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In origine, vi era stato uno scritto specificamente richiestomi negli anni '90 dal Direttore di una rivista pedagogica, come contributo su quella che era una delle problematiche maggiormente avvertite nella loro gravità nella scuola e nella cultura italiane, almeno a quel tempo: la carenza istituzionale per quel che riguardava la scienza, come cultura, come metodologia, come atteggiamento nei confronti della realtà. Si poteva parlare tranquillamente di "incultura scientifica diffusa", e si sperava che le riforme della Scuola Superiore, attese in continuità con quelle dei gradi di scuola precedenti tra gli anni '70 ai primi anni '90, avrebbero potuto avviare una seppur parziale correzione di questa stortura, Quella rivista, al tempo, era prestigiosa. Essa ha interrotto le pubblicazioni qualche anno dopo, chiudendo con un numero doppio la partecipazione al quale era riservata ai componenti la struttura che aveva espresso quella rivista (con finanziamento pubblico) e a vari clienti dei dirigenti o dei componenti più intraprendenti. Anche quella struttura ha chiuso da lungo tempo.
2020
Il presente contributo è stato sottoposto, in forma anonima, a valutazione secondo una procedura di blindpeer review. Sommario: 1. La questione di fondo. 2. Il sistema produttivo culturale e creativo. 3. Un punto di partenza incoraggiante: i dati sullistruzione. 4. Dalla formazione all'occupazione, con soluzione di continuità. 5. Lo statuto professionale dei lavoratori della cultura. 5.1. Il lavoro dipendente. 5.2. Il lavoro autonomo. Gli artisti visivi. 6. Conclusioni.
Maria G. Lo Duca Glottodidattica, educazione linguistica, linguistica educativa… ed altro Paolo Bertinetti Chi crede nell'utilità degli studi letterari? Gian Mario Anselmi e Francesca Tomasi Informatica e letteratura Francesco Benigno Cos'è la storia oggi? Riflessioni sul mutamento di una disciplina Fabio Ciaramelli Accesso alla verità o interrogazione sul significato? Una riflessione filosofico-politica sul ruolo della filosofia Franco Farinelli Sulla genealogia del sapere geografico (e per l'agenda geografica post-moderna) Alessandro Lutri intervista Pietro Clemente Di certe idee sugli studi antropologici in Italia Marco Mazzone conversa con Vittorio Gallese e Pietro Perconti Scienza cognitiva e saperi umanistici: il caso dei neuroni specchio Saperi umanistici e lavori Antonio Pioletti intervista Roberto Antonelli Saperi umanistici, crisi e insegnamento Tomaso Montanari Il disastro dei Beni culturali Mario Andreose L'editoria fra tradizione e innovazione Antonio Pioletti intervista Francesco Merlo A proposito di informazione Salvo Scibilia intervista Aldo Biasi La comunicazione, il commercio e l'arte Sommario R u b b e t t i n o
Risorse online utili agli studia humanitatis, Ri essioni sull'applicazione delle nuove tecnologie nell'ambito umanistico Storia e digital humanities (di Michele Armellini) 30 aprile 2017 (Bimestre Marzo-Aprile 2017) Le nuove tecnologie digitali hanno cambiato profondamente il rapporto tra gli storici e l'oggetto privilegiato del loro studio, il documento: la digitalizzazione consente di preservare le fonti scritte dalla distruzione, dal logoramento e dallo smarrimento. Inoltre questa nuova possibilità di preservazione consente un accesso più ampio a documenti che, a causa del loro stato di conservazione, sarebbero inaccessibili o quasi allo studioso. Le nuove tecnologie hanno permesso agli archivi più sensibili nel cogliere le possibilità consentite dall'informatica di dotarsi di motori di ricerca pensati e ideati esplicitamente per i loro fondi archivistici: un caso che può essere considerato esemplare è quello del software Shades (Software for Historical Archives DEScription).
2014
L’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR) ha il compito di valutare la qualita della ricerca e della didattica delle Universita Italiane. Sulla base delle linee guida europee (ESG) pubblicati dall’ENQA, l’ANVUR ha proposto un sistema di valutazione interno basato sull’autovalutazione e su procedure di assicurazione interna della qualita, un sistema di valutazione esterna annuale dei risultati della ricerca e della didattica (Valutazione Periodica) e un sistema di accreditamento deicorsi di studio universitari. L’intero sistema integrato denominato AVA (Autovalutazione; Valutazione Periodica; Accreditamento) esprime il modello di AQ di ateneo italiano.La prima applicazione del sistema integrato AVA nell’anno 2013 ha mostrato l’esigenza di miglioramenti dei corsi di studio sia da un punto di vista tecnico che da quello operativo. Tuttavia, la sfida piu importante per l’intero sistema universitario e il cambiamento di mentalita da un approccio...
2020
The beginnings of Digital humanities are complex to delineate but in any case connected with the use of existing libraries (in the Middle Ages or in the 19th century) or with the creation of new libraries at the end of the last century, in the projects of the Index Thomisticus , of Computer assisted tools for Septuagint studies , of the Thesaurus linguae Graecae . The basic methodological imprint, through this multi-temporal and multi-center start, is the study of the texts around which very different disciplines even apparently (or really) distant get in touch with each other. In the international context, this imprint is questioned as it would be exclusionary with respect to a variety of subjects whose horizon ranges from cultural studies, to media studies, to the geopolitical inclusion of the South of the world. The Italian situation, also through AIUCD, the Association of informatica umanistica and digital culture, is characterized instead by the ability to recognize in constant...
2015
The actual analysis presents an interpretative description of conceptual pair, Hjelmslev poses at the end of his most important work in glossematics. Syntagm's coordination would mean rather a real identification with the theoretical consequence that the one presupposes and involves necessarily the other one. Somehow the humanity should not be without language's universality, even if in a purely epistemic and gnoseological sense. All what is suitable to be known or thought or imaged, must to be accompanied by language, the 'secret' of every anthropological element and horizon. Studying adequately the language hence represents the unique or preeminent modality of scientific knowing in general, at condition the language itself becomes systematic and structural object of an immanent semiology, and does not remain a mere instrument of several transcendent approaches as a collateral and external "disiecta membra". Reaching this semiological goal, namely knowing ...
Proponenti: Clementina Marsico, Valerio Sanzotta Abstract: È stato a lungo un luogo comune ritenere gli umanisti pedanti eruditi, grammatici, antiquari, tutti dediti allo studio della lingua e dello stile dell’Antichità. In realtà, la filosofia del Rinascimento è da intendersi come sapere comprensivo non solo degli aspetti letterari, ma anche come strumento conoscitivo dei molteplici linguaggi della natura. Grazie alla riscoperta delle fonti latine e greche (basti pensare al recupero, tra gli altri, di Euclide, Archimede, Ippocrate e Galeno, Strabone, o al rinnovato studio della tradizione aristotelica e platonica), la riflessione umanistica rinnovò lo statuto epistemologico di moltissime discipline aprendole alle prospettive della futura rivoluzione scientifica. Di questo generale progresso di cui gli umanisti italiani furono i protagonisti il panel si propone di esplorare, tramite analisi puntuali, i seguenti aspetti: dalla riscoperta dei testi antichi alla ricostruzione delle biblioteche filosofico-scientifiche degli umanisti; dalle riflessioni sulle variegate tradizioni delle singole discipline all’originale produzione tanto in prosa quanto in versi. Interventi di: 1. Anna Gabriella Chisena, La rinascita della poesia astronomica nell’Umanesimo italiano: gli Astronomicon libri di Basinio da Parma 2. Valerio Sanzotta, Per Ficino e Filone d’Alessandria 3. Laura Refe , Interessi filosofico-naturalistici di Petrarca lettore del De natura deorum ciceroniano 4. Clementina Marsico, Note per la biblioteca ‘medica’ di Giovanni Tortelli 5. Daniele Conti, Il Lucrezio di Marcello Virgilio Adriani tra filologia e filosofia naturale
Storicamente, 2008
Il Virtual Humanities Lab (Laboratorio virtuale per le Discipline umanistiche o VHL) è un progetto che ha per sponsors la Brown University e il National Endowment for the Humanities (il Consiglio Nazionale delle Ricerche, per le discipline umanistiche, degli Stati Uniti). Ha sede a Brown (Providence, Rhode Island), dove si basa sull'apporto e il sostegno del Dipartimento di Studi Italiani e dello Scholarly Technology Group, avvalendosi inoltre della collaborazione di studiosi di altre istituzioni, sparse su tre continenti (Nord e Sud America ed Europa). Tra le istituzioni di provenienza dei principali collaboratori, val la pena di menzionare tra le istituzioni nordamericane, oltre alla Brown,
Roczniki Humanistyczne, 2015
Forschung & Lehre, 2024
XXII Боспорские чтения, 2021
«Былые годы» (Bylye Gody), 2024
Neurological Research, 1997
Journal of family nursing, 2014
Andrea Mutolo, 2024
Jurnal Pengelolaan Lingkungan Berkelanjutan (Journal of Environmental Sustainability Management), 2021
Journal of the American Chemical Society, 2011
Form Akademisk - Research Journal of Design and Design Education, 2013
Qualitative sociology review, 2011
2019
International Journal of Purchasing and Materials Management, 1991
bioRxiv (Cold Spring Harbor Laboratory), 2020
Sustainability, 2019
Journal of Autoimmunity, 2009
J Neurol Neurosurg Psychiat, 2010