Takahata proprio capisce come funzionano gli esseri umani.
Ho adorato il cambio di stile tra presente e passato, molto delicato. La sfocatura e quel bloom un po’ esagerato nelle scene del passato sono dettagli proprio carini.
Contrariamente a qualcuno, la parte nel presente mi ha interessato più di quella del passato. Non tanto per la trama in sé, ma per come mostra come certi momenti casuali dell’infanzia, piccoli, quasi insignificanti, possono avere un fortissimo impatto nel futuro.
Il finale mi ha fatto alzare il voto di almeno mezza stella