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Qui ci sono le mie poesie "Da prefazioni e introduzioni"
1. L'antologia poetica, tra le forme di maggior fortuna nello spazio letterario europeo, 1 ha conosciuto nei secoli due principali funzioni: accogliere le reliquie di una letteratura cronologicamente esaurita, trasmettere gli esempi di una tradizione poetica in fieri. Nel XX secolo e all'inizio del XXI 2 le due funzioni tendono a incrociarsi, talvolta con esiti paradossali; ciò soprattutto in Italia, dove "la lotta tra il vecchio e il nuovo" è stata più forte che altrove. 3 Il paradosso dipende dall'attuazione dello scopo conservativo e di quello propositivo 4 con la medesima materia prima: poesie degli stessi autori o composte negli stessi anni, lette ora come estreme epifanie di una tradizione di lontana origine, ora come voci di un dizionario di storia letteraria futura. L'ambigua declinazione delle sillogi novecentesche è legata soprattutto alla contemporaneità di autori e compilatori. In primo luogo, è inevitabile che a distanza ravvicinata le sfumature siano solchi scavati
La poesia è secondaria, 2022
Aleksandr Skidan (Leningrado, 1965) è una delle voci più significative della poesia russa contemporanea. Puntuale antagonista, nelle scelte biografiche come nell'opera, dei regimi politico-culturali in corso nelle loro fasi critiche e passaggi di testimone (ieri quello sovietico, oggi quello capitalista), esordisce all'epoca della democratizzazione e avvia subito di seguito un'opera di traduzione ed esplorazione delle letterature straniere, esibendo nell'attività culturale, nelle pagine critiche e nei suoi versi un'adesione fluida e vigile all'estetica dell'underground, poi della marginalità, e uno sperimentalismo che utilizza l'esattezza semantica e la sfida ai confini di genere per descrivere e criticare la violenza che abita il mondo e muovere dunque un attacco frontale a due derive cui è soggetta la poesia: il bamboleggiamento letterario e il monolinguismo della comunicazione, corretti con un trattamento autocritico e ironico dei modelli (l'amica suicida che non si riesce autenticamente a piangere perché la si incastona tra Dostoevskij, Blok, Benjamin, Nietzsche e Derrida) e un plurilinguismo non posticcio, che denuncia la spietatezza del potere e delle parole del potere. Di questa ricerca, si propone nel libro il frutto più maturo, con la prima traduzione italiana, corredata dal testo originale a fronte, di una serie di poesie tratte dalla raccolta Lo spostamento verso il rosso (2005, vincitrice del prestigioso Premio Andrej Belyj). Elisa Baglioni, autrice della traduzione, accompagna il testo con una introduzione che periodizza e indaga il lavoro di Skidan e con la trascrizione di un inedito colloquio con l'autore, all'interno del quale è possibile rintracciare il consueto, ma non arreso e sempre rinnovantesi profilo dello stesso: "La poesia e la letteratura sperimentali sono una sorta di squadre volanti partigiane, a mio avviso, disorganizzate ma capaci di compiere incursioni negli avamposti dell'ideologia dominante. Le squadre partigiane si nascondono nei boschi, non vivono una vita parallela nel sottosuolo, di tanto in tanto escono allo scoperto per poi scomparire. L'unico modo per renderle unità di guerriglia regolari è promuovere un altro tipo di letteratura".
Amor, che hai visto ciascun mio pensiero e conosciuto il mio fedel servire, fammi contento, o tu mi fa' morire! Stare in vita sì aspra e in tal dolore, confortar l'alma di sospiri e pianti, certo, signor, sare' morir men rio. (1) Se tu hai l'arco e la faretra, Amore, perché il ghiacciato cor non rompi e schianti? Non dee donna mortale obstare (2) a dio! Riguarda all'onor tuo e mio disio: pon' fine ormai al mio lungo martìre, perch'è vicin già l'ultimo sospire.
È opinione comune che nei poemi omerici sia evidente la tendenza a passare, non appena se ne dia la possibilità, dal discorso indiretto a quello diretto. 1 Questa predilezione per uno stile 'drammatico' fu notata già da Platone (Resp. 394b 4-6), che per primo colse gli elementi di affi nità fra epos e tragedia, e si spinse fi no a considerare l'epos una tragedia in cui il poeta interviene ad attribuire le battute ai vari personaggi dialoganti.
La Storia del Poetino, Angelo Pii, 2020
La Storia del Poetino, Angelo Pii “Storia di Davide Lazzaretti profeta, composizione e proprietà id Angelo Pii, 1907 Due volumi illustrati e inseparabili (I Canti e le Note ), di cimplessiive 800 pagine. Lo stesso libro è disponibile su carta, in edizione limitata a 100 esemplari. Puoi ordinalo su http://iacoponedatodi.blogspot.com L’autore Angelo Pii, detto il Poetino, nel 1907 cantò in rima l’Avventura artistica, mistica e sociale di David Lazzaretti in un capolavoro letterario che, purtoppo fino a oggi, restava quasi ignoto. Angelo Pii, poeta contadino e autodidatta, ci dà una narrazione appassionante dei fatti storici di cui fu testimone e personalmente coinvolto... tanto da finirvi in carcere. Luciano Ghersi ha pazientemente rescritto e annotato tale esatto documento delle strabilianti vicende di David Lazzaretti (Arcidosso 1834, Bàgnore 1878), riformatore sociale religlioso, scomunicato dalla Chiesa e poi ucciso dalla polizia Sabauda. Il Lazzaretti, carrettiere di mestiere e pur egli autodidatta, a 33 anni ebbe le visioni mistiche che lo indussero a fondare un’importante comunità ispirata a quelle dei primi cristiani, con gli stessi ideali di uguaglianza, solidarietà e lavoro in comune. I fatti si svolsero negli anni successivi alla unificazione dell’Italia, periodo di burrascosa transizione per il nostro Paese. Condannato dalla Chiesa come eretico, perseguitato dalla Legge, e finalmente ucciso proditoriamente mentre guidava un pacifico corteo, il Lazzaretti attirò invece, l’attenzione di personaggi illustri, in Italia e all’estero, come Lombroso, don Bosco, Maupassant, Gramsci, Verga, Tolstoj e padre Balducci. Anche Simone Cristicchi ha voluto dedicare a Lazzaretti un romanzo, “Il secondo figlio di Dio” (Mondadori, 2016), divenuto poi uno spettacolo teatrale. ________________________ Luciano Ghersi, Genova, 1952, ha vissuto lungamente in un casale alle falde del Monte Labro, teatro dell’azione di Lazzaretti; nel 1998 aveva già riassunto il poema del Pii in un libro Millelire di Stampa Alternativa. Trasferitosi in Umbria, nel suo piccolo “ Teatro alle Scale di Porchiano” (… del Monte, Amelia, TR) ha pure divulgato ballate giullaresche di Jacopone da Todi – mistico, ribelle e scomunicato, altrettanto che il Lazzaretti.
Nota di Lunaria: avevo già trattato la poesia rinascimentale, anni fa; tuttavia per mia incapacità, all'epoca, di usare bene word e di impaginare, il pdf lascia molto a desiderare dal punto di vista grafico. Per cui, lo rinnovo aggiungendo anche nomi nuovi.
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Correspondences 11:1, 2023
International Journal of Computer Science and Mobile Computing (IJCSMC), 2024
ZBORNIK ZA JEZIKE I KNJIŽEVNOSTI FILOZOFSKOG FAKULTETA U NOVOM SADU
Revista Geográfica de América Central, 1985
Revista Brasileira de Geografia Física, 2014
Advanced Materials, 2010
Journal of Health, 2016
Mathematics Education Research Journal, 2018
Green University of Bangladesh, 2024