Silvia T. Zangrandi
Silvia T. Zangrandi è professore associato presso l’Università IULM di Milano e insegna Letteratura italiana contemporanea. Ha un Ph. D. in Letterature comparate. È in possesso dell’Abilitazione Scientifica Nazionale per le funzioni di professore di prima fascia nel settore concorsuale 10/F2 (Letteratura italiana contemporanea).
Si occupa di letteratura di fine Ottocento e del Novecento. Esperta di letteratura fantastica, ha pubblicato alcuni volumi teorici sul fantastico novecentesco (Pagine infestate. I fantasmi e la tradizione fantastica del XX secolo, 2007; Cose dell’altro mondo. Percorsi nella letteratura fantastica italiana del Novecento, 2011; La sirena in figura. Forme del mito tra arte, filosofia e letteratura con S. Moretti e R. Boccali, 2017), una monografia dedicata a Dino Buzzati (Dino Buzzati, l’uomo, l’artista, 2014) e saggi critici sulla produzione di Italo Calvino, Primo Levi, Giorgio Manganelli, Antonio Tabucchi, Igino Ugo Tarchetti. Per gli studi pubblicati, nel 2005 le è stato conferito il Premio Per conoscere Dino Buzzati. Negli ultimi anni si è interessata ai rapporti che il fantastico contemporaneo intrattiene con la scienza, la tecnologia e l'ecologia. Si è occupata inoltre del rapporto letteratura e giornalismo nel volume A servizio della realtà. Il reportage narrativo dalla Fallaci a Severgnini, (2003), di letteratura femminile - e in particolare dell’opera di Grazia Deledda nel volume Sos contos de fuchile. Le novelle di Grazia Deledda (2022), di Elsa Morante, Anna Maria Ortese, Melania G. Mazzucco -, dello studio dell'onomastica letteraria (il volume Fanta-onomastica. Scorribande onomastiche nella letteratura fantastica del Novecento ha ricevuto il Premio Eccellenze IULM nel 2018) e di etica della cura. Infine, da anni si occupa di didattica della scrittura i cui esiti sono confluiti nel volume In poche parole. Riassunto e abstract: modelli e strategie.
Ha tenuto lezioni presso l’Universidad Complutense di Madrid, l’Université Savoie Mont Blanc di Chambéry, l'Universidad de Córdoba e la Uzbek State World Languages University di Tashkent (Uzbekistan). Fa parte de gruppo di ricerca sul fantastico presso la Universidade Estatual Paulista Júlio de Mesquiata Filho (Araraquara, Brasil). Fa parte di diversi comitati scientifici di riviste italiane e straniere.
***
Silvia T. Zangrandi is an associate professor at Università IULM in Milan and teaches Contemporary Italian Literature. She has a Ph. D. in Comparative Literature. She holds the National Scientific Qualification for the role of full professor (10/F2 Contemporary Italian Literature).
She deals with literature of the late nineteenth and twentieth centuries. She is an expert in fantastic literature, she has published some theoretical volumes on twentieth-century fantastic (Pagine infestate. I fantasma e la tradizione fantastico del XX secolo, 2007; Cose dell’altro mondo. Percorsi nella letteratura fantastico italiana del Novecento, 2011; La sirena in figura. Forme del mito tra arte, filosofia e letteratura withn S. Moretti e R. Boccali, 2017), a monograph dedicated to Dino Buzzati (Dino Buzzati, l’uomo, l’artista, 2014) and critical essays on the production of Italo Calvino, Primo Levi, Giorgio Manganelli, Antonio Tabucchi, Igino Ugo Tarchetti.
In 2005 she was awarded the Prize Per conoscere Dino Buzzati. In recent years she has been interested in the relationships that contemporary fantastic has with science, technology and ecology. She has also dealt with the relationship between literature and journalism (in the volume A servizio della realtà. Il reportage narrative dalla Fallaci a Severgnini, 2003); she studies women's literature - and in particular with the short stories by Grazia Deledda in the volume Sos contos de fuchile. Le novelle di Grazia Deledda (2022), and with the works by Elsa Morante, Anna Maria Ortese, Melania G. Mazzucco. In the end, she has worked around literary onomastics with the volume volume Fanta-onomastica. Scorribande onomastiche nella letteratura fantastica del Novecento.
For years he has been involved in didactics of writing, the results of which have been included in the volume In poche parole. Riassunto e abstract: modelli e strategie (2022).
She has lectured at Universidad Complutense of Madrid, Université Savoie Mont Blanc of Chambéry, Universidad de Córdoba and Uzbek State World Languages University of Tashkent (Uzbekistan). She is part of the research group on the fantastic at the Universidade Estatual Paulista Júlio de Mesquiata Filho (Araraquara, Brazil). She is part of several scientific committees of Italian and foreign journals.
Si occupa di letteratura di fine Ottocento e del Novecento. Esperta di letteratura fantastica, ha pubblicato alcuni volumi teorici sul fantastico novecentesco (Pagine infestate. I fantasmi e la tradizione fantastica del XX secolo, 2007; Cose dell’altro mondo. Percorsi nella letteratura fantastica italiana del Novecento, 2011; La sirena in figura. Forme del mito tra arte, filosofia e letteratura con S. Moretti e R. Boccali, 2017), una monografia dedicata a Dino Buzzati (Dino Buzzati, l’uomo, l’artista, 2014) e saggi critici sulla produzione di Italo Calvino, Primo Levi, Giorgio Manganelli, Antonio Tabucchi, Igino Ugo Tarchetti. Per gli studi pubblicati, nel 2005 le è stato conferito il Premio Per conoscere Dino Buzzati. Negli ultimi anni si è interessata ai rapporti che il fantastico contemporaneo intrattiene con la scienza, la tecnologia e l'ecologia. Si è occupata inoltre del rapporto letteratura e giornalismo nel volume A servizio della realtà. Il reportage narrativo dalla Fallaci a Severgnini, (2003), di letteratura femminile - e in particolare dell’opera di Grazia Deledda nel volume Sos contos de fuchile. Le novelle di Grazia Deledda (2022), di Elsa Morante, Anna Maria Ortese, Melania G. Mazzucco -, dello studio dell'onomastica letteraria (il volume Fanta-onomastica. Scorribande onomastiche nella letteratura fantastica del Novecento ha ricevuto il Premio Eccellenze IULM nel 2018) e di etica della cura. Infine, da anni si occupa di didattica della scrittura i cui esiti sono confluiti nel volume In poche parole. Riassunto e abstract: modelli e strategie.
Ha tenuto lezioni presso l’Universidad Complutense di Madrid, l’Université Savoie Mont Blanc di Chambéry, l'Universidad de Córdoba e la Uzbek State World Languages University di Tashkent (Uzbekistan). Fa parte de gruppo di ricerca sul fantastico presso la Universidade Estatual Paulista Júlio de Mesquiata Filho (Araraquara, Brasil). Fa parte di diversi comitati scientifici di riviste italiane e straniere.
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Silvia T. Zangrandi is an associate professor at Università IULM in Milan and teaches Contemporary Italian Literature. She has a Ph. D. in Comparative Literature. She holds the National Scientific Qualification for the role of full professor (10/F2 Contemporary Italian Literature).
She deals with literature of the late nineteenth and twentieth centuries. She is an expert in fantastic literature, she has published some theoretical volumes on twentieth-century fantastic (Pagine infestate. I fantasma e la tradizione fantastico del XX secolo, 2007; Cose dell’altro mondo. Percorsi nella letteratura fantastico italiana del Novecento, 2011; La sirena in figura. Forme del mito tra arte, filosofia e letteratura withn S. Moretti e R. Boccali, 2017), a monograph dedicated to Dino Buzzati (Dino Buzzati, l’uomo, l’artista, 2014) and critical essays on the production of Italo Calvino, Primo Levi, Giorgio Manganelli, Antonio Tabucchi, Igino Ugo Tarchetti.
In 2005 she was awarded the Prize Per conoscere Dino Buzzati. In recent years she has been interested in the relationships that contemporary fantastic has with science, technology and ecology. She has also dealt with the relationship between literature and journalism (in the volume A servizio della realtà. Il reportage narrative dalla Fallaci a Severgnini, 2003); she studies women's literature - and in particular with the short stories by Grazia Deledda in the volume Sos contos de fuchile. Le novelle di Grazia Deledda (2022), and with the works by Elsa Morante, Anna Maria Ortese, Melania G. Mazzucco. In the end, she has worked around literary onomastics with the volume volume Fanta-onomastica. Scorribande onomastiche nella letteratura fantastica del Novecento.
For years he has been involved in didactics of writing, the results of which have been included in the volume In poche parole. Riassunto e abstract: modelli e strategie (2022).
She has lectured at Universidad Complutense of Madrid, Université Savoie Mont Blanc of Chambéry, Universidad de Córdoba and Uzbek State World Languages University of Tashkent (Uzbekistan). She is part of the research group on the fantastic at the Universidade Estatual Paulista Júlio de Mesquiata Filho (Araraquara, Brazil). She is part of several scientific committees of Italian and foreign journals.
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Papers by Silvia T. Zangrandi
The focus in on the boundary between what we call artistic creation
and what is instead the product of automation.
past. The analysis goes from family memories to school memories, to places and society.
of Sardinia, providing insight into a world that no longer exists.
Parole chiave: spazi del gioco; giochi infantili; giochi di adulti; maschera; agon
The focus in on the boundary between what we call artistic creation
and what is instead the product of automation.
past. The analysis goes from family memories to school memories, to places and society.
of Sardinia, providing insight into a world that no longer exists.
Parole chiave: spazi del gioco; giochi infantili; giochi di adulti; maschera; agon
Forme letterarie, teatrali e fumettistiche mostrano le zone d’ombra del progresso scientifico e tecnologico; la riflessione su tale produzione non solo segue un fil rouge della tradizione culturale italiana, ma contribuisce a ridefinire l’immagine opacizzata e problematica del sapere scientifico nella società contemporanea.
La questione è in ogni caso ancora aperta e la produzione “fantastika” occupa una posizione ambigua nel contesto critico occidentale, poiché attraversa i generi in modo spurio, e sembra sfuggire a nette classificazioni, rimanendo in qualche modo alla periferia del sistema letterario. In questo quadro risulta ancora più sfuggente come oggetto di analisi critica lo spazio narrativo delle scrittrici, che qui si è indagato adottando una prospettiva comparata e multi-genere.
I saggi del volume analizzano la letteratura fantastica a firma femminile nelle sue declinazioni più varie, esplorando la presenza di elementi tematici legati al soprannaturale, all’horror e alla fantascienza, ma anche alla volontà di raccontare le utopie e le distopie del mondo contemporaneo, a partire da un punto di vista solo apparentemente ‘fuori dalla realtà’, invece in grado di esplorare in profondità l’esistente.
che nell’Ottocento era un vero e proprio mito. La storia si svolge in un felice equilibrio tra fantasia e puntigliosa documentazione che Melania Mazzucco ha effettuato su antiche carte contenute in archivi custoditi in diverse città. La storia individuale di Tintoretto fa parte di un epos collettivo, di un affresco generazionale del Cinquecento veneziano : è un romanzo corale in cui voci e comportamenti si intrecciano, dando alla narrazione una forma plurifocalizzata attraverso l’adozione dei punti di vista dei diversi personaggi. A questi si aggiunge un autore che muove i fili della narrazione e che spesso si azzera nel proprio oggetto (Tintoretto) fino a confondersi in un’unica soggettività. Ne consegue l’abolizione del distacco prospettico dell’autore e una sua immersione nel flusso del racconto.
D’altra parte la riflessione sul motivo della conoscenza deviata è già percepibile dagli albori della civiltà nel mito di Prometeo, rielaborato fin dal titolo nel celebre Frankenstein di Mary Shelley, opera che pone la questione del punto di vista femminile in relazione agli eccessi e agli orrori della scienza. Un’ulteriore linea di ricerca potrebbe quindi prendere in considerazione il confronto fra scrittori e scrittrici nella configurazione di un motivo che vede sulla scena come protagonisti solo figure maschili: lo scienziato, mai la scienziata.
La radicale originalità e stravaganza dello scienziato si estendono anche alla natura del luogo in cui egli opera. La necessità di ri-organizzare e re-interpretare lo spazio esprime l’inadeguatezza e la vetustà di alcuni ambienti nonché l’intrinseca immoralità che deriva dalla hybris: dalla settecentesca grotta del mago Trofonio (nelle opere di Paisiello e Salieri, 1785) che inverte la personalità di chi vi entra, al classico laboratorio nello scantinato del dottor Jekyll, all’inquietante appartamento berlinese degli avvoltoi ibridi di Primo Levi, fino a isole remote che rimodulano il modello della Tempesta shakespeariana: esotico teatro di esperimenti di vivisezione per il dottor Moreau nel romanzo di Wells, scenario per rivivere fantasticamente il passato per il dottor Climt ne L’uomo che incontrò se stesso (1918) di Luigi Antonelli. L’esplorazione dello spazio offre ulteriori spunti per osservazioni e riflessioni sulla liminalità dello scienziato e della sua follia, che talvolta si ribalta in strumento ermeneutico, per rivelare contraddizioni, assurdità, ingiustizie del sistema sociale.
Infine, l’orizzonte della ricerca non deve escludere le implicazioni politiche e gli elementi di critica sociale che sostanziano il discorso sulla scienza, quando essa abbia oggetti ed esiti eccentrici ed atipici, in particolare dal secondo dopoguerra in poi, in seguito all’invenzione ed all’applicazione devastante di armi di distruzione di massa.
Il volume intende proporre l’organizzazione ed evoluzione del tema sia in ambito letterario sia teatrale, cinematografico, fumettistico; saranno presi particolarmente in considerazione quei contributi che esaminano il topos dello scienziato eslege mediante un approccio comparatistico, nel duplice senso di interazione fra le arti e confronto tra narrazioni presenti in diversi ambiti geografici.
Hybrid conferences, hybrid museum spaces, hybrid uses of materials... the notion of hybrid seems to be the driving force of contemporary life. If in the past hybrid carried with it negative connotations due to the presence of heterogeneous elements considered ill-matched and lacking in harmony, today hybrid has taken on a neutral value and indicates the existence of two or more models that intersect, contaminating and appropriating different discourses and levels of writing, reworking them. Each element, be it a complete text or a fragment of language, must be considered in its capacity to entertain relations with other elements: Bakhtin reminds us that literary language is a linguistic hybrid (cf. Aesthetics and the Novel, 1975). The question of heterogeneity is thus read in terms of a creation on multiple levels that requires a multidisciplinary vision, and that crosses genres that are different from each other: literature hybridises with cinema and vice versa, painting contaminates music... Hybridity removes the barriers between genres; time and space become porous elements that intersect, and this process of hybridisation gives rise to new products capable of incorporating different techniques, contents and styles-hybrids! In the television sector, these hybrids can be seen more strongly, such as docufiction, infotainment, but also narrative reportage, with its hybrids between literature and journalistic reporting (from Goethe to Truman Capote to Tiziano Terzani). There are also less apparent hybrids, such as the one proposed in the 1930s by Massimo Bontempelli, whose 522. Romanzo di una giornata (1932) is an example of hybridisation between literature and advertising. The technology push seems to have accelerated the possibilities of hybridisation, and the very concept of hybridisation is becoming a key to examining objects and practices and reflecting on the principles of categorisation (cf. Jean-Jacques Wünenberger, "Pratiques artistiques post-modernes et hybridité" in L. Gwiazdzinski, L'hybridation des mondes. Territoires et organisations à l'épreuve de l'hybridation, Seyssinet-Pariset, Elya Éditions, 2016).
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