2021, Un viaggio preraffaellita in Umbria
La registrazione dell'evento è visionabile a questo link https://www.youtube.com/watch?v=2VZzaEEPecI Lo sguardo delle viaggiatrici sull'Italia di Mezzo. Scritture, immagini, visioni, transcodificazioni. Convegno internazionale a cura di Giuseppe Di Natale, Serena Guarracino e Luca Pezzuto. Dipartimento di Scienze Umane, Università degli Studi dell’Aquila L’Aquila, 30 settembre - 1 ottobre 2021 Atti del convegno in corso di pubblicazione Abstract: Sin dalla metà del XIX secolo l’Umbria è una terra di scoperte per molte pittrici preraffaellite provenienti dall’Inghilterra, le quali interpretano pittoricamente l’“incanto” del paesaggio e della cultura locale e vi ambientano le loro scene di vita medievale o, più tardi, il revival di temi e figure classico-arcaiche creando un vero e proprio immaginario che col passare del tempo si farà stereotipo. Soprattutto, è forte nelle pittrici e scrittrici inglesi, l’interesse per i luoghi più remoti del centro Italia caratterizzati da un isolamento spaziale, culturale e sociale (remoteness) che ai loro occhi, conferiva a cittadine come Todi o Gubbio, la fisionomia di comunità antiche perfettamente conservate e vive. È questo il caso, ad esempio, delle impressioni ricavate dal soggiorno a Todi nel 1857, dalla pittrice Joanna Mary Boyce, testimoniate da alcune lettere e da un taccuino di schizzi fondamentali per la realizzazione di uno dei suoi più fortunati dipinti: The Departure – An Episode of the Child’s Crusade, 12th century (1857-1861). La continua attenzione delle artiste inglesi (tra le quali si ricordano anche Evelyn Pickering De Morgan e Marie Spartali Stillman) al paesaggio, all’arte e alla storia delle piccole città umbre, contribuiscono pervicacemente a definire “visivamente” e con precisione la “leggenda” preraffaellita di un’Umbria enchanted, da una parte arcadica, felice e atemporale e, dall’altra, mistica, gotica, santa e devota con la facies medievale capace di attirare per lungo tempo viaggiatori e artisti che la ricercano con spirito “religioso” e protestante, in spregio alla retorica cattolico-barocca o classico-pagana-rinascimentale. Questo immaginario legato all’Umbria è efficacemente sintetizzato e discusso nel libro di viaggio illustrato dal pittore di origine giapponese Yoshio Markino A Little Piligrimage in Italy (1911) di Olave Muriel Potter, la quale affronta il suo “pellegrinaggio” in Italia centrale profondamente influenzata proprio da quella produzione pittorica che a tratti ricontestualizza nella regione attraverso vere e proprie ekphrasis capaci di trasfigurare paesaggi e contesti. Nel resoconto della Potter, infatti, emergono i motivi principali dell’interesse artistico e culturale inglese per il centro Italia, destinato a evolvere riadattandosi ai tempi o a venire ribaltato per “reazione” nella cultura artistica e letteraria del Novecento italiano.