music theory by Francesco Bellomi
Music theory plays whith arithmetic operations
Bookmarks Related papers MentionsView impact
PREAMBOLO Allʼanalisi musicale si chiede, di solito, di fare una descrizione raffinata (e possibi... more PREAMBOLO Allʼanalisi musicale si chiede, di solito, di fare una descrizione raffinata (e possibilmente convincente) di come è fatto un pezzo. Soprattutto a questo scopo sono state elaborate nel tempo strategie e " metodi " analitici più o meno precisi, più o meno " scientifici " , più o meno fantasiosi. 1 In questa analisi non userò in modo sistematico nessuna di queste metodologie analitiche ma talvolta prenderà a prestito certi termini, certi concetti, saccheggiando un poʼ da tutte quello che mi serve. Il motivo è semplice: tutte queste metodologie, in particolare quelle che usano le più raffinate tecniche descrittive e gli apparati concettuali più complessi e articolati (analisi schenkeriana, insiemistica, semiologica proporzionale, ecc.) eludono la domanda fondamentale che già poneva Arnold Schoenberg: «Che cosa é questo pezzo?» e non «come é fatto questo pezzo?» che in realtà è una domanda (solo apparentemente) molto più semplice. Quindi non mi interessa tradurre il brano Hostia di Nicola Verlato in grafici, strutture geometriche, livelli, ecc. che non sono altro che una trascrizione, più o meno precisa, realizzata il più delle volte a parole, di un brano. Questo tipo di analisi sono, il più delle volte, di una noia mortale sia per chi le fa che per chi le legge e, se sono svolte con una metodologia molto accurata, scaricano sul lettore una montagna di dati faticosissimi da seguire e soprattutto inutili per qualsiasi altro scopo che non sia prendere sonno alla sera. Inoltre, descrivere un brano, qualunque mezzo si usi (parole, numeri, grafici, studio dei manoscritti, ecc.) non riesce a render conto in modo certo né delle operazioni mentali fatte dal compositore durante lʼelaborazione, né di cosa viene realmente decodificato nel cervello di un ascoltatore mentre ascolta il brano. In questa analisi farò invece abbondante uso di una figura retorica snobbata (a parole) dalla quasi totalità delle analisi " scientifiche " (o pseudo tali): la metafora. 2 Lʼobiettivo di questa analisi non è quello di fare una descrizione accurata di «come é fatto» un pezzo. Purtroppo non è nemmeno quello, forse inarrivabile, di dire, come chiedeva Schoenberg, che cosa il brano «é». Molto più modestamente, lʼobiettivo è quello di raccontare una storia. Niente paura: non si tratta di ritrovare nella musica lʼinverno, lʼestate, il lupo, Pierino, i pianeti, la danza dei pulcini nei loro gusci, ecc. Le storie di questo tipo possono anche essere divertenti ma non sono quelle che interessano in questa sede. Una storia del mondo della fisica che mi piace è questa: se metti una pentola dʼacqua sul fuoco dopo un poʼ bollirà. Poi arriva uno più preciso, o che dispone di migliori strumenti di misurazione, e la racconta così: lʼacqua bolle a 100°. Quello ancora più preciso dice: lʼacqua bolle a 100° a livello del mare. Il massimo di precisione oggi è: lʼacqua pura (distillata) bolle a 100° quando la pressione dellʼaria è pari a circa 1 atmosfera.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Musica Domani n.120
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Uploads
music theory by Francesco Bellomi
La Casa Museo ospiterà dal 9 al 24 ottobre “Le Rocce” fotografie di Pino Dal Gal.
I giorni di apertura sono venerdì, sabato e domenica o su appuntamento al 338 4738494.
L’inaugurazione sarà sabato 9 ottobre dalle 16 alle 19, per le norme anti - covid è richiesta la prenotazione al 338 4738494
«È un dato di fatto: i pazzerelli tranquilli anticipano il futuro»
Gabriel García Márquez, Memoria delle mie puttane tristi, 2006, trad. di Angelo Morino, Mondadori, pag. 87
Nel file è contenuta una breve, asistematica e incompleta analisi della melodia di Carinhoso di Pixinguinha. Una melodia che alcuni ritengono melensa e di una cantabilità insopportabile e decadente.
Invece questa melodia è un capolavoro di ingegneria musicale e narrativa. le sue strutture musicali sono di una raffinatezza, efficacia ed eleganza senza pari. Chi non riesce a coglierle perde il 90% della seducente bellezza di questo brano.
Dato che questa analisi è molto tecnica la sua lettura è sconsigliata ai non musicisti o a chi non ha idonee conoscenze di teoria musicale.
Inoltre, essendo una analisi non allineata con le scuole analitiche più alla moda e tendenzialmente anarchica e a-sistematica, è inpubblicabile su qualsiasi seria, ovvero noiosissima, rivista di analisi musicale.
per finire un'altra citazione:
«si sa che la gente dà buoni consigli
se non può più dare cattivo esempio»
Fabrizio De Andrè, Bocca di rosa.
Il consiglio, ormai, l'ho già dato ma per chi non segue i "buoni consigli" c'è, per aprire questo file - dopo averlo scaricato in versione PDF, una password.
Facilissima per i musicisti: bisogna scrivere di seguito (senza virgole spazi o altro) in notazione alfabetica anglosassone i nomi delle note che compongono la serie fondamentale usata da Arnold Schoenberg nella sua Suite op. 29.
Le note alterate sono indicate con l'alterazione ascendente dopo il nome della nota.
ATTENZIONE: la vera serie originale, non quella riportata su tutte le tabelle che si trovano in internet e che parte, per demenziali bisogni classificatori, da DO.
La vera serie originale usata da Schoenberg non partiva da DO.
Con questo giochetto spero di avere solo lettori musicali e adulti (nel senso etimologico del termine) senza dover più rispondere a chi, invece della luna, guarda il dito.
On this link: https://sites.google.com/site/elspin3/angelo-de-bortoli-lo-zio-barbetta
a short story about Angelo De Bortoli and Federico Bellomi
newspaper articles about Federico Bellomi (1928-2010) in a google document with link to every single article
Music: Sergio Liberovici
Dedicates to: Carla Canedi 24 aprile 1989
Copy of a manuscript by Sergio Liberovici