SLEVIN

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  • The Match Factory Girl

    The Match Factory Girl

    ★★★★½

    Con la Fiammiferaia, il regista finlandese Kaurismaki, realizza una delle opere minimaliste più grandi di sempre.
    Con una messa in scena semplice, di fatto la macchina da presa è sempre fissa, crea dei quadri in grado di raccontarci in una chiave quasi documentaristica, la storia di Iris, interpretata da una meravigliosa Kati Outien.
    La pellicola è affascinante, perché in grado di sostenere l’intera durata del film con pochissimi dialoghi, trovando una grande struttura narrativa nella regia.
    Come insegnano i grandi…

  • Bronson

    Bronson

    ★★★★½

    “Art is an act of violence”

    Questa in sovrimpressione è una delle frasi più celebri di Charles Bronson, ritenuto il criminale più violento di tutti i tempi.
    Interpretato da un meraviglioso Tom Hardy, che ci regala la sua miglior performance, grazie ad un ruolo leggendario e sopra le righe.
    La fotografia barocca, tipica di Refn, ci trasporta in un mondo grottesco, ponendo il nostro sguardo, dal punto di vista di un personaggio folle, ovvero Bronson.
    Inoltre, all’interno della pellicola, possiamo…

  • Shiva Baby

    Shiva Baby

    ★★★★

    Shiva Baby, opera prima della regista statunitense Emma Seligman, è un film estremamente brillante e maturo.
    A partire da una scrittura fresca ed esilarante, che riesce a proiettarti verso un film totalmente innovativo, con una messinscena semplice ed efficace ai fini della trama.
    La regista rielabora quello che in passato fece il maestro Roman Polanski con Carnage, riprendendo quel tipo di dramedy.
    Shiva Baby rappresenta alla perfezione la commedia degli equivoci, trattando tematiche totalmente attuali e difficili da affrontare.
    Ma la regista in questione, con la maestria di una veterana, riesce con una facilità disarmante.

    Antonio Pastura

  • Polytechnique

    Polytechnique

    ★★★★

    “Se avrò un figlio gli insegnerò ad amare, se avrò una figlia le insegnerò che il mondo le appartiene”

    Villeneuve, con Polytechnique, mette in scena il massacro avvenuto il 6 dicembre 1989 nell’omonima scuola di Montréal.
    Il regista, con quest’opera, riesce a rielaborare quello che Gus Van Sant aveva fatto con Elephant.
    Come nella pellicola appena citata, assistiamo alla tragedia dal punto di vista di tre personaggi, ma la differenza sostanziale, rispetto ad Elephant è quella che possiamo trovare nelle…

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