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2018, Syzethesis
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Gli articoli pubblicati sono sottoposti a double-blind peer review. Syzetesis è rivista scientifica secondo la classificazione dei periodici stabilita dall'ANVUR. INDICE Anno V -2018 (Nuova Serie) Fascicolo 1 Avvertenza 5 ARTICOLI Carlo CelluCCi, Philosophy at a Crossroads: Escaping form Irrelevance 13 FederiCa Pazzelli, Se Castelli non è Kant. Croce e delizia dello studio dei "minori" 55 Marie rebeCChi, Montaggio e metodo: Parigi 1929. Ejzenštejn, Bataille, Buñuel 67 NOTE E DISCUSSIONI luCiano albanese, Mitraismo e filosofia 81 alessandro agostini, A proposito del complessivo progetto di riforma di Lutero 93 RECENSIONI PaMela zinn, Attila Németh, Epicurus On the Self 107 Frederik bakker, Jürgen Hammerstaedt, Pierre-Marie Morel, Refik Güremen (eds.), Diogenes of Oinoanda: Epicureanism and Philosophical Debates / Diogène d'OEnoanda: Épicurisme et controverses 113
2019
Focusing on the Simondon's conference Forme, in- formation, potentiels, the following analysis will briefly consider the conflicting relation between ontological questions as individuation, pre-individual, transduction, metastability and the question of technological invention.
Pensiero magico, religioso, estetico e tecnico secondo Simondon.
Bollettino Filosofico, 2023
This paper examines the contribution of technical thought in Gilbert Simondon’s philosophy of individuation. Simondon’s merit consists in having rethought the traditional theme of individuality, refuting the ontological primacy of the category of substance in favor of a theory of relations. What distinguishes the originality of the French thinker is the fact that this speculative system is nourished by his research in the field of technology. Indeed, he draws from the information theory a model to illustrate the processes of individuation, from the physical to the vital level, from the psychic to the collective. Terms and concepts belonging to the field of technology – such as amplification, communication, modulation, relay, and transduction – are thus redefined to describe the relational character of the individual.
Simondon descrive l'oggetto tecnico come qualcosa di tendente all'organizzazione e alla propria individuazione. Una relazione dinamica costituisce i termini stessi messi in rapporto nel movimento di individuazione dell'oggetto tecnico: si dirà che tale oggetto si individua in maniera trasduttiva. La trasduzione è una relazione dinamica poiché, a partire da un orizzonte pre-individuale, essa tende verso l'unità senza mai arrestarsi: animata da uno sfasamento interno, essa è da parte a parte temporale. In un altro testo Simondon descrive l'individuazione psicosociale negli stessi termini, ossia come un processo trasduttivo operante sullo sfondo del preindividuale. Tuttavia Simondon non ha articolato questi due momenti del suo lavoro. Non sarà pertanto la tecnica che, in quanto traccia ed eredità, lega insieme l'individualità psichica e collettiva in quella che qui verrà chiamata "epifilogenesi"? A partire da Heidegger e da Derrida, si tratta allora di mostrare l'irriducibile priorità della tecnica la quale, nel ruolo di differenza temporale originaria, costituisce l'orizzonte di tutte le individuazioni psicosociali.
Notoriamente, l'Actor-Network Theory (d'ora in poi ANT, che proposto di ripensare il concetto di reti sociali alla luce di una simmetria ontologica tra le azioni umane e le azioni tecnologiche. L'ANT sostiene che le azioni sociali coinvolgano tanto le persone quanto le tecnologie, e considera queste come parte di una stessa rete. Eppure, «benché concettualmente le tecnologie e i comportamenti comunicativi possano essere considerati come "strettamente legati", in pratica c'è una grande differenza tra di essi» (Contractor, Monge, Lonardi 2011, p. 685). Per esempio, benché una persona possa trarre un'informazione tanto da una persona quanto da una macchina, è improbabile che questa stessa persona possa ritenere la macchina sua amica. Per questo motivo, i tre autori citati sviluppano una ANT multidimensionale, ossia costituita da diversi tipi di nodi, ma anche da diversi tipi di relazioni tra nodi.
Traduzione non ufficiale di "Naissance de la technologie" di Gilbert Simondon, in "Sur la technique", (c) Presses Universitaries de France (2014).
2015
Gilbert Simondon (Saint-Etienne, 1924-Palaiseau, 1989) ha elaborato, soprattutto nella sua tesi di dottorato principale (L’individuation à la lumière des notions de forme et d’information) e in quella complementare (Du mode d’existence des objets techniques), un pensiero teso a rintracciare analogie operative e feconde fra il dominio della filosofia della Natura e quello della riflessione sulle tecniche. La sua formazione risulta fortemente influenzata dal duplice incontro con Maurice Merleau-Ponty e Georges Canguilhem, che lo lega alle tradizioni fenomenologica ed epistemologica francesi, sebbene il suo pensiero non risulti, in ultima analisi, ascrivibile a nessuna corrente filosofica. Il suo progetto di un’assiomatica delle scienze umane deriva, in primo luogo, da una documentata e puntuale riflessione sulle tecniche, che Simondon proseguirà lungo tutto l’arco della sua produzione scientifica, ovvero dalla prima metà degli anni ’50 sino alla prima metà degli anni ‘80. A partire da alcune suggestioni durkheimiane e bergsoniane sulla sacralità e sulla funzione sociale del mito, Simondon si riferisce, seppur implicitamente, agli studi di Marcel Mauss e di Leroi-Gourhan, per sottolineare il ruolo decisivo svolto dalle tecniche nel cosiddetto processo di ominazione. La sua riflessione sulla paradigmaticità degli schemi tecnici, che traducono la relazione originaria tra uomo e ambiente, lo induce ad elaborare una concezione affatto ambivalente del mito: da un lato, infatti, Simondon sviluppa una critica costante al rischio di “chiusura comunitaria” veicolato dal mito e dalla sacralità in generale, dall’altro tende a riprodurre, nell’ambito dell’operare tecnico, la ricerca di una funzione archetipica dello “schema tecnico”, in parte ispirata al lavoro di Jung ed Eliade. Nella sua analisi della mancata integrazione simbolica della tecnica nella cultura contemporanea, Simondon analizza le condizioni di possibilità di una convergenza di tecnicità e sacralità, elaborando in questo senso la necessità di un progetto pedagogico, di carattere istituzionale, che ne possa integrare le rispettive funzioni all’interno dei meccanismi di riproduzione ed apertura del sistema sociale.
« S&F Scienza e filosofia», 2019
ebook, 2022
La tecnica rappresenta e realizza la natura profonda del nostro tempo, del resto la sua marcia ha riguardato l’intero pianeta senza differenze. Tuttavia, è pur vero che, assieme a indubbi vantaggi, reca alienazione e compressione della libertà e dell’identità personale. Così, ha suscitato due tipi contrapposti, uno che rifiuta il suo modello e un altro che vi aderisce. Ma sarebbe possibile prendere le distanze dalla sua forza avvolgente? Sarebbe possibile un rovesciamento della modernità e del progresso? In effetti la tecnica non avrebbe ammaliato universalmente cuori e menti se non avesse dato una risposta seducente al malessere segreto degli uomini. Di che si tratta?
Dissertationes Archaeologicae, 2018
Les Fatimides et la mer (909-1171), 2019
The Commonwealth Secretariat, 2022
Library and Information Perspectives and Research, 2023
International journal of pharmaceutical sciences review and research, 2023
Schizophrenia Research, 1995
Journal of Nutrition Education and Behavior, 2008
Textos Escolhidos de Cultura e Arte Populares, 2010
Zagazig University Medical Journal, 2019