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islamico nei Balcani è importante, perché rappresentano un rischio immediato per la sicurezza europea. Tali reti rappresentano uno degli avamposti verso l'Occidente e si basano su rapporti commerciali -leciti ed illeciti. Tra coloro che le compongono, ruolo preminente hanno i combattenti musulmani che hanno servito nei conflitti balcanici degli ultimi dieci anni. Ogni ex combattente è potenzialmente un terrorista pronto a portare la propria azione nel cuore dell'Europa. Tra i numerosi fondamentalisti islamici stranieri che abitano la regione si annidano anche i cosiddetti «dormienti», impegnati in attività diverse, ma pronti a riprendere le armi. Anche i civili sono spesso coinvolti. Molte Ong islamiche, sotto la falsa copertura di organizzazioni umanitarie, posso nascondere ben altri interessi.
Farefuturo.it 2010
Alcuni recenti fatti di cronaca ci stanno ricordando che il “nemico” è dentro di noi. È inutile, ipocrita e pericoloso identificarlo con i “diversi” e, soprattutto, con i migranti che vengono nel nostro Paese, quasi sempre solo in cerca di pace e di lavoro. Eppure agli italiani l’immigrazione più o meno clandestina fa paura. Otto italiani su dieci la guardano con grande preoccupazione: sarebbe la percentuale più alta nel mondo occidentale. A valutare gli orientamenti dell’opinione pubblica italiana è stato il recente secondo rapporto “Transatlantic Trends: Immigration”. Some recent news stories remind us that the "enemy" is within us. It is useless, hypocritical and dangerous to identify it with the "different" and, above all, with the migrants who come to our country, almost always just looking for peace and work. Yet the Italians more or less illegal immigration are scary. Eight out of ten Italians look at it with great concern: it would be the highest percentage in the Western world. The second report "Transatlantic Trends: Immigration" assessed the Italian public opinion's guidelines
2014
Partnership antica e consolidata quella che lega militarmente l'Italia a Israele. Un'alleanza cresciuta all'ombra di Washington e della Nato, ma che specie negli ultimi anni anni ha conseguito sempre maggiori spazi di autonomia, nel nome e per conto dei rispettivi complessi finanziari-industriali nazionali, affermati produttori ed esportatori di sofisticati sistemi di distruzione e morte a livello mondiale. Una data in particolare consacra l'affermazione di quello che è oggi il patto strategico d'acciaio Roma-Tel Aviv: il 16 giugno 2003, quando i governi italiano e israeliano firmarono il "memorandum" d'intesa in materia di cooperazione nel settore militare. Il "memorandum" è a tutti gli effetti un accordo quadro generale, cioè non solo un accordo tecnico, ma regola la reciproca collaborazione nel settore della difesa, con particolare attenzione all'interscambio di materiale di armamento, all'organizzazione delle forze armate, alla formazione e all'addestramento del personale e alla ricerca e sviluppo in campo industriale-militare.
La politica globale contemporanea sta vivendo continui atti di terrorismo, guerriglia, guerre civili e conflitti tra Stati. Tali scontri, iniziati alla fine del periodo della guerra fredda, rappresentano ad oggi la principale forma di conflitto internazionale.
La congiuntura del primo Trecento in Lombardia, 2019
agosto del 1313, narra il Chronicon Parmense, «vi fu grandissima ricchezza di tutti i grani in città». L'immagine felice, prosegue però in modo inatteso: «e questo avvenne per il grandissimo timore che regnava ovunque nel distretto di Parma, sicché gli uomini che avevano interessi nelle terre del distretto -cittadini e contadini -per paura della guerra non cessavano di condurre in città i loro grani e gli attrezzi e gli utensili e tutti gli altri beni, di qualunque tipo, da ogni parte» 1 . La raffigurazione di una città ricca di beni a causa dell'incombere minaccioso della minaccia militare è paradossale, ma solo fino a un certo punto, dacché ci ricorda che la guerra è un affare complesso, che può arricchire alcuni e impoverire altri, spesso secondo modalità non ovvie, che richiedono un'attenta valutazione.
Associazione Rimini Sparita APS, 2018
La storia di Mario Buda, l'anarchico romagnolo sospettato di essere l'esecutore della strage del 16 settembre 1920 a New York.
Corriere del Mezzogiorno, 2003
Il 9 settembre 1943 il generale italiano Nicola Bellomo (1881-1945) - guidando un gruppo di portuali, alcuni ragazzini baresi e pochi soldati - attaccò le truppe tedesche che avevano occupato il porto di Bari. Dopo un pomeriggio di scontri, il generale e i suoi uomini ottennero la resa dei tedeschi. Grazie all'iniziativa di Bellomo, Bari poté presentarsi agli Alleati sgombra da truppe tedesche. Per tutta riconoscenza, quattro mesi dopo, gli inglesi arrestarono Bellomo. Il generale era accusato ingiustamente d'essere responsabile della morte di un ufficiale inglese prigioniero e del ferimento di un altro ufficiale britannico, durante un tentativo di fuga avvenuto nel novembre del 1941 dal campo di prigionia di Torre Tresca. Bellomo, che si proclamava estraneo al fatto ma era stato abbandonato e tradito dai vertici del Regio Esercito, fu condannato a morte nel luglio del 1945. Il generale rifiutò di chiedere la grazia. Lasciò una sorta di testamento, nel quale auspicava un nuovo processo, che non è mai stato fatto. Nel 1951 fu decorato dalla Repubblica Italiana con la Medaglia d'argento al Valor militare. On September 9, 1943 the Italian general Nicola Bellomo - leading a group of dockers, some boys and a few soldiers - attacked the German troops that had occupied the port of Bari. After an afternoon of clashes, the general and his men obtained the surrender of the Germans. In this way, Bari was able to present itself to the Allies free from German troops. Four months later, the British arrested Bellomo. The general was unjustly accused of being responsible for the death of a captive English officer and the injury of another British officer, during an attempt to escape in November 1941 from the Torre Tresca prison camp. Bellomo, who proclaimed himself innocent but had been abandoned and betrayed by the high officers of the Royal Army and by the Government of Badoglio, was sentenced to death in July 1945. In 1951 it was decorated by the Italian Republic with the Silver Medal for Military Valor.
Una costruzione, di qualunque tipo essa sia, trasferisce a terra dei carichi i quali generano delle sollecitazioni che devono essere opportunamente assorbite dal terreno. Il terreno deve essere inteso come parte integrante di una struttura o come materiale che costituisce la struttura stessa; esiste quindi un'INTERAZIONE STRUTTURA-TERRENO che si verifica in particolare: in opere come ponti, fondazioni, opere di sostegno delle terre, rilevati stradali, argini di fiumi e canali.
Limes: Italian Review of Geopolitics, 2018
perché l'Iran sia percepito come una minaccia degli Stati arabi del Golfo. Ampie dimensioni, popolazione giovane e dinamica, sistema politico stabile, potenza bel-lica, «clienti» sciiti, soft power, programma nucleare e capacità di proiezione della forza militare oltreconfine sono solo alcuni aspetti della «minaccia iraniana». E il persistere su tale percezione certo non giova alla stabilità della regione. Meno si dice, tuttavia, sul perché l'Iran vede le politiche dei suoi vicini arabi come potenziali minacce. Comprendere come Teheran percepisce gli Stati arabi del Golfo, specie Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, è altrettanto decisivo per la sicurezza mediorientale. La percezione iraniana dei suddetti paesi sta cambiando, e non in meglio: da tradizionali rivali regionali (Arabia Saudita) e partner commerciali (Emirati) a sog-getti ostili, che minacciano seriamente la sicurezza e l'integrità nazionali. La postu-ra del principe ereditario saudita Muõammad bin Salmån (MbS) e le politiche aggressive del suo omologo emiratino Muõammad bin Zåyid (MbZ), che punta espli-citamente a un cambio di regime in Iran, stanno generando una profonda revisione del pensiero strategico di Teheran. Nell'ottica iraniana, Riyad e Abu Dhabi si sono trasformate da semplici rivali in aperti nemici, innescando una serie di aggiusta-menti nella dottrina militare nazionale. Il ruolo chiave delle minacce nel definire la politica estera e di sicurezza ira-niana è stato rimarcato a più riprese dalla Guida suprema, l'ayatollah Ali Khame-nei 1. L'enfasi posta sulla percezione delle minacce come base per l'elaborazione di 1. H. Khazaaei, «La difesa passiva nell'ottica della Guida suprema» (in farsi), Basirat va Tarbiyat Eslami, vol. 36, n. 1 primavera 2015. L'ODIO ARABO SPINGE TEHERAN SULL'ORLO DELLA GUERRA di Abdolrasool Divsallar Sauditi ed emiratini puntano a rovesciare il regime della Repubblica Islamica con ogni mezzo. Le cifre del riarmo nel Golfo. Il ruolo di Israele e del terrorismo islamico. Le contromisure iraniane. Se Washington si fa trascinare, il conflitto è dietro l'angolo.
Obiettivo di questo elaborato, aldilà dell’approvarla o meno, è cercare una risposta a questi interrogativi, drammatici, e perciò esistenziali, senza neanche azzardarsi a dare una risposta sintetica a un problema vecchio come l’uomo. Occorre divenire esperti, affermiamo con Gadamer, per poter esprimere un giudizio accorto su un tema tanto delicato e problematico. Mi soffermerò, in modo puntuale, su un’opera del corpus schmittiano: Le categorie del nemico (originale tedesco Der Begriff des Politischen), edito per la prima volta nel 1927, riveduto e ripubblicato dallo stesso Carl Schmitt nel 1963, quasi un ventennio dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. A quest’ultima edizione, in traduzione italiana, noi abbiamo preferito far riferimento. Nel suo apparato complessivo, essa rivela più autenticamente il pensiero del pensatore che viene da molti assai superficialmente definito come il teorico di Hitler e del nazional-socialismo, della teoria della “guerra giusta” e dello “spazio vitale”. Nell’invito ad accettare con consapevolezza le nostre precomprensioni, e a far luce sui nostri pregiudizi circa questo periodo storico tanto oscuro e drammatico, si vuol proporre al lettore una diversa chiave interpretativa, che forse lo porterà a rivedere il giudizio sul teoreta hitleriano e a scoprirne l’attualità del pensiero nel nostro modo di procedere contemporaneo.
Heart Rhythm, 2013
CEPA strategy guidance note on Strengthening urban governance, 2023
Journal of multidisciplinary academic tourism, 2024
IntechOpen eBooks, 2023
JOURNAL OF BORDERLANDS STUDIES, 2024
International Journal of Clinical Practice, 2019
IEEE Transactions on Antennas and Propagation, 2020
Journal Publicuho, 2019
Policy Sciences, 2017
Applied Surface Science, 2019
2012
Journal of Non-Crystalline Solids, 2010
Archives of Physical Medicine and Rehabilitation, 2017