Redattore ✍🏻🍿
IG: @gabriele_mutatempo
#RomaFF18
Trascendentale, distaccato, con un geniale finale tra i più interessanti dell’ultimo periodo.
Glazer fa sua l’estetica del fuoricampo Bressoniano per il tema ineffabile forse per eccellenza, ovvero l’impossibilità di raccontare la più grande tragedia nella Storia umana, spostando la prospettiva e relegando il centrale ai margini, mettendolo così ancora più al centro dell’attenzione. Un film che non mostra niente, ma che fa sentire tutto il dramma dell’Olocausto nascondendolo, e che per questo è ancora più disturbante.
Gli accenti più fastidiosi della televisione italiana