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2023, Zorzetto
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Based on the anthology Human Rights and Moral Technologies. A Comparative Perspective between Italy and Brazil, the paper reflects on Artificial Intelligence as a metaphor that helps the process of categorization and imaginative rationality in the Digital Age
Annali del Dipartimento di Filosofia, 2002
The development of Artificial Intelligence (AI) has led to many controversies of philosophical interest involving issues of logic, computer science, software engeneering. The paper goes through the main steps of this development, deals with their philosophical relevance and sketches the unsolved problems, with special emphasis on the AI models of semantic competence. Some criticisms raised to such models in AI, either in its "classical" or "neural networks" format, are examined. On the ground of the discussion of these criticisms, a view is proposed which avoids the inherited gap between the project of AI and naturalistic philosophy and suggests that filling the gap also provides a filter in order to select a definite form of naturalism.
in F. Bianchini, A. Gliozzo, M. Matteuzzi (a cura di), Instrumentum vocale: intelligenza artificiale e linguaggio, 2007
Il semplice gesto di rivolgersi a un computer utilizzando il linguaggio naturale in una qualche lingua specifica appare tanto banale oggi, quanto poteva sembrare insensato cinquanta anni fa, quando la tecnologia dei calcolatori era ancora ai primordi seppure in rapida espansione. Tuttavia, tale cambiamento non si deve a una maggiore fiducia riposta in presunte capacità "intelligenti" dei calcolatori. Piuttosto, è in uso credere che ciò che il calcolatore fa in maniera opportuna quando ci rivolgiamo ad esso in linguaggio naturale sia dovuto all'invenzione di tecniche informatiche, di programmi e software, che gli rendono possibile l'elaborazione del nostro linguaggio senza effettivamente comprenderlo. Ciò che è cambiato è, dunque, la consapevolezza dell'utente umano in merito al fatto che i calcolatori sono dotati di sistemi in grado di "sezionare" il linguaggio e, grazie a questa operazione, di effettuare i compiti che vengono chiamati a fare. In tal modo, è come se una certa parte dell'atteggiamento del senso comune nei confronti del calcolatore riducesse tutto a una questione di interfacce, siano esse vocali o di scrittura grafica.
Anja Overbeck/Wolfgang Schweickard/Harald Völker (edd.), Lexikon, Varietät, Philologie Romanistische Studien Günter Holtus zum 65. Geburtstag, Berlin/Boston, 405-413, 2011
On the wall paintings depicted in the donjon of the castle of Quart, dating back to the second half of the twelfth century, a drawn scene has arisen some queries on the iconographical interpretation on the heading «ARBOR SICA». Through the researches of Rudolf Wittkower, preceded in 1856 by the intuitions of Guillaume Favre, a relation has been established between the words: ALBERO SECCO=ALBERO SOLO=ALBERO DEL SOLE and ALBERO DELLA LUNA (dried tree = the only tree = tree of the sun and tree of the moon) also thanks to the testimony found in Marco Polo’s Il Milione. A new interpretation is also proposed regarding the cycle of the third register of the wall paintings in which the presence of the heading (titulus) «SARRACENI» refers to the Carolingians “chansons de geste” and for the representation of the "infidels" defeated and killed. This could be connected to the cycle of Guillaume d’Orange, or Guillaume Fièrebrace/Fierabras or Guillaume au Court Nez who won against the Sarrasins slaughtering and banishing them away from the city of Orange.
Il sistema nomenclaturale delle tipologie forestali della Regione Molise è stato adottato come legenda per la realizzazione di una carta forestale in scala 1:10.000 realizzata integrando la fotointerpretazione manuale di immagini telerilevate con una fase di rilievo a terra. Il substrato utilizzato è costituite da una copertura di immagini ADS40 a colori naturali con risoluzione nominale di 0,5 m acquisite nella primavera-estate del 2007. In ambiente GIS (Geographic Information System) sono state cartografate tutte le superfici classificabili a bosco ai sensi della definizione della FAO (FAO, 2001) adottata anche dal recente Inventario Forestale Nazionale (INFC, 2007). L'unità minima cartografabile è quindi pari a 0,5 ha (20 m di larghezza per gli elementi lineari). Costituiscono oggetto di classificazione tutti i poligoni caratterizzati da un grado di copertura delle chiome di almeno il 10% e un'altezza potenziale in situ della vegetazione arborea di almeno 5 m. Per fotointerpretazione i poligoni sono stati delineati e quindi classificati sulla base di una delle tipologie del sistema di nomenclatura, ne è stato quindi attribuito il tipo colturale (adottando le classi: fustaia, popolamenti a struttura composita, cedui, popolamenti infraperti) e il grado di copertura delle chiome (adottando le classi: 10-20%, 21-50% e maggiore del 50%). La prima bozza di cartografia è stata verificata e corretta nell'ambito di una vasta campagna di rilievo a terra tramite l'ausilio di GPS (Global Positioning System) cartografici. La cartografia è stata quindi integrata riportando anche le superfici a prati e a pascoli (Figura 7). L'area indagata corrisponde alla superficie totale della regione Molise pari a 443.758 ettari e sono stati classificati tra le formazioni arboree e arbustive 157.609, ovvero il 35,52% della superficie totale (Tabella 14). Il tipo forestale più diffuso è la cerreta mesoxerofila che occupa un'area di poco superiore ai 31.000 ettari pari al 19,73% della superficie forestale, seguita dalla cerreta mesofila (29.336 ha pari al 18,61%) e dal querceto a roverella mesoxerofilo che occupa una superficie di 27.670 ettari pari al 17.56% dell'intera area boscata. Per quanto riguarda il grado di copertura arboreo, l'84% della superficie forestale presenta una copertura maggiore del 50%, il 12% una copertura compresa tra il 21 e il 50%, e solo per il restante 4% i boschi hanno una copertura rada, compresa tra il 10 e il 20%. Tra le forme di governo si osserva una netta prevalenza di quella a ceduo, con il 53% della superficie boscata pari a 79.613 ettari, praticata soprattutto nei querceti e nelle cerrete. I boschi governati a fustaia occupano soltanto il 10% della superficie totale e, per quanto riguarda le latifoglie, è riconducibile soprattutto ai boschi di faggio.
Divenire: Rassegna di Studi Interdisciplinari sulla Tecnica e sul Postumano, 2012
Un quesito filosofico sul quale i transumanisti devono interrogarsi è quello che riguarda la plausibilità di un'Intelligenza Artificiale Forte. Come è noto questa espressione è stata introdotta nel dibattito scientifico dal filosofo americano John Rogers Searle (1980) che ha distinto i programmi di ricerca dell'IA in base alla loro ambizione. Da una parte vi sono quei teorici che ritengono che le menti delle specie viventi siano simili al software che gira in un calcolatore – e quindi siano riproducibili meccanicamente seguendo gli stessi principi che guidano l'implementazione di un programma per calcolatore. Da un altro versante vi sono quegli scienziati cognitivi che abbracciano una visione più debole delle potenzialità dell'IA, ritenendo che l'ingegneria della conoscenza può essere utile per comprendere alcuni aspetti cognitivi delle menti biologiche senza per questo rappresentare una riproduzione delle facoltà pensanti. I primi teorici, stando a Searle, sostengono la tesi dell'IA forte, i secondi la tesi dell'IA debole . In questo articolo intendo esaminare tale problema filosofico da più angolazioni: da un lato mi interrogherò sulla natura degli stati e delle rappresentazioni mentali e sulla loro intenzionalità, dall'altro – prendendo inizialmente per buono il test di Turing che vuole che a una macchina parlante sia riconosciuta intelligenza – mi chiederò cosa vuol dire saper usare una lingua e mi interrogherò sulla natura dei significati delle parole. Solo chiariti questi aspetti è infatti possibile rispondere alla domanda finale dell'ancoraggio simbolico. Nella parte construens indicherò qual è a mio avviso il programma di ricerca più adatto per realizzare una mente artificiale. Questa analisi comporterà un'introduzione al dibattito delle "macchine pensanti", sebbene eviterò in questa sede di ripercorrere la sua storia a partire dagli albori 3 e mi concentrerò fin dal prossimo paragrafo sul momento che ritengo cruciale: l'ideazione della Macchina di Turing e il test di Turing.
«Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Cagliari», 2006
EDIZIONI V A SOMMARIO ELISABETTA PODDIGHE, Ateniesi infami (atimoi) ed ex Ateniesi senza i requisiti (apepsephismenoi). Nuove osservazioni in margine al fr. 29 Jensen di Iperide sulle diverse forme di esclusione dal corpo civico di Atene -ENRICO TRUDU, Atriis Graeci quia non utuntur neque aedificant. Tipologie abitative di età ellenistica e romana in Eolia, Ionia e Caria -PIERGIORGIO FLORIS, C. Valerius Triarius. Nota su un senatore della tarda Repubblica -CRISTINA COCCO, L'opera letteraria come "frutto": un uso metaforico di poma (da Marziale a Leon Battista Alberti) -MARIA LUISA FELE, Obtentus -FRANCO PORRÀ, Sulla presunta flaminica dell'iscrizione sarda CIL X, 7602 -ATTILIO FLORE, Notizie di città assediate nelle Noctes Atticae di Aulo Gellio: cenni occasionali e testi artisticamente elaborati -ALESSANDRO TEATINI-ANTONIO IBBA, Il sarcofago di Iulia Severa da Porto Torres -CLAUDIO NONNE, La chiesa di Santa Lucia di Usellus. Contributo all'architettura romanica sarda -IGNAZIO SIDDI, In margine al Capitolo del finocchio al Bronzino dipintore del Varchi -BACHISIO PORCU, I "Nuovi Mondi". Dai viaggi di Cristoforo Colombo lo spunto per un'indagine cartografica che rivela una nuova lettura delle grandi scoperte geografiche -CECILIA TASCA, La formazione di nuove Serie documentarie nell'Archivio Storico del Comune di Bosa e Il Regolamento per la corretta tenuta del bilancio civico del 1766 -NICOLA GABRIELE, Un'esperienza condivisa. La collaborazione di Tuveri e Siotto Pintor al «Movimento Sardo» -SUSANNA SITZIA, Nietzsche e l'Orfismo nella poetica di Dino Campana -ANNA MARIA NIEDDU, Pragmatismo e Trascendentalismo: discendenze, oltrepassamenti, incaute assimilazioni -GIAN LUCA SANNA, John Dewey: il dramma della soggettività nella scelta razionale dei valori -CLAUDIA ATZORI, Neutralità dello Stato ed eguale rispetto in Patterns of Moral Complexity di Charles Larmore -MARCELLO TANCA, Lo strano caso del mare del Nord. Oggetti sociali ed oggetti geografici -NINO C. MOLINU, Ermeneutica e odologia -LUCA VARGIU, La "svolta iconica" della medievistica -ANTONIO LOI, L'acqua è un bene primario! -MYRIAM FERRARI, Alcune questioni sulla partecipazione politica femminile -ALMA AURORA PINTORE, Pastori di Desulo. Geografi per necessità. Linee di ricerca. Vai all'Indice per selezionare l'Autore del contributo che vuoi consultare Nessuna parte di questo volume può essere riprodotta in qualsiasi forma a stampa, fotocopia, microfilm o altri sistemi senza il permesso dell'Autore o dell'Editore EDIZIONI AV EDIZIONI AV LUCA VARGIU LA "SVOLTA ICONICA" DELLA MEDIEVISTICA SOMMARIO: 1. Le esigenze e le linee-guida del dibattito. -2. Funzionalismo e «atteggiamenti estetici». Imago e immaginazione. -3. Questioni di legittimità. ( 1 ) La paternità dei termini 'iconic turn' e 'pictorial turn' spetta, rispettivamente, a Gottfried Boehm e a William J. Thomas Mitchell. Essi sono comparsi in G. M. BLAY (dir.), Grand dictionnaire de la Philosophie, Paris 2003, pp. 523-525. LUCA VARGIU 424
INTERAÇÕES, 2015
RIASSUNTO Il rapporto che intercorre fra raffigurazione e icona è centrale in pittura, e su di esso si basa la possibilità di un dialogo fra l'artchitettonica estetica di Bachtin e la ricerca pittorica. La questione riguarda la concezione e l'impiego dei segni, ed è quindi di ordine semiotico. Tale dialogo dunque non può trascurare l'apporto proveniente dalla semiotica di matrice peirceana sull'icona e sul concetto ad essa collegato di somiglianza. Né può non tenere conto di tutto l'alone speculativo che si è formato intorno alla realtà della pittura di icone risalente al VIII secolo. E le teorie semiotiche relative all'icona nella riflessione teologica hanno, nella distinzione tra immagine-icona dall'immagine-idolo, non solo agevolato lo sviluppo ma, soprattutto, spiegato la derivazione. Inoltre, il riferimento all'arte delle icone, delle sacre icone, gioca un ruolo determinante anche nella ricerca di Malevič così come in quella di Chagall. La possibilità di far incontrare dialogicamente la ricerca bachtiniana con quella pittorica dipende quindi dal ruolo che in entrambe gioca la raffigurazione, in contrapposizione alla rappresentazione, la riproduzione, l'imitazione. PAROLE CHIAVE: Icona. Ritratto. Rappresentazione. Immagine. ABSTRACT The relationship between depiction and icon is central in painting. On it is based the possibility of dialogue between Bakhtin's aesthetic architectonics and pictorial research. The question concerns the conception and use of signs, and consequently is of a semiotic order. Such dialogue therefore cannot neglect the contribution that comes from semiotics of Peircean matrix on the icon and the concept of likeness connected to it. Nor can it not keep account of all the speculation around the painting of icons which goes back to the VIII century. Semiotic theories relative to the icon in theological reflection and the distinction between image-icon and image-idol have not only contributed to the development of such reflection, but has also explained its derivation. Moreover, reference to the art of icons, sacred icons, plays a determining role in the research of Malevič as in Chagall's. The possibility of dialogic encounter between Bakhtinian research and painting depends therefore on the role that depiction plays in both, in juxtaposition to representation, reproduction, imitation. KEYWORDS: Icon. Portrait. Representation. Image.
Revista Catalana de Dret Públic, 2016
italianoEsistono apposite garanzie costituzionali di tutela degli equilibri dell’ecosistema terra? Quali sono? Come operano? Qual e la loro funzione in un contesto mondiale di “deficit ecologico”? L’articolo discute la complessita costituzionale di questi interrogativi, alla luce anche delle riflessioni di filosofia politica di Peter Sloterdijk. Il “deficit ecologico” richiede interventi drastici non solo di contenimento delle emissioni inquinanti, ma soprattutto di recupero delle condizioni ecosistemiche necessarie appunto all’equilibrio ecologico del pianeta. Nella prospettiva della considerazione del “deficit ecologico” del pianeta, si osserva che gli strumenti del diritto costituzionale contemporaneo, fondati sulla logia “et-et” della ponderazione e del compromesso democratico, possono rivelarsi insufficienti o contraddittori al fine di produrre risposte adeguate alle sfide della sopravvivenza dell’umanita. La democrazia si basa sul consenso e quindi sugli interessi e bisogni ch...
La metafora del libro della natura è molto antica, ma oggi viene soprattutto ricordata per l'uso ripetuto che ne fece Galileo:
Research Gate, 2023
``PEDRA DO REINO``: WOMAN IN THE LITERATURE OF ARIANO SUASSUNA (Atena Editora), 2024
Port City International University Journal, 2015
SoLLs.INTEC 2011, 2011
Zenodo (CERN European Organization for Nuclear Research), 2023
Journal of Mass Communication & Journalism, 2018
Integrated Journal for Research in Arts and Humanities, 2024
Sino-US English Teaching
Tumour biology : the journal of the International Society for Oncodevelopmental Biology and Medicine, 2017
Abstracts, 2019
Journal of the American College of Cardiology, 2013
European Journal of Internal Medicine, 2007
Acta Agronómica, 2015
Journal of Clinical Virology, 2001
Asian Pacific Journal of Cancer Prevention, 2018
Analysis Mathematica, 1978