Vai al contenuto

Jozef De Kesel

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Jozef De Kesel
cardinale di Santa Romana Chiesa
Il cardinale De Kesel nel 2017
Vobiscum Christianus
 
TitoloCardinale presbitero dei Santi Giovanni e Paolo
Incarichi attuali
Incarichi ricoperti
 
Nato17 giugno 1947 (77 anni) a Gand
Ordinato presbitero26 agosto 1972 dal vescovo Leo-Karel Jozef De Kesel
Nominato vescovo20 marzo 2002 da papa Giovanni Paolo II
Consacrato vescovo26 maggio 2002 dal cardinale Godfried Danneels
Elevato arcivescovo6 novembre 2015 da papa Francesco
Creato cardinale19 novembre 2016 da papa Francesco
 

Jozef De Kesel (Gand, 17 giugno 1947) è un cardinale e arcivescovo cattolico belga, dal 22 giugno 2023 arcivescovo emerito di Malines-Bruxelles e dal 28 giugno dello stesso anno ordinario militare emerito per il Belgio.

Nasce a Gand, città sede vescovile nelle Fiandre, il 17 giugno 1947.

Formazione e ministero sacerdotale

[modifica | modifica wikitesto]

Frequenta la scuola secondaria al Collège Saint-Vincent di Eeklo prima di entrare in seminario nel settembre 1965. Studia filosofia e lettere all'Università Cattolica di Lovanio dal 1968 al 1972.

Il 26 agosto 1972 è ordinato presbitero nella chiesa parrocchiale di Adegem, per la diocesi di Gand, dal vescovo ausiliare Leo-Karel Jozef De Kesel, suo zio.

Il suo primo incarico è quello di insegnante di religione cattolica nel collegio di Eeklo dove è responsabile anche della teologia pastorale scolastica.

Alla Pontificia Università Gregoriana di Roma si laurea in teologia con una tesi dal titolo «Le refus décidé de l'objectivation. Une interprétation du Jésus historique dans la théologie chez Rudolf Bultmann».

Dal 1980 al 1986 insegna teologia dogmatica e teologia fondamentale nel seminario di Gand e, dal 1989 al 1992 all'Università di Lovanio. Dopo aver insegnato presso l'Istituto superiore di scienze religiose di Gand, ne diviene presidente.

Ministero episcopale e cardinalato

[modifica | modifica wikitesto]
Jozef De Kesel durante il concistoro ordinario pubblico del 19 novembre 2016

Vescovo ausiliare di Malines-Bruxelles

[modifica | modifica wikitesto]

Il 20 marzo 2002 papa Giovanni Paolo II lo nomina vescovo ausiliare di Malines-Bruxelles e titolare di Bulna[1]. Il 26 maggio successivo riceve l'ordinazione episcopale, nella concattedrale di San Michele e Santa Gudula a Bruxelles, dal cardinale Godfried Danneels, co-consacranti il vescovo di Gand Arthur Luysterman e l'ausiliare Rémy Victor Vancottem.

Dal 2002 al 2010 svolge l'incarico di vicario per il vicariato di Bruxelles e dal 2010 quello di vicario per il Brabante fiammingo e la zona di Malines.

Vescovo di Bruges

[modifica | modifica wikitesto]

Il 25 giugno 2010 papa Benedetto XVI lo ha nominato vescovo di Bruges[2]; succede a Roger Vangheluwe, precedentemente dimessosi dopo aver ammesso il suo coinvolgimento in un caso di abuso sessuale di minori. Il 10 luglio seguente prende possesso della diocesi. L'annuncio della sua nomina arriva in un momento di crisi nell'episcopato belga.

Nel giugno 2014 si dichiara "senza parole" dopo l'inchiesta su di un diacono di Wevelgem, accusato di eutanasia su una dozzina di pazienti dell'ospedale Menin[3].

Arcivescovo di Malines-Bruxelles

[modifica | modifica wikitesto]

Il 6 novembre 2015 papa Francesco lo nomina arcivescovo metropolita di Malines-Bruxelles, diventando così primate del Belgio, e contestualmente ordinario militare per il Belgio[4]; succede a André-Joseph Léonard, dimessosi per raggiunti limiti di età. Il 12 dicembre successivo prende possesso dell'arcidiocesi alla presenza di centinaia di fedeli e più di 250 ospiti, tra cui il re Filippo e la regina Matilde. Nella sua prima omelia come arcivescovo, afferma di volere una Chiesa più aperta e invita i cristiani ad «essere attenti ai poveri, alle persone più vulnerabili, in particolare quelli che fuggono da guerre e violenza»[5].

Il 26 febbraio 2016 è eletto presidente della Conferenza episcopale del Belgio.

Il 9 ottobre 2016 papa Francesco ne annuncia la creazione a cardinale[6], avvenuta nel concistoro del 19 novembre. Riceve il titolo dei Santi Giovanni e Paolo, di cui prende possesso il 25 marzo 2017.

Il 23 dicembre 2017 è nominato membro del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita e, l'11 novembre 2019, del Pontificio consiglio della cultura.

Nell'aprile 2020 lascia temporaneamente la guida dell'arcidiocesi e la presidenza della Conferenza episcopale per motivi di salute[7].

Il 22 giugno 2023 papa Francesco accoglie la sua rinuncia, presentata per raggiunti limiti di età, al governo pastorale dell'arcidiocesi di Malines-Bruxelles; gli succede Luc Terlinden, fino ad allora vicario generale della medesima arcidiocesi[8].

È considerato uno dei cardinali più progressisti della Chiesa cattolica. Nel settembre 2010 solleva la questione sul mantenimento dell'obbligo del celibato, affermando in particolare che «le persone per le quali il celibato è umanamente impossibile da rispettare dovrebbero anche avere la possibilità di diventare prete». Questa recensione viene sostenuta pochi giorni dopo dai vescovi di Hasselt, Patrick Hoogmartens, e Anversa, Johan Bonny[9].

Alla fine di dicembre 2015, poco dopo il suo insediamento come arcivescovo di Malines-Bruxelles, si dichiara a favore della dimensione istituzionale della clausola di coscienza per gli ospedali su questioni etiche, come aborto ed eutanasia[10].

Nel 2022, insieme ad altri vescovi delle Fiandre, pubblica un documento circa la benedizione delle unioni omosessuali sottolineando tuttavia che tale benedizione non è da intendersi come una diversa forma di matrimonio che rimane un sacramento riservato all'unione tra uomo e donna. Tale disposizione contravviene esplicitamente il Responsum del 2021 pubblicato dalla Congregazione per la dottrina della fede e approvato dal Pontefice in cui si dichiara che non è lecito benedire quel tipo di unioni[11].

Nel suo libro Cristiani in un mondo che non lo è più afferma che il Vaticano II chiama la Chiesa ad aprirsi al mondo in cui vive, in particolare al diaconato femminile e al sacerdozio agli uomini sposati, oltreché alle istanze degli omosessuali.[12]

Genealogia episcopale e successione apostolica

[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

La successione apostolica è:

Pubblicazioni

[modifica | modifica wikitesto]
  • (FR) Jozef De Kesel, Le refus décidé de l'objectivation. Une interprétation du problème du Jésus historique dans la théologie chez Rudolf Bultmann, Editrice Pontificia Università Gregoriana, 1981.
  • (NL) Jozef De Kesel e Ignace de Sutter, U belijden wij, Heilige Vader : hoe katholieken hun geloof formuleren en belijden, Tabor, 1985.
  • (NL) Jozef De Kesel, Hoe is Uw naam, Waar zijt Gij te vinden ? : over de verantwoording van het christelijk geloof, Lannoo, 1988.
  • (NL) Jozef De Kesel, Omwille van zijn naam : een tegendraads pleidooi voor de kerk, Lannoo, 1994.
  • (NL) Jozef De Kesel, Dietrich Bonhoeffer, een waarachtig christen, Secretariaat van de religieuzen, 1998.
  • Josef de Kesel, Cristiani in un mondo che non lo è +. La fede nella società moderna, Libreria Editrice Vaticana, 2023, ISBN 9788826607702.
  1. ^ Rinunce e nomine. Rinuncia di Ausiliari di Malines-Bruxelles (Belgio) e nomina di nuovo Ausiliare, su press.vatican.va, 20 marzo 2020. URL consultato il 6 maggio 2020.
  2. ^ Rinunce e nomine. Nomina del Vescovo di Brugge (Belgio), su press.vatican.va, 25 giugno 2010. URL consultato il 6 maggio 2020.
  3. ^ (FR) Un diacre accusé d'euthanasies, su lavenir.net. URL consultato il 5 novembre 2015.
  4. ^ Rinunce e nomine. Rinuncia dell'Arcivescovo di Malines-Bruxelles e Ordinario Militare per il Belgio e nomina del nuovo Arcivescovo e Ordinario Militare, su press.vatican.va, 6 novembre 2015. URL consultato il 6 maggio 2020.
  5. ^ (FR) Malines-Bruxelles: Mgr De Kesel prend possession de son siège, su archivioradiovaticana.va, 14 dicembre 2015. URL consultato il 6 maggio 2020.
  6. ^ De Kesel, il professore-vescovo del dialogo, su lastampa.it, 12 ottobre 2016. URL consultato il 6 maggio 2020.
  7. ^ (FR) Belgique: le cardinal De Kesel se met en retrait pour raison de santé, su vaticannews.va, 14 aprile 2020. URL consultato il 6 maggio 2020.
  8. ^ Rinuncia e nomina dell'Arcivescovo di Mechelen-Brussel (Belgio), su press.vatican.va, 22 giugno 2023. URL consultato il 22 giugno 2023.
  9. ^ (FR) Des évêques belges militent en faveur du mariage des prêtres, su lexpress.fr, 22 settembre 2010. URL consultato il 6 maggio 2020.
  10. ^ (FR) Mgr De Kesel sous le feu des critiques après ses propos sur l'euthanasie, su RTBF Info, 28 dicembre 2015. URL consultato il 6 maggio 2020.
  11. ^ Claudio Del Frate, Belgio, sì dei vescovi alla benedizione delle coppie gay: strappo con il Vaticano, su Corriere della Sera, 20 settembre 2022. URL consultato il 21 settembre 2022.
  12. ^ Come cambia la Chiesa. "È finita l’epoca cristiana. Oggi chi è credente vuole esserlo davvero", su Quotidiano Nazionale, 17 giugno 2024. URL consultato il 19 giugno 2024.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo titolare di Bulna Successore
Joseph Werth, S.I. 20 marzo 2002 – 25 giugno 2010 Jan Sobiło

Predecessore Vescovo di Bruges Successore
Roger Joseph Vangheluwe 25 giugno 2010 – 6 novembre 2015 Lodewijk Aerts

Predecessore Arcivescovo metropolita di Malines-Bruxelles Successore
André-Joseph Léonard 6 novembre 2015 – 22 giugno 2023 Luc Terlinden

Predecessore Primate del Belgio Successore
André-Joseph Léonard 6 novembre 2015 – 22 giugno 2023 Luc Terlinden

Predecessore Ordinario militare per il Belgio Successore
André-Joseph Léonard 6 novembre 2015 – 28 giugno 2023 Luc Terlinden

Predecessore Presidente della Conferenza Episcopale del Belgio Successore
André-Joseph Léonard 26 febbraio 2016 – 3 settembre 2023 Luc Terlinden

Predecessore Cardinale presbitero dei Santi Giovanni e Paolo Successore
Edward Michael Egan dal 19 novembre 2016 in carica
Controllo di autoritàVIAF (EN173066137 · ISNI (EN0000 0000 6124 3357 · BAV 495/184007 · LCCN (ENn82238492 · GND (DE1013753917 · BNF (FRcb17959759g (data)