Piogge Acide
Piogge Acide
Piogge Acide
Nei casi di ricaduta "secca" la forma acida tende a formarsi solo successivamente alla
deposizione sul terreno. Quando invece la ricaduta avviene in modo "umido" tendono a
formarsi acidi prima ancora che l'acqua si depositi sul terreno. Gli ossidi di zolfo a
contatto con l'acqua si trasformano in acido solforico, gli ossidi di azoto in acido nitrico.
Il fenomeno delle piogge acide si generato a partire dalla met del XVIII secolo con
l'inizio della rivoluzione industriale. Le conseguenze delle piogge acide le troviamo
nell'atmosfera,idrosfera,litosfera e biosfera. E' solo da circa una ventina d'anni che l'
umanit si sta accorgendo delle sue conseguenze. Questo fenomeno fa si che negli
organismi diminuisce il loro grado di acidit (il pH) provocandogli problemi abbastanza
seri.
LE CAUSE
Tale fenomeno causato essenzialmente dall'aumento nell'atmosfera di componenti
gassosi quali l'anidride solforosa (SO2) e solforica (SO3) provenienti dalle attivit
industriali e dalle combustioni in genere, il monossido e il biossido di azoto (NO, NO2),
l'anidride carbonica (CO2). Questi gas possono essere trasformati in pochi giorni in acidi
tramite varie reazioni quali la combinazione con l'acqua (H2O) o con il radicale ossidrile
OH. Tali reazioni sono le seguenti:
SO2 + H2O ---> H2SO3 (acido solforoso)
SO3 + H2O ---> H2SO4 (acido solforico)
2NO2 + H2O ---> HNO2 + HNO3 (acido nitroso e nitrico)
NO2 + OH ---> HNO3 (acido nitrico)
CO2 + H2O ---> H2CO3 (acido carbonico)
L'emissione di questi ossidi, oltre a rendere possibile la loro trasformazione chimica,
produce una dispersione ad ampio raggio; cos le sostanze acide vengono deposte su vaste
aree sottovento che ne subiscono gli effetti.
I gas responsabili delle precipitazioni acide sono presenti nell'atmosfera anche per cause
naturali quali eruzioni vulcaniche, temporali, processi di degradazione batterica delle
sostanze organiche, respirazione di piante e animali . Per questo motivo l'acqua piovana in
condizioni normali non neutra (pH 7), ma risulta debolmente acida (pH 5,6).
SO2 + 1/2 O2 ---> SO3
Gli ossidi di azoto sono invece prodotti da qualsiasi processo di combustione ad alta
temperatura che avvenga in presenza di aria: i principali componenti dell'atmosfera,
l'azoto gassoso (N2) e l'ossigeno (O2), per effetto del calore, si combinano
chimicamente formando NO ed NO2 . Tali ossidi provengono soprattutto dai gas di
scarico dei veicoli a motore e degli impianti industriali.
Va ricordata inoltre l'emissione crescente di CO2 che deriva da ogni processo di
combustione, compresa la respirazione degli organismi animali e vegetali. La massiccia
immissione nell'atmosfera di gas inquinanti proviene anche da altre fonti, ad esempio
dalla combustione di biomassa vegetale, tecnica utilizzata soprattutto nelle zone
tropicali per attuare la deforestazione e creare nuovo suolo da destinare a pascoli e
terre coltivabili. Il fenomeno delle piogge acide quindi legato alle molteplici attivit
svolte dall'uomo nei vari settori dell'economia e le conseguenze di tale problema sono
decisamente rilevanti.
I danni maggiori sono provocati dall'SO2 che causa un restringimento temporaneo dei
bronchi.
2) Due sono le principali vie indirette attraverso le quali le piogge acide possono
compromettere la salute umana: l'acqua potabile e i cibi. In entrambi i casi entrano in
gioco i metalli pesanti quali rame, zinco, mercurio, cadmio, alluminio e manganese, che
vengono liberati quando terreni e sedimenti diventano acidi. Questi agenti mobilizzati si
disciolgono nell'umidit del suolo e possono quindi contaminare l'acqua potabile filtrando
dal terreno nei bacini di raccolta o corrodendo i serbatoi e i sistemi di distribuzione.
EFFETTI SUI MONUMENTI
L'azione delle piogge acide ben visibile anche sul patrimonio monumentale (edifici
storici, manufatti in pietra calcarea, statue in metallo, etc.). Numerosi reperti
fotografici testimoniano come molte opere d'arte, dopo aver resistito per secoli senza
subire danni notevoli, sono andate incontro, negli ultimi decenni, a un rapidissimo
deterioramento.
Le piogge acide agiscono sui materiali esposti all'aperto con un duplice meccanismo:
-un'azione chimica di corrosione;
-un'azione meccanica di rimozione del materiale stesso, reso precedentemente friabile e
solubile.
L'acqua, condensando sulle pareti dei manufatti, fa da veicolo per gli agenti inquinanti
solidi, liquidi e gassosi che penetrano nelle porosit. La
condensazione facilitata sulle superfici fredde, quali sono quelle di statue o di palazzi
disabitati. Infine l'umidit facilita la fissazione diretta dei gas a molecola polare. E'
forse questo il meccanismo che sottrae la maggior parte di SO2 all'atmosfera,
depositandola sui monumenti. I monumenti in pietra calcarea sono i pi colpiti, perch
l'acido solforico, contenuto nelle deposizioni acide, corrode il carbonato di calcio di cui
sono costituiti e lo trasforma in solfato di calcio ,che viene facilmente dilavato dalle
acque piovane; cos la nuova superficie risulta esposta ad ulteriori aggressioni e viene
letteralmente consumata.
Per la conservazione dei monumenti, se non possibile un loro riparo in ambienti coperti,
si ricorre oggi a tecniche ancora sperimentali, consistenti nel rivestire le superfici con
prodotti che, oltre ad essere ovviamente incolori, chimicamente inerti ed insolubili,
devono essere anche permeabili al vapore acqueo (per consentire all'umidit presente
sulle superfici di sfuggire liberamente). Inoltre il trattamento dev'essere reversibile,
per garantire la possibilit di un intervento in caso di necessit. Per ora i soli prodotti
con queste propriet sono i perfluoropolieteri (composti chimici di sintesi organica).
POSSIBILI RIMEDI
Il vero rimedio consiste nella prevenzione e quindi nella riduzione delle emissioni di
anidridi di zolfo e di azoto. Smettere di bruciare combustibili fossili per i trasporti e per
la produzione di energia nelle centrali elettriche significherebbe eliminare il problema
alla radice. Comunque importante sottolineare che le tecnologie innovative offrono la
possibilit di ridurre il contenuto di zolfo e azoto:
a) prima della combustione (con riduzione del contenuto di azoto); in questo caso si parla
di tecnica di desolforazione dei combustibili, che pu essere attuata sia sul carbone sia
sul petrolio. In questo modo l'emissione nell'aria di SO2 da tutte le centrali
termoelettriche potrebbe diminuire del 30 - 40 %.
b) durante la combustione (con riduzione del contenuto di azoto); si considera il fatto
che l'azoto proviene dall'aria introdotta durante la combustione e che la formazione
degli ossidi (NOx) dipende dalla temperatura della caldaia. Dunque un metodo quello di
rendere minima la quantit di aria presente nell'impianto e di ridurre la temperatura
massima raggiunta durante i processi di combustione.
c) dopo la combustione (con riduzione del contenuto di zolfo e azoto). In questo caso si
prevede la desolforazione dei prodotti gassosi della combustione e la riduzione dei livelli
di NOx.
L'operazione sugli ossidi di azoto molto pi difficoltosa di quella attuata per la
riduzione di SO2, anche perch gli NOx sono molto stabili (non reagiscono velocemente
con gli assorbenti). La migliore soluzione consisterebbe nella eliminazione delle vecchie
centrali termoelettriche con la conseguente ristrutturazione degli impianti, adattandoli a
nuovi cicli produttivi (in modo da poter ridurre le emissioni di biossido di zolfo dell'80% e
degli ossidi di azoto del 50%).
Un ulteriore problema (non legato alle emissioni delle centrali) la massiccia emissione di
ossidi di azoto prodotta dai veicoli. Fra i rimedi emerge quello che prevede la modifica
dei motori o dei tubi di scarico, installando dei dispositivi adeguati come le marmitte
catalitiche etc.
Un'altra possibilit riguarderebbe la pianificazione della circolazione dei mezzi di
trasporto rendendo ad esempio il traffico pi scorrevole nelle aree maggiormente
congestionate. Inoltre, poich le emissioni di NOx aumentano bruscamente con l'aumento
della velocit dei veicoli, sarebbe necessario intervenire con leggi adeguate sui limiti di
velocit (leggi in parte gi approvate in Italia).
L'obiettivo primario quello di sensibilizzare l'opinione pubblica al problema, convincendo
tutti a servirsi dei mezzi pubblici, soprattutto nelle ore di punta. Tra l'altro questo tipo
di piano per la gestione del traffico presenta ulteriori vantaggi, quali la riduzione del
sovraffollamento e dei rumori nei centri urbani nonch la diminuzione degli incidenti.
L'Unione Europea, pur prendendo atto della Convenzione, non ha, allo stato attuale, la
forza necessaria per imporre al mondo economico una politica di rispetto sostanziale del
valore ambientale. E' evidente che a ci si dovr giungere e ci auguriamo che avvenga al
pi presto, nella convinzione che a seguito di qualsiasi provvedimento, molto tempo passa
prima di una fattiva applicazione.
Il modo migliore per ridurre le emissioni resta quello di usare meno energia.Anche noi
possiamo contribuire in molti modi:
1)ricordarci di spegnere le luci quando usciamo da una stanza.
2)se abbiamo un auto,non usiamola per tragitti brevi.
3)migliorare l'isolamento termico della casa.
4)in ogni situazione,scegliere la soluzione che richiede minore dispendio energetico.
EMISSIONI DI SO2 E DI NOx
Alcune ricerche hanno preso in esame la produzione di inquinanti gassosi nel nostro Paese.
Secondo tali stime oltre il 50% delle emissioni di SO2 e di NOx del territorio nazionale
sono imputabili all'Italia settentrionale. In quest'area il traffico veicolare responsabile
del 30% delle emissioni di SO2, mentre il resto va attribuito a centrali termoelettriche e
ad impianti industriali.
Per l'NOx, invece, il maggior contributo (60%) dato dai gas di scarico dei veicoli a
motore.
Confrontando i dati del I980 con quelli del I986 si osserva un calo delle emissioni totali
di SO2, (per la graduale sostituzione del gasolio con metano, nonch per l'utilizzo di
combustibili a minor contenuto di zolfo), mentre in sostanziale stabilit sono quelle di
NOx.
Sorgenti
SO2 1980
SO2 1986
NOx 1980
NOx 1986
Centrali termoelettriche
1300
1000
350
400
trasporti
170
100
760
810
Industrie
1300
800
300
220
Settore domestico-commerciale
600
150
90
70
Totale
3370
2050
1500
1500
Alcune indagini condotte nei primi anni Ottanta hanno, per, individuato proprio nelle
emissioni industriali la principale causa delle piogge acide che investivano le regioni
orientali degli Stati Uniti e del Canada. Nel 1988, in conformit a quanto stabilito
durante la Conferenza delle Nazioni Unite sulla prevenzione e il controllo
dell'inquinamento atmosferico transfrontaliero tenutasi a Ginevra nel 1979, 25 nazioni
(tra cui tutte le nazioni aderenti all'Unione Europea) hanno ratificato un protocollo per
congelare il livello delle emissioni di ossidi di azoto intorno ai valori registrati nel 1987.
L'Italia ha ratificato il protocollo della Convenzione di Ginevra nel 1982. Negli Stati
Uniti, a seguito degli emendamenti apportati nel 1990 al Clean Air Act del 1967 (un
decreto statunitense sull'inquinamento atmosferico), nel paese sono state introdotte
nuove norme che hanno imposto alle centrali termoelettriche di ridurre le emissioni di
anidride solforosa a 10 milioni di tonnellate/anno entro il 2000. Nel 1990 il volume di tali
emissioni era pari a 20 milioni di tonnellate/anno.
L'applicazione in Europa del trattato sottoscritto in occasione della Conferenza di
Ginevra ha condotto all'approvazione di diversi protocolli per la riduzione delle emissioni
di ossidi di azoto e di zolfo. La disposizione di interesse pi generale quella che prevede
la dotazione di marmitta catalitica per tutti gli autoveicoli a benzina immatricolati dopo il
1993.