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Tracciati di ecosofia

Seminario organizzato dal prof. Giovanni Leghissa del 27.03.2020, presso l'Università di Torino, a partire dal "Prontuario di Ecosofia. Bibliografie metastabili" (Ventura 2020).

TRACCIATI DI ECOSOFIA Gianluca De Fazio (Università di Bologna) Paulo F. Lévano (Università di Bologna) ubi minor - Laboratorio di ricerca e didattica in ecosofia ubiminor.seminari@gmail.com ubiminorblog.wordpress.com Ubi Minor Seminari (FB) Torino, 27.03.2020 MINIMA ECOSOFICA • ECOSOFIA: una metodologia filosofica finalizzata a studiare e analizzare le «relazioni “partetutto”» (detto “momento ecologico”) • Tre livelli di analisi: ECOLOGIA PSICO-SOCIALE: le relazioni tra individualità psichiche e collettive ECOLOGIA EPISTEMICA: le relazioni tra enunciati della gnoseologia e quelli della espistemologia ECOLOGIA AMBIENTALE: Le relazioni tra denotazioni naturalistiche dell’ambiente e connotazioni valoriali del paesaggio. • PRAGMATICA ETNO-ECOLOGICA: protocolli di transizione tra i livelli di analisi MINIMA ECOSOFICA Dimensione transdisciplinare: Filosofia (Continentale e analitica) Storia della Scienza e della Tecnologia Etnosemiotica ubi minor - Laboratorio di didattica e ricerca in ecosofia In collaborazione con: Officine Filosofiche (Manlio Iofrida) Deckard (Marco Ciardi) Centro Universitario Bolognese di Etnosemiotica (CUBE Francesco Marsciani) Una pragmatica “al di là” dei dualismi • In quanto punta a determinare il momento ecologico nelle sue articolazioni, l’ecosofia è una filosofia della relazione (filosofia anti-essenzialista e non “sostanzialista”). • Concepire il momento ecologico al di là di Natura e Cultura. • Vs Naturalizzazione: «è quel processo che ci fa accettare il mondo così com’è, mostrandolo nell’immutevolezza della sua ovvietà. È un dare per scontata la nostra situazione nel mondo» (IACONO 2000, p. 86) • Vs Relativismo: è il complementare processo di codifica etnocentrica della naturalizzazione (Es: non c’è la mia verità assoluta = non c’è nessuna verità) Che cos’è la Natura? Tre paradigmi moderni della natura • Stato di selvatichezza esterna al diritto (Hobbes) • L’oggetto designato di una disciplina specifica (Descartes) • La totalità degli oggetti dei sensi (Kant, Critica del Giudizio) Dalla Natura “sostanza” al divenire-naturale Maurice Merleau-Ponty propone una idea di Natura come “fenomeno di inerenza” «[L’idea di Merleau-Ponty giunge] alla conclusione che quei due concetti [Natura e Cultura] e la loro netta distinzione devono essere superati. La natura di cui il filosofo ci parla non è una sostanza, ma un suolo con cui non abbiamo una relazione prometeica di oggettivazione, ma una relazione di inerenza: “Stiftung“ diventa allora il termine che si sostituisce a quel momento unilateralmente attivo che è caratteristico del tradizionale concetto di cultura» (Iofrida 2019, p. 29) Che cosa significa “naturale”? Quale semantica? NB: gnoseologia ecosofica come chiasma di “ontogenesi” (ontologia) e di “significazione” (epistemologia). Il naturale e l’istituzione: l’artificio. Complementare a «un’idea di natura come inerenza [è l’idea ] che la cultura è sì azione, ma azione che presuppone un’appartenenza che alla nostra azione non si riduce, una passività» (Iofrida 2019, p. 29) Una “cultura” dal punto di vista “pragmatico”: è un rapporto metastabile di mezzi e di fini. La cultura è un processo creativo (creare soluzioni nei confronti di istanze problematiche o “avversità”) «Uno che crea non è uno che lavora per il suo piacere. Uno che crea fa solo ciò di cui ha assolutamente bisogno» (Deleuze 2017, p. 14) «la natura raggiunge i suoi obiettivi attraverso la cultura» (Fadini 2014, p. 8) L’artificio è naturale Ciò che si definisce come “polo culturale” non è un “antagonista dialettico” del “naturale” (concezione neghecologica), ma consiste in un certo rapporto di mezzi e di fini. Una cultura è un sistema organizzato di “mezzi di soddisfazione” atti a renderci “naturale” qualcosa che senza quei “mezzi” non sarebbe possibile “fare”. ARTIFICIO ISTITUZIONALE: non rimanda ad un “contratto” né a delle leggi epistemiche date, ma alle capacità normative e inventive MULTINATURALISMO: molte dunque sono le possibili nature e c’è tanta natura “prima di noi”, quanta ce n’è “davanti” a noi (Viveiros de Castro, 2017). Il divenire naturale non è determinato teleologicamente, ma rimanda ad uno “spazio di gioco” [Spielraum] di molteplici, variegate ed impreviste “finalità senza scopo” (cfr. Fadini, 2018, Amoroso 2019) MONADOLOGIA ECOSOFICA. Un’ipotesi. «Una gnoseologia ecosofica […] non è né empirica né formale ma monadologica: essa non si interessa alle partizioni valoriali che sussumo i singoli aspetti del molteplice entro i decreti formali di un giudizio teleologico, ma si occupa delle relazioni molteplici delle pragmatiche di significazione» (p. 83) PRAGMATICA DI SIGNIFICAZIONE: i processi “artificiali” con cui i collettivi (umani e non) istituiscono degli ambienti “sensati”, dei veri e propri “paesaggi semiotici” (Marsciani, 2007). ECOLOGIA AMBIENTALE: lo studio delle capacità normative e inventive dei collettivi (umani e non) di costruire “paesaggi sensati” nel divenire-naturale. BIBLIOGRAFIA Guattari, F., “Le tre ecologie”, 2019. Naess, A., “Ecosofia”, 1994. Deleuze, G., “Istinti e istituzioni”, 2014. Deleuze, G., “Che cos’è l’atto di creazione?”, 2017. Merleau-Ponty, M., “La natura”, 1996. Merleau-Ponty, M., “L’uomo e l’avversità”, in Id., “Segni”, 2003. Iofrida, M., “Per un paradigma del corpo: una rifondazione filosofica dell’ecologia”, 2019. Amoroso, P., “Pensiero terrestre e spazio di gioco”, 2019. Fadini, U., “Il senso inatteso. Pensiero e pratiche degli affetti”, 2018. Fadini, U., “Deleuze positivo”, in G. Deleuze, “Istinti e istituzioni”, 2014. Viveiros de Castro, E., “Metafisiche cannibali. Elementi di antropologia post-strutturale”, 2017. Marsciani, F., “Tracciati di etnosemiotica”, 2007. De Fazio, G., Lévano, P.F. (cur), “Ecosofia. Percorsi contemporanei nel pensiero ecologico”, 2017. De Fazio, G., Lévano, P.F., Sorrentino, I., “Prontuario di Ecosofia. Bibliografie metastabili” 2020. Passaggio a NO Passaggio a NO