza
Casella Postale 12055 –
Principi contabili internazionali 20120 Milano
telefono 02.82476.085 –
Trattatamento contabile e fiscale dei contributi stampi 16 telefax 02.82476.227
Il presente articolo si propone di approfondire il trattamento e-mail
Redazione.amministrazione
contabile e fiscale dei contributi in denaro elargiti ad una efinanza.ipsoa@wki.it
impresa IAS/IFRS adopter dai propri clienti a titolo di com-
partecipazione ai costi di acquisto o di realizzo degli stampi AMMINISTRAZIONE
impiegati nella fabbricazione dei beni commissionati. Nello Per informazioni su gestione
specifico, si tratta di approfondire i criteri di contabilizza- abbonamenti, numeri arretrati,
zione di tali beni strumentali, la cui disponibilità ed il cui cambi d’indirizzo, ecc. scrivere
o telefonare a:
controllo è sovente riservata al fornitore, sebbene non sem- IPSOA Servizio Clienti
pre proprietario degli stessi. In secondo luogo, si tratta di Casella Postale 12055 –
individuare il trattamento contabile che deve essere riservato 20120 Milano
telefono 02.824761 –
alle disponibilità liquide trasferite dal cliente. Emerge un telefax 02.82476.799
quadro contabile particolarmente complesso, dove il criterio
da utilizzare deve necessariamente essere individuato «per
EDITRICE
analogia», e i cui effetti hanno un immediato impatto sulla Wolters Kluwer Italia s.r.l.
determinazione della base imponibile IRES e IRAP. Strada 1, Palazzo F6
20090 Milanofiori Assago (MI)
di Paolo Dragone - Dragone e Associati - Studio tributario e societario

Operazioni straordinarie DIRETTORE RESPONSABILE


Giulietta Lemmi
Gli aspetti contabili della liquidazione d’azienda 21
Nel presente contributo viene analizzata la liquidazione, in REDAZIONE
particolar modo, sotto il profilo degli aspetti contabili, aven- Paola Boniardi, Elena Rossi,
do l’obiettivo di descriverne le caratteristiche principali e le Agnese Trentalance
peculiarità che la contraddistinguono, in aderenza alla disci-
plina prevista dal codice civile e soprattutto dal principio REALIZZAZIONE GRAFICA
contabile nazionale OIC 5. Ipsoa

di Pier Luigi Marchini e Alice Medioli - Università degli Studi di Parma


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Sinergie Grafiche Srl
Viale Italia, 12
Governo d’impresa 20094 Corsico (MI)
Tel. 02/57789422
Revisione
La riforma europea della revisione legale: principali STAMPA
GECA Srl - Via Monferrato, 54
novità 32 20098 San Giuliano Milanese
Nel presente contributo si vogliono sintetizzare le principali (MI) - Tel. 02/99952

Amministrazione & Finanza n. 1/2015 5


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gennaio 2015

modifiche che verranno apportate alla revisione legale degli


PUBBLICITÀ: Enti di Interesse Pubblico a seguito dell’adozione della Di-
rettiva 2014/56/UE del 16 aprile 2014 e del Regolamento
(UE) n.537/2014 del 16 aprile 2014 che unitamente costitui-
db Consulting srl Events scono la Riforma Europea della Revisione Legale.
& Advertising
via Leopoldo Gasparotto 168 - di Francesco Ballarin - Senior manager - Mazars S.p.A.
21100 Varese
Tel. 0332 282160
Fax 0332 282483
e-mail: info@db-consult.it Pianificazione e controllo
www.db-consult.it
Comunicazione finanziaria
Autorizzazione
Autorizzazione del Tribunale La comunicazione finanziaria sul sito web aziendale:
di Milano
n. 618 del 16 dicembre 1985
un’analisi delle variabili chiave 37
Tariffa R.O.C.: Con il presente contributo si intende delineare uno scenario
Sommario

Poste Italiane Spa - dell’attuale grado di sfruttamento del sito web da parte delle
Spedizione in abbonamento aziende italiane e delle potenzialità del sito che le imprese
Postale - D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004 n. 46) ancora non valorizzano appieno. Ci si avvale dell’analisi dei
art. 1, comma 1, DCB Milano siti web di un campione di società quotate italiane al fine di
Iscritta nel Registro Nazionale mettere in luce le possibilità offerte dallo spazio del sito
della Stampa con il n. 3353
vol. 34 Foglio 417 aziendale ed evidenziare cosı̀ le opportunità di cui dispongo-
in data 31 luglio 1991 no le aziende per fortificare il loro vantaggio competitivo.
Iscrizione al R.O.C. n. 1702
di Costanza Di Fabio
ABBONAMENTI
Gli abbonamenti hanno durata Strumenti di P&C
annuale, solare:
gennaio-dicembre; Punti nevralgici per una corretta quantificazione del
rolling: 12 mesi dalla data
di sottoscrizione, e si
B.E.P. 46
intendono rinnovati, in assenza La break-even analysis è uno strumento non invasivo estre-
di disdetta da comunicarsi mamente utile per le aziende e atto a consentire, in via pre-
entro 60 gg. prima della data ventiva, la definizione di ordini di grandezza funzionali ad
di scadenza a mezzo
raccomandata A.R. da inviare orientare le scelte manageriali ed imprenditoriali, anche nel-
a Wolters Kluwer Italia S.r.l. l’ottica della redazione del budget. Il contributo nasce per
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20090 Assago (MI).
consentirne la massima fruibilità operativa, contemplando
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consultabile all’indirizzo Finanza aziendale
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Italia annuale: E 275,00
Finanziamenti
Estero annuale: E 550,00
Prezzo copia: E 29,00
Finanza alternativa al credito bancario: le novità 55
Richiesta di abbonamento: Sono ancora molti gli ostacoli normativi e culturali da ri-
scrivere o telefonare a: muovere, ma è ormai consolidato che la strada obbligatoria
IPSOA, Ufficio vendite
Casella postale 12055
per la ripresa economica passa anche attraverso l’accesso a
20120 Milano canali di finanziamento alternativi al credito bancario. An-
Telefono 02.82 47 6.794 che qualora si allentasse la morsa del credit crunch nei con-
Telefax 02.82 47 6.403
fronti delle imprese, si stima che il canale bancario non sa-
DISTRIBUZIONE rebbe in grado di rispondere prontamente all’ingente doman-
Vendita esclusiva per da di capitali per nuovi investimenti. Le risorse necessarie
abbonamento Il corrispettivo potranno essere reperite dalle disponibilità di nuovi soggetti
per l’abbonamento a questo
finanziatori, quali le imprese di assicurazione, e dalla diffu-

6 Amministrazione & Finanza n. 1/2015


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n. 1
gennaio 2015

sione di strumenti già da anni esistenti, per esempio i cosid-


detti mini-bond, che da oggi possono essere sottoscritti con periodico è comprensivo
la copertura del Fondo centrale di garanzia. dell’IVA assolta dall’editore ai
sensi e per gli effetti del
di Roberta Dugnani - Finanza agevolata per le imprese combinato disposto dell’art. 74
del D.P.R. 26/10/1972, n. 633 e
del D.M. 29/12/1989 e
Valutazione d’azienda successive modificazioni e
La stima del danno da ritardato avvio di un’attività di integrazioni.
impresa 66
Possono accadere situazioni nelle quali un’impresa sia co-
stretta a interrompere la propria attività o a ritardarne l’av-
vio per cause imputabili a terzi. In tali casi non è infrequente
che si instauri una controversia nella quale sia necessario
procedere con la stima del danno subito.
In questo contributo ci si concentrerà sul caso di ritardato

Sommario
avvio dell’attività; rispetto alla fattispecie in cui si debba sti-
mare il danno derivante dall’interruzione di un’attività, il
caso in esame presenta la peculiarità di coinvolgere un’im-
presa in fase di start-up per cui da una parte non sono di-
sponibili dati contabili storici, dall’altra si rilevano sovente
risultati economici negativi nei primi esercizi.
di Marco Billone e Tommaso Ridi

Analisi di bilancio
Gli effetti della crisi sulle dinamiche aziendali spiega-
ta attraverso l’analisi dei bilanci 73
A partire dal 2008 la crisi ha prodotto rilevanti mutamenti
strutturali sull’operatività delle imprese, a scapito del fattu-
rato, della marginalità e della liquidità. Attraverso l’analisi di
bilancio di alcuni settori dell’economia italiana si tenta di
comprendere la portata del cambiamento.
di Marco Fazzini - Professore Straordinario di Economia Azien-
dale, Università Europea di Roma Egregio abbonato,
ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 30 giu-
gno 2003 n. 196, La informiamo che i
Obbligazioni Suoi dati personali sono registrati su da-

Il mini-bond «incentivante»: il caso Bomi 81 tabase elettronici di proprietà di Wolters


Kluwer Italia S.r.l., con sede legale in As-
sago Milanofiori Strada 1-Palazzo F6,
Il panorama dei cosidetti «mini-bond» si è di recente arric- 20090 Assago (MI), titolare del trattamen-
to e sono trattati da quest’ultima tramite
chito di uno strumento estremamente innovativo attraverso propri incaricati. Wolters Kluwer Italia
l’emissione da parte di una PMI non quotata di una obbliga- S.r.l. utilizzerà i dati che La riguardano
per finalità amministrative e contabili. I
zione corporate finalizzata non solo a svolgere la tradizionale Suoi recapiti postali e il Suo indirizzo di
funzione di raccolta di capitale di debito ma, altresı̀, a creare posta elettronica saranno utilizzabili, ai
sensi dell’art. 130, comma 4, del D.Lgs.
dei concreti «incentivi» alla sottoscrizione di tale strumento n. 196/2003, anche a fini di vendita diretta
di prodotti o servizi analoghi a quelli og-
finanziario ed alla quotazione delle azioni della società emit- getto della presente vendita. Lei potrà in
tente. ogni momento esercitare i diritti di cui
all’art. 7 del D.Lgs. n. 196/2003, fra cui il
di Augusto Santoro - Avvocato in Milano diritto di accedere ai Suoi dati e ottenerne
l’aggiornamento o la cancellazione per
violazione di legge, di opporsi al
trattamento dei Suoi dati ai fini di invio
di materiale pubblicitario, vendita diretta
INDICE e comunicazioni commerciali e di richie-
dere l’elenco aggiornato dei responsabili
Indice analitico 90 del trattamento, mediante comunicazione
scritta da inviarsi a: Wolters Kluwer Italia
S.r.l. - PRIVACY - Centro Direzionale Mi-
lanofiori Strada 1-Palazzo F6, 20090 As-
sago (MI), o inviando un Fax al numero:
02.82476.403.

Amministrazione & Finanza n. 1/2015 7


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Principi contabili nazionali

Il nuovo OIC 25 e il riporto


a nuovo delle perdite fiscali
di Roberto Baboro (*) Fabio Ciaponi e Francesca Mandanici (**)

L’OIC ha recentemente pubblicato il nuovo documento n. 25 concernente il trattamento

Bilancio&Reddito
contabile delle imposte sul reddito. Tra i molti aspetti meritevoli di approfondimento, l’articolo
rivolge l’attenzione alla nuove condizioni di iscrizione in bilancio del beneficio legato alla
riportabilità delle perdite fiscali, verificando le modifiche rispetto alla precedente versione
dell’OIC 25 nonché le influenze della prassi contabile internazionale. Inoltre, particolare
attenzione è stata rivolta all’influenza della normativa tributaria, alla luce della modifica
apportata nel 2011 alla disciplina delle perdite fiscali dei soggetti IRES.

Premessa una previsione irrinunciabile dell’attuale si-


stema d’imposizione sui redditi in quanto ri-
Nell’ambito del progetto finalizzato alla revi-
sione e aggiornamento dei principi contabili sponde all’esigenza di evitare che la fram-
nazionali, avviato dall’OIC nel 2010 (1), è mentazione del risultato globale in diversi
stato pubblicato, nell’agosto del 2014, il nuo- periodi di imposta possa sottoporre il contri-
vo OIC n. 25 concernente il trattamento con- buente ad un prelievo non giusto, basato cioè
tabile delle imposte sul reddito. Obiettivo del su un indice che non è espressivo della sua
presente lavoro è quello di approfondire le capacità contributiva (2).
condizioni di iscrizione in bilancio delle atti- Attraverso il riporto della perdita, l’impresa
vità per imposte anticipate in presenza di ottiene un beneficio fiscale che tuttavia si
perdite fiscali riportabili in avanti, verifican- concretizzerà solo se e nei limiti in cui essa
do altresı̀ eventuali modifiche rispetto alle otterrà redditi imponibili negli esercizi suc-
condizioni previste dal precedente documen- cessivi (3).
to di prassi. Sarà preventivamente analizzata Ecco dunque che l’iscrivibilità in bilancio
la prospettiva internazionale come offerta dell’attività fiscale differita è sottoposta ad
dall’International Accounting Standard Board alcune cautele. È necessario, in sostanza,
(IASB). che il redattore del bilancio valuti la possibi-
Si ritiene, tuttavia, che tale approfondimento lità che l’impresa consegua nei futuri periodi
non possa essere condotto senza verificare amministrativi redditi imponibili tali da co-
l’influenza della normativa tributaria. Questo prire la perdita sofferta nel periodo in esame,
soprattutto alla luce dell’intervento che nel
2011 ha modificato la disciplina fiscale della
riportabilità della perdita dei soggetti Ires Note:
(*) Dottore Commercialista in Bologna
prevista dall’art. 84 del TUIR.
(**) Università degli Studi dell’Aquila
Su tali profili muoveranno dunque le seguen- (1) Tale progetto risponde all’esigenza di tenere in debito
ti riflessioni. conto gli sviluppi verificatisi nella materia contabile dovu-
ti, da un lato, all’evoluzione della normativa e della prassi
La riportabilità in avanti contabile nazionale e, dall’altro, all’evoluzione degli
orientamenti dottrinali e della regolamentazione contabi-
delle perdite fiscali le internazionale.
La riportabilità in avanti delle perdite fiscali (2) Cfr. G. Zizzo, «La determinazione del reddito delle so-
cietà e degli enti commerciali», in G. Falsitta, Manuale di
realizzate nell’esercizio permette di utilizza- diritto tributario. Parte speciale, Padova, 2010, 294 ss.
re le stesse in diminuzione dei redditi impo- (3) Al riguardo, v. F. Giunta, M. Pisani, Il bilancio, 2008, 293-
nibili degli esercizi successivi. Si tratta di 294.

Amministrazione & Finanza n. 1/2015 9


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Principi contabili nazionali

cosı̀ da realizzare effettivamente i benefici quale le perdite fiscali potranno essere utiliz-
fiscali in oggetto. zate. In particolare:
La problematica ora rappresentata potrebbe – la presenza di differenze temporanee impo-
apparire analoga a quella più generale dell’i- nibili sufficienti, con riferimento alla mede-
scrivibilità o meno in bilancio delle attività sima autorità fiscale e al medesimo soggetto
per imposte anticipate in presenza di diffe- di imposta, che si tradurranno in futuri utili
renze temporanee deducibili. fiscali a fronte dei quali le perdite possono
A ben vedere, vi è un elemento di differenzia- essere utilizzate prima della loro scadenza;
zione non trascurabile. È di tutta evidenza, – l’ottenimento di redditi imponibili prima
infatti, che nel caso della perdita fiscale la della scadenza delle perdite fiscali;
Bilancio&Reddito

stima di risultati futuri positivi appare con- – l’improbabilità che si ripetano le cause
notata da un grado di incertezza maggiore. identificabili che hanno comportato la rea-
La realizzazione di una perdita, infatti, costi- lizzazione delle perdite fiscali;
tuisce un campanello di allarme che potreb- – l’esistenza per l’impresa di opportunità di
be mettere in discussione la capacità dell’im- pianificazione fiscale in base alla quale si
presa di generare redditi nel futuro. determinerà un reddito imponibile nell’eser-
Per questo la contabilizzazione dei benefici cizio in cui potranno essere utilizzate le per-
correlati al loss carry forward è soggetta a dite.
condizioni più stringenti. E ciò tanto nella Ai sensi del paragrafo 34, nella misura in cui
prassi contabile nazionale quanto in quella non è probabile che sia disponibile un reddi-
internazionale. to imponibile a fronte del quale utilizzare le
perdite fiscali, le attività per imposte antici-
La visione internazionale pate non possono essere rilevate.
Secondo il paragrafo 35 dello IAS 12, i requi-
Non può non osservarsi come l’attuale disci-
siti per la rilevazione delle imposte anticipa-
plina sia piuttosto stringente. Lo IASB detta
te sulle perdite fiscali sono i medesimi richie-
tutta una serie di criteri e condizioni che de-
sti per la rilevazione delle imposte anticipate
vono verificarsi affinché possa contabilizzar-
sulle differenze temporanee deducibili (4).
si il beneficio fiscale correlato al loss carry
Tuttavia, continua il medesimo paragrafo,
forward. In questo modo, l’applicazione del
quando l’impresa ha una storia di perdite re-
centi, la loro esistenza è un indicatore signi-
ficativo del fatto che potrebbe non essere di- Note:
sponibile un reddito imponibile futuro. Per (4) Per approfondimenti v. F. Bava, S. Secinaro, «IAS 12
tale motivo, il principio contabile limita la Imposte sul reddito», in F. Dezzani, D. Busso, P.P. Biancone,
rilevazione delle attività fiscali differite per IAS/IFRS, Milano, 2014, 386 ss..
perdite riportate a nuovo, prevedendo che (5) Nell’exposure draft n. 49 dell’ottobre 1994 tale rileva-
zione veniva definita come inappropriata. Cosı̀ si leggeva
si possa procedere alla rilevazione soltanto nel citato documento: «Although the criteria for recogni-
nella misura in cui (5): zing deferred tax assets arising from the carry forward of
– l’impresa abbia differenze temporanee im- tax losses are the same criteria for recognizing deferred
ponibili sufficienti; tax assets arising from deductible temporary differences,
the existence of tax losses may indicate significant uncer-
– vi siano prove convincenti («there is con-
tainty about the availability of future taxable profit».
vincing other evidence») che sarà disponibile (6) Va evidenziato che l’orientamento di fondo dello Stan-
un reddito imponibile sufficiente a fronte del dard è rimasto sostanzialmente costante a far corso dal-
quale potranno essere utilizzate le perdite fi- l’originario IAS n. 12 del 1979. Già in tale documento lo
scali (6). IASC stabiliva che il beneficio fiscale potenziale relativo
ad una perdita fiscale riportabile a nuovo poteva essere
In tali casi, è necessario indicare nelle note al contabilizzato nel periodo nel quale si verificava la perdi-
bilancio l’importo delle attività per imposte ta se fosse certo che i redditi imponibili dei futuri periodi
anticipate e le motivazioni che ne giustifica- amministrativi fossero sufficienti a permettere l’utilizzo del-
no la rilevazione. la perdita stessa. Cosı̀ si leggeva: «the potential tax saving
Successivamente, il principio contabile si ap- related to a tax loss carry forward may be included in the
determination of net income for the period of the loss if
presta ad indicare le condizioni da verificare there is assurance beyond any reasonable doubt that fu-
per valutare la probabilità che sarà disponi- ture taxable income will be sufficient to allow the benefit
bile un reddito imponibile futuro a fronte del of the loss to be realized».

10 Amministrazione & Finanza n. 1/2015


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Principi contabili nazionali

principio di competenza, secondo il quale il mente certo che tali circostanze non si ripe-
beneficio fiscale va rilevato nel momento in tessero.
cui la perdita si manifesta, viene tempora- È evidente come l’impostazione contabile
neamente sospeso fino a quando non si veri- nazionale fosse basata su condizioni diverse
ficano le condizioni richieste dallo Standard. e più stringenti rispetto a quella internazio-
Non può che giudicarsi favorevolmente l’eli- nale. Per la verifica della prima condizione,
minazione – rispetto alla precedente versione infatti, era necessaria la sussistenza di una
dell’exposure draft n. 49 – della condizione ragionevole certezza di conseguire in futuro
per cui se nel passato l’impresa non era riu- dei redditi imponibili che potessero essere
scita ad utilizzare il loss carry forward nei utilizzati a scomputo delle perdite riportabi-

Bilancio&Reddito
limiti temporali previsti da ciascun ordina- li, entro il limite fissato dalla normativa tri-
mento non poteva procedere alla sua iscri- butaria. Di conseguenza, i redattori del bi-
zione in bilancio. In dottrina si era condivi- lancio erano chiamati a giustificare la ragio-
sibilmente affermato come la mancata rea- nevole certezza di redditi imponibili futuri,
lizzazione nel passato dell’utilizzo delle per- attraverso l’approvazione di piani attendibili
dite non potesse condurre per presunzione che potessero essere verificati dagli organi di
assoluta all’ipotesi di mancata realizzazione controllo. A ciò si aggiungeva la necessità di
di tali condizioni nel futuro. Invero il mana- indentificare le cause che avevano generato
gement che è chiamato a condurre e gestire le perdite nonché di esprimere un giudizio
l’impresa potrebbe essere diverso da quello sul fatto che fosse ragionevolmente certo
in carica nei periodi amministrativi prece- che le stesse non si ripetessero in futuro.
denti, oppure potrebbero essersi modificate Inoltre, nella disciplina nazionale mancava
radicalmente le condizioni interne d’impresa qualsiasi coordinamento con la fiscalità dif-
ed esterne d’ambiente che nel passato hanno ferita passiva, contemplata invece in quella
impedito il soddisfacimento delle condizioni internazionale.
in esame (7). Le condizioni cosı̀ descritte sono state pro-
fondamente riviste, come accennato, durante
La visione nazionale il progetto di revisione avviato dall’OIC.
Le condizioni di iscrizione in bilancio delle Il nuovo documento OIC n. 25, dopo aver
attività per imposte anticipate dettate dalla affermato che il beneficio connesso a una
prassi contabile nazionale sono state oggetto perdita fiscale è rilevato tra le attività dello
di una profonda revisione con l’emanazione stato patrimoniale alla voce CII4-ter «impo-
del nuovo OIC n. 25 (8). Tale revisione ha ste anticipate» solo se sussiste la ragionevole
avuto il pregio sia di abbandonare le rigidità certezza del loro futuro recupero, si preoccu-
che le precedenti regole ponevano, attraverso pa di definire le condizioni che devono ricor-
un evidente avvicinamento all’impostazione rere affinché la ragionevole certezza sia com-
internazionale, sia di consentire un migliore provata. In particolare, essa è comprovata
coordinamento con il regime fiscale delle quando:
perdite dettate dal TUIR. – esiste una proiezione dei risultati fiscali
Nella versione del 30 maggio 2005, il para- della società per un periodo di tempo ragio-
grafo H.II dell’OIC n. 25 prevedeva che il be- nevole, da cui si evince l’esistenza, negli eser-
neficio fiscale potenziale connesso a perdite cizi in cui si annulleranno le differenze tem-
riportabili non fosse iscrivibile in bilancio poranee deducibili, di redditi imponibili non
fino all’esercizio di realizzazione dello stes- inferiori all’ammontare delle differenze che
so, salvo che sussistessero contemporanea- si annulleranno; e/o
mente le seguenti condizioni:
– la presenza di una ragionevole certezza di
ottenere in futuro imponibili fiscali in grado Note:
di assorbire le perdite riportabili, entro il pe- (7) Cosı̀ M. Comoli, Le imposte differite nel bilancio di eser-
riodo nel quale le stesse fossero deducibili cizio, Torino, 1996, 284.
(8) Per un preliminare commento alla bozza del docu-
secondo la normativa tributaria; mento OIC n. 25, v. C. Mezzabotta, «Nuovo OIC 25: Impo-
– le perdite in oggetto derivassero da circo- ste sul reddito», in Bilancio e reddito di impresa, 2013, 39
stanze ben identificate e fosse ragionevol- ss..

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– negli esercizi in cui si prevede l’annullamento Il regime delle perdite fiscali


della differenza temporanea deducibile, vi sono
Il trattamento fiscale delle perdite conseguite
sufficienti differenze temporanee imponibili di
in regime di impresa è stato oggetto, negli
cui si prevede l’annullamento (9).
ultimi anni, di diversi interventi normativi.
Il concetto di ragionevole certezza viene dun-
La disciplina è oggi alquanto variegata e ar-
que ancorato alla ricorrenza di due condizioni.
ticolata, differenziandosi a seconda della for-
La prima consiste nella sussistenza di risultati ma giuridica con cui è esercitata l’attività di
fiscali positivi che siano in grado di assorbire le impresa, nonché, per i soggetti passivi Irpef,
differenze temporanee deducibili. Di tali risul- sulla base del regime contabile adottato. Si
tati deve essere fornita una proiezione per un
Bilancio&Reddito

rivolge l’attenzione dapprima ai soggetti


periodo di tempo ragionevole, per il quale vie- Ires (10).
ne abbandonato qualsiasi riferimento all’oriz- L’ultimo provvedimento in materia è stato
zonte temporale di utilizzo della perdita secon- introdotto dall’art. 23, comma 9, D.L. 6 luglio
do la disciplina tributaria. La seconda attribui- 2011, n. 98 (11), che ha modificato in manie-
sce rilevanza alla presenza di differenze tempo- ra sostanziale le modalità e i criteri di utiliz-
ranee imponibili che possano essere utilizzate zo e di riporto delle perdite in ambito Ires
negli esercizi in cui si prevede l’annullamento previsti dall’art. 84 del TUIR (12).
della differenza temporanea deducibile relativa Tale norma, al primo comma, dispone che la
alla perdita fiscale. Il confronto, precisa il do- perdita di un periodo di imposta, determina-
cumento in commento, è tra l’entità della per- ta con le stesse norme valevoli per la deter-
dita e l’ammontare delle differenze temporanee minazione del reddito, può essere computata
imponibili. Appare evidente la differente pro- in diminuzione del reddito dei periodi di im-
spettiva della nuova impostazione: la presenza posta successivi in misura non superiore
della fiscalità differita passiva è elevata a con- all’80% del reddito imponibile di ciascuno
dizione di iscrizione del beneficio connesso al- di essi e per l’intero importo che trova ca-
la riportabilità della perdita fiscale, non rappre- pienza in tale ammontare (13).
sentando più un elemento che assume rilevan- In sostanza, questo significa che:
za solo successivamente all’iscrizione del bene- – se la perdita riportata da esercizi preceden-
ficio. Invero, la versione precedente dell’OIC n.
25 prevedeva, una volta verificate le condizioni
di iscrizione della attività per imposte anticipa- Note:
te, una sorta di compensazione tra il beneficio (9) Analoghe condizioni sono previste, più in generale, per
la rilevazione delle attività per imposte anticipate.
futuro connesso alle perdite fiscali e le passivi- (10) Si precisa che per gli enti non commerciali residenti di
tà per imposte differite presenti nel passivo del- cui alla lettera c) del comma 1 dell’art. 73 del TUIR - ben-
lo stato patrimoniale. Tale compensazione po- ché soggetti passivi Ires - trova applicazione la disciplina
teva avvenire qualora le passività fossero rela- prevista nell’ambito dell’Irpef, in virtù del rinvio contenuto
al comma 2 dell’art. 143 del TUIR, secondo cui per tali
tive a differenze temporanee tassabili in eserci-
soggetti il reddito complessivo è determinato secondo le
zi successivi che si sarebbero riversate nel pe- disposizioni dell’articolo 8 del TUIR.
riodo di utilizzabilità, a fini fiscali, delle perdite (11) Convertito, con modificazioni, nella Legge 15 luglio
riportabili. 2011, n. 111.
È stato altresı̀ eliminato qualsiasi riferimen- (12) Sulla nuova disciplina, v. diffusamente M. Di Siena,
«Note sparse a margine del rinnovato regime di riporto
to all’individuazione delle circostanze da cui delle perdite fiscali da parte dei soggetti Ires», in Riv. trim.
provengono le perdite e alla ragionevole cer- dir. trib., 2012, 73 ss..
tezza che tali circostanze non si ripeteranno. (13) Ne consegue che le società che hanno un ammon-
Il nuovo OIC consente, ad avviso di chi scri- tare di perdite superiore all’80% del reddito dell’esercizio
successivo subiranno, in quell’esercizio, l’imposizione di
ve, un giudizio più equilibrato sulla sussi- quest’ultimo in misura pari al 5,5%. Sul punto, v. G. Ferranti,
stenza della ragionevole certezza, ricorrendo «La disciplina delle perdite si adegua alla crisi economi-
quest’ultima nelle nuove due condizioni ap- ca», in Corr. trib., 2011, 2480. In senso contrario R. Lupi,
pena esaminate. Giudizio che, a nostro avvi- «Aspetti teorici di una modifica ‘‘fatta in corsa’’», in Dialo-
ghi trib., 2011, 386, secondo cui la limitazione al riporto
so, non può non tenere conto, però, della di- non impone sempre e comunque l’emersione di un reddi-
sciplina tributaria delle perdite fiscali, sulla to pari al 20% di quello altrimenti imponibile, al lordo della
quale proseguono le riflessioni. perdita.

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ti è superiore all’80% del reddito di esercizio, dell’esercizio in cui la perdita viene utilizza-
la compensazione dovrà essere limitata a ta.
quest’ultimo ammontare. La perdita non uti- Con riferimento alla ratio sottostante alla ci-
lizzata potrà essere utilizzata a scomputo dei tata modifica, la relazione governativa al
redditi dei periodi di imposta successivi; D.L. n. 98/2011 ha sottolineato quanto segue:
– se di contro la perdita riportata da esercizi – «tali previsioni costituiscono misure di so-
precedenti è inferiore all’80% del reddito di stegno alle imprese che, uscendo da una crisi
esercizio, essa sarà interamente utilizzabile. economico/finanziaria senza precedenti, si tro-
La riportabilità della perdite pregresse è tut- vino ad avere ingenti volumi di perdite pre-
tavia esclusa qualora ricorrano congiunta- gresse che potrebbero non essere utilizzabili

Bilancio&Reddito
mente due condizioni che hanno una eviden- nell’arco di un quinquennio»;
te funzione antielusiva. La prima consiste – «la norma vuole rispondere anche ad un’esi-
nel trasferimento a terzi della maggioranza genza di semplificazione: 1) evitando di co-
delle partecipazioni aventi diritto di voto nel- stringere le imprese a porre in essere operazio-
la società. La seconda consiste nella modifi- ni straordinarie volte allo scopo di ottenere un
ca, nel periodo d’imposta del trasferimento o refresh delle perdite che giungono a scadenza,
nei due successivi o anteriori, dell’attività operazioni che di fatto vanificano la limitazio-
principale di fatto esercitata nei periodi d’im- ne temporanea al riporto; 2) limitando com-
posta in cui le perdite sono state realizzate. Il plessi esercizi di valutazione della recuperabi-
divieto non opera allorquando le partecipa- lità delle stesse ai fini dell’iscrizione e/o man-
zioni siano relative a società che nel biennio tenimento delle relative imposte differite du-
precedente a quello del trasferimento hanno rante il processo di formazione del bilancio
avuto un numero di dipendenti mai inferiore di esercizio».
alle dieci unità e per le quali dal conto eco- Orbene, proprio quest’ultimo aspetto appare
nomico relativo all’esercizio precedente al rilevante ai fini della condizione di iscrivibi-
trasferimento risultino un ammontare dei ri- lità del beneficio fiscale legato alla riportabi-
cavi e un ammontare delle spese per presta- lità della perdita. Si ritiene, infatti, che la
zioni di lavoro subordinato superiore al 40% modifica normativa faciliti il processo di pia-
di quello risultante dalla media degli ultimi nificazione e previsione dei risultati degli an-
due esercizi anteriori. ni futuri, in quanto il recupero delle perdite
Il secondo comma dell’art. 84 del TUIR pre- non è più soggetto al vincolo temporale dei
vede invece la riportabilità totale delle perdi- cinque anni (14).
te realizzate nei primi tre periodi di imposta. In sostanza, oggi, avendo le perdite fiscali
Esso dispone che dette perdite possono esse- una scadenza illimitata, la probabilità o la
re computate in diminuzione del reddito ragionevole certezza andranno verificate
complessivo dei periodi di imposta successi- per un arco temporale infinito, tenendo con-
vi, entro il limite e per l’intero importo che to sempre del rispetto del postulato della lo-
trova capienza nel reddito imponibile di cia- gica di funzionamento e della continuità
scuno di essi, a condizione che si riferiscano aziendale.
ad una nuova attività produttiva. Se si escludono i casi di conclamate e pato-
Sino all’anzidetta modifica, la norma preve- logiche perdite strutturali, che non potranno
deva, invece, un limite temporale alla ripor- che condurre l’impresa al deficit e al falli-
tabilità della perdita. Quest’ultima poteva in- mento, la probabilità di recuperare le perdite
fatti essere portata in diminuzione dei reddi- pregresse in un arco temporale infinito – e
ti imponibili degli esercizi successivi ma non
oltre il quinto, per l’intero importo che tro-
vava capienza in essi. Nota:
L’anzidetta modifica normativa ha dunque (14) V. Circolare 14 settembre 2011 n. 24 dell’Istituto di
previsto la sostituzione della riportabilità Ricerca dei Dottori Commercialisti e degli esperti Conta-
temporalmente limitata delle perdite con bili, ove si legge che l’assenza di limiti temporali alla ripor-
tabilità delle perdite «consentirà una più serena valutazio-
una riportabilità illimitata; tuttavia ha intro- ne in ordine all’iscrivibilità delle correlate imposte differite
dotto un limite quantitativo di utilizzo deter- attive che non sarà più vincolata al periodo quinquennale
minato in relazione al reddito imponibile di recupero».

Amministrazione & Finanza n. 1/2015 13


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quindi di recuperare i benefici derivanti dal- similmente legata all’assenza di un solido im-
la fiscalità differita attiva – è sicuramente pianto contabile, pone tuttavia una rilevante
maggiore. questione di tassazione di una capacità con-
Ciò non significa, evidentemente, che l’iscri- tributiva inesistente (20), nell’ipotesi in cui
vibilità dei benefici fiscali legati alla riporta- la perdita fiscale realizzata non possa essere
bilità delle perdite possa essere effettuata in completamente utilizzata in compensazione
maniera indiscriminata, senza comunque of- orizzontale (21).
frire al lettore del bilancio le prospettive di
redditività future dell’impresa. In tale senso
va letta, a nostro avviso, la prima condizione Note:
Bilancio&Reddito

prevista dal nuovo OIC n. 25, secondo cui è (15) Ai sensi dell’art. 8, comma 3, TUIR.
comunque necessario offrire una valutazione (16) Sul punto, v. le considerazioni critiche di L. Perrone,
«Le perdite nell’imposta sul reddito delle persone fisiche»,
prospettica sulle capacità reddituali dell’im- in Rass. trib., 2012, 1163 ss.. L’Autore afferma condivisibil-
presa in un periodo di tempo ragionevole. mente che una scelta di questo tipo stride con un assetto
Le stesse considerazioni non possono farsi in ordinamentale che dovrebbe essere caratterizzato dalla
relazione ai soggetti Irpef che adottano il re- neutralità delle forme soggettive utilizzabili per svolgere
gime di contabilità ordinaria. Il citato D.L. n. l’attività di impresa, mentre si è introdotto nel sistema un
regime dicotomico di dubbia compatibilità costituzionale.
98/2011 non interviene infatti sul regime del- Secondo G. Ferranti, «La disciplina del riporto delle perdite
le perdite di impresa realizzate da detti sog- si adegua alla crisi economica», op. cit., 2481, la scelta
getti, cosicché per essi resta valida la disci- legislativa potrebbe essere dettata dalla considerazione
plina secondo cui tali perdite continueranno che le società di capitali hanno maggiore interesse all’e-
liminazione del limite temporale, realizzando esse le perdi-
ad essere computate in diminuzione dai red-
te di entità più rilevante. Nello stesso senso anche la Cir-
diti di impresa conseguiti nel medesimo pe- colare 14 settembre 2011, n. 24 dell’Istituto di Ricerca dei
riodo di imposta e, per la differenza, nei suc- Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, cit.
cessivi periodi ma non oltre il quinto, per (17) Va precisato tuttavia che le perdite realizzate nei pri-
l’intero importo che trova capienza in es- mi tre periodi d’imposta dalla data di costituzione posso-
no essere riportate in avanti senza limiti di tempo, per ef-
si (15). La norma consente, dunque, solo il
fetto del rinvio al comma 2 dell’art. 84 del TUIR disposto
riporto verticale in senso stretto della perdi- dal comma 3 dell’art. 8 del TUIR.
ta, tra l’altro con redditi provenienti dalla (18) Tale regime riguarda i soggetti che, ai sensi dell’art.
stessa fonte. 18, D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600, hanno conseguito
In definitiva, si evince che il legislatore ha ricavi non superiori a 400.000 euro per le imprese aventi
per oggetto prestazioni di servizio, ovvero a 700.000 per le
differenziato il riporto verticale delle perdite imprese aventi per oggetto altre attività.
assumendo, quale elemento di distinzione, (19) V., in particolare, art. 8, commi 1 e 2, TUIR.
esclusivamente la modalità con la quale vie- (20) Secondo M. Beghin, D. Scandiuzzi, «Commento al-
ne esercitata l’attività di impresa (16). In tal l’art. 53», in G. Falsitta, A. Fantozzi, G. Marongiu, F. Mo-
modo, la disciplina del riporto verticale delle schetti, Commentario breve alle leggi tributarie. Diritto co-
stituzionale e Statuto del contribuente (a cura di G. Falsit-
perdite viene ad articolarsi secondo tre diver- ta), Padova, 2011, I, 267, il profilo di incostituzionalità per
se regole: ad un regime di riportabilità limi- violazione dell’art. 3 si ridimensiona laddove si accetti la
tato per i soggetti Irpef in contabilità ordina- linea argomentativa stando alla quale gli imprenditori in
ria (17) si affianca un regime di riportabilità contabilità ordinaria sono soggetti diversi dagli imprendi-
tori in contabilità semplificata.
illimitato per i soggetti Ires, quest’ultimo, a
(21) Il regime descritto è stato reintrodotto dal legislatore
sua volta, contenente una differenziazione nel 2008 (art. 1, comma 29, Legge 24 dicembre 2007, n.
per le perdite sofferte in fase di start-up. 244). Questi ha abbondonato, sin da subito, il modello
Non va sottaciuto, infine, che le regole de- della compensazione verticale che era stato esteso agli
scritte non si applicano nei confronti dei sog- imprenditori minori nel 2006 con l’art. 36, comma 27, D.L. 4
luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, nella
getti Irpef in contabilità semplificata (18). Legge 4 agosto 2006, n. 248. In sostanza, la disposizione
Per questi ultimi, le norme del TUIR preve- da ultimo citata aveva stabilito che le perdite derivanti
dono che le perdite devono essere necessa- dall’esercizio di imprese commerciali fossero computate
riamente scomputate dal reddito complessi- in diminuzione dai relativi redditi conseguiti nel periodo
vo del periodo di imposta (19), senza possi- di imposta e per la differenza nei successivi, ma non oltre
il quinto, per l’intero importo che trovava capienza in essi.
bilità di riportare in avanti la perdita non Per riflessioni critiche su tale regime, v. G. Zizzo, «Profili di
utilizzata. La differenziazione rispetto ai incostituzionalità del regime dell’utilizzo delle perdite nelle
soggetti Irpef in contabilità ordinaria, vero- imposte sul reddito», in Corr. trib., 2007, 1987 ss..

14 Amministrazione & Finanza n. 1/2015


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Principi contabili nazionali

Conclusioni La minore rigidità delle condizioni di iscri-


zione delle imposte differite attive nel bilan-
Alla luce del rapporto tra le nozioni di reddi-
cio dei soggetti Ires, e il miglior coordina-
to globale d’impresa e di capacità contributi-
va, il nostro giudizio in merito alle modifiche mento con la fiscalità differita passiva, con-
apportate all’OIC n. 25 non può che essere sentono oggi una valutazione più serena ed
positivo. Il reddito globale è definibile infatti equilibrata, che si adatta meglio all’attuale
come il risultato economico conseguito dal- condizione economica e finanziaria in cui
l’impresa durante tutta la sua esistenza, dalla versano le imprese. Purtroppo restano im-
costituzione alla cessazione dell’attività. Il ri- mutate le condizioni a cui sono sottoposti i
soggetti Irpef in contabilità ordinaria.

Bilancio&Reddito
lievo di tale nozione deriva dal fatto che l’at-
tività dell’impresa è un continuum che solo È per questo auspicabile che il legislatore
per esigenze di monitoraggio e contribuzione fiscale riconduca ad uniformità la disciplina
fiscale viene suddiviso in periodi regolari di della riportabilità della perdita, al fine di evi-
un anno. È certamente positiva, dunque, l’e- tare irragionevoli disparità di trattamento
liminazione del vincolo temporale quinquen- basate sulla forma giuridica dell’attività
nale per la riportabilità della perdita. d’impresa.

Amministrazione & Finanza n. 1/2015 15


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Bilancio d’esercizio

Trattatamento contabile
e fiscale dei contributi stampi
di Paolo Dragone (*)

Il presente articolo si propone di approfondire il trattamento contabile e fiscale dei contributi in


Bilancio&Reddito

denaro elargiti ad una impresa IAS/IFRS adopter dai propri clienti a titolo di compartecipazione ai
costi di acquisto o di realizzo degli stampi impiegati nella fabbricazione dei beni commissionati.
Nello specifico, si tratta di approfondire i criteri di contabilizzazione di tali beni strumentali, la cui
disponibilità ed il cui controllo è sovente riservata al fornitore, sebbene non sempre proprietario
degli stessi. In secondo luogo, si tratta di individuare il trattamento contabile che deve essere
riservato alle disponibilità liquide trasferite dal cliente. Emerge un quadro contabile
particolarmente complesso, dove il criterio da utilizzare deve necessariamente essere individuato
«per analogia», e i cui effetti hanno un immediato impatto sulla determinazione della base
imponibile IRES e IRAP.

Premessa pi in «prestito d’uso» presso il fornitore, al


fine di essere impiegati nella fabbricazione
Nel settore delle imprese industriali può ac-
cadere che un soggetto debba acquistare o dei prodotti commissionati. In ogni caso, il
realizzare in conto proprio degli stampi da prezzo dei prodotti oggetto della fornitura
impiegare nella produzione di beni commis- viene determinato dalle parti senza tener
sionati da terzi. Si verte, normalmente, nel- conto del valore dell’investimento in stampi
l’ambito di rapporti contrattuali «di durata», da cui è sollevato il fornitore (1).
nei quali la quantità di beni oggetto della Nonostante il fatto che la proprietà del bene
fornitura varia in funzione dei fabbisogni materiale, come dimostra la casistica, possa
che l’impresa committente manifesta. essere ricondotta sia al fornitore che al clien-
Il presente articolo intende soffermarsi sui te, la possibilità di controllare e disporre di
profili contabili e fiscali, secondo la discipli- tali immobilizzazioni si manifesta sovente in
na applicabile ai soggetti IAS/IFRS adopter,
capo al fornitore. Per tale ragione il presente
che originano in capo ai fornitori ai quali
vengono elargiti dai propri committenti dei articolo intende soffermarsi soprattutto su
contributi in denaro a titolo di comparteci- quest’ultima circostanza, vertendosi nel con-
pazione ai costi di acquisto o di realizzo de- testo dei principi contabili internazionali
gli stampi. IAS/IFRS.
Questi ultimi, in genere, si configurano come In ragione, poi, del fatto che si abbia a rife-
delle immobilizzazioni materiali costruite o rimento rapporti contrattuali «di durata»,
adattate per soddisfare le specifiche esigenze l’utilità funzionale degli stampi si protrae al-
del committente, e difficilmente possono tro- meno per il periodo di durata della fornitura,
vare impiego per soddisfare richieste di altro
tipo.
La proprietà delle stesse può variare in base Note:
agli schemi contrattuali concordati di volta (*) Dottore commercialista in Verona - Dragone e Associati -
in volta fra le parti. In alcuni casi, la proprie- Studio tributario e societario
(1) L’entità del contributo riconosciuto può differire rispet-
tà degli stampi è riconducibile al fornitore. to al costo di acquisto o di realizzo dello stampo: in taluni
In altri casi, la proprietà è riconducibile al casi esso può risultare inferiore, mentre in altri può giunge-
soggetto committente, pur restando gli stam- re ad eguagliare il costo suddetto.

16 Amministrazione & Finanza n. 1/2015


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Bilancio d’esercizio

la quale può non esaurirsi nell’ambito di un fornitura di beni e servizi (elettricità, gas,
solo esercizio. acqua, ecc.).
Tanto premesso, si tratta di individuare qua- Nessuno dei principi contabili e dei docu-
le sia la corretta modalità di contabilizzazio- menti interpretativi descritti sembra essere
ne dei contributi in oggetto secondo la disci- direttamente applicabile alla prassi indu-
plina degli IAS/IFRS. striale descritta e occorre, pertanto, indivi-
duare la corretta modalità di contabilizzazio-
Aspetti contabili ne dei contributi di cui si discute «per ana-
logia».
Sul piano contabile alcuni principi contabili Il procedimento da seguire, in questo senso,

Bilancio&Reddito
internazionali e documenti interpretativi e è quello indicato dal principio contabile in-
trattano di fattispecie che presentano qual- ternazionale IAS n. 8, paragrafi 10 e 11. Se-
che tratto in comune con la casistica sopra condo tale documento, in assenza di un prin-
descritta. cipio o di un’interpretazione che si applichi
In particolare, si tratta del principio contabi- specificatamente ad una operazione, un
le IAS n. 20, dedicato alla «Contabilizzazione evento o una circostanza, occorre far riferi-
dei contributi pubblici e informativa sull’assi- mento alle disposizioni degli IAS/IFRS che
stenza pubblica» e dei documenti interpreta- trattano casi simili e correlati e, in subordi-
tivi IFRIC n. 12 e n. 18; il primo dedicato agli ne, a definizioni, criteri di rilevazione e di
«Accordi per servizi in concessione» e il se- valutazione per l’iscrizione di attività, passi-
condo dedicato alle «Cessioni di attività da vità, ricavi e costi cosı̀ come contenuti nel
parte della clientela». Framework per la preparazione e la presen-
Il principio contabile IAS n. 20 disciplina le tazione del bilancio (2).
modalità di contabilizzazione e l’informativa Per una serie di ragioni esplicitate nei docu-
di bilancio relativamente ai contributi erogati menti accompagnatori al documento inter-
alle imprese dallo Stato o da altri enti pubbli- pretativo IFRIC n. 18, il criterio che meglio
ci, e finalizzati all’acquisto o alla costruzione si presta a definire la modalità di contabiliz-
di attività immobilizzate, ovvero ad integrare zazione dei contributi in esame sarebbe pro-
i ricavi o a coprire i costi di gestione. Il do-
cumento interpretativo IFRIC n. 12 fornisce
le linee guida in merito alla contabilizzazione Nota:
da parte dei concessionari degli accordi per (2) Ai sensi dei par. 10 e 11 dello IAS n. 8, «10. In assenza di
servizi in concessione dal pubblico settore; un Principio o di una Interpretazione che si applichi speci-
ficatamente a una operazione, altro evento o circostan-
tali accordi hanno per oggetto la costruzione za, la direzione aziendale deve fare uso del proprio giudi-
o la manutenzione di infrastrutture utilizzate zio nello sviluppare e applicare un principio contabile al
per fornire pubblici servizi (strade, ospedali, fine di fornire una informativa che sia:
aeroporti, ecc.) e possono prevedere che il a) rilevante ai fini delle decisioni economiche da parte
degli utilizzatori; e
concedente, oltre a riconoscere un corrispet- b) attendibile, in modo che il bilancio:
tivo per i servizi che il concessionario forni- i) rappresenti fedelmente la situazione patrimoniale - fi-
sce per la durata dell’accordo, elargisca un nanziaria, il risultato economico e i flussi finanziari dell’en-
contributo ulteriore per la costruzione o la tità;
ii) rifletta la sostanza economica delle operazioni, altri
gestione dell’opera infrastrutturale. eventi e circostanze, e non meramente la forma legale;
Infine, il documento interpretativo IFRIC n. 18 iii) sia neutrale, cioè scevro da pregiudizi;
definisce i requisiti per la contabilizzazione iv) sia prudente; e
dell’acquisizione di immobili, impianti e v) sia completo con riferimento a tutti gli aspetti rilevanti.
11 Nell’esercitare il giudizio descritto nel paragrafo 10, la
macchinari, o dell’equivalente in denaro per direzione aziendale deve fare riferimento e considerare
l’acquisto o la costruzione degli stessi, da l’applicabilità delle seguenti fonti in ordine gerarchica-
parte di un’entità, normalmente rappresenta- mente decrescente:
ta da una public utility, che riceve tali ele- a) le disposizioni degli IFRS che trattano casi simili e corre-
lati; e
menti dalla propria clientela per impiegarli b) le definizioni, i criteri di rilevazione e i concetti di valu-
al fine di collegare il cliente a una rete o tazione per la contabilizzazione di attività, passività, ricavi
per assicurargli un accesso continuativo alla e costi contenuti nel Quadro sistematico».

Amministrazione & Finanza n. 1/2015 17


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Bilancio d’esercizio

prio quello delineato dall’IFRIC n. 18 (3). In passati e dalla quale sono attesi in futuro flus-
primo luogo, in ragione del fatto che al para- si di benefici economici». L’iscrizione nell’at-
grafo BC9 delle Basis of conclusions viene tivo patrimoniale degli stampi è, dunque, su-
precisato che possono fare ricorso a tale in- bordinata alla verifica dell’effettivo controllo
terpretazione contabile anche le imprese che degli stessi da parte del fornitore dei prodotti
operano in settori diversi dai pubblici servi- che verranno realizzati mediante lo stampo.
zi (4) (viene allo scopo richiamato l’esempio Al fine di verificare la sussistenza o meno di
di un’impresa che a seguito di trasferimento tale requisito, precisano i par. 9 e 10 dell’I-
in outsourcing dei servizi di IT, decide di tra- FRIC n. 18, «il diritto di proprietà non è es-
sferire le strutture IT di sua proprietà affin- senziale’’, ma occorre piuttosto considerare
Bilancio&Reddito

ché il fornitore le utilizzi per erogare i tali che ‘‘Un’entità che controlla un’attività può
servizi). generalmente disporre di tale attività a proprio
In secondo luogo perché al paragrafo BC8 piacimento. Per esempio, l’entità può scam-
del medesimo documento viene rilevato che biare quell’attività con altre attività, impiegar-
qualora un cliente trasferisca ad un’impresa la per produrre beni o servizi, fissare un prezzo
il controllo di immobili, impianti e macchi- per l’utilizzo da parte di terzi, disporne per il
nari, o l’equivalente in denaro per l’acquisi- regolamento di passività, tenerla, o distribuir-
zione o la costruzione di tali elementi, non vi la ai soci. L’entità che riceve da un cliente un
sarebbero i presupposti per applicare né lo elemento di immobili, impianti e macchinari
IAS n. 20, in quanto non si rientrerebbe in nell’ambito di una cessione, deve considerare
un’ipotesi di contributo pubblico, né l’IFRIC tutti i fatti e le circostanze rilevanti nel valu-
n. 12, in quanto oggetto dell’operazione non tare il controllo dell’elemento trasferito. Per
è una infrastruttura (5). esempio, sebbene l’entità debba utilizzare l’ele-
Individuato nell’IFRIC n. 18 il documento mento ceduto di immobili, impianti e macchi-
interpretativo di riferimento, le modalità di nari per fornire uno o più servizi al cliente,
contabilizzazione vengono definite dal par. essa può avere la capacità di decidere come
21 il quale prevede che «Quando un’entità
riceve disponibilità liquide da un cliente nel-
l’ambito di una cessione, essa deve determina- Note:
re se l’accordo rientra nell’ambito di applica- (3) Considera, invece, applicabile lo IAS n. 20 anche ai
zione della presente Interpretazione, in confor- contributi erogati tra privati, senza specificarne la ragio-
ne, M. Allegrini, «La struttura e la composizione del bilan-
mità al paragrafo 6. Se tale condizione è sod- cio», in I principi contabili internazionali: caratteristiche,
disfatta, l’entità deve determinare se l’elemento struttura, contenuto, AA. VV., Torino, 2013, pag. 180.
di immobili, impianti e macchinari costruito (4) BC 9, «Some respondents to D24 questioned the appli-
o acquisito rientra nella definizione di attività cation by analogy to situations other than utility entities
in conformità ai paragrafi 9 e 10. Se rientra providing connection and access to their networks (e.g.
electricity, gas, water or telecommunication networks). In
nella definizione di attività, l’entità deve rile- its redeliberations, the IFRIC noted that this Interpretation
vare l’elemento di immobili, impianti e mac- might also be relevant to industries other than utilities. The
chinari al costo, in conformità allo IAS 16 e IFRIC also clarified the background section of the Interpre-
deve rilevare ricavi, in conformità ai paragrafi tation adding an example of an information technology
outsourcing agreement.»
13-20, per l’ammontare di disponibilità liquide
(5) BC 8 «Many respondents were concerned that D24
ricevute dal cliente». could create unintended overlaps with existing IFRSs such
Alla luce di quanto sopra, il fornitore deve as IFRIC 12 Service Concession Arrangements and IAS 20
anzitutto accertarsi che gli stampi acquistati Accounting for Government Grants and Disclosure of Go-
o realizzati con la compartecipazione dei vernment Assistance. In its redeliberations, the IFRIC noted
that in a public-to-private service concession arrange-
contributi elargiti dal committente soddisfi- ment within the scope of IFRIC 12 the grantor controls
no la definizione di attività esposta nel Qua- the infrastructure, not the operator. Therefore, the IFRIC
dro sistematico, ai fini della loro contabiliz- concluded that this Interpretation does not apply to
zazione nell’attivo patrimoniale quali immo- agreements in which the transfer is an item of infrastructu-
bilizzazioni materiali. re used in a service concession arrangement that is within
the scope of IFRIC 12. The IFRIC also clarified that IAS 20
Nello specifico, il par. 49 (a) del Quadro si- does not apply because transfers of assets from customers
stematico definisce un’attività «una risorsa do not meet the definition of a government grant in ac-
controllata dall’entità come risultato di eventi cordance with paragraph 3 of IAS 20».

18 Amministrazione & Finanza n. 1/2015


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Bilancio d’esercizio

tale elemento deve essere gestito e sottoposto a emerge dal documento suddetto è che il for-
manutenzione e quando deve essere sostituito. nitore dovrebbe rilevare il ricavo per il con-
In tale caso, l’entità dovrebbe giungere alla tributo ricevuto rispettando la seguente prio-
conclusione che essa, di fatto, controlla l’ele- rità: lungo la durata della fornitura e, in
mento ceduto di immobili, impianti e macchi- mancanza, lungo un periodo che non ecceda
nari». la durata della vita utile dello stampo.
Il passaggio appena citato, anche se riferito Nell’ipotesi in cui non vi siano le condizioni
al caso in cui anziché denaro il fornitore ri- per rilevare lo stampo come immobilizzazio-
ceva direttamente il bene strumentale, espri- ne materiale, per assenza del requisito del
me dei principi perfettamente applicabili alla controllo, l’IFRIC n. 18 non dispone nulla

Bilancio&Reddito
fattispecie in esame. lasciando, pertanto, l’interprete nel dubbio
Pertanto, in ipotesi di erogazione di contri- circa il criterio di imputazione temporale
buti per l’acquisizione di beni strumentali dei ricavi che deve osservare il fornitore e
funzionali alla fornitura di beni al cliente, rilevati in contropartita delle disponibilità ri-
se è vero che l’attività è normalmente vinco- cevute dal cliente.
lata a tale utilizzo, è altrettanto vero che il Secondo la dottrina contabile, «if the asset is
fornitore potrebbe avere la facoltà di decide- not recognised by the entity, then the cash con-
re le modalità di utilizzo del bene strumen- tribution is accounted for as proceeds for pro-
tale, i tempi e i modi per la sua manutenzio- viding the assets to the customer under IAS 11
ne e per la sua sostituzione, e cosı̀ via. Questi or IAS 18, as applicable» (7). In altri termini,
elementi, nella generalità dei casi, possono secondo tale dottrina, qualora lo stampo non
essere considerati ottimi indicatori del tra- possa essere iscritto nell’attivo del fornitore
sferimento del controllo dal cliente al forni- ricevente il contributo, le disponibilità liqui-
tore: come conseguenza, il fornitore proce- de ricevute dovrebbero essere rilevate come
derà alla contabilizzazione del valore del be- prezzo per la cessione dello stampo da que-
ne acquisito nel proprio bilancio (6). sto al cliente.
Pertanto tali beni strumentali devono essere
registrati tra le immobilizzazioni materiali e Aspetti fiscali
valutati inizialmente al costo, inteso come
fair value del bene al momento del trasferi- Sul piano fiscale, i soggetti IAS/IFRS adopter
mento, in conformità con quanto stabilito determinano il reddito d’impresa applicando
dallo IAS n. 16, par. 7 e 24. Per quanto ri- i criteri di qualificazione, imputazione tem-
guarda i contributi ricevuti, devono essere porale e classificazione in bilancio previsti
rilevati ricavi per l’ammontare di disponibi- dai suddetti principi contabili; per tutto il re-
lità liquide ricevute dal committente. L’im- sto applicano le regole previste dal TUIR (8).
putazione temporale di questi dovrà avvenire Questo significa che per quanto riguarda le
secondo una modalità delineata dallo stesso questioni legate alla qualificazione di un
IFRIC n. 18, al par. 20, in cui si legge che componente di reddito, alla sua imputazione
«Qualora nell’ambito di un accordo dovesse temporale e alla sua classificazione in bilan-
essere identificato un servizio continuativo, il cio occorre riferirsi ai principi contabili in-
periodo per il quale devono essere rilevati i ternazionali e le determinazioni ivi previste
ricavi per tale servizio è generalmente determi- assumeranno pieno riconoscimento fisca-
nato dai termini dell’accordo con il cliente. Se le (9), in virtù del cosiddetto principio di «de-
l’accordo non stabilisce un periodo specifico, i
ricavi devono esser rilevati nell’arco di un pe-
Note:
riodo che non sia superiore alla vita utile del- (6) Cfr. C. Mezzabotta, «Quando il fornitore riceve dal
l’attività ceduta utilizzata per erogare il servi- cliente un asset in cambio di beni e servizi» in Pratica con-
zio». tabile n. 3/2009, pag. 20 e ss.
Al di là dei necessari adattamenti che il testo (7) Cfr. Insights into IFRS, Kpmg’s practical guide to Inter-
citato richiede, in ragione del fatto che in national Financial Reporting Standards, 2011, 720.
(8) Cfr. art. 83, comma 1, ultimo periodo del TUIR e art. 2,
esso è presente un riferimento alla fornitura commi 1 e 2, del D.M. 1 aprile 2009, n. 48.
di servizi di durata, mentre nel caso in esame (9) Cfr. per maggiori dettagli la Circ. Ag. Ent. 28 febbraio
si verte in tema di forniture di beni, ciò che 2011 n. 7/E par. n. 3.1.

Amministrazione & Finanza n. 1/2015 19


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rivazione rafforzata»; principio dal quale re- stanziale’’ individuazione degli effetti di ciascuna opera-
zione aziendale, le ‘‘classificazioni’’, invece, costituiscono
stano esclusi i fenomeni valutativi (come gli
il passo successivo: infatti, una volta individuato il ‘‘model-
ammortamenti e le svalutazioni) e alcune al- lo’’ giuridico - negoziale di riferimento - e una volta chia-
tre fattispecie che il legislatore ha voluto rito se l’operazione presenti unicamente profili patrimonia-
escludere espressamente (come, per esempio, li o si manifesti, in tutto o in parte, come fenomeno reddi-
la tassazione dei dividendi e la deduzione dei tuale - occorre definirne gli specifici effetti che la stessa
eventualmente produce sul reddito (e, contestualmente,
compensi degli amministratori, i quali seguo-
individuare la specifica appostazione in bilancio dei rela-
no il principio di cassa). tivi elementi reddituali e/o patrimoniali)».
Poiché, come si è visto dianzi, le fattispecie in (11) Si rammenta che i soggetti IAS determinano il valore
esame sono riconducibili a fenomeni di qua- della produzione netta rilevante ai fini IRAP riclassificando
Bilancio&Reddito

lificazione, imputazione temporale e classifi- i valori contabili, rilevati adottando corretti principi inter-
nazionali, secondo lo schema del bilancio previsto dal-
cazione di bilancio (10) e non vi sono specifi- l’art. 2425 del c.c. Cfr. art. 5, comma 2, del D.Lgs. n. 446/
che deroghe fiscali ad esse applicabili ne de- 97. Come chiarito dalla ASSONIME, nella sua Guida all’ap-
riva che il loro trattamento fiscale è diretta plicazione dell’IRES e dell’IRAP per le imprese IAS adopter,
conseguenza della loro rilevazione contabile, del maggio 2011, «questa regola di corrispondenza riguar-
operata adottando corretti principi contabili da unicamente lo schema di bilancio delle imprese non
IAS e non comporta che debbano essere assunte le me-
internazionali. Conseguentemente, il tratta- desime componenti che tali imprese avrebbero eviden-
mento contabile delle operazioni indicato ziato nel rappresentare gli atti gestionali. Resta fermo,
dall’IFRIC n. 18 assumerà valenza anche ai cioè, che i soggetti IAS adopter, per determinare la base
fini della determinazione del reddito di im- imponibile IRAP, devono innanzitutto prendere a riferimen-
to le componenti reddituali in base alle qualificazioni IAS –
presa, tassabile ai fini IRES, e del valore della
anche quando risultino divergenti da quelle giuridiche
produzione netta, rilevante ai fini IRAP (11). che sono rilevanti per le imprese non IAS – e successiva-
mente, per stabilire se tali componenti partecipano o me-
no alla formazione del valore della produzione oggetto di
Note: imposizione, devono procedere ad una loro riclassificazio-
(10) Come chiarito dalla citata Circ. n. 7/E del 2011, «Il ne nello schema di bilancio non IAS secondo, appunto, le
fenomeno della ‘‘qualificazione’’ attiene essenzialmente regole di classificazione di tale bilancio. Del resto, è lo
all’esatta individuazione dell’operazione aziendale posta stesso art. 5, comma 5 del D.Lgs. n. 446 del 1997, a disporre
in essere e, conseguentemente, dei relativi effetti che da che i componenti del valore della produzione sono accer-
essa derivano tanto sul piano economico-patrimoniale tati, indipendentemente dall’effettiva collocazione nel
quanto sul piano strettamente giuridico... Il fenomeno del- conto economico, ‘‘secondo i criteri di corretta qualifica-
le ‘‘imputazioni temporali’’ attiene alla corretta individua- zione, imputazione temporale e classificazione previsti dai
zione del periodo d’imposta in cui i componenti reddituali principi contabili adottati dall’impresa’’, e ciò implica, lo-
fiscalmente rilevanti devono concorrere a formare la base gicamente, di dover assumere ai fini IRAP le qualificazioni
imponibile...» mentre «le qualificazioni attengono alla ‘‘so- IAS/IFRS.»

20 Amministrazione & Finanza n. 1/2015


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Gli aspetti contabili


della liquidazione d’azienda
di Pier Luigi Marchini (*) e Alice Medioli (**)

Bilancio&Reddito
Nel presente contributo viene analizzata la liquidazione, in particolar modo, sotto il profilo degli
aspetti contabili, avendo l’obiettivo di descriverne le caratteristiche principali e le peculiarità che
la contraddistinguono, in aderenza alla disciplina prevista dal codice civile e soprattutto dal
principio contabile nazionale OIC 5.

Introduzione documenti contabili la cui predisposizione è


obbligatoria nel corso del processo di liqui-
La liquidazione d’azienda rappresenta quel- dazione, nonché le principali scritture conta-
l’insieme di operazioni concretamente attua- bili da attuarsi in modo specifico durante la
te per giungere alla cessazione dell’attività procedura in oggetto (1).
societaria.
Nel processo di liquidazione aziendale si agi-
sce disinvestendo le attività, estinguendo le L’operazione di liquidazione e le
passività per poi eventualmente acquisire il disposizioni del codice civile: cenni
residuo patrimoniale da liquidare e ripartire Le cause di scioglimento che possono origi-
tra i soci. L’(OIC è intervenuto occupandosi nare l’avvio di un processo di liquidazione
del trattamento contabile dell’operazione di sono espressamente elencate dal legislatore:
liquidazione, supplendo in questo modo alla per le società di capitali tali cause sono spe-
mancanza di specifiche indicazioni normati- cificate nell’art. 2484 del codice civile, men-
ve, a livello nazionale ed internazionale, ri- tre per le società di persone sono dettagliate
guardo principi e criteri di redazione dei bi- all’interno degli artt. 2272, 2308 e 2323 c. c.
lanci e degli altri documenti contabili richie- Riguardo alle società di capitali, gli ammini-
sti alle imprese in liquidazione. stratori, dopo aver accertato la causa di scio-
A tale riguardo, il principio di riferimento è glimento, hanno l’obbligo di convocare senza
l’OIC 5 «Bilanci di Liquidazione», il cui sco-
po è quello di individuare il tipo e le caratte-
ristiche dei bilanci e degli altri documenti Note:
contabili previsti dalle disposizioni normati- (*) Dipartimento di Economia. Università degli Studi di Parma.
Dottore Commercialista e revisore legale.
ve (artt. da 2484 a 2496 del codice civile), e di
(**) Dipartimento di Economia. Università degli Studi di Parma.
stabilire quali siano i loro criteri di redazio- Dottoranda di ricerca.
ne. I documenti contabili richiesti sono i se- (1) Per approfondimenti in merito alle tematiche trattate
guenti: rendiconto della gestione degli ammi- nel presente lavoro, si vedano, tra gli altri: Confalonieri M.,
nistratori, situazione dei conti alla data di Trasformazione, fusione, conferimento, scissione e liquida-
zione delle società, Il Sole 24 Ore, 2008; Sirtoli M., Liquida-
effetto dello scioglimento della società, bi- zione e cessazione di società ed imprese individuali.
lancio iniziale di liquidazione, bilanci inter- Aspetti civilistici, fiscali e contabili, Giuffrè, Milano, 2009;
medi o annuali di liquidazione e loro allega- Dammaco R., Dammacco S., La liquidazione delle socie-
ti, bilancio finale di liquidazione e piano di tà, Maggioli Editore, 2008; Savioli G., Le operazioni di ge-
riparto. Dopo aver sinteticamente inquadra- stione straordinaria. Aggiornato con l’OIC 4 (fusioni e scis-
sioni) e con l’OIC 5 (liquidazione) e con la legge finanzia-
to l’operazione di liquidazione nel contesto ria 2008, Giuffrè Milano, 2008; IRDCEC, Documento n. 11,
normativo dettato dal codice civile, il presen- La procedura di liquidazione: aspetti controversi e spunti
te lavoro approfondisce le caratteristiche dei per la semplificazione, giugno 2011.

Amministrazione & Finanza n. 1/2015 21


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Operazioni straordinarie

indugio (art. 2485 c.c.) l’assemblea dei soci a) la situazione dei conti;
affinché deliberi con le maggioranze richie- b) il rendiconto della gestione degli ammini-
ste dall’assemblea straordinaria in merito a: stratori;
 il numero dei liquidatori e le regole di fun- c) il bilancio iniziale di liquidazione;
zionamento del collegio dei liquidatori nel d) il bilancio (intermedio) annuale di liqui-
caso vi sia una pluralità di soggetti; dazione;
 la nomina dei liquidatori e quali siano e) il bilancio finale e il piano di riparto.
quelli cui spetta la rappresentanza della so- È opportuno precisare che i primi due pro-
cietà; spetti sono redatti dagli amministratori pri-
 i criteri in base ai quali si dovrà svolgere la ma di assegnare la gestione dell’attività in
Bilancio&Reddito

liquidazione, i poteri dei liquidatori (con ri- capo ai liquidatori, mentre gli ultimi tre do-
guardo particolare all’operazione di cessione cumenti vengono predisposti dai liquidatori
d’azienda, di rami di essa, di singoli beni o stessi.
diritti), gli atti necessari affinché si conservi
il valore dell’impresa in funzione del miglior La situazione dei conti
realizzo. Tale prospetto consiste in una situazione
Contestualmente all’iscrizione della nomina contabile riportante i saldi dei conti patrimo-
dei liquidatori, gli amministratori cessano niali ed economici, nonché dei conti d’ordi-
dalla loro carica e devono consegnare ai pri- ne. Il momento di riferimento per la redazio-
mi i libri sociali, una situazione dei conti alla ne del documento in oggetto è la data di ef-
data di effetto dello scioglimento e un rendi- fetto dello scioglimento della società, che
conto sulla loro gestione relativo al periodo può alternativamente coincidere con:
successivo all’ultimo bilancio approvato (2). – la data di iscrizione presso il Registro delle
Durante il processo liquidatorio, tra gli altri, Imprese, da parte degli amministratori, della
rientrano tra i compiti dei liquidatori: dichiarazione di accertamento della causa di
– fare menzione dello stato di liquidazione scioglimento;
negli atti e nella corrispondenza; – la data prevista nell’atto costitutivo o nello
– redigere il bilancio iniziale di liquidazione; statuto;
redigere, approvare e depositare il bilancio – la data di iscrizione del decreto del tribu-
annuale; nale che accerti il verificarsi di una causa di
– a conclusione delle operazioni liquidatorie, scioglimento;
predisporre il bilancio finale di liquidazione – la data di iscrizione presso il Registro delle
allegando il piano di riparto e, se presenti, le Imprese della delibera di scioglimento anti-
relazioni di sindaci e revisori. cipato della società.
Una volta depositato il bilancio finale di li- È opportuno precisare che la situazione dei
quidazione e trascorsi novanta giorni dalla conti non coincide con l’inventario iniziale di
data del deposito, se non vi sono stati recla- liquidazione, ma consiste in un prospetto
mi, lo stesso si intende approvato e le somme contabile nel quale devono trovare esposizio-
spettanti ai soci e da questi non riscosse en- ne i saldi attivi e passivi dei diversi conti
tro novanta giorni verranno depositate pres- aziendali, desumibili dal bilancio di verifica,
so un istituto bancario. senza apportarvi alcuna scrittura rettificati-
va o di assestamento valutativo.
OIC 5: documenti contabili e criteri Lo scopo di tale prospetto può essere rinve-
per la loro redazione nuto nella cristallizzazione della situazione
Il principio contabile OIC 5 (3) tratta i risvol- aziendale aggiornata alla data di effetto dello
ti contabili del processo di liquidazione scioglimento, in modo da poter individuare
aziendale, sia in termini di descrizione del in maniera oggettiva le operazioni che sono
contenuto dei documenti fondamentali, sia
in termini di criteri di redazione dei medesi-
Note:
mi. I prospetti meritevoli di essere dettagliati (2) Art.2487- bis, comma 3, Codice civile.
nelle loro caratteristiche e nei criteri di reda- (3) Cfr. Organismo Italiano di Contabilità (OIC), OIC 5, Bi-
zione sono: lanci di Liquidazione, giugno 2008.

22 Amministrazione & Finanza n. 1/2015


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Operazioni straordinarie

state compiute prima e dopo l’apertura della L’ultimo chiarimento esposto in merito ai
fase di liquidazione. Le informazioni conte- criteri di valutazione utilizzati, pone un ulte-
nute nel documento vengono esposte con un riore accento sulla differenza esistente tra il
grado di dettaglio molto elevato, nettamente rendiconto della gestione e l’inventario (o bi-
superiore rispetto a quanto richiesto dal co- lancio) iniziale di liquidazione, di cui si dirà
dice civile in riferimento al bilancio d’eserci- nel seguito più nel dettaglio. L’OIC 5 sugge-
zio; si consideri infatti che non vengono risce inoltre di porre l’attenzione su alcuni
compiuti raggruppamenti in classi o gruppi aspetti particolari:
di voci, ma la rappresentazione avviene in – immobilizzazioni materiali ed immateriali:
modo analitico per ogni singola voce. non è consentita l’ulteriore capitalizzazione

Bilancio&Reddito
di oneri pluriennali. Inoltre, la vita utile delle
Il rendiconto della gestione immobilizzazioni dovrà essere mantenuta
degli amministratori pari a quella definita in sede di redazione
Agli amministratori viene inoltre richiesto di del bilancio del precedente esercizio. Pertan-
redigere una rendiconto sulla loro gestione, to, pro quota, è necessario che venga ugual-
relativamente al periodo successivo all’ulti- mente stanziata la quota di ammortamento
mo bilancio approvato e fino al momento relativa ai beni utilizzati in tale frazione di
della loro cessazione dall’incarico; pertanto, esercizio;
la natura del documento è quella di un vero e – partecipazioni: si deve fare attenzione a
proprio bilancio di esercizio infrannuale ri- controllare il valore recuperabile della quota
guardante il periodo compreso tra la data di nel caso in cui la partecipata svolga un’atti-
chiusura dell’esercizio cui si riferisce l’ulti- vità strettamente correlata con quella della
mo bilancio (anteriore alla data di sciogli- società posta in liquidazione;
mento) e la data di pubblicazione della no- – crediti: si deve prestare particolare atten-
mina dei liquidatori, elemento che caratte- zione alla corretta identificazione del valore
rizza appunto l’inizio della «gestione liquida- di presumibile realizzo, ed effettuare, even-
toria». tualmente, un’attenta e ragionata svalutazio-
Il rendiconto è quindi un bilancio a tutti gli ne dei medesimi. La scrittura contabile da
effetti, da redigere nel rispetto dei principi e effettuarsi è quella sotto rappresentata:
criteri di cui all’art. 2423 e ss., la cui finalità Quota svalutazione a Fondo svalutazione 15.000
è pertanto quella di rappresentare in modo crediti crediti
veritiero e corretto la situazione patrimonia-
le e finanziaria della società e il risultato eco-
nomico derivante dall’attività che gli ammi-
– rimanenze di magazzino: se non ci si trova
nistratori hanno svolto nel periodo intercor-
in esercizio provvisorio dell’attività, è oppor-
rente tra la data di chiusura del precedente
tuno svalutare i semilavorati e i prodotti in
bilancio e la data di inizio della liquidazione.
corso di lavorazione, tenendo conto che il
Il principio contabile in analisi specifica che,
parametro di confronto atto ad individuare
fino a quando il patrimonio sociale non muta
l’eventuale minor valore si considera pruden-
la propria destinazione, l’impresa continua
temente inferiore al tradizionale valore desu-
ad essere un complesso economico funzio-
mibile dall’andamento del mercato di cui al-
nante. Pertanto, i criteri di valutazione da
l’art. 2426, n. 9 c.c., ciò per le difficoltà ordi-
applicarsi sono quelli di funzionamento
nariamente emergenti in fase di liquidazio-
«adattati» al carattere «conservativo» della
ne. Inoltre, in generale, particolare attenzio-
gestione; solo alla data di inizio della gestio-
ne deve essere posta nel determinare il valore
ne liquidatoria il capitale investito nell’im-
delle giacenze a lento rigiro o fuori mercato;
presa muterà la propria destinazione (4).
– lavori in corso su ordinazione: si deve pro-
Qualsiasi utile netto eventualmente risultan-
cedere a compiere un’opportuna elencazione
te dal rendiconto non può essere distribuito,
né integralmente, né parzialmente, ai soci,
andando a costituire, insieme al capitale so- Nota:
ciale ed eventuali riserve, il risultato di liqui- (4) Organismo Italiano di Contabilità (OIC), OIC 5, Bilanci
dazione. di Liquidazione, giugno 2008.

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di costi e rischi connessi all’impossibilità di zione è collegata alla necessità di accertare la


onorare gli impegni presi; situazione di partenza in riferimento al pa-
– passività: si deve valutare la possibile costi- trimonio dell’impresa. Tale documento con-
tuzione di ulteriori fondi per rischi e oneri sente inoltre di quantificare il valore del pa-
connessi all’emersione di nuove passività le- trimonio iniziale di liquidazione pervenendo
gate all’apertura della liquidazione. successivamente alla determinazione del ri-
Poste tali sintetiche premesse, pare opportu- sultato economico di eventuali esercizi suc-
no, come già evidenziato, sintetizzare come, cessivi, del capitale finale di liquidazione e
in termini contabili, la predisposizione del quindi delle quote dell’attivo netto che ver-
rendiconto della gestione degli amministra- ranno ripartite tra i soci; tale documento ren-
Bilancio&Reddito

tori altro non sia che un bilancio infrannuale de, infine, possibile stabilire se i fondi liquidi
Pertanto, devono essere compiute le medesi- esistenti all’apertura della liquidazione e gli
me operazioni contabili di assestamento che incassi derivanti dal realizzo delle attività sa-
vengono compiute per tali di tipi di bilanci ranno congrui per estinguere le passività e
(stanziamento di fatture da ricevere, fatture coprire spese e oneri della liquidazione.
da emettere, ratei e risconti, e cosı̀ via), con Dai valori emergenti dal bilancio iniziale de-
la valorizzazione pro quota di quote di costo rivano, per i liquidatori, oneri e obblighi spe-
riferibili a tale frazione di esercizio (ammor- cifici, come, ad esempio, la richiesta ai soci?
tamenti, eventuali quote TFR, e cosı̀ via). dei versamenti ancora dovuti, oppure la pos-
sibile richiesta di fallimento della società da
Il bilancio iniziale di liquidazione avanzarsi al Tribunale nel caso emergesse un
Trattando del bilancio iniziale di liquidazio- deficit o una situazione di illiquidità insana-
ne, la prima riflessione da compiersi attiene bile.
alla necessità o meno di redazione di tale Il bilancio iniziale di liquidazione è un docu-
documento, con particolare riferimento alle mento composto da una situazione patrimo-
società di capitali. niale (attività, passività, patrimonio netto di
Se infatti per le società di persone l’art. 2277 liquidazione e rettifiche di liquidazione), ed
del codice civile prevede espressamente la è redatto alla medesima data in cui gli am-
predisposizione di un inventario iniziale, ministratori predispongono il proprio rendi-
per le società di capitali il richiamo a tale conto (o il giorno immediatamente successi-
disposto normativo non è più contemplato. vo). Nonostante la coincidenza nel momento
Tuttavia, secondo l’art. 2490 del codice civi- di redazione dei due documenti, è bene no-
le, nel primo bilancio successivo alla loro no- tare che per la medesima voce potrebbero
mina i liquidatori devono indicare le varia- non aversi valori coincidenti sia per la diffe-
zioni dei criteri di valutazione adottati ri- renza nei criteri di valutazione utilizzati nel
spetto all’ultimo bilancio approvato, nonché predisporre i documenti, sia per la possibile
le ragioni e conseguenze di tali variazioni. mancanza, nel bilancio iniziale di liquidazio-
Proprio dalla lettura di quanto sopra si evin- ne, di alcuni valori invece presenti nel rendi-
ce la necessità di determinare la composizio- conto. Contabilmente si procede per prima
ne del patrimonio della società e i nuovi va- cosa alla riapertura dei conti in base ai valori
lori delle attività e passività all’inizio della figuranti nel rendiconto della gestione degli
liquidazione; ecco, quindi, che la formazione amministratori, rilevando poi le opportune
del bilancio iniziale diviene indubbiamente variazioni derivanti dalla modifica dei criteri
necessaria anche, e principalmente, per le di valutazione, utilizzando il conto «Rettifi-
società di capitali. A seguito dello sciogli- che di liquidazione». Nella voce «Rettifiche
mento aziendale, il patrimonio non è più di liquidazione» vengono appunto ricompre-
strumento destinato allo svolgimento dell’at- se le differenze tra i valori di funzionamento
tività, bensı̀ un complesso eterogeneo di beni e i valori di liquidazione delle attività e delle
«destinati alla realizzazione e alla divisione»; passività, oltre che i valori di eventuali nuove
la nuova destinazione influenza anche i cri- attività o passività prima non ricomprese,
teri da impiegare per valutare i suoi elementi dando luogo a un saldo che sarà incrementa-
attivi e passivi. tivo o decrementativo del valore del patrimo-
L’importanza del bilancio iniziale di liquida- nio netto risultante dal rendiconto della ge-

24 Amministrazione & Finanza n. 1/2015


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Operazioni straordinarie

stione degli amministratori. Di seguito si ri- attiene all’opportunità o meno dell’iscrizione


porta una possibile scrittura relativa alla ret- nel bilancio iniziale dei ricavi e costi futuri
tifica del valore delle immobilizzazioni ma- che emergeranno dalla procedura di liquida-
teriali. zione; se il documento deve essere funziona-
Rettifiche a Impianti 25.000
le a comprendere i flussi in entrata capaci di
di liquidazione coprire le passività e gli oneri della procedu-
ra, è opportuno che gli stessi siano valorizza-
Entrando nel merito del contenuto in senso ti, movimentando i conti «Rettifiche di liqui-
stretto del documento, e quindi di quali voci dazione» e «Fondo per costi ed oneri di liqui-
inserire, ve ne saranno alcune dell’attivo pa- dazione».

Bilancio&Reddito
trimoniale presenti nel bilancio ordinario
Rettifiche a Fondo per costi 60.000
che verranno eliminate nel suddetto docu- di liquidazione ed oneri
mento, come ad esempio: di liquidazione
– i costi di impianto e ampliamento, di ricer-
ca e sviluppo e altri costi pluriennali, poiché La determinazione dei valori da accantonare
la loro iscrizione presuppone l’ordinario fun- al fondo dipende dalla stima eseguita dai li-
zionamento della società per il recupero fu- quidatori relativamente alle singole fattispe-
turo degli stessi; cie di costi (e eventuali ricavi) ipotizzate fino
– le immobilizzazioni immateriali non rea- alla conclusione del processo liquidatorio.
lizzabili o trasferibili singolarmente;
– l’avviamento; Compensi liquidatori 25.000
– i crediti inesigibili. Imposte dirette 12.000
Di seguito si riporta un esempio relativo alla
Spese legali 23.000
rettifica di valori attinenti ai costi pluriennali
Totale Rettifiche di liquidazione/Fondo per
Rettifiche A Diversi 25.000 60.000
costi ed oneri di liquidazione
di liquidazione
Costi di impianto
e ampliamento 10.000 La valutazione delle voci comprese nel docu-
mento viene fatta per le attività secondo il
Costi di ricerca,
criterio del probabile valore di realizzo con-
sviluppo 15.000
e pubblicità
seguibile entro un termine ragionevolmente
breve, e considerando la vendita separata dei
All’opposto, può realizzarsi la situazione in beni; per le passività si ricorre invece al cri-
cui alcune attività non presenti nel bilancio terio del valore di estinzione, ossia la somma
ordinario, figurino nel bilancio di liquidazio- che si ritiene necessaria per estinguerle, con-
ne; come ad esempio segreti di fabbricazione siderando anche gli interessi.
o cespiti totalmente ammortizzati che posso- Quanto detto finora in merito alle voci di
no però originare, con la loro cessione, en- attivo e passivo da iscrivere nel bilancio ini-
trate monetarie. ziale di liquidazione e ai criteri da utilizzare
per la valutazione delle stesse, fa riferimento
Brevetto A Rettifiche 40.000
Industriale di liquidazione al caso in cui la liquidazione sia svolta con le
modalità finalizzate alla cessazione dell’atti-
Vengono riviste anche le passività iscritte nel vità. Nell’ipotesi in cui l’attività d’impresa
bilancio ordinario, adeguando il valore del venga considerata in esercizio provvisorio,
fondo TFR al personale mantenuto alle di- saranno applicati criteri di iscrizione e valu-
pendenze della liquidazione e rideterminan- tazione di funzionamento. Dal lato delle atti-
do adeguatamente il fondo rischi e oneri sul- vità non vi sarà, pertanto, ragione di elimi-
la base delle opportune valutazioni; per i ra- nare i costi capitalizzati già iscritti, cosı̀ co-
tei e risconti passivi valgono, all’opposto, le me le immobilizzazioni immateriali non tra-
considerazioni svolte per quelli attivi, mentre sferibili e l’avviamento; dal lato delle passivi-
i debiti incorsi in prescrizione potranno es- tà, il fondo per rischi e oneri della liquidazio-
sere eliminati dal bilancio. ne dovrà essere composto unicamente da
Una questione su cui vale la pena soffermarsi quegli oneri propri dell’attività liquidatoria,

Amministrazione & Finanza n. 1/2015 25


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Operazioni straordinarie

estranei quindi alla gestione provvisoria del- conto economico dopo le voci delle macro-
l’azienda. classi a), b), c) e dopo la voce relativa alle
imposte sul reddito, vadano indicati, col se-
Il bilancio (intermedio) annuale gno negativo, gli utilizzi del «fondo per costi
di liquidazione ed oneri di liquidazione» (si veda Tavola 1);
Nel caso, piuttosto frequente, in cui il pro- pertanto, la differenza tra gli aggregati «va-
cesso liquidatorio si protragga oltre il termi- lore della produzione» e «costi della produ-
ne di chiusura dell’esercizio in cui lo stesso zione» è costituita solo dai componenti red-
ha avuto inizio, è compito dei liquidatori re- dituali che non siano stati già previsti, per
digere il bilancio annuale. quell’esercizio, ed inseriti nel «fondo per co-
Bilancio&Reddito

Tale documento ha la finalità di informare sti ed oneri della liquidazione».


sull’andamento e sulle prospettive delle ope- Pare opportuno evidenziare che il principio
razioni di liquidazione, esponendone l’esito contabile OIC 5 consente, in luogo dell’iscri-
periodico. zione delle suddette quattro voci relativa-
È opportuno esporre i criteri da seguire nella mente agli utilizzi del fondo, di indicare
redazione del suddetto documento in funzio- un’unica voce esprimente il saldo degli utiliz-
ne dell’ipotesi che si prospetta per l’attività zi riguardanti, da un lato, costi e oneri, e
aziendale. In presenza di un processo di li- dall’altro i proventi.
quidazione applicato ad un gruppo azienda- Il principio suggerisce di denominare tale vo-
le, ci si potrebbe infatti trovare di fronte a (1) ce «Utilizzi del fondo per costi ed oneri di
più aziende tutte assoggettate alla liquidazio- liquidazione» e ne impone l’indicazione co-
ne senza prosecuzione dell’attività, (2) più me penultima voce nello schema di conto
aziende tutte assoggettate alla prosecuzione economico, immediatamente dopo la voce
dell’attività oppure (3) più aziende di cui al- 22 - Imposte sul reddito, e prima della voce
cune assoggettate a liquidazione e altre a 23 - Utile (Perdita) dell’esercizio(si veda Ta-
prosecuzione dell’attività. vola 2).
Nella prima ipotesi, indubbiamente vengono Nonostante la possibilità fornita dall’OIC 5,
meno alcuni principi generali di redazione pare opportuno sottolineare come il secondo
del bilancio; tra questi, il principio del going procedimento di rilevazione privi il lettore di
concern, il divieto di rilevazione di utili non un’immediata indicazione dell’importo delle
realizzati, il principio di competenza inteso varie componenti reddituali al lordo e al net-
come correlazione costi/ricavi. to degli utilizzi del fondo.
Se gli importi rilevati per competenza nel Nella nota integrativa del primo bilancio in-
conto economico erano stati in via preventi- termedio di liquidazione è necessario, inol-
va rilevati nel «fondo per costi ed oneri di tre, inserire il bilancio iniziale di liquidazio-
liquidazione», verranno neutralizzati dall’i- ne e un’illustrazione dei criteri di valutazione
scrizione degli utilizzi del fondo stesso. (di liquidazione) adottati, nonché un’illustra-
Fondo per costi A Utilizzo fondo 10.000
zione e giustificazione degli stanziamenti ef-
ed oneri per costi ed oneri fettuati al fondo per costi ed oneri di liquida-
di liquidazione di liquidazione zione.
È inoltre opportuno che venga compilata una
Il risultato economico che può emergere, po- tabella (si veda Tavola 3) riportante in colon-
sitivo o negativo, dalla predisposizione dei ne affiancate, per lo stato patrimoniale, le
bilanci intermedi ha natura diversa dall’utile seguenti voci di attivo e passivo:
o perdita d’esercizio del bilancio ordinario, – l’importo figurante nel precedente bilancio
poiché le voci che lo originano sono differen- d’esercizio;
ti. Il contenuto e la forma di detto bilancio – l’importo figurante nel rendiconto della ge-
continua a far riferimento agli artt. 2424 e stione degli amministratori;
2425 del codice civile, richiedendo quindi – l’importo iscritto nel bilancio iniziale a se-
stato patrimoniale e conto economico ac- guito del mutamento nei criteri di valutazio-
compagnati da nota integrativa, nonché, se ne;
prevista, dalla relazione sulla gestione. – l’importo iscritto nello stato patrimoniale
Si evidenzia la particolarità per la quale nel del primo bilancio intermedio.

26 Amministrazione & Finanza n. 1/2015


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Il conto economico del primo bilancio deve e quella corrispondente al successivo periodo
essere suddiviso in due parti: quella corri- di gestione dei liquidatori, fino al termine del
spondente al conto economico del primo pe- primo esercizio intermedio.
riodo di gestione degli amministratori, che Qualora ci si trovasse invece nella seconda
va dall’inizio dell’esercizio alla data di pub- casistica inizialmente descritta, l’intero pa-
blicazione della nomina dei liquidatori (ren- trimonio sociale continuerebbe ad essere un
diconto della gestione degli amministratori), complesso economico funzionante in grado

Tavola 1 - Il Conto Economico del bilancio (intermedio) annuale di liquidazione: ipotesi n. 1

Bilancio&Reddito
CONTO ECONOMICO
A) Valore della produzione
1) Ricavi delle vendite e delle prestazioni
2) Variazione delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti
3) Variazione dei lavori in corso su ordinazione
4) Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni
5) Altri ricavi e proventi
Utilizzo fondo oneri di liquidazione
Valore della produzione al netto degli utilizzi del fondo oneri di liquidazione
B) Costi della produzione
6) Per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci
7) Per servizi
8) Per godimento beni di terzi
9) Per il personale
10) Ammortamenti e svalutazioni
11) Variazione delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci
12) Accantonamento per rischi
13) Altri accantonamenti
14) Oneri diversi di gestione
Utilizzo fondo oneri di liquidazione
Costi della produzione al netto degli utilizzi del fondo oneri di liquidazione
A-B DIFFERENZA TRA VALORE E COSTI DELLA PRODUZIONE (Valore netto degli utilizzi del fondo oneri di liquida-
zione).
C) Proventi e oneri finanziari
Utilizzo fondo oneri di liquidazione
Proventi e oneri finanziari al netto degli utilizzi del fondo oneri di liquidazione
D) Rettifiche di valore di attività finanziarie
Rettifiche di valore di attività finanziarie
E) Proventi e oneri straordinari
Risultato prima delle imposte
22) Imposte sul reddito
Utilizzo fondo oneri di liquidazione
Imposte sul reddito al netto degli utilizzi del fondo oneri di liquidazione
23) Utile o perdita d’esercizio

Amministrazione & Finanza n. 1/2015 27


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Tavola 2 - Il Conto Economico del bilancio (intermedio) annuale di liquidazione: ipotesi n. 2


CONTO ECONOMICO

A) Valore della produzione

1) Ricavi delle vendite e delle prestazioni

2) Variazione delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti

3) Variazione dei lavori in corso su ordinazione

4) Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni


Bilancio&Reddito

5) Altri ricavi e proventi

Valore della produzione

B) Costi della produzione

6) Per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci

7) Per servizi

8) Per godimento beni di terzi

9) Per il personale

10) Ammortamenti e svalutazioni

11) Variazione delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci

12) Accantonamento per rischi

13) Altri accantonamenti

14) Oneri diversi di gestione

Costi della produzione

A-B DIFFERENZA TRA VALORE E COSTI DELLA PRODUZIONE

C) Proventi e oneri finanziari

Proventi e oneri finanziari

D) Rettifiche di valore di attività finanziarie

Rettifiche di valore di attività finanziarie

E) Proventi e oneri straordinari

Risultato prima delle imposte

22) Imposte sul reddito

Utilizzi del fondo costi e oneri di liquidazione

23) Utile o perdita d’esercizio

Tavola 3 - Tabella da inserire nella Nota Integrativa del primo bilancio annuale di liquidazione
Valori alla data del primo
Valori Valori alla data del rendiconto Valori alla data del bilancio bilancio intermedio
al 31.12.X-1 degli amministratori (15.07.X) iniziale di liquidazione (16.07.X) di liquidazione 31.12.X

Attività Attività Attività Attività

Passività Passività Passività Passività

28 Amministrazione & Finanza n. 1/2015


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di generare reddito, pur realizzandosi una tive alle disponibilità liquide e nel passivo
gestione «conservativa»e non dinamica. l’importo da distribuire ai soci.
Gli aspetti cui prestare particolare attenzione Nell’ipotesi, non rara, di situazioni meno li-
sono pertanto: la validità del postulato del neari, in cui vi siano debiti contestati o non
going concern, la limitata vita utile delle im- ancora scaduti e elementi dell’attivo non rea-
mobilizzazioni al periodo di «esercizio prov- lizzati, lo stato patrimoniale può assumere
visorio», nonché, generalmente, la non op- una struttura più complessa (si veda Tavola
portunità di nuove capitalizzazioni di costi. 4). Il conto economico che accompagna lo
Nella terza situazione il principio contabile stato patrimoniale è un conto economico di
richiede la redazione di due distinti risultati periodo, riferito cioè al solo intervallo tem-

Bilancio&Reddito
economici: uno riferito alle aziende in liqui- porale intercorrente tra la data di chiusura
dazione, che seguirà le regole esposte in rife- dell’ultimo bilancio intermedio e la data di
rimento alla prima ipotesi e l’altro relativo completamento delle attività liquidatorie, e
alle aziende per le quali si prosegue l’attività, non si discosta, nella forma, rispetto a quello
adottando i criteri della seconda casistica. In che viene presentato all’interno dei bilanci
considerazione del fatto che entrambi i risul- ordinari. In aggiunta, è raccomandata per
tati devono essere rappresentati nell’unitario la sua utilità la redazione di un conto econo-
bilancio intermedio, si presentano non pochi mico generale, riferito appunto all’intera
problemi operativi. procedura di liquidazione. In tal modo, que-
sto conto economico rifletterà il risultato
Il bilancio finale di liquidazione economico totale della liquidazione, artico-
e il piano di riparto lato nei diversi componenti positivi e negati-
Nella fase conclusiva della procedura di li- vi, oltre alle rettifiche di liquidazione.
quidazione viene completata la monetizza- Il saldo contabile derivante da tale prospetto
zione del patrimonio aziendale e vengono finirà con il coincidere con la somma alge-
estinti i debiti sociali; relativamente a tale brica di tutti i risultati economici rilevati nei
fase, è compito dei liquidatori redigere e sot- singoli bilanci intermedi, compresa l’ultima
toscrivere il bilancio finale di liquidazione. Il frazione di periodo, la quale andrà integrata
documento deve poi essere depositato presso con le rettifiche iniziali a patrimonio netto.
il Registro delle Imprese (5). Tale conto economico sarà redatto in via ex-
Il bilancio finale di liquidazione si articola in tracontabile ed esporrà l’importo delle varie
due parti distinte: classi di componenti reddituali; esso potrà
– il bilancio finale in senso stretto; costituire un allegato al bilancio finale di li-
– il piano di riparto. quidazione, fornendo un quadro globale del
Per ciò che attiene il bilancio finale in senso processo liquidatorio. Pare opportuno ripro-
stretto, il legislatore non ha previsto alcuna durre nel suddetto allegato anche il «fondo
specifica indicazione in merito alle modalità per costi ed oneri di liquidazione» contenuto
di redazione. In base alla funzione, ormai nella nota integrativa del primo bilancio an-
consolidata, da attribuirsi a tale documento, nuale di liquidazione.
pare indispensabile che lo stesso sia compo- La nota integrativa conterrà le informazioni
sto almeno dallo stato patrimoniale e dal inerenti la liquidazione relativamente alla
conto economico; ampiamente diffusa è or- frazione d’esercizio compresa tra la data di
mai l’opinione che sia necessaria anche la chiusura dell’ultimo bilancio intermedio e la
presenza della nota integrativa e, se prevista, data di chiusura del processo liquidatorio;
della relazione sulla gestione, in cui dovreb- rispetto alle informazioni normalmente ri-
bero confluire le informazioni esplicative chiamate per la nota integrativa dei bilanci
sull’andamento della passata gestione dei li- intermedi, si può rendere necessario in que-
quidatori. sto caso un approfondimento qualora sussi-
Seppur con alcune semplificazioni vengono stano, nello stato patrimoniale finale, ele-
confermate le strutture dettate dal codice ci-
vile. Pertanto, lo stato patrimoniale nella sua
versione elementare (ipotesi maggiormente Nota:
frequente) presenterà nell’attivo le voci rela- (5) Art. 2492, commi 1 e 2, Codice civile.

Amministrazione & Finanza n. 1/2015 29


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Tavola 4 – Il piano di riparto: versione complessa


STATO PATRIMONIALE

CREDITI VERSO SOCI PATRIMONIO NETTO DI LIQUIDAZIONE


Per versamenti ancora dovuti Capitale Sociale
Riserve
IMMOBILIZZAZIONI +/- rettifiche di liquidazione
Beni immobili da assegnare in natura - acconti ai soci.
+/- utili o perdite di liquidazione
derivanti da precedenti esercizi.
ATTIVO CITRCOLANTE +/- utile o perdita dell’ultimo periodo di
Bilancio&Reddito

Depositi e conti correnti bancari liquidazione.


Depositi e conti correnti postali
Depositi speciali per debiti verso fornitori DEBITI
Depositi speciali per debiti tributari Debiti verso fornitori
Denaro in cassa Debiti verso i liquidatori
Crediti non realizzati Debito verso l’erario
Beni mobili da assegnare in natura Debiti per spese di chiusura della Procedura

menti attivi o passivi non ancora realizzati/ A conclusione dell’esposizione effettuata,


estinti. possono essere nel seguito sintetizzate alcu-
Il secondo documento rientrante nel bilancio ne considerazioni critiche, che possono rap-
finale di liquidazione, cioè il piano di riparto, presentare una base di riferimento per possi-
generalmente contenuto nella nota integrati- bili ulteriori riflessioni e per potenziali mi-
va o come allegato al bilancio stesso, deve glioramenti circa l’approccio contabile a tale
indicare «la parte spettante a ciascun socio tipo di operazione.
o azione nella divisione dell’attivo». Sotto un primo punto di vista, osservando il
Le quote di riparto da predisporre possono tessuto economico nazionale, è utile consta-
comprendere, per uno o più soci, sulla base tare che nel nostro Paese le aziende siano in
di criteri di ripartizione che è consigliabile maggioranza di piccole e medie dimensioni.
vengano fatti deliberare dall’assemblea dei Partendo da tali considerazioni, è altrettanto
soci, la cessione, previo frazionamento del vero che le esigenze informative degli stake-
valore, di uno o più crediti (ad esempio, i holders di tali società spesso non necessitano
crediti verso l’Erario per rimborso IVA) o di di tutte le informazioni e prospetti richiesti
beni in natura. dall’OIC 5; anzi, il grado di dettaglio descrit-
Per rendere possibile il riparto può anche to e la complessa documentazione richiesta,
essere previsto l’accollo ad uno o più soci soprattutto per quelle procedure in cui sono
di debiti ancora non estinti. coinvolti pochi soci e pochi assets da liquida-
re, generano per l’impresa una dilatazione
Considerazioni conclusive rilevante di oneri e tempi.
Sulla base di quanto rappresentato nelle pa- Una seconda criticità degna di essere sottoli-
gine precedenti, si può affermare che il trat- neata è la difficoltà, per chiunque si trovi a
tamento contabile delle operazioni che av- gestire la procedura liquidatoria, di indivi-
vengono durante la fase di liquidazione so- duare e valorizzare correttamente i costi e i
cietaria, nonché la redazione dei documenti ricavi che si origineranno nel corso della pro-
necessari all’interno di tale processo, rappre- cedura, per poter comprendere, quanto più
sentano un tema particolarmente composito precisamente possibile, se le attività, cosı̀ co-
e variegato. me i ricavi ottenibili nel corso della procedu-
Solo a seguito dell’emanazione del principio ra, saranno in grado di soddisfare le passività
contabile OIC 5 sono state meglio chiarite le aziendali unitamente ai costi da sostenere
caratteristiche dei documenti da predisporre per portare a compimento l’intero procedi-
nella fase di liquidazione, cosı̀ come hanno mento.
trovato adeguata e puntuale trattazione alcu- In parte collegata a tale aspetto, ci può essere
ni aspetti di natura prettamente contabile. una terza considerazione correlata alla propo-

30 Amministrazione & Finanza n. 1/2015


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Operazioni straordinarie

sta in termini di disclosure richiesta dall’OIC. L’ultimo aspetto che, ai fini di una miglior
Se si considera, infatti, che una procedura di tutela informativa, non si può mancare di
liquidazione può estendersi per un arco tempo- osservare, attiene alla classificazione degli
rale piuttosto lungo, si comprende come possa utilizzi di liquidazione, i quali, potrebbero
essere problematico quanto richiesto dall’OIC in alcune parti essere esposti in maniera
5, ossia il periodico accostamento dei valori più immediata. Potrebbe forse essere più op-
comparativi presenti nei bilanci redatti al ter- portuno indicare singolarmente già nello
mine dei vari esercizi nei quali la procedura si schema di conto economico, per ogni voce,
è concretizzata. Pur riconoscendo la validità la relativa parte di utilizzazione del «fondo
informativa del confronto temporale dei valori per costi e oneri di liquidazione» (ad esem-

Bilancio&Reddito
rilevati, si potrebbe forse limitare la stessa alla pio con l’indicazione di un «di cui» riguar-
considerazione di tre annualità, senza prose- dante la parte rettificata), senza procedere
guire oltre qualora la liquidazione si estendesse con l’indicazione indistinta del saldo com-
per ulteriori esercizi. plessivo di utilizzi operati.

Amministrazione & Finanza n. 1/2015 31


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Revisione

La riforma europea della


revisione legale: principali
novità
Governo d’impresa

di Francesco Ballarin (*)

Nel presente contributo si vogliono sintetizzare le principali modifiche che verranno apportate
alla revisione legale degli Enti di Interesse Pubblico a seguito dell’adozione della Direttiva 2014/
56/UE del 16 aprile 2014 e del Regolamento (UE) n.537/2014 del 16 aprile 2014 che unitamente
costituiscono la Riforma Europea della Revisione Legale.

Introduzione e obiettivi della ziali modifiche rispetto alla definizione della


Riforma precedente Direttiva del 2006. Si segnala in-
fine che gli Stati Membri avranno la possibi-
Le motivazioni che hanno portato il Parla-
mento Europeo ed il Consiglio dell’Unione lità di allargare la definizione ad altri Enti
Europea ad approvare lo scorso aprile la ri- sulla base della natura della loro attività, del-
forma Europea della Revisione Legale, risal- le dimensioni o del numero di dipendenti.
gono alla crisi finanziaria del 2008. In quel-
l’anno la crisi aveva fatto emergere la neces- Le maggiori responsabilità del
sità di riconquistare la fiducia degli investi- Comitato per il controllo interno
tori nei bilanci delle società e, di conseguen- e la revisione contabile
za, nel lavoro svolto dai Revisori, attraverso
Il ruolo del Comitato per il Controllo Interno
l’eliminazione dei conflitti di interesse per
garantirne l’indipendenza, prevedendo una e la revisione contabile viene consolidato
vigilanza accurata ed incoraggiando una dalla Riforma che ne allarga le responsabilità
maggiore pluralità di soggetti in un mercato a garanzia della qualità della revisione svol-
eccessivamente concentrato. La prima tappa ta. In particolare viene previsto un coinvolgi-
di questo processo legislativo durato tre anni mento significativo del Comitato nel proces-
fu la pubblicazione nel 2010 del Libro verde so di conferimento dell’incarico e una mag-
(Green book) dal titolo «La politica in mate- giore responsabilità per i requisiti di infor-
ria di revisione contabile: gli insegnamenti mativa finanziaria che il revisore legale do-
della crisi» cui sono seguiti dopo ampie di- vrà soddisfare, oltre che una migliore defini-
scussioni, un emendamento della Direttiva zione del ruolo al fine di garantirne indipen-
2006/43/CE ed un Regolamento (UE n.537/ denza e adeguata competenza tecnica. Le
2014) sui requisiti specifici relativi alla revi- maggiori responsabilità del Comitato com-
sione legale dei bilanci degli EIP. Il Regola- portano:
mento è applicabile direttamente a tutti gli a) l’obbligo di informare gli Amministratori
Stati membri; tuttavia le correlazioni tra i in merito all’esito e ai risultati della revisione
due testi legislativi hanno portato a postici- legale;
parne l’applicabilità facendola coincidere b) la scelta del Revisore tramite una gara
con quella della Direttiva. I soggetti interes- d’appalto;
sati dalla Riforma sono gli Enti di Interesse
pubblico (EIP), i revisori legali e le società di
revisione. L’art. 2 della Direttiva fornisce la Nota:
definizione di EIP che non ha subito sostan- (*) Senior manager - Mazars S.p.A.

32 Amministrazione & Finanza n. 1/2015


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Revisione

c) il monitoraggio del processo di informati- stati i servizi vietati diversi dalla revisione
va finanziaria; contabile di cui all’art. 5, paragrafo 1 del re-
d) il controllo dell’efficacia dei sistemi di golamento, e che i Revisori legali siano rima-
controllo interno della qualità e della gestio- sti indipendenti rispetto all’ente sottoposto a
ne del rischio d’impresa; revisione nell’esecuzione della revisione.
e) il monitoraggio dell’attività di revisione; In aggiunta alla Relazione di revisione, il Re-
f) la verifica dell’indipendenza dei Revisori. golamento (art.11) prevede che i Revisori
presentino al Comitato per il controllo inter-

Governo d’impresa
Come cambierà la Relazione di no e la revisione contabile degli EIP, una
Revisione «relazione aggiuntiva» che esplicita i risulta-
ti della revisione in maniera più dettagliata
La Direttiva ed il Regolamento prevedono ed esaustiva, prima che la relazione di revi-
un’informativa finanziaria più dettagliata e sione venga sottoposta agli azionisti. Al mi-
approfondita. In particolare l’art. 28 della Di- nimo tale relazione aggiuntiva dovrà conte-
rettiva stabilisce i requisiti di informativa nere:
standard per tutti gli enti sottoposti a revisio-
a) la conferma dell’indipendenza dei Reviso-
ne legale ed il Regolamento all’art. 10 indica
ri;
le informazioni supplementari che i Revisori
b) natura e frequenza e portata delle comu-
degli EIP dovranno fornire nelle relazioni di
nicazioni con il Comitato per il controllo in-
revisione. Tali requisiti informativi compren-
terno e la revisione contabile e gli altri orga-
dono principalmente:
ni incaricati della governance;
a) l’indicazione dell’organo da cui sono stati
c) descrizione della metodologia, tempistica
incaricati;
e portata della revisione contabile;
b) la data del conferimento dell’incarico;
d) indicazione del livello quantitativo di si-
c) il periodo di incarico ininterrotto, compre-
gnificatività;
si eventuali prolungamenti e rinnovi;
e) riferimenti, spiegazioni e valutazioni in
d) fornire, a supporto del giudizio di revisio-
merito al presupposto della continuità azien-
ne, le seguenti informazioni:
dale;
- una descrizione dei più rilevanti rischi va-
f) segnalazioni di eventuali carenze significa-
lutati di errori significativi, compresi i rischi
tive nel sistema di controllo interno e que-
valutati di errori significativi dovuti a frode;
stioni significative riguardanti casi di non
- una sintesi della risposta del revisore a tali conformità, effettiva o presunta, a leggi e re-
rischi; e, ove pertinente, golamenti o disposizioni statutarie;
- le osservazioni principali formulate in rela- g) i metodi di valutazione applicati alle diver-
zione a tali rischi; se voci del bilancio d’esercizio o consolidato,
e) ove attinente alle suddette informazioni compreso l’eventuale impatto delle modifi-
fornite nella relazione di revisione in merito che di tali metodi;
a ciascun rischio valutato di errore significa- h) la completezza delle informazioni fornite
tivo, la relazione di revisione include un dall’ente sottoposto a revisione.
chiaro riferimento alle pertinenti informa-
zioni fornite nel bilancio;
f) in quale misura la revisione legale dei con-
La nomina del revisore legale
ti è stata ritenuta in grado di rilevare irrego- Le linee guida per il conferimento dell’inca-
larità, frodi incluse; rico negli EIP sono contenute nell’art. 16 del
g) qualsiasi servizio, in aggiunta alla revisio- Regolamento. In particolare viene prevista la
ne legale dei conti, che non sia stato oggetto procedura della gara d’appalto nel caso di:
di informazione nella relazione di gestione o - prima nomina;
nel bilancio (relazione annuale); - rinnovi o nuovi conferimenti di incarico nel
h) la conferma che il giudizio di revisione è caso in cui il revisore attuale abbia raggiunto
in linea con la relazione destinata al Comita- la durata massima dell’incarico di revisione.
to per il controllo interno e la revisione con- Mentre per qualsiasi altro incarico rinnovato
tabile di cui all’art. 11; prima della durata massima, la gara d’appal-
i) una dichiarazione che non siano stati pre- to non è obbligatoria. Per quanto riguarda la

Amministrazione & Finanza n. 1/2015 33


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Revisione

procedura della gara d’appalto, l’art. 16 del (esclusi i servizi vietati) prevedendo che que-
Regolamento prevede che L’EIP possa invita- sti non possano superare il 70% della media
re qualsiasi revisore purché non venga pre- dei corrispettivi totali corrisposti negli ultimi
clusa in alcun modo la partecipazione da tre esercizi per la revisione legale (3). Il Co-
parte dei revisori (1) che hanno ricevuto, nel- mitato per il controllo interno e la revisione
l’anno solare precedente, almeno il 15% del contabile dovrà preliminarmente dare il pro-
totale dei corrispettivi per la revisione di prio consenso per eventuali servizi diversi
EIP. Per quanto riguarda i Revisori viene sta- dalla revisione contabile forniti dal Revisore.
Governo d’impresa

bilito allo stesso articolo, che dovranno esse- Quando i servizi vietati diversi dalla revisio-
re privi di conflitti di interesse ed in partico- ne sono forniti da un membro della rete di
lare non potranno aver prestato nei 12 mesi appartenenza del Revisore ad una controlla-
antecedenti la loro nomina determinati ser- ta al di fuori dell’Unione Europea, il Revisore
vizi diversi dalla revisione contabile vietati di dovrà comunque valutare se la fornitura di
cui parleremo nel successivo paragrafo. tali servizi comprometta la sua indipenden-
L’EIP dal canto suo dovrà valutare le propo- za.
ste in base ai criteri indicati nei documenti di
gara e dovrà esser in grado di dimostrare al- Rotazione obbligatoria e incentivo al
l’Autorità competente che la selezione è av- Joint Audit
venuta nel modo corretto. Infine è previsto
che il Comitato per il controllo interno e la Il Regolamento all’art. 17 introduce per gli
revisione contabile presenti una raccoman- EIP la rotazione obbligatoria del revisore le-
dazione agli amministratori dell’EIP per il gale dopo un determinato numero di anni. In
conferimento dell’incarico di revisione legale particolare il Regolamento prevede una du-
contenente almeno due possibili alternative e rata massima di 10 anni che può essere pro-
l’indicazione di una preferenza debitamente rogata nei seguenti casi:
giustificata per una delle due. Nel caso in cui a) per gli incarichi di revisione, gli Stati
la proposta degli amministratori all’Assem- membri possono estendere il periodo di 10
blea si discosti dalla preferenza espressa dal anni a 20 anni se, al termine del primo pe-
Comitato, dovranno essere indicate nella riodo di 10 anni (durata massima), si svolge
stessa proposta le motivazioni per le quali una gara d’appalto pubblica;
non si è dato seguito alla raccomandazione b) gli incarichi di Joint Audit (4) possono es-
del Comitato. L’indipendenza del revisore: i sere prorogati automaticamente a 24 anni al
servizi non-audit vietati e tetto massimo termine del primo periodo di 10 anni (non è
Il Regolamento prevede una serie di disposi- richiesta la gara d’appalto);
zioni volte a salvaguardare l’indipendenza c) le Autorità competenti possono inoltre
del revisore ed attenuarne i conflitti di inte- concedere un’ulteriore proroga di due anni
resse. In particolare viene fornito un elenco dopo la seconda proroga, ma solo in rare
dei servizi diversi dalla revisione contabile circostanze.
che sono «vietati» ed un tetto massimo per Il Regolamento pertanto riconosce come il
i servizi diversi dalla revisione contabile. Joint Audit possa incrementare la qualità del-
Nella Tavola 1 vengono riportati i servizi vie- la revisione, l’indipendenza dei revisori e la
tati che il Revisore (e qualsiasi membro della
rete a cui il Revisore appartiene) che effettua
la revisione legale dei conti di un EIP non Note:
può fornire (2), direttamente o indirettamen- (1) L’elenco di tali revisori e società di revisione dovrà es-
sere pubblicato dall’Autorità competente con cadenza
te, all’ente sottoposto a revisione, alla sua annuale (Regolamento, art.16, paragrafo 3)
impresa madre o alle sue imprese controllate (2) Tale limitazione si applica per il periodo compreso tra
all’interno dell’Unione europea. l’inizio del periodo oggetto di revisione e l’emissione della
Gli Stati Membri potranno allargare l’elenco relazione di revisione.
dei servizi vietati diversi dalla revisione se (3) Gli Stati Membri possono prevedere requisiti più severi
sui limiti sopraindicati.
ritenuti rischiosi per l’indipendenza del revi- (4) Incarico affidato congiuntamente a più revisori legali o
sore. L’art. 4 del Regolamento introduce an- società di revisione che emettono una relazione con giu-
che un limite ai servizi diversi dalla revisione dizio congiunto.

34 Amministrazione & Finanza n. 1/2015


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Revisione

Tavola 1 – Elenco dei servizi vietati diversi dalla revisione contabile (Regolamento, art. 5)

Preparazione di moduli fiscali, imposte sui salari, dazi do-


ganali, individuazione di sovvenzioni pubbliche e incentivi
Servizi fiscali fiscali, assistenza in caso di verifiche fiscali, calcolo di
imposte dirette e indirette e di imposte differite e fornitura
di consulenza fiscale.

Servizi che implicano un ruolo nella gestione o nel proces-


Progetti relativi al processo decisionale
so decisionale dell’ente sottoposto a revisione.

Governo d’impresa
Contabilità e preparazione delle registrazioni contabili e
Contabilità
del bilancio.

Preparazione ed elaborazione della contabilità del perso-


Servizi di gestione della contabilità del personale
nale.

Progettazione e realizzazione di procedure di controllo in-


terno e gestione del rischio, procedure relative alla pre-
parazione o al controllo dell’informativa finanziaria, pro-
Controllo interno, gestione del rischio, sistemi tecnologici gettazione e realizzazione di sistemi IT per l’informativa
finanziaria. È vietato svolgere tali servizi nel periodo che
precede immediatamente la revisione dell’esercizio finan-
ziario.

Valutazione di indennità post-quiescenza e valutazione in


Servizi di valutazione
caso di controversia.

Fornitura del servizio di responsabile degli affari legali


generali, negoziazione per conto del cliente sottoposto a
Servizi legali
revisione, azione di patrocinio nella risoluzione di contro-
versie.

Assistenza del cliente nello svolgimento delle attività di


Internal audit
internal audit.

Vietati, ad accezione della prestazione di servizi di attesta-


Servizi relativi al finanziamento, alla struttura dell’indebi-
zione in relazione al bilancio, come il rilascio di comfort
tamento e patrimonializzazione ed alla strategia di investi-
letter in collegamento con prospetti emessi dal cliente
mento del cliente di revisione
sottoposto a revisione.

Negoziazione o sottoscrizione di azioni del cliente di revi- Assistenza all’ente nella quotazione e nella vendita delle
sione proprie azioni.

Ricerca o selezione di candidati per l’elaborazione delle


registrazioni contabili o la formazione del bilancio, strut-
Risorse umane (HR)
turazione della progettazione dell’organizzazione e con-
trollo dei costi, ecc.

concorrenza nel mercato. Questi meriti, che Entrata in vigore


derivano dal principio fondamentale del «du-
Sia la Direttiva che il Regolamento sono ap-
plice controllo», sono riconosciuti preveden-
plicabili alla data del 17 giugno 2016. Tutta-
do per il Joint Audit un periodo di rotazione via, considerato il numero elevato di società
più dilatato, che contribuisce a migliorare la dell’Unione Europea interessate alla rotazio-
governance e l’organizzazione. Inoltre, come ne obbligatoria delle società di revisione,
evidenziato nella Premessa al Regolamento, questa misura verrà attuata progressivamen-
il Joint Audit favorisce un mercato con più te e godrà di un periodo di transizione parti-
operatori a sostegno dello sviluppo delle im- colare volto a garantire che il mercato possa
prese di piccole dimensioni. affrontare questo nuovo regime. Le disposi-

Amministrazione & Finanza n. 1/2015 35


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Revisione

zioni transitorie varieranno in base alla du- di un «sistema europeo» che promuova la
rata dell’incarico di revisione alla data di En- qualità, il miglioramento delle relazioni di
trata in vigore (EIV) del 17 giugno 2014. Se il revisione, l’armonizzazione dei servizi diver-
revisore contabile è in carica da 20 o più si dalla revisione (consentiti o vietati), l’ado-
anni alla data dell’EIV, l’ultimo rinnovo do- zione dei principi di revisione internazionali,
vrà avvenire prima del 17 giugno 2020. Se il il coordinamento della supervisione dei revi-
revisore contabile è in carica da più di 11 sori legali e l’armonizzazione delle attività di
anni ma meno di 20 anni alla data dell’EIV, revisione contabile. Sicuramente un sistema
Governo d’impresa

l’ultimo rinnovo dovrà avvenire prima del 17 regolamentato è un elemento necessario, ma


giugno 2023; per tutti gli altri incarichi si non sufficiente a raggiungere gli obiettivi
applica il nuovo regime. La durata dell’inca- della Riforma. Sarà dunque necessario che
rico di revisione sarà calcolata a partire dal tutti i soggetti coinvolti diano il proprio con-
giorno in cui l’ente è diventato un EIP. Even- tributo. In particolare gli Stati Membri do-
tuali fusioni tra Imprese di revisione non vranno scegliere tra varie opzioni promuo-
comportano l’azzeramento della durata del- vendo le best practice più diffuse. Gli EIP,
l’incarico. dal canto loro, dovranno strutturare e poten-
ziare la loro governance, valutando critica-
Conclusioni mente le loro procedure di controllo e sce-
Si ritiene che la riforma Europea della revi- gliendo le società di revisione più proattive
sione legale adottata dall’Unione Europea che possano aiutarli in un questo mondo
nell’aprile 2014 sia ben bilanciata e potrà da- complesso che sta attraversando profondi
re un significativo contributo alla creazione mutamenti.

36 Amministrazione & Finanza n. 1/2015


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Comunicazione finanziaria

La comunicazione finanziaria
sul sito web aziendale

Pianificazione&Controllo
di Costanza Di Fabio (*)

Con il presente contributo si intende delineare uno scenario dell’attuale grado di sfruttamento
del sito web da parte delle aziende italiane e delle potenzialità del sito che le imprese ancora non
valorizzano appieno. Ci si avvale dell’analisi dei siti web di un campione di società quotate
italiane al fine di mettere in luce le possibilità offerte dallo spazio del sito aziendale ed
evidenziare cosı̀ le opportunità di cui dispongono le aziende per fortificare il loro vantaggio
competitivo.

Introduzione esercizio dell’agire strategico. Nella prospet-


tiva di una strategia ispirata ai principi di
Condizione imprescindibile affinché le
economicità, efficacia e durabilità, risulta
aziende costituiscano e mantengano nel tem-
evidente che l’impresa intenzionata a otti-
po un vantaggio competitivo nel campo della
comunicazione finanziaria è la loro presenza mizzare la redditività del capitale investito
in rete tramite il sito web. debba implementare precisi aspetti del pro-
La partecipazione consapevole dell’azienda prio sito web. Essi, infatti, dovranno essere
allo scambio di informazioni che avviene su progettati al fine di arrivare a costituire veri
Internet non è più un fenomeno di nicchia e propri fattori critici di successo, dei quali
ma risulta ormai una prassi consolidata dato l’impresa si possa avvalere per costruire,
che, attraverso la presenza in rete, l’azienda consolidare e mantenere il proprio vantaggio
si trova collocata in un quadro globale di competitivo.
scambio di flussi informativi. Il presente studio analizza il contenuto dei
La scelta del canale Internet quale luogo e, al siti web di un campione di società quotate
contempo, quale modalità per realizzare italiane dei segmenti FTSE Mib e Star con
compiutamente l’atto della comunicazione l’obbiettivo di evidenziare quali siano le pos-
rappresenta un passaggio obbligato al fine sibilità offerte dal sito web più sfruttate dalle
di realizzare una soddisfacente modalità di aziende e quali siano, invece, le potenzialità
coinvolgimento degli stakeholders. Questo ancora sottovalutate.
passaggio «obbligato» comporta che anche I risultati dell’analisi mostrano come venga-
l’informativa diffusa in rete dall’azienda as- no soprattutto utilizzate le possibilità legate
suma connotati distintivi, in quanto lo spazio alla comunicazione dei dati di stampo finan-
virtuale offerto da Internet non si configura cial e come, invece, le aziende trascurino
solo come un luogo neutrale atto ad ospitare spesso le potenzialità del sito circa gli aspetti
l’informazione, ma tende ad influenzare il della responsabilità sociale. Inoltre, pare che
’packaging’ e lo stesso concepimento ex ante si tenda a trascurare l’aspetto - prettamente
dei contenuti della comunicazione finanzia- strumentale ma non meno rilevante per i
ria. La consapevolezza stessa che l’azienda fruitori - della navigabilità del sito aziendale,
ha delle potenzialità della rete in termini di sottovalutando l’importanza cruciale che una
visibilità ingenera in essa la propensione a scorrevole ed immediata consultazione po-
produrre un tipo di informativa strumentale
agli obbiettivi di stakeholder engagement fis-
sati e inscrive le decisioni adottate in tema di Nota:
comunicazione finanziaria nell’ambito di (*) Università di Pisa.

Amministrazione & Finanza n. 1/2015 37


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Comunicazione finanziaria

trebbe rivestire nel rapporto dialogico tra im- tale scopo, individuando i profili ai quali le
presa e stakeholders. imprese dedicano maggiore attenzione e gli
elementi che risultano ancora trascurati o
Ottimizzare le potenzialità del sito sfruttati in modo inadeguato. Le tendenze
Pianificazione&Controllo

web: i vantaggi e le variabili chiave espressione di un mutamento nei modelli di


comunicazione conferiscono ruoli sempre
L’ottimizzazione continua e costante del sito più cruciali alla disclosure volontaria ed alla
web, al fine di dotarlo di un certo grado di trasparenza, per coinvolgere il fruitore in
appeal per i fruitori, costituisce di per sé un una dimensione conoscitiva che lo renda
passo verso la costituzione ed il manteni- consapevole della dimensione strategica del-
mento del vantaggio dell’azienda sui suoi l’azienda, del business model che essa adotta,
competitors. Appare quindi evidente come di- dell’ambiente competitivo in cui si districa,
ventino, in primo luogo, leve competitive delle linee di corporate governance e dell’at-
cruciali la chiara identificazione degli aspetti tenzione che l’impresa rivolge alla sostenibi-
del sito sui quali si giocano i fattori critici di lità.
successo ed il fattore tempo, ossia il timing In questa sede, ci si propone di focalizzare
con cui l’azienda concepisce e traduce in l’attenzione sulle variabili chiave che traccia-
azione le decisioni in merito al mantenimen- no nel sito web un segno evidente della stra-
to e all’implementazione di tali aspetti. tegia aziendale volta a catturare gli stakehol-
In secondo luogo, il vantaggio sui competi- ders, cercando di mettere in luce gli eventuali
tors si persegue, in via indiretta, tramite elementi di cambiamento rispetto ai modelli
una tendenziale riduzione del costo del capi- comunicativi tradizionalmente utilizzati.
tale della quale beneficiano le aziende perce- Le variabili sulle quali l’azienda può agire in
pite dal mercato come più trasparenti. Difat- questo senso sono:
ti, l’azienda che inquadra l’elemento del sito  la struttura del sito;
web nel panorama delle leve del suo agire  le caratteristiche della home page;
strategico non si limiterà a fornire solo l’in-  la struttura e contenuto della sezione Inve-
formativa obbligatoria, ma implementerà al- stor Relations;
meno altre due variabili chiave. Da un lato,  le informazioni riconducibili alla comuni-
incrementerà la percentuale di informativa cazione volontaria;
di tipo volontario resa disponibile sul sito  il grado di apertura internazionale (opzio-
aziendale e varierà le caratteristiche dell’in- ne cambio lingua);
formativa volontaria in funzione dei diversi
 il bilancio di sostenibilità (2).
bisogni degli stakeholders che considera rile-
Poiché l’utilizzo di queste variabili corri-
vanti (1), al fine di rispondere in modo tem-
sponde a un particolare disegno strategico,
pestivo, aggiornato e puntuale alle loro esi-
l’informativa non sarà più il risultato di un
genze informative.
mero atteggiamento di compliance nei con-
Dall’altro, l’azienda dovrà agire su quegli
fronti degli obblighi informativi imposti dal-
aspetti formali che letteralmente facilitino
la normativa, ma di una disposizione proat-
la navigazione sul sito stesso e riducano,
per il fruitore, il costo di acquisizione delle
informazioni di cui necessita. Note:
Una siffatta policy di comunicazione finan- (1) Si tenga presente il ruolo privilegiato degli investitori
ziaria conduce alla riduzione dell’asimmetria come destinatari delle informazioni economico-finanzia-
informativa tra azienda e stakeholders e, rie.
(2) Ci si riferisce al report, denominato bilancio di sosteni-
quindi, a un accrescimento di trasparenza bilità o bilancio sociale, che rispetti le Sustainability Repor-
che, in ultima analisi, facilita l’accesso dell’a- ting Guidelines del Global Reporting Initiative. In esse, fa-
zienda al capitale e riduce il costo del capi- cendo riferimento ai principi fondamentali esposti dalle
tale stesso. G3 Guidelines, che muovono dalle stesse ragioni d’essere
Risulta di interesse rilevante, pertanto, la va- del bilancio sociale, al fine di definire il contenuto del
bilancio e di fissare dei principi di garanzia della qualità
lutazione del livello quali-quantitativo rag- del report, sono state individuate, come dimensioni rile-
giunto dalle aziende in termini di informa- vanti, quelle di materiality, completeness, comparability
zioni comunicate e di strumenti utilizzati a e inclusiveness.

38 Amministrazione & Finanza n. 1/2015


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Comunicazione finanziaria

tiva che l’impresa adotta nei confronti dei 2) forma della comunicazione.
bisogni, magari non formalizzati ma di al- Queste due variabili sono state esplose in va-
trettanta sostanziale rilevanza, espressi dagli riabili di livello inferiore, necessarie per ap-
stakeholders. Sarà dunque interessante osser- prossimare le macro-categorie nel modo più
vare la propensione delle aziende a fornire

Pianificazione&Controllo
esaustivo possibile; in particolare, sono state
informativa di tipo volontario e, al contem- create variabili di secondo e di terzo livello.
po, informativa incentrata sull’affidabilità. Cosı̀, per quanto concerne il contenuto della
Particolare attenzione verrà dedicata, perciò, comunicazione, le variabili di secondo livello
all’informativa volontaria, che assurge al
create sono:
ruolo di elemento chiave per il successo nel
- livello di affidabilità e sicurezza delle infor-
futuro. Nel medio termine, infatti, le imprese
tenderanno ad appiattirsi in relazione all’in- mazioni, a sua volta approssimato dalle va-
formativa obbligatoria ma potranno avvaler- riabili di terzo livello inerenti la presenza
si dell’informazione volontaria come elemen- della data di aggiornamento ed i disclaimer;
to distintivo, fonte di valore e vantaggio com- - informativa volontaria, suddivisa tra quella
petitivo, giacché le attenzioni del mercato inerente dati di stampo financial e analisti (le
sono sempre più rivolte al futuro, alle pro- cui proxy di terzo livello sono quelle riguar-
spettive aziendali circa l’evoluzione dell’as- danti gli analisti - coverage, ricerche, presen-
setto reddituale, finanziario e patrimoniale. tazione e calendario finanziario - e quelle
circa i dati di borsa) e quella che riguarda
L’analisi dei siti la responsabilità sociale dell’impresa (decli-
L’analisi è stata condotta sui siti web di un nata nelle dimensioni della presenza di una
campione di aziende quotate; i siti sono stati sezione specifica, della redazione del bilan-
analizzati cosı̀ come si presentavano nell’in- cio di sostenibilità, della presenza della rela-
tervallo temporale compreso tra il 30 settem- zione del revisore sullo stesso, della disponi-
bre 2013 e il 31 dicembre 2013. bilità della reportistica nell’orizzonte di bre-
ve e medio termine, della presenza di un bi-
Il campione lancio integrato ovvero nel mantenimento di
Il campione di aziende è stato costituito tra- due documenti distinti, uno per il bilancio
mite una procedura a due step. sociale ed uno per il tradizionale annual re-
Il primo passo è consistito nell’individuazio- port).
ne, all’interno della popolazione delle quota- Circa la forma della comunicazione, le varia-
te italiane, di quelle società che, al 30 settem- bili di secondo livello prese in considerazio-
bre 2013, erano quotate sui segmenti FTSE ne sono state:
Mib e Star. Si è cosı̀ ottenuto un universo di - grado di apertura internazionale del sito,
riferimento di 108 aziende: a queste è stato approssimato dalla lingua di apertura del si-
indirizzato un questionario di scrematura to e dall’eventuale opzione «cambio lingua»
contenente domande a risposta chiusa e e, per la sezione IR, dalla corrispondenza tra
aperta circa l’implementazione del sito web.
le versioni italiana e inglese;
Il passo seguente è consistito nell’esclusione
- navigabilità e accessibilità del sito, le cui
delle società che non hanno risposto al que-
stionario; si è cosı̀ ottenuto un campione di variabili di terzo livello considerate sono: la
10 aziende quotate sul FTSE Mib e di 10 mappa ed il motore di ricerca interno al sito,
quotate sullo Star. Il campione definitivo, al la cui funzione è quella di guidare l’utente
netto delle compresenze in entrambi i seg- verso una rapida individuazione dell’infor-
menti, consta di 19 aziende. mazione cercata; un collegamento diretto
dalla home page alla documentazione obbli-
Le variabili gatoria «bilanci e relazioni», ed un percorso
Delle 19 aziende si è passato al vaglio il sito di lettura chiaro verso la sezione IR; - inte-
indagando la presenza e le modalità di ma- rattività con gli utenti, declinata nelle dimen-
nifestazione delle due macro-variabili: sioni dei contatti veri e propri e in quella del
1) contenuto della comunicazione; mondo social.

Amministrazione & Finanza n. 1/2015 39


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Comunicazione finanziaria

Risultati dell’analisi sito, indicazione della data e dell’ora dell’ul-


timo aggiornamento. Al contrario, solo una
I risultati dell’esame dei siti web sono esposti
di seguito dettagliando il comportamento e società Star su dieci (10%) riporta l’indica-
l’attenzione delle aziende, in primo luogo, zione dell’ultimo aggiornamento dei dati pre-
Pianificazione&Controllo

per quanto concerne il contenuto della co- sentati. Questa percentuale raddoppia (20%)
municazione e, in secondo luogo, per quanto se si considera l’aggiornamento dei dati spe-
riguarda gli aspetti formali della stessa. cifici della sezione IR. Il secondo elemento
chiave è rappresentato dai disclaimers, o no-
te, anche di ordine legale, che rappresentano
Il contenuto della comunicazione le «condizioni di servizio» per navigare all’in-
terno del sito. Affinché l’utente possa fare
Livello di affidabilità e sicurezza delle affidamento sui dati diffusi via Internet è be-
informazioni ne, infatti, che la società predisponga all’in-
Per tarare il livello di affidabilità e sicurezza terno del sito, in uno spazio ben visibile, una
delle informazioni, sono stati verificati la
sorta di legal framework, nel quale indichi le
presenza della data di aggiornamento ed i
dichiarazioni di responsabilità relative ai
disclaimers (Tavola 1).
contenuti del web. Considerando tutti i tipi
di disclaimer riguardanti l’uso e la correttez-
Tavola 1 – Rilevazione delle proxy di affidabilità e za delle informazioni, appare diffusa la ten-
sicurezza delle informazioni rese disponibili denza delle imprese (60% FTSE Mib, 30%
Star) ad assumere un atteggiamento difensi-
variabili indagate mib star
vo messo in luce da dichiarazioni che limita-
data aggiornamento sito 80% 10% no la responsabilità dell’emittente circa la
data aggiornamento sezione ir 80% 20% correttezza e completezza delle informazio-
ni, o sull’utilizzo delle stesse da parte dell’u-
disclaimer responsabilità uso
informazioni
60% 30% tente. Un ulteriore aspetto critico da rilevare
concerne la questione dei collegamenti iper-
disclaimer correttezza e com- testuali a siti terzi. A riguardo, il 30% delle
60% 30%
pletezza informazioni
società considerate si dichiara non responsa-
disclaimer conformità con do- bile delle informazioni ospitate su siti gestiti
0% 0%
cumenti ufficiali da terzi soggetti.
disclaimer collegamenti con 30% 30%
siti terzi L’informativa volontaria
disclaimer fonte informativa 0% 0% Ai fini dell’analisi, l’informativa volontaria è
dei dati stata suddivisa in due categorie: in primo
luogo è stata presa in considerazione l’infor-
mativa riguardante gli analisti e i dati di bor-
La presenza dell’aggiornamento dei dati di-
sa, che riveste una posizione evidentemente
viene elemento di forte criticità nella comu-
cruciale per il contatto tra azienda e merca-
nicazione tramite Internet. Poiché il conte-
nuto può essere sottoposto a modifica in to, ed in seconda istanza è stata esaminata
ogni momento ed in tempi brevissimi, in l’informativa inerente la responsabilità so-
mancanza di un riferimento temporale o di ciale, la cui sezione assume sempre più i con-
una scarsa frequenza dell’attività di aggior- notati attraenti per gli stakeholders.
namento, diventa difficile valutare affidabili- 1) Analisti finanziari e dati di Borsa.
tà, credibilità e tempestività delle informa- Si è rilevato che tutte le società analizzate
zioni. Come si può notare, c’è una significa- presentano una sezione IR dedicata all’infor-
tiva differenza tra le società FTSE Mib e mativa finanziaria volontaria. I risultati otte-
Star; in particolare, le società Star non sem- nuti dall’indagine delle variabili di coverage
brano curare molto questo aspetto. Più pre- degli analisti, delle presentazioni e della di-
cisamente, l’80% delle società quotate nel li- sponibilità del calendario finanziario sono
stino FTSE Mib riporta, in ogni pagina del riportati in Tavola 2.

40 Amministrazione & Finanza n. 1/2015


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Tavola 2 – Rilevazione delle proxy della propen- fossero già presenti in home page: ebbene,
sione a fornire informativa volontaria inerente gli cinque società del listino FTSE Mib (50%)
analisti presentano questa funzionalità in home page,
variabili indagate mib star mentre una sola Star ricorre a questo siste-
ma.

Pianificazione&Controllo
coverage analisti 100% 70% 2) Responsabilità sociale delle imprese (3).
ricerche analisti 0% 30% Lo studio della responsabilità sociale è stato
condotto attraverso la mappatura di variabili
presentazione agli analisti 100% 100%
di terzo livello che approssimano i compor-
calendario finanziario 100% 80% tamenti adottati dalle imprese circa l’adozio-
ne di strumenti ad hoc in sintonia con i ca-
Come si evince dalla Tavola 2, il 100% delle pisaldi della Corporate Social Responsibility
società analizzate offre sul sito le presentazioni e, dunque, della sostenibilità del business. I
prodotte in occasione di incontri istituzionali succitati strumenti debbono risultare in gra-
con la comunità finanziaria e road show; di- do di comunicare la propensione dell’azien-
ciassette società su venti (85%) presentano un da al soddisfacimento dei bisogni informativi
elenco di analisti che le segue, ma solo tre di del panorama globale degli stakeholders. Le
esse rende disponibile sul sito gli studi e le risultanze sono riportate in Tavola 4.
ricerche effettuate. Interessante risulta anche
la disponibilità del calendario finanziario che
Tavola 4 - Rilevazione delle proxy della propen-
indica le date dei principali eventi societari fu- sione a fornire informativa volontaria inerente la
turi: la totalità delle società quotate sul seg- responsabilità sociale
mento FTSE Mib lo rende disponibile e, per
quanto concerne le società quotate sullo Star, variabili indagate mib star
si tratta di un 80%. Infine, guardando ora alle sezione specifica dedicata alla
informazioni di Borsa, si è rivolta l’attenzione 60% 30%
sostenibilità
allo spazio in cui l’azienda inserisce i grafici
bilancio di sostenibilità
dei prezzi di Borsa, giacché questo aspetto at- (o bilancio sociale)
60% 20%
tiene tanto al contenuto quanto alla forma del-
la comunicazione. I risultati sono quelli ripor- relazione revisione sul bilan-
cio 40% 20%
tati in Tavola 3.
di sostenibilità

disponibilità bilanci 1 anno 10% 0%


Tavola 3 - Rilevazione delle proxy della propen-
sione a fornire informativa volontaria inerente i disponibilità bilanci >3 anni 60% 30%
dati di borsa
annual report (o bilancio inte-
20% 20%
variabili indagate mib star grato)

grafici prezzi borsa in sezione annual report + bilancio di so-


100% 70% stenibilità (distinti) 10% 10%
ir
grafici prezzi borsa sezione
home page 50% 10%
Nota:
(3) Il paradigma della Corporate Social Responsibility si er-
Il 100% delle società FTSE Mib inserisce i ge su alcuni capisaldi. Si ricordano il modello AA 1000, il
grafici interattivi di Borsa nella sezione IR Global Compact (iniziativa dell’ONU che ci impegna al
rispetto dei diritti umani, del diritti sul lavoro, della tutela
e, al contempo, si affida all’esterno per la dell’ambiente e della trasparenza), l’UNEP Finance Initiati-
loro produzione. Diversamente, solo un ve (Programma Ambientale delle Nazioni Unite, che pro-
70% delle aziende quotate sul segmento Star muove il dialogo sulle relazioni tra salvaguardia dell’am-
presenta i grafici nella sezione IR; di queste biente, sostenibilità e performance finanziaria), il Carbon
aziende, il 50% ricorre all’outsourcing e il Disclosure Project (che impegna a rendere pubblici i dati
sulle emissioni di gas a effetto serra, l’identificazione dei
20% gestisce internamente la realizzazione rischi e delle opportunità e le strategie messe in atto nella
dei grafici. gestione delle problematiche del cambiamento climati-
Si è poi proceduto a indagare se tali grafici co), per citarne solo alcuni.

Amministrazione & Finanza n. 1/2015 41


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Comunicazione finanziaria

In totale, le società che dispongono di una derano le società del listino FTSE Mib, tutte
sezione autonoma focalizzata sulla sosteni- offrono questa possibilità in home page, e, tra
bilità risultano essere nove, rispettivamente queste, l’80% la mantiene anche nella sezio-
sei FTSE Mib (60%) e tre Star (30%). Le pri- ne IR. tra le società Star, solo una non con-
me pubblicano anche un bilancio di sosteni- sente di cambiar lingua.
Pianificazione&Controllo

bilità, mentre solo due terzi di quelle Star Un secondo livello di ricerca si è dispiegato
che hanno predisposto la sezione IR mettono nella sezione IR, per valutare la corrispon-
a disposizione un bilancio sociale. Le moti- denza tra versione inglese e italiana della
vazioni sono da ricercare nel fatto che alcune struttura stessa della sezione e della docu-
società non pubblicano esclusivamente un mentazione ivi contenuta. Per quelle società
bilancio di sostenibilità, ma nel 40% dei casi che dispongono di entrambe le versioni, si è
(percentuale ripartita uniformemente tra so- proceduto a confrontarle in modo da accer-
cietà Mib e Star) redigono il cosiddetto an- tarne la corrispondenza. Nell’85% dei casi
nual report, o bilancio integrato, e, nel solo esaminati le strutture risultano speculari.
caso di Ansaldo Sts, si trovano sia il bilancio
di sostenibilità, sia l’annual report (4). Navigabilità e accessibilità
Va segnalato poi l’aspetto temporale. Tra le so- La navigabilità e l’accessibilità sono state in-
cietà che predispongono un report di sostenibi- dagate congiuntamente, in quanto stretta-
lità (7 Mib e 3 Star), tutte lo fanno da almeno 3 mente connesse tra loro. Attraverso lo studio
anni, con l’eccezione di una sola società (Atlan- di questi due aspetti, si intende mettere in
tia) che ha pubblicato il bilancio di sostenibili- luce la semplicità di navigazione del sito e
tà, per la prima volta, nel 2013. la facilità di accesso per il fruitore alle infor-
Un ultimo dato interessante, testimone di mazioni desiderate. Le variabili prese in con-
un’importanza in continua ascesa del ruolo siderazione nello studio sono: la mappa ed il
dell’informativa volontaria, è quello relativo motore di ricerca interno al sito (la cui fun-
alla relazione di revisione sul bilancio di so- zione è quella di guidare l’utente verso una
stenibilità. Delle sei società FTSE Mib, quat- rapida individuazione dell’informazione cer-
tro hanno una lettera di assurance da parte cata), un collegamento diretto dalla home pa-
del soggetto terzo preposto alla revisione le- ge alla documentazione obbligatoria «bilanci
gale dei conti; le due società Star hanno, in- e relazioni» ed un percorso di lettura chiaro
vece, altrettante relazioni di revisione al bi- verso la sezione IR. I dati sono riportati in
lancio. Tavola 5.

La forma della comunicazione


Tavola 5 - Rilevazione delle proxy di navigabilità
e accessibilità del sito
Il grado di apertura internazionale del sito
Il grado di apertura internazionale rappre- variabili indagate mib star
senta una variabile fondamentale per la de-
mappa del sito 80% 50%
terminazione del grado di apertura delle im-
prese verso i mercati principali. Risulta dun- motore di ricerca interno al sito 90% 50%
que indispensabile porre l’attenzione sull’uti- denominazione chiara sezione ir 100% 100%
lizzo della comunicazione in inglese e nelle
lingue prevalentemente impiegate nei merca- link verso bilanci in home page 30% 10%
ti ove l’impresa opera.
L’analisi in questo ambito ha riguardato due
Nota:
aspetti. Un primo livello di indagine è stato (4) Per sintetizzare, si può affermare che sei società FTSE
svolto sulla home page e nella sezione IR al Mib redigono un bilancio di sostenibilità e due un annual
fine di individuare la lingua di apertura del report. Tra queste, una società presenta entrambi i docu-
sito e l’eventuale opzione «cambio lingua». menti, quindi ammonta al 70% la quota di aziende che
Si è rilevato che tutte le società utilizzano pubblica il bilancio di sostenibilità. Per quanto riguarda il
segmento Star, due società preparano il bilancio di soste-
l’italiano come lingua di apertura. L’opzione nibilità e altre due un annual report. Il Si arriva cosı̀ ad un
che consente al fruitore di cambiare lingua è totale del 40%, da cui si esclude Ansaldo Sts che presenta
comunque diffusamente inserita: se si consi- entrambi i prospetti.

42 Amministrazione & Finanza n. 1/2015


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I due risultati che più spiccano sono il 100% sona desiderata in tempi accettabili. Si è cosı̀
per quanto riguarda la chiarezza della sezio- estesa l’indagine ai contatti più diretti relati-
ne IR, e uno scarso 20% (se si sommano vi a persone o funzioni specifiche. Questi so-
FTSE Mib e Star) con riferimento alla pre- no stati reperiti per le società FTSE Mib nel
senza in home page di un collegamento diret-

Pianificazione&Controllo
100% dei casi, mentre nelle società Star solo
to ai bilanci. Tali dati possono essere oggetto per metà delle società analizzate (50%). Altre
di reciproca compensazione, poiché, se è ve- due forme di interattività sono le FAQs (fre-
ro che raramente dalla home page basta un quently asked questions) ed il servizio di e-
click per accedere allo spazio dedicato a «Bi- mail alert, che consentono entrambi un buon
lanci e relazioni», è altrettanto vero che il grado di interazione impresa-utente. Il grado
percorso di lettura per accedere alla sezione di diffusione di questi due elementi delle ri-
IR, laddove si trovano i bilanci, è estrema- sulta essere lo stesso, ovvero 70% nelle socie-
mente chiaro e il più delle volte immediato. tà FTSE Mib e 30% delle società Star.
Le ultime due variabili indagate sono la map- 2) Secondo gruppo rivolto al mondo «social»
pa del sito ed il motore di ricerca interno. La Il secondo aspetto riguarda i social media. Di
prima fornisce una panoramica generale del conseguenza le variabili oggetto della ricerca
sito, la seconda permette di andare a ricerca- sono state Facebook, Twitter, YouTube, Lin-
re più velocemente elementi magari non sal- kedIn e Wikipedia, ognuna con precise pecu-
tati all’occhio ad una prima navigazione o liarità; la sesta variabile riguarda la disponi-
che erano sfuggiti anche ricorrendo alla bilità dell’applicazione per tablet e smart-
mappa. phone.
Dalle risultanze, si può dunque affermare Dai risultati emerge che non c’è un social più
che le due funzioni vanno di pari passo: tra utilizzato di altri e dunque che non è possi-
le società del FTSE Mib, infatti, nove su dieci bile determinare un social «di riferimento».
hanno un motore di ricerca interno e otto su Si registra al contrario una situazione piut-
dieci presentano una mappa; tra le società tosto omogenea ai cui estremi si trovano Wi-
Star la percentuale è equamente ripartita. kipedia, il meno sfruttato, e YouTube, il più
Tuttavia, solo due società Star dispongono
diffuso (5).
di entrambe le funzionalità, le restanti sono
Il 25% del campione preso in esame (quattro
dotate o di un motore di ricerca o di una
società Mib e una Star) offre anche la possi-
mappa.
bilità di scaricare una app gratuita.
Interattività con gli utenti
L’interattività è l’elemento che permette e Conclusioni
agevola lo scambio di informazioni impre- I risultati dell’analisi inducono ad alcune ri-
sa-utente, garantendo un rapporto dialogico flessioni conclusive circa gli spazi del sito
caratterizzato dalla tempestività dei feed- che le aziende tendono a sfruttare e quelli
back. Se, fino a qualche anno fa, lo strumen- che, per quanto presentino un certo poten-
to più usato della comunicazione elettronica ziale, restano a latere. Da un lato, infatti, è
era l’e-mail, oggi le si affianca tutta una serie evidente che le imprese abbiano cominciato
di nuovi strumenti e piattaforme innovative. a partecipare attivamente al cambiamento
I feedback degli user assumono i connotati di imposto dall’era dei social network: le società
commenti e opinioni, estendendo cosı̀ alla devono continuare questo percorso e satura-
partecipazione dei fruitori la tradizionale ac-
re appieno le potenzialità di una comunica-
cezione di comunicazione aziendale.
zione nuova, trasparente e forse più su misu-
Le variabili indagate possono essere suddivi-
ra dell’utente, ad esempio sfruttando le op-
se in due gruppi:
portunità offerte dallo strumento delle apps
1) primo gruppo dedicato ai «contatti» veri e
del sito web aziendale, tramite le quali gli
propri. Il 90% delle società FTSE Mib ed il
70% delle Star presentano un apposito spa-
zio «contatti». All’interno di questa sezione Nota:
prevalgono contatti e-mail generici (90%), (5) Ricorrono a Wikipedia solo tre aziende Mib e una Star,
che tuttavia permettono di arrivare alla per- mentre ricorrono a YouTube cinque Mib e quattro Star.

Amministrazione & Finanza n. 1/2015 43


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utenti potrebbero disporre di un accesso im- offre per quanto riguarda la comunicazione
mediato alle informazioni. delle informazioni di stampo più tradiziona-
D’altro lato, invece, riferendoci ora all’atten- le e financial.
zione posta dalle al tema della Corporate So- Si rileva, tuttavia, la possibilità di un ampio
cial Responsibility, si possono sostanzialmen- margine di miglioramento nella presentazio-
Pianificazione&Controllo

te notare due aspetti. In primo luogo, ancora ne delle ricerche degli analisti e nell’allesti-
manca una strutturata fiducia degli emittenti mento d’insieme della home page, che potreb-
nell’utilità e nell’efficacia di questo tipo di be essere progettata nella prospettiva di in-
informativa. In secondo luogo, risulta per crementare il suo potenziale di engagement
certi versi sottostimata la possibilità che la verso i fruitori, mettendo a loro immediata
rete offre in termini di costruzione ad hoc disposizione informazioni di primo piano,
di una sezione che miri in particolar modo come i grafici dei prezzi di borsa.
alla rivalutazione dei concetti chiave di inte- Altro aspetto che pare talvolta non curato a
grità, trasparenza, equità, rispetto della spe- dovere è quello della lingua; l’home page po-
cificità e responsabilità nell’utilizzo delle ri- trebbe diventare uno spazio di diretto accesso
sorse. Restano perciò spesso sottovalutate alle informazioni nella lingua desiderata con
quelle variabili che altrimenti, tramite l’azio- l’inserimento dell’opzione di «cambio lingua».
ne di engagement propria del sito web, po- Considerando, infine, tutti i tipi di disclaimer
trebbero assumere un ruolo di primo piano concernenti l’uso e la correttezza delle infor-
nella costruzione o, in caso di passati anda- mazioni, appare potenzialmente dannosa la
menti negativi, nel rebuilding dell’immagine tendenza ad assumere un atteggiamento di-
che gli stakeholders hanno dell’azienda. fensivo, che non garantisce affatto il fruitore
Quanto appena affermato indurrebbe, per sull’affidabilità dei dati ma che, al contrario,
contro, a pensare che siano state sfruttate penalizza gli altri sforzi spesi nella direzione
al meglio le opportunità che il sito aziendale della trasparenza.

44 Amministrazione & Finanza n. 1/2015


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Punti nevralgici
per una corretta

Pianificazione&Controllo
quantificazione del B.E.P.
di Roberto Aprile (*) e Cristina Aprile (**)

La break-even analysis è uno strumento non invasivo estremamente utile per le aziende e atto a
consentire, in via preventiva, la definizione di ordini di grandezza funzionali ad orientare le scelte
manageriali ed imprenditoriali, anche nell’ottica della redazione del budget. Il contributo nasce
per consentirne la massima fruibilità operativa, contemplando le particolarità da valutare per una
sua corretta costruzione e lettura.

Premessa verifica, laddove il riscontro sia positivo, si


potrà utilizzare questo strumento anche in
Per break-even point, comunemente indicato
una logica prospettica per le annualità suc-
con l’acronimo di B.E.P., si intende la quan-
tità di prodotto o l’entità dei ricavi che oc- cessive. Il calcolo del B.E.P. presuppone una
corre conseguire per coprire tutti i costi fissi preventiva identificazione dei costi fissi e dei
e variabili che l’azienda sostiene nell’an- costi variabili sostenuti dall’azienda.
no (1). Motivo questo per cui viene anche
definito come punto di pareggio (2). Costi fissi
Questo contributo intende offrire un’analisi
La determinazione dei costi fissi viene effet-
«incrementale», non limitandosi alla pura
applicazione della formula, ma concentran- tuata avendo a riferimento l’orizzonte tem-
dosi su quella molteplicità di aspetti applica- porale di un anno. Sono quindi per definizio-
tivi che portano ad una più corretta, concreta ne fissi quei costi che non variano, nel perio-
e reale determinazione del relativo valore, do di riferimento prescelto, al variare della
permettendo di ottenere informazioni effetti-
vamente fruibili dalla proprietà e dal mana-
Note:
gement per poter adottare le decisioni corret- (*) Dottore commercialista e revisore contabile, Studio Aprile
te in ambito di programmazione e di pianifi- in Ravenna, Docente a contratto, Ateneo di Bologna
cazione. (**) Dottore commercialista e revisore contabile, Studio Aprile
Il B.E.P. può trovare applicazione in aziende in Ravenna
(1) A seconda che si voglia determinare la quantità da
di qualsiasi dimensione e può essere adottato
vendere o i ricavi da conseguire cambia il denominatore
per fornire parametri utili sia alle realtà già della formula, il quale verrà espresso in termini di Margine
esistenti, sia in ipotesi di costituzione di nuo- di contribuzione assoluto (MC), nel primo caso, mentre di
ve aziende e/o nuove aree di affari. MC relativo nel secondo, come si vedrà nel prosieguo
Sebbene il B.E.P. abbia carattere previsiona- dell’articolo. Nelle realtà aziendali viene applicato di fat-
to quasi esclusivamente il secondo approccio, salvo non si
le, nel caso di aziende già esistenti, è oppor- abbia a che fare con realtà soggette a forti oscillazioni nei
tuno operare preventivamente sui dati relati- prezzi, come avviene ad esempio nel settore dei carbu-
vi ad annualità concluse al fine di poter di- ranti ed in alcune utilities.
sporre di dati stabili e verificabili, utili ad (2) Come si vedrà nel prosieguo dell’articolo, il termine
impostare il calcolo del punto di pareggio e «punto di pareggio» è in parte improprio, poiché il B.E.P.
viene costruito considerando un «risultato ante imposte»
determinare l’attendibilità del risultato con- pari a zero, che può invero trasformarsi in un «risultato
seguito comparandolo con i dati consuntivi netto» negativo per effetto di eventuali riprese fiscali in
effettivamente conseguiti. Effettuata questa aumento.

Amministrazione & Finanza n. 1/2015 45


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produzione (3). Vengono anche definiti co- Nella rappresentazione grafica utilizzata per
me costi di capacità, essendo strettamente il calcolo del B.E.P., quindi, la linea retta che
connessi alla capacità produttiva prescelta viene indicata, non sarà altro che la proiezio-
dall’azienda. Sebbene il costo abbia natura ne verso l’asse delle ordinate, del gradino dei
di fisso, può variare nell’entità. Cosı̀, ad costi fissi corrispondenti alla capacità pro-
Pianificazione&Controllo

esempio, gli interessi su mutui rappresenta- duttiva prescelta per l’anno (Tavola 2).
no un costo fisso, ma la loro entità può va-
riare in relazione all’andamento dell’Euribor.
Rientrano in tale categoria, a titolo esempli- Tavola 2 – Rappresentazione tradizionale dei co-
sti fissi
ficativo, gli ammortamenti, i canoni di lea-
sing, le locazioni passive, i compensi agli am-
ministratori e agli altri organi sociali, le im-
poste non proporzionali al fatturato (quali
quelle sulla pubblicità e l’Imu), gran parte
dei costi relativi alle assicurazioni (ad esem-
pio sui fabbricati e sul parco auto), cosı̀ co-
me gli interessi sui mutui e sui prestiti obbli-
gazionari.
Volendoli raffigurare graficamente, sono co-
munemente rappresentati come una retta pa-
rallela all’asse delle ascisse determinata sulla
base dei costi fissi corrispondenti alla capa-
cità produttiva prescelta. La loro entità non
varia quindi al variare delle quantità prodot-
te che non eccedano tale capacità.
Nella realtà, se si considerano i vari possibili
livelli di capacità produttiva che l’azienda A questo punto emerge l’importanza di iden-
può adottare, tale rappresentazione grafica tificare, prima del calcolo del B.E.P., i limiti,
completamente lineare-orizzontale, non ri- «minimo» (Qm) e «Massimo» (QM) legati al-
sulta perfettamente corretta: i costi fissi pre- la capacità produttiva definita; si potrà cosı̀
sentano infatti una struttura tipicamente a evidenziare nel grafico complessivo, utilizza-
gradini, hanno natura incrementale disconti- to per la rappresentazione del B.E.P., il posi-
nua e aumentano al crescere della capacità zionamento prescelto e soprattutto i limiti
produttiva dell’azienda (Tavola 1). quantitativi che ne derivano.
Se fino a qualche anno fa si ragionava esclu-
Tavola 1 – Andamento dei costi fissi sivamente in una logica di sviluppo e quindi
di crescita dei costi fissi, nel contesto attuale
questa tendenza ha sicuramente subito una
revisione presso molteplici realtà aziendali.
Non poche sono le società che hanno dovuto
rivedere le proprie dimensioni in relazione
alle effettive potenzialità di sviluppo com-
merciale, passando attraverso progressive ri-
duzioni di personale e negli investimenti che
si sono tradotti in una connessa riduzione dei

Nota:
(3) La definizione di costo fisso è collegata al fatto che si
tratta di un costo che non varia al variare della produzio-
ne o delle vendite. Produzione e vendite possono in que-
sto caso essere considerate come sinonimi in quanto il
calcolo del B.E.P. parte dall’ipotesi semplificatrice che la
produzione corrisponda alle vendite.

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costi fissi. Nel grafico di Tavola 3 viene pro- stanziali dei costi solo in ipotesi di forti cam-
posto un esempio di questa evoluzione subita biamenti organizzativi e aziendali in relazio-
negli ultimi anni dall’andamento dei costi fis- ne ad importanti sbalzi di fatturato, di pro-
si, riportando sull’asse delle ordinate i costi e cedure, cosı̀ come a seguito di importanti
sull’asse delle ascisse il tempo (4). cambiamenti normativi.

Pianificazione&Controllo
Tali verifiche (5) portano ad operare con
grande consapevolezza e a determinare in
Tavola 3 – I costi fissi nella crisi modo razionale quello che è uno dei parame-
tri portanti dell’analisi che si intende svolge-
re. L’individuazione del livello di capacità
produttiva che l’azienda intende adottare di-
pende dalle aspettative di fatturato dell’anno
e degli anni a venire e dalle conseguenti scel-
te direzionali che ne discendono, quali ad
esempio l’acquisizione o dismissione di un
capannone, l’acquisizione o dismissione di
macchinari di produzione, incremento o de-
cremento del personale.

Tavola 4 – Effetti economici degli scostamenti


dalla produzione attesa

Sebbene da quanto sopra esposto si evidenzi


la rilevanza dell’analisi preliminare della ca-
pacità produttiva a fronte della quale calco-
lare il B.E.P., va detto che si tratta di un
passaggio svolto molto raramente in azien-
da. Per la sua realizzazione è necessario l’in-
tervento dei vari responsabili di funzione, i
quali, ciascuno con le proprie competenze,
sono chiamati a determinare la capacità
produttiva massima conseguibile in relazio-
ne alla struttura tecnica, organica e logistica
a disposizione o di quella conseguibile in
ipotesi di incremento o decremento della
stessa.
Dalla lettura del grafico di Tavola 4 si può
Per la produzione, questo parametro è gene-
vedere come, laddove l’azienda si fermi ad
ralmente determinabile in modo molto razio-
un fatturato inferiore rispetto alla capacità
nale osservando la capacità massima del fat-
produttiva prescelta, ricadrà in una fase di
tore limitante, che potrebbe essere rappre-
spreco di risorse, mentre laddove superi il
sentato dalle potenzialità di produzione dei
limite rappresentato da QM, ricadrà in una
macchinari, piuttosto che dagli spazi a di-
maggiore struttura di costo non considerata
sposizione, o dal numero di operai occupati.
Questa analisi va contestualmente svolta dal-
la funzione vendite per quantificare il nume- Note:
ro di dipendenti e di venditori di cui l’azien- (4) La formula per il calcolo del B.E.P. può anche eviden-
da necessita per conseguire livelli crescenti ziare la necessità di ridurre i costi fissi ed aiutare a quanti-
(o decrescenti) di fatturato. ficare il limite massimo sostenibile al verificarsi di predefi-
Analogamente, con riferimento alla funzione nite quantità di ricavi e di marginalità conseguibili dall’a-
zienda.
amministrativa ed ai servizi generali, queste (5) A seconda dell’organizzazione aziendale, grande im-
due aree, di norma, sono generalmente abba- portanza può essere rivestita dalle aree progettazione,
stanza flessibili e determinano variazioni so- R&D, nonché dal Post-vendita.

Amministrazione & Finanza n. 1/2015 47


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dalla formula utilizzata per il calcolo del opportuna però un’attenta valutazione. Si
B.E.P. tratta di costi che contengono una porzione
Il non considerare questo aspetto può porta- strettamente fissa ed un’altra variabile.
re ad effettuare scelte errate in merito all’ac- Quest’ultima è rappresentata dal costo so-
stenuto per il lavoro straordinario cosı̀ co-
Pianificazione&Controllo

quisizione o meno di ulteriori commesse o


ordini di vendita e si rifletterà in modo nega- me per le ferie e permessi non goduti da
tivo sui risultati economici sia di periodo che parte dei dipendenti: tali componenti hanno
delle annualità successive. Questa omissione infatti natura variabile e possono essere
può condurre altresı̀ a non prendere in con- considerate come fisse solo per praticità di
siderazione ipotesi alternative alla produzio- calcolo nei casi in cui presentino un trend
ne interna, rappresentate dal ricorso all’out- tendenzialmente stabile negli anni. Negli al-
sourcing per fronteggiare sporadici aumenti tri casi è invece opportuno distinguere le
del fatturato. due componenti. Analoghi ragionamenti
possono essere svolti con riferimento al la-
Costi fissi: discrezionali e non voro interinale se vi si ricorre per coprire
discrezionali picchi di lavoro.
Com’è noto i costi fissi si distinguono in:
- costi fissi discrezionali; Costi variabili
- costi fissi non discrezionali. I costi variabili vengono considerati ai fini
Esempi di costo fisso discrezionale sono rap- del calcolo del B.E.P. come proporzionali al-
presentati dall’acquisto di uno spazio pubbli- le vendite. Si tratta di un’approssimazione
citario su un giornale, cosı̀ come dalla parte- utile al funzionamento dello strumento di
cipazione ad una fiera. Sebbene il sosteni- proiezione, ma di cui tener conto in sede di
mento di tali costi non abbia natura obbliga- lettura dei risultati.
toria, poiché gli stessi non variano in modo Vi sono infatti costi che presentano anda-
ex ante proporzionale rispetto agli andamenti menti più che proporzionali (ad esempio il
delle vendite, sono da considerare fissi in ricorso allo straordinario laddove preveda
quanto non collegati alle quantità prodotte maggiorazioni crescenti, oppure l’acquisto
e vendute (6). Esempi di costi fissi non di- con urgenza di materie prime o merci che
screzionali sono invece rappresentati dalle può comportare il sostenimento di oneri
imposte sugli immobili, dagli oneri dovuti maggiori rispetto allo standard), cosı̀ come
al Registro imprese e dalle assicurazioni ob- costi meno che proporzionali (ne è un esem-
bligatorie sul parco automezzi. pio lo sconto quantità che tipicamente si ri-
In relazione al costo del personale è utile ceve all’aumentare della dimensione dell’or-
considerare la sua natura discrezionale o dine o dell’accordo quadro annuale stipulato
meno. Se ad esempio si stipula un contratto con il fornitore).
a tempo determinato e di durata triennale ai Esempi di costi tipicamente variabili sono
primi di ottobre dell’anno (n), il costo potrà rappresentati dalle provvigioni e dalle altre
essere considerato fisso discrezionale per indennità da corrispondere agli agenti, dai
l’anno di riferimento (n), mentre sarà di ti- costi di trasporto, dagli acquisti delle merci
po fisso non discrezionale nell’anno (n+1) e e delle materie prime (da considerare unita-
nei successivi, generando quindi quell’iner- mente agli effetti del relativo delta rimanen-
zia nel costo a cui porre particolare atten- ze), dai costi per servizi esternalizzati, non-
zione. ché dalle royalties sui beni prodotti o vendu-
Analogo ragionamento potrà essere fatto per
tutti quei costi il cui sostenimento nell’anno
è discrezionale, ma che generano implica- Note:
zioni non discrezionali negli anni successi- (6) Le vendite potranno subire modifiche per effetto della
vi (7). pubblicità effettuata, ma il costo di questa non varierà in
relazione alle maggiori/minori quantità vendute.
(7) Su tutti, gli investimenti: essi hanno natura discrezionale
Il costo del personale nell’anno di acquisto di un cespite, ma diventano costi
Una voce tipicamente inclusa tra i costi fissi non discrezionali negli anni successivi, per effetto del pro-
è rappresentata dal costo del personale. È cesso di ammortamento.

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ti. Di norma si considerano come costi varia- colo del B.E.P. è rappresentata dalla piena
bili anche gli interessi passivi legati agli anti- proporzionalità dei ricavi all’aumentare delle
cipi su fatture o su ricevute bancarie, basan- quantità vendute, aspetto questo atto a ga-
dosi sull’ipotesi che, in caso di mancata pro- rantire la linearità dell’andamento dei ricavi
duzione e vendita, tali costi non verrebbero rispetto ai costi variabili sostenuti. Linearità,

Pianificazione&Controllo
sostenuti. però, non sempre presente nella realtà. Tali
Pertanto i costi variabili graficamente vengo- semplificazioni, necessarie per l’applicazione
no espressi direttamente correlati alle quan- della formula, generano dei margini di errore
tità prodotte/vendute sebbene il loro effettivo di cui occorre tenere ampiamente conto nel-
trend possa subire variazioni più o meno che la lettura dei risultati.
proporzionali alle quantità stesse.
La formula
Come gestire i costi semifissi La formula base per il calcolo del B.E.P. pre-
e semivariabili vede i seguenti passaggi:
Molte tipologie di costo hanno natura ibrida - la quantificazione dei costi fissi;
e non riescono ad essere classificati esclusi- - la quantificazione dei ricavi;
vamente all’interno dei costi fissi, piuttosto - la quantificazione dei costi variabili;
che dei costi variabili. La dicotomia tradizio- - il calcolo dell’incidenza dei costi variabili
nalmente applicata in dottrina che considera sui ricavi;
come variabili i «costi eliminabili» in caso di - la conseguente determinazione del margine
mancata attività, non sempre trova concreta di contribuzione relativo (9).
applicabilità nel funzionamento dello stru- Pertanto si avrà:
mento del B.E.P. Questo, in quanto il calcolo V = Costi Fissi / Margine di contribuzione relativo
del punto di pareggio viene fatto in ipotesi di
dove:
continuità aziendale, trovando l’ipotesi op-
– V: rappresenta i volumi di vendita misurati
posta concreta applicazione solo in caso di
dai ricavi
cessazione dell’attività o di cessione di un
– Margine di contribuzione relativo: è pari a:
ramo d’azienda.
A livello operativo si ritiene quindi più utile ½Ricavi  Costi variabili
lavorare applicando delle percentuali funzio- ½Ricavi
nali alla ripartizione dei costi tra fissi e va-
riabili: ad esempio un costo potrebbe essere Unendo tutte le componenti fin qui viste, il
considerato fisso per l’80% e variabile per il grafico rappresentativo del B.E.P. è riprodot-
restante 20%. Si pensi alle utenze quali l’e- to nella Tavola 5.
nergia, il gas e il telefono. Nelle società che Se si produrrà al di sotto della quantità iden-
svolgono servizi di progettazione tecnica, co- tificata dal B.E.P. l’azienda sarà in perdita, se
sı̀ come in molti casi di società commerciali, si produrrà oltre la quantità rilevata, ma nel
per esempio, i costi di energia e gas costitui- limite della capacità produttiva prescelta, l’a-
ranno sostanzialmente costi fissi (8), mentre zienda conseguirà un utile.
nelle società di produzione essi costituiranno
costi in minima parte fissi e per la parte pre-
ponderante variabili.

Ricavi Note:
(8) Per la quantificazione va valutato anche se le stesse
Per i ricavi valgono le stesse considerazioni siano fatturate con tariffe flat (nel qual caso i costi avran-
effettuate per i costi. Anche i ricavi, infatti, no natura esclusivamente fissa), piuttosto che variabili al
non sono nella realtà proporzionali, ma ge- variare dei consumi.
neralmente combinano componenti più che (9) Per margine di contribuzione si intende la differenza tra
ricavi e costi variabili. La definizione di margine di contri-
proporzionali ad altre componenti meno che buzione deriva dal fatto che esso indica come i ricavi
proporzionali (sconti quantità o premi su contribuiscono a coprire i costi fissi, dopo aver coperto i
vendite). La semplificazione adottata nel cal- relativi costi variabili.

Amministrazione & Finanza n. 1/2015 49


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Tavola 5 – Il Break-Even Point quantificare applicando il calcolo ad annua-


lità già chiuse per permetterne il riscontro.
Una volta verificato il grado di precisione del
break-even lo strumento potrà essere utiliz-
Pianificazione&Controllo

zato con sicurezza per le proiezioni future,


avendo già determinato il margine di tolle-
ranza che la lettura dei risultati può richie-
dere. Va altresı̀ rilevato come lo strumento
operi per la determinazione di un risultato
ante imposte, in quanto la formula non è
strutturata per calcolare gli effetti della tas-
sazione che è legata all’utile di esercizio e
non ai ricavi. Un altro aspetto estremamente
importante, talvolta dimenticato, è rappre-
sentato dal fatto che il calcolo del B.E.P. pog-
gia sulla distinzione tra costi fissi e costi va-
riabili e non tra costi diretti e costi indiretti.
Ne discende che laddove si tenti di applicare
la formula ricorrendo a tale diversa classifi-
cazione, ci si troverà a cadere in errore, otte-
nendo risultati fuorvianti e spesso dannosi
per le scelte aziendali.
Rilevante è anche considerare quale riduzio- Analogamente l’esperienza porta a suggerire di
ne possono subire i ricavi in termini assoluti non ripartire i costi generali tra le diverse aree
e relativi, senza incorrere in perdite. Tale di business alla ricerca di specifici punti di pa-
margine è generalmente chiamato MOS reggio di area. Questo procedimento infatti in-
(Margin of safety) ed è rappresentato dalla trodurrebbe ambiti di discrezionalità che è me-
differenza tra i ricavi attesi (conseguiti, se glio evitare per il perfetto funzionamento dello
si considera un esercizio già chiuso) ed i ri- strumento (10). Va infatti notato che molti dei
cavi di pareggio. costi generali rimarrebbero comunque in capo
Questa rappresentazione esprime i volumi di all’azienda anche in caso di eliminazione di
vendita in termini di valore, anziché di quan- un’area di business. Ne discenderebbe che un
tità di unità vendute, spesso non omogenee risultato apparentemente giusto per singola
tra loro. area di business, non troverebbe invece corri-
spondenza con i risultati complessivi aziendali
Dove porre attenzione in quanto le altre aree dovrebbero comunque
In questo paragrafo verranno presi in consi- sostenere tali costi generali – o parte di essi –
derazione diversi aspetti funzionali ad otte- anche in caso di eliminazione di una produzio-
nere e a leggere al meglio le informazioni ne: i singoli punti di pareggio cosı̀ determinati,
discendenti dall’applicazione della break- non sarebbero quindi in grado di coprire, som-
even analysis. mati tra loro, la totalità dei costi fissi in capo
Quanto visto sopra comporta che il calcolo all’azienda.
del B.E.P. presenti dei margini di errore e Con riferimento alla dimensione temporale,
vada letto come orientamento piuttosto che occorre rilevare che la break-even analysis co-
come dato puntuale. Un errore intorno al 3% stituisce uno strumento da utilizzare su base
può verificarsi, anche se di norma lo stru- annuale ed una sua «trimestralizzazione»,
mento lavora con un grado di imprecisione
inferiore, tipicamente contenuto entro i limi-
ti del 2%. Nota:
(10) Si possono a tal fine utilizzare altri strumenti di pianifi-
La determinazione dell’attendibilità del pun- cazione e di controllo, tra cui in particolare trova nel caso
to di pareggio è quindi una fase cruciale, da specifico perfetta applicazione l’analisi multimarginale,
condividere con i responsabili aziendali e da sia in ottica consuntiva che previsionale.

50 Amministrazione & Finanza n. 1/2015


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può risultare impropria e non corretta. Non merci eccezionali rispetto al previsto, effettuate
esiste in sé un punto di pareggio specifico per per ottenere una specifica scontistica. In questa
ogni trimestre; semmai occorre analizzare, in ipotesi, il costo per interessi rappresenta una
sede di pianificazione, quanti ricavi generare sorta di abbattimento indiretto dello sconto e
nell’anno (sulla base degli andamenti attesi e rappresenta una componente variabile insieme

Pianificazione&Controllo
dei costi annui da coprire) e suddividerli in al costo della merce stessa.
trimestri sulla base delle aspettative di vendi-
ta in ciascun periodo. Un suo calcolo perio- Irap
dico su base cumulata, comunque, può forni- Per quanto riguarda l’Irap, sebbene l’entità
re degli orientamenti in merito al rispetto o della voce sia legata al risultato di esercizio
meno della marginalità realizzata nel perio- conseguito dall’azienda, può essere opportu-
do, ossia del margine di contribuzione relati- no tener conto del forte impatto che assume
vo effettivamente conseguito. Questo dato è l’indeducibilità, totale o parziale, di alcuni
molto rilevante, in quanto in caso di cambia- componenti negativi, quali il costo del perso-
menti significativi alla marginalità, il punto nale, i compensi agli amministratori e gli
di pareggio annuale potrebbe subire signifi- oneri finanziari. Quest’aspetto deve condurre
cativi spostamenti (11) ed è utile disporre per prudenzialmente a considerare all’interno
tempo di tale informazione per attivare even- dei costi fissi, una somma equivalente al
tuali correttivi. 3,9% (12) del costo delle voci suddette, corri-
spondente all’incidenza massima che tale im-
Casi particolari posta potrebbe assumente anche in caso di
pareggio di bilancio ante imposte. Laddove
Interessi passivi la percentuale venisse applicata sulla totalità
Con riferimento agli interessi passivi, strut- del costo del personale, senza tener conto
turando un adeguato piano dei conti in grado delle deduzioni spettanti (per esempio per
di distinguerne le differenti tipologie, si può personale assunto a tempo indeterminato,
giungere, come indicato in precedenza, a cosı̀ come per personale dedito alla ricerca)
dettagliare buona parte di tali costi. si giungerebbe ad una imputazione di costi
Cosı̀ gli interessi connessi a mutui, a prestiti fissi aggiuntivi, avente carattere prudenziale.
obbligazionari o a finanziamenti di lungo pe- Contemplando tra i costi fissi anche l’impor-
riodo ricevuti da soci, potranno essere consi- to dovuto a titolo di Irap sulle voci di costo
derati fissi, mentre quelli dovuti per anticipi sopra viste, la formula per il calcolo del
su fatture o ricevute bancarie verranno inve- B.E.P., diventa la seguente:
ce classificati come variabili.
V = [Costi Fissi + Incidenza Irap]/Margine di contribuzione
Per la classificazione degli interessi connessi relativo
all’eventuale utilizzo del fido di conto cor-
rente o per sconfinamento, va innanzitutto dove l’Incidenza Irap andrà cosı̀ calcolata:
ricercata, ove possibile, la causa. [3,9% * (costo del personale + costo degli amministratori
Se si tratta di utilizzi di fidi o sconfinamenti + oneri finanziari)]
che accompagnano regolarmente l’azienda,
essi costituiscono di fatto una forma di fi-
nanziamento fissa, al di là della modalità Oneri figurativi
corrente con la quale l’azienda acquisisce le Una voce tipicamente omessa nell’analisi del
risorse finanziarie. Questo aspetto può con-
durre a considerare i relativi costi per tali
Note:
interessi come costi fissi. (11) Questo può essere in particolare dovuto ad esempio
Se viceversa si tratta di utilizzi di fido o sconfi- dal cambiamento di mix di prodotti venduti rispetto alle
namenti saltuari, specificatamente abbinabili a aspettative, laddove tali prodotti abbiano marginalità di-
particolari eventi aziendali, il connesso costo verse, oppure al calo della marginalità degli stessi.
per interessi potrà essere classificato come va- (12) La percentuale rappresenta un puro riferimento di
massima, ma può subire modifiche, Regione per Regione,
riabile o come fisso a seconda della tipologia di o in relazione ad eventuali variazioni della normativa tri-
uscita finanziata: è il caso per esempio di scon- butaria che potrebbe anche prevedere, nella stesura de-
finamenti connessi all’acquisto di partite di finitiva, la possibilità di dedurre parte dei costi del lavoro.

Amministrazione & Finanza n. 1/2015 51


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B.E.P., ma di grande rilevanza è rappresen- includere nel calcolo del punto di pareggio.
tata dagli oneri figurativi (13). Si tratta di Si tratta dei «componenti non incorporati».
costi connessi al consumo effettivo di risor- Per il calcolo del punto di pareggio in condi-
se, ma che non hanno generato costi rilevati zioni di normale andamento dell’attività, è
in contabilità. Molto spesso si tratta di costi
Pianificazione&Controllo

infatti utile non prendere in considerazione


classificabili come fissi. Ne sono esempio il quei componenti di natura straordinaria e di
compenso ai soci operativi o ai soci ammini- improbabile ripetitività, come ad esempio i
stratori, a cui non viene riconosciuto un ce- costi connessi a calamità naturali, multe e
dolino coerente con il ruolo svolto in azien- sanzioni tributarie relative ad annualità pre-
da, o non viene affatto riconosciuto un com- cedenti.
penso, aspetto questo che conduce a non far In questo caso non cambia la formula, ma
transitare, o a far transitare in misura ridotta occorre fare attenzione a non contemplare
il relativo costo rispetto a quello che si sareb- tra i costi fissi quei componenti non aventi
be sostenuto nel caso in cui l’azienda si fosse carattere ripetitivo e che quindi presumibil-
dotata di dipendenti o di dirigenti di pari li- mente non dovranno essere coperti dai ricavi
vello (14). caratteristici negli esercizi futuri.
Altri esempi possono essere rappresentati dai
minori oneri sostenuti per l’utilizzo di cespiti
Casi specifici
(ad esempio del capannone o della sede socia-
le) ricevuti in locazione dai soci dell’azienda o Specifici ragionamenti vanno poi effettuati
da altre società ad essi afferenti, sulla base di in merito al tipo di informazioni che si vo-
condizioni economiche chiaramente migliora- gliono trarre dalla lettura del B.E.P.: se ad
tive rispetto a quelle di mercato. esempio si vuole determinare il fatturato
Nelle aziende di più grande dimensione, un operativo da realizzare per giungere al pa-
tipico onere figurativo può essere rappresen- reggio, occorrerà:
tato dal minor costo sostenuto per l’acquisto - da un lato, depurare i ricavi da quelli acces-
di materie, prodotti finiti o merci, rispetto sori (tipicamente i fitti attivi, i proventi da
alle condizioni che altrimenti si riscontrereb- impianti fotovoltaici o simili) e da quelli di
bero comunemente sul mercato. In questo natura straordinaria (in simmetria con quan-
caso, l’onere figurativo da imputare, pari alla to visto con riferimento ai costi);
differenza tra il costo che si sosterrebbe in - dall’altro, non considerare i componenti ne-
ipotesi di ricorso al mercato rispetto al prez- gativi afferenti alle gestioni accessorie (che
zo di trasferimento sostenuto, rappresenterà potrebbero essere, a titolo esemplificativo, i
un costo variabile da sommare agli altri costi costi connessi alla gestione di immobili ex-
variabili. tra-caratteristici, quali le manutenzioni, le
L’aggiunta di tali oneri figurativi è fonda- spese condominiali, gli stessi ammortamenti
mentale per permettere la corretta retribu- connessi alla loro acquisizione, eventuali ca-
zione di tutti i fattori produttivi impiegati,
ma anche per garantire la continuità azien-
dale in ipotesi di avvicendamento nella pro- Note:
(13) Sull’argomento cfr.: Aprile R., Le rimanenze di magaz-
prietà, avvicendamento che potrebbe com- zino, Rirea, 2010, pp. 87 e segg.; Aprile R. e Aprile C., «One-
portare la perdita dei benefici sopra indicati, ri figurativi e non solo. Come rilevare questi componenti
minando la sopravvivenza stessa dell’azien- nella contabilità analitica», Ipsoa, Amministrazione&finan-
da. za n. 5/2001
La formula in questo caso diventa la seguen- (14) Cosı̀ come sussistono casi in cui occorre contemplare
nel calcolo del B.E.P. eventuali costi connessi ad oneri
te: figurativi che non hanno generato voci di costo rilevate
V = [Costi Fissi + Incidenza Irap + Oneri figurativi]/ in contabilità, potrebbe all’opposto sussistere la circostan-
Margine di contribuzione relativo za in cui occorre contemplare nel calcolo del B.E.P. una
sorta di «storno figurativo di oneri»: è il caso per esempio in
cui il compenso agli amministratori risulti sovradimensiona-
to e contenga, nella realtà dei fatti, un anticipo sulla di-
Componenti non incorporati stribuzione degli utili. Si tratta di un’ipotesi non rara nelle
Particolare attenzione va poi prestata a quei aziende in buone condizioni reddituali in cui i soci rivesto-
componenti che può essere opportuno non no anche il ruolo di amministratori.

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noni di leasing, cosı̀ come gli interessi sui l’azienda presenti famiglie di prodotti/servizi
mutui appositamente sottoscritti) (15). con marginalità significativamente differenti
Tali componenti potranno essere ripresi in e volatilità negli andamenti delle vendite.
un secondo calcolo per permettere la quadra- In questo caso nella formula del B.E.P. cam-

Pianificazione&Controllo
tura con i risultati conseguiti (16). bia il denominatore, che sarà rappresentato
dalle diverse marginalità per famiglie di pro-
L’utile ante imposte atteso dotti o per aree di business (calcolate con dei
margini di approssimazione accettabili com-
La possibilità di determinare il fatturato ne- patibilmente con le finalità della quantifica-
cessario a conseguire l’utile ante imposte at- zione), ponderate per i rispettivi fattura-
teso rappresenta una delle informazioni più ti (17). Cosı̀ ad esempio si avrà:
utili per chi amministra. La formula da ap-
plicare subisce solo una piccola modifica: V = [Costi Fissi + Incidenza Irap + Oneri figurativi + Utile
ante imposte atteso]/[Mcr A * Quota Ricavi di A + Mcr B
V = [Costi Fissi + Incidenza Irap + Oneri figurativi + Utile * Quota Ricavi di B]
ante imposte atteso]/Margine di contribuzione relativo
dove:
Di norma si può calcolare l’utile ante impo- Mcr indica il Margine di contribuzione rela-
ste atteso come percentuale sul patrimonio tivo.
netto o sui ricavi, oppure direttamente in va- Se il Mc di A è pari al 30% e di B è pari al
lore assoluto. In questo caso, può essere op- 50% ed i rispettivi fatturati sono il 60% e il
portuno realizzare più scenari con diversi li- 40%, si avrà:
velli di utile atteso.
V = [Costi Fissi + Incidenza Irap + Oneri figurativi + Utile
Nella quantificazione dell’utile atteso occor-
ante imposte atteso]/[30% * 60% + 50% * 40%] (18)
re però porre attenzione al limite rappre-
sentato dalla capacità produttiva corrispon-
dente al livello di costi fissi prescelto, come Ricavi accessori
si è detto in apertura. Il risultato ottenuto
dall’applicazione della formula potrebbe in- Come osservato in precedenza, di fatto i ri-
fatti portare a determinare volumi di fattu- cavi accessori possono non essere considera-
rato non conseguibili con la struttura azien- ti nel calcolo del B.E.P. laddove questo venga
dale prevista per il calcolo dei costi fissi. In utilizzato per determinare il fatturato da ge-
questo caso le informazioni che si possono nerare attraverso la gestione caratteristica.
trarre sono le seguenti: da un lato, valutare È però importante riprenderli in considera-
l’opportunità di sviluppare l’azienda inve- zione per ottenere la quadratura con il risul-
stendo in maggiori costi fissi di capacità, tato atteso ante imposte. In questo caso tali
oppure ricorrere ad uno sviluppo tramite il ricavi andranno sottratti dai costi fissi nel
ricorso all’outsourcing; dall’altro a conosce- numeratore della formula. Questo vuol dire
re in anticipo, date le contingenti condizio-
ni di mercato, quale potrà essere il limite
Note:
all’utile ante imposte conseguibile dall’a-
(15) Tali componenti andranno comunque considerati nel
zienda. conteggio per effettuare la quadratura dei dati contabili
con quelli utilizzati per il calcolo del B.E.P., cosı̀ come per
Il BEP multimarginale valutare l’eventuale scostamento dei risultati ottenuti ri-
spetto a quelli contabili.
La necessità di effettuare il calcolo del punto (16) Può essere a tal fine opportuna una preventiva veri-
di pareggio su base multimarginale deriva fica della capacità dei ricavi accessori di coprire i relativi
costi conseguendo all’azienda di non conseguire una ge-
dall’obiettivo per chi amministra l’azienda, stione accessoria in perdita.
di disporre di uno strumento di proiezione (17) Conseguiti, se si guarda il passato, o attesi, se si lavora
utile a capire gli effetti che si possono gene- in ottica prospettica. Il totale dei rispettivi fatturati (o quo-
rare al variare del mix di prodotti commer- te di ricavi), dovrà portare al 100%.
cializzato e della loro incidenza in termini di (18) Ossia 18% + 20%, pari al 38% di marginalità media
ponderata. Tale valore deve corrispondere a quello de-
fatturato. È ad esempio estremamente utile terminato in modo medio nei casi precedenti, ma l’utilizzo
laddove si vogliano sviluppare alcune aree in di questa formula è funzionale a gestire in modo previsio-
sostituzione di altre, oppure nel caso in cui nale eventuali variazioni nei mix generati.

Amministrazione & Finanza n. 1/2015 53


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Strumenti di P&C

che i ricavi accessori concorrono a coprire i Costituisce un lavoro di squadra nella fase di
costi fissi che quindi incidono in maniera raccolta dei dati necessari per il suo calcolo e
«ridotta» sull’azienda. rappresenta un obiettivo di squadra da perse-
La formula sarà quindi la seguente: guire. Attraverso le sue molteplici articolazio-
Pianificazione&Controllo

V = [Costi Fissi + Incidenza Irap + Oneri figurativi + Utile ni fornisce, senza essere invasivo, una serie di
ante imposte atteso – Ricavi accessori]/ informazioni preziosissime per il manage-
Margine di contribuzione relativo ment che lo può utilizzare anche al fine di
Se le componenti di ricavo accessorie gene- prevedere gli effetti generabili da scenari dif-
rano degli specifici costi (come si vedeva pri- ferenti a seconda delle scelte adottate dall’a-
ma a titolo di esempio: manutenzione, affitti, zienda o dagli scenari di mercato riscontrati.
leasing), questi andranno direttamente sot- Ultimo, ma non ultimo, poiché nell’attuale
tratti ai relativi ricavi accessori. La formula contesto economico, spesso l’entità del fattu-
diverrà quindi: rato non è agilmente gestibile dall’azienda,
derivando dalle effettive potenzialità offerte
V = [Costi Fissi + Incidenza Irap + Oneri figurativi + Utile
ante imposte atteso – Ricavi accessori al netto dei relativi
dal mercato, cosı̀ come pure la marginalità
costi]/Margine di contribuzione relativo che spesso non è modificabile in modo signi-
ficativo, la break-even analysis può costituire
uno strumento chiave anche per comprende-
Conclusioni re la «struttura massima di costi fissi» che
L’attuale contesto rende lo strumento del l’azienda si può permettere. È cosı̀ che si raf-
B.E.P. indispensabile presso una platea cre- forza questa ulteriore funzione dello stru-
scente di aziende. mento analizzato.

54 Amministrazione & Finanza n. 1/2015


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Finanziamenti

Finanza alternativa al credito


bancario: le novità
di Roberta Dugnani (*)

Finanza Aziendale
Sono ancora molti gli ostacoli normativi e culturali da rimuovere, ma è ormai consolidato che la
strada obbligatoria per la ripresa economica passa anche attraverso l’accesso a canali di
finanziamento alternativi al credito bancario. Anche qualora si allentasse la morsa del credit
crunch nei confronti delle imprese, si stima che il canale bancario non sarebbe in grado di
rispondere prontamente all’ingente domanda di capitali per nuovi investimenti. Le risorse
necessarie potranno essere reperite dalle disponibilità di nuovi soggetti finanziatori, quali le
imprese di assicurazione, e dalla diffusione di strumenti già da anni esistenti, per esempio i
cosiddetti mini-bond, che da oggi possono essere sottoscritti con la copertura del Fondo centrale
di garanzia.

Premessa La prima è rappresentata dall’introduzione nel


sistema di una nuova ampia categoria di sog-
Il crescente grado di indebitamento delle im-
getti finanziatori, quali le imprese di assicura-
prese italiane nei confronti del sistema ban-
zione, il cui Istituto di vigilanza ha già stabilito
cario, per far fronte alla recessione di questi
ultimi anni, ha peggiorato la struttura finan- la propria regolamentazione interna per la con-
ziaria delle imprese, soprattutto di quelle cessione dei finanziamenti, recependo i criteri
medio-piccole, accentuandone ancor di più stabiliti dal D.L. n. 91/2014 (1), noto come
le strutturali difficoltà dell’accesso al credito. Decreto Competitività.
In aggiunta, vi è da segnalare il generale bas- La seconda, consiste nell’estensione della ga-
so grado di capitalizzazione, che ne ha cau- ranzia offerta dal Fondo di garanzia per le
sato un ulteriore indebolimento strutturale. piccole e medie imprese (2) alle operazioni
Per la stretta creditizia da parte del sistema di sottoscrizione di mini-bond emessi da
bancario nei confronti del sistema imprendi- Pmi, estensione già operativa dal 7 novembre
toriale, in atto dal 2011, accompagnata dalla 2014.
crescita delle sofferenze bancarie, non si
scorgono ancora segnali di inversione di ten- Il Decreto Competitività
denza, da qui la crescente necessità di repe-
rire risorse da fonti alternative per finanziare Il D.L. n. 91/2014 contiene, all’art.22, alcune
la prevista futura ripartenza degli investi- disposizioni per favorire l’accesso delle im-
menti. prese ai finanziamenti, anche diversi da
Diversi strumenti alternativi di finanziamen- quelli bancari.
to per le Pmi esistono da tempo, quali il pri- Nello specifico, è introdotta la norma che
vate equity e altri strumenti ibridi di capitale, consente a imprese di assicurazione, società
ma non sono sufficientemente utilizzati e an- di cartolarizzazione e Organismi di investi-
che il mercato delle obbligazioni di impresa mento collettivo del risparmio (OICR) di
rimane fortemente limitato alle possibilità
delle imprese di maggiori dimensioni.
Due recenti novità normative dovrebbero da- Note:
(1) D.L. 24 giugno 2014, n. 91 convertito con modificazioni
re un nuovo impulso al credito alternativo dalla Legge 11 agosto 2014, n. 116.
alle banche, sul quale il legislatore è da tem- (2) Ex art. 2, comma 100, lettera a) della legge 23 dicem-
po impegnato. bre 1996, n. 662.

Amministrazione & Finanza n. 1/2015 55


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Finanziamenti

concedere finanziamenti alle imprese, con tando condizioni e limiti stabiliti nel regola-
l’esclusione delle sole micro imprese. mento adottato dall’Ivass.
Sempre l’art. 22 del Decreto Competitività I criteri prudenziali posti alla base della con-
introduce misure fiscali a favore del ricorso cessione dei finanziamenti dal Decreto Com-
ai finanziamenti, esentando da ritenuta alla petitività sono i seguenti:
fonte gli interessi e altri proventi derivanti da a. i prenditori dei finanziamenti devono essere
finanziamenti a medio e lungo termine alle individuati da una banca o da un intermediario
imprese, erogati da enti creditizi, imprese di finanziario iscritto nell’albo di cui all’art. 106
assicurazione, organismi di investimento del D.Lgs. 1º settembre 1993, n. 385;
Finanza Aziendale

collettivo del risparmio che non fanno ricor- b. la banca o l’intermediario finanziario deve
so alla leva finanziaria costituiti negli Stati trattenere un interesse economico nell’opera-
membri Ue e negli Stati dello spazio econo- zione, pari ad almeno il 5% del finanziamen-
mico europeo (See), inclusi nella cosiddetta to concesso, trasferibile anche a un’altra ban-
white list. ca o intermediario finanziario, fino alla sca-
Un’ulteriore agevolazione fiscale, consiste denza dell’operazione;
nell’esenzione dall’imposta di registro, dal- c. il sistema dei controlli interni e gestione
l’imposta di bollo, dalle imposte ipotecarie dei rischi dell’impresa assicuratrice deve es-
e catastali e dalle tasse sulle concessioni go- sere adeguato e consentire di comprendere a
vernative, non solo per le cessioni di credito pieno i rischi, in particolare di credito, con-
stipulate in relazione a finanziamenti a me- nessi a tale categoria di attività;
dio-lungo termine, ma anche per le successi- d. l’impresa deve essere dotata di un adeguato
ve cessioni dei relativi contratti o crediti e livello di patrimonializzazione e l’eventuale
per i trasferimenti delle garanzie ad essi re- esercizio autonomo dell’attività di individua-
lativi, con conseguente applicazione dell’im- zione dei prenditori da parte dell’assicuratore
posta sostitutiva. è sottoposto ad autorizzazione dell’Ivass.
Per incrementare l’offerta fiscalmente agevo- I citati criteri sono anche il frutto dell’esigen-
lata di credito alle imprese, le agevolazioni za, condivisa con l’Istituto, di unire all’obiet-
tributarie per il settore creditizio, previste tivo macroeconomico di offrire canali alter-
dal Titolo IV del D.P.R. n. 601/1973, vengono nativi di finanziamento rispetto a quello ban-
estese anche alle operazioni di finanziamen- cario, l’obiettivo «micro» di ampliare il ven-
to di durata superiore ai 18 mesi poste in taglio di investimenti a disposizione delle
essere da imprese di assicurazione, società imprese assicurative, pur con le necessarie
di cartolarizzazione e Organismi di investi- cautele dettate dall’assoluta novità per le as-
mento collettivo del risparmio non residenti sicurazioni di gestire il rischio di credito.
in Italia. Nell’ottica di una sana e prudente gestione
Nel seguito di questo contributo, tuttavia, si delle imprese assicurative, e in particolare
intende focalizzare l’attenzione sul nuovo ca- nelle scelte di investimento che garantiscano
nale di finanziamento offerto dalle imprese la copertura degli impegni assunti verso gli
di assicurazione, anche alla luce delle recenti assicurati, nel corso dell’Audizione dell’Ivass,
novità regolamentari introdotte dall’Istituto in sede di conversione del Decreto Competi-
per la vigilanza delle assicurazioni (Ivass). tività, è stato evidenziato come i nuovi finan-
ziamenti possano arricchire la selezione de-
Finanziamenti delle imprese gli investimenti che presentino il rapporto
di assicurazione rendimento/rischio più coerente con gli im-
Secondo le disposizioni del Decreto Compe- pegni derivanti dalle passività assicurative.
titività (3), è introdotta, nell’ambito della ca- Una maggiore diversificazione degli investi-
tegoria degli «Investimenti», una nuova fonte menti delle assicurazioni, oggi per lo più
di copertura delle riserve tecniche delle im-
prese di assicurazione, consistente nella pos-
Nota:
sibilità di concedere finanziamenti diretti (3) Art. 22, comma 4, che modifica l’art. 38, comma 2, del
agli operatori, purché soggetti diversi dalle D.Lgs. 7 settembre 2005, n. 209 «Codice delle assicurazioni
persone fisiche e dalle microimprese, rispet- private».

56 Amministrazione & Finanza n. 1/2015


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Finanziamenti

concentrati in titoli di Stato ed obbligazioni – la descrizione della struttura organizzativa


emesse da imprese, potrebbe portare benefi- e gestionale che l’impresa intende porre in
ci in termini di minore correlazione con l’an- essere per gestire nel tempo l’attività in fi-
damento dei mercati finanziari, anche in vi- nanziamenti, incluse le modalità organizza-
sta del futuro regime di solvibilità (Solvency tive adottate per la prevenzione e la gestione
II), che introdurrà requisiti di capitale più dei conflitti di interessi con le imprese pren-
sensibili al rischio. ditrici dei fondi e con la banca o l’interme-
Discende direttamente dall’attività tipica del- diario finanziario;
le assicurazioni, di assunzione di rischi assi- – la definizione di limiti quantitativi dell’at-

Finanza Aziendale
curativi piuttosto che di rischio del credito, tività di investimento in finanziamenti e dei
l’esigenza che i beneficiari dei finanziamenti limiti di concentrazione per singolo emitten-
e il loro rating sia valutato preferibilmente te e per gruppo dei prenditori di finanzia-
da banche o intermediari finanziari, e non menti, che tengano conto del requisito di
dalle imprese assicuratrici medesime, tratte- adeguata patrimonializzazione richiesto dal
nendosi le spettanze economiche per l’opera-
Decreto Competitività e delle misurazioni di
zione, fino alla scadenza.
assorbimento di capitale, ai sensi della disci-
Infine, da segnalare il duplice auspicio dell’I-
plina «Solvency II» (5);
stituto: in primis, che le imprese dotate di
– la definizione di criteri per la selezione dei
minori competenze e risorse da dedicare alla
valutazione e monitoraggio dei rischi di cre- prenditori di finanziamenti.
dito decidano di realizzare l’investimento in Nello specifico, su quest’ultimo aspetto, le
finanziamenti in maniera indiretta, attraver- imprese beneficiarie dei finanziamenti ver-
so il ricorso a fondi di credito e/o cartolariz- ranno sottoposte ad una preventiva valuta-
zazioni; in secondo luogo, che il Fondo di zione a tutti gli effetti, considerando:
garanzia per le piccole e medie imprese pos- 1. il merito creditizio, secondo i principi
sa essere esteso anche ai finanziamenti con- Ivass di cui all’art.11, comma 3 del Provvedi-
cessi dalle imprese di assicurazione, cosı̀ da mento (6), ovvero, in caso di ausilio di una
ridurre ulteriormente i rischi connessi alle banca o di un intermediario finanziario, se-
operazioni di finanziamento.

Criteri Ivass per la concessione Note:


(4) Regolamento Isvap n. 36 del 31 gennaio 2011, concer-
dei finanziamenti nente le linee guida in materia di investimenti e di attivi a
Al fine di dare piena operatività alle norme del copertura delle riserve tecniche di cui agli artt. 38, com-
Decreto Competitività, i suddetti criteri sono ma 2, 39, comma 3, 40, comma 3, 42, comma 3 e 191,
stati recentemente recepiti con l’adozione del comma 1, lettera d) del D.Lgs. 7 settembre 2005, n. 209 -
Provvedimento Ivass n. 22 del 21 ottobre Codice delle assicurazioni private.
(5) Direttiva Ce 25 novembre 2009, n. 2009/138/Ce in ma-
2014, che amplia le possibilità di investimento teria di accesso ed esercizio delle attività di assicurazione
delle imprese assicurative a copertura delle ri- e di riassicurazione (solvibilità II). Il sistema «Solvency II» è
serve tecniche, includendovi il finanziamento un complesso di norme e prassi che armonizza le legisla-
diretto agli operatori. Considerata l’assoluta no- zioni degli Stati membri Ue in materia assicurativa, volte al
miglioramento della quantità e qualità dei requisiti patri-
vità per le imprese assicurative dell’attività di
moniali delle imprese di assicurazione, la cui entrata in
emissione di finanziamenti diretti a favore delle vigore è prevista a partire dal 1º gennaio 2016.
Pmi, l’Ivass ha stabilito una precisa disciplina (6) Art. 11, comma 3, che cosı̀ recita: «Le imprese, per la
per la loro concessione, modificando e inte- valutazione del grado di sicurezza dei propri investimenti,
grando il regolamento Isvap n. 36 del 31 gen- oltre al possibile utilizzo di informazioni fornite da soggetti
terzi, quali istituzioni finanziarie, gestori di capitali e ECAI
naio 2011 (4). adottano propri strumenti e tecniche per la valutazione
Il Provvedimento emanato prevede, ai fini autonoma del rischio di credito, inteso come il rischio di
della concessione dei finanziamenti, la reda- perdita derivante da oscillazioni del merito creditizio dei
zione di un piano dei finanziamenti da parte soggetti nei confronti dei quali le medesime sono esposte.
dell’impresa di assicurazione, comprendente: Nell’ambito di tale valutazione le imprese definiscono i
principali indicatori del rischio tenendo conto della pro-
– la descrizione delle modalità di attuazione del- pria politica di gestione dei rischi d’investimento, della
l’attività di finanziamento, se in via diretta o con strategia d’impresa e dell’affidabilità dei soggetti incari-
l’ausilio, in fase di selezione, di una banca; cati della custodia degli attivi.»

Amministrazione & Finanza n. 1/2015 57


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Finanziamenti

condo il modello interno approvato dall’Au- dell’impresa, il 20% del patrimonio netto dal-
torità di vigilanza ai sensi della normativa l’ultimo bilancio approvato dell’impresa de-
europea; stinataria del finanziamento e l’1% delle ri-
2. la forma giuridica e la fascia dimensionale serve tecniche dell’impresa di assicurazione.
dei prenditori dei fondi. Tra le imprese pren- Sono, infine, esclusi:
ditrici dei fondi, sono escluse quelle rien- – i finanziamenti erogati a favore di soggetti
tranti nella definizione comunitaria di micro controllati, controllanti, partecipati o parte-
impresa, ossia aventi un numero di effettivi cipanti, anche in via indiretta, all’impresa di
(in termini di Ula – Unità lavorative annue) assicurazione;
Finanza Aziendale

inferiore a 10 ed un fatturato annuo oppure – i finanziamenti che si configurano come


totale di bilancio annuo minore o uguale a 2 crediti deteriorati, come definiti nella Circo-
milioni di euro, tenendo conto di eventuali lare Banca d’Italia n. 272/2008.
rapporti con altre imprese;
3. i settori di attività e l’area geografica in cui Fondo di garanzia per i mini-bond
esse operano;
Il tradizionale strumento del Fondo di garan-
4. la durata e la finalità dei finanziamenti;
zia per le Pmi, che negli anni del credit
5. la previsione di eventuali garanzie e clau-
crunch ha assunto un ruolo vitale a supporto
sole contrattuali (cosiddette covenants) a so-
dell’accesso al credito delle Pmi, dispone ora
stegno della recuperabilità degli importi og-
di un canale dedicato alla concessione della
getto di finanziamento.
garanzia in favore dei gestori che, in nome e
Il Piano dei finanziamenti cosı̀ predisposto
per conto dei fondi comuni di investimento
dall’impresa assicuratrice deve essere sotto-
da essi gestiti, sottoscrivano obbligazioni o
posto a valutazione da parte dell’Ivass per la
titoli similari di cui all’art. 32 del D.L. n.
verifica della sua coerenza complessiva ri-
83/2012 (7), emessi da piccole e medie im-
spetto:
prese.
- alla strategia di investimenti dell’impresa,
Dette obbligazioni o titoli similari sono or-
con le caratteristiche degli impegni a fronte
mai noti come mini-bond (8), sebbene non
dei quali l’investimento in finanziamenti è
esista una definizione tecnica che contraddi-
attuato;
stingue tale tipologia di titoli, nemmeno con
– al livello di patrimonializzazione dell’im-
riferimento al taglio degli stessi.
presa di assicurazione, con particolare riferi-
Il legislatore è da tempo impegnato nella di-
mento al livello di copertura del margine di
rezione di favorire le piccole e medie impre-
solvibilità ed alle misurazioni di assorbimen-
se, consentendo anche alle imprese non quo-
to di capitale per i finanziamenti diretti og-
tate di emettere obbligazioni, superando il
getto di valutazione da attuare nel quadro del
vincolo della capitalizzazione, originaria-
futuro regime di vigilanza;
mente imposto dall’art. 2112 c.c.. Le obbliga-
– al sistema di gestione dei rischi in essere
zioni possono essere emesse derogando al
presso l’impresa, tenendo conto del livello
limite del patrimonio netto, purché le stesse
di partecipazione e di permanenza nell’atti-
siano destinate ad essere quotate in mercati
vità di finanziamento di una banca o di un
regolamentati ovvero in sistemi multilaterali
intermediario finanziario ovvero, in mancan-
di negoziazione o diano diritto esse stesse ad
za di ciò, della sussistenza di presidi per la
acquistare o sottoscrivere azioni.
gestione ed il controllo del rischio di credito
L’estensione della garanzia del Fondo (9) a
all’interno dell’impresa analoghi a quelli pre-
visti dalle disposizioni vigenti relative al re-
gime prudenziale bancario e dalle migliori Note:
pratiche. (7) D.L. 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazio-
È posto anche un limite quantitativo ai fi- ni, dalla Legge 7 agosto 2012, n. 134.
nanziamenti diretti e indiretti concedibili, (8) Per una approfondita analisi delle caratteristiche dei
pari al 5% delle riserve tecniche, innalzabile mini-bond si rinvia a pag. 81 di questo numero della Rivi-
sta.
fino all’8% su autorizzazione. (9) Introdotta con D.L. 23 dicembre 2013, n. 145, converti-
Inoltre, il valore del singolo finanziamento to, con modificazioni, dalla Legge 21 febbraio 2014, n. 9,
non deve superare, per la quota di pertinenza all’art.12, comma 6-bis.

58 Amministrazione & Finanza n. 1/2015


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Finanziamenti

questa nuova forma di capitalizzazione delle tafogli di mini-bond, può essere previsto un
imprese, operativa a partire dal 7 novembre eventuale periodo di preammortamento di
2014 (10), si inserisce in questo quadro gene- durata non superiore al periodo intercorren-
rale, apportando un ulteriore incentivo alla te tra la data di sottoscrizione del mini-bond
diffusione dei mini-bond e alla riduzione del- e la data di chiusura del portafoglio di mini-
la dipendenza dal credito bancario, soprat- bond;
tutto per quelle imprese tipicamente meno – non essere assistite da altre garanzie, reali
capitalizzate e quindi competitivamente più o assicurative, per la quota coperta dalla ga-
deboli. ranzia del Fondo.

Finanza Aziendale
La garanzia del Fondo è cumulabile, sulla
I beneficiari finali stessa operazione di sottoscrizione di mini-
I beneficiari finali della garanzia del Fondo bond contenuta nel portafoglio, con altre ga-
sono le imprese classificate di micro, piccola ranzie pubbliche concesse in favore della
e media dimensione secondo i criteri comu- medesima impresa, a condizione che il cu-
nitari, nonché i loro consorzi e società con- mulo non determini il superamento delle
sortili tra Pmi di cui alla L. n. 317/1991, eco-
percentuali massime di copertura previste
nomicamente e finanziariamente sani, che
dal decreto ministeriale 26 giugno 2012.
emettono i mini-bond oggetto della richiesta
La garanzia del Fondo è efficace:
di garanzia da parte dei soggetti sottoscritto-
ri, ossia una banca, un intermediario finan- – fino allo scadere dell’ultima rata del piano
ziario o un gestore. di ammortamento (o dell’intera operazione
In particolare: nel caso in cui la stessa preveda il rimborso
– per consorzi economicamente e finanzia- unico a scadenza) ovvero,
riamente sani si intendono quelli valutati tali – fino alla data dell’eventuale esercizio del-
sulla base dei criteri contenuti nelle Disposi- l’opzione di conversione del mini-bond, qua-
zioni operative del Fondo; lora i mini-bond prevedano la possibilità di
– le società consortili miste devono essere in conversione, ovvero,
possesso dei parametri dimensionali di cui – fino alla data dell’eventuale cessione della
alla disciplina comunitaria in materia di aiu- titolarità del mini-bond.
ti di Stato alle piccole e medie imprese, vi-
genti alla data di presentazione della doman- Singola sottoscrizione di mini-bond
da. Nell’ipotesi di operazione di singola sotto-
scrizione di minibond la garanzia del Fondo
Caratteristiche dei mini-bond agevolabili copre nelle seguenti misure:
La garanzia diretta del Fondo è concessa a a) per sottoscrizioni di amortising mini-
banche, intermediari finanziari e gestori a bond, che prevedono un rimborso a rate sul-
fronte di singole operazioni di sottoscrizione la base di un piano di ammortamento, la co-
di mini-bond, ovvero su portafogli di mini- pertura della garanzia è fino al 50% del valo-
bond emessi dalle imprese. re nominale del mini-bond sottoscritto;
I mini-bond sottoscritti devono presentare le
b) per sottoscrizioni di bullet mini-bond, che
seguenti caratteristiche:
prevedono un rimborso unico a scadenza, la
– essere finalizzati al finanziamento dell’atti-
garanzia copre fino al 30% del valore nomi-
vità d’impresa;
nale del mini-bond.
– non avere ad oggetto la sostituzione di li-
nee di credito già erogate al soggetto benefi-
ciario finale; Nota:
– le date di sottoscrizione e di messa a dispo- (10) In seguito alla pubblicazione sul sito www.fondidiga-
sizione delle somme al soggetto beneficiario ranzia.it delle Disposizioni operative del Fondo aggiornate
finale devono essere successive alla data di con le integrazioni relative alla concessione della garan-
delibera di accoglimento della richiesta di zia diretta su singole operazioni di sottoscrizione di mini-
bond e delle Modalità operative, dedicate alla conces-
garanzia del Fondo; sione di garanzie su portafogli di mini-bond, in attuazione
– avere una durata compresa tra 36 e 120 del Dm 5 giugno 2014, cosiddetto «decreto mini-bond»
mesi. Relativamente alle operazioni su por- (pubblicato in Gu n. 172 del 26 luglio 2014).

Amministrazione & Finanza n. 1/2015 59


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Finanziamenti

La garanzia copre l’ammontare dell’esposi- – livello A: punteggio $ 9;


zione per capitale, interessi, contrattuali e – livello B: punteggio pari a 7 o 8;
di mora, del soggetto richiedente nei con- – livello C: punteggio < 7.
fronti del soggetto beneficiario finale. Per tenere conto dell’andamento dell’impresa
L’importo massimo garantibile dal Fondo nel tempo, la valutazione conduce all’indivi-
per singolo soggetto beneficiario finale rela- duazione di tre fasce di imprese, come rap-
tivamente alla sottoscrizione di mini-bond è presentato nella Tavola 3.
pari a 1,5 milioni di euro.
Finanza Aziendale

La valutazione delle Pmi emittenti Tavola 1 – Indici e valori di riferimento


Ai fini dell’ammissione alla garanzia del
Fondo, le imprese emittenti i mini-bond so- Indice Valore
no valutate sulla base dei modelli di scoring di riferimento
previsti dalle Disposizioni operative del Fon- A) (MEZZI PROPRI + DEBITI A MEDIO- $ 100%
do. LUNGO TERMINE)/IMMOBILIZZAZIONI
I modelli di valutazione sono distinti per pro-
B) MEZZI PROPRI/TOTALE DEL PASSIVO $ 10%
cedura, per settore economico di apparte-
nenza e in funzione del regime di contabilità C) MARGINE OPERATIVO LORDO (MOL)/ $2
(ordinaria e semplificata) a cui è sottoposta ONERI FINANZIARI LORDI
l’impresa beneficiaria finale emittente i mini- D) MARGINE OPERATIVO LORDO (MOL)/ $ 8%
bond. FATTURATO (IMPRESE DEL SETTORE
Si propone di seguito il modello di valutazio- EDILE E CARATTERIZZATE DA CICLI
ne con procedura Ordinaria, per le imprese PRODUTTIVI ULTRANNUALI: MOL/VALO-
in contabilità ordinaria operanti nei settori RE DELLA PRODUZIONE)
industria manifatturiera, edilizia, alberghi
(società alberghiere proprietarie dell’immo-
bile), pesca e piscicoltura. Tavola 2 – Punteggi attribuiti

Valore Punti
Caso di Procedura Ordinaria per industria
manifatturiera, edilizia, alberghi, pesca A $ 100% 3
e piscicoltura 50% , A , 100% 2
La valutazione per le imprese in contabilità
0 , A # 50% 1
ordinaria operanti nei settori: industria ma-
nifatturiera, edilizia, alberghi (società alber- A#0 0
ghiere proprietarie dell’immobile), pesca e
B $ 10% 3
piscicoltura viene effettuata su quattro indici
calcolati sugli ultimi 2 bilanci approvati alla 6% , B , 10% 2
data di presentazione della richiesta di am- 0 , B # 6% 1
missione all’intervento del Fondo, ossia:
a. la copertura finanziaria delle immobilizza- B#0 0
zioni; C$2 3
b. l’indipendenza finanziaria;
1,5 $ C , 2 2
c. la copertura degli oneri finanziari;
d. l’incidenza della gestione caratteristica sul 1 $ C , 1,5 1
fatturato. C,1 0
Sulla base dei valori di riferimento indicati
nella Tavola 1, sono assegnati alle imprese i D $ 8% 3
punteggi riportati nella Tavola 2. 5% # D , 8% 2
Il punteggio totale per impresa può variare
3% # D , 5% 1
tra un massimo di 12 punti e un minimo di 0
punti. Le imprese sono suddivise nei tre se- D , 3% 0
guenti livelli:

60 Amministrazione & Finanza n. 1/2015


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Finanziamenti

Tavola 3 – Attribuzione delle Fasce di valutazione

Anno 1 Anno 2 Valutazione

Livello A Livello A Fascia 1


Livello B Livello A proposta positiva al Comitato previa valutazione:
a) nel caso di operazioni di durata superiore a 18 mesi, del rapporto
tra ammontare della rata ipotetica annuale (calcolata al vigente Tasso
di riferimento sull’operazione oggetto di richiesta di ammissione e
sulle altre eventuali operazioni già garantite dal Fondo) e cash flow

Finanza Aziendale
dell’impresa;
b) della situazione di bilancio aggiornata a data recente ove necessa-
ria;
c) dell’andamento dei seguenti indicatori:
– andamento del fatturato
– oneri finanziari lordi/fatturato
– risultato d’esercizio
– utile d’esercizio/mezzi propri
– passivo circolante/fatturato
– passivo circolante/totale passivo
– mezzi propri/totale passivo
– MOL/fatturato
– Utile d’esercizio/fatturato

Livello A Livello B Fascia 2


Livello B Livello B proposta positiva al Comitato previa valutazione:
Livello C Livello B a) nel caso di operazioni di durata superiore a 18 mesi, del rapporto
Livello C Livello A tra ammontare della rata ipotetica annuale (calcolata al vigente Tasso
Livello A Livello C di riferimento sull’operazione oggetto di richiesta di ammissione e
sulle altre eventuali operazioni già garantite dal Fondo) e cash flow
dell’impresa;
b) della situazione di bilancio aggiornata a data recente;
c) dell’andamento dei seguenti indicatori:
– andamento del fatturato
– oneri finanziari lordi/fatturato
– risultato d’esercizio
– utile d’esercizio/mezzi propri
– passivo circolante/fatturato
– passivo circolante/totale passivo
– mezzi propri/totale passivo
– MOL/fatturato
– Utile d’esercizio/fatturato
d) dell’eventuale progetto di investimento;
e) delle prospettive di mercato e di crescita dell’impresa;
f) del portafoglio ordini;
g) di una relazione del soggetto richiedente contenente le proprie
valutazioni sull’impresa e sul progetto di investimento;
h) di precedenti ammissioni al Fondo regolarmente definite;
i) di ulteriori informazioni acquisite sull’impresa

Livello B Livello C
Livello C Livello C

Fascia 3
Qualsiasi livello se l’indice:
(proposta negativa al Comitato)
MEZZI PROPRI / TOTALE DEL PASSIVO
, 5%
Nei due ultimi bilanci approvati

Amministrazione & Finanza n. 1/2015 61


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Finanziamenti

Sottoscrizione di portafogli di mini-bond perdite che si dovessero manifestare durante


Qualora l’operazione consista nella sottoscri- tale periodo.
zione di portafogli di mini-bond, la garanzia La chiusura del periodo di costruzione del
del Fondo è concedibile a condizione che le portafoglio di mini-bond deve avvenire entro
singole operazioni di sottoscrizione di mini- il termine indicato dai soggetti richiedenti in
bond che compongono il portafoglio siano, sede di richiesta di garanzia e non potrà co-
ciascuna, di importo non superiore al 3% munque superare i 18 mesi dalla data di con-
del valore nominale complessivo dei titoli cessione della garanzia del Fondo.
che compongono il portafoglio di mini-bond. Le operazioni di sottoscrizione di mini-bond
Finanza Aziendale

Per l’accesso alla garanzia del Fondo, il valo- da ricomprendere nel portafoglio devono es-
re nominale complessivo dei titoli che com- sere deliberate e sottoscritte non oltre la data
pongono il portafoglio di mini-bond deve es- di chiusura del portafoglio.
sere compreso tra 50 milioni di euro e 300
milioni di euro. La valutazione delle Pmi emittenti
Il Fondo può intervenire sia rilasciando una e delle operazioni
«garanzia diretta» in favore del soggetto fi- Il soggetto finanziatore procede alla valuta-
nanziatore richiedente, sia rilasciando una zione economico-finanziaria dell’impresa
«controgaranzia» in favore di un Confidi, ga- emittente, attribuendole il rating attraverso
rante del soggetto finanziatore con il quale il il sistema di rating interno, per i soggetti ri-
confidi medesimo collabora per la struttura- chiedenti che applicano il metodo Internal
zione e gestione del portafoglio. Rating Based (Irb), ovvero tramite il ricorso
La copertura massima della garanzia è pari a valutazione rilasciata da un’agenzia esterna
all’80% della tranche junior (11) del portafo- di valutazione del merito di credito ricono-
glio di mini-bond e comunque non può supe- sciuta dalla Banca d’Italia (Ecai).
rare l’importo pari all’8% del valore nomina- Ai fini dell’ammissibilità dell’impresa alla ga-
le complessivo dei titoli che compongono il ranzia, il rating attribuitole alla data di inclu-
portafoglio. sione dell’operazione nel portafoglio deve es-
Il limite dell’8% del valore nominale com- sere non inferiore alla classe «B-» della scala
plessivo dei titoli che compongono il porta- di valutazione Standard’s and Poor’s.
foglio può essere elevato nel caso in cui tale
innalzamento di copertura sia finanziato con
risorse apportate al Fondo da parte di regioni Conclusioni
o province autonome, o da altri enti od orga- Se è ancora prematuro valutare gli effetti
nismi pubblici, cosı̀ da consentire la realiz- concreti sui bilanci delle imprese delle ulti-
zazione di portafogli o sub-portafogli regio- me novità introdotte in materia di credito
nali di mini-bond sottoscrivendo: alternativo al canale bancario, sono comun-
a. la tranche junior del portafoglio di mini- que apprezzabili i passi avanti compiuti, coe-
bond, al fine di aumentarne il punto di stacco rentemente con le esigenze manifestate dalla
e spessore (12) oltre il predetto limite piccole e medie imprese, nell’ambito del
dell’8%; mercato dei capitali.
b. la tranche mezzanine (13) del portafoglio L’entrata in scena delle imprese di assicura-
di mini-bond.
Fermo restando il limite di importo massimo
garantibile per singolo soggetto beneficiario Note:
finale, pari a 1,5 milioni di euro, il Fondo (11) «Tranche junior»: la quota del portafoglio di mini-bond
che sopporta le prime perdite registrate dal medesimo
copre, nella misura massima dell’80%, la per- portafoglio.
dita registrata sulla singola operazione di (12) «Punto di stacco e spessore»: rispettivamente, il punto
sottoscrizione di mini-bond, con riferimento che determina la suddivisione tra la tranche junior e le
all’ammontare massimo dell’esposizione per tranche mezzanine e la percentuale data dal rapporto
capitale e interessi contrattuali e di mora del tra una determinata tranche sul valore nominale del por-
tafoglio di mini-bond.
soggetto richiedente. La copertura opera an- (13) «Tranche mezzanine»: la quota del portafoglio di mini-
che nel corso del periodo di costruzione del bond che sopporta le perdite registrate dal medesimo
portafoglio garantito, coprendo le eventuali portafoglio dopo l’esaurimento della tranche junior.

62 Amministrazione & Finanza n. 1/2015


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Finanziamenti

zione, regolamentata dall’Istituto per la vigi- garanzia per le Pmi alle operazioni di emis-
lanza delle assicurazioni, rappresenta sicura- sione di mini-bond da parte di imprese non
mente un’innovazione anche a livello di Pae- quotate, che si auspica possa stimolare defi-
si dell’area euro, in cui, secondo dati della nitivamente il mercato, ancora scarsamente
Banca Centrale Europea, l’ammontare com- sviluppato. L’intervento del Fondo di garan-
plessivo dei finanziamenti concessi dalle im- zia in siffatte operazioni potrà avere un effet-
prese di assicurazione, a fine 2013, era pari a to leva stimato di quasi un miliardo di euro,
422 miliardi di euro, corrispondenti a solo il impegnando nella concessione di garanzie
7% del totale delle attività. almeno 50 milioni di euro iniziali.

Finanza Aziendale
Le potenzialità della nuova categoria di sog- A rafforzamento di quanto esposto in merito
getti finanziatori sono, dunque, molto ampie al nuovo ruolo delle imprese di assicurazio-
in termini di quantità di capitale disponibile ne, si auspica che possa intervenire a breve
per fornire nuovo ossigeno alle imprese. l’estensione della garanzia del Fondo anche
Importante anche l’estensione del Fondo di ai finanziamenti erogati da tali soggetti.

Amministrazione & Finanza n. 1/2015 63


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Valutazione d’azienda

La stima del danno da


ritardato avvio di un’attività
d’impresa

Finanza Aziendale
di Marco Billone (*) e Tommaso Ridi (**)

Possono accadere situazioni nelle quali un’impresa sia costretta a interrompere la propria attività
o a ritardarne l’avvio per cause imputabili a terzi. In tali casi non è infrequente che si instauri una
controversia nella quale sia necessario procedere con la stima del danno subito.
In questo contributo ci si concentrerà sul caso di ritardato avvio dell’attività; rispetto alla
fattispecie in cui si debba stimare il danno derivante dall’interruzione di un’attività, il caso in
esame presenta la peculiarità di coinvolgere un’impresa in fase di start-up per cui da una parte
non sono disponibili dati contabili storici, dall’altra si rilevano sovente risultati economici negativi
nei primi esercizi.

Approccio metodologico: l’analisi a) i ricavi che sono venuti meno (ricavi ces-
differenziale santi) ed i maggiori costi sostenuti per effetto
Dal punto di vista metodologico, sia nel caso della ritardata apertura (costi emergenti);
di ritardato avvio per effetto di inadempi- b) i costi che parallelamente sono stati «ri-
menti contrattuali che a causa di responsabi- sparmiati» (costi cessanti).
lità extracontrattuale, per la stima del danno Come osservato da autorevole dottrina «la
non potrà prescindersi dal ricorso al metodo stima cosı` composta assorbe sia il danno
di analisi differenziale, che in sintesi consiste emergente (dovuto ai costi non recuperati at-
nell’effettuare una differenza tra il valore at- traverso i ricavi e agli oneri successivi prodotti
tuale dei flussi reddituali/finanziari attesi in dall’inadempimento) sia il lucro cessante» (1).
assenza dell’evento considerato e quelli che L’utilizzo di tale metodo consente di deter-
in realtà si sono registrati. minare il danno complessivo derivante dal
Più in particolare, tale approccio consiste ritardo nell’avvio dell’attività, rilevando l’uti-
nello stimare i flussi reddituali o finanziari le non realizzato (free cash flow, nella varian-
che verosimilmente avrebbero dovuto pro- te a flussi finanziari del metodo differenzia-
dursi in caso di assenza di ritardi (flussi at- le), i costi (uscite) che sarebbero comunque
tesi) e nel porli a confronto con i flussi inve-
stati sostenuti sia in caso di regolare inizio
ce effettivamente conseguiti a seguito del ve-
dell’attività sia in caso di inattività (costi
rificarsi di cause ostative all’apertura dell’a-
«non differenziali» o «non eliminabili») (2)
zienda al tempo prefissato (flussi effettivi).
La differenza fra i valori attuali di flussi at- e quelli eventualmente sorti proprio per ef-
tesi e flussi effettivi rappresenta la quantifi-
cazione del danno subito. Note:
Per la quantificazione del danno non sarà (*) Dottore commercialista e revisore legale
quindi sufficiente operare una mera differen- (**) Università degli Studi di Firenze - dottore commerciali-
za fra ricavi e costi (o fra entrate ed uscite) sta e revisore legale
(1) Guatri L., Uckmar V., Linee guida per le valutazioni
attesi in caso di apertura senza ritardi. Al economiche, Egea, Milano 2009, pag. 107.
contrario, occorrerà procedere al confronto (2) Si pensi, ad esempio, ai canoni di locazione per l’im-
tra: mobile sede di svolgimento dell’attività.

Amministrazione & Finanza n. 1/2015 65


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Valutazione d’azienda

fetto del mancato avvio dell’attività (costi start-up si caratterizzano generalmente per
«sopravvenuti») (3). investimenti di entità rilevante e certamente
Il metodo differenziale consente chiaramen- superiore alla relativa quota di ammorta-
te di capire perché sia possibile il configurar- mento imputata a conto economico. Ipotiz-
si di un danno anche in presenza di business zando che il periodo di ritardato avvio del-
in perdita. Infatti, in simili circostanze, se ad l’attività sia relativamente breve, nel caso di
un primo approccio potrebbe sembrare che il utilizzo dei flussi finanziari per la stima del
mancato avvio dell’azienda abbia permesso danno si corre il rischio di «appesantire» ec-
di evitare il conseguimento di una perdita cessivamente il free cash flow atteso in quan-
Finanza Aziendale

economica, in realtà, per una corretta valu- to gravato dagli esborsi legati agli investi-
tazione occorre considerare anche se vi sono menti iniziali in immobilizzazioni.
costi non eliminabili. Qualora tali costi non Inoltre, occorre tenere presente che l’assenza
eliminabili siano superiori alla perdita «ri- di dati storici su cui basare l’analisi, potrebbe
sparmiata» vi è comunque un danno consi- rendere problematica la stima delle variazio-
stente in una maggiore perdita consegui-
ni del capitale circolante (ed esempio, rota-
ta (4).
zione del magazzino, dilazione media dei
Nell’esempio che segue, si perviene alla de-
crediti e debiti commerciali, ecc.), le quali
terminazione del danno ipotizzando i risul-
influiscono sulla determinazione dei flussi
tati economici che la società target avrebbe
potuto conseguire in caso di regolare avvio di liquidità.
dell’attività: In situazioni del genere, pertanto, il criterio
– ricavi attesi: E 100.000; finanziario, ancorché concettualmente più
– costi attesi: E 120.000, di cui E 30.000 non rigoroso, potrebbe condurre a valutazioni
eliminabili; meno affidabili inducendo a ritenere preferi-
– perdita risparmiata: E 20.000. bile l’utilizzo di flussi reddituali.
Nella situazione esemplificata si ha una per-
dita attesa dallo svolgimento dell’attività Articolazione concettuale
aziendale pari a E 20.000 (ricavi attesi E del procedimento di stima del danno
100.000 – costi attesi E 120.000). Nonostante Una volta definita la metodologia di analisi
ciò, anche in tale caso vi è un danno derivan-
da impiegare, il procedimento di determina-
te dalla mancata attività, in quanto a fronte
zione del danno può concettualmente artico-
di ricavi non conseguiti di E 100.000, i costi
larsi nelle seguenti fasi:
risparmiati ammontano a soli E 90.000 (costi
totali E 120.000 – costi non eliminabili E a) individuazione della base informativa di
30.000). Infatti, i costi non eliminabili (ad partenza;
esempio, riconducibili ai costi per locazioni) b) individuazione dell’arco temporale di inte-
devono comunque essere sostenuti a prescin- resse;
dere dall’effettivo inizio dell’attività. c) integrazione, rettifica e normalizzazione
In definitiva, il danno sarà pari a: della base dati;
– ricavi non conseguiti E 100.000 – costi ri- d) determinazione del margine operativo
sparmiati E 90.000 = E 10.000 normalizzato ante-imposte;
che equivale a: e) individuazione dei costi non differenziali;
– costi non differenziali E 30.000 – perdita f) determinazione del risultato operativo dif-
attesa E 20.000 = E 10.000 ferenziale;
g) quantificazione del danno.
La propensione per l’impiego
di flussi di natura economica
Note:
Individuato il metodo differenziale, una pri- (3) Ad esempio, eventuali penali contrattuali.
ma scelta riguarderà la tipologia di flussi da (4) La situazione è ancora più complessa in caso di ritar-
dato avvio di start up, spesso caratterizzate dalla presen-
considerare e cioè se flussi economici (costi/ za dei primi esercizi in perdita e di utili durante la fase di
ricavi) o finanziari (entrate/uscite). A tal fine steady state, in quanto, in linea generale, in tali casi non si
occorre considerare che le imprese in fase di tratta di perdite risparmiate ma solamente posticipate.

66 Amministrazione & Finanza n. 1/2015


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Valutazione d’azienda

Individuazione della base informativa rie di valori di costi e ricavi teorici per il caso
di partenza di avvio senza ritardi dell’impresa, da porre a
L’individuazione delle fonti da cui trarre i confronto con i valori effettivamente realiz-
dati da porre a confronto nell’analisi diffe- zati.
renziale (budget, bilanci consuntivi, statisti-
che, business plan, ecc.) rappresenta la pri-
Individuazione dell’arco temporale
ma fase operativa da affrontare. In pratica si
di interesse
tratta di individuare le fonti informative ne-
cessarie a determinare i flussi reddituali ef- Salvo casi particolari, per quanto concerne la

Finanza Aziendale
fettivamente conseguiti e quelli che si sareb- definizione dell’arco temporale di interesse,
bero potuti ottenere in caso di assenza di è ragionevole considerare che il ritardo nel-
ritardi nell’inizio dell’attività. Mentre per il l’avvio dell’impresa rispetto all’epoca pro-
rilevamento dei flussi di costo e ricavo effet- grammata determini sostanzialmente una
tivamente registrati si dovranno utilizzare le posticipazione/slittamento di pari periodo
situazioni contabili e i bilanci consuntivi, dei flussi di costo e di ricavo. Pertanto, si
maggiormente problematico è il reperimento può ipotizzare che i flussi reddituali, salvo
dei dati per la costruzione dei flussi attesi. variazioni legate all’andamento congiuntura-
Trattandosi di dati previsionali la loro fonte le o ad eventuali altri fattori specifici da in-
naturale sarebbe rappresentata da budget e dividuare caso per caso, ancorché posticipa-
business plan redatti in occasione dell’avvio ti, rimangano della stessa entità.
dell’attività. Occorre tuttavia considerare che
In detta ipotesi (Tavola 1), l’orizzonte tempo-
non sempre tali documenti sono disponibi-
li (5) (per tutto il periodo di interesse dell’in- rale da tenere in considerazione sarebbe
dagine), sufficientemente analitici e verifica- compreso fra l’epoca del programmato avvio
bili nelle loro assumption e che spesso tali dell’attività e il termine del periodo di start-
documenti sono finalizzati alla richiesta di up successivamente all’effettivo (ancorché ri-
finanziamenti e tendono a rappresentare da- tardato) inizio dell’attività operativa. Infatti,
ti-target ipotizzando scenari particolarmente è solamente con l’ingresso nella fase di fun-
favorevoli. L’utilizzo dei budget deve pertan- zionamento steady state, che in linea genera-
to essere attentamente ponderato, anche sul- le cessano gli effetti sfavorevoli legati al ri-
la scorta dell’esame della rilevanza e della tardo di avvio dell’impresa (esclusi eventuali
coerenza degli scostamenti rispetto ai risul- effetti legati alla perdita di chance od a mu-
tati poi effettivamente conseguiti negli anni tamenti legati al contesto congiunturale).
di apertura. Qualora i dati previsionali non La durata della fase di start-up può essere
siano disponibili o comunque non siano suf- desunta dalle previsioni formulate nei busi-
ficientemente affidabili, si potrà procedere ness plan aziendali, dall’esame del trend di
con una simulazione teorica e lavorare sui
costi e ricavi registrati, nonché osservando
soli dati di natura consuntiva, ipotizzando
che, salvo le opportune correzioni congiun- altre aziende comparabili del settore econo-
turali, i ricavi effettivamente realizzati nel mico di appartenenza ed in linea teorica può
primo esercizio di attività dell’impresa siano essere ricondotta all’intervallo temporale
esattamente della stessa entità che si sarebbe compreso fra l’avvio dell’attività ed il rag-
prodotta il primo anno di apertura, anche giungimento di una situazione di equilibrio
qualora questo avesse potuto collocarsi in con un flusso reddituale «a regime» (non in-
epoca precedente. Parallelamente, si ritiene fluenzato dalle politiche per il lancio dell’at-
ragionevole ipotizzare che, per realizzare il tività).
volume di ricavi effettivamente conseguito,
anche in epoca anteriore sarebbe stato ne-
cessario il sostenimento degli stessi costi Nota:
operativi sostenuti nel primo esercizio. Lo (5) Talvolta, pur essendo disponibili, tali documenti previ-
sionali non sono utilizzabili nell’ambito di consulenze tecni-
stesso assunto dovrà essere parimenti ripro- che disposte in sede contenziosa, in quanto privi di riferi-
posto anche per tutti gli anni successivi. menti temporali certi in relazione all’epoca della loro re-
Cosı̀ facendo sarà possibile costruire una se- dazione.

Amministrazione & Finanza n. 1/2015 67


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Valutazione d’azienda

Integrazione, rettifica e normalizzazione Di conseguenza, qualora il danno subito fos-


della base dati e determinazione se stimato al netto delle imposte ‘‘risparmia-
del margine operativo normalizzato te’’ (solo temporaneamente) relativamente
ante-imposte all’utile non realizzato per effetto dell’evento
Reperiti i dati contabili su cui fondare l’ana- dannoso, occorrerebbe anche tenere in debi-
lisi, sarà necessario procedere con un preli- ta considerazione le imposte che risultereb-
minare lavoro di integrazione, rettifica e nor- bero in seguito dovute in dipendenza della
malizzazione dei medesimi, allo scopo di liquidazione del risarcimento del danno.
neutralizzare gli effetti derivanti da opera- Gli effetti contrapposti delle imposte non do-
Finanza Aziendale

zioni straordinarie, occasionali o comunque vute in passato in conseguenza al mancato


non ricorrenti e da quelle infragruppo; sarà guadagno e delle imposte che risulteranno
inoltre necessario includere eventuali costi dovute in futuro relativamente alla somma
figurativi non contabilizzati, pervenendo corrisposta a titolo risarcitorio tendono ad
successivamente alla determinazione del annullarsi, rendendo sostanzialmente inin-
margine operativo normalizzato ante-impo- fluente l’analisi della variabile fiscale.
ste per ciascun esercizio compreso nel perio-
do di osservazione. Individuazione dei costi non eliminabili
Per quanto concerne l’effetto legato all’impo- e determinazione del risultato operativo
sizione tributaria, si evidenzia che nell’ambi- differenziale
to delle valutazioni inerenti risarcimenti di Considerato che, durante il periodo di ritar-
mancati guadagni l’analisi debba opportuna- data apertura, è probabile che taluni costi
mente arrestarsi a considerare i margini di siano stati comunque affrontati, è necessario
risultato al lordo delle imposte, senza scom- procedere all’individuazione dei costi non
putare le eventuali imposte figurative gra- eliminabili da risommare al margine opera-
vanti su di essi. Infatti, la somma percepita tivo al fine di ottenere un risultato operativo
a titolo di risarcimento dal soggetto danneg- differenziale. Adottando il metodo differen-
giato rappresenta una reintegrazione del ziale, infatti, il margine operativo non realiz-
mancato utile dei periodi precedenti. Tali in- zato nel periodo di ritardata apertura deve
dennità risarcitorie rappresentano proventi essere stimato come differenza fra i ricavi
imponibili ai fini delle imposte sui redditi. che avrebbero potuto essere conseguiti ed i

Tavola 1 – Rappresentazione temporale

68 Amministrazione & Finanza n. 1/2015


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Valutazione d’azienda

soli costi aggiuntivi che avrebbero dovuto es- fetti di mode e tendenze congiunturali aventi
sere sostenuti per la realizzazione di tali ri- una incidenza significativa (un indice po-
cavi. trebbe essere ad esempio il fatturato del clu-
ster economico di riferimento). A tal fine si
Quantificazione del danno rivelano particolarmente utili le statistiche
La fase finale di determinazione del danno elaborate dall’Istat, da centri studi e associa-
varia in relazione all’utilizzo o meno dei dati zioni di categoria o, talvolta, da accordi di
di budget. In caso affermativo, una volta de- benchmarking volontari tra imprese dello
terminati i risultati operativi differenziali at- stesso comparto.

Finanza Aziendale
tesi e quelli effettivi per ciascun periodo del- Confrontando i risultati operativi differen-
l’arco temporale di interesse, il danno subito ziali determinati sulla scorta delle informa-
sarà quantificabile come differenza del valo- zioni contabili consuntive relative al periodo
re attuale della sommatoria dei risultati ope- oggetto di analisi (risultati effettivi) con i ri-
rativi differenziali attesi e del valore attuale sultati operativi differenziali determinati tra-
della sommatoria dei risultati operativi diffe- mite l’operazione di traslazione temporale
renziali effettivi. (risultati teorici) è possibile giungere alla
Invece, qualora i dati previsionali non siano quantificazione del danno subito per ciascun
disponibili o non siano attendibili, occorre anno.
preliminarmente procedere con un’operazio- Infine, l’ultima fase consiste nel riportare al-
ne di traslazione temporale all’indietro, per la data della stima i valori del danno indivi-
un periodo pari a quello di ritardato avvio, duati in ciascun anno, attraverso la loro at-
dei margini operativi differenziali effettivi tualizzazione/capitalizzazione ad un tasso di
precedentemente determinati, con opportu- interesse opportunamente stimato.
ne indicizzazioni dei valori in base all’anda- In Tavola 2 viene esemplificata una situazio-
mento congiunturale del settore. ne nella quale si ipotizza un ritardo di aper-
Più in particolare, ipotizzando che l’azienda tura di due anni e un periodo di durata della
avesse potuto iniziare la propria attività in fase di start-up prima dell’entrata a regime di
epoca anteriore (anno n-x) rispetto alla data tre anni. Per quanto concerne l’epoca in cui
effettiva (anno n), si può ragionevolmente si colloca l’analisi, si assume di trovarsi al
supporre che al tempo n-x i ricavi realizzati termine dell’esercizio n + 5, concluso cioè il
ed i costi sostenuti sarebbero stati esatta- periodo di start-up.
mente gli stessi che poi si sono effettivamen- In questo esempio, il fatturato realizzato nel
te prodotti al tempo n. In pratica, occorre primo anno di attività (n + 2) ammonta ad E
effettuare una traslazione all’indietro per il 410.000 e l’indicatore congiunturale prescel-
periodo di ritardata apertura (x) dei margini to – ad esempio, il fatturato del settore ri-
operativi differenziali relativi a ciascun anno spetto alla media degli ultimi cinque anni x
compreso nell’intervallo temporale da consi- 100 – per il medesimo periodo è pari a 103.
derare (ovvero fino all’entrata nella fase di Con riferimento all’anno n, periodo nel quale
steady state). era originariamente programmato l’avvio, in-
Nell’effettuare la traslazione è necessario vece, l’indicatore congiunturale assume un
considerare che, in base al grado di rigidità valore di 99. A parità di tutte le altre condi-
strutturale dell’impresa, una parte consisten- zioni, pertanto, il ricavo teorico che sarebbe
te dei costi (tipicamente quelli fissi) rimane stato realizzato due anni prima ammonte-
invariata rispetto ai ricavi e che pertanto solo rebbe ad E 394.078, posto che in tale periodo
la quota di costi variabili deve essere sotto- il settore economico di riferimento registra-
posta ad indicizzazione congiunturale. va performance peggiori (si tratta di risolvere
Per quanto concerne la più volte menzionata la seguente proporzione: E 410.000 : 103 =
operazione di ‘‘indicizzazione congiuntura- «ricavi teorici anno n» : 99).
le’’, occorre procedere ad una preliminare Per quanto concerne i costi differenziali, nel
analisi dell’andamento economico del settore primo anno di attività (n + 2) si registra un
e dell’ambiente competitivo in cui opera l’im- valore di E 500.000. Nell’operazione di trasla-
presa oggetto di indagine, ed individuare un zione temporale a due anni prima, occorrerà
indicatore statistico capace di recepire gli ef- procedere a rapportare al valore assunto dal-

Amministrazione & Finanza n. 1/2015 69


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Valutazione d’azienda

l’indicatore congiunturale solo la quota dei struttura, ma un livello inferiore dei costi di
costi differenziali totali che presenta un an- tipo variabile.
damento variabile in funzione del volume di Lo stesso procedimento di traslazione tem-
attività e quindi del fatturato, mentre i costi porale all’indietro di due anni (periodo di ri-
fissi rimarranno della stessa entità. Ipotiz- tardo di apertura) deve essere applicato an-
zando che i costi differenziali variabili rap- che a tutti i periodi successivi fino al rag-
presentino il 40% dei costi differenziali tota- giungimento della situazione di steady state
li, si ha: (nell’esempio, n + 5).
Operando la differenza tra il risultato opera-
Finanza Aziendale

costi differenziali variabili n +2 = costi differenziali *


n +2
tivo differenziale effettivo e quello teorico si
40% = E 500.000 * 40% = E 200.000
determina l’entità del danno subito in cia-
costi differenziali variabili n = costi differenziali variabili n +2 / scun periodo (un valore negativo significa
indicatore cong. n +2 x indicatore cong. n = E 200.000 / 103 x 99 che limitatamente all’esercizio considerato
= E 192.233 si è avuto un risparmio di costi superiore ai
ricavi non conseguiti). L’ammontare del dan-
costi differenziali fissi n = costi differenziali fissi n + 2 no per ciascun anno compreso nell’intervallo
= E 500.000 x 60% = E 300.000 temporale oggetto di analisi viene infine op-
portunamente capitalizzato fino alla data
costi differenziali n = costi differenziali fissi n + costi dif-
ferenziali variabili n = E 300.000 + E 192.233 = 492.233
della stima (nell’esempio, anno n + 5). La
somma dei valori capitalizzati, pari ad E
L’importo dei costi totali di E 500.000 soste- 625.317,42, rappresenta il danno complessi-
nuti nell’anno n corrisponde quindi ad un vamente attribuibile al ritardato avvio del-
importo di costi teorici pari ad E 492.233 l’attività.
relativo a due anni prima. Infatti, un volume La Tavola 3 propone le formule utilizzate per
inferiore di fatturato avrebbe comportato il determinare ciascun importo riportato nell’e-
sostenimento dei medesimi costi fissi di sempio di cui sopra.

Tavola 2 – Esempio numerico

70 Amministrazione & Finanza n. 1/2015


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Valutazione d’azienda

La perdita di chances sario a riassorbire lo svantaggio competitivo


generatosi a favore della concorrenza.
Un ulteriore aspetto particolarmente interes-
Ovviamente, nella stima del danno da perdita
sante riguarda la possibilità che il ritardo
di chance dovrà essere considerato che a mi-
nell’avvio dell’attività possa essere causa an-
nori ricavi corrisponderanno anche minori
che di una diminuzione del valore dell’avvia-
costi variabili sostenuti. Sarà pertanto parti-
mento commerciale, connessa alla «perdita
colarmente importante l’analisi della struttu-
di chances» di fidelizzazione della clientela,
ra dei costi aziendali.
avvantaggiando cosı̀ organizzazioni concor-
Vi possono, inoltre, essere casi in cui il pe-

Finanza Aziendale
renti nella conquista di quote di mercato.
riodo di inattività non abbia permesso di
Questa componente di danno risulta di diffi-
sfruttare occasioni irripetibili di guadagno
cile e complessa determinazione per l’elevato
legate ad eventi o circostanze particolari. Di
numero di fattori dai quali dipende.
tali circostanze dovrà essere tenuta debita
In linea generale, gli effetti conseguenti ad
considerazione nell’ambito della costruzione
una tale perdita di chances possono essere
dei flussi teorici attesi per la situazione ipo-
ricondotti al conseguimento di ricavi per im-
tetica di assenza di ritardi nell’avvio dell’atti-
porti inferiori rispetto a quelli che sarebbero
vità, possibilmente confrontando e analiz-
stati normalmente prodotti in ipotesi di re-
zando anche i dati di imprese concorrenti.
golare avvio dell’attività, per un tempo neces-

Tavola 3 – Esempio con formule

Amministrazione & Finanza n. 1/2015 71


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DIRITTO DEL LAVORO


E DELLE RELAZIONI
INDUSTRIALI
Il Manuale di diritto del lavoro e delle relazioni industriali analizza
in modo approfondito e con taglio operativo tutte le tematiche del
rapporto di lavoro subordinato anche flessibile (contratto a termine ,
part-time, lavoro somministrato), esternalizzato (appalto) ed ai limiti
della subordinazione (parasubordinato, a progetto) risolvendo le que-
stioni più difficili della gestione del rapporto, dei contratti e del con-
tenzioso alla luce della normativa, della giurisprudenza e della prassi
più rilevante. Pone attenzione al diritto sindacale e al sistema di rela-
zioni industriali, con particolare riferimento all’evoluzione e all’assetto
attuale del sistema contrattuale collettivo. Spiega cosa sono e come
funzionano i sistemi di direzione attraverso il “controllo di gestione” e
a cura di
Francesco Rotondi la “gestione del personale” per individuare i comportamenti necessari
a mantenere efficiente ed efficace un’organizzazione.
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Analisi di bilancio

Gli effetti della crisi sulle


dinamiche aziendali spiegata
attraverso l’analisi dei bilanci

Finanza Aziendale
di Marco Fazzini (*)

A partire dal 2008 la crisi ha prodotto rilevanti mutamenti strutturali sulla operatività delle
imprese, a scapito del fatturato, della marginalità e della liquidità. Attraverso l’analisi di bilancio
di alcuni settori dell’economia italiana si tenta di comprendere la portata del cambiamento.

Premessa quelli espressi fra i paesi maggiormente svi-


luppati, al punto di aver segnato per due anni
In un recente contributo (1) su questa rivista
si è esaminato lo stato dell’arte dell’economia consecutivi una contrazione negativa che as-
italiana attraverso l’analisi dei bilanci di ol- sume proporzioni preoccupanti.
tre un milione e centomila società di capitali, Se saranno confermate le stime previste per
evidenziando la difficoltà a pervenire a con- il 2014, nonostante un lieve miglioramento,
clusioni puntuali, in quanto i dati del 2013 – i il PIL continuerà a mantenere segno negati-
più recenti disponibili – fanno trasparire uno vo (-0,4) e solo per l’anno successivo sarà
scenario estremamente complesso, il cui im- possibile assistere ad un recupero (+0,5),
patto non sarà semplice da riassorbire nel che non sarà comunque tale da far segnare
medio periodo. una netta inversione di tendenza rispetto al-
In questa sede l’indagine si sposta sul piano l’attuale recessione.
temporale e si pone l’obiettivo di esaminare, Secondo la ricostruzione operata da Istat, «la
sempre attraverso i «numeri» delle imprese, dinamica ciclica della produzione industriale
cosa è avvenuto tra l’ultimo anno convenzio- italiana negli ultimi sei anni e‘ stata caratte-
nalmente non ancora colpito dalla crisi (il rizzata dalla presenza di due forti recessioni
2007) e quello più prossimo alla data attuale, che hanno determinato, nel periodo compreso
i cui bilanci sono ormai stati nella maggior tra aprile 2008 e novembre 2013, una perdita
parte dei casi approvati e depositati presso il produttiva di circa il 24 per cento portando il
Registro delle imprese (2013). Naturalmente
livello dell’indice su valori inferiori a quelli
la prospettiva di analisi utilizzata non esclu-
dell’inizio degli anni ’90» (Istat, 2014b):
de, ma anzi integra, i dati macroeconomici,
che continuano a costituire la metrica più  la prima fase di contrazione ha avuto luogo
comune per cogliere le dinamiche evolutive tra maggio 2008 e marzo 2009, in conseguen-
di un contesto. za all’esplosione della crisi finanziaria inter-
Ed è proprio da questi dati che è utile partire nazionale e le sue ripercussioni sull’econo-
per tentare di comprendere lo scenario nel mia reale. In quel caso il crollo della doman-
quale, da alcuni anni, si stanno muovendo da estera, associato alla forte e repentina ca-
le imprese del nostro Paese. duta degli scambi commerciali, ha rappre-
Come si può osservare in Tavola 1, nel 2007
il PIL italiano, pur inferiore a quello delle
economie avanzate, era sostanzialmente in Note:
(*) Professore Straordinario di Economia Aziendale
linea con quello statunitense. Con l’avvio del- Università Europea di Roma
la crisi e il suo successivo radicamento, l’Ita- (1) Fazzini M. «Lo stato dell’economia italiana attraverso
lia presenta risultati tra i più deprimenti tra l’analisi dei bilanci» in Amministrazione&finanza n. 8/2014.

Amministrazione & Finanza n. 1/2015 73


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Analisi di bilancio

sentato l’elemento caratterizzante dell’inten- recessione. In tale arco temporale risulta dra-
sa flessione produttiva; sticamente ridotta la produzione delle indu-
 la seconda fase ha preso avvio nel maggio strie del tabacco e dei computer, mentre si so-
2011. Quest’ultima recessione, associata al no fortemente ridimensionate (con una perdi-
forte calo della domanda interna, e‘ partico- ta complessiva superiore al 50 per cento) an-
larmente estesa (ad oggi sono 3 anni e mez- che la fabbricazione di prodotti in legno
zo) e intensa. In particolare, in Italia la ca- (esclusi mobili), i prodotti in calcestruzzo, ce-
duta dell’output si e‘ manifestata con un’am- mento e gesso, la fabbricazione di elettrodome-
piezza maggiore rispetto a quella osservata
Finanza Aziendale

stici, di autoveicoli e motocicli’’. Tra i pochi


tra i partner dell’Unione economica e mone- settori in crescita tra il 2007 e il 2013 sono da
taria (UEM).
citare ‘‘le armi e munizioni, la fabbricazione di
Proprio all’interno della UEM si rileva che il
prodotti di elettronica di consumo audio-vi-
nostro Paese, analogamente alla Spagna ed
escludendo Grecia e Portogallo, è tra quelli deo, i medicinali, gli accumulatori elettrici,
che hanno fatto segnare la più significativa la fabbricazione di prodotti e strumenti di mi-
variazione negativa della produzione indu- surazione».
striale, come ben evidenziato in Tavola 2. In un quadro cosı̀ delineato, i bilanci delle
Come sottolinea l’Istat (2014b), «la maggior società non possono che essere specchio fe-
parte dei gruppi di attività economica nel cor- dele di questa evoluzione, pur se con un mo-
so del periodo gennaio-novembre 2013 ha re- to parzialmente disallineato rispetto a quello
gistrato livelli produttivi largamente inferiori a macroeconomico, dal momento che i tempi e
quelli del corrispondente periodo del 2007, an- l’intensità dell’impatto sono differenti da set-
no precedente l’inizio della cosiddetta grande tore a settore.

Tavola 1 – Evoluzione del PIL (2007-2013)

Fonte: Istat, 2014a

Tavola 2 - Quota di gruppi di attività economica del settore manifatturiero per classe di variazione
percentuale della produzione industriale (2007-2013)

Fonte: Istat, 2014b

74 Amministrazione & Finanza n. 1/2015


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Analisi di bilancio

Base metodologica della ricerca zione della crisi, e quelli del 2013, che costi-
tuisce l’esercizio ad oggi più prossimo;
Istat, nel Rapporto sulla competitività dei set- - i dati sono stati sottoposti ad una statistica
tori produttivi (2014b), al fine di sviluppare descrittiva, coerentemente alla finalità del
l’analisi sulla manifattura italiana durante contributo, che è appunto quella di fornire
la crisi, ha utilizzato una base dati relativa una fotografia della situazione italiana.
a 23 settori ritenuti particolarmente signifi- I dati sono stati estratti secondo l’articolazio-
cativi. In questa sede è stata operata una ne dei codici attività Ateco 2007.
selezione di 14 dei 23 settori, cosı̀ come in-

Finanza Aziendale
dicati in Tavola 3; si tratta di alcuni dei
comparti economici tradizionalmente più Gli equilibri finanziari
rappresentativi dell’economia italiana e nei L’analisi della liquidità è finalizzata ad evi-
quali il nostro Paese esprime – o ha espresso denziare la capacità di un’impresa a fare
– un’eccellenza riconosciuta a livello inter- fronte agli impegni di breve periodo attraver-
nazionale. Proprio in virtù di questa circo- so l’utilizzo del capitale circolante (Ferrero
stanza, gli ambiti in questione dovrebbero et al., 2006). In tale ottica rilevano partico-
aver subito nel corso del tempo una minore larmente l’indice di liquidità e l’indice di di-
volatilità, sia in termini di risultati economi- sponibilità.
ci che sotto il profilo degli equilibri finan- L’indice di liquidità evidenzia quante volte le
ziari. attività correnti più facilmente liquidabili (al
Complessivamente sono stati oggetto di in- netto delle rimanenze) sono superiori o infe-
dagine i bilanci di un campione composto riori alle corrispondenti passività correnti.
da 90.265 società di capitali (a ottobre L’indice di disponibilità, invece, mette a rap-
2014) estratte attraverso il database AIDA porto il totale delle attività correnti e delle
di Bureau van Dijk, che assicura una vastis- passività correnti.
sima copertura delle imprese nazionali (Ta- In entrambi i casi l’indice è da considerarsi
vola 4). positivamente quando è maggiore di 1; se
Per quanto concerne l’aspetto metodologico minore, significa che, astrattamente, un’im-
è opportuno far presente che: presa non è in grado di fare fronte agli impe-
- la ricerca non considera serie temporali, ma gni di breve periodo, fermo restando che la
si focalizza sul confronto tra i risultati del portata segnaletica di tali grandezze non può
2007, ultimo anno precedente alla manifesta- esulare dalle caratteristiche del contesto.

Tavola 3 – Settori utilizzati ai fini dell’analisi

Amministrazione & Finanza n. 1/2015 75


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Analisi di bilancio
Finanza Aziendale
Tavola 4 – Risultati dell’analisi

76 Amministrazione & Finanza n. 1/2015


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Analisi di bilancio

Con riferimento al campione di società esa- la contrazione del credito bancario. Al fine di
minate è interessante osservare che tra il comprendere gli effetti di tale irrigidimento
2007 e il 2013 gli indici subiscono un miglio- sulle condizioni operative delle imprese, è utile
ramento medio di circa il 7%, evidenziando partire dall’esame dell’indice di autonomia fi-
una (teorica) più elevata capacità di fare nanziaria, che è pari al rapporto fra patrimonio
fronte agli impegni a breve. netto e totale delle fonti e indica il livello di
Tale evoluzione è parzialmente spiegabile at- autosufficienza di una società.
traverso: Più elevato è l’indice, maggiore è l’indipen-
. la generalizzata riduzione del giro di affari, che denza dai finanziatori esterni, ma è alquanto

Finanza Aziendale
determina un ridimensionamento strutturale e, complesso definire in termini assoluti una
conseguentemente, una maggiore «facilità» a te- soglia ottimale di riferimento. Le politiche
nere sotto controllo le dinamiche finanziarie; di indebitamento dipendono in buona parte
 la contrazione del credito bancario, che di dalle caratteristiche del business, dal livello
fatto ha determinato una riduzione dei debiti degli investimenti mediamente richiesti e
finanziari, con un apparente beneficio in termi- dal loro turnover, dal posizionamento com-
ni di gestione del capitale circolante; non a caso petitivo, dalla marginalità operativa, dalla fa-
il rapporto D/E tra il 2007 e il 2013 si è ridotto, se di vita dell’azienda, ecc. Evidenze empiri-
in mediana, di quasi il 50% e non certo perché che testimoniano che possono esservi diffe-
le imprese abbiano meno bisogno di capitali o renze anche rilevanti a seconda del settore
godano di un eccesso di flussi di cassa. ed è complesso definire un valore di riferi-
A riprova del fatto che il miglioramento degli mento, in quanto si corre il rischio di incor-
equilibri finanziari non sia legato a un poten- rere in astrazioni che non rispecchiano le va-
ziamento della solidità delle imprese, ma più riegate caratteristiche operative del mercato.
probabilmente ad un ridimensionamento Come si osserva in Tavola 5, l’indice passa da
delle dinamiche aziendali, è utile osservare un valore mediano del 18,9% (2007) ad uno del
l’andamento del ciclo commerciale, che co- 24,1% (2013), con un incremento complessivo
stituisce un’importante determinante del ca- di circa il 27%. Punte significative sono fatte
pitale circolante netto. segnare dalla pelletteria (+30,4%), dalla chimi-
Come si rileva in Tavola 4, dal 2007 al 2013 ca (+32%), dalla farmaceutica (+31,1%), dalla
la durata del ciclo commerciale è diminuita metallurgia (+30,8%) e dal comparto della fab-
in modo del tutto marginale (da 94 a 91 gior- bricazioni di macchinari (+35,4%).
ni), mentre i tempi medi di incasso dei cre-
diti sono rimasti invariati (111 giorni), con Tavola 5 – Indice di autonomia finanziaria (con-
alcuni peggioramenti più marcati nel com- fronto 2007-2013)
parto degli articoli in pelle, in quello del le-
gno, della stampa e della metallurgia.
Ciò significa che sul fronte delle attività cor-
renti non sussistono elementi tali da giustifi-
care il miglioramento degli indicatori finan-
ziari e che l’apparente incremento è essen-
zialmente legato al minor apporto di capitale
da parte del sistema bancario. In assenza di
leva finanziaria adeguata, il rischio è comun-
que quello di scadere verso un nanismo di-
mensionale, contrapposto ad un modello di
crescita globale e integrata intrapreso da im-
prese di altri paesi europei.

La struttura finanziaria
Come appena accennato, i più significativi mu- Apparentemente tale dato potrebbe essere
tamenti tra il 2007 e il 2013 intervengono pro- letto positivamente, in quanto attesterebbe
prio sulla struttura finanziaria, che risente del- la capacità del sistema ad operare in modo

Amministrazione & Finanza n. 1/2015 77


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meno dipendente dal sostegno delle banche. via si tratta di una condizione spesso indipen-
Tuttavia non è cosı̀. dente dalla volontà delle imprese, il cui effetto
Il miglioramento dell’indice non è infatti legato principale, nel breve termine, è la contrazione
ad un incremento del capitale proprio rispetto a del giro di affari e il rallentamento del turnover
quello dei terzi, quanto piuttosto alla riduzione degli investimenti.
di quest’ultimo ad invarianza di patrimonio net- Analogo segnale è fornito dall’indice di inten-
to, esclusivamente in funzione dei vincoli impo- sità del finanziamento, che è determinato at-
sti da Basilea 2 e Basilea 3, nonché da una di- traverso il rapporto tra debiti finanziari e ri-
versa propensione del sistema creditizio a ero- cavi netti; esso esprime il livello di indebita-
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gare finanziamenti in una fase di contrazione mento necessario per realizzare un dato li-
dell’economia. In altre parole, l’indice di auto- vello di fatturato. Più basso è il valore risul-
nomia finanziaria migliora non per una mag- tante, minore è la necessità di ricorrere ai
giore solidità delle imprese, ma per la revoca terzi per sostenere i ricavi delle vendite.
di parte degli affidamenti imposta da un peggio-
rato merito creditizio. Tavola 7 – Indice dell’intensità del finanziamento
Tale circostanza è evidenziata anche dal rap- (confronto 2007-2013)
porto D/E, che si origina dal confronto tra la
posizione finanziaria netta (debt) e il patrimo-
nio netto (equity); maggiore è il risultato del
rapporto, più elevata è l’esposizione nei con-
fronti dei terzi. Pur essendo complesso genera-
lizzare, l’equilibrio si ha quando il rapporto è
pari all’unità, ovvero quando debt e equity so-
no pressoché similari, pur senza prescindere
dalle caratteristiche del settore di riferimento.
Come si osserva in Tavola 6, l’indice passa da
un valore mediano di 55,6% (2007) ad uno
del 30,3% (2013), con una riduzione com-
plessiva di circa il 47%. Punte significative
sono fatte segnare dalla farmaceutica (–
60,0%), dalla fabbricazione di macchinari
(–57,8%), dalla pelletteria (–59,3%), e dall’ab-
Nel caso in esame, il valore dell’indice passa
bigliamento (–75,6%).
in mediana dall’11,6% (2007) al 9,8% (2013),
Tavola 6 – Rapporto D/E (confronto 2007-2013) con una variazione complessiva di –18%. Co-
me si osserva in Fig. 7, le riduzioni più mar-
cate interessano il comparto alimentare (–
22,9%), quello delle bevande (– 24,7%), la
pelletteria (– 37,4%), la farmaceutica (–
34,1%) e la fabbricazione di macchinari e
di autoveicoli (– 24,3%).
Il minor ricorso alla leva finanziaria non dà
tuttavia luogo ad un circolo virtuoso, in
quanto gli indici di redditività (nel prosieguo
esaminati) evidenziano un peggioramento
della marginalità e, pertanto, delle condizio-
ni di equilibrio delle imprese.
Passando alla composizione delle fonti, non
si registrano significative differenze tra il
2007 e il 2013. In entrambi i casi è prepon-
Anche in questo caso apparentemente si assiste derante l’indebitamento a breve (rispettiva-
ad un miglioramento delle condizioni struttu- mente del 96% e 95%) rispetto a quello di
rali delle società del campione per effetto di un medio-lungo periodo (rispettivamente del
«alleggerimento» della leva finanziaria. Tutta- 4% e 5%). Il dato è tanto più sorprendente

78 Amministrazione & Finanza n. 1/2015


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Analisi di bilancio

se si considera che buona parte dei settori pelletteria. Le contrazioni più significative in-
esaminati è hardware intensive o, comunque, teressano la metallurgia (–70,4%), l’industria
con cicli gestionali tendenzialmente orientati del legno (–60,2%), la fabbricazione di autovei-
al medio termine (fabbricazione di automo- coli (–50,7%).
bili, di macchinari, metallurgia, gomme e Il ROA, è dato dal rapporto tra il margine
materie plastiche, etc.). operativo netto e il totale degli impieghi e
Infine, è interessante osservare la riduzione misura la redditività delle attività nel loro
del costo del denaro, che passa dal valore complesso. Nel periodo considerato, in me-
mediano di 6,9% del 2007 a quello di 5,3% diana, il ROA passa dal 4,0% del 2007 al

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del 2013, con differenze significative da set- 2,85% del 2013, con un decremento comples-
tore a settore (Tavola 8). Limitatamente al sivo a livello del campione pari a –28%. Si
2013, si passa infatti da 4,58% della metal- tratta di un dato significativo in quanto
lurgia al 6,09% di abbigliamento/pelle. Tale esprime la capacità potenziale di un’impresa
(nella fattispecie di imprese appartenenti a
effetto è probabilmente legato, oltre che alla
settori rilevanti della nostra economia) di
riduzione dello spread, anche al sistema pre-
creare sufficienti «provviste» per alimentare
miale introdotto da Basilea 2 con la determi- futuri investimenti. La ridotta marginalità
nazione del merito creditizio. non contribuisce a creare le condizioni affin-
ché si verifichi il fisiologico rinnovo dei fat-
Tavola 8 – Costo del denaro (confronto 2007-2013)
tori della produzione, a detrimento della ca-
pacità competitiva e del gap tecnologico con
imprese operanti in altri Paesi.
Tale rischio è confermato anche dal confron-
to tra impieghi e redditività, rappresentato
dal turnover del capitale, che è pari al rap-
porto tra ricavi netti e totale degli impieghi.
Esso permette di accertare quanti euro di
vendite sono stati prodotti per ogni euro di
attività investite nell’impresa. Più il turnover
è elevato, migliore è l’utilizzo del capitale in-
vestito. Anche in questo caso i risultati sono
abbastanza deprimenti. Il turnover passa in-
fatti da 1,03 volte del 2007 a 0,93 volte del
2013, con una riduzione complessiva di circa
il 9%.
La redditività La minore capacità di sfruttamento degli as-
Gli indicatori economici confermano il gene- sets significa minore produzione, difficoltà a
ralizzato peggioramento delle condizioni ge- coprire i costi fissi e a raggiungere il break-
stionali delle imprese facenti parte del cam- even, più contenute risorse finanziarie per
pione selezionato. alimentare i cicli gestionali e i nuovi investi-
IL ROE, che esprime la remunerazione dei soci menti. In altre parole, tutto ciò si traduce in
ed è pari al rapporto tra l’utile di esercizio e il risultati non proporzionati alle capacità del
patrimonio netto, passa da un valore mediano sistema e in un’inadeguata produzione di ric-
di 4,9% del 2007 a quello di 3,45% del 2013, chezza. Tra i settori con la contrazione di
con un decremento complessivo del –15%. Ciò turnover più elevata si segnalano la metallur-
a ulteriore riprova del fatto che il miglioramen- gia (–20,0%), la fabbricazione di autoveicoli
to degli indici di struttura finanziaria non sia (–17,8%) e la stampa (–14,1%).
legato ad un più elevato autofinanziamento, Anche il ROS (return on sales) fornisce un
ma ad un decremento dei finanziamenti ban- riscontro analogo. Esso, si ricorda, esprime
cari messi a disposizione delle imprese. È op- la redditività delle vendite, vale a dire quanta
portuno rilevare che, nel 2013, il ROE settoria- parte dei ricavi è assorbita dalla gestione
le è soggetto ad una certa volatilità da ambito a operativa e, pertanto, quanto di essi residua
ambito: ad esempio, esso passa dall’1,31% del per fare fronte ai proventi e agli oneri delle
comparto bevande (che comunque fa registrare altre dimensioni gestionali.
un incremento rispetto al 2007) al 7,11% della Il ROS è diretta conseguenza della capacità

Amministrazione & Finanza n. 1/2015 79


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delle condizioni di efficienza interna e delle La contrazione dei fatturati risulta evidente
situazioni esterne di mercato. Le prime incido- anche dagli indici di produttività tra cui, ad
no sulla capacità di contenere i costi, di man- esempio, è utile menzionare l’entità dei rica-
tenere un equilibrio economico e di realizzare vi pro-capite. Esso misura gli euro attribui-
determinati volumi produttivi; le seconde in- bili ad ogni dipendente, a prescindere dal
fluiscono invece sulle dinamiche dei prezzi di contributo effettivamente fornito da ciascu-
vendita, dei costi di acquisto (di materie, beni e no nella produzione di ricchezza. Come ri-
servizi) e sulle variabili commerciali. sulta in Fig. 10, in mediana, dal 2007 al
Il ROS segna uno spartiacque critico. Se la 2013, i ricavi pro-capite si sono ridotti di 36
Finanza Aziendale

gestione operativa ha assorbito risorse in ec- euro, con punte che interessano l’industria
cesso a quelle consentite dal livello di fattu- alimentare (–75,8 euro), la metallurgia (–
rato, i ricavi possono non essere sufficienti 67,1 euro) e la chimica (–45,3 euro).
per soddisfare le esigenze delle altre aree ge-
stionali, con la conseguenza di compromet- Tavola 10 – Differenziale dei ricavi pro-capite tra
tere il risultato economico finale. Natural- il 2007 e il 2013 (in euro)
mente un ROS «capiente» non è condizione
sufficiente per assicurare un utile di eserci-
zio, in quanto eventi straordinari potrebbero
alterare gli equilibri complessivi. In linea di
massima, tuttavia, se esso è almeno adeguato
a coprire le necessità della gestione finanzia-
ria, può essere ritenuto congruo.
Per quanto non vi siano valori standard di ri-
ferimento, il ROS risente della struttura dei
costi che caratterizza i singoli business e risul-
ta tendenzialmente migliore in presenza di un
più elevato margine di contribuzione, più com-
presso in presenza di maggiori costi fissi.
Il ROS è passato, in valore mediano, dal 4,27%
del 2007 a 3,15% del 2013, con una riduzione
complessiva di circa il –21%. In buona sostan- In un contesto caratterizzato da un incremento
za, ogni 100 euro di fatturato vi sono, in me- della disoccupazione e da un sistema che vede
diana, 91 centesimi in meno di marginalità contrarsi i posti di lavoro, una riduzione del
operativa, che diventano 1,78 euro in meno fatturato in misura più che proporzionale ri-
nella metallurgia, 1,59 euro in meno nell’indu- spetto a quella dei dipendenti costituisce un
stria del legno e 1,54 euro in meno nel caso segnale da monitorare con estrema attenzione.
della stampa. Si tratta, evidentemente, di im-
porti tutt’altro che marginali (Fig. 9). Conclusioni
I risultati contenuti nel presente lavoro sono
Tavola 9 – Differenziale del ROS tra il 2007 e il ben lungi da costituire una sintesi esaustiva sul-
2013 (in euro) le dinamiche che hanno interessato l’Italia tra il
2007 (assunto come l’ultimo anno prima della
crisi) e il 2013 (ultimo anno disponibile). Tutta-
via il focus, condotto su alcuni settori indicati
come rilevanti da parte di Istat, evidenzia quan-
ti ricavi, quanta marginalità e quanta competi-
tività sono state perse in questi ultimi anni. In
presenza di uno scenario cosı̀ articolato è diffi-
cile ipotizzare tempi e metodi per un’inversione
di tendenza, ma è fuori discussione (se i numeri
non mentono) che il cambiamento non potrà
avvenire attraverso tiepide manovre di riordino
economico, bensı̀ per mezzo di interventi che
dovranno essere profondi e strutturali.

80 Amministrazione & Finanza n. 1/2015


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Obbligazioni

Il mini-bond «incentivante»:
il caso Bomi
di Augusto Santoro (*)

Finanza Aziendale
Il panorama dei cosidetti «mini-bond» si è di recente arricchito di uno strumento estremamente
innovativo attraverso l’emissione da parte di una PMI non quotata di una obbligazione corporate
finalizzata non solo a svolgere la tradizionale funzione di raccolta di capitale di debito ma, altresı̀,
a creare dei concreti «incentivi» alla sottoscrizione di tale strumento finanziario ed alla
quotazione delle azioni della società emittente.

Introduzione Si tratta, in estrema sintesi, di uno strumen-


to finalizzato ad incentivare la quotazione di
Il presente scritto nasce con l’obiettivo di PMI, ma che nello stesso tempo – come si
analizzare e riepilogare brevemente i princi- vedrà più approfonditamente – si presta a
pali tratti caratteristici di una innovativa molteplici utilizzi e conformazioni anche
operazione di emissione obbligazionaria po- con funzioni ed obiettivi diversi o parzial-
sta in essere lo scorso 31 marzo 2014 dalla mente diversi (3).
società Bomi Italia S.p.A., holding multina- Oltre al «caso Bomi», il presente lavoro con-
zionale di un gruppo operante a livello glo- sente di ripercorrere brevemente le principa-
bale nel settore della logistica integrata di li caratteristiche dei mini-bond, nonché di
prodotti biomedicali, diagnostici e ad alta provare ad analizzare gli obiettivi, i vantaggi
tecnologia per la tutela della salute (1). Si e gli incentivi (di natura sia civilistica che
tratta in particolare del primo esempio di fiscale) legati all’emissione ed alla sottoscri-
emissione da parte di una società non quota- zione di tali strumenti finanziari.
ta di un cosiddetto «mini-bond» volto nello
stesso tempo al reperimento di fonti alterna- I mini-bond
tive di finanziamento e a creare le migliori
condizioni finalizzate alla quotazione delle Lo strumento del mini-bond, quale efficien-
proprie azioni sul mercato. te modalità di diversificazione delle fonti di
Come si avrà infatti modo di vedere di segui- finanziamento delle piccole e medie impre-
se, nasce nel panorama italiano per effetto
to, l’uso efficiente dello strumento obbliga-
di talune lungimiranti previsioni di legge
zionario non convertibile, attraverso l’abbi-
emanate a partire dal giugno 2012 e succes-
namento di un warrant, consente la creazio-
sivamente nel tempo modificate e migliora-
ne di un meccanismo «incentivante» finaliz-
zato a stimolare, da una lato, la società emit-
tente a mantenere adeguate performance di Note:
risultato che le consentano nel breve periodo (*) Avvocato in Milano
di approdare alla quotazione, e, dall’altro, i (1) Ai fini del presente lavoro è stato ottenuto espresso
sottoscrittori ad investire capitale di rischio consenso dalla società emittente. La documentazione
inerente l’operazione già di dominio pubblica è disponi-
nella società emittente con l’alternativa tra bile sul sito internet dell’emittente www.bomigroup.com,
un consistente rimborso del debito o la tra- sezione Investor Relations.
sformazione del versamento effettuato in (2) Cfr. A. Busani, A. Santoro, in «Il mini-bond spinge in Bor-
equity di una società quotata «a sconto» ri- sa le PMI», Il Sole 24 Ore del 9 aprile 2014, Norme e Tributi,
pag. 41.
spetto al prezzo di mercato e con conseguen- (3) Si veda il recentissimo caso dell’«IPO Incentive Bond»
te maggiore possibilità di liquidazione del- emesso da Credit Acces Asia (cfr. Milano Finanza del 24
l’investimento effettuato (2). ottobre 2014, pag. 13).

Amministrazione & Finanza n. 1/2015 81


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Obbligazioni

te al fine di tenere conto delle peculiarità venti degli obbligazionisti e deducibilità dei
proprie del sistema imprenditoriale italia- costi di emissione dello strumento.
no (4). Quanto alla deducibilità degli interessi passi-
Si tratta in particolare di una obbligazione vi da parte dell’emittente, è stato previsto an-
societaria (quindi di un titolo di debito co- che per le società chiuse un regime di fisca-
siddetto corporate) emessa da un’impresa lità omogeneo a quello delle società quotate.
non quotata per fini di reperimento di risorse Infatti, risulta attualmente possibile – a dif-
finanziarie in via alternativa al tradizionale ferenza del precedente regime che prevedeva
canale bancario. dei limiti piuttosto stringenti (8) – la deduci-
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È da evidenziare innanzitutto che la norma- bilità degli interessi passivi del bond nei limi-
tiva sopra richiamata non offre una vera e ti del 30% del reddito operativo lordo (ROL)
propria definizione di mini-bond, se non at- della società (i.e. sostanzialmente l’ebitda o
traverso il (non poco complicato) richiamo e margine operativo lordo) a condizione che:
la modifica di previsioni di natura civilistica le obbligazioni siano quotate in un mercato
e fiscale, di talché di «mini» potrebbe rima- regolamentato ovvero in un sistema multila-
nere solo il nome dello strumento non essen- terale di negoziazione, ovvero, i titoli siano
do previsto un taglio minimo o massimo del- detenuti da «investitori qualificati» (9) che
l’ammontare del prestito (5). In estrema sin-
tesi il legislatore ha inteso incentivare – in un
momento di mercato particolarmente critico Note:
per il sistema bancario italiano e per le op- (4) Si vedano in particolare il D.L. 22 giugno 2012, n. 83
portunità di finanziamento delle PMI – l’uso (Decreto Sviluppo), il D.L. 18 ottobre 2012. n. 179 (Decreto
Sviluppo-Bis), il D.L. 23 dicembre 2013, n. 145 (Decreto De-
di strumenti alternativi di approvvigiona- stinazione Italia) ed il D.L. 24 giugno 2014, n. 91 (Decreto
mento di credito. Crescita), quali convertiti dalle relative leggi di attuazio-
Tali incentivi hanno in particolare riguarda- ne.
to profili di natura civilistica e fiscale. (5) Alla data del presente lavoro sono stati emessi sul mer-
cato dei capitali di debito strumenti obbligazionari di ta-
Sotto il primo aspetto è stato modificato il glio molto diversificato, da un minimo di qualche milione
precedente impianto dell’art. 2412 del codice di euro ad un massimo di alcune centinaia di milioni.
civile (6) – il quale, tra l’altro, detta i limiti di (6) Art. 32 del D.L. 22 giugno 2012, n. 83 (Decreto Svilup-
emissione alle obbligazioni societarie in ter- po).
mini di ammontare massimo pari al doppio (7) L’art. 2412 (Limiti all’emissione) del codice civile cosı̀
recita:
del patrimonio netto aziendale – prevedendo «[1] La società può emettere obbligazioni al portatore o
che tali limiti possano essere superati ove le nominative per somma complessivamente non ecceden-
obbligazioni emesse dalla società siano de- te il doppio del capitale sociale, della riserva legale e
stinate ad essere esse stesse quotate in mer- delle riserve disponibili risultanti dall’ultimo bilancio appro-
cati regolamentati o sistemi multilaterali di vato. I sindaci attestano il rispetto del suddetto limite.
[2] Il limite di cui al primo comma può essere superato se
negoziazione ovvero diano diritto ad acqui- le obbligazioni emesse in eccedenza sono destinate alla
stare o sottoscrivere azioni (cosiddette ob- sottoscrizione da parte di investitori professionali soggetti
bligazioni convertibili o con riscatto in azio- a vigilanza prudenziale a norma delle leggi speciali. In
ni) (7). caso di successiva circolazione delle obbligazioni, chi le
trasferisce risponde della solvenza della società nei con-
Per effetto di tale previsione è offerta quindi fronti degli acquirenti che non siano investitori professio-
una maggiore flessibilità anche a società nali.
sottocapitalizzate piuttosto che a entità [...omississ...]
non ancora patrimonializzate (ad esempio [5] I commi primo e secondo non si applicano alle emis-
le newco nell’ambito di operazioni di natura sioni di obbligazioni destinate ad essere quotate in mer-
cati regolamentati o in sistemi multilaterali di negoziazione
straordinaria), ma che godono di un merito ovvero di obbligazioni che danno il diritto di acquisire ov-
creditizio verso i potenziali sottoscrittori ta- vero di sottoscrivere azioni».
le da consentirgli l’utilizzo efficace di detto (8) L’art. 3, comma 115 della Legge 28 dicembre 1995, n.
strumento di approvvigionamento di capita- 549 prevedeva che tali interessi fossero deducibili nei limiti
li. Dal punto di vista fiscale sono stati invece del: «doppio del tasso ufficiale di riferimento, per le obbli-
gazioni ed i titoli similari negoziati in mercati regolamentati
previsti dei pregnanti incentivi in tema, tra degli Stati membri dell’Unione europea» ovvero «al tasso
l’altro, di deducibilità degli interessi passivi ufficiale di riferimento aumentato di due terzi, delle obbli-
da parte dell’emittente, tassazione dei pro- gazioni e dei titoli similari diversi dai precedenti».

82 Amministrazione & Finanza n. 1/2015


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Obbligazioni

non posseggano, anche per interposta perso- te all’emissione) siano deducibili nell’eserci-
na o tramite fiduciaria, più del 2% del capi- zio in cui sono sostenute, indipendentemente
tale o patrimonio dell’emittente ed il cui be- dal criterio di imputazione a bilancio e, quin-
neficiario effettivo dei proventi sia residente di, secondo il principio di cassa e non di
in cosiddetti paesi «white list» (che consenta- competenza (15).
no cioè un adeguato scambio di informazio- In aggiunta, sono state emanate delle ulterio-
ni con l’Italia) (10). ri previsioni volte a facilitare l’emissione ed
Con riferimento alla tassazione dei proventi il collocamento di tali strumenti finanziari
degli obbligazionisti, è stata invece in più ri- quali, ad esempio, la possibilità di assogget-

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prese prevista l’estensione del favorevole re- tare ad imposta sostitutiva (0,25%) le garan-
gime fiscale dei cosiddetti «grandi emitten- zie di qualunque tipo, da chiunque e in qual-
ti» (11) – con relativa disapplicazione della siasi momento prestate (ad esempio ipoteche
ritenuta alla fonte – anche alle società con sugli immobili dell’emittente ovvero privile-
azioni negoziate in sistemi multilaterali di gio speciale sui beni o pegno sui marchi) in
negoziazione ovvero le cui obbligazioni sia- relazione alle emissioni di obbligazioni o ti-
no quotate su detti sistemi o su mercati re- toli similari, esentandole quindi dalle impo-
golamentati ovvero siano detenute esclusiva- ste di registro, bollo, ipotecarie e catastali
mente da investitori qualificati. ordinariamente dovute (16).
In ragione di quanto precede i proventi dei Le disposizioni sopra esposte hanno quindi
mini-bond (quali ad esempio le cedole di in- avuto l’enorme pregio di allineare i benefici e
teressi) allo stato beneficiano di una favore- le possibilità di approvvigionamento di fonti
vole tassazione in capo al relativo possessore
nei seguenti termini: (i) per i sottoscrittori
non residenti in Italia, gli interessi sui tito- (continua)(9) Per tali si intendono (in virtù del disposto del-
li/obbligazioni sono esenti da imposizioni l’art. 26 del Regolamento Consob n. 16190 recante norme
purché i soggetti che li percepiscono siano di attuazione del Testo Unico della Finanza in materia di
intermediari): Professionali di diritto: banche, imprese di
residenti in stati esteri o territori white list, investimento, altri istituti finanziari autorizzati o regolamen-
depositino i titoli presso un intermediario fi- tati, imprese di assicurazione, organismi di investimento
nanziario residente in Italia oppure presso collettivo e SGR, fondi pensione, negoziatori per conto
una branch italiana di un intermediario non proprio di merci e strumenti derivati su merci, altri investi-
residente (che agisca quindi da eventuale so- tori istituzionali, agenti di cambio, imprese di grandi di-
mensioni, società di cartolarizzazione; Professionali su ri-
stituto d’imposta), forniscano i dati dell’effet- chiesta: investitori che soddisfino almeno due dei seguenti
tivo beneficiario e autocertifichino di posse- requisiti: (i) abbiano effettuato operazioni di dimensioni
dere i requisiti per l’esenzione, (ii) per i sot- significative sul mercato in questione con una frequenza
toscrittori residenti in Italia (cosiddetti«sog- media di 10 operazioni al trimestre nei quattro trimestri
getti nettisti») persone fisiche e società (12), precedenti, (ii) il valore del portafoglio di strumenti finan-
ziari investiti, inclusi i depositi in contante, superi Euro
si applica esclusivamente una imposta sosti- 500.000, (iii) lavorino o abbiano lavorato nel settore finan-
tutiva del 20%, (iii) per tutti gli altri sotto- ziario per almeno un anno in una posizione professionale
scrittori residenti in Italia (cosiddetti «sog- che presupponga la conoscenza delle operazioni o dei
getti lordisti»), i proventi vengono inclusi servizi previsti.
(10) Si veda l’art. 32 del D.L. 22 giugno 2012, n. 83 (Decreto
nel normale reddito d’impresa senza applica-
Sviluppo) quale modificato dall’art. 36 del D.L. 18 ottobre
zione di ritenuta (13); cosı̀ come non si ap- 2012. N. 179 (Decreto Sviluppo-Bis).
plica alcuna ritenuta alla fonte per gli orga- (11) Banche e società le cui azioni sono quotate nei mer-
nismi di investimento collettivo che investa- cati regolamentati.
no oltre il 50% del loro patrimonio in mini- (12) Escluse quelle in nome collettivo, in accomandita
semplice e quelle ad esse equiparate, gli enti non com-
bond e le cui quote siano detenute esclusiva- merciali ed i soggetti esenti dal reddito delle persone giu-
mente da investitori qualificati (14). ridiche.
Per quanto concerne, infine, la deducibilità (13) Si vedano gli artt. 1 e 2 del D.Lgs. 1 aprile 1996, n. 239.
dei costi di emissione dello strumento, è sta- (14) Si veda, da ultimo, l’art. 21 del D.L. 24 giugno 2014, n.
to previsto che le spese di emissione dei mi- 91 (Decreto Crescita).
(15) Si veda l’art. 32 del D.L. 22 giugno 2012, n. 83 (Decreto
ni-bond (e.g. commissioni per eventuale ra- Sviluppo).
ting, commissioni di collocamento nonché (16) Si veda l’art. 12 del D.L. 23 dicembre 2013, n. 145
compensi per prestazioni professionali lega- (Decreto Destinazione Italia).

Amministrazione & Finanza n. 1/2015 83


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Obbligazioni

alternative di finanziamento rispetto al debi- L’ExtraMOT Pro


to bancario a parità di condizioni e conve-
Nell’ottica appena evidenziata ed in sostan-
nienza (anche fiscale) con lo stesso, ben po- ziale contestualità con l’emanazione della di-
tendo altresı̀ i regolamenti dei prestiti obbli- sciplina sopra menzionata (19), Borsa Italia-
gazionari coincidere ampiamente con il con- na S.p.A. ha deciso di creare un apposito seg-
tenuto tipico degli accordi di finanziamento mento dell’esistente sistema multilaterale di
corporate (17). negoziazioni denominato ExtraMOT con l’o-
Ciò è stato confermato dalla nascita, a cui si biettivo di offrire alle aziende italiane un
Finanza Aziendale

è assistito negli ultimi tempi, di una pluralità mercato nazionale obbligazionario flessibile,
di soggetti di diversa matrice (sia bancaria economico ed efficiente in cui cogliere le op-
che finanziaria, piuttosto che legati al mon- portunità e i benefici (anche) fiscali derivanti
do del private equity o del private debt) (18) dal nuovo quadro normativo sopra esposto.
operanti sul mercato obbligazionario, non- Detto segmento, riservato alla negoziazione
ché dalla realizzazione di talune innovative dei titoli di debito esclusivamente da parte di
operazioni da parte di PMI italiane, quali ad investitori professionali e denominato «Ex-
esempio quella in commento. I mini-bond traMOT Pro» (20), rappresenta quindi una
nascono quindi dalla volontà (rectius esigen- pratica modalità attuativa delle novità legi-
slative di cui sopra con il fine di eliminare i
za) delle PMI di diversificare le loro fonti di
principali vincoli all’accesso al mercato dei
finanziamento rispetto alle modalità tipiche
capitali da parte delle PMI italiane non quo-
quali: l’autofinanziamento dalla gestione tate.
corrente (cosiddetto «cash flow»), l’immissio- L’ExtraMOT Pro si caratterizza infatti per
ne di capitali propri, la dismissione di asset essere un mercato non regolamentato parti-
non strategici (cosiddetti «asset striping»), il colarmente flessibile in termini di requisiti di
finanziamento infragruppo, il mercato dei ammissione e di permanenza.
capitali di rischio (private equity), i finanzia- In estrema sintesi, ai fini della quotazione di
menti bancari o pubblici. mini-bond sullo stesso non è infatti richiesta
In tale ottica, i mini-bond risultano comple- alcuna vigilanza da parte della Consob, né
mentari (ad avviso di chi scrive, non sostitu- requisiti di pre-esistenza della società emit-
tivi) delle modalità di approvvigionamento di tente che sarà esclusivamente tenuta ad aver
cui sopra, attenuando la dipendenza della so- pubblicato almeno 2 bilanci di cui l’ultimo
cietà dal canale tradizionale. soggetto a revisione.
Tra gli ulteriori pregi dell’emissione di tali È prevista, in fase di ammissione, la redazio-
strumenti si può quindi annoverare altresı̀
un generale miglioramento della gestione
Note:
corrente (e del merito creditizio) attraverso (17) I regolamenti dei prestiti obbligazionari possono infatti
l’allungamento ad esempio della durata me- tipicamente contenere previsioni quali: tassi di interessi
dia del debito aziendale ed una maggiore sta- fissi, variabili o con capitalizzazione PIK (payment in kind),
previsioni di rimborso anticipato obbligatorio o facoltati-
bilità dello stesso. vo, totale o parziale, casi di rimborso accelerato, possibi-
La PMI si troverà, quindi, a poter decidere se lità di riacquisto del debito (cosiddetto prestiti callable),
finanziare i propri progetti attraverso mezzi ranking e subordinazione o antergazione del debito rispet-
to ad altre forme di finanziamento esistenti o future, cove-
propri o attraverso il canale bancario ovvero
nants finanziari ed obblighi di fare o di non fare, negative
attraverso l’emissione ed il collocamento di pledge, pari passu, ratios di bilancio, limitation on indeb-
uno strumento obbligazionario in grado di tedness, use of proceeds, clausole di change of control o
consolidare il debito aziendale (magari sosti- obblighi di report, presenza di garanzie reali o personali.
(18) Secondo Milano Finanza i soggetti attivi sul mercato a
tuendo o quantomeno aggiungendo tale tipo- giugno 2014 sarebbero oltre 25 per una raccolta di circa 5
logia di debito a quello tipicamente banca- miliardi di euro.
rio) con un indebitamento strutturale e di (19) Il segmento professionale del mercato ExtraMOT na-
sce nel febbraio 2013.
lunga durata rispetto al «pericoloso» finan-
(20) Si veda di A. Varetti Liban «ExtraMot-PRO, piattaforma
ziamento a breve termine o addirittura a re- multilaterale per la quotazione dei mini bond» in Ammini-
voca. strazione&Finanza n. 4/2014, pag. 65.

84 Amministrazione & Finanza n. 1/2015


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Obbligazioni

ne di un documento di presentazione a strut- zione di un prezzo di riferimento dello stesso


tura fissa (21) particolarmente snello avente – di una maggiore liquidabilità delle obbliga-
ad oggetto talune informazioni sull’emittente zioni sul mercato borsistico ed in generale
e sullo strumento e, in fase on-going, la pub- dei capitali.
blicazione del bilancio sottoposto a revisio-
ne, talune informazioni cosiddette «price Il caso Bomi
sentitive» (sul proprio sito internet) cosı̀ co-
me alcune informazioni di natura tecnica re- In tale ottica e con l’obiettivo di cogliere al-
lative allo strumento (quali la cedola, il pa- cune delle novità sopra richiamate, Bomi Ita-

Finanza Aziendale
gamento degli interessi, il rimborso o la sca- lia decide quindi di porre in essere una inno-
denza anticipata etc..). vativa operazione dai seguenti contorni. Vie-
Il procedimento di ammissione è anch’esso ne quindi emesso (23) uno strumento obbli-
particolarmente snello prevedendo – al veri- gazionario non convertibile per un ammon-
ficarsi delle condizioni minime – una tempi- tare (integralmente collocato) di Euro 1,5
stica di soli 7 giorni di mercato aperto per milioni costituito da n. 1.500 obbligazioni
l’ammissione a quotazione ed i successivi 2 emesse «alla pari», cioè al valore nominale
giorni per l’inizio delle negoziazioni sul siste- di Euro 1.000 cadauna, con un lotto minimo
ma di scambi. di acquisto di n. 50 obbligazioni (quindi per
In tale ottica, ove la società possegga le ca- un investimento minimo di Euro 50.000 per
ratteristiche di massima per l’emissione di singolo sottoscrittore).
tale strumento obbligazionario, l’ammissio- Lo strumento obbligazionario viene quota-
ne a quotazione del mini-bond potrà avveni- to (24) sul segmento professionale dell’Extra-
re, dal punto di vista strettamente procedu- MOT e le caratteristiche principali del mede-
rale e tralasciando le fasi propedeutiche al- simo possono essere sintetizzate come segue:
l’operazione, in pochi giorni lavorativi dalla 1) una durata di tre anni dalla data di emis-
decisione relativa all’emissione dello stru- sione, con rimborso in unica soluzione (co-
mento. siddetto «bullet a scadenza»);
È da sottolineare in ogni caso che l’operazio- 2) un tasso di interesse nominale fisso del
ne riguarderà comunque un processo che ne- 7,25% su base annua con pagamento di una
cessariamente dovrà tenere conto delle pecu- cedola di interessi semestrale posticipata;
liarità tipiche di una emissione obbligaziona- 3) il rimborso anticipato automatico ed ob-
ria e relativa quotazione dello strumento, per bligatorio del prestito «alla pari», al verifi-
cui saranno necessarie tutte le cautele pro- carsi dell’ammissione a quotazione delle
prie di un processo (seppur molto flessibile
e semplificato) di listing (22).
Note:
La Tavola 1 riepiloga in forma grafica le tem-
(21) Il Documento di Ammissione dovrà contenere – ai
pistiche tipiche di un processo di emissione, sensi del regolamento del mercato ExtraMOT – le seguenti
collocamento ed ammissione a quotazione informazioni: (1) persone responsabili, (2) fattori di rischio,
su ExtraMOT Pro di un mini-bond. (3) informazioni sull’emittente, (4) struttura organizzativa,
Dal punto di vista della convenienza alla (5) principali azionisti, (6) informazioni finanziarie (sostitui-
bili con l’ultimo bilancio allegato al documento), (7) infor-
quotazione dello strumento – oltre alle più mazioni sugli strumenti finanziari da ammettere a quota-
visibili opportunità dettate dalla sopra espo- zione e (8) ammissione e modalità di negoziazione.
sta disciplina di carattere civilistico e fiscale (22) Si applicano infatti le previsioni relative ai potenziali
(ed alle deroghe ivi previste) – i benefici tipi- reati di falso in prospetto nonché la normativa in materia
ci di un processo di quotazione possono al- di insider trading e market abuse.
(23) L’emissione del prestito viene deliberata dal Consiglio
tresı̀ identificarsi nella possibilità di trasfor- di Amministrazione di Bomi Italia S.p.A. in data 28 febbraio
mare gli oneri finanziari dello strumento (ti- 2014, con l’obiettivo di collocarlo ai vari investitori nell’ar-
picamente maggiori rispetto al debito banca- co del mese successivo.
rio) in costi di marketing, in una maggiore (24) Il prestito viene ammesso a quotazione in data 27
visibilità sul mercato (cosiddetta «brand dif- marzo 2014 con inizio delle negoziazioni sul mercato dal
31 marzo 2014. La data di emissione (cosiddetta «issue
fusion») anche internazionale e verso clienti date») e godimento del prestito coincide per esigenze di
e fornitori nonché nella possibilità per i por- regolamento del prezzo delle obbligazioni con la data di
tatori dello strumento – a fronte della forma- inizio delle negoziazioni. Cfr. Tavola 1.

Amministrazione & Finanza n. 1/2015 85


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azioni dell’emittente sul sistema multilatera- carsi della quotazione delle azioni di Bomi
le di negoziazione (non regolamentato) AIM su AIM Italia/Mercato Alternativo del Capita-
Italia – Mercato Alternativo del Capitale or- le (o altro mercato equivalente sostitutivo
ganizzato e gestito da Borsa Italiana (an- dello stesso);
ch’esso destinato alla quotazione delle PMI); – un prezzo di esercizio (cosiddetto «strike
4) il rimborso anticipato facoltativo del pre- price») scontato del 25% rispetto al prezzo
stito «alla pari» su richiesta del singolo sot- di IPO (Initial Public Offering);
toscrittore, al mancato verificarsi della quo- – l’attribuzione di un numero di azioni varia-
tazione entro il termine del secondo anno bile in relazione al numero di warrant portati
Finanza Aziendale

dalla data di emissione ovvero in caso di sfo- in sottoscrizione rapportato al prezzo di IPO;
ramento dei parametri finanziari previsti nel – la possibilità di pagamento dello strike pri-
regolamento del prestito (25); nonché ce in danaro o a mezzo di compensazione
5) un pay-out maggiorato del 10% (cosiddet- con quanto dovuto dall’emittente a titolo di
to «aggio») in caso di rimborso a scadenza rimborso del prestito obbligazionario per ef-
naturale dello strumento, cosı̀ da restituire, fetto dell’IPO;
al termine dei tre anni, il 110% del debito in
caso di mancata quotazione.
Con l’obiettivo di rendere maggiormente ap- Note:
petibile la sottoscrizione dello strumento ob- (25) Il regolamento del prestito prevede il rispetto da par-
te dell’emittente, per tutta la durata del prestito, dei se-
bligazionario, in aggiunta al prestito, la so- guenti parametri finanziari: PFN/Patrimonio Netto < 3 (a
cietà emittente assegna gratuitamente (26) ai livello consolidato); PFN/Ebitda < 2,5 (a livello consolida-
sottoscrittori delle obbligazioni complessivi to).
n. 1.500.000 warrant (27) (ovvero dei diritti (26) Nello specifico il rapporto di assegnazione è di 1.000
warrant ogni obbligazione sottoscritta.
di opzione) per la sottoscrizione di un appo- (27) Il warrant è un diritto di opzione, nel caso di specie, a
sito aumento di capitale (28) a servizio degli sottoscrivere le azioni Bomi Italia rivenienti da un apposito
stessi. aumento di capitale. Il Glossario Finanziario di Borsa Italia-
Detti warrant, nominativi e liberamente tra- no definisce tale strumento come: «Strumento finanziario
derivato che attribuisce al possessore il diritto di acquista-
sferibili, presentano le seguenti caratteristi- re (warrant call) o di vendere (warrant put) l’attività sotto-
che: stante a (oppure entro) una determinata scadenza ad un
– una durata di tre anni dalla data di emis- prezzo predeterminato».
sione (pari quindi al prestito obbligaziona- (28) Sempre il 28 febbraio 2014 l’Assemblea di Bomi Italia
delibera l’assegnazione gratuita dei warrant ed il relativo
rio); aumento di capitale a servizio per un ammontare com-
– la possibilità di esercizio degli stessi (otte- plessivo di Euro 1,5 milioni (pari all’ammontare del prestito
nendo quindi azioni dell’emittente) al verifi- obbligazionario).

Tavola 1 - La timeline tipica di una operazione di emissione, collocamento e quotazione di un mini-bond

86 Amministrazione & Finanza n. 1/2015


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Obbligazioni

– un obbligo di non alienazione (cosiddetto Gli oneri finanziari dello strumento vengono
«lock-up») delle azioni ricevute a seguito del- infatti trasformati in benefici in termini di
l’esercizio dei warrant per 6 mesi dalla data miglioramento del posizionamento del mar-
di IPO (al fine di evitare comportamenti op- chio, migliore pubblicità nei confronti dei
portunistici nella fase appena successiva alla clienti e fornitori, maggiore visibilità inter-
quotazione e/o alterare il prezzo delle azioni nazionale e miglioramento del merito credi-
post IPO). tizio nei confronti delle istituzioni finanzia-
Come si vede dalla breve descrizione dell’o- rie. L’operazione comporta altresı̀ degli ulte-
perazione, la stessa ha quindi il pregio di riori indubbi vantaggi consentendo alla so-

Finanza Aziendale
creare un meccanismo fortemente incenti- cietà emittente di finanziare i propri progetti
vante (da cui il nome «mini-bond incentivan- di sviluppo anche nell’ottica della quotazione
te» o «IPO incentive bond») sia per la società nel breve periodo e di effettuare una vera e
emittente che per i sottoscrittori delle obbli- propria «palestra» con gli investitori istitu-
gazioni. zionali (rendendosi maggiormente traspa-
La prima infatti sarà tenuta a mantenere per- rente attesi anche gli obblighi di informativa
formance di risultato che le consentano un relativi non solo al processo di emissione del
approdo alla Borsa nel breve periodo pena, mini-bond ma anche in fase on-going) per i
da un lato, il rimborso anticipato in caso di futuri sviluppi del proprio business. L’emis-
sforamento dei covenants finanziari o la sione del bond cosı̀ strutturato consente al-
mancata quotazione entro un biennio e, dal- tresı̀ un vero e proprio fast track ed una via
l’altro, la corresponsione di una penale (oltre preferenziale per la quotazione attraverso la
al normale onere finanziario dato dal tasso preliminare apertura del capitale a soggetti
di interesse) pari al 10% del prestito in caso «istituzionali» (anche con l’effetto di accele-
di mancata quotazione entro il termine trien- rare e semplificare la costituzione del flot-
nale dello strumento. tante minimo necessario ai fini dell’IPO)
In aggiunta, l’ammissione a quotazione con- creando nel contempo uno strumento di de-
sente all’emittente, con estrema facilità – da- bito le cui fonti di rimborso sono già sostan-
ta anche l’attribuzione del warrant – di tra- zialmente coperte o facilmente reperibili per
sformare il debito contratto con le obbliga- effetto della stessa quotazione. D’altra parte,
zioni in equity all’atto dell’IPO, creando per- lo strumento – cosı̀ come ipotizzato – com-
tanto una sostanziale copertura a priori dello porta diversi vantaggi anche dal lato del sot-
strumento finanziario ed un bassissimo ri- toscrittore consentendo allo stesso di parte-
schio di default di rimborso. cipare alla creazione di valore della società e,
I sottoscrittori, invece, saranno incentivati a quale diretta conseguenza, di beneficiare di
prestare del danaro all’emittente potendo in- una remunerazione aggiuntiva e preferenzia-
fatti beneficiare – oltre che delle normali ce- le in sede di quotazione delle azioni, legata
dole semestrali – di un rilevante upside in alla preventiva messa a disposizione di risor-
sede di quotazione, acquistando (rectius con- se finanziarie alla società rispetto al mercato
vertendo) le azioni della quotanda con uno dei capitali, e nel contempo, di avere una via
sconto del 25% del prezzo di IPO, con facoltà preferenziale per la conversione del debito in
altresı̀ di compensare (dato il meccanismo di capitale della quotanda.
rimborso obbligatorio del prestito) quanto
dovuto dall’emittente a titolo di rimborso Conclusioni
del bond con quanto dovuto dai portatori
dei warrant a titolo di sottoscrizione dell’au- Il mini-bond incentivante si presenta quindi
mento di capitale loro dedicato a servizio come un utile strumento volto ad accelerare
della sottoscrizione delle azioni della quo- il perseguimento di determinati obiettivi
tanda. aziendali (nel caso di specie la quotazione).
La Tavola 2 mostra in forma grafica i possi- Conformato come nel caso di Bomi, lo stru-
bili effetti della sottoscrizione del prestito. mento ha l’obiettivo principale di creare i
Oltre a quanto sopra il mini-bond incentivan- migliori presupposti (anche dal punto di vi-
te presenta degli ulteriori benefici in capo sta patrimoniale) per l’accrescimento del va-
alla società emittente. lore aziendale nel breve periodo (senza d’al-

Amministrazione & Finanza n. 1/2015 87


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Tavola 2 - Esempio degli effetti della sottoscrizione del prestito obbligazionario con abbinati warrant
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88 Amministrazione & Finanza n. 1/2015


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tra parte aprire il capitale di rischio a sogget- sitions consentendo ai sottoscrittori un im-
ti terzi) e la successiva ammissione a quota- mediato upside in sede di acquisizione da
zione beneficiando di tale maggior valore. Lo parte del soggetto terzo ovvero nelle opera-
strumento, data la sua duttilità, può essere zioni di cosiddette «accelerated IPO» (29) di
però anche utilizzato per altri e diversi fini derivazione anglosassone. Si ritiene quindi
quali ad esempio la possibilità (da parte di che si possa assistere nel breve periodo ad
operatori di private equity) di venire in pos- ulteriori operazioni innovative basate su
sesso delle maggioranza del capitale sociale meccanismi simili a quelli dell’incentivante
della società investita attraverso l’esercizio mini-bond Bomi.

Finanza Aziendale
del warrant in caso di ipotesi patologiche,
venendo cosı̀ a controllare il processo di ri-
strutturazione aziendale (in via sostitutiva ad
una tipica garanzia pignoratizia e sua escus- Nota:
(29) Si intendono con tale termine le operazioni finalizzate
sione in caso di default). Il mini-bond cosı̀ indifferentemente all’IPO ovvero alla cessione ad un ope-
strutturato potrebbe essere altresı̀ utilizzato ratore di private equity secondo la migliore offerta deri-
per accelerare operazioni di Mergers&Acqui- vante da un processo di asta competitiva.

Amministrazione & Finanza n. 1/2015 89


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Analitico

Analisi di bilancio rischio di (-) ................................................. 55


break even analysis .................................... 46, 73
per indici ..................................................... 73 Finanziamenti
crediti
Bilancio
– obbligazioni ............................................... 55, 81
bilancio sociale
– modelli ....................................................... 37 Gestione
conto economico
– imposte sul reddito .................................... 9 controllo di gestione
liquidazione di società – strumenti per il (-) ..................................... 46
– aspetti contabili ......................................... 21 costi
– bilancio ...................................................... 21 – analisi dei (-) ............................................. 46, 65
Indice analitico

– principi contabili ....................................... 21 – misurazione dei (-) .................................... 46


obbligazioni – tipologie ..................................................... 46
– aspetti contabili ......................................... 81
marketing
principi contabili
– internazionali ............................................ 9 – strategie ...................................................... 37
– nazionali .................................................... 9, 21 rischio
principi di redazione del bilancio – di credito .................................................... 55
– principi contabili ....................................... 9, 21
Revisione
Borsa e mercati finanziari
revisori ......................................................... 32
mercato mobiliare
– mercati gestiti da Borsa Italiana ............... 81 Società
strumenti finanziari
– obbligazioni ............................................... 81 liquidazione ................................................. 21
società quotate ............................................. 81
Commercio internazionale
sostegno all’internazionalizzazione Valutazione d’azienda
– organismi nazionali .................................. 55 creazione di valore (-) ................................. 37
metodi di (-) ................................................. 65
Credito
credit management ...................................... 55

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