Academia.eduAcademia.edu

Torre Guaceto - Scogli di Apani (Carovigno, Prov. di Brindisi)

in Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, Notiziario di Preistoria e Protostoria 2014 1.III, Scoperte e scavi preistorici in Italia-Anni 2012-2013, Neolitico ed età dei Metalli-Italia Meridionale, pp. 55-57

ISTITUTO ITALIANO DI PREISTORIA E PROTOSTORIA NOTIZIARIO DI PREISTORIA E PROTOSTORIA - 1.III Neolitico ed età dei Metalli - Italia Meridionale 2014 - 1.III - www.iipp.it NOTIZIARIO DI PREISTORIA E PROTOSTORIA - 2014, 1.III ISTITUTO ITALIANO DI PREISTORIA E PROTOSTORIA SCOPERTE E SCAVI PREISTORICI IN ITALIA - ANNI 2012-2013 PUGLIA 55 Torre Guaceto - Scogli di Apani (Carovigno, Prov. di Brindisi) Teodoro Scarano 58 Masseria Santa Lucia (Carlantino, Prov. Di Foggia) Armando Gravina Notiziario di Preistoria e Protostoria -2014, 1.III Neolitico ed età dei Metalli Italia Meridionale Palestra ex GIL (Foggia, Prov. Di Foggia) Italo M. Muntoni, Nicoletta Scopece 63 Le strutture dolmeniche del Gargano (Prov. di Foggia) Armando Gravina 66 Località C. De Maio (Rignano Garganico, Prov. di Foggia) Armando Gravina 69 Valle del Sorbo (San Giovanni Rotondo, Prov. di Foggia) Armando Gravina CALABRIA 72 Valle del Tacina (Petilia Policastro , Prov. di Crotone) - SalinellaVallo, Roccabernarda e Colle della Chiesa Giuseppe Nicoletti Redazione a cura di: Monica Miari 75 Monte Pedalacci (Rocca di Neto, Prov. di Crotone) Giuseppe Nicoletti Comitato di lettura: Consiglio Direttivo dell’IIPP - Clarissa Belardelli, Maria Bernabò Brea, Daniela Cocchi, Isabella Damiani, Giovanni Leonardi, Franco Marzatico, Monica Miari, Lucia Sarti. Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, 2014 Via S. Egidio, 21 – 50122 Firenze www.iipp.it – e-mail: iipp@iipp.it In copertina: Strutture dolmeniche del Gargano (documentazione fotografica e grafica di R. Renzulli) 54 NOTIZIARIO DI PREISTORIA E PROTOSTORIA - 2014, 1.III BRONZO MEDIO - PUGLIA TORRE GUACETO - SCOGLI DI APANI (Carovigno, Prov. di Brindisi) Aspetti generali Nei mesi di luglio ed agosto 2011 si è svolta la terza campagna di indagini archeologiche degli Scogli di Apani nel territorio della Riserva Naturale dello Stato e Area Marina Protetta di Torre Guaceto. L’intervento è stato condotto dal Dipartimento Beni Culturali dell’Università del Salento (direzione scientifica Riccardo Guglielmino; coordinamento e direzione tecnicoscientifica Teodoro Scarano) in collaborazione con il Consorzio di Gestione della Riserva di Torre Guaceto, su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed in accordo con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia (funzionario incaricato Angela Cinquepalmi), oltre che con il contributo del Comune di Brindisi ed il supporto dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Carovigno. Queste indagini danno seguito al programma di ricerche storico-archeologiche e topografiche (terrestri e subacquee) che il Dipartimento Beni Culturali dell’Università del Salento ha avviato nel 2007 nel territorio della Riserva di Torre Guaceto nel contesto di un più ampio progetto di archeologia del paesaggio costiero degli antichi porti e approdi del Salento adriatico (Marazzi, Scarano 2012; Scarano et alii 2008). Fig. 1 – Scogli di Apani (BR), SAS B 2011: veduta da E al termine della campagna di scavo. L’area di scavo L’indagine del 2011 è stata la prosecuzione delle campagne di scavo 2008 e 2009 che avevano consentito di verificare la presenza di rilevanti stratigrafie riferibili alla media età del Bronzo; in particolare, nel SAS A si sono individuati parte di una struttura muraria di fortificazione presso il cui fronte interno si conservano tracce di una pavimentazione ad acciottolato e i resti di una struttura incendiata (Capanna 1), mentre un’ampia porzione di un’ulteriore struttura (Capanna 2) anch’essa distrutta da un incendio è posta sul versante SE dell’isolotto nell’area del SAS B (Cinquepalmi et alii 2010). Le indagini del 2011 hanno riguardato il solo SAS B ed in particolare la fascia settentrionale dello stesso saggio con i settori B10, B11, B12, B13 e B14 (2 x 10 m) e l’angolo SE con i settori B6, B9, B23 e B24 (3 x 4 m). Nel primo caso sono state completate le indagini avviate nel 2009 (ad ampliamento dell’area indagata nel 2008) raggiungendo i livelli di occupazione della Capanna 2 ed il piano pavimentale (fig. 1); nel secondo caso, invece, si è avviato un sondaggio stratigrafico al di sotto dei livelli pavimentali della medesima capanna (Fig. 2). PAROLE CHIAVE: Scogli di Apani, Bronzo Medio, strutture abitative, incendio 55 NOTIZIARIO DI PREISTORIA E PROTOSTORIA - 2014, 1.III Nei settori B10-B14 lo scavo ha consentito una ulteriore verifica della sequenza stratigrafica già individuata nel corso delle indagini del 2008 e del 2009; al di sotto del piano di campagna e degli strati di accumulo US 100 e US 101 immediatamente sottostanti vi era infatti il livello dei crolli (US 124) della struttura. In questo strato cominciavano a comparire alcune buche di palo di piccole e medie dimensioni ed accumuli talvolta piuttosto consistenti di materiali ceramici ad impasto che in alcuni casi si sono rivelati essere la porzione sommitale di ampie porzioni di contenitori ancora in posizione funzionale, contenuti per lo più nello strato di occupazione della Capanna 2 (US 173) e talvolta poggiati direttamente sul piano pavimentale della stessa (US 179). Sono state individuate due nuove piastre da focolare (US 197 e US 208) che, sommate alle tre già messe in luce nella medesima area nel corso delle indagini 2008 e 2009, portano a cinque il numero di questi apprestamenti nel contesto di poche decine di m2 all’interno della Capanna 2. Di particolare interesse si è rivelata anche l’indagine nei quadranti SE e SW rispettivamente dei settori B12 e B13, cioè immediatamente a ridosso (N) della piastra da focolare US 178, già individuata nel corso della campagna di scavo del 2009 nel settore B17 e provvista di un cordolo perimetrale a rilievo decorato con solcature oblique preceduto da una ampia e regolare scanalatura che corre lungo il margine del piano di cottura. L’indagine del 2011 ha confermato che la piastra è lacunosa sul lato N e non prosegue dunque nel settore B12, ma che proprio tutta l’area immediatamente a N della stessa piastra era interessata da un consistente accumulo di ghiande di quercia e di terreno cineroso. La conferma di questa evidenza lascia pensare ad un uso intensivo di questo frutto spontaneo nel contesto della dieta dell’epoca e, nello specifico, alla possibilità che questa piastra, e l’area attorno ad essa, fossero destinate allo svolgimento delle attività di processamento e trasformazione di questo alimento. Nello stesso settore B12 (quadrante SW) sono inoltre stati scoperti i resti scheletrici in connessione anatomica di un giovane individuo di cane; la posizione di giacitura estremamente raccolta ed il contesto spaziale e funzionale di rinvenimento parrebbero suggerire che possa non trattarsi della morte accidentale di un animale che era all’interno della struttura al momento del suo incendio, ma che si possa piuttosto pensare ad un individuo destinato ad un utilizzo alimentare o, al limite, cultuale. L’analisi tafonomica ed archeozoologica dei resti ossei fornirà probabilmente più chiare indicazioni al riguardo. L’intervento nei settori B6, B9, B23 e B24 nasce dall’esigenza di avviare un’indagine di carattere diacronico che consenta di definire in maniera più puntuale quelli che sono i termini cronologici ed archeologici dell’insediamento protostorico di Scogli di Apani valutando quindi una Fig. 2 – Scogli di Apani (BR), SAS B 2011: dettaglio del saggio di approfondimento (quadrati B6, B9, B23, B24) al termine della campagna di scavo. successione di livelli di occupazione. L’area prescelta è stata quella relativa all’angolo SE del SAS B (settori B6, B9, B23 e B24; dimensioni 4 x 3 m) laddove l’asportazione delle evidenze relative alla Capanna 2 sarebbe stata di minimo impatto (non essendo presenti strutture notevoli quali piastre da focolare o resti di zoccoli in muratura). L’asportazione del battuto pavimentale della Capanna 2 (US 104b) ha consentito di verificare che immediatamente al di sotto dello stesso è presente in quest’area un livello costituito da una fitta sistemazione di frammenti ceramici ad impasto (US 182 e US 195); questi sono nella grandissima maggioranza dei casi frammenti di pareti di tutte le dimensioni posti per lo più orizzontalmente e non sembrano potersi riferire a contenitori frammentati in posto e dunque forse ricomponibili, ma piuttosto a materiali in giacitura secondaria. In molti casi si tratta di frammenti ceramici fortemente alterati dall’azione del fuoco. Tale sistemazione sembra costituire in qualche modo la porzione sommitale di un deposito grigiastro che sembrerebbe poter riempire una “depressione” delimitata da un deposito argilloso lungo i margini del quale sono stati individuati alcuni elementi di carattere strutturale (una buca di palo, i resti in parziale crollo di un tratto di un possibile zoccolo in 56 NOTIZIARIO DI PREISTORIA E PROTOSTORIA - 2014, 1.III pietrame, oltre ad abbondanti resti di intonaco di capanna) oltre che le tracce evidenti di alcuni gruppi di materiali in giacitura primaria. Tra questi ultimi sono da segnalare un grosso nucleo in selce integro, alcuni manufatti in osso e selce, un frammento di macina, alcuni ciottoli levigati utilizzati probabilmente come brunitoi o piccoli percussori, una tazza carenata ad impasto integra e due scodelle miniaturistiche frammentarie. Prospettive di ricerca I dati esposti, seppur assolutamente preliminari e suscettibili di integrazioni e precisazioni, indicano chiaramente la ricchezza e le potenzialità informative del contesto della Capanna 2 del villaggio della media età del Bronzo degli Scogli di Apani. L’abbondanza ed il discreto stato di conservazione degli insiemi funzionali costituiti dalle piastre da focolare cui si associano i manufatti ceramici, quelli litici, quelli in osso e materia dura animale oltre ai resti di pasto, ai resti di animali in connessione anatomica ed agli accumuli di materiale botanico destinato alla produzione di alimenti (quali le ghiande) consentono di descrivere in maniera puntuale ed insolitamente dettagliata le attività svolte all’interno di questo spazio (probabilmente) domestico. L’avvio di un sondaggio stratigrafico al di sotto del battuto pavimentale della stessa Capanna 2 ha inoltre sin da subito fornito ricche testimonianze della presenza di una struttura per la quale al momento si dispone di dati limitati, ma comunque di grande interesse sia dal punto di vista architettonico che archeologico. Tra i materiali ceramici rinvenuti in questo approfondimento gli elementi diagnostici riconosciuti in corso di scavo sembrerebbero rinviare ad un orizzonte poco più antico di quello della Capanna 2 e quindi riconducibile ad elementi culturali più marcatamente protoappenninici. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI CINQUEPALMI A., GUGLIELMINO R., SCARANO T. 2010, L’insediamento dell’età del Bronzo degli Scogli di Apani (Brindisi), in: RADINA F., RECCHIA G. , a cura di, Ambra per Agamennone. Indigeni e Micenei tra Adriatico, Ionio ed Egeo, Catalogo della Mostra, Bari, pp. 221-223. MARAZZI M., SCARANO T. 2012, Torre Guaceto, in NENCI G., VALLET, G., Bibliografia topografica della colonizzazione greca nell’Italia meridionale e nelle isole tirreniche, XX, Pisa-Roma, pp. 40-66. SCARANO T., AURIEMMA R., MASTRONUZZI G., SANSÒ P. 2008, L’archeologia del paesaggio costiero e la ricostruzione delle trasformazioni ambientali: gli insediamenti di Torre Santa Sabina e Torre Guaceto (Carovigno, Br), in AA.VV., Monitoraggio costiero Mediterraneo: problematiche e tecniche di misura, Atti del II Simposio Internazionale, Firenze, pp. 391-402. T. SCARANO1 1 e-mail: teodoro.scarano@unisalento.it ; laboratorio.archeologia@riservaditorreguaceto.it 57