Jedoma
Lo jedoma o yedoma (in lingua russa: Едома) è un permafrost loessiano risalente al pleistocene ricco di sostanze organiche (circa il 2% di carbonio rispetto alla massa) con un contenuto in ghiaccio del 50–90% del volume[1]. La quantità di carbonio intrappolato in questo tipo di permafrost è molto più diffuso di quanto originariamente si fosse pensato e può essere di circa 500 GT, vale a dire quasi 100 volte la quantità di carbonio rilasciato nell'aria ogni anno bruciando i combustibili fossili[2]. La fusione dello jedoma è una fonte importante di metano atmosferico (circa 4 Tg di per anno).
Lo jedoma attualmente occupa un'area di oltre un milione di chilometri quadrati nella Siberia nord-orientale, e in molte regioni ha uno spessore di decine di metri. Durante l'ultimo massimo glaciale, quando il livello del mare globale era di 120 m inferiore di quello di oggi, simili depositi ricoprivano aree consistenti delle piattaforme continentali euroasiatiche nord-orientali esposte. Alla fine dell'ultima glaciazione, nel Pleistocene, la transizione all'Olocene, lo scongelamento dello jedoma e i laghi termocarsici che ne sono risultati potrebbero avere prodotto dal 33 all'87% dell'aumento ad alta latitudine della concentrazione di metano atmosferico[3].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) K. M. Walter, S. A. Zimov, J. P. Chanton, D. Verbyla & F. S. Chapin III, "Methane bubbling from Siberian thaw lakes as a positive feedback to climate warming", Nature, 443, 71-75, 2006
- ^ (EN) Seth Borenstein, Scientists Find New Global Warming "Time Bomb", su thewe.cc, 07-09-2006. URL consultato il 27-05-2010 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2011).
- ^ (EN) K. M. Walter, M. E. Edwards, G. Grosse, S. A. Zimov, F. S. Chapin III "Thermokarst Lakes as a Source of Atmospheric CH4 During the Last Deglaciation" Science, 318, 633-636, 2007