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Parole e immagini di seconda mano, poco usate.

@gregor-samsung / gregor-samsung.tumblr.com

" Lo so che per riuscire nella vita, per ispirare rispetto, è necessaria la serietà. Ma è difficile per me essere serio, e non apprezzo la serietà. Mi spiego meglio. La serietà mi piace, ma solo per mezz’ora, un’ora, due o tre ore al giorno. Spesso, naturalmente, anche quasi tutta una giornata di serietà. Per il resto, mi piace la battuta, lo scherzo, l’ironia sagace, la burla (humbugging). Ma non va bene. Rende il lavoro più difficile. Perché quasi sempre si ha a che fare con persone sciocche e ignoranti. E queste sono sempre serie. Musi lunghi e seri dalla forma animalesca; come possono scherzare, se non capiscono? Le loro facce serie riflettono la loro esistenza. Per la loro ignoranza e imbecillità, tutto diventa problematico e difficile, per questo sui loro volti è dipinta la serietà proprio come buoi e pecore (gli animali hanno fisionomie serissime). Le persone spiritose di solito sono disprezzate, o per lo meno non sono tenute in seria considerazione; non ispirano molta fiducia. Per questo anch’io faccio di tutto per mostrare in pubblico un aspetto serioso. Ho scoperto che agevola molto le mie mansioni. In cuor mio, però, mi sbellico dalle risate. " 26.10.1908

Konstantinos Kavafis, Poesie e prose, a cura di Renata Lavagnini e Cristiano Luciani, Bompiani (collana Classici della Letteratura Europea diretta da Nuccio Ordine), 2021¹, pp. 1953-54

“ La nonviolenza promuove azioni per la pace sia sotto la forma di manifestazioni, sia come rifiuto di cooperare alla preparazione e all'esecuzione della guerra (obbiezione di coscienza), e costituisce perciò la punta più avanzata del pacifismo, perché con la massima coerenza propugna il disarmo, la resistenza nonviolenta, le trattative, la sostituzione di una tensione etico-sociale come equivalente della guerra. La nonviolenza preme crescentemente sulle religioni tradizionali perché la loro prospettiva di principi e di orientamenti ponga al punto centrale l'apertura nonviolenta alla realtà di tutti, tanto che si può dire che questo costituisce il vero ecumenismo, non istituzionale, ma di anime aperte e associate. La nonviolenza investe in pieno il campo dell'educazione, della ricerca psicologica, della fondazione pedagogica, liberando la scuola, nei suoi contenuti culturali e nei metodi didattici e comunitari, dai residui di mentalità autoritarie, e instaurando il dialogo, la viva cooperazione, la comprensione internazionale e integrando l'educazione civica con le tecniche della nonviolenza.

" Rosa augurò agli ospiti la buona notte, salí di corsa nella sua camera e chiuse l'uscio a chiave per sentirsi piú sola. Quando tutta la casa fu immersa nel silenzio, Rosa si mise a scrivere al suo amore cosí: «Amore caro, quest'oggi ti scrivo di sera perché tutto il giorno siamo stati qua e là, un poco a fare visite e un poco a spasso per la campagna. Durante le visite mi pareva d'essere morta e sotto terra, nella campagna invece diventare una rondine o un angelo e volare tra la terra e il cielo, e ogni tanto mi pareva ci fossi anche tu a volare con me, ma non era vero, ma ero felice ugualmente; dimmi se questo è molto brutto. Io credo di no perché in quella felicità mi sentivo riempire di cose buone da portare a te quando ti rivedrò, che sarà tra undici giorni e quasi mezzo, cioè esattamente tra duecentosettantatré ore.

" L’Operazione Tombola fu una delle azioni militari più clamorose della Resistenza italiana. La scelta di una collaborazione diretta tra forze speciali britanniche e partigiani avvenne dopo che il Comando unico partigiano si era detto contrario alla prima ipotesi di un bombardamento aereo, perché troppo pericoloso per la popolazione. L’attacco venne preparato con cura, grazie a un lungo lavoro fatto dalle staffette per recuperare informazioni dettagliate, e fondamentale fu il supporto dei civili del luogo, che ospitarono gli inglesi paracadutati in montagna per l’operazione. Il 27 marzo 1945 un centinaio di uomini – gruppi scelti di partigiani italiani (Brigate Garibaldi e Squadra Gufo Nero), paracadutisti di diverse nazionalità del SAS britannico, un nutrito gruppo di partigiani sovietici guidati da Viktor Pirogov e alcuni soldati tedeschi anti-nazisti – scese dall’Appennino e attaccò, dopo una marcia di una trentina di chilometri, la quinta sezione del Comando generale tedesco in Italia, dislocata in quel periodo a Villa Rossi e nella vicina Villa Calvi.

“ Nella sua filosofia della storia Kant affronta quattro problemi: a) se la storia umana sia progressiva; b) in che cosa consista il progresso o quale sia il criterio in base al quale si possa giudicare se vi sia stato progresso; c) quale ne sia il mezzo; d) quale la meta. Rispetto alla prima domanda la risposta è molto netta. Dopo aver distinto la concezione progressiva della storia da quella regressiva o terroristica e da quella della stazionarietà o abderitismo, Kant afferma: «Il genere umano ha sempre progredito verso il meglio e continuerà ancora a progredire». Il progresso consiste, cosi risponde alla seconda domanda, nel pieno sviluppo della suprema facoltà naturale dell'uomo, che è la ragione, il cui progresso procede di pari passo con quello della libertà. Del quale sviluppo il mezzo principale, per rispondere alla terza domanda, è l'antagonismo, ovvero la «insocievole socievolezza» che spinge l'uomo sia ad associarsi sia a dissociarsi, e con ciò a rimettere continuamente in questione l'assetto sociale che egli si é dato e a cercare assetti sempre piú adatti alla soddisfazione delle proprie inclinazioni. La risposta alla quarta domanda é la conseguenza delle prime tre: il fine della storia sociale umana è la costituzione di una società giuridica che abbracci tutta l'umanità, e che in quanto tale garantisca, in conformità del concetto del diritto inteso come garanzia delle libertà esterne, insieme con la pace universale, la libertà di tutti gli individui viventi sulla terra: «Il massimo problema alla cui soluzione la natura costringe il genere umano» così recita la tesi quinta del saggio sull'idea di una storia universale «è di pervenire a una società civile che faccia valere universalmente il diritto». “

Immanuel Kant, Per la pace perpetua, a cura di Nicolao Merker, introduzione di Norberto Bobbio, Editori Riuniti (collana I Piccoli), Roma, 1992¹, pp. XXIII-XXIV.

 [ 1ª ed. originale: Zum ewigen Frieden. Ein philosophischer Entwurf, F. Nicolovius Verlag, 1795 ]

" Ognuno dev’essere ricordato. Ma ognuno è stato grande in rapporto alla grandezza contro cui combattè. Poiché colui che combattè contro il mondo, divenne grande vincendo il mondo, e colui che combattè contro se stesso divenne più grande vincendo se stesso, ma colui che combattè con Dio divenne più grande di tutti. Così si è combattuto sulla terra: c’era chi ha vinto tutti con la sua forza e c’era chi ha vinto Dio con la sua impotenza. "

Søren Kierkegaard, Timore e tremore, a cura di Cornelio Fabro, prefazione di Giovanni Reale, Bompiani (collana Il pensiero Occidentale), 2013.

[Edizione originale: Frygt og Bæven, 1843]

«poesia: vaso rotondo, liscio e bianco, chiuso» Antonio Porta

Svelto, ché sta chiudendosi! Se devi dire qualcosa, dilla subito, prima che sia troppo tardi. Perché una volta saldata, calcificata come la fontanella nel cranio dei bambini, è raro che la poesia possa riaprirsi. Se hai qualcosa da aggiungere, fallo finché sei in tempo. Poi, niente: se ne andrà per conto suo. E tu ne potrai scrivere qualcun’altra, se vuoi, ma senza piú toccare quella stessa.

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Valerio Magrelli, Exfanzia, Einaudi (collana Collezione di poesia), 2022.

" Non era spudorato il mio amato padre. E per tutta la mia infanzia, l'ho amato senza esserne ricambiata. È stato un amore solitario il mio. Vegliavo su di lui, sulle sue impronte mai ripercorse, sui suoi odori segreti. Essendo lui sempre in viaggio, sempre lontano, trasformavo le mie attese in architetture complicate e aeree, tra il miraggio cittadino e la voglia di un sogno a occhi aperti. Quando tornava da uno dei suoi viaggi, io annotavo con pignoleria gli odori che si era portato dietro: di vecchie mele (l'interno dei sacchi da montagna chissà perchè ha sempre quel fondo di mela, forte, acido, incancellabile), di biancheria usata, di capelli scaldati dal sole, di libri scartabellati, di pane secco, di scarpe vecchie, di fiori macerati, di tabacco di pipa, di balsamo della tigre contro i reumatismi. L'insieme non era cattivo, anzi era dolce e inconfondibile, era il suo odore che ancora oggi mi fa sobbalzare quando lo sento in qualche angolo di casa, in qualche vestito vecchio, in qualche sacco da montagna messo da parte. Era l'odore di un uomo solitario, insofferente di ogni legame, di ogni impegno, che viaggia in continuazione da un continente all'altro.

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