Disturbante, ambiguo, enigmatico, raffinato…
Più dramma che horror, in mancanza dei classici elementi del cinema dell’orrore, l’atmosfera e la fotografia danno forma e “sostanza” al malessere del nostro burattinaio.
I dialoghi fugaci e criptici lasciano spazio all’intensa interpretazione del protagonista, è il linguaggio non verbale il punto di forza di questa pellicola.
La colonna sonora, le ambientazioni ed una cupa palette di colori ghiacciano lo spettatore, creando inconsciamente un crescente stato di turbamento.
Occhi aperti per 85 minuti…