Papers by Ana Fatorelli
Os anos de silêncio forçado durante o período fascista na Itália não calaram por completo todos o... more Os anos de silêncio forçado durante o período fascista na Itália não calaram por completo todos os artistas da época. No cinema não seria diferente, é possível encontrar alguns filmes que mesmo realizados dentro do sistema de produção de Mussolini, conseguiram imprimir nas telas características narrativas e estéticas de resistência às imposições do regime. O fascismo, assim como o nazismo, se apropriou da arte cinematográfica realizando filmes que pudessem difundir seus ideais. Em 1937, mesmo ano da inauguração dos estúdios da Cinecittà, foi exposta na cerimônia de fundação da nova sede do Istituto Luce, L’Unione Cinematografica Educativa, empresa de propaganda do regime fascista criada em 1924, uma gigantografia que reproduz o ditador Mussolini olhando através do visor de uma câmera e, logo abaixo, a emblemática frase “La cinematografia è l’arma più forte!” (A cinematografia é a arma mais forte!). As palavras do Duce explicitam como o cinema foi usado naquele período, isto é, como ...
Avanca Cinema , 2020
Fascism had brought hunger and destruction to Italy. Italian film makers gathered to ... more Fascism had brought hunger and destruction to Italy. Italian film makers gathered to reconstruct cinema pursuing another ideal. Neorealist films had as their main aspect the fact of being social, not only in the theme but also in their way of production. The movement, according to André Bazin, followed formal and aesthetic criteria, features that had been accomplished by film makers since the creation of Cinecittà by Mussolini. However, even during this regime, some artists already resisted the fascist view, a fact that can be observed in films like Ossessione, by Luchino Visconti; I bambini ci guardano, by Vittorio De Sica and Quattro passi tra le nuvole, by Alessandro Blasetti. Inspired by the studies in Centro Sperimentale di Cinematografia, by Umberto Barbaro’s translation of Pudovkin, by foreign literature, besides the collaboration of the French Poetic Realism film directors, a creative dynamic was produced centered in the collective writing of scripts which played an important role in the resistance to fascism in Italian cinema. This study, in particular, analyzes Luchino Visconti’s Ossessione.
Thesis Chapters by Ana Fatorelli
Questo studio cerca le soluzione trovate per Luchino Visconti ed i suoi collaboratori nei procces... more Questo studio cerca le soluzione trovate per Luchino Visconti ed i suoi collaboratori nei proccessi di traduzione dalla literatura al cinema nel film Le Notti Bianche (1957), attraverso l'aproccio tra il racconto omonimo di Fiodor Dostoievski, la sceneggiatura di Luchino Visconti e Suso Cecchi d'Amico, e il lungometraggio, con la fine di dare un'altra interpretazione alle pieghe tra le arte, che lavorono insieme. Le Notti Bianche è una lettura libera dal cinema del racconto di Dostoievski fatta per Visconti ed i suoi colaboratori, nella quale vediamo la trasformazione di tantissimi aspetti del testo, come il paese, la lingua ed l'importanza dei personaggi. Andiamo per un percorso ondulante tra le opere, ma il principale fuoco è sul film di Visconti. Il filo condutore del lavoro non è costretto ai paragoni che cercano similitudine ed differenze tra i testi, però busca, sopratutto, frammenti pieni di sensi, nei quali rimangono i livelli simbolico, creativo, ispirato, mutante ed trasformatore del racconto alla sceneggiatura ed al film.
Conference Presentations by Ana Fatorelli
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