Vai al contenuto

Rete ferroviaria della Toscana

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Rete ferroviaria della Toscana
Stati attraversatiItalia (bandiera) Italia
GestoreRegione Toscana con RFI e LFI
Lunghezza1563 km
Scartamento1435 mm
Elettrificazione(1060 km)
Ferrovie

La rete ferroviaria della Toscana è costituita da un complesso di linee ferroviarie della lunghezza di 1563 km (la lunghezza totale dei binari è di 2273 km)[1], di cui 1479 in carico a RFI. Queste comprendono anche linee di importanza fondamentale comprese nell'asse ferroviario transeuropeo numero 1 (Berlino-Palermo) che l'attraversa interamente.

Caratteristiche

[modifica | modifica wikitesto]

Il sistema infrastrutturale ferroviario in Toscana è attualmente gestito da due diversi operatori: Rete Ferroviaria Italiana (RFI), che gestisce la rete nazionale (in Toscana 1450 km) e La Ferroviaria Italiana (LFI), che gestisce la tratta Arezzo-Stia-Sinalunga (84 km) di proprietà regionale.[2] I rapporti tra Regione Toscana e RFI sono attualmente disciplinati, limitatamente alla disponibilità della capacità dell'infrastruttura per lo svolgimento dei servizi regionali, da un Accordo Quadro stipulato nel 2016.[3]

Il servizio di trasporto ferroviario è svolto attualmente da due imprese Trenitalia S.p.A. e Trasporto Ferroviario Toscano - TFT S.p.A., operanti rispettivamente sulla rete nazionale e su quella regionale. I rapporti delle due società con la Regione Toscana sono disciplinati da appositi contratti di servizio.[2]

Infrastruttura RFI

[modifica | modifica wikitesto]
Stazione di Pisa

L'infrastruttura ferroviaria della regione gestita da RFI comprende 1479 km di linee in esercizio ed è composta da:[1]

Tra queste:

  • 976 km sono linee elettrificate.
  • 503 km linee non elettrificate.
  • 209 km linee a binario unico.
  • 767 km linee doppio binario.

Per quanto riguarda la sicurezza ferroviaria tutte le linee sono dotate di uno o più sistemi di sicurezza. Nel dettaglio, al 31 dicembre 2022:[1]

Traffico e parco rotabile

[modifica | modifica wikitesto]

Trenitalia ha in Toscana 1723 dipendenti e garantisce ai 206.000 (tra cui 50.000 in possesso di abbonamento) utenti toscani circa 22 milioni di treni per km ogni anno.

Il parco rotabili è costituito da:

  • 93 locomotive, di cui 73 elettriche e 20 a diesel
  • 109 mezzi leggeri elettrici
  • 107 mezzi leggeri termici
  • 533 carrozze

A dicembre 2008 il 96% delle carrozze è stato climatizzato e sono stati rinnovati i sedili.

In Toscana ci sono 37 stazioni dotate di biglietteria, 193 biglietterie self-service, 3947 punti vendita esterni (tabacchi, edicole e bar aderenti alle reti Tabaccai PUNTOLIS e Mooney SpA), 150 monitor che indicano le partenze e arrivi dei treni.

Nella regione vi sono 3 depositi per il materiale rotabile.

La Direzione Regionale Toscana ha conseguito la certificazione di conformità alla norma UNI EN ISO 9001:2000 e SA 8000 per la progettazione e l'erogazione del servizio.[5]

Infrastruttura LFI

[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: La Ferroviaria Italiana.

L'infrastruttura ferroviaria della regione gestita da LFI è composta di:

  • 84 km di linee complementari.

Di queste:

  • 84 km sono linee elettrificate.
Rete ferroviaria del Granducato di Toscana, 1860

Prima dell'Unità d'Italia

[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Storia delle ferrovie nel Granducato di Toscana.

A partire dal 1844, pochi anni dopo l'avvento delle prime ferrovie in Italia, prese avvio la costruzione di linee nel Granducato di Toscana anche per la lungimirante politica di Leopoldo II convinto delle possibilità di sviluppo economico e sociale offerte dal nuovo mezzo di locomozione.

Nel 1859 la Toscana era la terza regione italiana con il maggior numero di ferrovie dopo il Piemonte e il Lombardo-Veneto, raggiungendo i 256 km di strada ferrata. Furono realizzate le linee Leopolda che univa l'importante porto di Livorno, sbocco commerciale del Granducato, con Pisa, Empoli e la capitale Firenze e la linea Maria Antonia verso Prato e Pistoia.

Nel Ducato di Lucca, l'altra entità politica della Toscana preunitaria, Carlo Ludovico di Borbone autorizzò, tre anni prima che il Ducato venisse annesso al Granducato, la costruzione di tre linee ferroviarie verso Pisa, Aulla (realizzata molti decenni dopo) e Pistoia.

Presto Empoli fu unito a Siena, proseguendo verso Chiusi arrestandosi prima dei confini dello Stato Pontificio.

Si cominciò a progettare e realizzare l'ardita Porrettana, che avrebbe messo in comunicazione la rete toscana con le ferrovie del Lombardo-Veneto attraversando lo Stato pontificio e i ducati emiliani.

Il Governo Provvisorio Toscano nel suo anno di vita unificò le società delle Strade Ferrate Livornesi e avviò i lavori per la linea Pisa-Vada, da tempo progettata, e della Cecina-Volterra.

Alla vigilia dell'unità d'Italia il Granducato disponeva di 323 km di ferrovie[6].

Le ferrovie toscane sotto il Regno d'Italia

[modifica | modifica wikitesto]

Il neo re d'Italia si trovò a inaugurare molte linee i cui progetti e lavori erano "eredità" degli stati preunitari.

Già nel 1861 fu inaugurato un collegamento tra Pisa e Pietrasanta via Viareggio, linea prolungata l'anno dopo fino a Massa e nel 1864 fino a La Spezia, embrione della futura ferrovia ligure.

La linea Fernandea da Firenze ad Arezzo fu la prima avviata dopo la costituzione del Regno.

Da Siena si scese verso la Maremma arrivando a Grosseto nel 1871 attraverso la Val d'Orcia e completando la linea costiera Livorno-Collesalvetti-Cecina-Grosseto, oltre alla bretella Pisa-Collesalvetti.

Tra Valdarno e Valdichiana vi fu una evoluzione dei collegamenti con Roma, la nuova capitale del regno: le iniziali Orte-Terontola-Arezzo e Siena-Sinalunga-Chiusi furono riprese e migliorate dal collegamento diretto via Orvieto.

Tanti furono anche i progetti in quegli anni di fervore rimasti sulla carta, vuoi per beghe politiche o per mancanza di finanziatori: Lucca-Empoli, Pontedera-Saline di Volterra, Saline di Volterra-Colle val d'Elsa, Colle val d'Elsa-Massa Marittima, Massa Marittima-Saline di Volterra, Lucca-Modena, Lucca-Reggio Emilia, Firenze-Imola, Stia-Borgo San Lorenzo.. quasi impossibile elencarli tutti. Ogni comunità voleva la ferrovia, "il" mezzo di trasporto per eccellenza, che con il suo sbuffare e le sue folate di fumo nero portava progresso, benessere e spesso il riscatto da un atavico isolamento.

Un nuovo impulso allo sviluppo delle linee si ebbe tra la fine del XIX secolo e la prima guerra mondiale con la realizzazione della Faentina, principalmente ideata per alleggerire la sovraccarica Porrettana, oltre a molte linee di interesse locale, parecchie delle quali nate esclusivamente o comunque con l'intento di servire l'attività mineraria, che in quegli anni raggiungeva il suo massimo storico.

Ventun anni di lavori tra il 1913 e il 1934 permisero di realizzare la direttissima Firenze-Bologna.

Durante il periodo fascista furono realizzate solo alcune opere minori, puntando più al miglioramento delle linee esistenti e allo sviluppo del materiale rotabile, che alla realizzazione di nuove opere.

Lo stato d'eccellenza raggiunto in quegli anni fu azzerato dalla seconda guerra mondiale i cui eventi colpirono pesantemente le ferrovie toscane, bombardate dagli eserciti alleati durante l'avanzata e distrutte dai nazisti durante la ritirata. Per alcune linee secondarie fu la morte, altre hanno dovuto aspettare decenni per essere ripristinate.

Le ferrovie toscane sotto la Repubblica

[modifica | modifica wikitesto]

Gli interventi nel dopoguerra e degli anni cinquanta e sessanta del XX secolo si limitarono al ripristino dei danni di guerra, a parte il completamento della Lucca-Aulla. Il ripristino è ufficialmente terminato solo nel 1999 con la riapertura della Faentina; sono state invece molte le dismissioni di rami secchi.[7]

Solo nel 1970 sono stati riaperti i cantieri, realizzando la Direttissima Firenze-Roma, prima linea ad alta velocità europea a essere stata iniziata, terminata ufficialmente nel 1992 ma in realtà ancora penalizzata nell'avvicinamento a Roma Termini.

Negli anni duemila la riforma del titolo V della Costituzione, introdotta con la legge costituzionale n. 3 del 2001, ha completato un percorso storico-amministrativo iniziato fin dagli anni ’70. La riforma ha posto il "governo del territorio" e le “grandi reti di trasporto e di navigazione” tra le materie di legislazione concorrente, in cui "spetta alle Regioni la potestà legislativa, salvo che per la determinazione dei principi fondamentali, riservata alla legislazione dello Stato". In quest'ottica, nel nuovo millennio, anche la Toscana ha iniziato un proprio percorso autonomo per lo sviluppo del settore ferroviario regionale.[8]

La Regione assieme a Trenitalia, il maggiore operatore della Toscana, ha avviato dal 2004 il progetto Memorario;[9] grazie a questo progetto la quasi totalità delle linee toscane ha orari cadenzati facili da ricordare oltre ad avere treni più frequenti.[9]

La nuova linea AV/AC Firenze-Bologna è stata completata nel 2008 (con l'esclusione dei nodi cittadini di Firenze e Bologna) ed è stata aperta al traffico a dicembre 2009,[10] mentre sono in corso i lavori di attraversamento in sotterranea di Firenze, con la contemporanea realizzazione della nuova stazione di transito (sotterranea), Firenze Belfiore, e il ricongiungimento con la direttissima Firenze-Roma.

Nel 2016 il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e l'amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana Maurizio Gentile hanno firmato un accordo quadro[3] che ha definito gli ambiti entro i quali sviluppare il traffico ferroviario regionale negli anni seguenti favorendo le opere che consentiranno di differenziare le tipologie di traffico, tra cui il restyling di numerose stazioni toscane[11] e il raddoppio ferroviario tra Pistoia e Montecatini.[12][13]

Dal 12 dicembre 2021[14] alcuni convogli del servizio cadenzato hanno assunto il nome di Tuscany Line in ambito di un progetto per promuovere il collegamento circolare che consente di vivere un Grand Tour della regione Toscana,[15] raggiungendo Lucca, Pisa, Pistoia e Firenze.

  Linee Fondamentali della Toscana[1]
Linea Lunghezza Binari Numero stazioni Trazione
Alta Velocità Bologna-Firenze 86 km
Doppio binario
1
Elettrica 25 kV
Direttissima Bologna-Prato-Firenze 97 km
Doppio binario
12
Elettrica 3000 volt
Direttissima Firenze-Roma 253 km
Doppio binario
1
Elettrica 3000 volt
Firenze-Chiusi-Roma (linea lenta) 314 km
Doppio binario
20
Elettrica 3000 volt
Firenze-Livorno (Leopolda) 101 km
Doppio binario
17
Elettrica 3000 volt
Genova-Pisa 165 km
Doppio binario
13
Elettrica 3000 volt
Livorno-Roma (Tirrenica) 312 km
Doppio binario
40
Elettrica 3000 volt
Pisa-Vada 45 km
Binario unico
3
Elettrica 3000 volt
Parma-La Spezia (Pontremolese) 113 km
Doppio binario (per 74 km)[16]
8
Elettrica 3000 volt

La lunghezza è calcolata sull'interezza del tratto nazionale della linea ferroviaria.

Complementari

[modifica | modifica wikitesto]
  Linee Complementari della Toscana[1][17]
Linea Lunghezza Binari Numero stazioni Trazione
Firenze-Lucca (Maria Antonia) 76 km
Doppio binario (per 33 km)[18]
23
Elettrica 3000 volt
Lucca-Pisa 24 km
Binario unico
7
Elettrica 3000 volt
Lucca-Viareggio 23 km
Binario unico
6 (2 dismesse)
Elettrica 3000 volt
Lucca-Aulla (Garfagnana) 89 km
Binario unico
26
Bologna-Porretta-Pistoia (Porrettana) 40 km[19]
Binario unico
9
Elettrica 3000 volt
Firenze-Faenza (Faentina) 101 km
Binario unico
16
Diesel
Pontassieve-Borgo San Lorenzo (Valdisieve) 33 km
Binario unico
8
Diesel
Empoli-Chiusi (Centrale Toscana) 152 km
Binario unico[20]
21
Diesel
Siena-Grosseto 102 km
Binario unico
12
Diesel
Cecina-Saline di Volterra 30 km
Binario unico
5
Diesel
Campiglia Marittima-Piombino

(Val di Cornia)

15 km
Doppio binario (per 7,9 km)[21]
5
Elettrica 3000 volt
Arezzo-Stia (Casentinese) 44 km
Binario unico
17
Elettrica 3000 volt
Arezzo-Sinalunga (Val di Chiana) 40 km
Binario unico
9
Elettrica 3000 volt

La lunghezza è calcolata sull'interezza del tratto in carico alla Regione Toscana.[17]

  Raccordi ferroviari della Toscana
Linea Lunghezza Binari Trazione Gestore
Giuncarico-Poggiogirotondo[22] 4 km
Binario unico
Diesel
RFI
Interporto Amerigo Vespucci ~4 km
Binario unico
Diesel
RFI
Raccordi della Zona Industriale Apuana 20 km
Binario unico
Diesel
RFI
San Giovanni Valdarno-Terminal Bricchette 4,3 km
Binario unico
Diesel
Enel[23]
  Linee dismesse della Toscana[7]
Linea Chiusura Lunghezza Binari Trazione Caratteristiche
Montebamboli–Carbonifera 1903 26 Binario unico Animale[24] Mineraria
Cana-Arcille-Rispescia 1924 n.d. Binario unico Vapore Mineraria
Sant'Ellero-Saltino 1924 8 km Binario unico Vapore Cremagliera
Montepulciano-Fontago 1927 10,4 km Binario unico Vapore Scartamento ridotto
Casino di Terra-Miniera di Monterufoli 1928 17 km Binario unico Vapore Scartamento ordinario
Massa Marittima-Follonica 1944 26 km Binario unico Diesel Scartamento ordinario
Orbetello-Porto Santo Stefano 1944 13 km Binario unico Diesel Scartamento ordinario
Arezzo-Sansepolcro 1945 44,7 km[25] Binario unico Diesel Scartamento ridotto
Murlo-Befa 1947 7 km Binario unico Vapore Mineraria[26]
Lucca-Pontedera 1958 25,3 km Binario unico Diesel Scartamento ordinario
Saline-Volterra 1958 8 km Binario unico Diesel Cremagliera
Bartolina-Ribolla[22] 1960 7,8 km Binario unico Diesel Mineraria
Pisa-Tirrenia-Livorno 1960 33 km Binario unico Elettrica 3000 volt Scartamento ordinario
Ferrovia Marmifera Privata di Carrara 1965 23 km Binario unico Diesel Industriale
Pracchia-Mammiano 1965 16,8 km Binario unico Elettrica 1200 volt Scartamento ridotto
Livorno Calambrone-Collesalvetti[27] 1966 13 km Binario unico Diesel Scartamento ordinario
Avenza-Carrara 1970 4,4 km Binario unico Elettrica 3600 volt Scartamento ordinario
Poggibonsi-Colle Val d'Elsa 1987 8 km Binario unico Diesel Scartamento ordinario
Asciano-Monte Antico[28] 1994 51 km Binario unico Diesel Scartamento ordinario
Pisa Centrale-Aeroporto 2013 1,4 km Binario unico Elettrica 3000 volt Scartamento ordinario
Firenze Cascine-Porta al Prato[7][29] 2022 3,7 km Doppio binario Elettrica 3000 volt Scartamento ordinario

La lunghezza è calcolata sull'interezza del tratto dismesso.

Servizi integrativi ferroviari

[modifica | modifica wikitesto]

Autolinee Toscane gestisce i servizi automobilistici integrativi o sostitutivi dei servizi ferroviari regionali per Trenitalia e Trasporto Ferroviario Toscano.[30][31]

Altre strade ferrate

[modifica | modifica wikitesto]

Orari e sistema tariffario

[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2004 la Regione Toscana sviluppò un progetto, definito Memorario[9] che prevedeva — insieme a Trenitalia e RFI — la riorganizzazione e il potenziamento dei servizi ferroviari, con orari ferroviari organizzati e integrati in modo cadenzato e facile da ricordare, con treni regionali ad ogni ora, allo stesso minuto, durante l'arco della giornata. Gran parte delle linee regionali furono inserite nel sistema di orario cadenzato.[9][32]

La Regione Toscana, nel contratto di servizio con Trenitalia del 2023,[33] ha ridefinitivo il sistema tariffario per i viaggi regionali istituendo diverse tariffe tra cui:

  • n. 39/17/Toscana per i viaggi di corsa semplice e/o andata e ritorno in ambito regionale;
  • n. 40/17/Toscana per la determinazione dei prezzi di trasporto nell'area regionale della Toscana, ovvero per gli abbonamenti settimanali e mensili;
  • n. 41/17/Toscana Pegaso per i prezzi dell'uso combinato delle diverse modalità di trasporto extraurbano (autolinee ferrovie) ed urbano.[34]
  1. ^ a b c d e Toscana - la rete RFI in cifre, su rfi.it, 31 dicembre 2022 (archiviato il 24 aprile 2023).
  2. ^ a b Trasporto pubblico locale - Treni, su regione.toscana.it, Regione Toscana, 15 marzo 2022. URL consultato il 24 aprile 2023.
  3. ^ a b Accordo Quadro Regione-RFI, su Regione Toscana, 1º aprile 2016. URL consultato il 24 aprile 2023.
  4. ^ Linee attrezzate esclusivamente con ERTMS-ETCS level2.
  5. ^ Profilo della Direzione Regionale Toscana, su trenitalia.com, 30 aprile 2009 (archiviato dall'url originale il 30 aprile 2009).
  6. ^ Stefano Maggi, Ferrovia e identità nazionale, "Tutto Treno" n. 248, gennaio 2011, p. 25.
  7. ^ a b c Ilaria Maggiorotti, Atlante delle linee ferroviarie dismesse (PDF), su rfi.it, Ferrovie dello Stato Italiane, 22 giugno 2022, p. 140-159 e 184-185 (archiviato il 24 aprile 2023).
  8. ^ Ferrovie - aggiornato a novembre 2012, su Regione Toscana (archiviato il 6 maggio 2015).
  9. ^ a b c d Memorario: lo schema del servizio da dicembre 2007, su Regione Toscana (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2011).
  10. ^ La rete oggi in Toscana, su RFI, 31 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2011).
  11. ^ Presentato il piano di restyling per 34 stazioni ferroviarie, su Regione Toscana, 1º giugno 2016. URL consultato il 24 aprile 2023.
  12. ^ Filmato audio Pistoia-Montecatini: su due binari entro il 2020, TGR Toscana, 5 agosto 2019. URL consultato il 24 aprile 2023.
  13. ^ Raddoppio ferroviario, opera pronta entro il 2025, su toscanamedianews.it, Toscana Media Channel, 5 aprile 2023. URL consultato il 24 aprile 2023.
  14. ^ Con Tuscany Line, raggiungi le città d’arte toscane comodamente in treno, su trenitalia.com, Trenitalia, 12 dicembre 2021. URL consultato il 23 aprile 2023.
  15. ^ Ferrovie, al via l’orario invernale. Le novità per la Toscana, su la Nazione, 2 dicembre 2021. URL consultato il 23 aprile 2023.
  16. ^ La ferrovia Pontremolese è in corso di raddoppio. Nel tratto toscano il binario unico è ancora presente tra la stazione di Pontremoli e il P.M. Chiesaccia per un totale di 15,8 km. Altresì, nel tratto emiliano, la linea è ancora a binario unico tra Parma e Borgo Val di Taro eccetto per i 19,5 km già raddoppiati e aperti al traffico tra il P.P. Osteriazza e la stazione di Berceto.
  17. ^ a b Sono assenti dall'elenco la linea ferroviaria Terontola-Foligno e la Ferrovia Centrale Umbra che, pur avendo capolinea in Toscana, operano collegamenti regionali per conto della Regione Umbria.
  18. ^ Doppio binario nel tratto tra Firenze e Pistoia; binario unico tra Pistoia e Lucca, in corso di raddoppio nel tratto Pistoia-Montecatini Terme.
  19. ^ Si fa riferimento al solo chilometraggio del tratto in carico alla Regione Toscana tra Porretta Terme e Pistoia.
  20. ^ Doppio binario tra le stazioni di Granaiolo e Poggibonsi-San Gimignano per un totale di 27 km.
  21. ^ Doppio binario da Campiglia Marittima a Fiorentina di Piombino, poi binario unico fino al capolinea marittimo.
  22. ^ a b Il tratto Giuncarico-Poggiogirotondo (~4 km) è in esercizio come raccordo industriale in regime di manovra, mentre il restante percorso della linea fino a Ribolla è stato disarmato.
  23. ^ Nel 2021 il raccordo è stato riattivato e adattato per ospitare le terre di scavo per i lavori del nodo ferroviario di Firenze.
  24. ^ I carri di lignite venivano condotti a Carbonifera per gravità mentre i vagoni vuoti tornavano ai pozzi di estrazione con trazione animale.
  25. ^ Si fa riferimento al solo chilometraggio del tratto toscano tra Arezzo e Sansepolcro. La Ferrovia dell'Appennino Centrale è stata altresì dismessa anche tra Umbertide e Fossato di Vico, mentre il sedime ferroviario tra Sansepolcro e Umbertide è stato riutilizzato nel tratto in carico a UM.
  26. ^ Ferrovia a scartamento ridotto dal 1918.
  27. ^ L'attivazione negli anni Duemila dell'interporto toscano "Amerigo Vespucci", in località Guasticce, ha restituito importanza alla ferrovia Livorno-Collesalvetti, parzialmente recuperata per permettere, a partire dal 2007, lo spostamento su rotaia di merci fra il porto di Livorno e l'interporto.
  28. ^ Nel 1996 l'associazione Ferrovia della Val d'Orcia (FVO) prese in gestione la linea e la trasformò in ferrovia turistica avviando il progetto Trenonatura.
  29. ^ Addio ai treni a Firenze Porta al Prato, su Ferrovie.it, 12 settembre 2022. URL consultato il 24 aprile 2023.
  30. ^ Servizi integrativi ferroviari, su at-bus.it, Autolinee Toscane, 11 dicembre 2022. URL consultato il 24 aprile 2023.
  31. ^ Linee e orari. Servizi integrativi Trenitalia, su at-bus.it, Autolinee Toscane. URL consultato il 24 aprile 2023.
  32. ^ Orari regionali digitali, su trenitalia.com.
  33. ^ Direzione Regionale Toscana, su trenitalia.com. URL consultato il 24 aprile 2023.
  34. ^ Abbonamenti Pegaso, su Regione Toscana, 21 aprile 2022. URL consultato il 24 aprile 2023.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]