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2018, "Giovanni Santi", cat. mostra a cura di M.R. Valazzi (Urbino, Palazzo Ducale, 30 novembre 2018 – 17 marzo 2019)
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Il volume ripercorre la vita e le opere di Giovanni Santi (Colbordolo, 1439, ante? -Urbino, 1 agosto 1494), personaggio poliedrico e dotato di molti talenti, nonché padre e primo maestro di Raffaello. Attraverso i saggi del volume e il ricco apparato iconografico, viene indagata la sua attività, strettamente legata alla città di Urbino e alla committenza del potente duca Federico da Montefeltro, la cui azione politica e militare fu rivolta alla creazione di una città ideale fondata sulla cultura. Fortemente partecipe di questo clima stimolante, ma anche arricchitosi dalla frequentazione di altri importanti centri italiani, Giovanni Santi fu leader di una bottega che monopolizzò la produzione artistica del territorio, realizzando opere di grande qualità. La sua fama fu presto oscurata da quella dal figlio, Raffaello, il quale, rimasto orfano a soli undici anni, divenne tuttavia l'espressione più alta della temperie artistica che nel giro di pochi anni avrebbe completamente mutato il corso della storia della pittura. Raffaello sentì tuttavia fortemente il legame con la famiglia e con la terra d'origine, e volle sempre mantenere il ricordo del nome paterno e della città che lo generò.
"Giovanni Santi", cat. mostra a cura di M.R. Valazzi (Urbino, Palazzo Ducale, 30 novembre 2018 – 17 marzo 2019), 2018
Il volume ripercorre la vita e le opere di Giovanni Santi (Colbordolo, 1439, ante? -Urbino, 1 agosto 1494), personaggio poliedrico e dotato di molti talenti, nonché padre e primo maestro di Raffaello. Attraverso i saggi del volume e il ricco apparato iconografico, viene indagata la sua attività, strettamente legata alla città di Urbino e alla committenza del potente duca Federico da Montefeltro, la cui azione politica e militare fu rivolta alla creazione di una città ideale fondata sulla cultura. Fortemente partecipe di questo clima stimolante, ma anche arricchitosi dalla frequentazione di altri importanti centri italiani, Giovanni Santi fu leader di una bottega che monopolizzò la produzione artistica del territorio, realizzando opere di grande qualità. La sua fama fu presto oscurata da quella dal figlio, Raffaello, il quale, rimasto orfano a soli undici anni, divenne tuttavia l'espressione più alta della temperie artistica che nel giro di pochi anni avrebbe completamente mutato il corso della storia della pittura. Raffaello sentì tuttavia fortemente il legame con la famiglia e con la terra d'origine, e volle sempre mantenere il ricordo del nome paterno e della città che lo generò.
La parola greca “Diatessaron” significa “attraverso i quattro” e fin dal II secolo fu utilizzata in relazione ai Vangeli. Come indica il resto del titolo, “Le varianti testuali dei più antichi manoscritti dei Vangeli”, quest’opera è un commentario che presenta le varianti nel testo degli antichi papiri greci, dei grandi onciali su pergamena e delle più antiche traduzioni dei Vangeli in altre lingue (siriaca, latina e copta) tenendo anche conto del parere dei più grandi luminari in materia, come Bruce M. Metzger, Philip W. Comfort, gli Aland e altri. Con i metodi della critica testuale propone una revisione dell’odierno testo scientifico standard, il Nestle-Aland/UBS, che è alla base di ogni traduzione moderna dei Vangeli.
2008
Short commentary on a decision of the Judge for Preliminary Investigation of the Criminal Court of Venice (February 14th, 2007) on the power of the "support administrator" ("amministratore di sostegno") of a person incapable of attending to their own interests to press charges for a criminal offense committed against the administrated person.
in IL MUSEO DIOCESANO D'ARTE SACRA DI VOLTERRA, a cura di U.Bavoni, A.Ducci, A.Muzzi, Pisa 2018, pp. 76-79
volonTariaTo in provincia di salerno: reinTerpreTazione in chiave geografica della banca-daTi e dei primi risulTaTi emersi nelle ricerche del csv sodalis
Da un ebreo viene un ebreo, ed è detto proselito, ma da un proselito non viene un proselito.
Le note editoriali di ciascuna lettera, i segretari e i latori. L’itinerario del quarto viaggio missionario di Paolo.
Nella Lettera apostolica Porta Fidei il Santo Padre, Benedetto XVI, afferma che la fede «introduce alla vita di comunione con Dio» (n. 1). In questo contributo è mio intento elaborare quest'idea alla luce di due testi giovannei, uno del vangelo e l'altro della prima lettera, rispettivamente Gv 3,4-8 e 1Gv 5, 9-12. Nel Quarto Vangelo la fede occupa un posto tale che è stato definito il "vangelo della fede" 1 . In 20,31 si legge che è stato scritto «affinché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome». Il verbo pisteÚw, con differenti sintagmi, vi ricorre più che in qualsiasi altro libro del NT. Per Giovanni "credere" equivale ad accogliere la testimonianza che Gesù fa di se stesso, condizione necessaria perché si stabilisca quella comunione di vita che è la salvezza.
Nuestra Historia. Revista de Historia de la FIM, 2022
Handbuch Frieden im Europa der Frühen Neuzeit / Handbook of Peace in Early Modern Europe, 2020
Journée d'études "Médecins et apothicaires dans l’Espagne et l’Amérique espagnole du Siècle des Lumières", 2024
IEEE Journal of Solid-State Circuits, 1989
Medieval Worlds, 2020
Cloncurry METAL Report, 2021
Rudolf Chmel – Michal Stehlík (eds.), Moje Česko-Slovensko,., 2018
Gynecologic Oncology, 2019
JPMA. The Journal of the Pakistan Medical Association, 2013
Advances in Tribology, 2015