Papers by Felicia Toscano
La tesi consiste nell'edizione critica del commento di Antonio Costanzi da Fano (Fano 1436 - ... more La tesi consiste nell'edizione critica del commento di Antonio Costanzi da Fano (Fano 1436 - 1490) a Fast. I-III, tràdito in due diverse stesure, precisamente, quella contenuta nel manoscritto BAV Vat. lat. 360 (1480) e quella testimoniata dagli esemplari dell'editio princeps dell'opera (1489). A questo materiale esegetico vanno accostate le note marginali al testo dei Fasti, contenute nel ms. BAV Chig. H.VI.204, che testimoniano la lettura dell'opera da parte dell'umanista, antecedente alla stesura del commentario. La lettura del commento di Costanzi si rivela giovevole, non soltanto perché l'opera costituisce una miniera di informazioni sulla ricezione del testo del poeta di Sulmona in età umanistica, e, più in generale, sulla storia dell'esegesi dei testi classici nell'Umanesimo, ma in quanto essa è anche preziosa fonte di notizie utili alla delineazione del réseau ideologico e culturale nel quale furono letti e commentati i Fasti nella seconda metà del secolo XV. Alla luce di ciò, al fine dunque di una più consapevole lettura del testo del commentario, l'edizione è preceduta da un'ampia introduzione, ripartita in quattro capitoli, in cui è tratteggiato un breve quadro dell'attività esegetica sui Fasti fra XI e XV secolo; sono forniti cenni sulla vita e le opere di Antonio Costanzi; sono analizzati, dal punto di vista codicologico e paleografico, i testimoni del commento; infine, sono presi in esame i documenti paratestuali (epigramma ad posteros, lettera prefatoria a Federico di Montefeltro, praefationes al commento a Fast. II e III, epilogo rivolto al lettore, lettera di Costanzi a Zagarello Gambitelli) ed è delineato il processo di gestazione redazionale dell'opera, il metodo adottato dall'umanista nell'esegesi del testo dei Fasti e l'iter di allestimento degli scolii. Seguono all'edizione del commento e delle note del manoscritto Chigiano a Fast. I-III due appendici: nella prima è data l'edizione dell'epilogo al lettore, presente in duplice stesura nel manoscritto Urbinate e nell'editio princeps, nella sec [...]
Mélanges de l’École française de Rome - Moyen Âge, 2016
Mélanges de l’École française de Rome - Moyen Âge, 2016
Il De excellentia ac praestantia hominis, opuscolo teologico composto da Bartolomeo Facio intorno... more Il De excellentia ac praestantia hominis, opuscolo teologico composto da Bartolomeo Facio intorno al 1447 e dedicato al pontefice Niccolò V (1447-1455), si inserisce nel contesto del dibattito umanistico sulla dignità umana. Oggetto precipuo del presente contributo è l'individuazione del retroterra filosofico e teologico e l'analisi dell'impianto retorico del trattato, al fine di delinearne il contesto di genesi. Più precisamente, si indagheranno i punti di contatto e di divergenza dell'opera con il Libellus de dignitate et excellentia humanae vitae del frate olivetano Antonio da Barga (ca. 1390Barga (ca. -1452, abate del monastero di S. Miniato a Firenze e, parallelamente, con il dialogo De humanae vitae felicitate dello stesso Facio. Ciò sarà fatto con il fine ultimo di restituire un quadro quanto più completo del progetto letterario che l'umanista spezzino intese realizzare con la composizione del De felicitate e del De excellentia. Bartolomeo Facio, Antonio da Barga, Lorenzo Valla, trattato teologico, dialogo filosofico, Contemptus mundi e Dignitas hominis, citazioni di testi patristici, scolastica, Cicerone, Lattanzio, Agostino, Tommaso d'Aquino 1. Sulla biografia e la produzione letteraria dell'umanista genovese cf. * Ringrazio gli organizzatori di queste giornate di studio, tenutesi presso l'École française de Rome nel marzo del 2014, in quanto foriere di numerosi e stimolanti spunti di ricerca. La mia gratitudine va inoltre a Giancarlo Abbamonte, Gabriella Albanese, Fulvio Delle Donne, Paolo Esposito e Vera Tufano per le validissime osservazioni da loro ricevute. La responsabilità del testo sarà da ascrivere unicamente a chi scrive. Il De excellentia ac praestantia hominis di Bartolomeo Facio fra fonti patristiche, modelli classici, schemi retorici Felicia Toscano 142 BARTOLOMEO FACIO E ANTONIO DA BARGA : DIPENDENZE E DIVERGENZE Al principio della sezione prefatoria del suo trattatello teologico Bartolomeo Facio si pone esplicitamente sulle orme di Lotario dei Conti di Segni, futuro Innocenzo III (1198-1216), autore del De contemptu mundi seu de miseria humanae conditionis, adducendo una duplice causa suscepti laboris : da un lato egli intende percorrere il cammino tracciato da Lotario, che impedito dai negotia pontificali non aveva adempiuto alla promessa di scrivere un trattato sulla dignità umana ; dall'altro l'umanista desidera far cosa gradita al Pontefice di allora, Niccolò V, dedicatario dell'opuscolo, scegliendo una materia a lui degna e, al contempo, fornendogli un saggio delle sue capacità 2 : De hominis excellentia scribere nuper aggressus sum, beatissime Pater, de qua quidem re acceperam Innocentium Fliscum 3 , qui olim fuit et ipse Pontifex Maximus, virum plane eruditissimum, in eo libro, in quo humanas miserias complexus est, pollicitum esse sese scripturum ; sed, quod fortasse accidere potuit, Pontificatus negotiis impeditum, quod promiserat non praestitisse. Nam cum vehementer cuperem aliquid in nomine tuo edere, quod meam in te pietatem atque observantiam singularem apud Sanctitatem Tuam atque adeo omnes testificaretur, hanc profecto rem authoritate tua maxime dignam existitimavi […] Quid enim in cunctis bonarum artium studiis relictum, quod non sit ab aliquo perscriptum atque tractatum ? […] Tu vero velim, sanctissime Pater atque optime, hoc opusculum sic accipias, ut studiorum meorum, qualiacunque sint, degusta-
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Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae XXV (Studi e testi, 534), 2019
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