Bernardon
Bernardon, italianizzato in Bernardone (fl. XIII secolo), è stato un trovatore o joglar occitano di cui conosciamo solo una tenzone composta insieme ad un altrettanto ignoto Tomas, forse un nobile[1].
Anche Gui de Cavalhon in alcuni suoi componimenti si riferisce a un tale Bernardon, probabilmente suo giullare.[2]
«Nostre mieitz princes s'es clamatz
reis de Viena Coronatz:
so sabon ben tuich sici baron;
Ar li vai di tost, Bernardon,
que non giesca de sos regnatz,
si fort ben non era guizatz,
que trop sevens chai en preison.»
«Il nostro mezzo principe si è vantato
re di Vienne incoronato:
come sanno tutti i baroni;
Vagli stosto a dire, Bernardon,
che non esca dal suo regno,
se non è ben scortato,
che troppo spesso va in prigione.»
Il testo descrive il malcostume del tempo, in cui i signorotti locali depredavano i passanti, spesso mettendoli in prigione, a proprio arbitrio. Quindi, ciò che vanta il mezzo-principe, irriso da Gui, è fuori luogo, considerate le circostanze poco propizie per chiunque e, soprattutto, per chi come protezione millanta solo un titolo che non gli serve a evitare la galera.
«A la reïna, Bernardon,
mi vai dire tost e viatz
mil salutz e mil amistatz;
e trasmet li esta tenson.»
«Alla regina, Bernardon,
valle a dire tosto e dalle
mille saluti d'amicizia
e recale questa canzone»
L'invio è indirizzato alla regina Garsenda di Sabran (contessa di Provenza), il che confermerebbe l'epigramma che lo vuole suo amante.[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (FR) Camille Chabaneau, Les biographies des troubadours en langue provençale, su books.google.it, 129. URL consultato il 22 febbraio 2013.
- ^ (FR) I. B. Joudou, Essai sur l'histoire de la ville d'Avignon, su books.google.it, Avignone, 1853, 182. URL consultato il 23 febbraio 2013.
- ^ (FR) Les poètes françois, depuis le XIIe siècle jusqu'à Malherbe: avec ..., su books.google.it, vol. 1, Paris, 1824, 220. URL consultato il 23 febbraio 2013.