Papers by Emilia Petrocelli
EuroAmerican Journal of Applied Linguistics and Languages, Mar 31, 2021
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Lo studio si dedica all’analisi dei comportamenti linguistici di dieci alunni stranieri di scuola... more Lo studio si dedica all’analisi dei comportamenti linguistici di dieci alunni stranieri di scuola superiore di livello intermedio-avanzato nelle produzioni di 30 testi espositivi scritti e 30 orali, rilevati in tre incontri nell’arco di nove mesi. La ricerca parte dal presupposto che il tipo di esecuzione linguistica si correli strettamente al tipo di compito comunicativo svolto. La complessità che emerge dai compiti comunicativi per fini di apprendimento si compone di due fattori: la necessità di organizzare su criteri di logicità e consequenzialità i contenuti e la necessità di rendere il proprio discorso appropriato alle convenzioni linguistiche dei linguaggi disciplinari e delle situazioni comunicative più formali. I connettivi sono oggetto d’indagine perché strumento di organizzazione gerarchica dei contenuti e perché la gamma delle forme di connessione utilizzata può dare notizie sul grado di appropriatezza delle produzioni ai canoni del discorso per fini didattici nonché sul grado di consapevolezza degli informanti delle possibilità espressive della lingua target. La ricerca pone attenzione alle modalità di adeguamento degli informanti al registro formale richiesto nella comunicazione didattica, in relazione al ruolo che l’input fornito dall’ambiente scolastico gioca sulle loro produzioni, confrontate con un gruppo di controllo, composto da alunni italiani coinvolti negli stessi contesti di produzione. In sintesi, gli obiettivi specifici dell’indagine sono i seguenti: - contribuire alle ricerche in atto sull’acquisizione delle forme di connessione per le varietà interlinguistiche intermedio-avanzate; - indagare il tipo di correlazione tra l’uso dei connettivi emerso nelle produzioni scritte degli alunni migranti e nelle produzioni scritte di un gruppo di controllo costituito da coetanei di madrelingua italiana; - fornire informazioni sulla conoscenza passiva dei connettivi degli alunni stranieri, ponendola in correlazione con quella dei coetanei italiani; - evidenziare le caratteristiche individuali legate all’esperienza migratoria che possono incidere sull’approccio degli alunni stranieri all’esecuzione linguistica. Non si pretende di assumere pretese di esaustività nel trattamento dei singoli aspetti, ma si intende piuttosto contribuire a rafforzare ipotesi già prodotte da studi sul tema e, soprattutto, a fornire globali linee di tendenza in un quadro d’insieme dei fattori di rilevanza nello sviluppo interlinguistico degli alunni migranti.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Online journal of communication and media technologies, Jul 25, 2022
Entrepreneurial universities sponsor their research through the media to increase their popularit... more Entrepreneurial universities sponsor their research through the media to increase their popularity. This in turn may engender a biased representation of scientific knowledge in the media. We present the results of a quali-quantitative analysis of phraseology characterizing press releases (PRs) issued by universities and focusing on published research. Our investigation aims to identify typical n-grams in university PRs and their main purposes. The study is based on a developmental 68,913-word collection of university PRs. 5-word n-grams were assigned categories and functions. Results contribute to the characterization of PRs as a hybrid genre at the crossroads between news and ads. Moreover, findings add knowledge about this specific type of PRs, which cover some of the same functions as scientific discourse while at the same time enhancing promotional features. This is shown by the recurrent use of phrasal units fulfilling both informative and promotional needs to the detriment of others only fulfilling informative functions.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
New Zealand studies in applied linguistics, 2009
As the title suggests, this edited volume is in honour of Rod Ellis for his remarkable contributi... more As the title suggests, this edited volume is in honour of Rod Ellis for his remarkable contributions to the field of SLA and different areas of teacher education, and for his unfailing commitment to teacher education through application of research in classroom practice and pedagogy. It provides an original and welcome addition to SLA by bringing together theoretical discussions and research reports on empirical studies of form-focused instruction (FFI), as well as the relevance of FFI to teacher education. It is a valuable resource for SLA researchers, teacher educators, classroom practitioners and graduate students alike who have an interest in, or have already engaged in focus on form (FoF) research.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
In Massimo Palermo (a cura di), Percorsi e strategie di apprendimento dell’italiano lingua seconda: sondaggi su ADIL2 (pp. 93-99), Perugia, Guerra. , 2009
Lo studio indaga le modalità di organizzazione del testo scritto in italiano L2 e osserva in part... more Lo studio indaga le modalità di organizzazione del testo scritto in italiano L2 e osserva in particolare il rapporto che gli apprendenti stabiliscono con l'input lin-guistico delle consegne o testi sorgente forniti loro per l'esecuzione del compito comunicativo. Si intende verificare se l'utilizzo reiterato e talvolta inanalizzato degli elementi linguistici inseriti in tale tipo di testi possa essere con-siderato frutto di una strategia dell'interlingua, su cui l'apprendente fa affidamento nell'acquisizione delle abilità di scrittura in italiano L2, o se di contro le ragioni di tale fenomeno possano più plausibilmente addursi ad altri fattori, tra cui lo stile espositivo dello scrivente. Hull e Rose (1989:147) definiscono i tipi di riutilizzo degli elementi linguistici compresi nell'input dei testi sorgente con il termine patchwriting.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
In Roberta Grassi, Monica Piantoni, Chiara Ghezzi (a cura di), Interazione didattica e apprendimento linguistico (pp. 35-58), Perugia, Guerra. , 2010
Le ricadute dell'input sull'output: aspetti della coesione nei libri di testo e nelle produzioni ... more Le ricadute dell'input sull'output: aspetti della coesione nei libri di testo e nelle produzioni di apprendenti di Italiano L2 e L1. Nell’ambito dell’istruzione secondaria di secondo grado sono gli istituti tecnici e professionali quelli in cui si registra una maggiore presenza di alunni stranieri, ai quali è richiesto di sviluppare rapidamente una competenza linguistico-comunicativa di base, che consenta loro la comunicazione interpersonale in lingua italiana e soddisfi i bisogni immediati di inserimento nel contesto scolastico. Superato quindi il livello basico di competenza, per il conseguimento del quale sono previsti in molti casi interventi guidati, gli alunni non ricevono più supporto specifico nell’apprendimento linguistico dell’italiano come lingua di contatto e devono affrontare autonomamente lo studio scolastico, impiegando l’italiano come lingua veicolare.
A questa seconda fase di acquisizione dell’italiano, le cui dinamiche si avvicinano a quelle proprie dell’apprendimento linguistico spontaneo, rivolge l’attenzione il presente studio, che si è posto come obiettivo l’individuazione della misura in cui i tratti che caratterizzano la forma linguistica dell’input al quale l’apprendente è maggiormente esposto nella comunicazione didattica vengono elaborati ed entrano a far parte della competenza, determinando lo sviluppo dell’interlingua.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
In Raffaella Bombi, Mari D’Agostino, Silvia Dal Negro, Rita Franceschini (a cura di), Lingue e culture in contatto. In memoria di Roberto Gusumani (pp. 299-323), Perugia, Guerra., 2011
The research aims at tracing the individual variables which could mostly influence high school mi... more The research aims at tracing the individual variables which could mostly influence high school migrant students' willingness to put the accuracy of their output at risk, as to structure concepts in a more complex and ambitious form (cfr. Skehan, 1996; 1998). Two groups of Italian L2 learners are traced using statistical analysis and qualitative data. Some opt for a safety-first approach, avoiding the use of the whole range of cohesive devices they have explicit knowledge of; others show a greater tendency to an accuracy-last approach (Skehan, 1998). The latter show to be better integrated in the Italian social context, more motivated to learn Italian, continue to study their mother language, know more than one idiom apart from L1 and English.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
In Pierangela Diadori (a cura di), Insegnare Italiano L2 (pp. 200-213), Firenze, Le Monnier. , 2019
È fondamentale che l’adolescente tocchi con mano la lingua viva, abbia modo di farne uso per rend... more È fondamentale che l’adolescente tocchi con mano la lingua viva, abbia modo di farne uso per rendersi conto dell’importanza che essa assume come chiave di apertura a nuove realtà e culture. Le riflessioni sulla grammatica sono sicuramente utili nel loro profilo formativo di esercizio di logica e ragionamento (proprio nell’età adolescenziale è consigliabile approfondire le attività metalinguistiche) ma se queste non vengono accompagnate dalla descrizione dell’utilità delle stesse, dall’osservazione della funzione comunicativa a cui esse aprono le porte, dalla messa in luce delle diverse nuance di significato che esse danno la possibilità di esprimere, cioè se non si discute con lo studente la spendibilità concreta a livello comunicativo e cognitivo delle attività, questi tenderà a rifiutare la tecnica didattica adottata dal docente e a considerarla una deliberata imposizione dall’alto. È allora necessario coinvolgere sempre lo studente nelle proprie scelte didattiche e farlo vivere nel “mondo reale” della classe, piuttosto che trasportarlo quotidianamente in esercitazioni comunicative improbabili e senza un fine dichiarato oltre il puro scambio comunicativo: i giochi di ruolo in cui il docente, ad esempio, è l’impiegato delle poste e il discente il cliente che deve spedire una cartolina, tendono ad essere poco motivanti per l’adolescente che difficilmente ne coglierà l’importanza perché poco spendibili nella realtà dell’hic et nunc. Sarà più opportuno, invece, inserire queste pur necessarie attività in un contesto ben specifico, magari anche ludico o comunque in cui ci sia un fine concreto e perseguibile. In quest’ottica si pone la prospettiva del TBLT (Task-based Language Teaching), per la quale la progettazione didattica deve muoversi attorno alla costruzione di “task – compiti”. Il task, adeguato nella sua costruzione al profilo cognitivo e linguistico-comunicativo dei discenti, presenta i seguenti aspetti (cfr. Ellis 2003).
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Riflessione sui principi di Ellis per l’insegnamento delle lingue: un’indagine qualitativa, 2020
Questo studio nasce dal desiderio di svolgere una ricerca italiana in linea con quelle svolte in ... more Questo studio nasce dal desiderio di svolgere una ricerca italiana in linea con quelle svolte in altri Paesi sull’applicazione dei dieci principi per l’apprendimento formale delle lingue di Rod Ellis (2005). Attraverso un questionario creato ad-hoc, sette docenti di lingua inglese in formazione osservano le pratiche di 15 loro colleghi. I dati vengono raccolti per smentire o supportare quanto emerso dagli studi precedenti sui principi e per ricevere maggiori informazioni sull’insegnamento della lingua inglese nella scuola secondaria italiana.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
In Francesca Gallina (a cura di), Itinerari di formazione. Spunti di riflessione per i docenti di lingue seconde (pp. 143-173), collana IANUA, Pisa, ETS, 2021
This study investigates the application of Ellis’s principles for successful instructed language ... more This study investigates the application of Ellis’s principles for successful instructed language learning in Italian lower and upper secondary schools (2005a, 2005b). To this end, seven observers observed a group of 15 teachers of English as a foreign language in their practices for a minimum of 10 hours. The required data were gathered through a questionnaire designed to elicit the use of the principles and through observers’ written reports. The data analysis revealed which principles the observed teachers apply predominantly and in what way. Also, it gave information on the challenges that teachers face in implementing the specifications: a large number of students in class, the structure and requirements of General English certification exams, the internal constraints of some teachers, which seem to block them from rearranging their teaching methodology into a more communicative approach. The study's findings draw some pedagogical implications for EFL teachers and language teacher training courses.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
In Giuliana E. Garzone, Walter Giordano, Sergio Pizziconi (a cura di) Discursive perspectives on knowledge dissemination in corporate and professional communication: focus on ethical and ideological aspects (pp. 31-57). Timişoara - Rou, Editura Politehnica., 2021
The present study is part of a larger project based on two matching corpora: one comprising acade... more The present study is part of a larger project based on two matching corpora: one comprising academic articles and the other collecting the respective popularised pieces. Here, we present the preliminary results on a sub-corpus of 39 university e-releases on Covid-19 research. This study aims to investigate how universities use press releases to disseminate research studies while promoting themselves. The analysis correlates university press releases and academic articles by looking at the correspondence between the authors mentioned in the dissemination pieces with the authors and affiliations of the original research. In the attempt to promote themselves through press releases, universities might tend to overemphasise the participation of their affiliated authors at the cost of overshadowing external collaborations.
The quantitative analysis reveals a tendency for universities releasing popularised pieces to mention their affiliated authors more often (and sometimes only), even when they are not first authors. External authors’ names and affiliations are consistently omitted, and vague language is used to misrepresent content and authorship.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
In Carlo Scognamiglio (a cura di) Convergenze inaspettate. Approcci interdisciplinari nell’era della didattica digitale (pp. 143-167). Stamen., 2022
Il sistema educativo e formativo italiano aspira all’integrazione di discipline e metodi che forn... more Il sistema educativo e formativo italiano aspira all’integrazione di discipline e metodi che forniscano alle discenti e ai discenti competenze specifiche e trasversali e che al contempo, in particolare nel percorso liceale, favoriscano “gli strumenti culturali e metodologici per una comprensione approfondita della realtà, affinché [le studentesse e gli studenti] si ponga[no], con atteggiamento razionale, creativo, progettuale e critico, di fronte alle situazioni, ai fenomeni e ai problemi [...]”.
Un tale tipo di impostazione pone, a nostro parere, tre sfide importanti: 1) l’interscambio di competenze e riflessioni tra pratica didattica e ricerca scientifica; 2) la collaborazione efficace tra le discipline; 3) la solidità di un impianto metodologico valido, arricchito da tecnologie e strumenti digitali Queste sfide sono state il motore di un progetto che aveva l’obiettivo primario di offrire accesso alla gioia della conoscenza e sperimentarla, sollecitando alunni e alunne ad applicare quanto appreso mettendo in gioco la loro creatività per raggiungere un obiettivo comune concreto. Per far questo, si è individuato il project work come contenitore ideale per un apprendimento collaborativo, che permettesse di integrare diversi approcci metodologici, quali la Steam education, il Clil, il Task-Based Language Teaching (TBLT). In questo contesto nasce il lavoro che descriviamo qui.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Educazione Permanente, 2006
The Scenario-based method is a learning path that leads learners to reflect critically on current... more The Scenario-based method is a learning path that leads learners to reflect critically on current problems and craft creative pathways to solve them. This article tells of an international project carried out in English by high school learners and their teachers, shaping one learning community working on one specific current issue. The Socratic method fosters critical thinking about present and possible future trends. This aids the creation of two axes describing four quadrants representing four possible future scenarios. Groups were asked to focus on a quadrant and construct plausible world outcomes. Community discussion through Socratic discourse, led by the philosopher and mentor of the group, Huib Schwab, guided the creation of the fifth scenario, which gathers the most relevant and hoped characteristics of the four scenarios, describing the most desired and urgent issues to face up with to improve life on the topic tackled.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Belgrade English Language and Literature Studies, 2022
This paper explores the use of hedges in academic thesis abstracts among L1-Italian advanced univ... more This paper explores the use of hedges in academic thesis abstracts among L1-Italian advanced university EFL learners drawing on a corpus of 217 abstracts written in English. Two rounds of contrastive analysis are carried out: 15 hedges are first compared to boosters and modals of logical possibility and inferential certainty. Secondly, a comparison is drawn against the MICUSP Corpus.
Results show that EFL students tend to use fewer hedges than their L1-English peers in favor of boosters and modals of epistemic certainty. However, patterns in the two corpora follow certain parallelisms and suggest awareness of hedging strategies by EFL learners. Given its complexity as a linguistic phenomenon, hedging deserves greater attention in academic writing courses and textbooks.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Online Journal of Communication and Media Technologies, 2022
Entrepreneurial universities sponsor their research through the media to increase their
populari... more Entrepreneurial universities sponsor their research through the media to increase their
popularity. This in turn may engender a biased representation of scientific knowledge in the media. We present the results of a quali-quantitative analysis of phraseology characterizing press releases (PRs) issued by universities and focusing on published research. Our investigation aims to identify typical n-grams in university PRs and their main purposes. The study is based on a developmental 68,913-word collection of university PRs. 5-word n-grams were assigned categories and functions. Results contribute to the characterization of PRs as a hybrid genre at the crossroads between news and ads. Moreover, findings add knowledge about this specific type of PRs, which cover some of the same functions as scientific discourse while at the same time enhancing promotional features. This is shown by the recurrent use of phrasal units
fulfilling both informative and promotional needs to the detriment of others only fulfilling
informative functions.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
La produzione di testi espositivi di alunni migranti di livello post-basico, 2009
Lo sviluppo degli studi di linguistica acquisizionale relativi all’italiano L2 ha messo in luce a... more Lo sviluppo degli studi di linguistica acquisizionale relativi all’italiano L2 ha messo in luce alcuni dei processi in atto nello sviluppo e nella costruzione dell’interlingua in diversi ambiti linguistici tra cui quello della sintassi e della testualità, prendendo principalmente in esame le produzioni orali di apprendenti adulti in contesto spontaneo.
Il presente contributo, pur muovendosi in una prospettiva acquisizionale, si focalizza sulle produzioni di apprendenti adolescenti in contesto formale, affiancandosi alla linea di ricerca che ha condotto alla creazione di ADIL2 , un corpus di testi di italiano, orali e scritti, realizzati da studenti stranieri. I dati qui riportati costituiscono i primi risultati quantitativi di un’indagine longitudinale che prende in esame le produzioni scritte di alunni migranti di scuola superiore, con livello interlinguistico post-basico, analizzandole in relazione alle caratteristiche linguistiche dei libri di testo usati dagli stessi informanti. Non sottovalutando il ruolo dei fattori interni, lo studio intende indagare, accanto allo sviluppo interlingusitico, il peso che l’input al quale gli apprendenti sono esposti può esercitare nell’acquisizione.
Oggetto di analisi è l’impiego dei connettivi nei testi scritti espositivi di tipo analitico e sintetico. La scelta di limitare il campo di indagine al solo testo espositivo è motivata dal largo impiego di questa tipologia testuale in ambito scolastico e dalle sue caratteristiche. In primo luogo, il testo espositivo, prestando una particolare attenzione al profilo di destinatari al quale si rivolge, tiene conto delle conoscenze enciclopediche e linguistiche, del grado di esplicitezza necessario per l’esposizione dell’argomento e segnala, spesso attraverso partizioni o soluzioni grafiche, la gerarchizzazione e l’articolazione dei blocchi informativi (Lavinio 2004). Più che con altre tipologie testuali, lo studente è quindi indotto a riflettere sul rapporto che lega l’organizzazione del contenuto e le sue modalità di enunciazione. Inoltre con il testo espositivo si stabilisce una stretta correlazione tra input e output, cioè tra un testo di partenza che deve essere compreso (ad esempio il manuale di studio) e un testo sintetico come gli appunti, il riassunto o la relazione che deve essere prodotto. Infine, essendo questa tipologia testuale orientata “verso la scomposizione (nell’analisi) o la composizione (nella sintesi) degli elementi costitutivi dei concetti” (Lavinio 2004:152), assumono rilievo le modalità attraverso cui sono espressi a livello linguistico i legami di coerenza che sottendono al testo.
La scelta dei connettivi, come aspetto linguistico su cui focalizzare l’attenzione, è dunque da attribuire al ruolo di indicatori di tali legami che queste forme linguistiche svolgono, assicurando l’esplicitazione della continuità di senso alla base del testo, e realizzando la stratificazione di gerarchia paratattica e ipotattica in cui superficialmente si articola.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
EuroAmerican Journal of Applied Linguistics and Languages, 2021
The study is based on a training project completed in Italy as part of a qualifying course for hi... more The study is based on a training project completed in Italy as part of a qualifying course for high school teachers of L2 English. The project moves around the framework that Rod Ellis proposed in 2010 on the relationship between Second Language Acquisition and Language Pedagogy and it argues the need for student teachers (STs) to take the role of classroom researchers during their learning process and carry out critical observations through a solid theoretical lens, such as the 10 principles for instructed language learning by Ellis (2005a, 2005b). Three case studies are analyzed to explore how STs observed classroom activities armed with the knowledge of the principles. Data is based on feedback they gave during seminar discussions and remarks made in written reports. Moreover, a follow-up survey of informants after five years’ in-service practice questions whether and how this experience influenced the quality and degree of their understanding of teaching and learning. Considering these results, suggestions are made for future implementations of this kind of project.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
New Zealand studies in applied linguistics, 2009
As the title suggests, this edited volume is in honour of Rod Ellis for his remarkable
contribut... more As the title suggests, this edited volume is in honour of Rod Ellis for his remarkable
contributions to the field of SLA and different areas of teacher education, and for his
unfailing commitment to teacher education through application of research in
classroom practice and pedagogy. It provides an original and welcome addition to
SLA by bringing together theoretical discussions and research reports on empirical
studies of form-focused instruction (FFI), as well as the relevance of FFI to teacher
education. It is a valuable resource for SLA researchers, teacher educators, classroom
practitioners and graduate students alike who have an interest in, or have already
engaged in focus on form (FoF) research.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Pacini Editore, 2011
Lo studio si dedica all’analisi dei comportamenti linguistici di dieci alunni stranieri di scuola... more Lo studio si dedica all’analisi dei comportamenti linguistici di dieci alunni stranieri di scuola superiore di livello intermedio-avanzato nelle produzioni di 30 testi espositivi scritti e 30 orali, rilevati in tre incontri nell’arco di nove mesi.
La ricerca parte dal presupposto che il tipo di esecuzione linguistica si correli strettamente al tipo di compito comunicativo svolto. La complessità che emerge dai compiti comunicativi per fini di apprendimento si compone di due fattori: la necessità di organizzare su criteri di logicità e consequenzialità i contenuti e la necessità di rendere il proprio discorso appropriato alle convenzioni linguistiche dei linguaggi disciplinari e delle situazioni comunicative più formali. I connettivi sono oggetto d’indagine perché strumento di organizzazione gerarchica dei contenuti e perché la gamma delle forme di connessione utilizzata può dare notizie sul grado di appropriatezza delle produzioni ai canoni del discorso per fini didattici nonché sul grado di consapevolezza degli informanti delle possibilità espressive della lingua target.
La ricerca pone attenzione alle modalità di adeguamento degli informanti al registro formale richiesto nella comunicazione didattica, in relazione al ruolo che l’input fornito dall’ambiente scolastico gioca sulle loro produzioni, confrontate con un gruppo di controllo, composto da alunni italiani coinvolti negli stessi contesti di produzione.
In sintesi, gli obiettivi specifici dell’indagine sono i seguenti:
- contribuire alle ricerche in atto sull’acquisizione delle forme di connessione per le varietà interlinguistiche intermedio-avanzate;
- indagare il tipo di correlazione tra l’uso dei connettivi emerso nelle produzioni scritte degli alunni migranti e nelle produzioni scritte di un gruppo di controllo costituito da coetanei di madrelingua italiana;
- fornire informazioni sulla conoscenza passiva dei connettivi degli alunni stranieri, ponendola in correlazione con quella dei coetanei italiani;
- evidenziare le caratteristiche individuali legate all’esperienza migratoria che possono incidere sull’approccio degli alunni stranieri all’esecuzione linguistica.
Non si pretende di assumere pretese di esaustività nel trattamento dei singoli aspetti, ma si intende piuttosto contribuire a rafforzare ipotesi già prodotte da studi sul tema e, soprattutto, a fornire globali linee di tendenza in un quadro d’insieme dei fattori di rilevanza nello sviluppo interlinguistico degli alunni migranti.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
E-JournALL Issues by Emilia Petrocelli
E-JournALL, EuroAmerican Journal of Applied Linguistics and Languages, 2021
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Uploads
Papers by Emilia Petrocelli
A questa seconda fase di acquisizione dell’italiano, le cui dinamiche si avvicinano a quelle proprie dell’apprendimento linguistico spontaneo, rivolge l’attenzione il presente studio, che si è posto come obiettivo l’individuazione della misura in cui i tratti che caratterizzano la forma linguistica dell’input al quale l’apprendente è maggiormente esposto nella comunicazione didattica vengono elaborati ed entrano a far parte della competenza, determinando lo sviluppo dell’interlingua.
The quantitative analysis reveals a tendency for universities releasing popularised pieces to mention their affiliated authors more often (and sometimes only), even when they are not first authors. External authors’ names and affiliations are consistently omitted, and vague language is used to misrepresent content and authorship.
Un tale tipo di impostazione pone, a nostro parere, tre sfide importanti: 1) l’interscambio di competenze e riflessioni tra pratica didattica e ricerca scientifica; 2) la collaborazione efficace tra le discipline; 3) la solidità di un impianto metodologico valido, arricchito da tecnologie e strumenti digitali Queste sfide sono state il motore di un progetto che aveva l’obiettivo primario di offrire accesso alla gioia della conoscenza e sperimentarla, sollecitando alunni e alunne ad applicare quanto appreso mettendo in gioco la loro creatività per raggiungere un obiettivo comune concreto. Per far questo, si è individuato il project work come contenitore ideale per un apprendimento collaborativo, che permettesse di integrare diversi approcci metodologici, quali la Steam education, il Clil, il Task-Based Language Teaching (TBLT). In questo contesto nasce il lavoro che descriviamo qui.
Results show that EFL students tend to use fewer hedges than their L1-English peers in favor of boosters and modals of epistemic certainty. However, patterns in the two corpora follow certain parallelisms and suggest awareness of hedging strategies by EFL learners. Given its complexity as a linguistic phenomenon, hedging deserves greater attention in academic writing courses and textbooks.
popularity. This in turn may engender a biased representation of scientific knowledge in the media. We present the results of a quali-quantitative analysis of phraseology characterizing press releases (PRs) issued by universities and focusing on published research. Our investigation aims to identify typical n-grams in university PRs and their main purposes. The study is based on a developmental 68,913-word collection of university PRs. 5-word n-grams were assigned categories and functions. Results contribute to the characterization of PRs as a hybrid genre at the crossroads between news and ads. Moreover, findings add knowledge about this specific type of PRs, which cover some of the same functions as scientific discourse while at the same time enhancing promotional features. This is shown by the recurrent use of phrasal units
fulfilling both informative and promotional needs to the detriment of others only fulfilling
informative functions.
Il presente contributo, pur muovendosi in una prospettiva acquisizionale, si focalizza sulle produzioni di apprendenti adolescenti in contesto formale, affiancandosi alla linea di ricerca che ha condotto alla creazione di ADIL2 , un corpus di testi di italiano, orali e scritti, realizzati da studenti stranieri. I dati qui riportati costituiscono i primi risultati quantitativi di un’indagine longitudinale che prende in esame le produzioni scritte di alunni migranti di scuola superiore, con livello interlinguistico post-basico, analizzandole in relazione alle caratteristiche linguistiche dei libri di testo usati dagli stessi informanti. Non sottovalutando il ruolo dei fattori interni, lo studio intende indagare, accanto allo sviluppo interlingusitico, il peso che l’input al quale gli apprendenti sono esposti può esercitare nell’acquisizione.
Oggetto di analisi è l’impiego dei connettivi nei testi scritti espositivi di tipo analitico e sintetico. La scelta di limitare il campo di indagine al solo testo espositivo è motivata dal largo impiego di questa tipologia testuale in ambito scolastico e dalle sue caratteristiche. In primo luogo, il testo espositivo, prestando una particolare attenzione al profilo di destinatari al quale si rivolge, tiene conto delle conoscenze enciclopediche e linguistiche, del grado di esplicitezza necessario per l’esposizione dell’argomento e segnala, spesso attraverso partizioni o soluzioni grafiche, la gerarchizzazione e l’articolazione dei blocchi informativi (Lavinio 2004). Più che con altre tipologie testuali, lo studente è quindi indotto a riflettere sul rapporto che lega l’organizzazione del contenuto e le sue modalità di enunciazione. Inoltre con il testo espositivo si stabilisce una stretta correlazione tra input e output, cioè tra un testo di partenza che deve essere compreso (ad esempio il manuale di studio) e un testo sintetico come gli appunti, il riassunto o la relazione che deve essere prodotto. Infine, essendo questa tipologia testuale orientata “verso la scomposizione (nell’analisi) o la composizione (nella sintesi) degli elementi costitutivi dei concetti” (Lavinio 2004:152), assumono rilievo le modalità attraverso cui sono espressi a livello linguistico i legami di coerenza che sottendono al testo.
La scelta dei connettivi, come aspetto linguistico su cui focalizzare l’attenzione, è dunque da attribuire al ruolo di indicatori di tali legami che queste forme linguistiche svolgono, assicurando l’esplicitazione della continuità di senso alla base del testo, e realizzando la stratificazione di gerarchia paratattica e ipotattica in cui superficialmente si articola.
contributions to the field of SLA and different areas of teacher education, and for his
unfailing commitment to teacher education through application of research in
classroom practice and pedagogy. It provides an original and welcome addition to
SLA by bringing together theoretical discussions and research reports on empirical
studies of form-focused instruction (FFI), as well as the relevance of FFI to teacher
education. It is a valuable resource for SLA researchers, teacher educators, classroom
practitioners and graduate students alike who have an interest in, or have already
engaged in focus on form (FoF) research.
La ricerca parte dal presupposto che il tipo di esecuzione linguistica si correli strettamente al tipo di compito comunicativo svolto. La complessità che emerge dai compiti comunicativi per fini di apprendimento si compone di due fattori: la necessità di organizzare su criteri di logicità e consequenzialità i contenuti e la necessità di rendere il proprio discorso appropriato alle convenzioni linguistiche dei linguaggi disciplinari e delle situazioni comunicative più formali. I connettivi sono oggetto d’indagine perché strumento di organizzazione gerarchica dei contenuti e perché la gamma delle forme di connessione utilizzata può dare notizie sul grado di appropriatezza delle produzioni ai canoni del discorso per fini didattici nonché sul grado di consapevolezza degli informanti delle possibilità espressive della lingua target.
La ricerca pone attenzione alle modalità di adeguamento degli informanti al registro formale richiesto nella comunicazione didattica, in relazione al ruolo che l’input fornito dall’ambiente scolastico gioca sulle loro produzioni, confrontate con un gruppo di controllo, composto da alunni italiani coinvolti negli stessi contesti di produzione.
In sintesi, gli obiettivi specifici dell’indagine sono i seguenti:
- contribuire alle ricerche in atto sull’acquisizione delle forme di connessione per le varietà interlinguistiche intermedio-avanzate;
- indagare il tipo di correlazione tra l’uso dei connettivi emerso nelle produzioni scritte degli alunni migranti e nelle produzioni scritte di un gruppo di controllo costituito da coetanei di madrelingua italiana;
- fornire informazioni sulla conoscenza passiva dei connettivi degli alunni stranieri, ponendola in correlazione con quella dei coetanei italiani;
- evidenziare le caratteristiche individuali legate all’esperienza migratoria che possono incidere sull’approccio degli alunni stranieri all’esecuzione linguistica.
Non si pretende di assumere pretese di esaustività nel trattamento dei singoli aspetti, ma si intende piuttosto contribuire a rafforzare ipotesi già prodotte da studi sul tema e, soprattutto, a fornire globali linee di tendenza in un quadro d’insieme dei fattori di rilevanza nello sviluppo interlinguistico degli alunni migranti.
E-JournALL Issues by Emilia Petrocelli
A questa seconda fase di acquisizione dell’italiano, le cui dinamiche si avvicinano a quelle proprie dell’apprendimento linguistico spontaneo, rivolge l’attenzione il presente studio, che si è posto come obiettivo l’individuazione della misura in cui i tratti che caratterizzano la forma linguistica dell’input al quale l’apprendente è maggiormente esposto nella comunicazione didattica vengono elaborati ed entrano a far parte della competenza, determinando lo sviluppo dell’interlingua.
The quantitative analysis reveals a tendency for universities releasing popularised pieces to mention their affiliated authors more often (and sometimes only), even when they are not first authors. External authors’ names and affiliations are consistently omitted, and vague language is used to misrepresent content and authorship.
Un tale tipo di impostazione pone, a nostro parere, tre sfide importanti: 1) l’interscambio di competenze e riflessioni tra pratica didattica e ricerca scientifica; 2) la collaborazione efficace tra le discipline; 3) la solidità di un impianto metodologico valido, arricchito da tecnologie e strumenti digitali Queste sfide sono state il motore di un progetto che aveva l’obiettivo primario di offrire accesso alla gioia della conoscenza e sperimentarla, sollecitando alunni e alunne ad applicare quanto appreso mettendo in gioco la loro creatività per raggiungere un obiettivo comune concreto. Per far questo, si è individuato il project work come contenitore ideale per un apprendimento collaborativo, che permettesse di integrare diversi approcci metodologici, quali la Steam education, il Clil, il Task-Based Language Teaching (TBLT). In questo contesto nasce il lavoro che descriviamo qui.
Results show that EFL students tend to use fewer hedges than their L1-English peers in favor of boosters and modals of epistemic certainty. However, patterns in the two corpora follow certain parallelisms and suggest awareness of hedging strategies by EFL learners. Given its complexity as a linguistic phenomenon, hedging deserves greater attention in academic writing courses and textbooks.
popularity. This in turn may engender a biased representation of scientific knowledge in the media. We present the results of a quali-quantitative analysis of phraseology characterizing press releases (PRs) issued by universities and focusing on published research. Our investigation aims to identify typical n-grams in university PRs and their main purposes. The study is based on a developmental 68,913-word collection of university PRs. 5-word n-grams were assigned categories and functions. Results contribute to the characterization of PRs as a hybrid genre at the crossroads between news and ads. Moreover, findings add knowledge about this specific type of PRs, which cover some of the same functions as scientific discourse while at the same time enhancing promotional features. This is shown by the recurrent use of phrasal units
fulfilling both informative and promotional needs to the detriment of others only fulfilling
informative functions.
Il presente contributo, pur muovendosi in una prospettiva acquisizionale, si focalizza sulle produzioni di apprendenti adolescenti in contesto formale, affiancandosi alla linea di ricerca che ha condotto alla creazione di ADIL2 , un corpus di testi di italiano, orali e scritti, realizzati da studenti stranieri. I dati qui riportati costituiscono i primi risultati quantitativi di un’indagine longitudinale che prende in esame le produzioni scritte di alunni migranti di scuola superiore, con livello interlinguistico post-basico, analizzandole in relazione alle caratteristiche linguistiche dei libri di testo usati dagli stessi informanti. Non sottovalutando il ruolo dei fattori interni, lo studio intende indagare, accanto allo sviluppo interlingusitico, il peso che l’input al quale gli apprendenti sono esposti può esercitare nell’acquisizione.
Oggetto di analisi è l’impiego dei connettivi nei testi scritti espositivi di tipo analitico e sintetico. La scelta di limitare il campo di indagine al solo testo espositivo è motivata dal largo impiego di questa tipologia testuale in ambito scolastico e dalle sue caratteristiche. In primo luogo, il testo espositivo, prestando una particolare attenzione al profilo di destinatari al quale si rivolge, tiene conto delle conoscenze enciclopediche e linguistiche, del grado di esplicitezza necessario per l’esposizione dell’argomento e segnala, spesso attraverso partizioni o soluzioni grafiche, la gerarchizzazione e l’articolazione dei blocchi informativi (Lavinio 2004). Più che con altre tipologie testuali, lo studente è quindi indotto a riflettere sul rapporto che lega l’organizzazione del contenuto e le sue modalità di enunciazione. Inoltre con il testo espositivo si stabilisce una stretta correlazione tra input e output, cioè tra un testo di partenza che deve essere compreso (ad esempio il manuale di studio) e un testo sintetico come gli appunti, il riassunto o la relazione che deve essere prodotto. Infine, essendo questa tipologia testuale orientata “verso la scomposizione (nell’analisi) o la composizione (nella sintesi) degli elementi costitutivi dei concetti” (Lavinio 2004:152), assumono rilievo le modalità attraverso cui sono espressi a livello linguistico i legami di coerenza che sottendono al testo.
La scelta dei connettivi, come aspetto linguistico su cui focalizzare l’attenzione, è dunque da attribuire al ruolo di indicatori di tali legami che queste forme linguistiche svolgono, assicurando l’esplicitazione della continuità di senso alla base del testo, e realizzando la stratificazione di gerarchia paratattica e ipotattica in cui superficialmente si articola.
contributions to the field of SLA and different areas of teacher education, and for his
unfailing commitment to teacher education through application of research in
classroom practice and pedagogy. It provides an original and welcome addition to
SLA by bringing together theoretical discussions and research reports on empirical
studies of form-focused instruction (FFI), as well as the relevance of FFI to teacher
education. It is a valuable resource for SLA researchers, teacher educators, classroom
practitioners and graduate students alike who have an interest in, or have already
engaged in focus on form (FoF) research.
La ricerca parte dal presupposto che il tipo di esecuzione linguistica si correli strettamente al tipo di compito comunicativo svolto. La complessità che emerge dai compiti comunicativi per fini di apprendimento si compone di due fattori: la necessità di organizzare su criteri di logicità e consequenzialità i contenuti e la necessità di rendere il proprio discorso appropriato alle convenzioni linguistiche dei linguaggi disciplinari e delle situazioni comunicative più formali. I connettivi sono oggetto d’indagine perché strumento di organizzazione gerarchica dei contenuti e perché la gamma delle forme di connessione utilizzata può dare notizie sul grado di appropriatezza delle produzioni ai canoni del discorso per fini didattici nonché sul grado di consapevolezza degli informanti delle possibilità espressive della lingua target.
La ricerca pone attenzione alle modalità di adeguamento degli informanti al registro formale richiesto nella comunicazione didattica, in relazione al ruolo che l’input fornito dall’ambiente scolastico gioca sulle loro produzioni, confrontate con un gruppo di controllo, composto da alunni italiani coinvolti negli stessi contesti di produzione.
In sintesi, gli obiettivi specifici dell’indagine sono i seguenti:
- contribuire alle ricerche in atto sull’acquisizione delle forme di connessione per le varietà interlinguistiche intermedio-avanzate;
- indagare il tipo di correlazione tra l’uso dei connettivi emerso nelle produzioni scritte degli alunni migranti e nelle produzioni scritte di un gruppo di controllo costituito da coetanei di madrelingua italiana;
- fornire informazioni sulla conoscenza passiva dei connettivi degli alunni stranieri, ponendola in correlazione con quella dei coetanei italiani;
- evidenziare le caratteristiche individuali legate all’esperienza migratoria che possono incidere sull’approccio degli alunni stranieri all’esecuzione linguistica.
Non si pretende di assumere pretese di esaustività nel trattamento dei singoli aspetti, ma si intende piuttosto contribuire a rafforzare ipotesi già prodotte da studi sul tema e, soprattutto, a fornire globali linee di tendenza in un quadro d’insieme dei fattori di rilevanza nello sviluppo interlinguistico degli alunni migranti.