Il portiere Carlo Ceresoli, risultato il miglior estremo difensore del campionato: la positiva stagione tra le file nerazzurre gli valse l'approdo in Nazionale.[3]
Il 10 settembre 1933, all'apertura del campionato, i nerazzurri colsero a scapito del Casale la più ampia affermazione della loro storia in Serie A col punteggio di 9-0[4][5]: le vicende del torneo opposero la Beneamata ad una Juventus storicamente inquadrabile, da parte sua, nel pieno del «quinquennio d'oro».[6] Conquistata la vetta della classifica sin dall'autunno[7][8][9], la formazione interista — già impostasi nel derby meneghino —[10] piegò i torinesi a Milano[11][12], archiviando la fase d'andata con 5 punti di margine sulla rivale.[12][13][14]
Mancato l'allungo decisivo nella tornata finale per via delle battute d'arresto con Napoli e Livorno[15][16], l'Ambrosiana-Inter subì alla quartultima giornata un fatale sorpasso dai piemontesi[12]: la Vecchia Signora incamerò dunque il quarto scudetto consecutivo, con 4 lunghezze sui lombardi.[17] Nel giugno 1934, dopo la Coppa del mondo vinta dall'Italia — affermazione cui l'Ambrosiana-Inter contribuì con la presenza di Allemandi, Demaría e Meazza —[6][12] la compagine milanese disputò la Coppa dell'Europa Centrale venendo eliminata al primo turno.[18]