Books by Matteo Gerli
Teoria Sociale, 2024
Pierre Bourdieu e Bruno Latour sono due figure di primissimo piano nel panorama della sociologia ... more Pierre Bourdieu e Bruno Latour sono due figure di primissimo piano nel panorama della sociologia contemporanea. Entrambi francesi, hanno praticato e coltivato un eclettismo teorico-metodologico che li ha resi un punto di riferimento centrale e una fonte d’ispirazione in grado di attraversare la segmentazione delle frontiere disciplinari. Il loro contributo al rinnovamento delle basi del pensiero sociologico è evidente nella capacità di coniugare tradizioni intellettuali apparentemente inconciliabili, attraverso la messa a punto di due apparati teorico-concettuali che hanno il loro principale punto di forza nella ricerca costante di un’interazione tra il momento (meta-)teorico e quello empirico, pur rimanendo profondamente segnati da una diversa concezione delle possibilità assegnate alla conoscenza sociologica. Nell’ottica di valorizzare questa forma mentis improntata al dialogo tra teoresi ed empiria, il libro si propone di riflettere criticamente sulla ricezione dei due autori nel campo dei Journalism Studies, interrogandosi sul modo in cui i rispettivi approcci possano concretamente informare e arricchire la comprensione delle dinamiche di produzione e circolazione dell’informazione giornalistica. In questo contesto, il volume esplora la presenza di “giunzioni intellettuali” su tematiche e interessi affini, aprendo la strada a un potenziale arricchimento reciproco tra le prospettive di Bourdieu e Latour.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Il riccio e la volpe. Studi, ricerche e percorsi di sociologia, 2022
Il volume propone una prospettiva di indagine sul processo di europeizzazione delle scienze socia... more Il volume propone una prospettiva di indagine sul processo di europeizzazione delle scienze sociali fondata su una “triangolazione” tra le prospettive sociologiche relative ai processi culturali e comunicativi, alla formazione delle idee e della conoscenza, all’integrazione europea.
La ricerca ricostruisce in chiave storico-sociologica l’emergere e il consolidarsi di un campo sociale transnazionale per la produzione e la circolazione di conoscenze scientifiche e di artefatti tecnologici come parte di un più ampio spazio pubblico europeo. Le politiche promosse e realizzate dall’UE in materia di ricerca e innovazione vengono calate in un quadro teorico-concettuale volto a valorizzare l’ipotesi di una costruzione europea di tipo istituzionale e ideativo all’intersezione tra differenti istanze di natura scientifica, politica, economica e sociale. Il ruolo delle scienze sociali emerge quindi nel suo valore simbolico-discorsivo, vale a dire come «riserva di significati e di artefatti empirici» a supporto della stessa costruzione europea, oltre che della capacità e legittimità delle istituzioni comunitarie di governare efficacemente aree e programmi di intervento pubblico.
In tale contesto, l’oggetto specifico del libro riguarda il progetto di ricerca tematico, nella sua duplice dimensione di strumento per il “governo” delle attività di ricerca scientifica da parte delle istituzioni europee e di unità simbolico-culturale frutto di partnership transnazionali tra organizzazioni scientifiche radicate a livello nazionale. In particolare, attraverso il concetto di campo dei progetti di ricerca europei, il libro offre una riflessione sociologica sulle condizioni specifiche della produzione e circolazione di conoscenze del mondo sociale. Ci si chiede, pertanto, quale ruolo venga immaginato per le scienze sociali entro il quadro di riferimento della governance europea della ricerca scientifica e dell’innovazione, con quali temi e questioni di ricerca gli scienziati sociali siano chiamati a confrontarsi e, soprattutto, con quale libertà di manovra e rispetto a quali tipi di pubblici potenziali e reali.
Per rispondere a queste domande, l’analisi storico-sociologica viene coadiuvata da un’indagine empirica che mira a ricostruire l’evoluzione della struttura del campo dei progetti di ricerca europei – dal 1994 al 2020 –, nella sua dimensione socio-strutturale e in quella semantico-discorsiva. A tal fine, il volume si basa sull’impiego di un disegno di ricerca volto ad integrare tecniche quantitative per la Social Network Analysis e per il Text Mining e interviste in profondità rivolte ad alcuni “soggetti chiave” che hanno avuto un’esperienza nel contesto della progettazione europea relativamente all’area delle scienze sociali.
I risultati mettono in evidenza come il progressivo consolidamento della presenza delle scienze sociali e delle discipline umanistiche (SSH) nei programmi quadro europei per la ricerca e lo sviluppo abbia coinciso con uno spostamento del loro baricentro tematico-concettuale dai temi “classici” legati al “quadrumvirato” composto da Stato, mercato, società e cultura verso il tema dell’innovazione, nelle sue molteplici declinazioni. Tale metamorfosi, che si è venuta accentuando nell’ultimo decennio, ha coinciso con una trasformazione più generale che ha rimesso in discussione la centralità delle istituzioni universitarie e, secondariamente, dei centri di ricerca indipendenti come luoghi privilegiati di produzione, validazione e circolazione della conoscenza. Ciò, se da un lato induce a riflettere su una perdita di autonomia dell’universo accademico tradizionalmente inteso, dall’altro è indicativo di un processo di maggiore apertura del portato civico-intellettuale delle scienze sociali rispetto ad attori e questioni che abitano lo spazio pubblico europeo.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Media Trends, 2019
Il volume connette criticamente il tema delle migrazioni con quello della sicurezza trattandolo d... more Il volume connette criticamente il tema delle migrazioni con quello della sicurezza trattandolo da differenti prospettive inerenti la sociologia generale, la sociologia della comunicazione e la sociolinguistica. L'esito è un volume di grande impatto che tratta la tematica con profondità e competenza analitica.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Articles by Matteo Gerli
Problemi dell'Informazione, 2023
This contribution aims to investigate how the topic of immigration has been reorganized in conjun... more This contribution aims to investigate how the topic of immigration has been reorganized in conjunction with two recent crises that have affected the EU: the Covid-19 pandemic and the conflict Russia-Ukraine. It addresses whether and to what extent those crises have redefined the way immigration is represented by the Italian mainstream newspapers, both in terms of attention levels and of discursive articulation. The survey follows the theoretical framework of the agenda building studies. The content analysis conducted on a sample of articles published by three outlets – «la Repubblica», «Corriere della Sera» and «Il Giornale» – during the turnover periods of those crises highlights a reduction in the production of immigration-related news items (especially in 2020), coupled with its redefinition as for its subtopics, though a continuity in narrative devices is even relevant. A more pronounced use of the human interest narrative emerges, as well as an attention towards the commitment by the arts in promoting multiculturalism. Further, immigration finds a new transformative context when it intersects the war and the solidarity effort for the refugees is linked to an unexpected geopolitical situation. The immigration issue has been treated through four prevailing frames: promotion of solidarity and multiculturalism, refugees as an unresolved problem for the EU, political-symbolic conflict, problematic management of flows. The three Italian outlets differ mainly in terms of attention paid to the political conflict, to the solidarity activities and in terms of criticism towards the EU.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Sociologica, 2023
17 th February, 2022 marked the 30 th anniversary of Tangentopoli, the most important corruption ... more 17 th February, 2022 marked the 30 th anniversary of Tangentopoli, the most important corruption scandal in Italian history. In this study we will attempt to reconstruct the controversial role of the media in the scandal in order to provide insights that help to understand the existing link between journalism and corruption. Based on a Bourdieusian perspective, we will try to see how various factors, exogenous and endogenous, have produced pressures both in terms of autonomy and heteronomy to the journalistic field. The proposed analysis will be both theoretical and empirical, with data retrieved from journalistic coverage of the time. Unlike media- and political-centric approaches, which tend to produce monocausal explanations, the article sheds light on the interplay of different factors (political, economic, judicial and media-related) that made the scandal of Tangentopoli possible.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Studi Culturali, 2022
What does cultural studies look like today and how has it developed since its foundation in the S... more What does cultural studies look like today and how has it developed since its foundation in the Sixties? This article tries to answer these and other questions about the historical and socio-cognitive structure of this intellectual formation by empirically investigating one of its major institutional pillars: the journals’ field. Focusing on bibliographical evidence drawn from the Web of Science database referred to 45 journals classified as belonging to this research area, for a total of more than twenty-three thousand articles, and with critical comparative references to other bibliographical sources (i.e. Scopus and Ulrich), the article reflexively contributes to ongoing debates about the current status of CS and to the diffusion of a culture of statistical reasoning and modeling in step with both more rigorous, evidence-based research standard and our digital times.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Sociologia e Ricerca Sociale, 2021
Gli scienziati si trovano oggi di fronte a nuove sfide che mettono a repentaglio la loro “autonom... more Gli scienziati si trovano oggi di fronte a nuove sfide che mettono a repentaglio la loro “autonomia”. L'avvento di una società della conoscenza, se da un lato ha prodotto straordinarie possibilità di codificazione, trasmissione e acquisizione di conoscenze, dall’altro ha generato dei vincoli e delle pressioni che agiscono lungo tutta la filiera della produzione scientifica. Su questo sfondo, l’articolo propone una riflessione critica sul problema dell’autonomia della scienza. In particolare, attingendo dai lavori di Pierre Bourdieu e Bruno Latour, il saggio cerca di mettere in luce i termini entro cui l’autonomia si pone in relazione con l’autorevolezza e la credibilità degli scienziati, fornendo altresì alcuni strumenti analitici per riconoscere quali forze extrascientifiche e poteri siano in grado di condizionare l’attività di produzione scientifica.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Sociologia e Ricerca Sociale, 2020
The main aim of this study is to investigate the relationship between news reports and the develo... more The main aim of this study is to investigate the relationship between news reports and the development of a public discourse about immigration during the 2018 political election campaign. The study examines the way in which newspapers covered a series of dramatic events involving immigrants which took place in the Italian city of Macerata. This “Macerata case” is analyzed in relation to a trend of changing media practices characterized by increasing sensationalism and the systemic assimilation of the “permanent campaign” into news items, showing that political interference in news stories is not a casual or one-off occurrence.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Sicurezza e Scienze Sociali, 2019
Il contributo analizza i dispositivi narrativi che i giornali adottano nella rappresentazione dei... more Il contributo analizza i dispositivi narrativi che i giornali adottano nella rappresentazione dei fenomeni migratori come fonti di insicurezza e quindi come catalizzatori di ansie e paure sociali. Seguendo tale impostazione, particolare attenzione verrà data all'interdipendenza tra le immagini del terrorismo e quelle dell'immigrazione, ma anche alla presenza di contronarrative (o contro-frame) che si "oppongono" alla concezione dominante e semplificatrice dell'immigrazione come minaccia. Quest'ultimo concetto, nell'analisi condotta, appare connesso non solo con la devianza e la destabilizzazione dei valori culturali e religiosi, ma anche con la pressione degli attentati terroristici, la gestione inefficace dell'accoglienza e la novità del ridisegno del tema del controllo dei flussi nel Mediterraneo come "difesa dei confini".
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Journalism, 2021
Immigration is a dramatic challenge for Europe: the press has a large influence in determining th... more Immigration is a dramatic challenge for Europe: the press has a large influence in determining the opinion climate at this regard. This article investigates how a selection of newspapers in Belgium, Germany, the United Kingdom, and Italy covers the immigration issue from 1 January 2013 to 30 April 2014, before and after the Lampedusa shipwreck on 3 October 2013. Departing from the hypothesis that the media ownership may have a large influence on the content of the news, we investigate 12 different media companies in conjunction with other variables that may affect the coverage of the topic as well. A quantitative content analysis has been first used to derive information from a collection of 2602 articles retrieved through a set of specific keywords from different online database. Afterward, a Multiple Correspondence Analysis has been performed to explore and synthetize the collected information into a small number of ‘factors’.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Studi Culturali, 2018
The article illustrates and discusses some findings from a research in progress on "Gramscian stu... more The article illustrates and discusses some findings from a research in progress on "Gramscian studies" as a transnational intellectual formation. Specifically, it features results of a co-word analysis conducted on a large corpus of bibliographic data extracted from the Gramscian Bibliography (BG), an electronic database created, updated and managed by the Fondazione Istituto Gramsci in Rome. The contribution of the article is twofold: 1) it proposes an approach for detecting and measuring the global spread of an author's ideas focusing on the titles of the pertinent literature; 2) it provides a semantic map of the development of Gramscian studies in Italian and English languages for decades since the 50s. The final objective of the article (and the wider research it belongs to) is to make a case for an empirically grounded sociology of «Gramscism» as a global intellectual phenomenon.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Rivista Italiana di Politiche Pubbliche, 2018
In this article, we offer a specific interpretation of the results of the EU-funded research proj... more In this article, we offer a specific interpretation of the results of the EU-funded research project ANTICORRP, and especially the work package «Media and corruption». In particular, our purpose is to relate the news media coverage of corruption scandals with the concept of «turbulence», that we define as a chaotic and troublesome condition featured by government instability and political volatility, mixed with a political culture that tends to privilege particularism over universalism. The analysis will concern seven countries: two established democracy (France and UK); four «new democracy» arose from the collapse of the Soviet Union (Romania, Hungary, Slovakia and Latvia); Italy that has been defined as a «democracy in transition». Findings show that higher levels of turbulence tend to be associated with an instrumental use of the press coverage, mainly responding to some particularistic interests and not to a logic of fair control over the holders of power.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
European Journal of Communication, 2018
The article provides evidences about mechanisms and practices that undermine the effectiveness of... more The article provides evidences about mechanisms and practices that undermine the effectiveness of investigative journalism through the analysis of selected case studies of corruptive phenomena in Italy, Hungary, Romania and Latvia. In particular, the article shows that the idea of watchdog journalism does not work actually in the observed countries. Indeed, investigative journalism requires certain socioeconomic conditions, such as a low degree of influence of the political and economic spheres and a high level of journalistic professionalism, which are not (always) present in the aforementioned countries. More specifically, the article focuses on three aspects that may distort investigative journalists' work: a certain proximity (sometimes overlapping) of publishers (often rich oligarchs or prominent businessmen) and politicians, the 'blackmail' exercised through advertising investments and the interferences of secret services, which may dissuade newsrooms from performing their role as the watchdog.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Comunicazione Politica, 2017
The aim of the survey presented in this article is to analyse the transformation process of the i... more The aim of the survey presented in this article is to analyse the transformation process of the issue of immigration in the Italian quality papers. This purpose is pursued through the comparison of two six-month samples in 2008 and 2014, including articles from the Corriere della Sera and la Repubblica. In the first part, some main theoretical problems are dealt with, in order to illustrate the research design. The analysis of the sub-issues shows that the thematic composition of the immigration is sensitive to the interactions that take place in the quality papers arena: the traditional political actors are contrasted by a significant standing of those belonging to the civil society (in 2008) and those within the European Union and international arena (in 2014); as a consequence, the sub-issue of «racism and right defence» contends and prevails on the «securitarian» sub-issue. From Multiple Correspondence Analysis, three main factors emerge which synthesize different discursive structures in the immigration coverage. Particularly important is the possibility of interpreting the factors from a semantic point of view: this allows to link the «advocacy strategy» of la Repubblica with the domestic arena and with the civil society actors (societalization); and, on the opposite side, the «neutrality strategy» of Corriere della Sera with the EU and the actors who play a relevant role in the international arena (de-domestication).
Bookmarks Related papers MentionsView impact
AIS Journal of Sociology, 2017
This article proposes the results of a survey aimed to reconstruct the relationships among young ... more This article proposes the results of a survey aimed to reconstruct the relationships among young people, media uses and the public space. In this perspective, an effort is conducted to overtake the limits which are implicated by the use of the concept of political participation: it looks not successful in order to catch the ways young citizens perceive and act the relationship, not necessarily engaged, with the space of public discourses.
Through in-depth interviews we analyze the strategies young people adopt within multiple communication environments: family and the domestic space, traditional and digital media, paying a particular attention to the social networking sites.
The ways of accessing and processing the information allow to build up some typologies, based on different levels of selectivity and different kinds of activity in the digital environment.
Some opinion leadership dynamics are investigated, both interpersonal and media-related: interesting observations raise, regarding the melting of the diverse discourses that exercise an influence at a cross-media level, and that become orientation agents in the public space. This plot comprehends the family, the education experience, the friendship network. There seems also relevant the emergence of public figures who, with their discourse, cross and connect different media universes, from the television one to the social networking one (such as Pope Francis, the Lega leader Matteo Salvini, the writer Roberto Saviano and the singer Madonna).
The issue of migration stands as the new most relevant cleavage in the civic cultures of the youth.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Studi Culturali, 2017
In the last decades, European research programmes have dramatically increased their appeal among ... more In the last decades, European research programmes have dramatically increased their appeal among researchers and consequently their ability to impact on the directions and processes of scientific knowledge production. In spite of this, not many scholars have faced the question of how and how much EU research efforts may affect scientists’ practices. Moving from a brief introduction of the role of the EU institutions in scientific research, this essay tries to shed light on the dynamics that underlie scientific activities promoted and coordinated by the European Commission using Bourdieu’s field theory as the main interpretative lens. In the last part of the article, some initial findings coming from a quantitative investigation on the research projects carried out by the SSH (Socio-Economic Sciences and Humanities) in the period 2007-2013 are discussed.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Book Chapters by Matteo Gerli
CSE Working Papers, 2023
This article investigates the emergence and consolidation of a European, transnational, field of ... more This article investigates the emergence and consolidation of a European, transnational, field of science and innovation in Bourdieu's sense of the concept. It proposes an approach to an EU research and development policy field based on a combination between sociology of knowledge and political sociology, aimed at supporting the hypothesis of a European integration process at the crossroads between institutional and ideational instances of different nature. By considering the coordination of the scientific production and circulation as transnational stakes, the article sheds light on the complex and dynamic configuration of institutional actors, ideational frames and politically effective resources that arose over a period stretching over more than six decades. In that respect, it contends that science comes into play both as an object of the EU decisions as well as an "ally" of the EU institutions in that it provides them with a policy-relevant knowledge (meta-capital) defined as "informational capital".
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
This article investigates how the emergence of a European research funding affects the directions... more This article investigates how the emergence of a European research funding affects the directions and processes of scientific knowledge production. It does so by examining the extended abstracts of the EU-funded research projects (2007–2013) realized within the broad domain of the Social Sciences and Humanities (SSH). By using some automated content analysis techniques, the essay tries to shed light on the interplay between the policy layer and the SSH field, taking into account the programmatic and legal structures inherent the 7FP, on one side, the national scientific systems and the disciplinary structure of the SSH field, on the other side.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Media Trends, 2020
Il contributo prevede la rilevazione dei frame che i mezzi d'informazione cartacei impiegano nell... more Il contributo prevede la rilevazione dei frame che i mezzi d'informazione cartacei impiegano nella rappresentazione dei fenomeni migratori. Oggetto specifico della ricerca è il coverage di sette testate a diffusione nazionale (la Repubblica, il Manifesto, Corriere della Sera, Avvenire, Il Giornale, La Stampa e il Fatto Quotidiano) nei due semestri di giugno-novembre 2017-18. I risultati dell'analisi empirica, condotta con tecniche di Text Mining, sono collocati in un orizzonte teorico che combina l'analisi del processo di framing con la teoria dei campi sociali di matrice bourdieusiana, da un lato, e gli studi sugli eventi scatenanti (trigger events), dall’altro, questi ultimi riconducibili al filone dell’agenda building.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Uploads
Books by Matteo Gerli
La ricerca ricostruisce in chiave storico-sociologica l’emergere e il consolidarsi di un campo sociale transnazionale per la produzione e la circolazione di conoscenze scientifiche e di artefatti tecnologici come parte di un più ampio spazio pubblico europeo. Le politiche promosse e realizzate dall’UE in materia di ricerca e innovazione vengono calate in un quadro teorico-concettuale volto a valorizzare l’ipotesi di una costruzione europea di tipo istituzionale e ideativo all’intersezione tra differenti istanze di natura scientifica, politica, economica e sociale. Il ruolo delle scienze sociali emerge quindi nel suo valore simbolico-discorsivo, vale a dire come «riserva di significati e di artefatti empirici» a supporto della stessa costruzione europea, oltre che della capacità e legittimità delle istituzioni comunitarie di governare efficacemente aree e programmi di intervento pubblico.
In tale contesto, l’oggetto specifico del libro riguarda il progetto di ricerca tematico, nella sua duplice dimensione di strumento per il “governo” delle attività di ricerca scientifica da parte delle istituzioni europee e di unità simbolico-culturale frutto di partnership transnazionali tra organizzazioni scientifiche radicate a livello nazionale. In particolare, attraverso il concetto di campo dei progetti di ricerca europei, il libro offre una riflessione sociologica sulle condizioni specifiche della produzione e circolazione di conoscenze del mondo sociale. Ci si chiede, pertanto, quale ruolo venga immaginato per le scienze sociali entro il quadro di riferimento della governance europea della ricerca scientifica e dell’innovazione, con quali temi e questioni di ricerca gli scienziati sociali siano chiamati a confrontarsi e, soprattutto, con quale libertà di manovra e rispetto a quali tipi di pubblici potenziali e reali.
Per rispondere a queste domande, l’analisi storico-sociologica viene coadiuvata da un’indagine empirica che mira a ricostruire l’evoluzione della struttura del campo dei progetti di ricerca europei – dal 1994 al 2020 –, nella sua dimensione socio-strutturale e in quella semantico-discorsiva. A tal fine, il volume si basa sull’impiego di un disegno di ricerca volto ad integrare tecniche quantitative per la Social Network Analysis e per il Text Mining e interviste in profondità rivolte ad alcuni “soggetti chiave” che hanno avuto un’esperienza nel contesto della progettazione europea relativamente all’area delle scienze sociali.
I risultati mettono in evidenza come il progressivo consolidamento della presenza delle scienze sociali e delle discipline umanistiche (SSH) nei programmi quadro europei per la ricerca e lo sviluppo abbia coinciso con uno spostamento del loro baricentro tematico-concettuale dai temi “classici” legati al “quadrumvirato” composto da Stato, mercato, società e cultura verso il tema dell’innovazione, nelle sue molteplici declinazioni. Tale metamorfosi, che si è venuta accentuando nell’ultimo decennio, ha coinciso con una trasformazione più generale che ha rimesso in discussione la centralità delle istituzioni universitarie e, secondariamente, dei centri di ricerca indipendenti come luoghi privilegiati di produzione, validazione e circolazione della conoscenza. Ciò, se da un lato induce a riflettere su una perdita di autonomia dell’universo accademico tradizionalmente inteso, dall’altro è indicativo di un processo di maggiore apertura del portato civico-intellettuale delle scienze sociali rispetto ad attori e questioni che abitano lo spazio pubblico europeo.
Articles by Matteo Gerli
Through in-depth interviews we analyze the strategies young people adopt within multiple communication environments: family and the domestic space, traditional and digital media, paying a particular attention to the social networking sites.
The ways of accessing and processing the information allow to build up some typologies, based on different levels of selectivity and different kinds of activity in the digital environment.
Some opinion leadership dynamics are investigated, both interpersonal and media-related: interesting observations raise, regarding the melting of the diverse discourses that exercise an influence at a cross-media level, and that become orientation agents in the public space. This plot comprehends the family, the education experience, the friendship network. There seems also relevant the emergence of public figures who, with their discourse, cross and connect different media universes, from the television one to the social networking one (such as Pope Francis, the Lega leader Matteo Salvini, the writer Roberto Saviano and the singer Madonna).
The issue of migration stands as the new most relevant cleavage in the civic cultures of the youth.
Book Chapters by Matteo Gerli
La ricerca ricostruisce in chiave storico-sociologica l’emergere e il consolidarsi di un campo sociale transnazionale per la produzione e la circolazione di conoscenze scientifiche e di artefatti tecnologici come parte di un più ampio spazio pubblico europeo. Le politiche promosse e realizzate dall’UE in materia di ricerca e innovazione vengono calate in un quadro teorico-concettuale volto a valorizzare l’ipotesi di una costruzione europea di tipo istituzionale e ideativo all’intersezione tra differenti istanze di natura scientifica, politica, economica e sociale. Il ruolo delle scienze sociali emerge quindi nel suo valore simbolico-discorsivo, vale a dire come «riserva di significati e di artefatti empirici» a supporto della stessa costruzione europea, oltre che della capacità e legittimità delle istituzioni comunitarie di governare efficacemente aree e programmi di intervento pubblico.
In tale contesto, l’oggetto specifico del libro riguarda il progetto di ricerca tematico, nella sua duplice dimensione di strumento per il “governo” delle attività di ricerca scientifica da parte delle istituzioni europee e di unità simbolico-culturale frutto di partnership transnazionali tra organizzazioni scientifiche radicate a livello nazionale. In particolare, attraverso il concetto di campo dei progetti di ricerca europei, il libro offre una riflessione sociologica sulle condizioni specifiche della produzione e circolazione di conoscenze del mondo sociale. Ci si chiede, pertanto, quale ruolo venga immaginato per le scienze sociali entro il quadro di riferimento della governance europea della ricerca scientifica e dell’innovazione, con quali temi e questioni di ricerca gli scienziati sociali siano chiamati a confrontarsi e, soprattutto, con quale libertà di manovra e rispetto a quali tipi di pubblici potenziali e reali.
Per rispondere a queste domande, l’analisi storico-sociologica viene coadiuvata da un’indagine empirica che mira a ricostruire l’evoluzione della struttura del campo dei progetti di ricerca europei – dal 1994 al 2020 –, nella sua dimensione socio-strutturale e in quella semantico-discorsiva. A tal fine, il volume si basa sull’impiego di un disegno di ricerca volto ad integrare tecniche quantitative per la Social Network Analysis e per il Text Mining e interviste in profondità rivolte ad alcuni “soggetti chiave” che hanno avuto un’esperienza nel contesto della progettazione europea relativamente all’area delle scienze sociali.
I risultati mettono in evidenza come il progressivo consolidamento della presenza delle scienze sociali e delle discipline umanistiche (SSH) nei programmi quadro europei per la ricerca e lo sviluppo abbia coinciso con uno spostamento del loro baricentro tematico-concettuale dai temi “classici” legati al “quadrumvirato” composto da Stato, mercato, società e cultura verso il tema dell’innovazione, nelle sue molteplici declinazioni. Tale metamorfosi, che si è venuta accentuando nell’ultimo decennio, ha coinciso con una trasformazione più generale che ha rimesso in discussione la centralità delle istituzioni universitarie e, secondariamente, dei centri di ricerca indipendenti come luoghi privilegiati di produzione, validazione e circolazione della conoscenza. Ciò, se da un lato induce a riflettere su una perdita di autonomia dell’universo accademico tradizionalmente inteso, dall’altro è indicativo di un processo di maggiore apertura del portato civico-intellettuale delle scienze sociali rispetto ad attori e questioni che abitano lo spazio pubblico europeo.
Through in-depth interviews we analyze the strategies young people adopt within multiple communication environments: family and the domestic space, traditional and digital media, paying a particular attention to the social networking sites.
The ways of accessing and processing the information allow to build up some typologies, based on different levels of selectivity and different kinds of activity in the digital environment.
Some opinion leadership dynamics are investigated, both interpersonal and media-related: interesting observations raise, regarding the melting of the diverse discourses that exercise an influence at a cross-media level, and that become orientation agents in the public space. This plot comprehends the family, the education experience, the friendship network. There seems also relevant the emergence of public figures who, with their discourse, cross and connect different media universes, from the television one to the social networking one (such as Pope Francis, the Lega leader Matteo Salvini, the writer Roberto Saviano and the singer Madonna).
The issue of migration stands as the new most relevant cleavage in the civic cultures of the youth.
Results show that, in both sample-periods, the Italian papers arena becomes more pluralized in terms of actors and relative stances: the central role of the domestic political actors is antagonized by the positioning of numerous actors of the civil society (especially in 2008) and by the intervention of the European Union. This process tends to expand the sub-issue of rights- racism, counterbalancing the previously established strength of the sub-issue of threats- insecurity.
In the context of a prevailing narrative characterized by the mix of emergency and political conflict, in 2008 a civil society coalition opposes the ongoing government reform on security; in 2014 the recurrent refugees’ landings on the Southern Italy coasts lead to a supra-national replacement of the political competences towards the EU institutions.
This more significant standing of the civil society’s actors and of the European Union’s institutions brings interesting consequences on the interaction dynamics, which are to be considered the main factor in redefining the issue. Such process is favoured by the logics adopted by the two outlets, that commit to advocate against racism and to support hospitality policies.
Il contributo si basa sulla letteratura teorica ed empirica disponibile e su dati di ricerca originali.
In short, the scientific field has emerged as an arena of competition among scholars endowed with a particular kind of symbolic capital (Bourdieu, 1975 and 2001). However, the definition of methods, aims and legitimate scientific objects has ceased to be an “exclusive” terrain of the scientific expertise, by opening up to the contention and, thus, the influence by different socio- political and economic instances. These instances, by intervening on the forms of production, circulation and use of knowledge, «make some kinds of claims, outcomes, and processes far more likely than others» (Frickel and Moore, 2006, p. 9; see also Hess, 2007 and 2016; Frickel and Hess, 2014; Gerli, 2021).
In the symbolic contention for the imposition of a legitimate definition of the scientific field – according to which the most accomplished realization of science consists in having, being and doing what the definition itself “prescribes” (Bourdieu, 2001) –, the process of «quantification of the social» (Mennicken and Espeland, 2019; Mau, 2020) has come to acquire over time a fundamental role. The proliferation of systems for science monitoring, measuring and evaluation tacitly contribute to regulate the access to the relevant resources and their distribution among competing actors, by providing some “coordinates” to scholars, when they have to move at the international scale, and by supporting choices by governments, enterprises and funding agencies. According to Felt (2014), the mapping of scientific activities structures «the legitimate principles of vision and division of the ‘technoscientific world’» (p. 389).
This paper aims at analysing the monitoring and evaluating-turn in research and innovation planning from the perspective of Bourdieu’s field theory. In particular, it examines the rise of a transnational field for science monitoring and evaluation as a part of a broader transformation which involves the field of power (i.e., the balance between economic and cultural capitals), the policy field (Mangez and Hilgers, 2012) as well as the scientific field. By considering data and quantification as a truly symbolic goods (Fourcade and Healy, 2017), the paper will show how the characteristics and utilization of these peculiar goods has varied over time by passing from a restricted audience, mainly internal to the field of science, to a broader audience pervaded by dominant interests. While this pattern – from the autonomous pole to the more heteronomous one – can be considered in some ways typical of each «cultural change» (Gartman, 2002), it nonetheless requires certain socio-political conditions and the entrepreneurship of some institutional actors (Fligstein and McAdam, 2012) which promote and steer it towards specific developments. Under this specific point of view, particular attention will be devoted to the existence of some international bodies which operates as «clearing houses» (Godin, 2002) among different social fields, and to the role played by the European Commission in the context of the so-called European research area (Gerli, 2022).
The aim of this paper is to study the politicisation of Italian corruption events in the media through a case study analysis. In particular, it will shed light on (a) the specific socio-political and historical conditions that foster the instrumental use of media coverage and (b) the possible existence of different kinds of politicization of corruption scandals depending on which actors have a standing in the news (or who are simply staged in the news) and the different types of representations they support/propose. Indeed, Italy represents an emblematic case to analyse the politicisation in media coverage: among the Western countries, Italy has long shown one of the highest levels of perceived corruption (Transparency International);moreover, Italy is characterized by a politically oriented press and high political parallelism (Hallin and Mancini, 2004), that may constitute a breeding ground for the politicisation of both local and national corruption scandals.
Our methodology is based on a qualitative analysis of selected case studies. The cases to be analysed are “The Cusani Trial” (the most important trial in Tangentopoli scandal, occurred in 1993); “Batman Fiorito” (concerning a case of embezzlement in the Regional Council of Lazio occurred in 2012); “The black lady” (concerning a case of bribery in the infrastructure sector occurred in 2015); “Mafia capitale” (concerning a criminal system operating in the city of Rome emerged in 2012). These cases have been selected on the basis of three criteria: they a) were widely covered by the media; b) involve different institutional levels (national and/or local) and different political factions; c) have occurred in different periods. Using qualitative in-depth focuses, this contribution will analyse which actors were involved in the discussion and which frames emerge from the media narration, in order to highlight the politicization of corruption as represented in the news coverage. In this regard, we consider the politicisation of corruption as the result of the competition of different actors in the public arena attempting to impose the most favourable frame in the media coverage.
Tali reti si propagano nell’ombra e nella segretezza, dove nessuno dei soggetti coinvolti ha interesse a divulgare le condotte illecite al fine di scongiurare conseguenze penali. Proprio per questo motivo, al giornalismo viene attribuito un ruolo sociale molto importante: quello di indagare e denunciare pratiche di malaffare, rompendo il muro di omertà che regola queste reti e di conseguenza porvi fine (Stapenhurst 2000). Soprattutto nella sua accezione di “wathchdog” di matrice anglosassone, il giornalismo viene visto come uno degli attori sociali maggiormente in grado di ostacolare fenomeni corruttivi, perché in grado di portare alla luce episodi che altrimenti sarebbero rimasti nascosti e di stimolare l’indignazione da parte dell’opinione pubblica.
Non sempre però la stampa riesce ad esercitare il ruolo di controllore del malaffare. La pratica giornalistica, infatti, si trova spesso soggetta a condizionamenti di varia natura che ne minano i presupposti operativi e l’autorevolezza morale, rendendo di fatto il giornalismo cosiddetto “watchdog” uno strumento tutt’altro che efficace. Questo si verifica soprattutto in contesti giornalistici come quello italiano, appartenenti al modello “pluralista polarizzato” (Hallin, Mancini 2004), dove cioè i giornalisti subiscono più che da altre parti influenze di tipo economico e politico nella loro professione, e dove la professionalizzazione è di conseguenza più debole. In alcune situazioni i giornalisti, più che svolgere un ruolo di controllo sociale, diventano essi stessi parte integrante di quelle reti corruttive che dovrebbero denunciare.
Attraverso questo lavoro cercheremo di valutare il ruolo che ricoprono i giornalisti nei confronti di reti corruttive in Italia, e quali sono i fattori che li spingono a ricoprire un determinato ruolo piuttosto che un altro. Le domande a cui cercheremo di rispondere sono: a) Che ruolo svolge il giornalista nei confronti di casi di corruzione in Italia? b) È possibile tracciare una linea di demarcazione tra giornalisti che contrastano la corruzione e giornalisti “complici”? c) Quali tipi di influenze condizionano l’esercizio di un determinato ruolo?
Dal punto di vista empirico, utilizzeremo la metodologia dello studio di caso, prendendo come oggetto di studio degli scandali relativi ad episodi di corruzione, selezionati nel contesto italiano tra quelli maggiormente seguiti dai media italiani. Analizzeremo questi casi studio cercando di classificare il ruolo in base alla “posta in gioco” e alla composizione degli interessi che orientano la pratica professionale (Bourdieu 1992; Benson e Neveu, 2005). In questa prospettiva, distinguiamo due approcci principali che il giornalismo può adottare nei confronti della corruzione. Un approccio che potremmo definire (relativamente) autonomo, per cui il giornalista persegue un’azione di contrasto alla corruzione, impegnandosi nella ricostruzione veridica dei fatti o, nella migliore delle ipotesi, scoprendo di sua iniziativa nuovi casi di malaffare. Per contro, l’approccio eteronomo si contraddistingue dal precedente nella misura in cui il giornalista è assoggettato a vari tipi di influenza o, nella peggiore delle ipotesi, prende parte in prima persona al network corruttivo.
La nostra ipotesi è che, quando il ruolo giornalistico è fortemente esposto a condizionamenti “esterni”, la pratica definita come “pseudo-investigative journalism” consente di mantenere una parvenza di credibilità e autorevolezza, indipendentemente dagli effetti prodotti sui detentori del potere (Stetka, Örnebring 2013).
Il paper intende valorizzare principalmente questa seconda dimensione, proponendo una lettura del Festival di Sanremo come arena o campo tematico-discorsivo, vale a dire come luogo di negoziazioni e conflitti simbolici tra differenti attori per il riconoscimento sociale e per la definizione di fatti e questioni ritenuti politicamente rilevanti.
L’analisi proposta, si intesse con le suggestioni derivanti da quel filone di studi e ricerche riconducibile alla tradizione sugli eventi mediali (media events) inaugurata da Dayan e Katz (1992). In particolare, si fa riferimento a quegli autori, come Carey (1998), Scannell (2002), Hepp (2004), Hepp e Couldry (2010) e Cooke (2013), che hanno messo in evidenza la necessità di andare oltre l’idea secondo cui gli eventi mediali siano necessariamente espressione dei valori centrali di una società, forme celebrative atte a rafforzare l’ordine e l’integrazione sociale, suggerendo di abbracciare un ventaglio più ampio di situazioni in cui ha spazio anche il dissenso e la discordia, l’inquietudine civile e la percezione delle differenze sociali, o, alternativamente, l’orientamento al piacere e allo svago, come è tipico degli eventi mediali basati sulla cultura del consumo e della celebrità. In tal senso, sembra utile richiamare anche il concetto di hybrid media event, proposto da Vaccari, Chadwik e O’Loughlin (2015) per designare una situazione che comprende elementi comuni a tutte le cerimonie tipiche della comunicazione di massa, ma che nello stesso tempo tende a virare verso le forme vernacolari dell’auto-comunicazione di massa proprie della “società in Rete” in virtù del ruolo esercitato dai media digitali. In tale cornice, la congruenza tra la narrativa “ufficiale” e la narrativa “virale” di un evento è tutt’altro che scontata.
D’altra parte, il paper si ispira a quella letteratura che ha evidenziato il carattere “tentacolare” dello spazio pubblico digitale, con ciò sottolineando l’esistenza di una processualità negoziale dei repertori di discorsi pubblici tra istituzioni comunicative centrali, establishment e attori periferici emergenti (Dahlgren, 2005; Chadwick, 2013; Meraz e Papacharissi, 2013).
In questa prospettiva, ci si propone di rispondere alla seguente domanda: qual è la “posta in gioco” di Sanremo e com’è cambiata nel corso del tempo? Attraverso un’analisi longitudinale e comparativa delle conversazioni “in Rete” relative alle ultime tre edizioni della manifestazione canora (2019, 2020 e 2021), si vuole dimostrare come la posta in gioco musicale venga sistematicamente “sfidata” da altre poste in gioco, il più delle volte politicamente connotate, le quali finiscono per interagire sinergicamente con quella canora, talvolta imponendosi come prioritarie nello spazio pubblico. La ricerca, condotta attraverso un approccio misto quali-quantitativo orientato allo studio dei media digitali (Natale e Airoldi, 2017; Sumiala et al., 2016), vuole mettere in luce come l’esito di tale dinamica dipenda sia da fattori contingenti, legati alla situazione politica nazionale e al verificarsi di eventi imprevisti, sia a fattori strutturali, ascrivibili cioè alle proprietà del mezzo (nel caso specifico Twitter), al suo posizionamento nell’ecosistema mediale (Duncombe, 2019) e alle caratteristiche degli attori sociali che manifestano le loro prese di posizione pubblicamente.
Oggetto specifico dell’analisi sono i contenuti delle conversazioni Twitter su Sanremo, prima, durante e dopo la manifestazione canora, con particolare attenzione ad alcuni momenti contraddistinti da un livello elevato di engagement da parte degli utenti. I risultati mostrano come alla dilatazione e fluidità del campo tematico-discorsivo, tipica dei media user-generated, corrisponde una marcata concentrazione del conflitto ideologico e valoriale su alcuni temi specifici, congiuntamente ad un forte protagonismo da parte di attori appartenenti alla sfera politica tradizionalmente intesa. Il 2021 si distingue dalle precedenti edizioni, rivelando una significativa attenuazione della conflittualità politica e un incremento della visibilità di attori riconducibili al mondo artistico e alle comunità fandom.
Literature on this topic has mainly focused on the effects of the EU scientific initiatives, paying particular attention to (1) the broad intention and the technical procedures underlying the European scientific multiannual programmes (Kastrinos 2010; Schögler e König, 2017), (2) the cross-borders exchanges (Gerli 2017) and the ongoing process of transnational regionalization (UNESCO 2010; Heilbron 2014 and 2017), (3) the advancement of early-stage careers and the consolidation of high-status disciplines and researchers (Hoening 2017), (4) the difference in the way different countries take part into the EU scientific programmes (Kastrinos 2010; Gerli 2017), (5) finally the definition of scientific production foci (Gerli 2020).
Against this background, this paper aims at exploring the way the EU Framework Programmes for research and innovation has an impact on scientific autonomy, with particular attention to those initiatives devoted to the broad field of Social Sciences. The paper will start by outlining a theoretical model of scientific autonomy based on Bourdieu’s field theory (Bourdieu 1992 and 2001; Buchholz 2016; Steinmetz 2018), and it will follow by analysing the evaluation mechanisms – as they result from the official documentation produced from 2007 to nowadays (seventh and eighth FPs) – that the EU institutions have adopted to promote scientific excellence and foster the creation of cross-national and mission-oriented collaborations. More specifically, the autonomy will be addressed according to the following three dimensions: 1) operational framework; 2) scientific beliefs (or ethos); 3) symbolic capital (based on “external” evaluative principles). In the end, the paper will show how the role that Social Sciences are expected to play fluctuate between what, following Burawoy (2005) and Steinmetz (2018), can be defined as Expert Social Sciences and Intellectual Social Sciences.