COMUNICAZIONEPUNTODOC
Il ristorante italiano
Memoria, cultura, identità, esperienze
EDITORIALE
5
IL RISTORANTE ITALIANO TRA ETHNOSCAPES E MEDIASCAPES
di Davide Borrelli, Simona De Iulio e Marialuisa Stazio
APERTURA
23
CIAK! SI MANGIA! IL RISTORANTE ITALIANO NEL CINEMA
di Gino Frezza
25
DAL SIMPOSIO ALL’OSTERIA LETTERARIA:
IL RISTORANTE COME CENTRO DI GRAVITÀ DEL LOGOS SYMPOTIKOS
di Carlo Grassi
39
CAPITOLO I — ITALIA FUORI D’ITALIA
49
AUTHENTIC ITALIANICITY, TRAVEL MEMORABILIA, STANDARDIZED
EXPERIENCE: SYMBOLIC CONSTRUCTIONS OF THE ITALIAN RESTAURANT
IN A DUTCH COSMOPOLITAN CITY
di Delia Dumitrica, Shaline Gafoer
51
“LA MAFIA SI SIEDE A TAVOLA”:
UN’ALTRA FACCIA DELLA GLOBALIZZAZIONE DEL RISTORANTE ITALIANO
di Daniele Del Gaudio
61
ITALIANS AND CANARIANS.
ANALYSIS OF THE REVIEWS OF ITALIAN RESTAURANT CUSTOMERS IN TENERIFE
di Gevisa La Rocca, Juan Martínez Torvisco
69
PIZZERIA-RISTORANTE. THE ITALIAN RESTAURANT IN (WEST) GERMANY
AS A MATERIAL, SOCIAL AND IMAGINARY SPACE
di Maren Möhring
81
GLI ITALOAMERICANI A TAVOLA E L’IDENTITÀ COMBATTUTA
di Massimiliano Pistonesi
89
LA PIZZERIA, FENOMENOLOGIA DI UN RISTORANTE GLOBALE
di Sergio Brancato, Emiliano Chirchiano
97
LA TRADIZIONE DELLA GELATERIA ITALIANA A MONACO DI BAVIERA:
MEMORIE DI SAPERI E SAPORI
di Laura Campanale
105
CAPITOLO II — IPER/ITALIA
115
ETEROTOPIE NAPOLETANE. IL NUOVO DISTRETTO GASTRONOMICO
E DELL’INTRATTENIMENTO DEI QUARTIERI SPAGNOLI
di Davide Borrelli, Marialuisa Stazio
117
A NOI CE PIACE DE MAGNA’ E BEVE. PROFESSIONI E REPERTORI MUSICALI
NEI RISTORANTI ROMANI
di Carla Conti
127
I RISTORANTI PUGLIESI IN ITALIA: IL NETWORK PER “MANGIARE SANO”
di Fiammetta Fanizza
135
MANGI MEGLIO, VIVI MEGLIO. LA RISTORAZIONE MADE IN “EATALY”
di Giuseppe Mauro
143
LA RISTORAZIONE IN VALLE D’AOSTA SECONDO TRIPADVISOR:
TRA DISINTERMEDIAZIONE DEL GUSTO
E RI-MEDIAZIONE TRANSCULTURALE DEL “TIPICO”
di Maria Giovanna Onorati, Paolo Giardullo
151
IL RISTORANTE SI FA STRADA. LO STREET FOOD TRA TRADIZIONE
ENOGASTRONOMICA E INNOVAZIONE COMUNICATIVA
di Mihaela Gavrila
161
RESTAURANTS ON TV: THE IMAGE OF “THE RESTAURANT” IN ITALIAN
TELEVISION BROADCASTS
di Lucia D’Ambrosi, Paola Costanza Papakristo
173
CONNESSIONI
183
IL GIORNALISMO TELEVISIVO AL TEMPO DELLA CRISI
DEL PLURALISMO IN POLONIA
di Maciej Miżejewski
184
“IL MEZZO È L’EMOZIONE”: UNA RECENSIONE “INCROCIATA”
di Christian Ruggiero
192
PROGETTO GRAFICO
197
IL PANE TOSTO È UNA FORMA DI RESISTENZA
di Mariano Monea
Il ristorante italiano tra ethnoscapes e mediascapes
— di DAVIDE BORRELLI, SIMONA DE IULIO E MARIALUISA STAZIO
7
CAPITOLO II — Iper/Italia
COMUNICAZIONEPUNTODOC N19 — Il ristorante italiano. Memoria, cultura, identità, esperienze
150
MARIA GIOVANNA ONORATI
PAOLO GIARDULLO
I ristoranti pugliesi in italia: il network per “mangiare sano”
— di FIAMMETTA FANIZZA
La ristorazione in Valle d’Aosta
secondo TripAdvisor:
tra disintermediazione del gusto
e ri-mediazione
transculturale del “tipico”
ABSTRACT (IT)
Tratto caratterizzante di un’élite, la
gastronomia è stata tradizionalmente
affidata ad una expertise esclusiva. Se
da un lato guide e valutatori hanno
rinforzato la dimensione normativa della gastronomia - un esempio
è il modello della Stella Michelin dall’altro hanno svolto una funzione
di “democratizzazione” del gusto. Al
tempo stesso, l’ingresso nel web di
canali alternativi alle guide ufficiali
rappresenta un ulteriore processo di
desacralizzazione del sapere gastronomico. Presentando i risultati di
un’indagine in Valle d’Aosta, l’obiettivo del presente contributo è quello
di individuare una nuova generazione
di esperti in ambito gastronomico,
i foodies , in cui il cibo rappresenta
un fattore chiave dell’identità e uno
stile di vita.
ABSTRACT (EN)
Typical dimension of the élite,
gastronomy has been tradionally a specific field of an exclusive
expertise. On the one hand, official guidances and evaluators have
reinforced the normative dimension
of gastronomy - an example is the
model of the Michelin Star - on the
other hand they have played a role
of “democratization” of food. At the
same time, Web can be considered
as a process of desacralization of
gastronomic knowledge. Starting
from the results of a survey realised
in the italian region “Valle d’Aosta”,
the paper aim is to identify a new
generation of experts in gastronomy,
called foodies, in which food represents a key factor of identity and a
lifestyle.
PAROLE CHIAVE
Campo gastronomico,
turismo esperienziale,
TripAdvisor,
ri-mediazione del gusto,
tipico, transculturale
KEYWORDS
Gastronomical field,
experiential tourism,
TripAdvisor,
food taste re-mediation,
typical, transcultural
151
CAPITOLO II — Iper/Italia
COMUNICAZIONEPUNTODOC N19 — Il ristorante italiano. Memoria, cultura, identità, esperienze
1. IL CAMPO GASTRONOMICO, LA DEMOCRATIZZAZIONE
DEL GUSTO E IL MANGIAR FUORI COME ESPERIENZA
COMUNICATIVA
A partire dall’Almanach des Gourmands (1803-12) di Grimod de la
Reynière, fino alle più classiche guide ai ristoranti, la gastronomia si è
distinta come territorio di pratiche altamente normativo ed esclusivo.
Appannaggio di un’élite depositaria dei canoni valutativi del gusto, praticabile solo da coloro che potevano permetterselo, la gastronomia ha
sempre rimandato a canoni di eccellenza e criteri di valutazione presentati
come imparziali ed oggettivi. La strutturazione del gusto gastronomico è dunque stata tradizionalmente affidata ad una expertise esclusiva,
altamente normativa della pratica sociale del “mangiar fuori” (Warde
- Martens 2000), basata su principi di autorità, coerenza di procedure e
standard di valutazione rigorosi, che hanno permesso alla gastronomia
di assurgere a “campo” sociologico autonomo (Bourdieu, 1983). Tuttavia, se “ogni campo ha le sue specifiche leggi d’invecchiamento” (Bourdieu, 1984), per comprendere le generazioni del campo gastronomico,
bisogna conoscerne le leggi specifiche di funzionamento e i processi di
appropriazione delle conoscenze che delineano nuove demarcazioni
tra vecchio e nuovo.
Guide e valutatori hanno da un lato esasperato questa dimensione
normativa ed esclusiva della gastronomia, portandola al parossismo di
una mistica della valutazione anonima e reticente: uno per tutti, il modello
Stella Michelin. Dall’altro, facendo leva sulla pretenziosità del gusto dei
ceti medi, sulla “discrepanza tra ambizione e possibilità” (Bourdieu 1983,
p. 183), hanno svolto una funzione di segno opposto di “democratizzazione” del gusto, disseminando “gli standard delle élite oltre le élite”
(Mennell 2017, p. 241), incoraggiando la nascita di un discorso diffuso
sul cibo, senza la quale nessuna critica sociale sarebbe stata possibile.
Altro risvolto intrinseco all’ambivalente logica delle guide è stato il
connubio tra gastronomia e turismo, un’alleanza a cui hanno contribuito
proprio compagnie come Michelin, che, con le loro prestigiose e celebrate
guide, hanno finito per creare una tipologia particolare di viaggiatori: i
“gastro-nomadi” (Curnonsky 1958, p. 53). Il “mangiar fuori” è divenuto
una pratica in cui si possono ravvisare diverse forme di capitale in azione
nel processo di distinzione (Bourdieu 1983); in particolare, oggigiorno il
capitale economico risulta sovrastato da quello culturale e simbolico, dal
momento che non è più soltanto la discriminante economica a favorire
la pratica del mangiare fuori. Emerge la forza di una dotazione culturale
che permette e sostiene l’impegno in giudizi più o meno esperti e l’aura
simbolica derivante dall’esibizione mediatica di queste capacità.
152
La ristorazione in Valle d’Aosta secondo Tripadvisor: tra disintermediazione del gusto e ri-mediazione
transculturale del “tipico”— di MARIA GIOVANNA ONORATI, PAOLO GIARDULLO
L’ingresso nel Web di canali alternativi in cui circolano informazioni che si affiancano alle guide gastronomiche ufficiali, rappresenta la
nuova frontiera degli ambivalenti processi di desacralizzazione del sapere
gastronomico, la cui patina di elitismo è destinata a lasciarsi “ri-mediare”
(Bolter, Grusin 1999) dalle logiche partecipative, esperienziali e autosocializzanti della Rete.
Presentando i risultati di un’indagine nel contesto della Valle d’Aosta
il nostro contributo si inserisce in questo solco evidenziando l’emergere
di categorie valutative del gusto e del mangiar fuori ad opera di una nuova
generazione di esperti in campo gastronomico, i foodies, per lo più utenti
dei social, soggetti di una autosocializzazione al gusto come esperienza
gastronomica sempre, in qualche misura, ri-mediata. Stando alla definizione
di Johnston e Baumann (2010) foodie è qualcuno per cui il cibo non è solo
un elemento nutritivo, ma anche un fattore chiave della sua identità, una
specie di stile di vita.
2. ESPLORARE RECENSIONI
PER STUDIARE LE NARRAZIONI
Il presente contributo si inserisce all’interno di questo contesto,
presentando i risultati di un’indagine condotta sulla rappresentazione
della ristorazione in Valle d’Aosta attraverso una web inquiry condotta su
TripAdvisor, che ha preso in esame 25 mesi di recensioni riferite ai ristoranti
nelle località più popolari della Valle d’Aosta.
Espandendo la ricerca sui linguaggi del turismo (Onorati, Giardullo
2017), abbiamo prodotto un’analisi del contenuto e delle tendenze dei
foodies attraverso le recensioni pubblicate tra giugno 2015 e giugno 2017.
Per lavorare adeguatamente sul celebre travel social network abbiamo
deciso di sviluppare una metodologia originale, in primo luogo traducendo
i dettami dei Digital Methods proposti da Rogers (2013) restando il più fedeli
possibile alla fonte dei dati e cioè lo stesso TripAdvisor.
Da questa riflessione è nato un campionamento per quote che ripercorre i presupposti che stanno alla base dell’algoritmo reputazionale di
TripAdvisor che integra e pesa il numero di recensioni, il punteggio assegnato dai recensori e la prossimità temporale della pubblicazione rispetto
alla data di consultazione del social network. Si tratta di un algoritmo
calibrato allo scopo di mantenere una certa aderenza con l’esperienza
del turismo vissuto in specifici territori. Su questi presupposti abbiamo
validato i dati attraverso un confronto con i flussi turistici ufficiali. Per il
periodo considerato le 2.213 recensioni raccolte sono fedeli rispetto agli
arrivi registrati in regione Valle d’Aosta, soprattutto a livello territoriale
nei sette comprensori in cui la regione è suddivisa (Fig. 1).
153
154
CAPITOLO II — Iper/Italia
COMUNICAZIONEPUNTODOC N19 — Il ristorante italiano. Memoria, cultura, identità, esperienze
Fig.1 —Confronto distribuzione
territoriale degli arrivi ufficiali e
delle recensioni raccolte in base
ai comprensori turistici (Dati
normalizzati; Corr: 0.91**). Fonte:
regione.vda.it, Database Ricerca
Turismo esperienziale 2.0.
Presenze
Recensioni
Oltre ai testi delle recensioni, il corpus comprende una serie di metadati utili alla profilazione dell’utente recensore (provenienza, data della
recensione, genere). Si tratta dell’ossatura di un vero e proprio monitoraggio
di TripAdvisor, potenzialmente ampliabile ad altri ambiti territoriali, dando
la possibilità di ricostruire le narrazioni a proposito del pasto raccontato,
le associazioni tra loro e, soprattutto assegnarne la paternità.
In passato è emerso come il senso di comunità promosso da TripAdvisor contribuisca ad una forma di democratizzazione, come riferimento
alternativo per la ri-definizione del gusto (Ibidem); in particolare attiva
risorse, comunicative ma anche linguistiche attraverso la condivisione
della propria esperienza, che fanno emergere luoghi di interesse e ristoranti
che non rappresentano l’eccellenza delle grandi guide. Questa fonte nella
pratica ha assunto una crescente autorevolezza influenzando le scelte dei
singoli (Arsal et al., 2008). Leggendo i testi delle recensioni, l’utente che
naviga su TripAdvisor si aspetta di ricavarne suggerimenti utili ed aggiornati
(Gretzel et al., 2008) per la pianificazione delle tappe del proprio viaggio
oppure, come sempre più spesso accade grazie al supporto della tecnologia mobile, in tempo reale (Burtch, Hong 2014) preferendo un obiettivo
a scapito di un altro (O’Connor 2008). Lo studio di TripAdvisor che si
propone qui affonda le sue radici in questa recente e crescente letteratura,
al contempo, nelle potenzialità del Web come un luogo particolare dove
studiare specifici fenomeni ma che al contempo può essere una fonte
ulteriore di dati per lo studio di fenomeni sociali di portata più ampia
(Marres 2015; Giardullo 2016). Con un base dati ampliata da un punto
di vista longitudinale, le tendenze precedentemente rilevate sono state
confermate come processo emergente in termini generali ma, al tempo
stesso, ha permesso di cogliere ulteriori elementi innovativi rispetto al
mutamento verso la democratizzazione del gusto, non necessariamente
orientato verso un’unica direzione.
LE PAGINE DA 155 A 158 NON SONO DISPONIBILI NELLA PREVIEW
La ristorazione in Valle d’Aosta secondo Tripadvisor: tra disintermediazione del gusto e ri-mediazione
transculturale del “tipico”— di MARIA GIOVANNA ONORATI, PAOLO GIARDULLO
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159
COMUNICAZIONEPUNTODOC
ISBN
ISSN
Rivista semestrale
9788868742355
22820140
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