Edited Numismatic Books by Massimo Sozzi
Dopo brevi cenni storici sui motivi che portarono alla nascita della Repubblica di Massa di Marem... more Dopo brevi cenni storici sui motivi che portarono alla nascita della Repubblica di Massa di Maremma e sul suo breve ma intenso periodo di vita, temi affrontati nel primo capitolo del libro, nel secondo vengono ripercorsi in breve, attraverso testimonianze archeologiche e documentarie, lo sfruttamento minerario e le attività metallurgiche dalla Protostoria fino alla caduta della Repubblica medievale nel suo territorio, situato nella porzione delle Colline Metallifere appartenenti all’Alta Maremma toscana.
Durante il periodo di indipendenza del libero Comune, che durò dal 1225, anno dell’affrancazione della città dal potere vescovile, al 1335, quando fu sottomessa da Siena, Massa mise a punto un sistema di norme che regolavano lo sfruttamento minerario nel suo distretto, il Codice Minerario massetano, del quale nel terzo capitolo si riportano ampi stralci.
Nel 1317, raggiunto il massimo splendore, la città, grazie all’argento e al rame locali, per un breve periodo aprì di sua iniziativa una zecca, della quale nel quarto capitolo si danno notizie aggiornate sui nominali emessi e sull’ingente quantitativo di conî che, grazie alle ricerche dello scrivente, sono stati recentemente rinvenuti.
Nel quinto capitolo si riportano le analisi composizionali delle varianti del grosso da 20 denari e del denaro piccolo coniati da questa effimera zecca, effettuate con strumenti di ultimissima generazione, la cui interpretazione, confrontata con le informazioni numismatiche attualmente in nostro possesso, ha condotto a un’interessante ipotesi, di cui si rende conto nel sesto e ultimo capitolo, ipotesi che, se verificata, amplierebbe il periodo di attività dell’officina monetaria massetana di circa due anni, dal 1315-1316 circa al 1319.
"Aspetti di storia della Toscana attraverso monete e medaglie" a cura di M. Sozzi, 2021
Questo terzo volume della nuova collana dell'Accademia Italiana di Studi Numismatici raccoglie gl... more Questo terzo volume della nuova collana dell'Accademia Italiana di Studi Numismatici raccoglie gli atti della Giornata di Studi omonima che si sarebbe dovuta tenere a Lucca il 9 maggio 2020 ma che è stata rimandata a causa della pandemia da Covid-19. Il Consiglio direttivo dell'Accademia ha deciso di stampare ugualmente gli atti in attesa di presentarli quando possibile.
Il volume contiene contributi di Monica Baldassarri, Lorenzo Bellesia, Mattia Francesco Antonio Cantatore, Vincenzo Castelli, Michele Chimienti, Cristina Cicali, Massimo De Benetti, Roberto Ganganelli, Luciano Giannoni, Alessio Montagano, Domenico Luciano Moretti, Fabio Pettazzoni, Massimo Sozzi e Renato Villoresi.
I temi affrontati riguardano le zecche di Firenze, Lucca, Massa di Lunigiana, Massa di Maremma, Montalcino, Piombino, Pisa, Siena e Volterra.
Per indicazioni più precise sui singoli contributi si riporta in PDF l'indice del volume, la presentazione di Chimienti, presidente dell'Accademia, e l'introduzione di Sozzi, curatore del libro.
Papers I (Medieval Numismatics) by Massimo Sozzi
L’11 aprile 1317 alcuni componenti della famiglia Benzi, mercanti dell’Arte della lana di Siena, ... more L’11 aprile 1317 alcuni componenti della famiglia Benzi, mercanti dell’Arte della lana di Siena, firmarono un contratto con il Comune di Massa di Maremma per aprire un’officina monetaria in città dal 1° maggio di quello stesso anno fino all’anno successivo. La zecca fu aperta per autorità del Comune con il proposito di coniare tre tipi di monete utilizzando l’argento e il rame locali: il grosso d’argento da 20 denari, il grossetto d’argento da 6 denari e il denaro piccolo in mistura. Attualmente si conoscono due varianti del grosso, tre varianti del piccolo e nessun esemplare del grossetto, che risulta assente anche nella circolazione monetaria dell’epoca. L’officina monetaria massetana fu attiva in modo certo dal maggio 1317 fino al 1318 e le sue monete circolarono fino a tutto il 1319.
Abbiamo preso visione di un grosso massano completamente contraffatto: è molto tosato, abraso e c... more Abbiamo preso visione di un grosso massano completamente contraffatto: è molto tosato, abraso e consunto tanto che l’immagine di san Cerbone sul rovescio è quasi illeggibile e nel campo del dritto si distinguono con difficoltà i bracci della croce patente mentre la piccola m gotica nel 4° angolo è abbastanza ben visibile. Ci siamo chiesti il perché di tanto accanimento verso questa moneta e, dopo un attento confronto con altri grossi del periodo abbiamo maturato una possibile ipotesi.
Rassegna di Archeologia, 2021
Un échantillon de 19 spécimens de “gros” de 20 deniers de Massa de Maremme, monnaie très rare, a ... more Un échantillon de 19 spécimens de “gros” de 20 deniers de Massa de Maremme, monnaie très rare, a été examiné, ce qui a permis de détecter 12 coins du droit et 14 du revers. Les donne issues de l’examen des coins ont été traitées statistiquement afin d’obtenir l’indice caractéroscopique, le coverage et, à travers les méthodes élaborées par G.F. Carter et W. Esty, la quantité probable des coins utilisés à l’origine. Les valeurs de l’indice caractéroscopique et du coverage indiquent que l’échantillon examine n’est pas pleinement représentatif. Enoutre, il est evident, tant par la valeur du coverage que par la gamme extrêmement large du nombre probable des coins estimés, que la frappe fut numériquement importante, confirmant l’anomalie entre le petit nombre de pieces aujourd’hui connues et la considerable production originale.
On a ensuite fait la comparaison entre huit coins de marteau du gros, connues avec le droit et le revers des pièces. Aucune correspondence n’a été trouvée avec le seul coin d’enclume connu, au contraire, malgré les difficultés de lecture causées par la forte corrosion et usure, on a pu observer une parfaite similitude entre l’un des coines de marteau et la monnaie conservée au Musée S. Matteo de Pise.
Through archaeological and documentary evidence the Author
traces the mining and metallurgical ac... more Through archaeological and documentary evidence the Author
traces the mining and metallurgical activities in the territory of
Massa Marittima (Upper Tuscan Maremma) from Protohistory to
the fall of the medieval Republic of Massa di Maremma. During the
period of its independence, which lasted from 1225, the year of the
liberation of the city from the power of the bishop, to 1335, when it
was subdued by Siena, Massa developed a system of rules that
regulated the mining exploitation on its territory, the Codice
Minerario, of which the Author reports extensive excerpts. In 1317, at
the top of its power, the city, thanks to the silver and copper from
local mines, opened its own a mint, flourished for a short period.
Update and detailed news of the coins minted and of the large
quantity of dies found through his research are reported by the
Author in this study.
The paper presents the most up-to-date knowledge about the genesis and history of the Massa Marit... more The paper presents the most up-to-date knowledge about the genesis and history of the Massa Marittima mint. This starts from the document signed in 1317 between the Municipality of Massa di Maremma and the representatives of the Benzi family of Siena in order to start coin minting locally at a key moment in the history of Tuscia and central Italy in the aftermath of the death of the Empereror Henry VII. The corpus of the Massa coins known to date is illustrated base on strenght of the contents of the document itself and the numismatic evidence collected through lengthy research. Finally, the paper describes the coin dies from the Massa mint recorded through the author's own research work, which, together with the coins, also sets out the analytical data in the book's catalogue section.
Quest'anno ricorre il settimo centenario dell'apertura della zecca massana. Massa Marittima si ap... more Quest'anno ricorre il settimo centenario dell'apertura della zecca massana. Massa Marittima si appresta a celebrare l'evento con diverse iniziative in cui sono coinvolte le istituzioni e le tante associazioni massetane. Ma come nacque la zecca e quali sono attualmente i reperti numismatici conservati nel Museo Archeologico della cittadina maremmana? Questo articolo si pone l'obiettivo di dare risposta a queste domande.
This article proposes for the first time the identification of a coin, the silver Mezzo giulio, c... more This article proposes for the first time the identification of a coin, the silver Mezzo giulio, coined in 1556 by the minter Agnolo Fraschini in the Republic of Siena mint, exiled in Montalcino. So far its existence had been known from documentary evidences, but no Siena mint scholar had pinpointed its type.
The Authors give notice to have identified, in a private collection, the Bargellino, one of the m... more The Authors give notice to have identified, in a private collection, the Bargellino, one of the most enigmatic coins issued by the mint of Florence in the first semester of 1316, during the tyranny of the bargello Lando da Gubbio. Based on the Cronica by Giovanni Villani and on the "Fiorinaio", or "Book of the Mint of Florence", preserved at the State Archives of the Tuscan town, until now many scholars had suggested its existence but the coin was never identified. It is the first grosso da 6 issued by the mint of Florence.
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Edited Numismatic Books by Massimo Sozzi
Durante il periodo di indipendenza del libero Comune, che durò dal 1225, anno dell’affrancazione della città dal potere vescovile, al 1335, quando fu sottomessa da Siena, Massa mise a punto un sistema di norme che regolavano lo sfruttamento minerario nel suo distretto, il Codice Minerario massetano, del quale nel terzo capitolo si riportano ampi stralci.
Nel 1317, raggiunto il massimo splendore, la città, grazie all’argento e al rame locali, per un breve periodo aprì di sua iniziativa una zecca, della quale nel quarto capitolo si danno notizie aggiornate sui nominali emessi e sull’ingente quantitativo di conî che, grazie alle ricerche dello scrivente, sono stati recentemente rinvenuti.
Nel quinto capitolo si riportano le analisi composizionali delle varianti del grosso da 20 denari e del denaro piccolo coniati da questa effimera zecca, effettuate con strumenti di ultimissima generazione, la cui interpretazione, confrontata con le informazioni numismatiche attualmente in nostro possesso, ha condotto a un’interessante ipotesi, di cui si rende conto nel sesto e ultimo capitolo, ipotesi che, se verificata, amplierebbe il periodo di attività dell’officina monetaria massetana di circa due anni, dal 1315-1316 circa al 1319.
Il volume contiene contributi di Monica Baldassarri, Lorenzo Bellesia, Mattia Francesco Antonio Cantatore, Vincenzo Castelli, Michele Chimienti, Cristina Cicali, Massimo De Benetti, Roberto Ganganelli, Luciano Giannoni, Alessio Montagano, Domenico Luciano Moretti, Fabio Pettazzoni, Massimo Sozzi e Renato Villoresi.
I temi affrontati riguardano le zecche di Firenze, Lucca, Massa di Lunigiana, Massa di Maremma, Montalcino, Piombino, Pisa, Siena e Volterra.
Per indicazioni più precise sui singoli contributi si riporta in PDF l'indice del volume, la presentazione di Chimienti, presidente dell'Accademia, e l'introduzione di Sozzi, curatore del libro.
Papers I (Medieval Numismatics) by Massimo Sozzi
On a ensuite fait la comparaison entre huit coins de marteau du gros, connues avec le droit et le revers des pièces. Aucune correspondence n’a été trouvée avec le seul coin d’enclume connu, au contraire, malgré les difficultés de lecture causées par la forte corrosion et usure, on a pu observer une parfaite similitude entre l’un des coines de marteau et la monnaie conservée au Musée S. Matteo de Pise.
traces the mining and metallurgical activities in the territory of
Massa Marittima (Upper Tuscan Maremma) from Protohistory to
the fall of the medieval Republic of Massa di Maremma. During the
period of its independence, which lasted from 1225, the year of the
liberation of the city from the power of the bishop, to 1335, when it
was subdued by Siena, Massa developed a system of rules that
regulated the mining exploitation on its territory, the Codice
Minerario, of which the Author reports extensive excerpts. In 1317, at
the top of its power, the city, thanks to the silver and copper from
local mines, opened its own a mint, flourished for a short period.
Update and detailed news of the coins minted and of the large
quantity of dies found through his research are reported by the
Author in this study.
Durante il periodo di indipendenza del libero Comune, che durò dal 1225, anno dell’affrancazione della città dal potere vescovile, al 1335, quando fu sottomessa da Siena, Massa mise a punto un sistema di norme che regolavano lo sfruttamento minerario nel suo distretto, il Codice Minerario massetano, del quale nel terzo capitolo si riportano ampi stralci.
Nel 1317, raggiunto il massimo splendore, la città, grazie all’argento e al rame locali, per un breve periodo aprì di sua iniziativa una zecca, della quale nel quarto capitolo si danno notizie aggiornate sui nominali emessi e sull’ingente quantitativo di conî che, grazie alle ricerche dello scrivente, sono stati recentemente rinvenuti.
Nel quinto capitolo si riportano le analisi composizionali delle varianti del grosso da 20 denari e del denaro piccolo coniati da questa effimera zecca, effettuate con strumenti di ultimissima generazione, la cui interpretazione, confrontata con le informazioni numismatiche attualmente in nostro possesso, ha condotto a un’interessante ipotesi, di cui si rende conto nel sesto e ultimo capitolo, ipotesi che, se verificata, amplierebbe il periodo di attività dell’officina monetaria massetana di circa due anni, dal 1315-1316 circa al 1319.
Il volume contiene contributi di Monica Baldassarri, Lorenzo Bellesia, Mattia Francesco Antonio Cantatore, Vincenzo Castelli, Michele Chimienti, Cristina Cicali, Massimo De Benetti, Roberto Ganganelli, Luciano Giannoni, Alessio Montagano, Domenico Luciano Moretti, Fabio Pettazzoni, Massimo Sozzi e Renato Villoresi.
I temi affrontati riguardano le zecche di Firenze, Lucca, Massa di Lunigiana, Massa di Maremma, Montalcino, Piombino, Pisa, Siena e Volterra.
Per indicazioni più precise sui singoli contributi si riporta in PDF l'indice del volume, la presentazione di Chimienti, presidente dell'Accademia, e l'introduzione di Sozzi, curatore del libro.
On a ensuite fait la comparaison entre huit coins de marteau du gros, connues avec le droit et le revers des pièces. Aucune correspondence n’a été trouvée avec le seul coin d’enclume connu, au contraire, malgré les difficultés de lecture causées par la forte corrosion et usure, on a pu observer une parfaite similitude entre l’un des coines de marteau et la monnaie conservée au Musée S. Matteo de Pise.
traces the mining and metallurgical activities in the territory of
Massa Marittima (Upper Tuscan Maremma) from Protohistory to
the fall of the medieval Republic of Massa di Maremma. During the
period of its independence, which lasted from 1225, the year of the
liberation of the city from the power of the bishop, to 1335, when it
was subdued by Siena, Massa developed a system of rules that
regulated the mining exploitation on its territory, the Codice
Minerario, of which the Author reports extensive excerpts. In 1317, at
the top of its power, the city, thanks to the silver and copper from
local mines, opened its own a mint, flourished for a short period.
Update and detailed news of the coins minted and of the large
quantity of dies found through his research are reported by the
Author in this study.
ENG: In this work we will try to provide a first overview of the circulation of Lucca coinage north of the Tuscan-Emilian Apennines based on the analysis of written and material sources. During the 11th century, the various imperial mints began minting coins with very different intrinsic content, giving rise to the so-called "monetary areas". Analyzing published documents, and known archaeological excavations, we will try to take stock of the penetration of the “lucchese” in Emilia-Romagna and of the birth of the large monetary area of lucchese in this geographical area. This study, although to be considered preliminary, with respect to more in-depth research that the two authors are conducting on the topic, it is hoped it will be the basis for a new reflection on this issue, which in recent years is finding more and more interest among scholars.
The rich copper ores of Serrabottini mining area till now was well known for the intense Middle Age exploitation (on the top of the hill Medieval pits are still recognisable) and 3 kilometres South from it the Etruscan mining settling by the Accesa Lake was discovered.
The copper ingot find is particularly important because it sets back the mining and smelting activities in the Massa Marittima Area.