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Edizione critica a cura di Daniela Gallo e Stefano Grazzini con la collaborazione di Frédéric Duplessis 🔗 https://bit.ly/39Rurqh Il volume, che segue l’edizione delle redazioni φ e χ degli scholia recentiora a Giovenale (Pisa, 2011-2018), rappresenta il completamento della editio princeps delle redazioni carolinge al satirico aquinate finora note. L’analisi del materiale scoliastico non riconducibile direttamente alla vulgata φχ, tràdito anche da manoscritti emersi dopo l’imponente sistemazione di Paul Wessner, ha permesso di individuare una nuova redazione λ che, pur condividendo nella prima parte ampie porzioni di testo con φ e χ, costituisce una fase esegetica cronologicamente anteriore, ma probabilmente ancora riconducibile alla figura di Remi di Auxerre e non, come pure si era pensato, al più colto e raffinato Heiric. Il suo esame consente di seguire lo sviluppo dell’esegesi altomedievale a un autore emblematico qual è Giovenale, osservando sia il filo tenue che la lega all’attività dei grammatici tardo-antichi, conservatasi negli scholia uetustiora, sia, in particolare, l’apporto robusto che essa ha fornito all’interpretazione del satirico fino all’Umanesimo avanzato. L’edizione critica è corredata da indici dettagliati che permettono al lettore di muoversi agevolmente nella fitta trama dei commenti e fanno del volume uno strumento di consultazione efficace per chi voglia valutare l’impatto del testo di Giovenale nella tradizione scolastica del X secolo. 📚 The volume follows the publication of redactions φ and χ of the scholia recentiora on Juvenal and completes the editio princeps of the currently known Carolingian versions of the scholia. Even though the recensio λ shares significant portions of the text with φ and χ, it represents an earlier phase of exegesis, prior on a chronological level, but still attributable to Remigius of Auxerre. A series of detailed indexes allows for an easy consultation of the extensive commentary.
Il volume, che segue l’edizione delle redazioni phi e chi degli scholia recentiora a Giovenale (Pisa, 2011-2018), rappresenta il completamento della editio princeps delle redazioni carolinge al satirico aquinate finora note. L’analisi del materiale scoliastico non riconducibile direttamente alla vulgata phi chi, tràdito anche da manoscritti emersi dopo l’imponente sistemazione di Paul Wessner, ha permesso di individuare una nuova redazione lambda che, pur condividendo nella prima parte ampie porzioni di testo con phi e chi, costituisce una fase esegetica cronologicamente anteriore, ma probabilmente ancora riconducibile alla figura di Remi di Auxerre e non, come pure si era pensato, al più colto e raffinato Heiric. Il suo esame consente di seguire lo sviluppo dell’esegesi altomedievale a un autore emblematico qual è Giovenale, osservando sia il filo tenue che la lega all’attività dei grammatici tardo-antichi, conservatasi negli scholia uetustiora, sia, in particolare, l’apporto robusto che essa ha fornito all’interpretazione del satirico fino all’Umanesimo avanzato. L’edizione critica è corredata da indici dettagliati che permettono al lettore di muoversi agevolmente nella fitta trama dei commenti e fanno del volume uno strumento di consultazione efficace per chi voglia valutare l’impatto del testo di Giovenale nella tradizione scolastica del X secolo.
Maia, 2021
Fra passato e presente. Strumenti visuali e immagini nel processo 485 Edith Hall Actors and Theatre in Aristotle's Rhetoric and Beyond 496 Marco P. Pavese «Iuris fabulam agere». Simbolismo e ritualità in Roma antica fra azione processuale e azione teatrale 512 Francesca Romana Nocchi «Oratori finitimus comoedus». Modelli di gestualità nell'oratoria antica 526 Paola Dalsasso Evidenza e colore teatrale nelle Verrine di Cicerone 543 Alfredo Casamento «Ante oculos». Elementi di cultura visuale nell'eloquenza ciceroniana 554 Francesco Berardi Un esempio di actio al femminile. La retorica (populista) di Fulvia 569 Paola F. Moretti «Dimissuri eum sumus sine spectaculo?» (Aug. in Ps 39, 9). Agostino e il teatro della predicazione 578 Andrea Balbo Oggetti di scena e interazione con la performance oratoria nell'eloquenza reale e declamatoria dell'età imperiale. Con un piccolo esempio iconografico
Filologia mediolatina. Studies in Medieval Latin Texts and their Transmission Rivista della Fondazione Ezio Franceschini, 2018
The grotesque medieval legend about Nero giving birth to a frog is associated with the false etymology of the toponym Lateranis, lata rana, i.e. ‘big frog’. Apparently, this correlation has been attested for the first time in the Scholia in Iuvenalem recentiora, ascribed to Remigius of Auxerre. Through the analysis of scholiastic, lexicographical, and literary sources, the present paper aims to uncover the origins of this peculiar connection between Lateranis, Nero, and the legend itself. Particular attention has been paid to a series of details which the Carolingian master records whenever he finds precise references (or even allusions) to Nero in Juvenal’s Satires. Moreover, a brief appendix discusses the authorship of an anecdotal version of the Emperor’s death by focusing on another gloss about Nero: such annotation, occurring in a few manuscripts of the Consolatio Philosophiae and previously attributed to Remigius himself, seems to open a path to further investigations on the relations between the so-called School of Auxerre and the Abbey of Saint-Amand.
2023
Nel presente volume appare la prima edizione critica integrale del commento di Giorgio Valla (1447-1500) a Giovenale, pubblicato in editio princeps a Venezia l’8 novembre 1486. Il commento costituisce un unicum nella variegata costellazione dell’esegesi umanistica dedicata alle Satire dell’Aquinate, in quanto in esso sono disseminate tracce sia del cosiddetto commentum vetustum a Giovenale (V secolo), sia degli scholia recentiora di età carolingia. L’edizione critica è corredata da indici dettagliati che consentono di ricostruire esaurientemente la mappatura delle fonti antiche impiegate, per redigere il commento, da Giorgio Valla, possessore di una delle biblioteche private più fornite – soprattutto di testi manoscritti greci – nella seconda metà del Quattrocento.
Exemplaria Classica, 2017
Carlo M. Lucarini et Claudio Moreschini, Hermias Alexandrinus, In Platonis Phaedrum scholia, Berlin – Boston: De Gruyter, 2012, lxiv+293 pp., ISBN 978-3-11-020115-4
Florentia iliberritana: Revista de estudios de antigüedad clásica, 2020
Torino, Societa Anonima G. B. Paravia, 1934
Corpus Scriptorum Latinorum Paravianum
2018
Abstract: in 1603 the anatomist Fabrici of Aquapendente published his De brutorum loquela, a treatise on animal language and cognition, in which he demonstrated that the presence of an articulated language in non-human animals allows to claim their rationality and to read the difference between them and human beings from a gradualistic point of view. Unfortunately, the emergence of the anti-gradualistic cartesian theory of beast-machine didn’t allow Fabrici’s theories to spread adequately. therefore, Fabrici’s legacy became a historiographical problem: has Fabrici’s work been forgotten during themodern age? An unexpected quotation of the De brutorum loquela in the Preface to Descartes’ Treatise on man (1662) allows us to point out some hypothesis on this question.
Journal of Contemporary Urban Affairs
2021
SWP Comment 2022/C 63, 2022
Bijutsushi: Journal of the Japan Art History Society, vol. 162, 2007
Journal of Cleaner Production, 2007
Journal of Victorian Culture, 2012
Reading in a foreign language, 2020
Campos en Ciencias Sociales, 2013
Journal of Food Process Engineering, 2014
International Journal of Recycling Organic Waste in Agriculture, 2024
Physical Review Letters, 1989
Plant Physiology and Soil Chemistry, 2022
Acta Agronómica, 2016
Biocybernetics and Biomedical Engineering, 2014