Papers by Nicolò Magnani
«Italianistica», 2024
Bookmarks Related papers MentionsView impact
La metrica attraverso i trattati, a cura di Elena Coppo e Francesco Roncen, Padova, Padova University Press, 2024
Il presente contributo è volto a rintracciare la presenza e la consistenza di un canone poetico d... more Il presente contributo è volto a rintracciare la presenza e la consistenza di un canone poetico di riferimento all’interno dell’orizzonte letterario di Gian Giorgio Trissino, assumendo quale campo di indagine prioritario le sei divisioni della Poetica (1529 e 1562), con uno sguardo alle forme della produzione lirica del letterato vicentino. Si cerca di determinare se la Poetica sia concepita unicamente come strumento di aggiornamento dei repertori normativi allora in uso (su tutti, la Summa di Antonio da Tempo) o come espressione implicita di un’idea personale di poesia filtrata attraverso un corpus esemplare di boni auctores. Si cerca inoltre di stabilire se tale canone sia individuato da Trissino sulla base dell’autorità esercitata dai modelli presentati come ideali, o se viceversa dipenda da un’idea predeterminata di poesia, elaborata a monte rispetto a un campionario di prescrizioni delle quali si intenda fornire adeguata legittimazione da parte della tradizione lirica a disposizione.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
La musica in Dante, a cura di Davide Fara, Ariccia, Aracne, 2022
Nel saggio sono analizzate le prescrizioni stilistico-linguistiche, contenute nel secondo libro d... more Nel saggio sono analizzate le prescrizioni stilistico-linguistiche, contenute nel secondo libro del De vulgari eloquentia, relative allo stile elevato della canzone, e in particolare le enunciazioni che riguardano la compositio e l’electio verborum, ovvero la casistica delle constructiones e delle tipologie lessicali (II VI, VII). Scopo dello studio è misurare l’applicabilità di tali prescrizioni al di fuori del contesto specifico della canzone, orientando l’indagine alle peculiarità dello stile della Commedia, segnatamente della cantica che può maggiormente essere ricondotta sotto il dominio della versificazione ‘illustre’, il Paradiso. Attraverso l’analisi di parole-chiave della riflessione dantesca sugli aspetti formali della composizione poetica – il verbo armonizare e la terminologia tecnica adottata per le tipologie lessicali – viene inoltre messa in risalto la costante tensione di Dante a instaurare una sinergia fra piano verbale e piano ritmico-musicale, che costituisce uno dei fondamenti della sua dottrina linguistica e letteraria.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
«Italique», 2022
Bookmarks Related papers MentionsView impact
«Rinascimento», 2022
The essay explores the beginnings of Aristotelian theory about the art of poetry in early Renaiss... more The essay explores the beginnings of Aristotelian theory about the art of poetry in early Renaissance Italy and beyond, focusing especially on
the role of Giorgio Valla’s work – his Latin translation of Aristotle’s Poetics
(1498) and the book De poetica, from his special encyclopedic treatise De expetendis et fugiendis rebus (1501). The study helps shed light on the actual importance of this latter work by identifying the presence of a genuinely Aristotelian idea of poetry, establishing it as a landmark in the reception of the Poetics in the Renaissance. In addition, the essay undertakes an initial survey of De poetica’s numerous classical sources – especially Greek grammarians and metricists – which greatly support the Aristotelian framework of the treatise. This investigation highlights the importance of classical knowledge in the development of Renaissance theories on the art of poetry.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Atti del convegno ADI 2019, Roma, Adi editore, 2021
Giorgio Valla, umanista piacentino (1447-1500), appartenne al circolo culturale di Ermolao Barbar... more Giorgio Valla, umanista piacentino (1447-1500), appartenne al circolo culturale di Ermolao Barbaro e fu titolare di una cattedra di grammatica e retorica alla Scuola di San Marco (Venezia) dal 1485 fino alla sua morte. Gli studi condotti su una mole impressionante di codici greci e latini e una solida formazione tanto in campo umanistico quanto in quello delle scienze esatte sono alla base del progetto perseguito da Valla di riunire in un unico volume l’intero sistema delle arti: nel 1501 esce postuma una monumentale opera enciclopedica in quarantanove libri, in latino, dal titolo De expetendis et fugiendis rebus, intesa a esaurire tutte le branche del sapere (dalla matematica all’astronomia, dalla medicina all’economia, dalla filosofia alla retorica, fino alla musica) e fondata su un cospicuo numero di autori, perlopiù greci, su cui l’autore aveva esercitato la sua assidua attività di traduttore ed esegeta. Nel presente contributo si propone un’analisi dell’articolazione interna del trattato volta a rendere conto della compenetrazione di sapere scientifico e umanistico programmaticamente perseguita da Valla. Saranno inoltre prese in esame le modalità di selezione e assemblaggio delle fonti da parte dell’autore, con una particolare attenzione al libro De poetica.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Oltre i «termini» della lettera. Pratiche di dissertazione nelle corrispondenze tra Quattro e Cinquecento, a cura di Marianna Liguori ed Elisabetta Olivadese, Sarnico (BG), Archilet, 2021
Bookmarks Related papers MentionsView impact
«Rivista Pascoliana», 2020
Nel presente contributo sono passate in rassegna le reazioni, sotto forma di recensioni e articol... more Nel presente contributo sono passate in rassegna le reazioni, sotto forma di recensioni e articoli comparsi nei periodici e nelle riviste scientifiche dell'epoca, da parte dei più insigni dantisti a cavallo fra Otto e Novecento nei confronti dell'uscita dei volumi pascoliani di critica dantesca, in particolare Minerva Oscura, Sotto il velame e La mirabile visione. Scopo precipuo dello studio è porre in rilievo convergenze e divergenze delle due grandi correnti della critica dantesca di inizio novecento, la scuola filologica fiorentina e la scuola estetica crociana, di fronte al singolare fenomeno del dantismo pascoliano.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Nuove prospettive sulla terza rima, a cura di Laura Facini, Jacopo Galavotti, Arnaldo Soldani e Giovanna Zoccarato, libreriauniversitaria.it, Limena (PD), 2020
Giovanni Pascoli ebbe nei confronti della Commedia un’appassionata venerazione: le lunghe pagine ... more Giovanni Pascoli ebbe nei confronti della Commedia un’appassionata venerazione: le lunghe pagine dedicate all’esegesi del Poema sono il frutto di uno studio assiduo a cui attese per gran parte della sua vita, nonché il prodotto in cui ripose le sue maggiori speranze di gloria presso i posteri. La poesia dantesca non poteva dunque non lasciare un’impronta sensibile nella sua produzione lirica, su più livelli: tematico, stilistico, linguistico, metrico. Gli esperimenti pascoliani in terza rima si concentrano soprattutto nei Primi Poemetti, dei quali il Conte Ugolino rappresenta senz’altro il riferimento tematico più scoperto alla Commedia. In questi componimenti Pascoli tende a spezzare la continuità tipica del metro, isolando le terzine in gruppi strofici e individuando così una soluzione più consona alla forma breve del poemetto, in opposizione alla materia continuata del poema, a cui si addice, come già aveva osservato Bernardino Daniello nella Poetica (1536), una struttura metrica che, come la terza rima, consentisse piena libertà di distensione sintattica al periodo. Più interessante è il caso dei due componimenti che chiudono l’appendice ai Canti di Castelvecchio, ovvero il Ritorno a San Mauro. Si tratta di Il bolide e Tra San Mauro e Savignano, nei quali il tema della memoria dei cari estinti si trasfigura in una vera e propria discesa agli Inferi, una visione più definita e concreta di quelle messe in scena nel resto della raccolta, espressa attraverso strumenti in primo luogo linguistici, in particolare il discorso indiretto libero. Nel presente contributo si cerca di dimostrare come Pascoli si serva della terzina continua, unitamente alla successione di discorsi indiretti fra loro dipendenti, per codificare i movimenti della visione e la progressiva alternanza dei piani temporali che caratterizzano i meccanismi della memoria nel Ritorno a San Mauro.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
I versi e le regole. Esperienze metriche nel Rinascimento italiano, a cura di Martina Dal Cengio e Nicolò Magnani, Ravenna, Longo, 2020
Bookmarks Related papers MentionsView impact
«Italianistica», 2019
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa. Classe di Lettere e Filosofia, 2018
Bookmarks Related papers MentionsView impact
«Studi giraldiani», Nov 26, 2021
Nel contesto del censimento delle edizioni e commenti cinquecenteschi della Poetica di Aristotele... more Nel contesto del censimento delle edizioni e commenti cinquecenteschi della Poetica di Aristotele, si presenta la scheda relativa alla «Poetica» di Gian Giorgio Trissino.
In the context of the census of sixteenth century Aristotles's Poetics editions and commentaries, we publish the record of Gian Giorgio Trissino's Poetica.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Nuova Rivista di Letteratura Italiana, 2016
This essay contains a close examination of Giovanni Pascoli’s Il bolide and particularly tries to... more This essay contains a close examination of Giovanni Pascoli’s Il bolide and particularly tries to demonstrate its expressive and verbal strategies. It seeks to explain how the relationship among the categories of verbal tense, mood and aspect may give to the poem a precise logical and geographical place within the cycle of the Canti di Castelvecchio . A reading is ultimately proposed which explains the reason for the apparently static and forced textual system operating within the poem.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Studi e Problemi di Critica Testuale C, 2020
Nel saggio viene preso in esame il trentottesimo libro del trattato enciclopedico De expetendis e... more Nel saggio viene preso in esame il trentottesimo libro del trattato enciclopedico De expetendis et fugiendis rebus (1501) dell’umanista piacentino Giorgio Valla, dedicato all’arte poetica. Dell’opera viene rimarcata l’importanza nel processo culturale che porta dalla trattatistica medievale, prevalentemente tecnica e metricologica, a quella integrale, aristotelica, tipica dell’umanesimo maturo. In particolare, si insiste sulla presenza, notevole a questa altezza temporale, di riflessioni su tematiche classiche pienamente recuperate solo a partire dall’umanesimo maturo, come quella sulla natura, gli strumenti e il fine della poetica. Inoltre, viene messa in luce la natura composita del trattato attraverso l’individuazione delle fonti greche sottese al testo, limitatamente a una selezione di passi notevoli
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Exhibitions and catalogues by Nicolò Magnani
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Call for Papers by Nicolò Magnani
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Talks by Nicolò Magnani
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Conference Presentations by Nicolò Magnani
In un’epoca ancora profondamente influenzata dal canone delle arti liberali, la scienza, intesa n... more In un’epoca ancora profondamente influenzata dal canone delle arti liberali, la scienza, intesa nella sua
accezione più estensiva –in ossequio alla concezione umanistico-rinascimentale comprendente anche le
discipline artistiche nel loro sviluppo sia teorico sia pratico –, si affaccia in modo progressivamente
crescente entro l’orizzonte della letteratura. È lecito quindi chiedersi se casi come il Paradiso degli Alberti
di Giovanni Gherardi da Prato o la Geographia di Francesco Berlinghieri, solo per fare due esempi, si
configurino come emergenze isolate e occasionali o non piuttosto come opere caratterizzanti un panorama,
da nord a sud d’Italia, vivace e variegato.
Il panel si propone di indagare questo tema, aprendo la riflessione anche al complesso e nutrito versante dei
volgarizzamenti, momento imprescindibile di sviluppo della lingua e del pensiero scientifico agli albori
dell’età moderna.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Uploads
Papers by Nicolò Magnani
the role of Giorgio Valla’s work – his Latin translation of Aristotle’s Poetics
(1498) and the book De poetica, from his special encyclopedic treatise De expetendis et fugiendis rebus (1501). The study helps shed light on the actual importance of this latter work by identifying the presence of a genuinely Aristotelian idea of poetry, establishing it as a landmark in the reception of the Poetics in the Renaissance. In addition, the essay undertakes an initial survey of De poetica’s numerous classical sources – especially Greek grammarians and metricists – which greatly support the Aristotelian framework of the treatise. This investigation highlights the importance of classical knowledge in the development of Renaissance theories on the art of poetry.
In the context of the census of sixteenth century Aristotles's Poetics editions and commentaries, we publish the record of Gian Giorgio Trissino's Poetica.
Exhibitions and catalogues by Nicolò Magnani
https://firenze.repubblica.it/cronaca/2016/06/11/foto/pisa_dentro_la_torre_del_conte_ugolino-141764602/1/#1
Call for Papers by Nicolò Magnani
Talks by Nicolò Magnani
Conference Presentations by Nicolò Magnani
accezione più estensiva –in ossequio alla concezione umanistico-rinascimentale comprendente anche le
discipline artistiche nel loro sviluppo sia teorico sia pratico –, si affaccia in modo progressivamente
crescente entro l’orizzonte della letteratura. È lecito quindi chiedersi se casi come il Paradiso degli Alberti
di Giovanni Gherardi da Prato o la Geographia di Francesco Berlinghieri, solo per fare due esempi, si
configurino come emergenze isolate e occasionali o non piuttosto come opere caratterizzanti un panorama,
da nord a sud d’Italia, vivace e variegato.
Il panel si propone di indagare questo tema, aprendo la riflessione anche al complesso e nutrito versante dei
volgarizzamenti, momento imprescindibile di sviluppo della lingua e del pensiero scientifico agli albori
dell’età moderna.
the role of Giorgio Valla’s work – his Latin translation of Aristotle’s Poetics
(1498) and the book De poetica, from his special encyclopedic treatise De expetendis et fugiendis rebus (1501). The study helps shed light on the actual importance of this latter work by identifying the presence of a genuinely Aristotelian idea of poetry, establishing it as a landmark in the reception of the Poetics in the Renaissance. In addition, the essay undertakes an initial survey of De poetica’s numerous classical sources – especially Greek grammarians and metricists – which greatly support the Aristotelian framework of the treatise. This investigation highlights the importance of classical knowledge in the development of Renaissance theories on the art of poetry.
In the context of the census of sixteenth century Aristotles's Poetics editions and commentaries, we publish the record of Gian Giorgio Trissino's Poetica.
https://firenze.repubblica.it/cronaca/2016/06/11/foto/pisa_dentro_la_torre_del_conte_ugolino-141764602/1/#1
accezione più estensiva –in ossequio alla concezione umanistico-rinascimentale comprendente anche le
discipline artistiche nel loro sviluppo sia teorico sia pratico –, si affaccia in modo progressivamente
crescente entro l’orizzonte della letteratura. È lecito quindi chiedersi se casi come il Paradiso degli Alberti
di Giovanni Gherardi da Prato o la Geographia di Francesco Berlinghieri, solo per fare due esempi, si
configurino come emergenze isolate e occasionali o non piuttosto come opere caratterizzanti un panorama,
da nord a sud d’Italia, vivace e variegato.
Il panel si propone di indagare questo tema, aprendo la riflessione anche al complesso e nutrito versante dei
volgarizzamenti, momento imprescindibile di sviluppo della lingua e del pensiero scientifico agli albori
dell’età moderna.
Lunedì 4 giugno 2018, ore 9.00, Sala Azzurra, Palazzo della Carovana, Scuola Normale Superiore, Piazza dei Cavalieri, 7 - Pisa