Academia.eduAcademia.edu

Eventualità all'italiana

2009, Rivista "Insieme", 122

All’essere nominato Presidente della Repubblica Italiana, il 10 maggio 2006, al quarto scrutinio con 543 voti dei 505 necessari, Giorgio Napolitano aveva oltre 80 anni. Egli sapeva, e con lui tutto il Parlamento Italiano, dei rischi che correva all’assumere un mandato di sette anni. L’età avanzata poteva portargli problemi di salute costringendolo, addirittura in certi casi, ad un’eventuale dimissione. Oggi, con il Presidente ormai ottantatreenne, si inizia ad ipotizzare l’eventualità di cosa potrebbe succedere se, ad esempio, egli stesso rinunciasse per problemi di salute. L’argomento, che inizialmente potrebbe essere materia di tabloid all’inglese, sta iniziando a prendere corpo e diventando fonte di giustificate preoccupazioni della politica italiana, nel caso ciò divenisse realtà.

www .insie me .com .br INSIEME A REVISTA ITALIANA DAQUI eXeMPLAr De ASSiNANTe VENDA PROIBIDA • Assinaturas (abbonamenti) on-line: www.insieme.com.br Nº 122 • Fevereiro - FebbrAio 2009 ® FENAVINHO: ALLORA... FACCIAMO IL VINO FENAVINHO: ENTÃO...O VINHO FOI FEITO Do eDiTor u DALL’EDITORE Onore e disonore Passou o Carnaval e o “caso battisti” continua empanando as relações brasil-itália. está com o Supremo Tribunal Federal a decisão sobre a extradição do ex-terrorista italiano Cesare battisti, condenado à prisão perpétua por crimes de sangue mas que, preso em terras brasileiras, mereceu do governo Lula a condição de asilado político. Todas as forças políticas italianas querem o criminoso de volta e prometem movimentar, se necessário, tribunais internacionais na legítima defesa de sua Democracia, de sua Constituição e de seu Judiciário. battisti desonra a itália e merecia, segundo o jornalista italiano Paolo Meneghini (pag. 10), perder sua cidadania italiana. Quem quiser que fique com ele, diz o jornalista ao aduzir que prefere seja a cidadania italiana concedida a todos aqueles ítalo-brasileiros cujos pais, avós e bisavós honraram a itália, ajudando na construção do brasil. Que a burocracia italiana preste atenção nisso e trate de cumprir, por ser de direito, também aqui, a Constituição, dando atendimento às enormes “filas da cidadania” que também desonram (ou não?) o amado “belpaese”. boa Leitura! * È passato carnevale ed il “caso Battisti” continua complicando le relazioni tra Italia e Brasile. La decisione se estradare l’ex-terrorista italiano Cesare Battisti, condannato all’ergastolo per crimini di sangue e che, arrestato in Brasile, si è guadagnato l’asilo politico dal governo Lula, è ora nelle mani del Supremo Tribunale Federale. Tutte le forze politiche italiane vogliono il criminale indietro e promettono movimentare, se necessario, tribunali internazionali nella legittima difesa della loro Democrazia, della loro Costituzione e del loro Potere Giudiziario. Battisti fa disonore all’Italia e meriterebbe, secondo il giornalista italiano Paolo Meneghini (si veda a pag. 10), di perdere la sua cittadinanza italiana. “E se c’è chi lo vuole, che se lo tenga”, dice il giornalista sostenendo che la cittadinanza italiana sia concessa a tutti quegli italo-brasiliani i cui genitori, nonni e bisnonni onorarono l’Italia, contribuendo alla costruzione del Brasile. Sarebbe bene che la burocrazia italiana facesse molta attenzione a ciò e rispettasse, anche qui, dato che è un diritto, la Costituzione, dando una risposta alle enormi “file della cittadinanza” che anch’esse disonorano (o no?) l’amato “Belpaese”. Buona lettura! * PROPRIEDADE SOMMO EDITORA LTDA CNPJ 02.533.359/0001-50 Rua Professor Nivaldo Braga, 573 CEP 82900-090 - Curitiba - PR Fone/Fax (041) 3366-1469 www.insieme.com.br insieme@insieme.com.br ENDEREÇO PARA CORRESPONDÊNCIA Caixa Postal: 17817 CEP: 80210-980 - CURITIBA - PR EDITOR E DIRETOR RESPONSÁVEL JORNALISTA DESIDERIO PERON Reg. 552/04/76v-PR deperon@insieme.com.br TRADUÇÃO P/ ITALIANO E REVISÃO CLAUDIO PIACENTINI - Roma VERSÃO P/ PORTUGUÊS: DePeron Nossa capa CIRCULAÇÃO Exclusivamente através de assinaturas Organo Ufficiale dell’Associazione Stampa Italiana in Brasile - ASIB R Silva 185 - Bela Vista CEP 01331-010 - São Paulo - SP COMPOSIÇÃO, EDITORAÇÃO E ARTE Desiderio Peron e Carlo Endrigo Peron Redação RS - Rovilio Costa <freirovilio@ esteditora.com.br> e Joana Paloschi <paloschi@ insieme.com.br> • SP - Venceslao Soligo <vsoligo@ uol.com.br> e Edoardo Coen <ecoen@uol.com.br> a Uma figura de Arlequim, que integra o espetáculo “As Árvores das Nozes de Ouro” na Fenavinho, em Bento Gonçalves-RS, tem, como missão última (que é também o objetivo maior do evento), fazer a propaganda do vinho brasileiro de qualidade. (Concepção, foto e fotomontagem de DePeron. * Os artigos assinados representam exclusivamente o pensamento de seus autores. FOTOLITOS E IMPRESSÃO Gigapress - Editora e Gráfica Ltda. Rua Lamenha Lins 3379 - Fone 041-3023-6050 CEP: 80220-081 - Curitiba-PR NOTICIÁRIO ITALIANO ANSA/Aise/NewsItaliaPress/AdnKronos/ Novecolonne/AGI e fontes intependentes INSIEME ® Nº 122 • FeVereiro - FebbrAio 2009 La nostra copertina A REVISTA ITALIANA DAQUI • Assinaturas (abbonamenti) on-line: www.insieme.com.br InsIeme® é uma publicação mensal bilingüe, de difusão e promoção da cultura italiana e ítalo-brasileira, sucessora de Il Trevisano. O registro que atende às exigências da Lei de Imprensa está arquivado no 2º Ofício de Reg. de Títulos e Documentos de Curitiba, microfilme nº 721.565, desde 22.03.1995. eXeMPLAr De ASSiNANTe VENDA PROIBIDA www .insiem e.com .br I Honra e desonra FENAVINHO: ALLORA... FACCIAMO IL VINO FENAVINHO: ENTÃO...O VINHO FOI FEITO a La figura di Arlecchino, che integra lo spettacolo “L’albero dalle noci d’oro” alla Fenavinho di Bento Gonçalves-RS ha, come missione (che è anche l’obiettivo principale dell’evento), fare pubblicità al vino brasiliano di qualità (idea, foto e fotomontaggio di DePeron) * ASSINATU RAS UM ANO (12 NÚMEROS) <BOLETO BANCÁRIO • pela Internet (www.insieme.com. br). Use nosso sistema on-line de geração e impressão do boleto pelo próprio assinante (recomendado) <DEPÓSITO BANCÁRIO • Banco Itaú - conta corrente 3 - InsIeme - Fevereiro - Febbraio 2009 número 13243-9, agência 0655 nome de SOMMO Editora Ltda. Comprovante do depósito e endereço completo pelo fone/fax 041-3366-1469, ou para a Caixa Postal 17817 - CEP 80210-980 Curitiba-PR ou e-mail <insieme@ insieme.com.br>. <Valores • BRASIL - R$ 50,00 • EXTERIOR - valor equivalente a U$ 25,00 <Nos. ATRASADOS - R$ 6,00 o exemplar, quando disponível. <Atendimento ao assinante de segunda a sexta-feira, das 13h30min às 17h30min. ARTICOLO u ArTiGo ll’essere nominato Presidente della Repubblica Italiana, il 10 maggio 2006, al quarto scrutinio con 543 voti dei 505 necessari, Giorgio Napolitano aveva oltre 80 anni. Egli sapeva, e con lui tutto il Parlamento Italiano, dei rischi che correva all’assumere un mandato di sette anni. L’età avanzata poteva portargli problemi di salute costringendolo, addirittura in certi casi, ad un’eventuale dimissione. Oggi, con il Presidente ormai ottantatreenne, si inizia ad ipotizzare l’eventualità di cosa potrebbe succedere se, ad esempio, egli stesso rinunciasse per problemi di salute. L’argomento, che inizialmente potrebbe essere materia di tabloid all’inglese, sta iniziando a prendere corpo e diventando fonte di giustificate preoccupazioni della politica italiana, nel caso ciò divenisse realtà. Un’eventuale rinuncia di Giorgio Napolitano potrebbe avere un impatto rilevante nell’attuale confuso quadro politico partitario italiano, scatenando un nuovo disegno politico con risvolti significativi anche nella “Circoscrizione Estero”. Con Napolitano abbandonando l’incarico prima della fine del lungo mandato di cui è titolare, si applicherebbero gli articoli (da) 83 (a) 91 della Costituzione Italiana che danno ad un collegio elettorale composto dai membri del Parlamento e 58 rappresentanti delle Regioni il potere di eleggere un suo successore. Nelle prime tre votazioni, al fine di raggiungere l’elezione di un candidato, sono necessari almeno i due terzi del collegio elettorale, ossia 674 voti. Nelle votazioni successive, nel caso le prime tre non abbiamo dato il risultato atteso, è sufficiente la maggioranza assoluta, ossia il 50% più uno. Tra i vari nomi spesso sollevati, ce ne è uno che non nasconde le sue voglie di candidatura. Silvio Berlusconi non ha mai nascosto il suo desiderio ad occupare l’incarico massimo della Repubblica Italiana. A 72 anni, il “Cavaliere” vedrebbe in tale incarico la coronazione della sua vita politica e, ancor di più, l’apoteosi A della sua vanità. Se eletto Presidente della Repubblica, il magnate delle telecomunicazioni dovrebbe necessariamente rinunciare all’incarico che oggi occupa come Presidente del Consiglio dei Ministri (il Primo Ministro), con conseguente scioglimento della XVI Legislatura del Parlamento Italiano. E qui inizia il caos. Berlusconi comanda con il pugno di ferro una coalizione di partiti di destra che si caratterizza, prima di tutto, per una difficile convivenza tra gli stessi. I conflitti interni e le tendenze centrifughe dei partiti della coalizione sono, comunque, tenuti sotto controllo da due fattori fondamentali: innanzitutto il carisma e la forza della figura poli- tica del suo leader e, secondariamente, il paterno contributo finanziario delle imprese a lui legate con l’iniziativa associativa. Ma, per impedire l’implosione della sua creatura, Berlusconi sempre deve esserne il condottiero, sempre dirigendo personalmente i tre governi della coalizione. Abbandonando questa funzione diretta, divenendo Presidente della Repubblica, diviene quasi impossibile la gestione dei conflitti naturali tra le diverse sigle con propositi ed ideologie così diverse come quelle tra la Lega Nord e Alleanza Nazionale. Sarebbe anche ovvio che con l’incarico di primo ministro vacante, si avrebbe una lotta intestina per suddetta ultima funzione, rendendo fra- gile la coalizione e magari portandola ad una possibile sconfitta delle prossime elezioni o ad una sua frammentazione. Una proposta percorribile potrebbe essere la candidatura a Primo Ministro di Pier Ferdinando Casini, dirigente dell’UdC ed ex-presidente della Camera dei Deputati, anche se negli ultimi anni si è assistito ad un lento e graduale allontanamento, suo e del suo partito dalle posizioni di Berlusconi e della stessa coalizione. Potrebbe essere anche un allontanamento politicamente strategico – o forse no – benché non ci sembri che Casini riunisca i presupposti necessari per eventualmente sostituire il “cavaliere” nella conduzione della coalizione. * EVENTUALITÀ ALL’ITALIANA CHE COSA SUCCEDEREBBE SE IL PRESIDENTE GIORGIO NAPOLITANO RINUNCIASSE fotos arquivo/insieMe n di / por arno dal ri Jr FUTUROLOGia À iTaLiaNa - QUe ACoNTeCeriA Se o PreSiDeNTe GiorGio NAPoLiTANo reNUNCiASSe? - Ao assumir a Presidência da república italiana, em 10 de maio de 2006, eleito no quarto escrutínio com 543 votos dos 505 necessários, Giorgio Napolitano contava com mais de 80 anos. Sabia, ele, assim como todo o parlamento italiano, dos riscos que correria ao assumir um mandato de sete anos. A idade avançada poderia trazer problemas de saúde, forçando, em alguns casos, até mesmo a uma renuncia antecipada. Hoje, estando o Presidente da república com 83 anos de idade, se começa a levantar a hipótese do que aconteceria, por exemplo, se o mesmo renunciasse devido a problemas de saúde. A questão aqui colocada, que inicialmente mais poderia ser legitimável em um tablóide do tipo inglês, ganha relevo e pode se tornar fonte de fundadas preocupações com a política italiana, no caso em que a hipótese se confirmasse. Uma eventual renuncia de Giorgio Napolitano poderia ter um impacto significativo no confuso quadro atual da política partidária italiana, desencadeando um novo desenho político, com desdobramentos significativos também na “circoscrizione estero”. Com Napolitano abandonando seu cargo antes da conclusão do longo mandato ao qual é titular, seriam aplicados os artigos 83 a 91 da Constituição italiana, que concedem a um colégio eleitoral composto pelos membros do Parlamento e por 58 representantes das regiões, o poder de eleger um sucessor. Nas primeiras três votações, para se consumar a eleição, são necessários ao menos 2/3 do colégio eleitoral, ou seja, 674 votos. Nas votações posteriores, caso as três primeiras tentativas sejam frustradas, basta a maioria absoluta, ou seja, 50% mais um voto. entre os vários nomes habitualmente levantados, um deles tem demonstrado já há alguns anos que não abre mão de uma eventual candidatura. Silvio berlusconi nunca escondeu o seu desejo de ocupar o cargo que se encontra no vértice da república italiana. Aos 72 anos, o “cavaliere” contempla em tal cargo a coroação da sua vida política e, mais ainda, da sua desmedida vaidade. Se eleito Presidente da república, o magnata das telecomunicações necessariamente deveria renunciar ao cargo que hoje ocupa na Presidência do Conselho dos Ministros [o qual habitualmente chamamos de Primeiro Ministro], com a eventual dissolução da Xvi Legislatura do Parlamento italiano. Aqui começa o caos. berlusconi comanda com mão de ferro uma coalisão de partidos de direita que se caracteriza, acima de tudo, por uma difícil convivência entre os mesmos. Os conflitos internos e as tendências centrífugas dos partidos da coalisão são, contudo, mantidos sob controle devido a dois fatores fundamentais: em primeiro lugar, o carisma e a força da figura política de seu líder e, em segundo, o paterno aporte financeiro das empresas a ele ligadas às iniciativas da agremiação. Mas, para impedir uma implosão da estrutura que criou, berlusconi sempre teve de estar na cabeça da mesma, dirigindo pessoalmente os três governos da coalisão. Ao abandonar esta função direta, com o upgrade à Presidência da república, torna-se quase inviável a administração dos conflitos naturais entre siglas com propósitos e ideologias tão diferentes quanto a Lega Nord e a Alleanza Nazionale. Também é natural que, com o cargo de primeiro ministro livre, abra-se um combate intestinal pela liderança da coalisão que a fragilize, conduzindo a uma possível derrota nas próximas eleições e, ainda, à fragmentação. Uma proposta viável seria a candidatura a Primeiro Ministro de Pier Ferdinando Casini, dirigente da UdC e ex-presidente da Câmara dos Deputados, contudo, pode-se constatar nos últimos anos um lento e gradual distanciamento dele e de seu partido em relação a berlusconi e à própria coalisão. Pode se tratar de distanciamento politicamente estratégico – ou não –, contudo, ainda assim não me parece que Casini reúna os pressupostos necessários para eventualmente substituir o “cavaliere” na liderança da coalisão. * Fevereiro - Febbraio 2009 - InsIeme - 28