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a cura di Ugo Perolino, Lorella Martinelli le an ro iacone, Marco Ma oletti I saggi pubblicati nel presente volume sono stati sottoposti a un processo di double blind peer review che ne attesta la validità scientifica Collana: TESTI E RICERCHE Studi di cultura francese e italiana A cura di
2024
Sous la direction de Martina Bolici, Filippo Fonio et Chiara Zambelli, ce numéro explore la richesse de la littérature franco-italienne à travers les siècles. Les contributions redigées en italien et en français mettent en lumière les interactions culturelles entre la France et l'Italie, ainsi que les pratiques intellectuelles et les stratégies scripturales des auteurs italiens en français. Ce volume aborde des thèmes et des figures emblématiques du XVIIIe siècle à l'époque moderne, offrant de nouvelles perspectives sur un patrimoine littéraire transnational et plurilingue souvent méconnu.
Italiens de langue française". La letteratura franco-italiana attraverso i secoli Fascicolo speciale della rivista "Costellazioni" (n° 26) curato da Martina Bolici, Filippo Fonio e Chiara Zambelli (Université Grenoble Alpes-Francia) La francofilia che ha accompagnato la storia della letteratura italiana dal Medioevo a oggi, oltre ad aver costituito una matrice culturale indispensabile specialmente in epoche di transizione per la cultura italiana, quali il Medioevo, il Settecento, la fine del Diciannovesimo secolo o la contemporaneità, ha altresì dato vita a una ricca letteratura allofona, spesso ignorata per via propria eterodossia, del proprio valore di scarto rispetto a una norma o a un canone.
Quaderni D Italianistica, 1985
Gualtiero de Santi L'ordine del discorso. Gli influssi della cultura francese contemporanea in Italia. I Qualche tempo fa gli ambienti letterari italiani furono messi in subbuglio da un'ennesima querelle.^Che era accaduto? Alcuni critici erano giunti nella convinzione che strutturalismo e semiologie, in tutte le loro varianti e declinazioni, fossero da buttare una volta per sempre. Si trattava di un'impennata di studiosi che si muovevano in un'area in cui tra letteratura e ideologia correvano rapporti abbastanza stretti; tanto che non stupisce che si fossero determinati a partire a oste contro un avversario sprezzante e sussiegoso, pieno di una conclamata scientificità dei propri strumenti ma spesso esulante dai conti del testo, voglio dire dalle sue componenti variabili, non racchiuse in nessun grafico, quadrante o triangolino. Ciò che soprattutto destò meraviglia fu che i molti colpi assestati a quella botte dai molti cerchiai blasonati della scienza letterarianon incontrassero sostanzialmente reazioni: e questo è il vero punto. La liquidazione di quindici anni e più di analisi metodologie griglie schidionature paradigmi ecc. ecc., si appuntò lontanissima da ogni contestazione. Qualcunovedi Cesare Segre in Tutto libri^-trovò modo di osservare che in ogni caso lo strutturalismo, in un panorama accidentato e approssimativo come quello italiano, era servito a qualcosa, se non altro a ripulire dal vecchiume. E tuttavia un "de profundis" cosi reciso e anche ingeneroso mai fu recitato con un consenso, o un'indifferenza, pressoché generali, soprattutto da parte dei molti che, ancora in un passato recente, avevano consuonato nel loro lavoro con le tendenze e le pratiche adesso accantonate.
Storicamente, 2018
L’articolo presenta i risultati di un progetto di ricerca italo-francese triennale sui rapporti culturali intellettuali tra Francia e Italia dalla Prima guerra mondiale al Fascismo. I contributi raccolti nel dossier analizzano le politiche culturali francesi in Italia soprattutto a partire dall’Istituto francese di Firenze, il primo degli istituti culturali fondati dalla Francia all’estero, e dalle relazioni che Julien Luchaire, ideatore e fondatore dell’IFF, coltivò con gli intellettuali italiani durante la sua direzione. Attenzione particolare è riservata all’anno della neutralità dell’Italia, in cui gli interventi per promuovere la mobilitazione interventista a fianco della “sorella latina” furono particolarmente intensi. Sono inoltre osservati gli sviluppi avvenuti con la rottura sociale e politica che investì i due paesi nel 1917, quando in Francia si consumava la crisi dell’Union sacrée, mentre l’Italia era attraversata da proteste sociali e subiva la disfatta di Caporetto. Ve...
Spedizione in abbonamento postale Roma, conto corrente postale n. 649004 Copia € 1,00 Copia arretrata € 2,00 L'OSSERVATORE ROMANO GIORNALE QUOTIDIANO Unicuique suum POLITICO RELIGIOSO Non praevalebunt Anno CLIII n. 285 (46.529) Città del Vaticano giovedì 12 dicembre 2013
L’intervento descrive il processo storico-letterario che ha indotto gli intellettuali italiani a riflettere sullo sviluppo del verso libero come nuova entità espressiva. L’inizio del secolo passato è il periodo adatto a circoscrivere una presa di coscienza decisiva circa la definizione di una “poetica d’uscita” dal Simbolismo, specialmente nell’istanza di un ormai rinnovato senso ritmico. Tra Francia e Italia si svolge un dibattito preliminare sugli estremi tecnici della poesia che sembra anticipare nelle intenzioni le questioni centrali nei decenni successivi. La questione intorno al verso libero chiama a raccolta tutte le forze poetiche nazionali, non escluse le più lontane dai centri di maggiore interesse, a cominciare dalla Sicilia. È anzi al siciliano Luigi Capuana che andrà attribuito il primato sulla questione, inaugurato secondo gli storici della letteratura con i Semiritmi apparsi a Milano nel 1888. Prendendo come riferimento principale il lavoro della rivista «Poesia» a partire dall’Enquête internazionale sur le Vers libre, condotta da F. T. Marinetti nell’ottobre 1905 «intorno alle più recenti forme ritmiche e metriche», e non ignorando i precedenti sondaggi sulla modernità letteraria delle riviste «Echo de Paris» (1891) e «Mercure de France» (1899), si delimita un momento fondante per i futuri sviluppi della poesia italiana e non solo.
La diplomatie des lettres au dix-huitième siècle : France et Italie, 2019
La diplomazia gioca un ruolo fondamentale nelle relazioni culturali tra Italia e Francia nel corso di tutto il Settecento e contribuisce a definire un quadro dei rapporti tra i due paesi articolato e composito, lontano dagli stereotipi, anche storiografici, che hanno dominato a lungo il confronto italo-francese . La moltiplicazione delle prospettive di indagine, anche attraverso il mondo della diplomazia, permette innanzitutto di superare ricostruzioni univoche che insistono sulla divaricazione tra il progresso anche culturale della Francia contrapposto alla decadenza italiana, una tradizione basata su una prospettiva parziale, prevalentemente interna al mondo dell’erudizione, che non tiene conto della molteplicità di esperienze e situazioni che invece caratterizzano i rapporti tra i due paesi. Il mondo della diplomazia, attorno a cui ruotano a Parigi molteplici iniziative culturali, permette di aprire piste di ricerca su edizioni, biblioteche, relazioni, incontri, studi, spettacoli teatrali e musicali
L’intervento descrive il processo storico-letterario che ha indotto gli intellettuali italiani a riflettere sullo sviluppo del verso libero come nuova entità espressiva. L’inizio del secolo passato è il periodo adatto a circoscrivere una presa di coscienza decisiva circa la definizione di una “poetica d’uscita” dal Simbolismo, specialmente nell’istanza di un ormai rinnovato senso ritmico. Tra Francia e Italia si svolge un dibattito preliminare sugli estremi tecnici della poesia che sembra anticipare nelle intenzioni le questioni centrali nei decenni successivi. La questione intorno al verso libero chiama a raccolta tutte le forze poetiche nazionali, non escluse le più lontane dai centri di maggiore interesse, a cominciare dalla Sicilia. È anzi al siciliano Luigi Capuana che andrà attribuito il primato sulla questione, inaugurato secondo gli storici della letteratura con i Semiritmi apparsi a Milano nel 1888. Prendendo come riferimento principale il lavoro della rivista «Poesia» a partire dall’Enquête internazionale sur le Vers libre, condotta da F. T. Marinetti nell’ottobre 1905 «intorno alle più recenti forme ritmiche e metriche», e non ignorando i precedenti sondaggi sulla modernità letteraria delle riviste «Echo de Paris» (1891) e «Mercure de France» (1899), si delimita un momento fondante per i futuri sviluppi della poesia italiana e non solo.
2019
This essay is about Giovanni Andreozzi, a merchant of Lucca who lived between Lyon and Paris and was a close friend of a famous man of letters, Blaise de Vigenere. Andreozzi, to whom Vigenere dedicated the Trois Dialogues de l’Amitie (1579), acted as a ‘cultural intermediary’ and favored the spread of Italian literary works in France. He translated from French into Italian a work of Vigenere’s, Images ou Tableaux de platte-peinture (1578). Back in Lucca, his intention was to print this work, but he was unable to do so.
Olivier Delouis and Brigitte Pitarakis, eds., Discovering Byzantium in Istanbul: Scholars, Institutions, and Challenges, 1800-1955 (Istanbul: Istanbul Research Institute, 2022), pp. 19–36, 2022
Programación I - Clase 1 - Ciclo Lectivo 2024, 2024
Son of God, 2019
The Spring 2013 London Park Lane Arms Fair, 2013
Multitudes, 2022
Revista Em Tese, 2018
Journal of Turkish Weekly (JTW), 2014
Vaccine, 2003
Celal Bayar Üniversitesi Sosyal Bilimler Dergisi, 2020
Acta neurochirurgica, 2011
Enfermería Clínica, 2015
Botanical Journal of the Linnean Society, 2012
South African Family Practice, 2014
Optics Letters, 2016