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Dialoghetto agostiniano

Un dialogo - o forse una disputa - fra l'Ombra di Agostino e una Donna Senza Nome, su i maggiori temi del pensiero agostiniano: spirito e lettera, spiritualità e istituzione, tempo, evoluzione e creazione, male e libero arbitrio

S.N.: Del nuovo? Dunque non era già tutto in mente Dei?

A.: In mente Dei è che l'uomo sia un inizio! Così -così soltanto Gli somiglia, portando al mondo cose sempre nuove. Non ti ricordi come scrissi, proprio nella Città di Dio? "Initium ut esset creatus est homo".

S.N.: Sì -non male, come commento alla fine del mondo antico. Come tradurre? Fu creato per essere un inizio ? Fu creato perché si desse il nuovo ? Fu creato perché si desse storia ? L'uomo sarebbe, tu dici, definito da questa sua facoltà del nuovo, una specie di imprenditore d'essere… A.: Oh, finalmente. E questo nessuno l'aveva visto prima, né Tucidide né Platone. S.N.: Di cose nuove ne abbiamo portate al mondo, nel bene e nel male. I cibi cotti, la danza, la guerra, il teorema di Pitagora, la Divina Commedia, il calcolo differenziale, la tortura, il diritto, la Rete… Ma il tempo, la nostra vita, la singolarità di ognuno, come dobbiamo pensarli in questa chiave "creativa"? Non sono più l'illusione platonica, mi pare?

A.: Altro che illusione! Il tempo, è la cosa più reale che ci sia, perché è il modo dell'esistenza finita, mortale, contingente. Questa esistenza è la nostra: sospesa fra l'Essere e il nulla, incompiuta finché siamo nel tempo. A.: Certo, questo è il destino dell'autenticità assoluta su questa terra! Avvinghiarsi a sé stessi è amare il nulla! S.N.: Eppure, Maestro, non si può essere autentici solo relativamente…c'è qualcosa che faccio fatica a capire qui… A.: Avevo già un dubbio, ma tu me lo confermi. Non ti sei liberata dall'errore dei manichei e degli gnostici, che da giovane irretiva anche me. Anch'io volevo separare una volta per tutte il bene dal male, e così ne avevo fatto due principi eterni…Ma noi non siamo angeli, siamo creature nel tempo. Solo loro "si decidono" una tantum, ed eternamente. La loro decisione fa per sempre di ogni angelo tutto ciò che è, Serafino o Lucifero. Gli angeli non hanno storia, non ne ha il cielo né l'inferno.

S.N. E non hanno quindi, come noi, il problema di decidersi, in ogni momento? Che invidia. E' una fatica, dover sempre fare qualcosa di noi stessi.

A.: Noi in compenso, soli fra le altre cose fatte prima di noi, abbiamo una storia, facciamo la storia.