Suolo Parte I

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CHIMICA DEL SUOLO

• SUOLO è la parte più esterna della superficie terrestre, è il


risultato delle trasformazioni delle rocce da parte di:
• fattori fisici legati al clima (azione erosiva degli agenti
atmosferici, dei fiumi, dei mari, dei ghiacciai)
• fattori chimici legati alla tipologia delle rocce madri e dei
minerali (trasformazioni chimiche del terreno ad opera
dell'acqua e dei costituenti dell'atmosfera)
• fattori biologici (azione di trasformazione degli organismi,
uomo incluso, e dei microrganismi)
COS’È IL SUOLO?

Il suolo è un corpo tridimensionale naturale che si


forma all’interfaccia tra atmosfera, biosfera,
idrosfera e litosfera:
1) è diviso in strati (orizzonti)
2) ha la capacità di permettere lo sviluppo di piante
con radici in ambienti naturali.
I suoli sono continuamente attraversati da flussi di energia
(raggi solari) e di materia (acqua, sostanza organica ed
inorganica) scambiati con l’ambiente esterno. Il suolo
costituisce perciò un sistema aperto in equilibrio dinamico
con l’ambiente ed in continua evoluzione.
I limiti di un suolo sono:
-Superiore con aria, acqua, piante o materiale vegetale non
decomposto;
-Inferiore: passaggio alla roccia intatta e in ogni caso
arbitrariamente non più di 200 cm dalla superficie.
• Il suolo: una miscela complessa di solidi
(inorganici e organici), gas, acqua e
microrganismi
• Le diverse fasi sono in equilibrio dinamico
 le reazioni dei solidi influenzano la qualità dell’acqua e
dell’aria;
 l’acqua e l’aria provocano la degradazione dei solidi
 i microrganismi catalizzano molte di queste reazioni
• Il suolo assolve a funzioni essenziali

– Mezzo per la crescita di piante (e animali)

– Riserva d’acqua

– Ricicla il materiale vegetale e animale

• Il suolo può essere perduto, degradato o


migliorato da processi naturali e attività
antropiche
Il suolo comprende 4 principali componenti:

1. Particelle minerali
– Minerali primari/secondari

2. Materia organica (SOM) (2-6 % volume)


3. Acqua
– Soluzione del suolo
4. Gas (aria)
– Occupa i pori non occupati dall’acqua
– Alto contenuto di CO2
– Composizione variabile (anche giornalmente e
stagionalmente)
Composizione in volume
DA COSA SONO COMPOSTI I SUOLI ?

La componente
SOLIDA:
a- frazione minerale
inorganica primaria:
sono i costituenti
ereditati dalla roccia
madre che si sono
conservati e che
costituiscono la parte più
grossolana. A seconda
della roccia d’origine
avremo diversi minerali.
DA COSA SONO COMPOSTI I SUOLI ?

La componente
SOLIDA:
b- frazione minerale
inorganica secondaria o
di neoformazione: i
componenti derivano
dalla trasformazione
minerali primari e
costituiscono le parti più
fini. Si possono formare
argille, ossidi e idrossidi.
DA COSA SONO COMPOSTI I SUOLI ?

La componente
SOLIDA:

c- frazione organica:
deriva dalla
decomposizione di resti
vegetali e animali.
DA COSA SONO COMPOSTI I SUOLI ?

La componente LIQUIDA
(soluzione del suolo) e
quella GASSOSA (aria)
riempiono gli spazi vuoti
presenti tra le particelle. La
loro presenza è
indispensabile per lo
sviluppo del suolo e quindi
anche della vegetazione e
degli organismi animali che
vivono al suo interno.
FASE GASSOSA

Aria
nell’atmosfera Aria nel suolo

O2 + CO2 21% O2 + CO2 21%

CO2 0,03% CO2 0,1 - > 5%

Il contenuto in CO2 nella fase gassosa del suolo


dipende dall’attività microbica, dall’attività
radicale e dalla velocità di diffusione verso
l’atmosfera
orizzonte O, ricco di materia organica non
decomposta o parzialmente decomposta;
orizzonte A, ricco di minerali erosi dagli
agenti atmosferici e di humus derivante da
sostanze organiche provenienti dalla
decomposizione degli organismi;
orizzonte E, caratterizzato dalla presenza di
particelle minerali (silicati, ferro, alluminio);
orizzonte B, presenta una minore attività
biologica e contiene argille e ossidi di ferro e
alluminio provenienti dagli strati superiori;
orizzonte C, nel quale arrivano le radici degli
alberi; presenta scarsa attività biologica;
orizzonte R, consistente in un letto roccioso
generalmente costituito dalla roccia madre
non disgregata.
PROFILO: sezione verticale del suolo in cui si osservano strati
(ORIZZONTI ) uniformi, disposti parallelamente alla superficie del suolo
COME E PERCHE’ SI FORMA IL SUOLO: QUALI
SONO I PROCESSI PEDOGENETICI?

Alterazione fisica
• processi meccanici che determinano movimenti
di materia, sgretolamento e omogeneizzazione.
• cicli di gelo e disgelo che causano l’allargamento
delle fratture nelle quali si raccoglie l’acqua,
• processi di bioturbazione (movimenti di massa
dovuti a fenomeni biologici)
• contrazione ed espansione delle argille.
COME E PERCHE’ SI FORMA IL SUOLO: QUALI
SONO I PROCESSI PEDOGENETICI?
Alterazione chimica
• legata all’acqua e a gas atmosferici che reagiscono con i
minerali causando forti alterazioni.
Ad es.
 Ossidazione: il Fe2+ dei minerali reagisce con l’ossigeno contenuto
nell’acqua o nell’atmosfera formando ossidi di Fe 3+; la reazione
indebolisce la struttura interna della roccia disgregandola.
 Idrolisi: gli ioni H+ dell’acqua reagiscono con i componenti della
roccia scambiandosi di posto con altri cationi e destabilizzando la
struttura che diviene più vulnerabile agli agenti atmosferici.
COME E PERCHE’ SI FORMA IL SUOLO: QUALI
SONO I PROCESSI PEDOGENETICI?
Alterazione chimica
• legata all’acqua e a gas atmosferici che
reagiscono con i minerali della roccia causando
forti alterazioni.
Ad es.
• Decarbonatazione: dissoluzione dei carbonati.
• Lisciviazione: processo di dissoluzione dei sali (solubili): nitrati,
bicarbonati e solfati
COME E PERCHE’ SI FORMA IL SUOLO: QUALI
SONO I PROCESSI PEDOGENETICI?

Alterazione biologica
• Mineralizzazione: quando piante e animali muoiono,
particolari microrganismi (batteri, funghi, alghe e
protozoi) provvedono alla loro decomposizione e
trasformazione da sostanza organica ad inorganica.
• I microrganismi utilizzano la sostanza organica come
fonte di energia (per la loro crescita e riproduzione) e
rilasciano nel suolo sostanze nutritive (ioni inorganici
ammonio, nitrati, nitriti, ecc.) che fertilizzano il suolo.
• E' un processo rapido che porta alla formazione di
sostanze semplici, solubili o gassose.
COME E PERCHE’ SI FORMA IL SUOLO: QUALI
SONO I PROCESSI PEDOGENETICI?

Alterazione biologica
Umificazione
• Enzimi di funghi e batteri decompongono la sostanza
organica, formando molecole complesse colloidali:
l’humus (lignina e derivati, proteine, carboidrati,
grassi, cere, acidi organici e alcooli che formano un
residuo scuro, solo parzialmente solubile). E’ di
colore marrone scuro e contiene C, N, P e S in
rapporto di 100 : 10 : 1: 1 .
COME E PERCHE’ SI FORMA IL SUOLO: QUALI
SONO I PROCESSI PEDOGENETICI?

• L’humus adsorbe cationi come Ca, K, Mg


(sostanze nutritive) che diventano disponibili
per le piante invece di venire lisciviati;
• aggiunto ad una tessitura sabbiosa agisce da
legante tra le particelle
• aggiunto ad una tessitura argillosa facilita il
drenaggio.
• le molecole possono legarsi ad argille e
ossidi.
COME E PERCHE’ SI FORMA IL SUOLO: QUALI
SONO I PROCESSI PEDOGENETICI?

• Alterazione biologica
• Immobilizzazione: la trasformazione delle
sostanze inorganiche in sostanze organiche da
parte di piante e microrganismi (es. forme
organiche da ammonio, nitrato, nitriti).
Concentrazione di importanti ioni nella
soluzione del suolo

Ione mg/L Molarità, x 10-6


Interazioni suolo-ioni

• I soluti della soluzione sono la sorgente di ioni


nutritivi delle piante
• Gli ioni entrano nella soluzione attraverso:
 degradazione dei minerali
 decomposizione della sostanza organica;
 precipitazioni atmosferiche
 irrigazione
 rilascio di ioni da parte dei colloidi del suolo
• Il suolo ha capacità di ritenere gli ioni per
renderli disponibili per le piante:
il dilavamento avviene, ma non è di entità tale
da impedire che gli ioni possano essere
riciclati un elevato numero di volte tra suolo,
piante e organismi animali.
Un suolo ha una dinamica ideale dei nutrienti se questi possono essere
immagazzinati in forma strettamente legata, e perciò protetti dalla lisciviazione,
ma prontamente mobilizzabili in caso di perdite

Nutrienti Nutrienti Nutrienti


solubili scambiabili di riserva

I nutrienti si trovano nel suolo in 3 forme:


• solubili nella soluzione del suolo: non essendo legati, sono prontamente
disponibili;
• scambiabili: cationi e anioni strettamente legati a complessi di scambio
elettricamente carichi (particelle di argilla e humus) e in generale facilmente
disponibili;
• di riserva: nutrienti che si trovano in composti poco solubili; una piccola frazione
è prontamente mobilizzabile e perciò parzialmente disponibile, ma la maggior
parte è praticamente non disponibile per lungo tempo.
• I meccanismi di ritenzione sono:
 lo scambio cationico e anionico
 la precipitazione
 l’attrazione elettrostatica
 formazione di complessi
 assorbimento nelle cellule microbiche
 Ogni ione è coinvolto in più meccanismi e in
misura differente!!
• La complessità delle interazioni degli ioni è
aumentata per effetto delle caratteristiche
colloidali di alcune componenti (argille e
sostanza organica) (dimensioni di m)
• Le particelle colloidali del suolo hanno elevata
superficie specifica e insaturazioni superficiali
(valenze scoperte, carica netta, imperfezioni
cristalline)
Colloidi

Nelle soluzioni, le molecole del soluto si separano le une


dalle altre e si disperdono fra quelle del solvente. Nei
miscugli invece, le molecole non si separano e le particelle
restano compatte. Dal punto di vista delle dimensioni, le
soluzioni sono formate da particelle piccolissime (singole
molecole) ed i miscugli da particelle relativamente grandi.
In posizione intermedia, fra i miscugli e le soluzioni, ci sono
i colloidi.
Colloidi
I colloidi, pertanto, sono dispersioni di particelle molto
piccole, ma non piccolissime. Quello che distingue i
miscugli dai colloidi e dalle soluzioni è dunque la
dimensione delle particelle che li costituiscono. Per
convenzione, un colloide è una dispersione di particelle di
dimensioni comprese fra 0,2 e 0,002 µm (un micrometro,
o micron, = 10-6 metri). Se le particelle sono più grandi di
0,2 µm, si ha un miscuglio, se sono più piccole di 0,002
µm, si ha una soluzione.
COLLOIDI

In generale, i componenti di un colloide sono formati da


piccoli aggregati di molecole, mentre i componenti di una
soluzione sono molecole singole. Però, se queste molecole
sono abbastanza grandi, come capita nel caso di molte
macromolecole, la loro soluzione formerà un colloide.
Quindi, il criterio di distinzione fra colloidi e soluzioni non
può essere la presenza o meno di molecole singole, ma
come dicevamo la dimensione delle particelle che le
compongono.
MISCUGLI COLLOIDI SOLUZIONI

particelle grandi particelle medie particelle piccole


> 0,2 µm 0,2 - 0,002 µm < 0,002 µm
Colloidi del Suolo

• Materia organica e inorganica con granulometria


molto fine (< 2 m) ed elevata area superficiale per
unità di massa”

• Categorie:
– Silicati a strati cristallini e non
– Ossidi di ferro e alluminio
– Materia organica (humus)
Ioni essenziali

Molti degli ioni nella soluzione del suolo e nella fase


solida sono essenziali per le piante
Sono definiti macronutrienti per le piante (H, C, N, O,
Mg, P, S, K e Ca) quelli richiesti in quantità
relativamente elevate
Sono definiti micronutrienti (B, Cl, V, Mn, Fe, Cu, Zn e
Mo) quelli richiesti in quantità relativamente piccole
Piante & Suolo

• Le piante derivano la maggior parte della loro


composizione minerale dal suolo.
• Eccezioni sono ammoniaca, ossidi di azoto e
zolfo che possono assunti direttamente
dall’atmosfera (inquinata)
hv

O2

Il ciclo dei nutrienti si interrompe quando


CO2 vengono asportate le colture. La fertiliz-
H2O zazione ristabilisce il pool dei nutrienti.

Assorbimento

Alterazione
Minerali Mineralizzazione Sostanza organica
Nutrienti
Fissazione

Lisciviazione
Composizione della fase solida del suolo

composizione in peso
sostanza
organica
argilla

sabbia
limo

composizione in volume
sabbia sostanza
organica

argilla
limo
La distribuzione percentuale delle frazioni
granulometriche dei solidi inorganici prende il
nome di TESSITURA.
La tessitura regola molteplici funzioni e proprietà
specifiche del suolo, quali la ritenzione idrica e
dei nutrienti, gli scambi gassosi e la
permeabilità, la plasticità e la lavorabilità.
Sistema internazionele o di Atterberg (diametro in mm)
Comparazione delle grandezze
relative delle particelle del suolo
Barile
Piatto Moneta

Argilla:
<0,002 mm ISSS
Limo:
0,020-0,002 mm ISSS

Sabbia:
2-0,020 mm ISSS
Triangolo delle tessiture

La percentuale delle diverse frazioni granulometriche determina


diversi tipi di terreno:
argilloso
limoso
sabbioso
E diverse loro
combinazioni
Franco: questo termine
indica una tessitura in cui
non c’è prevalenza di
alcuna classe
granulometrica sulle altre.
100 0

90 10

80 20

30
70
argilloso
60 40

50 50
argilloso
limoso
argilloso sabbioso 60
40
franco-limoso
franco-argilloso -argilloso
70
30 franco-sabbioso-argilloso

20 80
franco
franco-limoso
franco-sabbioso
10 90
limoso
sabbioso 100
0
100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0

Sabbia
• I tre grandi gruppi di classi di tessitura riconosciuti sono a
loro volta suddivisi in classi al loro interno:
• Gruppo delle classi sabbiose - In questo gruppo ci sono i
suoli in cui la frazione sabbiosa è superiore al 70% del
totale, e l’argilla inferiore al 15%.
• Gruppo delle classi argillose - Un suolo “argilloso” deve
contenere più del 40% di argilla.
• Gruppo delle classi franche - Un suolo franco è dato dalla
mescolanza, equilibrata, di sabbia, limo e argilla;
conseguentemente, anche le proprietà che condizionano
l’uso del suolo, ad esempio la pesantezza o la leggerezza,
sono presenti in proporzioni equilibrate.
0.02 mm – 2 mm Sabbia
•Visibile senza microscopio
•Forma arrotondata o
angolare
•Le particelle sono di
quarzo se
prevalentemente bianche,
di altri minerali se
colorate.
•Alcune sabbie presentano
colori scuri, gialli e rossi a
causa della presenza di Fe
e Mn.
Suoli Sabbiosi
• Bassa area superficiale
• Scarsa plasticità
• La sabbia presenta pochi nutrienti per le
piante (particelle molto grandi)
• I vuoti tra le particelle sabbiose promuovono il
drenaggio e l’areazione
• I suoli trattengono poca acqua
Argilla

• < 2 mm
• Le particelle più piccole sono colloidali
se sospese in acqua non si depositano
• Grande area superficiale
Suoli Argillosi

•Presenza soprattutto di
microporosità
- movimento di acqua e aria
molto ridotto
•Capacità di trattenere l’acqua
- elevata capacità di assorbire
acqua.
•Adsorbimento elevato di
nutrienti
Limo

0.002 mm - 0.020 mm

• Il quarzo spesso è il
minerale dominante, ma
sono presenti altri
minerali in diversi stadi
di alterazione.
Suoli Limosi
• Le particelle più piccole
trattengono più acqua e
presentano un drenaggio
più lento rispetto a suoli
sabbiosi

• Trattengono più nutrienti


per le piante rispetto alla
sabbia

• Alta erodibilità. Le particelle


più piccole sono soggette ad
una rapida alterazione se
non sono di quarzo
• Sabbia: bassa superficie specifica, scarsa
plasticità, buona aereabilità, buona capacità di
drenaggio, scarsa reattività
• Argille: alta superficie specifica, elevata plasticità
in presenza di acqua, elevata compattezza allo
stato secco, scarsa aereabilità, scarsa capacità di
drenaggio, elevata reattività nei confronti
dell’acqua e degli elementi nutrienti
• Limo: microparticelle di sabbia con proprietà
intermedie tra quelle della sabbia e delle argille
Permeabilità-drenaggio
• I suoli sabbiosi
presentano un facile
drenaggio e una bassa
ritenzione d’acqua.
• I suoli argillosi
presentano un basso
movimento d’acqua
(drenaggio) e alta
ritenzione d’acqua.

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