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Nelle mani di qualcun'altro, con tutta probabilità, sarebbe risultato un film senza nerbo alcuno. Mangold, invece, ce la mette tutta a far intravedere l'universo interiore di Bob Dylan, a farci sfiorare la dimensione poetica del cantautore, talvolta riuscendoci in maniera davvero inaspettata. Purtroppo, nel raccontare un breve spaccato temporale e nell'adottare tale strategia narrativa, in cui viene posta al centro la performance silenziosa e scollata di Dylan/Chalamet, l'allestimento finisce per pagare il pegno di una drammaturgia pressoché assente, in cui…
Se si perdonano un paio di lacune e qualche incoerenza nella sceneggiatura - sfuggite al controllo di una costruzione narrativa articolata e ambiziosa - ci si diverte non poco...
Manipolando i generi, i plot point e le aspettative del pubblico, il regista allestisce un percorso di "presa di coscienza" che passa attraverso la verifica dei sentimenti (propri e altrui), l'illusione e l'assunzione del controllo e, infine, l'autodeterminazione, realizzando un incalzante thriller fantascientifico e un rape & revenge dalle atmosfere squisitamente hitchcockiane, senza dimenticarsi di illustrare la stretta attualità.
Con un espediente narrativo piuttosto ingegnoso, Povere Creature! sembra rimettere al centro di un genere cinematografico rigoroso e codificato - l'horror anni '20 e '30 - la figura femminile con tutte le sue fisiologiche specificità, senza dimenticarsi di criticare le intime contraddizioni del filone. A partire dalle pellicole in cui, per cultura d'epoca, la donna rappresentava un mero oggetto del desiderio, un accessorio da possedere e una figura eterea e innocente, Lanthimos (re)inserisce la sua protagonista in un universo similare,…