RIVISTA ARCHEOLOGICA
DELL’ANTICA
PROVINCIA E DIOCESI DI COMO
PERIODICO SEMESTRALE DI ANTICHITÀ E D’ARTE
DELLA SOCIETÀ ARCHEOLOGICA COMENSE
FASCICOLI NN. 191-192 - ANNI 2009-2010
ESTRATTO
NEW PRESS
COMO 2012
IL TERRITORIO NELLA CARTOGRAFIA STORICA
Stefano Pruneri
Uno studio del territorio attraverso l’osservazione della cartografia storica è parso il mezzo migliore
per individuare le tracce di antichi luoghi di insediamento in una vallata alpina come quella valtellinese, nella quale gli abitati ed i percorsi viari furono
determinati fino a tempi recenti dalla conformazione pedologica. A tale scopo si è provveduto ad acquisire, analizzare (ed in alcuni casi a georeferenziare in ambiente GIS) la cartografia storica disponibile della zona, sia edita che inedita. Tali carte sono
state quindi poste a confronto con la cartografia attuale, sia rilevata (es: tavolette IGM in scala
1:25000, carte CTR in scala 1:10000) che derivata 1.
Per quanto riguarda il discorso della georeferenziazione delle carte storiche, si è fatto soprattutto riferimento, considerando il loro grado di precisione, alle carte topografiche ed alle mappe catastali ottocentesche, sia austriache sia postunitarie.
L’analisi delle carte corografiche precedenti
agli inizi del XIX secolo, non georeferenziate, è invece stata utilizzata per inserire l’insediamento di
Talamona nel più ampio contesto valtellinese.
Queste rappresentazioni cartografiche, seppure approssimative nella resa grafica e nelle proporzioni,
permettono già di delineare la posizione dei principali insediamenti, dei tracciati viari prevalenti con
i punti di attraversamento dei maggiori corsi d’acqua, corrispondenti a ponti (in legno o in muratura) ed a traghetti (i cosiddetti porti). A titolo esemplificativo possiamo qui fare riferimento ad una
carta del 1745 raffigurante il corso dell’Adda dal
piano della Selvetta al Lario, nella quale, accanto
ad una rappresentazione convenzionale e simbolica dei monti, vengono rappresentati, mediante
una doppia linea tratteggiata, i tracciati principali
di sponda orobica e retica ed i percorsi ad essi trasversali orientati in senso Nord-Sud; lungo tali
percorsi si riconoscono, indicati da vivaci vignette,
ponti e porti-traghetto: procedendo da occidente
verso oriente, vengono indicati il porto di Dubino,
il ponte di Mantello, il ponte di Ganda di fronte a
Morbegno ed il porto di San Gregorio, località
ubicata presso la cosiddetta Stretta di San Gregorio, naturale restringimento della valle delimitato
dalla Colma di Dazio sul versante retico e dal rilievo del Crap di Mezzodı` su quello orobico (fig. 1) 2.
Rispetto al tracciato di sponda retica (la cosiddetta via Valeriana), il percorso di sponda orobica,
in margine al quale si localizza la necropoli romana di Talamona, è rappresentato come prevalente
in un’altra carta, datata al 1797 ed avente come
oggetto la Svizzera e parte dei paesi limitrofi
(fig. 2). Tale percorso viario transitava per Morbegno, Talamona, San Gregorio (comune di Forcola) e Colorina, dove attraversava il corso dell’Adda
in località San Pietro, portandosi sulla riva idrografica destra all’altezza di Berbenno. Esso si manteneva per quanto possibile a ridosso del settore
pedemontano delle Orobie, ad una quota superiore
rispetto alla valle dell’Adda e protetto, per le sue
1 Per quanto riguarda la cartografia tematica, oltre alle tradizionali rappresentazioni su supporto cartaceo (es: Carta geologica Lombardia 1990) si è fatto riferimento alla cartografia vettoriale consultabile on-line (e scaricabile come
files .shp) sul sito ufficiale della sezione cartografica della Regione Lombardia (http://www.cartografia.regione.lombardia.it/geoportale).
2 Carta di Anonimo, Senza titolo (Il corso dell’Adda dal piano della Selvetta al Lario), 1745, in BIANCHI 2007, p. 270;
tale carta è contenuta nell’opera di GIUSEPPE MARIA QUADRIO, Osservazioni fisico-mediche intorno alle acque termali
del Masino, edita a Milano nel 1745.
LA NECROPOLI ROMANA DI TALAMONA
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Fig. 1 - Carta di Anonimo, Senza titolo (Il corso dell’Adda dal piano della Selvetta al Lario), 1745 (BIANCHI 2007, p. 270)
stesse caratteristiche morfologiche, dalle alluvioni
e dagli impaludamenti tipici del fondovalle almeno
fino al XIX secolo. L’ampio conoide alluvionale di
Talamona veniva a sua volta attraversato dal suddetto percorso in corrispondenza di una fascia
compresa tra i 280 e i 340 m s.l.m. 3.
La successiva produzione cartografica ottocentesca preunitaria raggiunge un notevole dettaglio di rappresentazione grafica e di precisione di
rilievo; particolarmente utili per la ricerca in oggetto risultano le mappe del Catasto Napoleonico
del 1812 4, la Carta topografica del Regno Lombar-
3 Carta di Anonimo, Senza titolo (Svizzera e parte dei paesi limitrofi), 1797, in BIANCHI 2007, pp. 322-323; in questa
rappresentazione cartografica le vie di comunicazione più importanti sono segnate mediante una doppia linea, con l’indicazione delle località principali tramite simboli colorati in rosso.
4 Queste mappe sono state individuate da Rita Pezzola presso l’Archivio di Stato di Milano (Mappe arrotolate, 1
serie, Napoleoniche, Mandamento di Morbegno (Sondrio), rotolo n. 1873).
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VALERIA MARIOTTI, PAOLA BORDIGONE, STEFANO PRUNERI, RITA PEZZOLA
Fig. 2 - Carta di Anonimo, Senza titolo (Svizzera e parte dei paesi limitrofi), 1797 (BIANCHI 2007, pp. 322-323)
do veneto, risalente al 1833 5, e le mappe del Catasto Lombardo veneto della metà dell’800 (fig. 4) 6.
Nel caso della carta topografica del 1833 (fig.
3), in scala 1:86400, la porzione tra Morbegno e
Sirta di Forcola è stata acquisita come immagine
.tif e georeferenziata in ambiente GIS (tramite
software Esri ArcMap 9.3) in coordinate GaussBoaga, utilizzando come sfondo la Carta Tecnica
Regionale (CTR) della Lombardia in formato raster. È stato cosı̀ possibile acquisire dettagliate informazioni non solo sul disporsi degli insediamenti e dei tracciati viari esistenti nella prima metà
dell’800, ma anche sulle caratteristiche di elementi
naturali, di natura morfologica ed idrografica, poco considerati nelle rappresentazioni precedenti.
A tal proposito, l’analisi ‘ravvicinata’ del tracciato storico principale di sponda orobica, che è stato vettorializzato come file shape (.shp) di tipo lineare all’interno della piattaforma GIS, ha permesso di stabilire come il suo andamento, nel
5
6
settore di Talamona, sia sostanzialmente ricalcato
in gran parte dalla viabilità attuale: provenendo
da Morbegno esso è ancor oggi riconoscibile nell’attuale via Cusini, fiancheggiante il presbiterio
dell’antica parrocchiale di Santa Maria (documentata a partire dall’XI secolo), risparmiato dalle demolizioni del 1928 finalizzate all’edificazione
della chiesa attuale. Da qui il tracciato proseguiva
lungo via Gavazzeni sino alla seicentesca chiesa di
San Carlo, il cui annesso cimitero è stato appunto
interessato dal rinvenimento della necropoli romana in oggetto, quindi, procedendo lungo l’attuale via Tartano, si dirigeva verso Est, in direzione della contrada di Serterio Superiore, transitando a valle della quattrocentesca chiesa di San
Gerolamo. Oltre Serterio il tracciato storico è meno chiaramente individuabile ‘sul terreno’, a causa
del suo progressivo abbandono e delle periodiche
disastrose alluvioni del torrente Tartano, corso
d’acqua che veniva superato presso la località
Carta Lombardo Veneto 1973.
Mappe del Comune censuario di Talamona, 1847, conservate nell’Archivio di Stato di Sondrio.
LA NECROPOLI ROMANA DI TALAMONA
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Fig. 3 - Particolare tratto dalla Carta topografica del Regno Lombardo Veneto (Carta Lombardo Veneto 1973)
Fig. 4 - Particolare tratto dalle mappe del Catasto Lombardo veneto, 1847
(Archivio di Stato di Sondrio, Mappe del Comune Censuario di Talamona)
San Bernardo (il toponimo di Ponte San Bernardo
è ancora presente nella cartografia CTR). Da qui
in poi la cartografia storica ottocentesca indica
che il percorso transitava a ridosso dello scosceso
versante del Crap di mezzodı`, in direzione della
chiesa e del nucleo abitato di San Gregorio (localizzato nei pressi dello scomparso, omonimo porto-traghetto), e della vicina frazione di Sirta in comune di Forcola.
Al fine di meglio inserire la località di rinveni-
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VALERIA MARIOTTI, PAOLA BORDIGONE, STEFANO PRUNERI, RITA PEZZOLA
mento della necropoli di Talamona nel contesto
territoriale immediatamente circostante, si è altresı̀
provveduto alla georeferenziazione della bella rappresentazione cartografica denominata Corografia
del territorio circostante al cimitero comunale di Talamona e posta a corredo del progetto d’ampliamento del suddetto cimitero realizzato dall’Ing.
Clemente Valenti nel 1876 (fig. 5) 7.
In tale carta (resa semitrasparente in modo da
rendere visibile la sottostante base CTR in forma-
to raster) ben si distingue il tipo di insediamento a
carattere sparso tipico dell’ampio ed elevato conoide di deiezione di Talamona, formato dai depositi alluvionali del torrente Roncaiola; esso è
ancora oggi caratterizzato dalla presenza di piccoli nuclei abitativi sparsi su un’area un tempo densamente coltivata e gravitanti sul nucleo principale, sorto intorno alla chiesa parrocchiale di Santa
Maria.
La successiva cartografia topografica postuni-
Fig. 5 - Corografia del territorio circostante al cimitero comunale di Talamona, dell’Ing. Valenti (1876),
georeferenziata in ambiente GIS (Archivio del Comune di Talamona, cart. 15, tit. 10, fasc. 27).
Il cerchio nero indica il nucleo insediativo storico sviluppatosi intorno alla chiesa medievale di Santa Maria
7
Cfr. PEZZOLA, infra, p. 423 (fig. 3).
LA NECROPOLI ROMANA DI TALAMONA
taria analizzata in questa sede è essenzialmente
rappresentata dalle carte topografiche edite dall’
Istituto Geografico Militare (IGM) di Firenze a
partire dagli ultimi decenni dell’800, e dai fogli della Carta Tecnica (CTR) della Regione Lombardia
(C3a2, C3a3, C3b2, C3b3), come si è detto utilizzati anche come base cartografica all’interno della
piattaforma GIS.
Il confronto tra carte storiche e cartografia attuale del settore territoriale in oggetto risulta particolarmente interessante per quanto riguarda lo
studio dell’evoluzione dell’idrografia, permettendo
di individuare le variazioni dell’alveo dei principali
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corsi d’acqua della zona a partire dall’inizio
dell’800: il corso del Tartano risultava infatti, sino
ai primi del XX secolo, maggiormente spostato
verso Est rispetto al corso attuale, mentre nella
piana alluvionale tra gli abitati di Sirta e di Ardenno il corso originario dell’Adda, le tracce del cui
paleoalveo sono ancora riconoscibili nella cartografia CTR e nelle ortofoto della Regione Lombardia, era spostato più a nord rispetto all’attuale
corso di origine antropica ad andamento rettilineo
(fig. 6).
In conclusione l’analisi delle carte storiche ed il
loro confronto con la cartografia attuale ci per-
Fig. 6 - Ubicazione della necropoli di Talamona in relazione ai tracciati viari ed ai corsi d’acqua attuali e storici, georeferenziati
in ambiente GIS sulla base della Carta topografica del Regno Lombardo Veneto del 1833 e del Catasto Lombardo veneto del 1847
(1 - tracciato pedemontano retico; 2 - tracciato pedemontano orobico; 3 - corso attuale del torrente Tartano;
4 - corso storico del torrente Tartano; 5 - corso storico del fiume Adda; 6- corso attuale del fiume Adda)
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mette di sottolineare come il sito della necropoli di
Talamona, localizzata in un’area destinata a più riprese nel corso dei secoli ad uso sepolcrale ed ubicata a breve distanza (circa 400 m in linea d’aria)
dall’importante nucleo insediativo sviluppatosi intorno alla chiesa medievale di Santa Maria, sia posta lungo un importante percorso storico documentato cartograficamente a partire dal XVII-
XVIII secolo ma ricalcante, data la sua posizione
favorevole a livello morfologico ed altimetrico,
un tracciato probabilmente ben più antico; tale
percorso venne utilizzato con funzioni di collegamento sovralocale tra l’area del lago di Como e
l’alta Valtellina fino alla costruzione della strada
dello Stelvio da parte delle autorità austriache a
partire dalla prima metà del XIX secolo.
Fig. 7 - Ubicazione della necropoli di Talamona in relazione ai tracciati viari ed ai corsi d’acqua attuali e storici,
georeferenziati in ambiente GIS e posti in relazione con il tematismo lineare delle curve di livello.
LA NECROPOLI ROMANA DI TALAMONA
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ABBREVIAZIONI BIBLIOGRAFICHE
BIANCHI 2007 = S. BIANCHI, Valtellina, Valchiavenna e
Grigioni sotto la lente. Antica cartografia dal XVI
al XVIII secolo, Ivrea 2007
Carta geologica Lombardia 1990 = Carta geologica della Lombardia in scala 1:250000, Roma 1990
Carta Lombardo Veneto 1973 = Carta topografica del
Regno Lombardo Veneto, costrutta sopra misure
astronomico-trigonometriche ed incisa a Milano
nell’Istituto geografico militare dell’I.R. Stato
Maggiore generale austriaco (1833), Milano 1973