Papers by Stefano Rapisarda
The project "Scholars at War Digital Library: an Innovative Environment for Advanced Documents Ma... more The project "Scholars at War Digital Library: an Innovative Environment for Advanced Documents Management" (acronym SWarD)
aims to offer to the “society of knowledge” a new repository of primary sources connecting knowledge and politics, like
autobiographies, mémoirs, political writings, correspondences of European academics, especially philologist and linguists, between
the chronological extremes of the Franco-Prussian War (1870) and the fall of the Berlin Wall (1989).
The Team is joined by the purpose to study philology and linguistics not only as bodies of knowledge in themselves, but also as
sciences produced in given historical contexts in order to serve the policies of State-Nations, and often propelled by ideological
intentions, not openly declared, which should be evidenced for an appropriate interpretation of scientific work of that age.
We take the move from the Scholars in Arms Digital Library (http://www.sdslingue.unict.it/scholarsinarms), collected by the Catania
Unit in past years thanks to local grants, to implement it and develop it in a new innovative repository. It will be a tool for
researchers aiming to investigating philology and linguistic connections with society and politics in contemporary history, in order to
highlight the social facts behind intellectual production, rethinking Philology and Romance Linguistics in their original context of
'militant' sciences. It will be opened to acquisitions in other academic disciplines.
La Scienza va alla guerra. Filologi, archeologi, giuristi, scrittori, artisti alla prova del fuoc... more La Scienza va alla guerra. Filologi, archeologi, giuristi, scrittori, artisti alla prova del fuoco (1870-1989). Colloquio interdisciplinare-Ragusa Ibla (RG), 9-10 ottobre 2023 e Aix-en-Provence, dicembre 2023 (da stabilire) Date du colloque : 9-10 octobre 2023. Date limite d'envoi des propositions de communication : 31 mai 2023. Longueur des propositions de communication : 400 mots maximum, accompagnés d'une courte biobibliographie. Réponse : 1 er Juillet 2023. Adresses d'envoi :
Type de publication: Ouvrage Éditeurs scientifiques: Hunt (Tony), Rapisarda (Stefano) Résumé: Au ... more Type de publication: Ouvrage Éditeurs scientifiques: Hunt (Tony), Rapisarda (Stefano) Résumé: Au milieu du XII siècle, de nouvelles techniques de divination apparaissent en Occident, dont l'une connaîtra un succès éclatant : la chiromancie. Comme pour d'autres pratiques divinatoires utilisées au Moyen Âge, la cour anglo-normande était l'un des principaux carrefours de sa diffusion. Nombre de pages: 103
Divination at the court of Frederick the II Hohenstaufen (1197-1250) is largely recorded in numer... more Divination at the court of Frederick the II Hohenstaufen (1197-1250) is largely recorded in numerous sources both Latin and Vernacular. This paper collects these sources, adding new records coming from a literary
genre insofar not explored in this perspective, that is to say lyric poetry in vernacular. In particular the recent new edition of the Corpus poetico siciliano and the availability of new data bases of Occitan literature give some new insights of divination at the court of Frederick.
«Se un giorno la filologia morisse, la critica morirebbe con lei, la barbarie rinascerebbe, la cr... more «Se un giorno la filologia morisse, la critica morirebbe con lei, la barbarie rinascerebbe, la credulità sarebbe di nuovo padrona del mondo». Così Ernest Renan ne L’avenir de la science (1890) tesseva un altissimo elogio della filologia, una delle scienze regine del XIX secolo. Oggi, al tempo delle fake news e della post-verità, quelle parole ci ricordano che ancor oggi la filologia può essere argine alla barbarie. E ci ricordano che la filologia, quella con aggettivi e quella senza, è intrinsecamente politica. Non è utile o interessante in sé: lo è quando è schierata, militante, “calda”, quando tocca interessi, quando serve interessi. Quando è “al servizio” di un Principe o di un partito o di uno Stato o di una visione del mondo. Ci ricordano insomma che la filologia è anche politica, come sapevano Lorenzo Valla e Baruch Spinoza, Ernest Renan e Ulrich Wilamowitz-Möllendorff, Gaston Paris e Paul Meyer, Eduard Koschwitz e Joseph Bédier, Ernst Robert Curtius e Erich Auerbach, Cesare Segre e Edward Said. Eppure la filologia, con o senza aggettivi, oggi sa di polvere e di noia. Ciò sollecita varie domande: perché questa antica “scienza del testo” si è ridotta al margine della cultura di oggi? Può tornare al centro dei bisogni intellettuali dell'uomo contemporaneo? Quale tipo di filologia può ancora servire il mondo e servire al mondo?
Costantino Nigra (1828-1907) is well known both as a politician and diplomat and as a researcher ... more Costantino Nigra (1828-1907) is well known both as a politician and diplomat and as a researcher in the fields of ethnology and folklore. His collection of "Canti popolari del Piemonte" has also a political goal: embedding northern Italy in the Celtic geo-cultural area, in a historical moment in which it is not yet clear whether the hegemonic plans of
the Savoyard includes or not southern Italy. The problem of the relationship between the folk poetry of the “two Italys” in enhanced in Sicily by the "Raccolta amplissima di canti popolari siciliani" by Leonardo Vigo (1799-1879) and by the harsh controversy between Vincenzo Mortillaro (1806-1888) and Michele Amari (1806-1889) on the issue of “arabism” and “civilisation”.
L’attività politico-diplomatica di Costantino Nigra (1828-1907) è strettamente collegata
a quella... more L’attività politico-diplomatica di Costantino Nigra (1828-1907) è strettamente collegata
a quella etno-folclorica. Infatti la sua raccolta di "Canti popolari del Piemonte" ha anche
un obiettivo politico: inglobare in uno spazio celtico l’Italia del Nord, in un momento storico
nel quale non è ancora chiaro se il disegno egemonico savoiardo comprenda o meno
anche l’Italia del Sud. Il problema del rapporto tra la poesia popolare delle due Italie
rimbalza in Sicilia nella Raccolta amplissima di canti popolari siciliani di Leonardo Vigo
(1799-1879) e in un’astiosa polemica sull’ “arabismo” e l’ “incivilimento” della Sicilia tra
Vincenzo Mortillaro (1806-1888) e Michele Amari (1806-1889).
Byzantinische Zeitschrift, 2016
The manuscript Plut. 86.14 displays an uncommon variety of geo-mantical texts in medieval Greek. ... more The manuscript Plut. 86.14 displays an uncommon variety of geo-mantical texts in medieval Greek. We propose to challenge the traditional idea of the 'derivation' of Greek geomancy from the Arabic one, and to show the existence of an 'original' Greek tradition, quite divergent from the Arabic one for what concerns both the technical lexicon and the procedures of interrogation.
L’attività politico-diplomatica di Costantino Nigra (1828-1907) è strettamente collegata
a quella... more L’attività politico-diplomatica di Costantino Nigra (1828-1907) è strettamente collegata
a quella di etno-folclorista. La sua raccolta di Canti popolari del Piemonte ha anche un
obiettivo politico: inglobare in uno spazio celtico l’Italia del Nord, in un momento storico
nel quale non è ancora chiaro se il disegno egemonico savoiardo comprenda o meno
anche l’Italia del Sud. Il problema del rapporto tra la poesia popolare delle due Italie
rimbalza in Sicilia nella Raccolta amplissima di canti popolari siciliani di Leonardo Vigo
(1799-1879) e in un’astiosa polemica sull’ ‘arabismo’ e l’ ‘incivilimento’ della Sicilia tra
Vincenzo Mortillaro (1806-1888) e Michele Amari (1806-1889).
Texte présenté par Allegra Iafrate. Le manuscrit Oxford, Bodleian Library, Ashmole 304, dont on p... more Texte présenté par Allegra Iafrate. Le manuscrit Oxford, Bodleian Library, Ashmole 304, dont on présente içi le fac-simile, est un pétit volume écrit au cours du XIIIe siècle, orné de dessins à la plume et au lavis, qui ressemble prédictions et autres matériels divinatoire, constituant un ensemble qu’on pourrait qualifier d’almanach élégant. L’auteur des textes et des images est Matthieu Paris (v. 1200-1259), chroniquer, historien, diplomate, artiste et moine auprès de la grande abbaye bénédictine de Saint-Alban, située à quelques kilomètres au nord de Londres. Le fac-similé est précédé d’une introduction codicologique ainsi que d’une mise au point sur les differéntes textes divinatoires.
Come Tolkien scrive in una lettera al figlio, "quel ‘dannato piccolo ignorante di Adolf Hitler’ s... more Come Tolkien scrive in una lettera al figlio, "quel ‘dannato piccolo ignorante di Adolf Hitler’ si è appropriato di una mitologia che non gli compete: Inghilterra e Scandinavia non sono meno ‘nordiche’ della Germania. Tuttavia egli si accorge di come l’Inghilterra non abbia una sua propria mitologia, laddove la Germania abilmente enfatizza la propria. Nemmeno il grande corpus arturiano costituisce una mitologia autenticamente inglese: è ‘esagerato e fantastico, incoerente e ripetitivo’, troppo esplicitamente ‘legato alla tradizione cristiana’, ‘imperfettamente naturalizzato’ sul suolo d’Inghilterra perché in realtà e in origine è piuttosto bretone che inglese . Non gli rimane che costruirselo da sé, questo corpus non ancora esistente, e inventarselo fin nei minimi dettagli, genealogie, calendari, alfabeti, onde sottrarlo alla Germania hitlerita.
A paper by Prof. Stefano Rapisarda for Quaderno Sism 2016 Future Wars
In determinanti momenti storici, la filologia può essere 'prosecuzione della politica con altri m... more In determinanti momenti storici, la filologia può essere 'prosecuzione della politica con altri mezzi', come von Clausewitz diceva della guerra.
Parigi, 1870. Da una città sotto choc per l'assedio prussiano, il filologo Paul Meyer narra al suo corrispondente provenzale Frédéric Mistral della facilità con cui l’esercito nemico, aggressivo e determinato, seppur numericamente inferiore, ha sgominato le armate francesi, «che si disperdevano come buoi incalzati da mastini» , e delle profezie inascoltate di chi, recandosi a Berlino, aveva riferito della pericolosità dei Tedeschi, della superiorità che manifestavano in tutti i rami dello scibile, in tutto ciò "che l’uomo può apprendere’, comprese, e al massimo grado, le scienze militari".
Un altro testimone, l’antichista Fustel de Coulanges, scrive dal canto suo: «Il popolo Tedesco possiede nell’erudizione la stessa qualità che possiede nella pratica della guerra, cioè numero e disciplina». Gli storici tedeschi sono agguerriti, metodici e organizzati come un esercito.
Infine il filologo Léon Gautier; «Troviamo di fronte a noi una nazione che fa la guerra scientificamente [...] Un filologo tedesco fa critica del testo con la stessa precisione e metodo».
Di questo e altro si parlerà alla Fondazione Franceschini, Firenze, 24 novembre, Seminario ""Romània" vs. "Germania". Identità, guerra,competizione nazionale alle origini della Filologia romanza".
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Papers by Stefano Rapisarda
aims to offer to the “society of knowledge” a new repository of primary sources connecting knowledge and politics, like
autobiographies, mémoirs, political writings, correspondences of European academics, especially philologist and linguists, between
the chronological extremes of the Franco-Prussian War (1870) and the fall of the Berlin Wall (1989).
The Team is joined by the purpose to study philology and linguistics not only as bodies of knowledge in themselves, but also as
sciences produced in given historical contexts in order to serve the policies of State-Nations, and often propelled by ideological
intentions, not openly declared, which should be evidenced for an appropriate interpretation of scientific work of that age.
We take the move from the Scholars in Arms Digital Library (http://www.sdslingue.unict.it/scholarsinarms), collected by the Catania
Unit in past years thanks to local grants, to implement it and develop it in a new innovative repository. It will be a tool for
researchers aiming to investigating philology and linguistic connections with society and politics in contemporary history, in order to
highlight the social facts behind intellectual production, rethinking Philology and Romance Linguistics in their original context of
'militant' sciences. It will be opened to acquisitions in other academic disciplines.
genre insofar not explored in this perspective, that is to say lyric poetry in vernacular. In particular the recent new edition of the Corpus poetico siciliano and the availability of new data bases of Occitan literature give some new insights of divination at the court of Frederick.
the Savoyard includes or not southern Italy. The problem of the relationship between the folk poetry of the “two Italys” in enhanced in Sicily by the "Raccolta amplissima di canti popolari siciliani" by Leonardo Vigo (1799-1879) and by the harsh controversy between Vincenzo Mortillaro (1806-1888) and Michele Amari (1806-1889) on the issue of “arabism” and “civilisation”.
a quella etno-folclorica. Infatti la sua raccolta di "Canti popolari del Piemonte" ha anche
un obiettivo politico: inglobare in uno spazio celtico l’Italia del Nord, in un momento storico
nel quale non è ancora chiaro se il disegno egemonico savoiardo comprenda o meno
anche l’Italia del Sud. Il problema del rapporto tra la poesia popolare delle due Italie
rimbalza in Sicilia nella Raccolta amplissima di canti popolari siciliani di Leonardo Vigo
(1799-1879) e in un’astiosa polemica sull’ “arabismo” e l’ “incivilimento” della Sicilia tra
Vincenzo Mortillaro (1806-1888) e Michele Amari (1806-1889).
a quella di etno-folclorista. La sua raccolta di Canti popolari del Piemonte ha anche un
obiettivo politico: inglobare in uno spazio celtico l’Italia del Nord, in un momento storico
nel quale non è ancora chiaro se il disegno egemonico savoiardo comprenda o meno
anche l’Italia del Sud. Il problema del rapporto tra la poesia popolare delle due Italie
rimbalza in Sicilia nella Raccolta amplissima di canti popolari siciliani di Leonardo Vigo
(1799-1879) e in un’astiosa polemica sull’ ‘arabismo’ e l’ ‘incivilimento’ della Sicilia tra
Vincenzo Mortillaro (1806-1888) e Michele Amari (1806-1889).
Parigi, 1870. Da una città sotto choc per l'assedio prussiano, il filologo Paul Meyer narra al suo corrispondente provenzale Frédéric Mistral della facilità con cui l’esercito nemico, aggressivo e determinato, seppur numericamente inferiore, ha sgominato le armate francesi, «che si disperdevano come buoi incalzati da mastini» , e delle profezie inascoltate di chi, recandosi a Berlino, aveva riferito della pericolosità dei Tedeschi, della superiorità che manifestavano in tutti i rami dello scibile, in tutto ciò "che l’uomo può apprendere’, comprese, e al massimo grado, le scienze militari".
Un altro testimone, l’antichista Fustel de Coulanges, scrive dal canto suo: «Il popolo Tedesco possiede nell’erudizione la stessa qualità che possiede nella pratica della guerra, cioè numero e disciplina». Gli storici tedeschi sono agguerriti, metodici e organizzati come un esercito.
Infine il filologo Léon Gautier; «Troviamo di fronte a noi una nazione che fa la guerra scientificamente [...] Un filologo tedesco fa critica del testo con la stessa precisione e metodo».
Di questo e altro si parlerà alla Fondazione Franceschini, Firenze, 24 novembre, Seminario ""Romània" vs. "Germania". Identità, guerra,competizione nazionale alle origini della Filologia romanza".
aims to offer to the “society of knowledge” a new repository of primary sources connecting knowledge and politics, like
autobiographies, mémoirs, political writings, correspondences of European academics, especially philologist and linguists, between
the chronological extremes of the Franco-Prussian War (1870) and the fall of the Berlin Wall (1989).
The Team is joined by the purpose to study philology and linguistics not only as bodies of knowledge in themselves, but also as
sciences produced in given historical contexts in order to serve the policies of State-Nations, and often propelled by ideological
intentions, not openly declared, which should be evidenced for an appropriate interpretation of scientific work of that age.
We take the move from the Scholars in Arms Digital Library (http://www.sdslingue.unict.it/scholarsinarms), collected by the Catania
Unit in past years thanks to local grants, to implement it and develop it in a new innovative repository. It will be a tool for
researchers aiming to investigating philology and linguistic connections with society and politics in contemporary history, in order to
highlight the social facts behind intellectual production, rethinking Philology and Romance Linguistics in their original context of
'militant' sciences. It will be opened to acquisitions in other academic disciplines.
genre insofar not explored in this perspective, that is to say lyric poetry in vernacular. In particular the recent new edition of the Corpus poetico siciliano and the availability of new data bases of Occitan literature give some new insights of divination at the court of Frederick.
the Savoyard includes or not southern Italy. The problem of the relationship between the folk poetry of the “two Italys” in enhanced in Sicily by the "Raccolta amplissima di canti popolari siciliani" by Leonardo Vigo (1799-1879) and by the harsh controversy between Vincenzo Mortillaro (1806-1888) and Michele Amari (1806-1889) on the issue of “arabism” and “civilisation”.
a quella etno-folclorica. Infatti la sua raccolta di "Canti popolari del Piemonte" ha anche
un obiettivo politico: inglobare in uno spazio celtico l’Italia del Nord, in un momento storico
nel quale non è ancora chiaro se il disegno egemonico savoiardo comprenda o meno
anche l’Italia del Sud. Il problema del rapporto tra la poesia popolare delle due Italie
rimbalza in Sicilia nella Raccolta amplissima di canti popolari siciliani di Leonardo Vigo
(1799-1879) e in un’astiosa polemica sull’ “arabismo” e l’ “incivilimento” della Sicilia tra
Vincenzo Mortillaro (1806-1888) e Michele Amari (1806-1889).
a quella di etno-folclorista. La sua raccolta di Canti popolari del Piemonte ha anche un
obiettivo politico: inglobare in uno spazio celtico l’Italia del Nord, in un momento storico
nel quale non è ancora chiaro se il disegno egemonico savoiardo comprenda o meno
anche l’Italia del Sud. Il problema del rapporto tra la poesia popolare delle due Italie
rimbalza in Sicilia nella Raccolta amplissima di canti popolari siciliani di Leonardo Vigo
(1799-1879) e in un’astiosa polemica sull’ ‘arabismo’ e l’ ‘incivilimento’ della Sicilia tra
Vincenzo Mortillaro (1806-1888) e Michele Amari (1806-1889).
Parigi, 1870. Da una città sotto choc per l'assedio prussiano, il filologo Paul Meyer narra al suo corrispondente provenzale Frédéric Mistral della facilità con cui l’esercito nemico, aggressivo e determinato, seppur numericamente inferiore, ha sgominato le armate francesi, «che si disperdevano come buoi incalzati da mastini» , e delle profezie inascoltate di chi, recandosi a Berlino, aveva riferito della pericolosità dei Tedeschi, della superiorità che manifestavano in tutti i rami dello scibile, in tutto ciò "che l’uomo può apprendere’, comprese, e al massimo grado, le scienze militari".
Un altro testimone, l’antichista Fustel de Coulanges, scrive dal canto suo: «Il popolo Tedesco possiede nell’erudizione la stessa qualità che possiede nella pratica della guerra, cioè numero e disciplina». Gli storici tedeschi sono agguerriti, metodici e organizzati come un esercito.
Infine il filologo Léon Gautier; «Troviamo di fronte a noi una nazione che fa la guerra scientificamente [...] Un filologo tedesco fa critica del testo con la stessa precisione e metodo».
Di questo e altro si parlerà alla Fondazione Franceschini, Firenze, 24 novembre, Seminario ""Romània" vs. "Germania". Identità, guerra,competizione nazionale alle origini della Filologia romanza".
Depuis le XIIe siècle et à l’époque moderne, au sein des cours
princières et ecclésiastiques, des savoirs situés à la frontière entre
le licite et l’illicite, tels que l’astrologie, la divination et la magie,
ont occupé une place centrale dans les pratiques et les représentations
du pouvoir. De Frédéric II à Rodolphe II, les cours ont même
été des laboratoires d’experimenta en la matière, comme aussi
de rivalités multiples et de manipulations en tout genre. Cela n’a
pas empêché le développement d’une répression de ces “arts”,
dans les milieux de cour ou à leur proximité immédiate, liée à
l’extension réelle et imaginaire de ces savoirs suspects.
«Nella medievistica internazionale la Sismel (Società Internazionale per lo Studio del Medioevo Latino) ha da decenni conquistato una posizione di primo piano – forse la più eminente – non solo per le grandi collezioni come l’Edizione Nazionale dei testi Mediolatini o gli strumenti e studi di Millennio Medievale, ma anche per avere imposto all’attenzione dei medievisti temi e problemi che erano rimasti tradizionalmente marginali nella ricerca storiografica sul Medioevo, prevalentemente interessata a una storia politica e istituzionale: temi come il corpo e i sensi, i rituali di magia e di demonologia, i concetti di materia e di natura, il silenzio e l’armonia, hanno trovato – soprattutto nella collezione Micrologus – uno spazio nuovo, offrendo della civiltà medievale un quadro assai più mosso di quello rispecchiato da una stanca manualistica o un’antica tradizione accademica. [...] Si colloca in questa prospettiva il recente volume dedicato alla presenza e importanza dell’astrologia, delle tecniche divinatorie, della magia nelle corti laiche ed ecclesiastiche, da Federico II a Rodolfo II, ossia dal XIII al XVII secolo....»