E. URECH, Dizionario dei simboli cristiani, Roma, 1995, p. 231; J. HALL, Dizionario dei soggetti e dei simboli nell 'arte, Milano, 1974, p. 122 (10) L. RÉAU, Iconographie..., cit. nota 9, pp. 471-472 (11) "I soldati poi, quando ebbero...
moreE. URECH, Dizionario dei simboli cristiani, Roma, 1995, p. 231; J. HALL, Dizionario dei soggetti e dei simboli nell 'arte, Milano, 1974, p. 122 (10) L. RÉAU, Iconographie..., cit. nota 9, pp. 471-472 (11) "I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: "Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca". Così si adempiva la Scrittura: Si son divise tra loro le mie vesti e sulla mia tunica han gettato la sorte." (Gv, 19, 23-24) (La sacra Bibbia, Torino, 1993Torino, , p. 1155) Tutti e quattro gli Evangelisti ricordano questo episodio, ma mentre tre (Mt 27,35 -Mc 15,24 -Lc 23,34) ne riferiscono indirettamente, Giovanni ne parla in modo diffuso e dettagliato, precisando anche in quante parti divisero le sue vesti: in quattro, per assegnarne una a ciascuno. Tirano a sorte solo la tunica che non dividono come fanno con le altre. L'Evangelista ne spiega il motivo: quella tunica era senza cuciture, tessuta per intero dall'alto in basso, tutta d'un pezzo e non sarebbero riusciti ad avere ciascuno una porzione senza stracciarla. Appunto per evitare questo, preferirono sorteggiarla così che toccasse ad uno solo. La testimonianza profetica (G. HEINZ-MOHR, Lessico di iconografia..., cit. nota 9, p. 348) concorda perfettamente con la narrazione dell'Evangelista Giovanni, come questi del resto sottolinea, aggiungendo: