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Sadriddin Ayni

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Un francobollo commemorativo sovietico

Sadriddin Ayni, nato Sadriddin Said-Murodzoda (tagiko: Садриддин Айнӣ, fārsi: صدرالدين عيني; Soktare, 15 aprile 1878Dušanbe, 15 luglio 1954), è stato un poeta, romanziere, giornalista e intellettuale tagiko. Rilevante figura del panorama culturale del suo paese, è considerato il padre della letteratura tagica: è suo, infatti, il primo romanzo scritto in lingua tagica (Dochunda, del 1927)

Origini e infanzia

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Nacque nel villaggio di Soktare, oggi chiamato Ayni in suo onore, (nel distretto di Gijduvon, allora facente parte dell'emirato di Bukhara, a circa quaranta chilometri a nord est della capitale), in una famiglia del ceto medio dedita all'artigianato.[1] Suo padre, Said Murod Whodja, era uno scalpellino che, nonostante avesse avuto la possibilità di frequentare una madrasa, non riuscì a portare a compimento gli studi a causa di difficoltà familiari; fu questo il motivo primario che lo spinse a cercare in ogni modo di fornire un'istruzione valida e adeguata ai suoi figli e nel 1884 Ayni iniziò gli studi presso un istituto privato del suo villaggio.

Nel 1889 un'epidemia causò la morte dei suoi genitori e nel 1890, all'età di dodici anni, si trasferì a Bukhara per proseguire gli studi. Per sostenersi economicamente si dedicò a vari lavori, fino a quando non venne assunto nella servitù della casa di Muhammad Sharīfjān Makhdūm, (conosciuto come Ṣadr-i Żiyā), Gran Qadi (o Każi) della città, intellettuale, amante della letteratura, bibliofilo e lui stesso poeta. Frequentata da scrittori, musicisti e letterati, la sua casa divenne presto il centro culturale di Bukhara[2] e questa fu la prima opportunità per il giovane Ayni di entrare in contatto con l'élite culturale del paese.

Nel 1892 iniziò a seguire gli insegnamenti di Domulla Ikramcha, eminente professore di Bukhara di idee progressiste e nel 1894 approcciò la poesia, scrivendo con lo pseudonimo di Mardikari. Il suo lavoro letterario è inizialmente sviluppato nell'ambito della poesia, strutturata sui temi della natura e dell'amore (ghazal) alla maniera classica. Al contempo lavora come contabile presso l'azienda di un ricco personaggio del luogo.

Negli anni successivi studiò nella madrasa Hajizoda e si avvicinò alla figura di Muhammadsiddiq Hairat, poeta e letterato tagiko, divenendone amico. In questo periodo la sua assidua frequentazione dei circoli letterari della città lo fece emergere come promettente personalità della cultura del suo paese e nel 1896 adottò lo pseudonimo di Ayni, che porterà per tutta la vita. In seguito si trasferì a studiare presso la madrasa Kukaltosh.

Si avvicinò al il movimento jadidista. Una delle attività del movimento era finalizzata alla promozione del rinnovamento del sistema scolastico in alternativa a quello proposto dalle madrase tradizionali che egli stesso aveva frequentato.

Una nuova consapevolezza

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All'inizio del nuovo secolo avvenne l'incontro con Ahmad Makhdum Donish: poeta, pittore, teorico delle riforme, costui ebbe modo di recarsi per tre volte in Russia, viaggi che influirono in maniera sostanziale sulla sua visione del mondo e in particolare sulla situazione politico-culturale e sociale del suo paese d'origine, riflessioni che si esplicitarono nel suo scritto Navodir al-Vaqoye. Queste teorizzazioni incisero in modo rilevante anche sulle opinioni di Ayni, suscitandogli una nuova consapevolezza riguardo alla società e alla politica, aiutandolo a sviluppare in lui la percezione della determinante importanza del ruolo degli intellettuali nella formazione e nella creazione di un nuovo tessuto culturale da cui partire per l'evoluzione di una coscienza della cultura tagika.

Nel 1907 completò gli studi presso la madrasa e il suo mecenate, Sharīfjān Makhdūm, acquistò per lui una casa presso la madrasa Kukeldash, ma l'anno successivo Ayni lasciò Bukhara per Samarcanda, dove conobbe Abdulqadir Shakuri, eminente insegnante della città, e con lui le sue nuove teorie sui sistemi educativi, realizzati attraverso la fondazione di una nuova scuola e la stesura di testi scolastici per l'utilizzo nella stessa. Anche questa amicizia influì notevolmente sulla crescita intellettuale di Ayni e che sfocerà nella sua produzione letteraria dedicata alla didattica a supporto dei suoi sforzi per il rinnovamento del sistema scolastico tagiko.

A seguito di ciò tutta la sua produzione, assieme alla sua nuova coscienza, mutò argomenti e soggetti rappresentati, contestualmente all'impatto che ebbe su di lui lo scoppio della Rivoluzione russa, finalizzandosi alla promozione delle istanze della stessa, in Tagikistan e Uzbekistan, attraverso le pagine dei più importanti giornali della regione. I cambiamenti sociali e politici avvenuti in Asia centrale dopo la rivoluzione e la guerra civile, influenzarono profondamente la letteratura tagica e in particolar modo la produzione letteraria di Ayni.

Fu membro del Soviet Supremo del Tagikistan per vent'anni e il primo presidente dell'Accademia delle scienze della Repubblica socialista sovietica tagika; fu insignito per tre volte dell'Ordine di Lenin.

Morì il 15 luglio 1954 a Dušanbe, dove si trova un mausoleo in suo onore.

Onorificenze sovietiche

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Onorificenze tagike

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Eroe del Tagikistan - nastrino per uniforme ordinaria
— 8 settembre 1998

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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