Atti Istruttori Consiglio Comunale Di Seveso Del 28.4.2015
Atti Istruttori Consiglio Comunale Di Seveso Del 28.4.2015
Atti Istruttori Consiglio Comunale Di Seveso Del 28.4.2015
2.
3.
SCELTA
DEL
MODELLO
ORGANIZZATIVO
2.
3.
Le pratiche allordine del giorno saranno consultabili presso lUfficio Segreteria, in orari dufficio,
nei termini di Regolamento:
a partire dal giorno 23/04/2015 quelle in discussione il 28.04.2015;
a partire dal giorno 24/04/2015 quelle in discussione il 30.04.2015.
Distinti saluti.
Oggetto:
IL CONSIGLIO COMUNALE
Premesso che:
con propria deliberazione n24 del 21/11/2014 recante ACQUISIZIONE AL PATRIMONIO
COMUNALE DEGLI IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA DI PROPRIETA' ENEL SOLE
SRL, ESISTENTI SUL TERRITORIO COMUNALE DI SEVESO ED INDIRIZZO PER LA
RIQUALIFICAZIONE DEGLI STESSI manifestava il proprio indirizzo favorevole per ladesione
al progetto illuminotecnico proposto da Enel Sole relativo lefficientamento energetico degli
impianti di pubblica illuminazione presenti sul territorio comunale, agli atti con prot. 16899 del
05/08/2014, in aderenza alle linee programmatiche dellamministrazione in carica;
tale deliberazione, quale atto di indirizzo, stata segnalata e dunque oggetto di attenzione da parte
dellAutorit Garante della Concorrenza e del Mercato che, in data 25/02/2015, ha espresso un
proprio parere in merito (agli atti dellEnte con prot.4923 del 06/03/2015) con cui sostanzialmente
chiede a questo organo consiliare di adottare iniziative atte a rimuovere le presunte violazioni
riscontrate, meglio specificando i seguenti aspetti:
a.
propriet degli impianti;
b.
utilizzo delle tecnologie a Led Archilede e spromiscuamento degli impianti di pubblica
illuminazione;
c.
ricorso allaffidamento ad Enel Sole, attraverso lutilizzo dellart. 57 comma 2 lettera b) del
D.lgs 163/2006 e smi;
dato atto che :
1.
2.
3.
a seguito dellatto di indirizzo espresso da questo Consiglio Comunale, sono state svolte analisi
tecnico/economiche in approfondimento a quanto sommariamente riportato nella succitata
deliberazione del Consiglio Comunale n24 del 21/11/2014;
tali analisi, raffronti e verifiche, sono tutte allegate e costituiscono presupposto tecnicogiuridico della determinazione del Funzionario del Settore LL.PP. e Patrimonio n16 del
02/02/2015;
tali analisi sono state ulteriormente sviluppate anche in relazione alla Convenzione Consip
Luce 3 divenuta efficace il 16/03/2015, ovvero successivamente alladozione dei
provvedimenti consiliari e dirigenziali di attuazione;
b.
distribuzione; solo tale attivit (installazione del contatore dedicato) di fatto competenza
del distributore di energia elettrica. Ci specificato nel progetto preposto e recepito con
deliberazione consiliare n24 del 21/11/2014 (cfr punto 4.2, pagina 6).
c.
il ricorso allart. 57, co. 2 lett. B) pertanto supportato in primis dal fatto che la propriet
degli impianti di pubblica illuminazione presenti sul territorio Comunale di Seveso risulta
essere di Enel Sole e dunque nella disponibilit di un diritto esclusivo sugli stessi, e che
lacquisizione al patrimonio di tali impianti potr avvenire solo compatibilmente con le
disponibilit di Bilancio e nel rispetto del patto di stabilit interno imposto dal legislatore.
Inoltre vengono impiegate tecnologie avanzate e coperte da diritti di privativa industriale i
cui brevetti sono stati dapprima comunicati unitamente alla proposta progettuale allegata
alla Deliberazione consiliare n24 del 21/11/2014 e poi trasmessi in data 26/03/2015 con
prot. 6770;
3) Di dare atto che quanto sopra precisato illustrato nella lettera in risposta al parere
dellAutorit Garante per la concorrenza ed il Mercato prot. 4923 del 06/03/2015, che dovr
essere inviata in nome e per conto dellorgano consiliare entro il termine fissato dallAutorit
stessa;
4) Di confermare lindirizzo espresso con precedente deliberazione n24 del 21/11/2014, ossia di
procedere allacquisizione bonaria degli impianti di pubblica illuminazione di cui allart. 25
della Legge n27/2012, in luogo del riscatto di cui al D.P.R. 902/86, al fine di eliminare costi
aggiuntivi per eventuali contenziosi, precisando e disponendo che la stessa dovr avvenire nei
tempi e nei modi ritenuti congrui, compatibili con le risorse di Bilancio e nel rispetto del patto
di stabilit interna. A tale scopo viene qui approvata la nuova bozza di atto di cessione, allegata
quale parte integrante e sostanziale, dando mandato alla Giunta Comunale ed agli uffici
comunali di procedere secondo quanto sopra precisato;
5) Di dare mandato allUfficio Segreteria di procedere allinoltro della presente deliberazione e
dei suoi allegati allAutorit Garante per la Concorrenza ed il Mercato, secondo le modalit e
nei tempi specificati dalla stessa nel parere del 25/02/2015 (prot. comunale 4923 del
06/03/2015).
Allegati:
1)
2)
3)
pareri
COMUNE DI SEVESO
(Codice Fiscale 01650780156 Partita Iva 00720300961)
REPUBBLICA ITALIANA
********************
ATTO DI VENDITA
DEGLI IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA DI
A far data dal 01/08/1999, a seguito del conferimento del ramo di azienda inerente il
settore della pubblica illuminazione, Enel Sole subentrata ad ENEL spa nella propriet
di n. 2585 centri luminosi presenti sul territorio comunale, oltre ad essere subentrata nel
contratto di gestione dei medesimi impianti stipulato in data 03/09/1976 tra ENEL spa e
il Comune;
2.
Enel Sole dalla data del suddetto subentro ha effettuato, senza soluzione di continuit, la
gestione e manutenzione degli impianti di pubblica illuminazione di sua propriet,
percependo il relativo canone mensile dal Comune in virt della predetta Convenzione;
3.
4.
5.
i n 2585 centri luminosi di propriet Enel Sole sono meglio identificati agli Allegati 1 e
2 rispettivamente Elenco tabellare tipologie dei centri luminosi per Via e planimetrie
identificative;
6.
il Comune, nel corso degli ultimi incontri avuti con rappresentanti di Enel Sole, ha
manifestato la volont di acquisire la propriet degli impianti di Enel Sole di cui ai punti
1 e 2 delle premesse;
7.
8.
9.
Latto di cessione degli impianti di cui alla proposta prot. 22421 del 23/10/2014, nel
corso del procedimento ha subito delle modifihe, accettate da Enel Sole ed approvate
con la sopra citata Deliberazione Consiliare;
Tutto quanto premesso e, ritenuto parte integrante del presente atto, si conviene e si stipula
quanto segue:
Art. 1) Oggetto
1.1)
Enel Sole vende al Comune, che accetta, gli impianti di illuminazione di cui in
premessa, per un totale di 1.048 centri luminosi (lampade, armature che le contengono ed
infrastruttura linea- qualora separata dalla linea del Distributore), quale quota residua degli
impianti non efficientati con proposta progettuale approvata con deliberazione del Consiglio
Comunale n24 del 21/11/2014;
1.2)
costituente lallegato 1, nonch nelle planimetrie costituenti lallegato 2 del presente atto. In
seno alla planimetria i centri luminosi oggetto di cessione risultano colorati in rosso.
Gli impianti oggetto del presente contratto sono da intendersi comprensivi di tutti i seguenti
accessori e apparecchiature strumentali al funzionamento dei centri luminosi di cui agli
allegati 1 e 2, di seguito elencati:
- quadri di comando e protezione degli impianti;
- bracci e sostegni ad esclusione di quelli indicati propriet del distributore;
- linee elettriche di alimentazione ad esclusione di quelle indicate propriet del distributore.
Art. 2) Prezzo
2.1) La presente cessione viene fatta ed accettata al prezzo di complessivi
pi I.V.A. con laliquota del 10% ai sensi dellart. 127-quinquies della Tabella A, Parte III,
allegata al D.P.R. 26 ottobre 1972 n. 633 pari ad
(
), per un totale di
- tutte le linee o manufatti della rete di distribuzione dellenergia non espressamente elencato
nellallegato 1, tenuto conto dei confini descritti allallegato 3.
Tali elementi saranno di fatto acquisiti al patrimonio comunale a seguito dellintervento di
riqualificazione dei vetusti centri luminosi che prevede altres leliminazione della quasi
totalit delle promiscuit di cui al precedente punto 4) delle premesse, il cui progetto stato
redatto da Enel Sole, versato agli atti comuanli in data 05/08/2014 con prot. 16899 e
contestualmente approvato dal Consiglio Comunale con propria deliberazione n24 del
21/11/2014;
Art. 5) Garanzia
La Parte Venditrice, come sopra rappresentata, garantisce che quanto in contratto di sua
piena ed esclusiva propriet e libero da pesi, vincoli, privilegi anche fiscali, oneri reali e di
altra natura, diritti di prelazione di terzi, pegni, ipoteche e trascrizioni pregiudizievoli.
AL
PATRIMONIO
COMUNALE
DEGLI
IMPIANTI
DI
COMUNALE
DI
SEVESO
ED
INDIRIZZO
PER
LA
Art. 9) Allegati
Vengono allegati al presente atto i seguenti documenti:
1) Elenco degli impianti di illuminazione;
2) Planimetria indicante lubicazione degli impianti;
3) Schemi identificativi confini impianti promiscui;
4) Procura Speciale;
5) Verbale di Consegna Impianti.
Del presente atto io Segretario Generale ho dato lettura alle Parti che, approvandolo e
confermandolo, con me lo sottoscrivono, omessa la lettura degli allegati per espressa volont
delle Parti stesse.
Questo atto consta di XX pagine.
LA PARTE ACQUIRENTE
_____________________________
IL SEGRETARIO COMUNALE
__________________________________
CITT DI SEVESO
Provincia di Monza e della Brianza
Prot.
Data
Oggetto: risposta in merito al parere formulato in data 25/02/2015 dallAGCM, ex art. 21 bis
della legge 287/90 al Comune di Seveso.
In relazione al Vs parere del 25/02/2015 relativo alla deliberazione del Consiglio Comunale n24
del 21/11/2014 avente ad oggetto ACQUISIZIONE AL PATRIMONIO COMUNALE DEGLI
IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA DI PROPRIETA' ENEL SOLE SRL, ESISTENTI SUL
TERRITORIO COMUNALE DI SEVESO ED INDIRIZZO PER LA RIQUALIFICAZIONE DEGLI
STESSI si vogliono comunicare a questa spett.le Autorit i seguenti riscontri.
Laffidamento da parte del Comune di Seveso dei lavori di adeguamento illuminotecnico ed
efficientamento energetico alla societ Enel Sole appare, oltre che legittimo ai sensi della disciplina
in materia di appalti, ispirato a quei criteri di economicit, efficacia ed efficienza che rientrano nel
pi generale principio di buon andamento della p.a.
Ci, in particolare, per una serie di concorrenti ragioni:
Lacquisizione al patrimonio degli impianti di pubblica illuminazione di propriet di Enel Sole
potr avvenire coerentemente con il rispetto del patto di stabilit interno imposto dal legislatore;
alla luce di ci lacquisizione non avviene anteriormente allaffidamento dei lavori di
riqualificazione, ma differita ad un momento successivo al completamento dei lavori stessi ed
interesser le sole porzioni di impianto non oggetto di interventi di riqualifica. Infatti, il valore
citato in Deliberazione di Consiglio relativa lacquisizione, sar oggetto di revisione alla luce dello
stato di consistenza degli impianti post-riqualificazione; qui fondamentale evidenziare che, come
chiaramente precisato nelle offerte formulate da Enel Sole, le porzioni di impianto oggetto di
riqualificazione vengono ricostruite in propriet comunale senza esborso di ulteriori oneri.
CITTA DI SEVESO
20822 Seveso V.le Vittorio Veneto, 3/5 Tel 0362 517.1 Fax 0362 509.033 www.comune.seveso.mb.it
Codice Fiscale 01650780156 Partita Iva 00720300961
CITT DI SEVESO
Provincia di Monza e della Brianza
In ragione di ci, tenuto conto delle esigenze di bilancio del Comune, nella Determina Dirigenziale
del 2 febbraio 2015 di esecuzione rispetto alla Delibera del 21 novembre 2014, non stato fatto pi
alcun esplicito riferimento allacquisto degli impianti di Enel Sole mediante contratto cessione.
Quanto sopra, inoltre, rafforza i presupposti che giustificano il ricorso allart. 57, co. 2 lett. B)
risultando Enel Sole - come peraltro evidenziato dal Comune sia nella delibera di indirizzo che nella
determinazione esecutiva - il soggetto proprietario degli impianti al momento dellaffidamento dei
lavori e dunque nella disponibilit di un diritto esclusivo sugli stessi.
Inoltre, la delibera consiliare attenzionata dallAGCM, sebbene si esprima con valori e
considerazioni, un atto di mero indirizzo, destinato a divenire esecutivo solo a seguito della
successiva adozione della relativa determina dirigenziale, in aderenza alle disposizioni della
deliberazione medesima.
Prima che si fosse data esecuzione allindirizzo consiliare, con la determina dirigenziale il Comune
ha effettuato, nellambito del sua attivit di approfondimento istruttorio, tutte le valutazioni
necessarie a giustificare il ricorso allart. 57, co. 2 lett. B). In particolare, alla determinazione del 2
febbraio 2015, allegato un documento che, in relazione alle specifiche caratteristiche richieste dal
Comune, svolge unanalisi comparativa dei diversi prodotti disponibili sul mercato e da cui emerge
chiaramente che Archilede risulta essere la tecnologia migliore in termini di consumi, efficienza
luminosa, durata e vita utile. Il ricorso alluso di tali tecnologie pertanto tecnicamente ritenuto
valido in quanto le prestazioni che saranno raggiunte risultano essere superiori rispetto altre
apparecchiature presenti sul mercato. Tali apparecchiature risultano inoltre coperti da diritti
industriali, per cui sono stati prodotti i relativi brevetti internazionali.
Inoltre, la speciale diligenza con cui lAmministrazione comunale ha agito nel caso in esame
peraltro confermata dalla ulteriore comparazione che la stessa ha effettuato con lofferta inviata da
GEMMO S.p.A, presentatasi come aggiudicataria gara Consip Servizio Luce 3 malgrado la
suddetta offerta nel periodo in cui era stata effettuata tale comparazione non risultasse ancora
attiva sul portale Consip (tale offerta infatti risulta essere stata attivata solo il 16 marzo 2015).
Tutto ci non comporta ostacolo allespletamento della futura gara per lassegnazione del servizio
di illuminazione pubblica costituito dal costo di acquisto degli impianti.
Infine, si rileva che il ricorso ad Enel Sole anche per la riqualificazione dei pochi punti luminosi di
propriet comunale appare giustificato da un principio di economicit, stante lassoluta prevalenza
nel territorio comunale di impianti nella titolarit della stessa Enel Sole (92%).
CITTA DI SEVESO
20822 Seveso V.le Vittorio Veneto, 3/5 Tel 0362 517.1 Fax 0362 509.033 www.comune.seveso.mb.it
Codice Fiscale 01650780156 Partita Iva 00720300961
CITT DI SEVESO
Provincia di Monza e della Brianza
Ogni soluzione alternativa a quella praticata avrebbe comportato un maggior esborso per il Comune
in quanto avrebbe avuto come presupposto necessario come, tra laltro, era stato originariamente
ipotizzato - la previa acquisizione degli impianti di Enel Sole.
Si evidenzia comunque che il Comune, al fine di effettuare le proprie valutazioni, ha richiesto il
valore degli impianti ai sensi del DL 1/2012, mentre non ha mai inteso avviare la procedura di
riscatto ex R.D. 2578/1925, ritenendo tale procedura soggetta ad ulteriori costi per redazione di
perizie di stima e spese legali per la risoluzione di contenziosi. Ad ogni modo, si precisa che il
valore industriale - preso a base del calcolo dellequo indennizzo spettante al proprietario che
subisce il riscatto - sarebbe stato, per sua stessa natura, certamente superiore rispetto al valore
contabile residuo comunicato da Enel Sole per leventuale cessione degli impianti, e ci tenuto
anche conto dei diversi e pi complessi criteri indicati dallo stesso legislatore per la definizione del
suddetto equo indennizzo.
Vale la pena aggiungere, in tale contesto, che lesecuzione dei lavori di riqualificazione sar
finanziata attraverso i risparmi energetici generati dalla soluzione che verr installata e dalla
riduzione del canone riconosciuta in luogo della minore attivit di manutenzione di cui necessita la
tecnologia a LED e dunque non si traduce in un effettiva e ulteriore voce di costo nel bilancio
comunale.
Per quanto concerne lo spromiscuamento degli impianti di pubblica illuminazione citato in Vs
parere, si vuole chiarire che lintervento di realizzazione delle nuove linee di alimentazione, ove
previste, possano essere realizzate da Enel Sole nellambito del progetto proposto, ad esclusione
dellinstallazione del contatore dedicato e dunque la definitiva separazione degli impianti
dilluminazione pubblica rispetto la rete di distribuzione, di competenza del distributore di energia
elettrica. Tali attivit, di fatto separate, sono specificate nel progetto preposto e recepito con
deliberazione consiliare n24 del 21/11/2014 (cfr punto 4.2, pagina 6).
Infine si rileva che liniziativa intrapresa dal Comune, come dallo stesso evidenziato nel delibera di
indirizzo, rientra nel pi ampio obiettivo di procedere, una volta acquisiti gli impianti in questione,
allespletamento di una procedura ad evidenza pubblica, in alternativa alladesione a CONSIP, per
laffidamento del servizio di illuminazione, non preclusa dal e non alterata dallattuazione degli
indirizzi consiliari.
Le considerazioni, le precisazioni e le modifiche sopra esposte sono parte integrante della
deliberazione del Consiglio Comunale n
CITTA DI SEVESO
20822 Seveso V.le Vittorio Veneto, 3/5 Tel 0362 517.1 Fax 0362 509.033 www.comune.seveso.mb.it
Codice Fiscale 01650780156 Partita Iva 00720300961
CITT DI SEVESO
Provincia di Monza e della Brianza
INTEGRAZIONI
ALLA
DELIBERAZIONE
DEL
CONSIGLIO
COMUNALE
N.24
DEL
CITTA DI SEVESO
20822 Seveso V.le Vittorio Veneto, 3/5 Tel 0362 517.1 Fax 0362 509.033 www.comune.seveso.mb.it
Codice Fiscale 01650780156 Partita Iva 00720300961
IL CONSIGLIO COMUNALE
Premesso che:
- il Comune gestisce il servizio di igiene urbana mediante affidamento a SIB spa nellanno 2004 che
successivamente ha ceduto il ramo dazienda del settore ambientale a Gelsia Ambiente srl, societ a
capitale pubblico indirettamente partecipata dallo stesso Comune di Seveso tramite AEB;
- Gelsia Ambiente S.r.l. una societ a capitale pubblico locale partecipata dal Comune per il
tramite di AEB e si occupa della raccolta, del trasporto e del trattamento dei rifiuti, gestendo altres
numerose piattaforme ecologiche e, nei Comuni serviti, anche lo spazzamento stradale, manuale e
informatizzato;
- con delibera dindirizzo n. 40 adottata da questo Consiglio Comunale in data 14/12/2013 stato
deciso di esprimere preferenza per la forma di gestione del servizio di igiene urbana a mezzo di
societ mista e stabilire che essa risulti dalla trasformazione della preesistente Gelsia Ambiente srl,
tramite lesperimento di una procedura ad evidenza pubblica per la scelta del partner privato
operativo, destinato a risultare titolare di una quota di minoranza della societ medesima ;
- i Comuni che hanno adottato analogo provvedimento risultano allo stato essere: Albiate, Besana
in Brianza, Biassono, Bovisio Masciago, Briosco, Carate Brianza, Ceriano Laghetto, Cogliate,
Giussano, Misinto, Renate, Seregno, Sovico, Triuggio, Varedo, Veduggio con Colzano, Verano
Brianza, al novero dei quali potrebbero aggiungersene altri, purch il relativo atto deliberativo sia
assunto entro il momento dellindizione della gara a doppio oggetto di cui al precedente alinea;
- degli enti locali di cui sopra, i seguenti Albiate, Briosco, Cogliate, Misinto, Renate, Triuggio,
Veduggio con Colzano, non essendo ancora soci del gruppo AEB/Gelsia, intendono procedere
allacquisto di una partecipazione consistente in n. 10 (dieci) azioni di AEB S.p.A., in relazione al
qual trasferimento il Comune, per quanto occorrer possa, esprime fin da subito parere favorevole e
rinuncia allesercizio del diritto di prelazione derivante da statuto;
- in occasione di un incontro svoltosi in data 23/2/15 alla presenza di Sindaci e Assessori
competenti dei Comuni predetti, Gelsia Ambiente S.r.l. ha provveduto a illustrare gli esiti degli
approfondimenti svoltisi a valle delle diverse deliberazioni assunte, e in particolare i profili di
carattere generale, sotto laspetto tecnico, giuridico ed economico, del progetto consistente
nellaffidamento a una societ mista [la stessa Gelsia Ambiente, ad esito della procedura ad
evidenza pubblica per la selezione di partner privato operativo] del servizio di igiene urbana da
parte dei Comuni di cui al precedente alinea;
- nellincontro predetto si addivenuti alla sottoscrizione del protocollo dintesa, approvato in
bozza con la predetta deliberazione consigliare n. 40 del 14/12/2013;
- si proceduto, in conformit con quanto prefigurato nella deliberazione di cui al precedente alinea,
alla costituzione di un gruppo di lavoro aperto alla partecipazione di Segretari e Funzionari dei
Comuni interessati, che stato convocato e ha operato, in riunioni svoltesi in data 13/2, 20/2, 27/2,
6/3/15, in coordinamento con gli amministratori, i dirigenti e i consulenti di Gelsia Ambiente S.r.l.,
per gli approfondimenti richiesti e per un confronto sui contenuti della documentazione contrattuale
e di gara predisposta dalla stessa Gelsia Ambiente S.r.l.;
RITENUTO CHE
- loperativit di Gelsia Ambiente S.r.l. si sviluppa in un ambito sovracomunale e in unottica di
gestione associata del servizio;
- le dimensioni di tale ambito e il carattere associato della gestione garantiscono risparmi gestionali
e consentono di realizzare miglioramenti organizzativi e di offrire nuovi servizi, come pure risulta
dimostrato dal piano industriale elaborato con riferimento al perimetro territoriale dei Comuni che
hanno manifestato, a questo momento, la volont di far proprio il modello gestionale della societ
mista risultante, ad esito della gara a doppio oggetto, dallattuale conformazione di Gelsia Ambiente
S.r.l., e allegato alla presente deliberazione sub A a formarne parte integrante e sostanziale;
- tali importanti obiettivi possono essere raggiunti solo mediante lattribuzione di diritti di esclusiva,
giacch presuppongono che il servizio si sviluppi su una base territoriale sufficientemente ampia,
interessi un numero adeguato di utenti e sia affidato a un unico soggetto;
- fra i diversi modelli gestionali consentiti dallordinamento comunitario, laffidamento del servizio
di igiene urbana a una societ mista, allesito della gara a doppio oggetto, relativa alla scelta di un
socio privato con compiti operativi e alla contemporanea attribuzione alla societ stessa del servizio
oggetto di affidamento, garantisce adeguati benefici per la comunit locale, che in sintesi consistono
nel coniugare il rispetto del principio di libera concorrenza con i risparmi gestionali e gli obiettivi di
miglioramento organizzativo e di erogazione di nuovi servizi;
ATTESO CHE
- per effetto della sentenza della Corte costituzionale 20/7/12, n. 199, che ha dichiarato
lillegittimit costituzionale dellart. 4 (Adeguamento della disciplina dei servizi pubblici locali al
referendum popolare e alla normativa dellUnione europea) del d.l. n. 138/11, convertito in l. n.
148/11, sia nel testo originario che in quello risultante dalle successive modificazioni, la materia dei
servizi pubblici locali ora disciplinata dai principi desumibili dallordinamento comunitario, oltre
che dalla legge regionale vigente;
- in particolare, lart. 2, c. 6 della legge regionale Lombardia n. 26/03, recante disciplina dei servizi
locali di interesse economico generale, prevede che lerogazione dei servizi affidata a
imprenditori o a societ in qualunque forma costituite scelti mediante procedura a evidenza pubblica
o procedure compatibili con la disciplina nazionale e comunitaria in materia di concorrenza;
- la gara a doppio oggetto sopra menzionata risulta rispettosa dei principi in materia di procedimenti
ad evidenza pubblica, come la giurisprudenza amministrativa ha avuto modo da tempo di accertare,
e appare dunque coerente con le indicazioni rivenienti dal diritto dellUnione europea, come ancora
di recente riconosciuto dalla Corte costituzionale (sent. 16/7/14, n. 199);
3
- il servizio di igiene urbana qualificabile come servizio pubblico locale di rilevanza economica,
come tale soggetto alla sopra menzionata disciplina;
- lart. 34 (Misure urgenti per le attivit produttive, le infrastrutture e i trasporti locali, la
valorizzazione dei beni culturali ed i comuni), c. 20 del d.l. n. 179/12, convertito in l. n. 221/12,
prevede che laffidamento del servizio pubblico locale (compreso quello di igiene urbana, o di suoi
singoli segmenti) deve essere effettuato sulla base di apposita relazione, pubblicata sul sito internet
dellente affidante, che dia conto delle ragioni e della sussistenza dei requisiti previsti
dallordinamento europeo per la forma di affidamento prescelta e che definisca i contenuti specifici
degli obblighi di servizio pubblico e servizio universale, indicando le compensazioni economiche
(se previste);
CONSIDERATO CHE
- il gruppo AEB/Gelsia dispone di un consistente e qualificato patrimonio di risorse umane e
strumentali e gode di un pregevole posizionamento nei risultati economici e qualitativi della
gestione dei servizi pubblici locali, con particolare riferimento al servizio di igiene urbana, oltre che
ai servizi di distribuzione e vendita del gas metano, distribuzione e vendita di energia elettrica,
cogenerazione, teleriscaldamento, impianti fotovoltaici e servizi di gestione calore;
- lutilizzo del modello della societ mista facente perno su Gelsia Ambiente, attualmente a totale
partecipazione pubblica, consente una valorizzazione economico-patrimoniale di un operatore
industriale creato dalla libera iniziativa di enti locali dellarea brianzola, con conseguente beneficio
a favore delle amministrazioni che indirettamente detengono in esso una quota di partecipazione;
- come affermato dalla Corte Costituzionale nella sopra richiamata sentenza (16/7/14, n. 199), il
diritto dellUnione europea consente, purch ricorrano le condizioni, laffidamento diretto del
servizio di rilevanza economica anche a societ miste, ed anzi esprimendo un vero e proprio favor
per il partenariato pubblico/privato e gli organismi misti;
- in particolare, la giurisprudenza comunitaria (e quella amministrativa nazionale, in conformit)
non esclude che, come nel caso di specie, possa essere disposto laffidamento del servizio pubblico
a societ miste, purch sia rispettata la condizione della gara ad evidenza pubblica per la scelta del
socio, con contestuale affidamento del servizio;
RITENUTO OPPORTUNO
sulla base delle precedenti considerazioni, che il modello in concreto adottato per laffidamento da
parte del Comune e la gestione del servizio di igiene urbana sia diretto a:
1. sviluppare il servizio in un ambito sovracomunale e in unottica di gestione associata, al fine di
garantire risparmi gestionali, di realizzare miglioramenti organizzativi e di offrire nuovi servizi;
2. valorizzare lalto livello organizzativo e professionale di Gelsia Ambiente S.r.l. societ che opera
nel campo delligiene ambientale in tutte le sue diverse fasi: raccolta e trasporto delle frazioni
differenziate e non dei rifiuti urbani, sistemi di raccolta porta a porta con tecnologia RFID,
spazzamento manuale e meccanizzato del suolo, gestione delle piattaforme ecologiche e relativa
direzione tecnica, smaltimento dei rifiuti differenziati e non, gestione dei contributi CONAI e
4
valorizzazione di rifiuti, tariffazione puntuale e non, gestione sportelli utenti sul territorio,
predisposizione piani economico finanziari, MUD, ORSO e bilanci ambientali per contro degli Enti
locali, attivit di comunicazione integrata di settore;
3. assicurare, pur mantenendo il controllo pubblico del servizio, lapertura della societ al mercato,
in conformit a quanto previsto dallordinamento nazionale e comunitario, al fine di incentivare il
raggiungimento di ulteriori miglioramenti qualitativi ed economici del servizio stesso, a vantaggio
degli utenti;
RITENUTO CHE
- tali obiettivi risultano suscettivi di migliore attuazione attraverso il modello della societ mista di
matrice comunitaria che consente di selezionare un soggetto in possesso di specifica professionalit
mediante una gara ad evidenza pubblica che assicuri il conseguimento del risultato di una
concorrenza libera (nonch del maggior vantaggio economico e di qualit del servizio per lEnte) e
di ottenere una sinergia tra pubblica amministrazione e soggetto privato; che assicura, rispetto
allaffidamento a societ individuate mediante procedure ad evidenza pubblica, la possibilit di
garantire (oltre alla salvaguardia dei principi di tutela della concorrenza e allottenimento dei
vantaggi competitivi che discendono dallapertura al mercato) la soddisfazione dellinteresse
pubblico al mantenimento e allesercizio di un controllo non solo esterno, come ente affidante, ma
anche interno e organico, come partner societario sul soggetto privato selezionato per la gestione;
che permette la particolare valorizzazione dellapporto operativo del partner privato, evitando che il
suo ruolo rimanga circoscritto al mero conferimento di capitali e garantendo, invece, lingresso di
un soggetto in possesso di specifiche competenze nello svolgimento dei compiti operativi connessi
alla gestione del servizio;
- il modello della societ mista pubblico-privata, in precedenza disciplinato dallart. 113, c. 5, lett.
b) del TUEL, dallart. 23-bis, c. 2 della l. n. 133/08 e dallart. 4, cc. 8-12 del d.l. n. 138/11,
convertito in l. n. 148/11, risulta oggi normato secondo i principi desumibili dallordinamento
comunitario;
- le conclusioni sin qui rassegnate escono confermate e avvalorate dalla relazione ex art. 34, c. 20
del d.l. n. 179/12, predisposta dal Funzionario incaricato e allegata alla presente deliberazione sub
B a formarne parte integrante e sostanziale;
- la costante e consolidata giurisprudenza dei TAR e del Consiglio di Stato ha giudicato legittimo
che i Comuni soci affidino a societ a capitale interamente pubblico da essi partecipate il compito di
espletare le gare a doppio oggetto, volte a consentire laffidamento diretto dei servizi di loro
pertinenza alle predette societ, una volta rese miste ad esito delle procedure di gara in questione;
RITENUTO CONCLUSIVAMENTE
di definitivamente individuare il modello organizzativo per la gestione del servizio di igiene urbana
del Comune nella societ a capitale misto pubblico privato, attenendosi alle seguenti linee guida:
1. Il Comune, indirettamente socio di Gelsia Ambiente S.r.l. attraverso la propria
partecipazione detenuta in AEB, attribuisce alla stessa Gelsia Ambiente il compito di
espletare la gara per la scelta del socio privato che sottoscriver una quota del proprio
5
DELIBERA
1. DI DARE ATTO che le premesse e gli allegati fanno parte integrante e sostanziale del presente
atto.
2. DI INDIVIDUARE il modello organizzativo per la gestione del servizio di igiene urbana del
Comune nella societ a capitale misto pubblico privato ai sensi della vigente normativa comunitaria.
3. DI APPROVARE la relazione ex art. 34, c. 20 del d.l. n. 179/12, disponendone altres la
pubblicazione sul sito internet del Comune, cos come espressamente previsto dalla vigente
normativa di settore.
4. DI ASSEGNARE alla societ Gelsia Ambiente S.r.l. il compito di espletare ununica gara ad
evidenza pubblica per la scelta del socio privato della predetta societ e per laffidamento a essa del
servizio di igiene urbana, attenendosi alle linee guida esplicitate in premessa.
5. DI AFFIDARE alla predetta societ mista, subordinatamente allaggiudicazione della gara a
doppio oggetto e allindividuazione del/i socio/i privato/i, per una durata di 10 (dieci) anni, il
servizio di igiene urbana, in conformit agli indirizzi di cui alla presente deliberazione e ai sensi
della vigente normativa comunitaria, nonch alle condizioni di cui al Contratto di Servizio quivi
specificamente approvato.
6. DI DARE ATTO che la gestione del servizio nel territorio di questo Comune deve essere
conforme agli standards qualitativi, quantitativi, ambientali, di equa distribuzione sul territorio e di
sicurezza definiti nel Contratto di Servizio in misura almeno pari a quelli attuali.
7. DI ESPRIMERE fin da subito parere favorevole e DI RINUNCIARE allesercizio del diritto di
prelazione derivante da statuto, quanto al trasferimento, da parte di AEB S.p.A. e nei confronti dei
Comuni Albiate, Briosco, Cogliate, Misinto, Renate, Triuggio, Veduggio con Colzano, e di
eventuali ulteriori altri che nel frattempo dovessero aggiungersi al percorso intrapreso, di n. 10
azioni proprie della stessa AEB S.p.A. per ciascuno dei detti Comuni.
8. DI DARE MANDATO al Sindaco, alla Giunta Comunale e ai Responsabili di Settore, ciascuno
per le rispettive competenze, di attuare le procedure e assumere gli opportuni provvedimenti
conseguenti allattuazione della presente deliberazione.
Successivamente,
con n. [] voti favorevoli e n. [] voti contrari espressi per [],
DELIBERA
di rendere la presente deliberazione immediatamente eseguibile, ai sensi dellart. 134, c. 4 del d.lg.
n. 267/00.
IL SEGRETARIO COMUNALE
ALLEGATO:
Allegato A Piano industriale Gelsia Ambiente;
Allegato B Schema di contratto di servizio e relativi suballegati;
Allegato C Prezzi servizi opzionali;
Relazione ex art. 34
Parere revisori dei Conti
pareri
INDICE
1. PREMESSA................................................................................................................................................. 1
1. PREMESSA
Il Decreto Legge 18 ottobre 2012, n. 179 Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese
convertito con modificazioni dalla Legge 17 dicembre 2012 n. 221, all'art. 34 commi 20 e 21 prevede
che:
comma 21 Gli affidamenti in essere alla data di entrata in vigore del presente decreto non
conformi ai requisiti previsti dalla normativa europea devono essere adeguati entro il
termine del 31 dicembre 2013 pubblicando, entro la stessa data, la relazione prevista al
comma 20. Per gli affidamenti in cui non prevista una data di scadenza gli enti competenti
provvedono contestualmente ad inserire nel contratto di servizio o negli altri atti che
regolano il rapporto un termine di scadenza dell'affidamento. Il mancato adempimento
degli obblighi previsti nel presente comma determina la cessazione dell'affidamento alla
data del 31 dicembre 2013.
In attuazione dei dettami sopra citati, e stata redatta la presente relazione che affronter i
seguenti temi:
-
individuazione dellEnte Affidante, del Gestore del Servizio di raccolta e trasporto dei
rifiuti urbani ed assimilati agli urbani e caratteristiche del servizio;
la verifica della sussistenza dei requisiti previsti dallordinamento europeo per la forma di
affidamento per il tramite di societ mista;
lanalisi delleconomicit della gestione operata dal Gestore del Servizio di raccolta,
trasporto e smaltimento dei rifiuti urbani ed assimilati agli urbani;
conto della struttura dello stesso, delle concrete modalit del suo espletamento, dei suoi specifici
connotati economico-organizzativi e, soprattutto, della disciplina normativa a esso applicabile.
Come riconosciuto dai magistrati contabili, la natura del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti
quella di servizio pubblico locale di rilevanza economica (Consiglio di Stato, Sez. V, 03/05/2012 n. 2537), in
quanto reso direttamente al singolo cittadino, con pagamento da parte dellutente di una tariffa, obbligatoria
per legge, di importo tale da coprire interamente il costo del servizio (cfr. art. 238 d.lgs. n. 152/2006 e, prima,
art. 49 d.lgs. n. 22/1997) (C. Conti, Lombardia, sez. contr., parere del 27 giugno 2013, n. 263).
La suddetta qualificazione del servizio di igiene ambientale risulta confermata anche dalla
giurisprudenza amministrativa che ha avuto occasione di occuparsi del tema (ex multis: Cons. St.,
sez. V, 8 marzo 2011, n. 1447 e Cons. St., sez. V, 3 maggio 2012, n. 2537), pure in relazione
allipotesi in cui lAmministrazione, invece della concessione, stipuli un contratto di appalto
(rapporto bilaterale, con versamento diretto da parte del committente), sempre che lattivit sia
rivolta direttamente allutenza e che questultima sia chiamata a pagare un compenso, o tariffa, per
la fruizione del servizio (Cons. St., sez. V, n. 2537/2012 cit.).
2.1.3. In ogni caso, proprio con riguardo allattivit in questione, il dibattito giurisprudenziale circa
la natura di servizio pubblico locale a rilevanza economica in essa rintracciabile appare superato in
considerazione del fatto che oggi lo stesso impianto normativo e, in particolare, il comma 1-bis
dellart. 3-bis, d.l. n. 138/2011, convertito nella l. n. 148/2011, introdotto dallart. 34, comma 23, d.l.
n. 179/2012, convertito, con modificazioni, nella l. n. 221/2012, su cui v. infra a qualificare le
prestazioni di gestione dei rifiuti urbani in termini, appunto, di servizio pubblico locale a rilevanza
economica a rete.
Il c. 1 dellart. 3-bis cit., richiamato dal successivo comma 1-bis, sopra testualmente riportato, si
preoccupa, in particolare, di individuare le modalit di organizzazione dei servizi pubblici locali a
rete di rilevanza economica. Pi precisamente, la norma in questione imponeva [N.d.R. il ricorso al
tempo imperfetto si giustifica in considerazione della gi intervenuta scadenza dei termini assegnati dalla
disposizione] alle Regioni e alle Province Autonome di Trento e di Bolzano di organizzare lo
svolgimento dei servizi pubblici locali a rete di rilevanza economica, definendo il perimetro
degli ambiti o bacini territoriali ottimali e omogenei, oltre che istituendo o designando gli enti di
governo degli stessi, entro il 30 giugno 2012.
La dimensione degli ambiti o bacini territoriali ottimali, da definirsi, come detto, a cura delle
Regioni e delle Province Autonome, di norma non doveva essere inferiore a quella del territorio
provinciale, ammettendosene una diversa perimetrazione, in termini meno estesi, solo attraverso
una motivazione della scelta sulla scorta di criteri di differenziazione territoriale o socio-economica
e in base a principi di proporzionalit, adeguatezza ed efficienza rispetto alle caratteristiche del
2
servizio (e ci anche su proposta dei Comuni, presentata entro il 31 maggio 2012, previa lettera di
adesione dei sindaci interessati o delibera di un organismo associato gi costituito, ai sensi dellart.
30, d.lg. n. 267/2000).
Lart. 3-bis, d.l. n. 138/2011, sempre al c. 1, faceva poi salva lorganizzazione dei servizi pubblici
locali in ambiti o bacini territoriali ottimali gi prevista in attuazione di specifiche direttive
europee, delle discipline di settore vigenti o, infine, delle disposizioni regionali che avessero gi
avviato la costituzione di ambiti o bacini territoriali in coerenza con le previsioni indicate dalla
menzionata disposizione normativa.
Lart. 3-bis in commento, infine, prevedeva, quale conseguenza sanzionatoria in caso di
inadempienza delle Regioni al suddetto obbligo, quella (invero poco efficace) dellesercizio
sostitutivo ai sensi dellart. 8, l. n. 131/2003, a cura del Consiglio dei Ministri, con assolvimento da
parte di questultimo del compito di organizzare i servizi pubblici locali (compreso il servizio di
igiene ambientale) in ambiti o bacini territoriali ottimali e omogenei.
2.2.2. Nella ricostruzione del quadro normativo di riferimento non pu omettersi di rilevare che,
con riguardo al servizio di igiene ambientale, la gestione in forma associata in ambiti territoriali
ottimali gi risultava prevista dallart. 200, d.lg. n. 152/2006, per quanto da tale disposizione fosse
comunque consentito alle Regioni di adottare sistemi alternativi o in deroga al modello degli
ambiti territoriali ottimali, purch in presenza di un piano regionale dei rifiuti idoneo a dimostrare
la propria adeguatezza rispetto agli obiettivi strategici in materia (c. 7).
2.2.3. Il sopra delineato assetto regolatorio stato di recente integrato dallart. 13, d.l. n. 150/2013,
convertito, con modificazioni, dalla l. n. 15/2014.
Tale norma, senza incidere direttamente sullart. 3-bis, d.l. n. 138/2011:
(i)
ha fissato al 30 giugno 2014 il termine entro cui dovr essere istituito o designato lente di
governo dellambito territoriale ottimale e, comunque, adottata la deliberazione di affidamento del
servizio a rete;
(ii)
ha previsto lesercizio del potere sostitutivo, questa volta da parte del Prefetto competente
per territorio, nel caso di mancato adempimento degli obblighi di cui al punto (i) che precede;
(iii)
ha individuato la data del 31 dicembre 2014 quale termine entro cui il Prefetto dovr
provvedere, in caso di esercizio del potere sostitutivo sopra menzionato, agli adempimenti
necessari al completamento della procedura di affidamento;
(iv)
ha infine prefigurato, in caso di mancato rispetto dei termini precedenti, la sanzione della
cessazione (parrebbe automatica) alla data del 31 dicembre 2014 degli affidamenti non conformi ai
requisiti previsti dalla normativa europea.
La citata disposizione non si rivela dimmediata e completa perspicuit, e pone, anche per tale
ragione, rilevanti problemi di coordinamento con lart. 3-bis in precedenza illustrato, alla luce e
nella prospettiva del quale dovrebbe pur sempre essere interpretata e applicata.
Non pu sfuggire, allora, che lart. 3-bis, d.l. n. 138/2011, fissava, alla data del 30 giugno 2012, il
termine per lo svolgimento di una duplice attivit, in cui si concretizzava la organizzazione dei
servizi pubblici locali a rete di rilevanza economica, e precisamente: a) la definizione del
perimetro degli ambiti o bacini territoriali ottimali e omogenei, e b) la istituzione o designazione
degli enti di governo degli stessi; mentre lart. 13, d.l. n. 150/2013, riferisce la rimessione in termini
alla data del 30 giugno 2014 al duplice adempimento consistente: i) nella istituzione o designazione
dellente di governo dellambito territoriale ottimale e ii) nella deliberazione di affidamento.
In questa prospettiva, ferma restando linequivocabile volont del legislatore di far s che i servizi a
rete siano gestiti in forma dambito avente dimensioni quantomeno provinciali, la norma
sopravvenuta potrebbe essere letta, nel rapporto con la precedente, nel senso di consentire, alle
3
Regioni e alle Province Autonome che abbiano rispettato la scadenza del 30 giugno 2012 per la
definizione degli ambiti ottimali, la designazione degli enti di governo entro il 30 giugno 2014 (con
obbligo per gli stessi di provvedere alla deliberazione di affidamento entro la medesima scadenza).
In tale contesto, lesercizio dei poteri sostitutivi potrebbe giustificarsi in ragione della difficile
accettabilit di una situazione locale in cui, essendosi provveduto alla perimetrazione dellambito
ottimale, a livello della Provincia o di una pi ristretta area territoriale, non si addivenga poi, in
tempi rapidi, anche alla successiva istituzione, o designazione, dellente di governo competente,
tra laltro, alla scelta della forma di gestione e allassunzione delle decisioni di affidamento.
Non pu sfuggire che qualora il legislatore avesse inteso rimettere in termini, fino alla data del 30
giugno 2014, anche per la definizione dellattivit di perimetrazione degli ambiti ottimali, lo
avrebbe potuto dichiarare espressamente, essendogli noto, per averlo statuito appena due anni
prima, che la organizzazione dei servizi pubblici locali a rete passa attraverso un PRIUS (logicocronologico) consistente nella definizione degli ambiti ottimali e in un POST consistente invece
nellistituzione o designazione dellente di governo.
2.3.2. La conseguenza di quanto rilevato nel precedente paragrafo che, in assenza di difformi
interventi di natura organizzativa adottati dai competenti organi e strutture regionali, rimane
tuttora intestata ai Comuni lombardi la facolt di procedere in forma singola allassegnazione del
servizio di igiene ambientale nel rispetto delle modalit consentite dallordinamento comunitario.
Quanto sopra appare viepi confermato, sia pure implicitamente, dallart. 19, comma 1, lett. f), d.l.
n. 95/2012 (recante Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai
cittadini nonch misure di rafforzamento patrimoniale delle imprese del settore bancario), convertito in l.
n. 135/2012, che individua espressamente tra le funzioni fondamentali dei Comuni
lorganizzazione e la gestione dei servizi di raccolta, avvio a smaltimento e recupero dei rifiuti urbani e la
riscossione dei relativi tributi, previsione, questa, non abrogata dallultima versione del citato art. 3bis, d.l. n. 138/2011, nonch, pi recentemente, dallart. 13, c. 1, d.l. n. 150/2013.
A tale conclusione peraltro pervenuta anche lAutorit per la vigilanza sui contratti pubblici di
lavori, servizi e forniture (oggi A.N.AC.) che, nellaffrontare la questione relativa alla mancata
4
individuazione degli ambiti ottimali relativi al settore delligiene ambientale nel territorio della
Regione Lombardia, e alla conseguente possibilit per lEnte locale di poter medio tempore bandire
ed espletare una propria procedura ad evidenza pubblica, con proprio parere AG38/13 del 24 luglio
2013, ha precisato quanto segue: Occorre chiedersi se i ritardi delle Regioni nella organizzazione del
servizio e quindi nella definizione dei suddetti bacini territoriali ottimali e nella individuazione dei relativi
enti di governo, possa costituire una valida motivazione da porre alla base di una eventuale proroga
contrattuale.
Sulla questione, appare in realt maggiormente conforme alla normativa di riferimento, ed in linea con il
consolidato orientamento giurisprudenziale, ritenere che lassenza dellindividuazione del livello di gestione
da parte delle Regioni non possa giustificare il ricorso a proroghe contrattuali al di fuori dei limiti
individuati dalla giurisprudenza.
Daltra parte, come anche rilevato dalla giurisprudenza amministrativa a proposito di proroghe contrattuali
disposte nelle more delloperativit dei nuovi gestori, lart. 204 del D.Lgs 152 del 2006 detta la
disciplina transitoria, valida per gli affidamenti in essere, fino allattuazione del nuovo sistema di
gestione integrata facente capo alle Autorit dAmbito. del tutto chiaro che il citato art. 204 non
prevede una proroga ex lege delle gestioni in corso fino allistituzione e organizzazione delle
Autorit dAmbito in materia di ciclo dei rifiuti. Il legislatore ha semplicemente voluto porre un
termine finale, oltre il quale le gestioni esistenti, anche se affidate per una durata maggiore,
devono comunque cessare. In definitiva, lart. 204 del d.lgs. 152 del 2006 non ha affatto previsto la
proroga ex lege degli affidamenti in corso ma, al contrario, si limitata a sancire la permanenza
dei contratti in corso, stipulati allesito di procedure di evidenza pubblica, secondo il proprio
regime temporale, fermo restando la cessazione ex lege, anche anticipata, con loperativit del
nuovo gestore (Tar Sardegna, sentenza n. 242/2012).
Tanto premesso, si ritiene che il Comune di Seveso, nelle more dellindividuazione di bacini territoriali di
riferimento da parte delle Regioni, debba procedere allespletamento di una procedura ad evidenza pubblica ai
fini dellaffidamento del contratto in questione e possa eventualmente concedere una proroga allattuale
gestore esclusivamente per il tempo strettamente necessario allo svolgimento della procedura di gara e alla
stipula del nuovo contratto.
Risulta, da quanto precede (secondo un ragionamento diretto a dimostrare linammissibilit di
proroghe contrattuali concesse nelle more dellorganizzazione del servizio di igiene ambientale per
ambiti territoriali ottimali e il conseguente obbligo di dar corso a nuovi affidamenti, una volta
esaurita la durata temporale dei precedenti), un chiaro e autorevole riconoscimento della
permanente titolarit, in capo ai singoli Comuni, del potere di provvedere sulla gestione uti singuli,
in attesa del completamento di un percorso di definizione di ATO per il servizio in questione che,
per quanto riguarda la Regione Lombardia, parrebbe destinato a non realizzarsi mai.
Tale prospettazione stata di recente confermata, proprio in relazione al servizio di igiene
ambientale, da una pronuncia della Corte dei Conti della Lombardia, che in proposito ha rilevato
che nelle more dellistituzione degli ATO permane in capo ai comuni la potest di gestione dei
servizi di igiene ambientale (nei termini la Sezione con deliberazioni 531/2012; 362/2013; 457/2013).
Tuttavia, laffidamento in concreto di detto servizio (anche nellipotesi di gestione gi instaurata) dovr
avvenire secondo i principi di trasparenza, parit di trattamento e concorrenza e, in ogni caso, tramite
procedure di selezione comparativa, escluso ogni automatico rinnovo in favore degli attuali affidatari (C.
Conti, Lombardia, sez. contr., 17 febbraio 2014, n. 20).
A ci si aggiunga che alla medesima conclusione in ordine alla perdurante facolt, per i singoli
enti locali, di espletare gare in forma singola per laffidamento del servizio di igiene ambientale
fino alla piena operativit degli ambiti territoriali era pervenuta anche la giurisprudenza
amministrativa nel periodo di prima applicazione del d.lg. n. 152/2006.
stato infatti in proposito affermato che ai sensi degli artt. 200 e 202 del D.Lgs. n. 152/2006, tutte le
competenze e le funzioni nel settore dei rifiuti sono transitate in capo allAutorit dAmbito, che deve
5
procedere allaffidamento del relativo servizio al gestore unico. [] Inoltre, la competenza comunale stata
conservata dallart. 198 del D.Lgs. n. 152/2006 fino allistituzione dellAutorit dAmbito e al conseguente
affidamento al gestore unico. Pertanto dopo il 31 dicembre 2006 legittimamente un Comune, nellattesa
dellistituzione dellAutorit dAmbito, procede a un nuovo affidamento con gara (TAR
Campania, Salerno, sez. I, 23 settembre 2010, n. 11099).
Trattasi di considerazioni ancora del tutto valide e perfettamente applicabili alla peculiare
situazione in cui versano i Comuni della Regione Lombardia la quale, come detto, non ha
provveduto a istituire alcun ambito territoriale nel settore delligiene ambientale, mantenendo
pertanto invariata la facolt degli enti locali di procedere, fino a tale momento, e autonomamente,
alladozione di tutte le scelte organizzative del servizio ritenute pi opportune.
societ in house, nel rispetto dei requisiti individuati dalla giurisprudenza comunitaria.
2.4.2. Va per completezza soggiunto che la possibilit per il singolo Comune di disporre in proprio
laffidamento del servizio di igiene ambientale, nelle more della definizione degli ambiti territoriali
ottimali e della successiva istituzione o designazione dei relativi enti di governo, pu piuttosto
chiaramente evincersi anche dalle modifiche introdotte in sede di conversione del primo comma
dellart. 13, d.l. n. 150/2013.
Il relativo testo, nella versione originaria del decreto legge, cos testualmente disponeva: 1. In
deroga a quanto previsto dallarticolo 34, comma 21 del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con
modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, al fine di garantire la continuit del servizio, laddove
lente di governo dellambito o bacino territoriale ottimale e omogeneo abbia gi avviato le procedure di
affidamento, il servizio espletato dal gestore o dai gestori gi operanti fino al subentro del nuovo gestore e
comunque non oltre il 31 dicembre 2014; tale formulazione, a seguito della conversione in legge, si
cos modificata: 1. In deroga a quanto previsto dallarticolo 34, comma 21 del decreto-legge 18 ottobre
2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, al fine di garantire la
continuit del servizio, laddove lente responsabile dellaffidamento ovvero, ove previsto, lente di
governo dellambito o bacino territoriale ottimale e omogeneo abbia gi avviato le procedure di affidamento
pubblicando la relazione di cui al comma 20 del medesimo articolo, il servizio espletato dal gestore o dai
gestori gi operanti fino al subentro del nuovo gestore e comunque non oltre il 31 dicembre 2014.
La predetta riformulazione lascia intendere, con certezza, che possano senzaltro esservi, alla data
di conversione del decreto legge (27 febbraio 2014), procedure di affidamento avviate da soggetti
6
diversi dallente di governo dellambito o bacino territoriale ottimale e omogeneo, questi operando
solo ove previsto.
La stessa norma non dispone, espressamente, la scadenza anticipata per laffidamento disposto con
procedura avviata da un soggetto diverso dallente di governo (qualificato come ente
responsabile dellaffidamento) nellipotesi in cui, in un momento successivo al perfezionamento
della predetta procedura, si proceda alla definizione dellambito ottimale e omogeneo e,
conseguentemente a ci, allistituzione o designazione del relativo ente di governo.
Al contrario, lart. 13 cit. chiaro, nel suo terzo comma, nel limitare la sanzione della cessazione
anticipata (al 31 dicembre 2014), per il caso di mancato rispetto dei termini di cui al primo e
secondo comma, ai soli affidamenti non conformi ai requisiti previsti dalla normativa europea (in
pratica: quelli disposti in via diretta e senza gara al di fuori delle ipotesi tassative in cui ci sia
consentito, di fatto ristrette alla sola fattispecie dellin house providing).
Peraltro, una valutazione prudenziale suggerisce di non escludere il rischio che vengano affacciate
interpretazioni che si muovano in unopposta direzione e arrivino a ipotizzare una scadenza
anticipata ripetesi: allo stato, non sancita espressamente da alcuna norma anche per lipotesi
dellaffidamento disposto su base comunale, o anche sovracomunale (ma con un perimetro diverso
dallambito territoriale in seguito definito), nelle more della compiuta organizzazione del
servizio di igiene ambientale (che, come detto, oltre alla definizione dellambito, passa anche
attraverso lindividuazione dellente di governo).
2.4.3. Si segnala, da ultimo, che la giurisprudenza contabile ha anche riconosciuto che, nelle more
dellistituzione degli ambiti territoriali da parte della Regione, i Comuni possano associarsi
volontariamente ai fini dello svolgimento del servizio su base territoriale pi ampia, pur con la
precisazione che resta ferma la possibilit che in sede di definizione degli a.t.o. sia configurata una
struttura territoriale parzialmente difforme, con il conseguente obbligo di adeguamento anche da parte dei
comuni associati (cfr. C. Conti, Lombardia, sez. contr., parere del 2 settembre 2013, n. 362).
partenariati pubblico privati del 5 febbraio 2008] ammette tuttavia la possibilit di rinnovo o modifica
dellappalto o della concessione aggiudicati alla societ mista e anche dellassegnazione di nuovi compiti, a
condizione che, nel rispetto del principio di trasparenza, tale possibilit sia indicata chiaramente nella
documentazione di gara che dovrebbe precisare quantomeno il numero di opzioni e le loro
condizioni di applicazione. Le informazioni cos fornite devono essere sufficientemente dettagliate
da garantire una procedura di gara equa ed efficace. Sulla stessa linea il Consiglio di Stato ha
evidenziato la necessit che la possibilit di affidare nuove incombenze rispetto a quelle originariamente
affidate debba essere espressamente prevista nel bando di gara o nel capitolato doneri cosicch tutte le
imprese interessate a partecipare allappalto ne siano a conoscenza fin dallinizio e si trovino in una posizione
di parit al momento della formulazione dellofferta (Consiglio di Stato, sez. VI, sentenza 16 marzo 2009, n.
1555).
Considerato che lart. 34, comma 20 del D.L. 179/2012, fa riferimento agli obblighi di servizio
pubblico e universale, nel presente paragrafo si esamina brevemente il significato di tali termini
ed i connessi obblighi, tenuto presente che il servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani ed
assimilati agli urbani inquadrabile tra i servizi pubblici locali a rilevanza economica.
Il servizio pubblico pu essere individuato come attivit di interesse generale assunta dal
soggetto pubblico (titolare del servizio medesimo), che la gestisce direttamente ovvero
indirettamente tramite un soggetto privato.
Il servizio universale e invece definito in considerazione degli effetti perseguiti, tesi a garantire
un determinato servizio di qualit ad un prezzo accessibile. In particolare, la Direttiva
2002/22/CE, seppur afferente al servizio universale ed ai diritti degli utenti in materia di reti e di
servizi di comunicazione elettronica (direttiva servizio universale), definisce come servizio
universale linsieme minimo di servizi di qualit specifica cui tutti gli utenti finali hanno accesso a
prezzo abbordabile tenuto conto delle specifiche circostanze nazionali, senza distorsioni di
concorrenza. Ci pu comportare la prestazione di determinati servizi a determinati utenti finali
a prezzi che si discostano da quelli risultanti dalle normali condizioni di mercato (premesse,
punto 4).
Le due definizioni rappresentano, in definitiva, i due lati di una stessa medaglia, in quanto
laddove si parla di servizio pubblico l'attenzione e rivolta al soggetto pubblico che deve
esplicare (direttamente ovvero indirettamente mediante la concessione ad imprese pubbliche,
miste o private) l'attivit di interesse generale, mentre laddove si parla di servizio universale
l'attenzione si focalizza sugli utenti finali di tale servizio pubblico e, pi precisamente, verso le
condizioni di accessibilit, di fruibilit e di qualit del servizio medesimo.
Il Consiglio di Stato (sentenza 1 aprile 2011, n. 2012) ha chiarito che si e in presenza di un
servizio di interesse economico generale a condizione che il servizio sia volto a soddisfare
direttamente bisogni della collettivit e sia direttamente fruibile da parte dei cittadini: che il rischio
per la gestione del servizio sia assunto dal gestore e non sia a carico dellamministrazione; che la
remunerazione avvenga tramite tariffazione e gravi sugli utenti; che il rapporto sia trilaterale tra
amministrazione-appaltatore o concessionario e utenti.
11
La Corte Costituzionale (sentenza n. 325 del 2010) ha stabilito che vi una sostanziale
coincidenza tra servizi di interesse economico generale e servizi pubblici a rilevanza economica.
Con riguardo agli obblighi di servizio pubblico, essi vanno ricercati nella necessit di garantire
l'equilibrio tra il mercato e la regolamentazione, tra la concorrenza e l'interesse generale,
garantendo che i servizi di interesse economico generale siano prestati in modo ininterrotto
(continuit), a favore di tutti gli utenti e su tutto il territorio interessato (universalit), a tariffe
uniformi e a condizioni di qualit simili, indipendentemente dalle circostanze particolari e dal
grado di redditivit economica di ciascuna singola operazione (parit).
In tal senso, la tutela della salute e dell'ambiente, strettamente legate alle politiche ambientali
che l'ente deve perseguire, giustificano interventi di regolamentazione da parte dell'ente
concedente ed e, quindi, necessario che il gestore del servizio si obblighi, attraverso la stipulazione
del contratto di servizio, a garantire determinati standard qualitativi e quantitativi a beneficio
dell'utenza.
In particolare, rileva che nel campo della gestione integrata dei rifiuti gli obblighi di servizio
pubblico consistono in:
Inoltre, la gestione dei rifiuti e effettuata conformemente al principio chi inquina paga.
4. INDIVIDUAZIONE DELLENTE AFFIDANTE, DEL GESTORE DEL SERVIZIO DI IGIENE
AMBIENTALE
12
13
Il 1 gennaio 2008 nasce il Gruppo Gelsia, erede dell'esperienza e della storia delle aziende
municipali che fin dai primi anni del 1900 hanno fornito i principali servizi pubblici ai cittadini
della Brianza.
Gelsia rappresenta una delle prime multiutility in Lombardia per fatturato e clienti serviti. tra i
primi 30 operatori nazionali. Svolge la propria attivit nei settori dellenergia elettrica, del gas, del
calore e nei servizi ambientali.
Il Gruppo fornisce i propri servizi a 28 comuni della Provincia di Monza e Brianza, Milano e
Como, per un totale di circa 500.000 abitanti, 200.000 famiglie e pi di 6.000 imprese. Il Gruppo
Gelsia occupa circa 600 dipendenti e fattura oltre 250 milioni di euro.
Il Gruppo Gelsia oggi costituito da tre societ, tra cui GELSIA Ambiente come societ di scopo
per la gestione dei servizi ambientali.
COMUNI DI RIFERIMENTO
7,182%
Seregno
Giussano
Meda
Cabiate
Limbiate
Varedo
Verano B.za
Carate B.za
Muggi
Sovico
Cesate
Trezzo S/A
Biassono
Bovisio M.
Besana B.za
Seveso
AEB SpA
Lissone
Macherio
Nova M.
Biassono
Desio
Cesano M.
Bovisio M.0,47%
Ceriano L. 0,21%
Cesano M.3,73%
Varedo 0,44%
In liquidazione
0,964%
0,133%
77,01%
62,54%
3,44%
10,62%
10,46%
6,22%
4,08%
6,76%
20,24%
100%
25%
3,94%
21,29%
Gelsia Ambiente Srl una societ di capitali nata dalla trasformazione dellex AEB Ambiente
SpA, costituita in data 4.12.2003 con atto rogito Notaio Cinzia Cardinali, repertorio n. 3325, raccolta
n. 2095, data termine 31.12.2050.
14
Loggetto della societ e definito allart. 5 dello Statuto che individua come oggetto LA
GESTIONE DEGLI IMPIANTI E DEI SERVIZI DI IGIENE AMBIENTALE, SIA NELLA FORMA
COMPLESSIVA SIA IN QUELLA DI COORDINAMENTO DELLE ESTERNALIZZAZIONI.
LA SOCIETA' PUO':
A) PROGETTARE, REALIZZARE E GESTIRE LA MANUTENZIONE DEL VERDE;
B) GESTIRE SERVIZI DI MONITORAGGIO AMBIENTALE;
C) GESTIRE OGNI ATTIVITA' AFFINE, CONNESSA O COMPLEMENTARE A QUELLE
SOPRA INDICATE, ASSUNTE COME INIZIATIVA AUTONOMA O AFFIDATE ALLA
STESSA DA SOGGETTI TERZI PUBBLICI E/O PRIVATI;
D) SVOLGERE L'ESERCIZIO DI ATTIVITA' DI AUTOTRASPORTO DI COSE CONTO
TERZI; E) PRENDERE IN AFFITTO AZIENDE DI CARATTERE PUBBLICO O PRIVATO O
RAMI DI ESSE O CEDERE IN AFFITTO SUOI RAMI; ASSUMERE NON AI FINI DI
COLLOCAMENTO MA DI STABILE INVESTIMENTO ED IN FUNZIONE STRUMENTALE
AL CONSEGUIMENTO DELL'OGGETTO SOCIALE DELLA PROPRIA ATTIVITA',
PARTECIPAZIONI IN ALTRE SOCIETA' COSTITUITE O COSTITUENDE AVENTI
OGGETTO ANALOGO, AFFINE O COMUNQUE CONNESSO AL PROPRIO, PURCHE' IN
VIA NON PREVALENTE E SENZA SVOLGIMENTO DI ATTIVITA' DI COLLOCAMENTO
NEI CONFRONTI DEL PUBBLICO.
LE SUDDETTE ATTIVITA' POSSONO ESSERE GESTITE DALLA SOCIETA' NEL LORO
CICLO COMPLETO, SIA IN FORMA DIRETTA SIA ATTRAVERSO IL RICORSO A
SOCIETA' ESTERNE. INFINE, SEMPRE ALLO SCOPO DI REALIZZARE L'OGGETTO
SOCIALE, LA SOCIETA' POTRA' COSTITUIRE GARANZIE IPOTECARIE E PRESTARE
FIDEJUSSIONI NELL'INTERESSE DI TERZI A FAVORE DI ISTITUTI DI CREDITO O DI
ENTI PUBBLICI O PRIVATI, POTRA' COMPIERE OGNI OPERAZIONE, FINANZIARIA
PASSIVA, STIPULARE IN QUALITA' DI UTILIZZATORE CONTRATTI DI LOCAZIONE
FINANZIARIA, ANCHE RELATIVI AD IMMOBILI E DI LEASE BACK, SENZA O CON
L'ACQUISTO O LA VENDITA DEI BENI OGGETTO DEI CONTRATTI STESSI, IL TUTTO
PURCHE' NON IN VIA PREVALENTE E CON ESCLUSIONE DI OGNI ATTIVITA' SVOLTA
NEI CONFRONTI DEL PUBBLICO.
Gelsia Ambiente Srl risulta iscritta allAlbo Nazionale dei Gestori Ambientali, con numero
discrizione MI/001789, nelle seguenti categorie:
Categoria: 1 ordinaria - raccolta e trasporto di rifiuti urbani ed assimilabili
Classe: b - popolazione complessivamente servita inferiore a 500.000 abitanti e superiore
o uguale a 100.000 abitanti e relativamente a spazzamento meccanizzato : classe b
Data inizio: 28/08/2014
Data scadenza: 28/08/2019
Categoria: 2bis - produttori iniziali di rifiuti non pericolosi che effettuano operazioni di
raccolta e trasporto dei propri rifiuti (d.m. 3/6/2014 art.8,c.1,lett. b)
Classe: unica
Data inizio: 24/09/2012
Data scadenza: 24/09/2022
Categoria: 4 - raccolta e trasporto di rifiuti speciali non pericolosi
Classe: d - quantit annua complessivamente trattata superiore o uguale a 6.000 t. e inferiore
a 15.000 t.
Data inizio: 28/08/2014
Data scadenza: 28/08/2019
Categoria: 5 - raccolta e trasporto di rifiuti pericolosi
Classe: d - quantit annua complessivamente trattata superiore o uguale a 6.000 t. e inferiore
a 15.000 t.
15
4.3 Raccolta e trasporto dei rifiuti urbani ed assimilati agli urbani: il Contratto di servizio
Gelsia Ambiente Srl e il Comune di Seveso stipuleranno un Contratto di servizio per la
gestione dei rifiuti urbani ed assimilati agli urbani.
Il contratto disciplina lesecuzione dei servizi, aventi carattere continuativo, come individuati
nelle Schede di definizione tecnico-economica inserite nellAllegato A Capitolato Speciale
Prestazionale al contratto.
4.4 Le caratteristiche del servizio integrato per la gestione dei rifiuti urbani ed assimilati agli
urbani
Il servizio digiene ambientale costituisce unattivit dinteresse economico generale, nonch di
pubblico interesse ai sensi della Legge n. 146/90 in materia di sciopero nei servizi pubblici
essenziali e presenta alcune peculiarit: in primo luogo deve essere continuo, al fine di tutelare
l'igiene e la salute pubblica, indipendentemente dalla volont di fruirne dei singoli cittadini. Da
tale principio ne discendono altri quali l'accessibilit, la disponibilit e l'universalit: necessario
garantire ai cittadini che il servizio sia disponibile e accessibile a tutti nella stessa misura e non
possibile interromperlo nemmeno in caso di inadempienza del cliente (ad esempio, a seguito del
mancato pagamento della tassa o della tariffa). poi da ricordare che i cittadini devono collaborare
per garantire un corretto svolgimento del servizio da parte del gestore: il grado di cooperazione
determinante per il raggiungimento di prefissati standard di qualit e di costi.
Vi sono istituzioni che sovrintendono al sistema delligiene ambientale. Una di queste
lISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, istituito con la legge
133/2008 di conversione, con modificazioni, del Decreto Legge 25 giugno 2008, n. 112) che elabora
annualmente il Rapporto Rifiuti Urbani con lobbiettivo di individuare indicatori standard, tecnici
ed economici, per favorire un confronto tra differenti modelli di organizzazione del servizio e tra i
diversi gestori presenti sul territorio nazionale.
Gli standard economici sono stati elaborati con la finalit di creare un quadro generale
allinterno del quale fosse pi agevole per i gestori il calcolo della tassa o della tariffa. Gli standard
tecnici invece servono principalmente a determinare un confronto sulla produzione di rifiuti e
sulle percentuali di raccolta differenziata raggiunte.
Nel territorio dei 18 Comuni di Gelsia Ambiente Srl, sono stati progressivamente modificati i
servizi di raccolta rifiuti urbani ed assimilati introducendo modelli organizzativi basati su servizi
di raccolta domiciliare, cosiddetti servizi porta a porta.
Da sottolineare che, con lintroduzione del servizio di raccolta differenziata, nei Comuni serviti
da Gelsia Ambiente Srl si pervenuti ad una percentuale media di raccolta differenziata che
attualmente si attesta al 64,5% (dati 2014), e pertanto, considerando le dimensioni dei comuni
aderenti e della geografia territoriale, su ottimi livelli di efficacia ed efficienza.
I sistemi attivati hanno tenuto conto delle caratteristiche territoriali e morfologiche dei Comuni
del bacino. Nello specifico ed in sintesi:
16
Gelsia Ambiente Srl si occupa della raccolta, del trasporto e, per conto o direttamente, dello
smaltimento dei rifiuti. Gestisce inoltre le piattaforme ecologiche e lo spazzamento stradale,
manuale e meccanizzato sul territorio di tredici comuni, dodici della Provincia di Monza e Brianza
e uno della Provincia di Como. Gestisce inoltre gli smaltimenti agendo come intermediario
autorizzato in altri 11 comuni.
I rifiuti complessivamente gestiti da Gelsia Ambiente Srl sono:
RD Vetro;
RD - Carta e cartone;
Inerti;
Biomasse vegetali;
Apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci 200121 e
200123, contenenti componenti pericolosi;
Accumulatori al piombo;
Gelsia Ambiente Srl delegata dai Comuni alla gestione dei rapporti con il CONAI e in virt di
tali deleghe:
provvede alla stipulazione delle apposite convenzioni con i sei consorzi delle differenti
filiere CONAI;
gestisce i flussi dei rifiuti provenienti dalle raccolte differenziate, inviandoli agli impianti
scelti autonomamente o in accordo con i Consorzi CONAI;
presiede alle varie fasi dei controlli merceologici di qualit (campionamenti e analisi)
richiesti dalle filiere sulla base delle varie convenzioni e in funzione delle modalit di
convenzionamento;
provvede alla fatturazione e allincasso dei corrispettivi pagati dai Consorzi CONAI per
conto dei comuni.
Oltre a quanto indicato, attraverso gare di evidenza pubblica, valorizza alcuni tipi di rifiuto,
(quali a d esempio: Carta, Batterie al piombo, Oli vegetali, ecc.), con corrispettivi a favore dei
comuni o secondo accordi con lAmministrazione.
17
Il conferimento delle diverse frazioni di rifiuti avviene presso impianti e/o piattaforme
autorizzati al riciclo, recupero, trattamento e/o smaltimento ai sensi della normativa vigente in
materia, individuati da Gelsia Ambiente Srl a seguito di procedure di gara ad evidenza pubblica
sulla scorta delle quali si pu considerare sempre l'economicit del servizio alle migliori condizioni
di erogazione dello stesso.
In particolare, lo smaltimento dei rifiuti ed il recupero dei rifiuti urbani non differenziati sono
attuati con il ricorso ad una rete integrata ed adeguata di impianti, tenendo conto delle migliori
tecniche disponibili e del rapporto tra i costi ed i benefici complessivi, nel rispetto dei principi di
autosufficienza e prossimit di cui all'articolo 182 bis del Decreto Ambientale, al fine di:
-
realizzare l'autosufficienza nello smaltimento dei rifiuti urbani non pericolosi e dei
rifiuti del loro trattamento;
Altra attivit importante e qualificante di Gelsia Ambiente sono le iniziative che vengono
svolte sulla comunicazione e educazione ambientale sul territorio.
Tra le attivit di educazione ambientale per i Comuni, Gelsia Ambiente propone lezioni in aula
sul tema dei rifiuti e della raccolta differenziata modulate sulle esigenze del territorio e offre la
possibilit di organizzare visite agli impianti di recupero per le scuole interessate, oltre a serate
dedicate alla cittadinanza riguardanti particolari e specifiche tematiche (quali ad esempio, per le
attivit non domestiche, la compilazione del formulario di trasporto rifiuti, lassimilabilit dei
rifiuti e modalit organizzative di conferimento dei rifiuti).
Gelsia Ambiente gestisce altres i seguenti servizi ausiliari:
L'intera gestione dei rifiuti viene effettuata da Gelsia Ambiente Srl mediante differenziazione
spinta dei flussi merceologici che li compongono, fin dalla fase di conferimento da parte dei
produttori, con riferimento specifico ai seguenti principi:
-
divieto di creare ogni danno o pericolo per la salute, l'incolumit, il benessere e la sicurezza
della collettivit e dei singoli ed evitando di usare procedimenti o metodi che potrebbero
recare pregiudizio all'ambiente assicurando la tutela igienico-sanitaria in tutte le fasi della
gestione dei rifiuti urbani;
definizione delle modalit di raccolta, trasporto e conferimento dei rifiuti urbani tese a
garantire criteri di economicit e di efficienza, ovvero propendere per riciclare, riutilizzare i
rifiuti e recuperare da essi materiale ed energia;
18
garanzie di una distinta e adeguata gestione dei rifiuti urbani pericolosi e dei rifiuti da
esumazione ed estumulazione ;
individuazione di criteri per l'assimilazione per qualit e quantit dei rifiuti speciali non
pericolosi ai rifiuti urbani ai fini della raccolta e dello smaltimento
Il servizio di raccolta differenziata articolato sulla separazione dei flussi di rifiuti a monte, con
lobiettivo quindi di:
-
incentivare la raccolta differenziata delle frazioni organiche putrescibili dei rifiuti urbani
(rifiuti alimentari, scarti di prodotti vegetali e animali o comunque ad alto tasso di umidit)
nonch di sfalci erbacei, ramaglie e scarti verdi, affinch possano dar luogo alla formazione
di fertilizzanti e/o compost agricoli;
migliorare la raccolta dei rifiuti urbani pericolosi (batterie e pile, prodotti farmaceutici,
prodotti e relativi contenitori etichettati con il simbolo T e/o F, toner, oli minerali,)
per i quali le norme vigenti prescrivono ladozione di tecniche di smaltimento separate;
I produttori di rifiuti urbani sono tenuti a differenziare gli stessi ai fini del conferimento, nel
rispetto delle norme contenute nei Regolamenti Comunali, ed in particolare, a conferire le varie
frazioni nei modi e nei tempi e secondo le indicazioni fornite dallAmministrazione Comunale e da
Gelsia Ambiente Srl.
A tal fine fatto espresso divieto di:
-
abbandonare in modo incontrollato i rifiuti, sia su area pubblica che su area privata;
effettuare attivit di cernita, rovistamento e/o recupero "non autorizzati" dei rifiuti conferiti
al pubblico servizio ovvero presso la piattaforma ecologica;
esporre sulla pubblica via sacchetti o cassonetti contenenti rifiuti al di fuori dei giorni e
delle ore indicate nei Regolamenti Comunali;
intralciare o ritardare l'opera degli addetti al servizio con comportamenti che impediscono
il corretto svolgimento del servizio stesso;
smaltire rifiuti pericolosi (ex tossico-nocivi) al di fuori della normativa vigente in materia;
19
imbrattare il suolo pubblico o adibito ad uso pubblico con gettito di piccoli rifiuti (bucce,
pezzi di carta e simili), escrementi di animali, spargimento di olio e simili;
smaltire i rifiuti in forme diverse da quelle previste dalle disposizioni di legge e dei
Regolamenti Comunali, quali ad esempio la combustione e/o immissione in pubblica
fognatura;
abbandonare qualsiasi tipo di rifiuto al di fuori dei punti di raccolta e/o contenitori
appositamente istituiti;
il deposito per il conferimento delle frazioni dei rifiuti raccolti con il sistema "porta a porta",
nei tempi e nei modi regolati dai Regolamenti Comunali;
il deposito negli appositi contenitori del servizio di raccolta, contenitori nei quali comunque
vietato depositare rifiuti diversi da quelli per i quali i contenitori stessi sono stati
predisposti ed al di fuori degli stessi;
il deposito in strutture per il riciclaggio (compreso quello della frazione organica dei rifiuti
urbani, tramite compostaggio anche domestico), qualora siano adeguatamente seguite le
opportune tecniche di gestione e le strutture stesse non arrechino alcun pericolo igienicosanitario o danno all'ambiente.
I Comuni attivano la vigilanza, anche a seguito delle segnalazioni inoltrate dagli addetti al
servizio qualit di Gelsia Ambiente Srl, per il rispetto delle suddette norme applicando le sanzioni
previste dalla vigente normativa, fatta salva l'applicazione della sanzione penale ove il fatto
costituisca reato.
Gelsia Ambiente Srl garantisce che per la tutela igienico-sanitaria degli addetti alle operazioni
di raccolta, trasporto e smaltimento sono applicate le vigenti disposizioni in materia di sicurezza
ed igiene del lavoro ed in particolare che il personale dotato di idonei indumenti e dei necessari
mezzi di protezione personale (guanti, scarpe, impermeabili, copricapi, ecc.).
Il servizio di raccolta dei rifiuti urbani domestici e assimilati viene effettuato da Gelsia
Ambiente Srl entro l'intero perimetro Comunale.
Il conferimento differenziato dei rifiuti avviene ad opera del produttore, il quale tenuto ad
ammassare in modo distinto le diverse frazioni dei rifiuti urbani domestici e assimilati, compresi i
rifiuti da imballaggi primari e a conferirli, sempre in maniera distinta, agli appositi servizi di
raccolta secondo le modalit indicate dallAmministrazione Comunale.
Le modalit e le frequenze di raccolta e altre indicazioni specifiche sono state determinate
dallAmministrazione Comunale e da Gelsia Ambiente Srl, tenendo conto dei vari aspetti tecnicoeconomici allo scopo di garantire una corretta tutela igienico-sanitaria e contenendo i costi del
servizio a carico della collettivit.
Potranno inoltre essere introdotte metodiche gestionali diverse da quelle sinora indicate,
qualora analisi pi corrette lo suggerissero, oppure nel caso in cui ci si rendesse necessario in
attuazione delle evoluzioni normative.
Nel Contratto di servizio ed in tutti i documenti ad esso allegati, presentata la struttura dei
servizi integrati di igiene urbana e di gestione ambientale attuata da Gelsia Ambiente Srl, compresi
20
investimenti previsti, standard dei servizi ed eventuali penalit per il mancato rispetto di quanto
definito.
a
e
e
Le Societ del Gruppo, come espressamente indicato nei rispettivi Statuti, considerano
prioritario linteresse della collettivit, quindi, lorientamento verso scelte responsabili e
compatibili con lo sviluppo sostenibile nel rispetto dellambiente, della salute e della sicurezza
volte, dove possibile, al risparmio energetico e delle altre risorse naturali, alla promozione delluso
di energie rinnovabili, alla riduzione dellinquinamento atmosferico, del suolo e delle acque.
Obiettivo fondamentale del Gruppo la completa soddisfazione dei bisogni dei propri Clienti,
dei Soci e di tutti gli interlocutori che abbiano un interesse specifico, attraverso lottimizzazione dei
servizi gestiti, il miglioramento costante e la ragionevole garanzia di unadeguata, e socialmente
coerente, redditivit dimpresa.
Ciascuna Societ del Gruppo nellerogazione dei propri servizi persegue i seguenti principi:
trasparenza e legalit, efficienza, qualit ed economicit, continuit, regolarit, sicurezza dei
servizi, innovazione e miglioramento continuo, salvaguardia dellambiente. Il Gruppo rispetta in
ogni sua attivit questi principi, consapevole che la loro condivisione da parte di tutti i suoi
Destinatari sia elemento indispensabile per raggiungere gli obiettivi aziendali.
21
Il Gruppo, nella consapevolezza che le scelte eticamente corrette, oltre che giuste, siano anche
economicamente vincenti, ha individuato e condiviso una serie di valori etici che ispirano le scelte
aziendali:
tutela della persona: il Gruppo AEB-Gelsia tutela lintegrit fisica e morale dei propri
destinatari, garantendo condizioni di lavoro sicure in ambienti adeguati, evitando ogni
forma di vessazione o costrizione;
onest: nellambito dello svolgimento delle proprie mansioni, i Destinatari del Gruppo
AEB-Gelsia rispettano le leggi vigenti, il Codice Etico, i regolamenti e le disposizioni
interne. In nessun caso, il perseguimento dellinteresse di Gruppo pu giustificare la
violazione di norme o disposizioni di legge, nonch ladozione di comportamenti in
contrasto con i principi ed i valori indicati nel Codice;
Ciascuna Societ del Gruppo garantisce la trasparenza delle scelte effettuate adottando
procedure gestionali che assicurano la correttezza e veridicit delle comunicazioni sociali (bilanci,
relazioni periodiche, ecc.). In particolare, ogni operazione o transazione deve essere correttamente
registrata nel sistema di contabilit aziendale secondo i criteri indicati dalla legge ed i principi
contabili applicabili e dovr essere inoltre debitamente autorizzata, verificabile, legittima, coerente
e congrua.
di offrire un servizio volto alla sempre maggiore soddisfazione dei clienti, al rispetto dellambiente
ed alla sicurezza dei lavoratori.
Lanalisi e stata condotta utilizzando i dati e i costi di gestione del servizio di igiene urbana per
lanno 2013 pubblicati dallISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) nel
suo Rapporto Rifiuti Urbani Edizione 2014 e da Arpa Lombardia (Agenzia Regionale per la
Protezione dellAmbiente) nel Rapporto Rifiuti anno 2013
A livello Europeo la produzione pro capite di rifiuti evidenziata nella tabella seguente:
Come si evince dalla tabella in Italia nel triennio 2010-2012 la produzione pro capite
sostanzialmente in diminuzione passando da 536 kg/ab*anno a 505 kg/ab*anno, con una
riduzione percentuale totale del 5,7%.
Per quanto concerne la scomposizione regionale dei quantitativi annui si ha che:
23
Come si evince dalla tabella, nel triennio 2009-2013 la produzione pro capite in Regione
Lombardia in diminuzione, passando da 501 kg/ab*anno a 461 kg/ab*anno, con una riduzione
percentuale del 7,9%.
24
RU
Rifiuti urbani
indi ff. [t/a ]
Raccolte
diffe nzi ate [t/a]
52.812,58
86.296,08
Prod.
Proc.
[kg/ab anno]
RU
Ri fi uti urba ni
i ndiff. [t/a]
454,45
45.448,73
ANNO 2012
RD
Ra ccol te
di ffenzia te [t/a ]
78.470,16
Prod.
Proc.
RU
[kg/ab anno]
Ri fi uti urba ni
i ndi ff. [t/a]
384,71
48.945,01
ANNO 2013
RD
Ra ccol te
di ffenziate [t/a ]
87.496,51
Prod.
Proc.
[kg/ab anno]
424,20
RU
Rifiuti urbani
indiff. [t/a ]
48.694,97
ANNO 2014
RD
Raccolte
diffenzia te [t/a]
Prod. Proc.
[kg/ab anno]
88.530,56
426,02
Come si evince dalla tabella, nel quadriennio 2011-2014 la produzione pro capite anche nei
Comuni di Gelsia Ambiente Srl in diminuzione, passando da 454 kg/ab*anno a 426 kg/ab*anno,
con una riduzione percentuale di circa il 6,0%, in linea quindi con la media della Regione
Lombardia.
La raccolta differenziata viene definita dal Testo Unico dellAmbiente come la raccolta idonea,
secondo criteri di economicit, efficacia, trasparenza ed efficienza, a raggruppare i rifiuti urbani in
frazioni merceologiche omogenee, al momento della raccolta o, per la frazione organica umida,
anche al momento del trattamento, nonch a raggruppare i rifiuti di imballaggio separatamente
dagli altri rifiuti urbani, a condizione che tutti i rifiuti sopra indicati siano effettivamente destinati
al recupero. La legge fissa poi alcuni obiettivi minimi da raggiungere progressivamente a
determinate scadenze dalla sua entrata in vigore. A livello nazionale e regionale in alcune realt
ci non ancora avvenuto, nonostante ci sia stato un incremento continuo delle percentuali di
raccolta differenziata nel corso degli anni.
Il, metodo di calcolo della percentuale di Raccolta Differenziata conforme alle disposizioni del
DGR del 16/11/2011, che prevede lapplicazione della seguente formula:
RD = sommatoria delle frazioni raccolte separatamente con riferimento alle macrocategorie utilizzate nellapplicativo web O.R.S.O. ;
RSU tot = totale dei rifiuti solidi urbani, incluso lo spazzamento strade ed escluso gli inerti
ed i cimiteriali
25
Landamento puntuale registrato nei Comuni di Gelsia Ambiente Srl a partire dallanno 2011,
stato il seguente:
26
ANNO 2011
RD
Ri fi uti urba ni
i ndi ff. [t/a ]
Ra ccol te
di ffenzi a te [t/a ]
52.812,58
RU
% RD
86.296,08 62,0%
ANNO 2012
RD
Ri fi uti urba ni
i ndi ff. [t/a ]
Ra ccol te
di ffenzi a te [t/a ]
45.448,73
RU
% RD
78.470,16 63,3%
ANNO 2013
RD
Ri fi uti urba ni
i ndi ff. [t/a ]
Ra ccol te
di ffenzi a te [t/a ]
48.945,01
RU
% RD
87.496,51 64,1%
ANNO 2014
RD
Ri fi uti urba ni
i ndi ff. [t/a ]
48.694,97
Ra ccol te
di ffenzi a te [t/a ]
% RD
88.530,56 64,5%
La produzione pro-capite media di rifiuti nei Comuni di Gelsia Ambiente Srl risulta sempre
inferiore a quanto registrato a livello regionale, viceversa la percentuale di raccolta differenziata,
che registra un trend equilibrato negli anni analizzati, costantemente superiore alla media
regionale e provinciale e si assesta, nel 2014, su un valore superiore al 64%, superiore al valore
medio provinciale di 8 punti percentuali e di 10 punti percentuali rispetto al valore regionale.
La societ, unica nel panorama regionale per completezza di progetto attuato, ha iniziato ad
attivare la raccolta del rifiuto secco indifferenziato per il tramite di un sacco blu dotato di sistema
RFID (per completezza si rimanda al documento allegato A del contratto di servizio) che ha
portato, nel volgere di pochi mesi, ad un incremento del dato di raccolta differenziata del +15%, ad
una riduzione del quantitativo di rifiuto indifferenziato di oltre il 50% e ad un corrispondente
aumento delle raccolte delle principali filiere differenziate. Lesito della sperimentazione si traduce
in un contenimento complessivo dei costi di gestione per lamministrazione interessata e in
indiscussi vantaggi in termini ambientali. Grazie allesperienza maturata, sar poi possibile
arrivare in tempi rapidi allapplicazione del sistema di tariffazione puntuale per il servizio di
igiene ambientale, che attua il principio del chi inquina paga, con ulteriori benefici attesi per la
cittadinanza.
27
Il costo medio regionale pro capite di gestione dei servizi di igiene urbana risultato pari a
133,24 /ab per lanno 2013.
La suddivisione del costo risulta:
44,43 /ab
o 16,38
o 15,98
(Cts)
o 4,24
22,03 /ab
37,65 /ab
o 26,92
o 10,73
24,98 /ab
4,15 /ab
o
o
/ab altri costi imputabili alla gestione dei rifiuti indifferenziati (Cac)
28
Gelsia Ambiente offre ai suoi comuni un costo inferiore rispetto alla media regionale non solo in
caso di gestione integrata di tutto il servizio di Igiene Ambientale, ma anche nel caso in cui le
vengano affidate solo alcune fasi dello stesso. Scomponendo infatti il costo complessivo nelle
componenti definite dal D.P.R 158/99, si pu osservare che, per ognuna di esse, il costo medio di
Gelsia Ambiente sempre inferiore al costo di Regione Lombardia rilevato da ISPRA nel 2013.
CGind
Costi di Gestione
del ciclo dei servizi
dei rifiuti
indifferenziati
CSL
Costi di
Spazzamento e
Lavaggio strade
CGd
Costi di Gestione
del ciclo dei servizi
dei rifiuti
differenziati
CC
Costi Comuni
CK
CRT
CTS
AC
Altri Costi, inerenti la gestione dei rifiuti urbani indifferenziati, non compresi nelle voci precedenti
CRD
Costi di Raccolta Differenziata dei singoli materiali (al netto del CONAI)
CTR
CARC
CGG
CCD
Amm
Acc
R
29
Va evidenziato che nella componente Cc (costi comuni) di Gelsia Ambiente stato aggiunto un
valore di 8 euro/abitante, non imputabile alla stessa, individuando tale importo come costo medio
che i comuni allocano per lattivit di accertamento e riscossione direttamente svolta dagli stessi e
altri costi diretti. Tale inserimento si reso necessario al fine di operare un corretto confronto con i
dati ISPRA.
Si precisa inoltre che il dato esposto da intendersi come dato medio Gelsia Ambiente e che, nella
realt, il dato del singolo comune correlato alle scelte gestionali attuate dallo stesso rispetto al
servizio standard offerto dalla societ e ai costi effettivamente imputati alla voce Cc direttamente
dai singoli comuni.
In conclusione si pu affermare che Gelsia Ambiente realizza una gestione economicamente
vantaggiosa in ogni fase del ciclo integrato del servizio di Igiene Ambientale. Oltre che offrire un
servizio con elevati standard di qualit, una raccolta differenziata a livelli di eccellenza ed anche
in grado di realizzare economie di scala che le permettono di offrire prezzi competitivi in ogni
singola fase gestita. La costante ricerca di soluzioni innovative per raggiungere livelli di servizio
sempre pi elevati sotto il profilo dellefficienza e del valore ambientale, inoltre permettono a
Gelsia Ambiente di attuare una politica di miglioramento continuo delle proprie performance sia
sotto il profilo qualitativo che tecnico ed economico.
Il dato di confronto specifico tra i costi di trattamento e smaltimento delle frazioni indifferenziate
(CTS) e dei costi di trattamento e riciclo delle frazioni differenziate (CTR) evidenziano
specularmente il divario di costi tra la realt Gelsia Ambiente e il campione Lombardia.
30
IL FUNZIONARIO INCARICATO
D.ssa Raffaella Mariani
31
IL CONSIGLIO COMUNALE
Premesso che i commi 611 e 612 dellart. 1 della Legge di Stabilit 2015 (Legge n. 190/2014)
prevedono che gli enti locali procedano alla razionalizzazione delle proprie partecipazioni
societarie, al fine di assicurare il coordinamento della finanza pubblica, il contenimento della spesa,
il buon andamento dell'azione amministrativa e la tutela della concorrenza e del mercato;
Considerato che:
- il suddetto comma 611 stabilisce che gli enti locali avviano un processo di razionalizzazione delle
societ e delle partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute, in modo da
conseguire la riduzione delle stesse entro il 31 dicembre 2015, anche tenendo conto dei seguenti
criteri:
a) eliminazione delle societ e delle partecipazioni societarie non indispensabili al perseguimento
delle proprie finalista istituzionali, anche mediante messa in liquidazione o cessione;
b) soppressione delle societ che risultino composte da soli amministratori o da un numero di
amministratori superiore a quello dei dipendenti;
c) eliminazione delle partecipazioni detenute in societ che svolgono attivit analoghe o similari a
quelle svolte da altre societ partecipate o da enti pubblici strumentali, anche mediante
operazioni di fusione o di internalizzazione delle funzioni;
d) aggregazione di societ di servizi pubblici locali di rilevanza economica;
e) contenimento dei costi di funzionamento, anche mediante riorganizzazione degli organi
amministrativi e di controllo e delle strutture aziendali, nonch attraverso la riduzione delle
relative remunerazioni.
-
il comma 612 recita: I presidenti delle regioni e delle province autonome di Trento e di
Bolzano, i presidenti delle province, i sindaci e gli altri organi di vertice delle
amministrazioni di cui al comma 611, in relazione ai rispettivi ambiti di competenza,
definiscono e approvano, entro il 31 marzo 2015, un piano operativo di razionalizzazione
delle societ e delle partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute, le
modalit e i tempi di attuazione, nonch l'esposizione in dettaglio dei risparmi da
conseguire. Tale piano, corredato di un'apposita relazione tecnica, e' trasmesso alla
competente sezione regionale di controllo della Corte dei conti e pubblicato nel sito internet
istituzionale dell'amministrazione interessata. Entro il 31 marzo 2016, gli organi di cui al
primo periodo predispongono una relazione sui risultati conseguiti, che e' trasmessa alla
competente sezione regionale di controllo della Corte dei conti e pubblicata nel sito internet
istituzionale dell'amministrazione interessata. La pubblicazione del piano e della relazione
costituisce obbligo di pubblicista ai sensi del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33
la scadenza del 31 marzo 2015 non da interpretare in termini perentori ma ordinatori;
Vista la deliberazione della Giunta comunale n. 36 del 26/03/2015, con la quale la Giunta comunale
ha espresso lesigenza di voler formalizzare un progetto di formazione e supporto per la redazione
del Piano di razionalizzazione delle societ partecipate;
Visto il piano di razionalizzazione delle societ partecipate predisposto dagli uffici a seguito
dellattivit di formazione di cui alla deliberazione G.C. n. 36/2015;
Rilevato che nel suddetto Piano viene espressamente indicato che entro il 31.12.2015 verr avviata
la dismissione della partecipazione del Comune di Seveso in Brianza Energia Ambiente (B.E.A.
s.p.a.) per le motivazioni meglio specificate nello stesso documento, allegato alla presente
deliberazione quale parte integrante e sostanziale della stessa (Allegato A), e che, pertanto, con il
presente atto si intende dare mandato al funzionario responsabile del Settore Ecologia e Ambiente di
prorogare lattuale contratto di smaltimento dei rifiuti solidi urbani e assimilati in essere con B.E.A.
s.p.a. fino a tutto il 31.12.2015;
Visto il Piano di Razionalizzazione delle societ partecipate, allegato al presente atto quale parte
integrante e sostanziale dello stesso:
Vista la propria deliberazione del Consiglio Comunale n. 13 del 01.03.2011;
Vista la Legge n. 190/2014 (Legge di Stabilit 2015);
Visto il D.Lgs. n. 267/2000;
Visto lart. 134 comma 4 del D.Lgs. 267/2000;
Con voti.
DELIBERA
1)
2)
3)
4)
5)
le premesse formano parte integrante e sostanziale del presente atto e qui si intendono
approvate;
di approvare il Piano di Razionalizzazione delle societ partecipate del Comune di
Seveso, allegato al presente atto (Allegato A);
di dare mandato al funzionario responsabile del Settore Ecologia e Ambiente di
prorogare lattuale contratto di smaltimento dei rifiuti solidi urbani e assimilati in essere
con B.E.A. s.p.a. fino a tutto il 31.12.2015;
di trasmettere il presente atto alla Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti;
di pubblicare il presente atto sul sito internet istituzionale del Comune di Seveso.
Allegato:
- Piano di Razionalizzazione delle Societ Partecipate del Comune di Seveso
- Pareri.
RAZIONALIZZAZIONE DELLE
PARTECIPATE DEL
COMUNE DI SEVESO
190/2014)
IL PIANO
OPERATIVO
RAZIONALIZZAZIONE
PARTECIPATE
IL PIANO
OPERATIVO DI RAZIONALIZZAZIONE
DELLEDELLE
PARTECIPATE
INDICE
PREMESSA NORMATIVA
4. CONCLUSIONI
ALLEGATO: LA RELAZIONE TECNICA AL PIANO CON RIEPILOGO DELLE MISURE
PROGRAMMATE
IL PIANO
OPERATIVO
RAZIONALIZZAZIONE
PARTECIPATE
IL PIANO
OPERATIVO DI RAZIONALIZZAZIONE
DELLEDELLE
PARTECIPATE
PREMESSA NORMATIVA
L'art.1, comma 611 e successivi della Legge di stabilit per l'anno 2015 (legge n.190/2014),
prevede che " Fermo restando quanto previsto dallarticolo 3, commi da 27 a 29, della legge 24
dicembre 2007, n. 244, e successive modificazioni, e dallarticolo 1, comma 569, della legge 27
dicembre 2013, n. 147, e successive modificazioni, al fine di assicurare il coordinamento della
finanza pubblica, il contenimento della spesa, il buon andamento dellazione amministrativa e
la tutela della concorrenza e del mercato, le regioni, le province autonome di Trento e di
Bolzano, gli enti locali, le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, le
universit e gli istituti di istruzione universitaria pubblici e le autorit portuali, a decorrere dal
1 gennaio 2015, avviano un processo di razionalizzazione delle societ e delle partecipazioni
societarie direttamente o indirettamente possedute, in modo da conseguire la riduzione delle
stesse entro il 31 dicembre 2015, anche tenendo conto dei seguenti criteri:
a)
b)
c)
IL PIANO
OPERATIVO
RAZIONALIZZAZIONE
PARTECIPATE
IL PIANO
OPERATIVO DI RAZIONALIZZAZIONE
DELLEDELLE
PARTECIPATE
LArt. 1, comma 569 della Legge n.147/2013 stabilisce che Il termine di trentasei mesi
fissato dal comma 29 dell'articolo 3 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, prorogato di
dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, decorsi i quali la
partecipazione non alienata mediante procedura di evidenza pubblica cessa ad ogni effetto;
entro dodici mesi successivi alla cessazione la societ liquida in denaro il valore della quota
del socio cessato in base ai criteri stabiliti all'articolo 2437-ter, secondo comma, del codice
civile.
Lart. 3, comma 27 della Legge n.244/2007 stabilisce che Al fine di tutelare la concorrenza
e il mercato, le amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30
marzo 2001, n. 165, non possono costituire societ aventi per oggetto attivit di produzione
di beni e di servizi non strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalit
istituzionali, ne' assumere o mantenere direttamente partecipazioni, anche di minoranza, in
tali societ. E' sempre ammessa la costituzione di societ che producono servizi di
interesse generale e che forniscono servizi di committenza o di centrali di committenza a
livello regionale a supporto di enti senza scopo di lucro e di amministrazioni aggiudicatrici
di cui all'articolo 3, comma 25, del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e
forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, e l'assunzione di partecipazioni in
tali societ da parte delle amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto
legislativo 30 marzo 2001, n. 165, nell'ambito dei rispettivi livelli di competenza.
Lart. 3, comma 29 della Legge n.244/2007 stabilisce che Entro trentasei mesi dalla data di
entrata in vigore della presente legge, le amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2, del
decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, nel rispetto delle procedure ad evidenza pubblica,
cedono a terzi le societ e le partecipazioni vietate ai sensi del comma 27. Per le societa'
partecipate dallo Stato, restano ferme le disposizioni di legge in materia di alienazione di
partecipazioni. L'obbligo di cessione di cui al presente comma non si applica alle aziende
termali le cui partecipazioni azionarie o le attivit, i beni, il personale, i patrimoni, i marchi
e le pertinenze sono state trasferite a titolo gratuito alle regioni a statuto speciale e alle
province autonome di Trento e di Bolzano nel cui territorio sono ubicati gli stabilimenti
termali, ai sensi dell'articolo 22, commi da 1 a 3, della legge 15 marzo 1997, n. 59.
IL PIANO
OPERATIVO
RAZIONALIZZAZIONE
PARTECIPATE
IL PIANO
OPERATIVO DI RAZIONALIZZAZIONE
DELLEDELLE
PARTECIPATE
*Le percentuali indicate nelle societ partecipate da Cap Holding Spa, Gruppo Aeb S.p.a., Brianza Energia e
Ambiente S.p.A. si riferiscono alla quota di partecipazione indiretta del Comune di Seveso.
4
IL PIANO
OPERATIVO
RAZIONALIZZAZIONE
PARTECIPATE
IL PIANO
OPERATIVO DI RAZIONALIZZAZIONE
DELLEDELLE
PARTECIPATE
Il Comune ha provveduto ad inoltrare regolarmente alla Corte dei Conti Sezione Regionale della
Lombardia la Delibera del Consiglio Comunale n.13 del 01/03/2011 con cui ha giustificato il
mantenimento delle proprie partecipate, ai sensi e per gli effetti dellart. 3 co. 27 L. 244/2007.
Per ciascuna delle suddette Societ si proceder di seguito alla illustrazione delle effettive attivit
svolte, la loro natura, la corrispondenza rispetto alle finalit dellEnte, nonch ogni altra
informazione utile ai fini del Piano di Razionalizzazione ipotizzato.
IL PIANO
OPERATIVO
RAZIONALIZZAZIONE
PARTECIPATE
IL PIANO
OPERATIVO DI RAZIONALIZZAZIONE
DELLEDELLE
PARTECIPATE
Oggetto Sociale
IL PIANO
OPERATIVO
RAZIONALIZZAZIONE
PARTECIPATE
IL PIANO
OPERATIVO DI RAZIONALIZZAZIONE
DELLEDELLE
PARTECIPATE
p) la gestione del servizio calore/energia mediante la conduzione, manutenzione,
progettazione, realizzazione, gestione impianti, fornitura combustibili, tecnicoenergetica del sistema edificio-impianto.
I servizi sopra indicati potranno essere affidati in modo diretto da parte dei soci
che controllano la Societ, ai sensi del D.Lgs 267/00 e successive modificazioni e
integrazioni.
II.
La societ Aspes S.r.l. gestiva- prima della revoca da parte del Comune di Seveso a
seguito della messa in liquidazione della Societ- i seguenti servizi:
1. Farmacia Comunale;
2. Gestione pubblicit;
3. Servizi funebri e cimiteriali;
4. Parcheggi;
5. Custodia stabili;
6. Manutenzione immobili e strade.
III.
Il Comune di Seveso con Delibera del C.C. n.39 del 13/12/2013 deliberava la messa in
liquidazione della Aspes S.r.l., confermata con delibera di Assemblea Straordinaria del
25/02/2014 n Rep.42165- n Raccolta 23169.
Oggetto Sociale
IL PIANO
OPERATIVO
RAZIONALIZZAZIONE
PARTECIPATE
IL PIANO
OPERATIVO DI RAZIONALIZZAZIONE
DELLEDELLE
PARTECIPATE
la progettazione, la realizzazione, la gestione di reti per il trasporto e la distribuzione
di energia termica oltre agli impianti per l'alimentazione delle suddette reti;
la produzione, la distribuzione e vendita di energia elettrica prodotta tramite impianti
di cogenerazione, turboespansione e da energie rinnovabili e non;
la costruzione e la gestione di reti tecnologiche per la trasmissione dati;
la commercializzazione di materiali e prodotti provenienti dal trattamento dei rifiuti.
Nell'ambito dei servizi gestiti la competenza della societ comprende le fasi di studio,
progettazione, costruzione degli impianti ed esercizio degli stessi.
Nei settori di proprio interesse la Societ pu promuovere e realizzare modelli
organizzativi per la gestione delle varie fasi dei processi industriali nonch acquisire,
cedere e sfruttare privative industriali, brevetti o invenzioni.
III.
20%
4,23%
11,25%
12,03%
5,00%
11,25%
7,34%
7,20%
7,28%
6,22%
3,65%
4,55%
IL PIANO
OPERATIVO
RAZIONALIZZAZIONE
PARTECIPATE
IL PIANO
OPERATIVO DI RAZIONALIZZAZIONE
DELLEDELLE
PARTECIPATE
La natura di ciascuna di esse (se SPL o SS)
IV.
V.
Oggetto Sociale
IL PIANO
OPERATIVO
RAZIONALIZZAZIONE
PARTECIPATE
IL PIANO
OPERATIVO DI RAZIONALIZZAZIONE
DELLEDELLE
PARTECIPATE
t) attivare rapporti e sottoscrivere convenzioni con soggetti pubblici o privati per gestire
impianti sportivi ed annesse aree di verde o attrezzate. Collaborare, inoltre, allo
svolgimento di manifestazioni e iniziative sportive.
III.
COMUNE DI SEREGNO
COMUNE DI GIUSSANO
COMUNE DI MEDA
COMUNE DI CAMBIATE
COMUNE DI LIMBIATE
COMUNE DI VAREDO
COMUNE DI VERANO B.ZA
COMUNE DI CARATE B.ZA
COMUNE DI MUGGIO
COMUNE DI SOVICO
COMUNE DI CESATE
COMUNE DI TREZZO S/A
COMUNE DI BIASSONO
COMUNE DI BOVISIO M.
COMUNE DI BESANA B.ZA
COMUNE DI SEVESO
71,40%
3,273%
2,977%
0,493%
5,402%
2,745%
0,042%
0,033%
1,911%
2,082%
0,009%
3,655%
0,191%
1,429%
0,018%
4,340%
IV.
V.
Oggetto Sociale
1. La societ ha per oggetto lesercizio delle attivit che concorrono a formare il servizio
idrico integrato come definito dal D.lgs. 152 /2006 e successive modifiche.
2. La societ pu altres svolgere tutte le attivit di natura strumentale o funzionale al
raggiungimento di quanto previsto al primo comma, ivi comprese quelle relative alla
progettazione di impianti, quelle di gestione di impiantistica di potabilizzazione,
depurazione e smaltimento di acque, lo studio, sviluppo, gestione e
commercializzazione di tecnologie, anche informatiche, per la salvaguardia
dell'ambiente, in relazione all'attivit di gestione integrata delle acque, quella di
gestione di impianti energetici derivanti da trattamenti di acque reflue, quelle di
10
IL PIANO
OPERATIVO
RAZIONALIZZAZIONE
PARTECIPATE
IL PIANO
OPERATIVO DI RAZIONALIZZAZIONE
DELLEDELLE
PARTECIPATE
messa in sicurezza, ripristino e bonifica di siti inquinati, quelle di raccolta, trasporto e
smaltimento di reflui e di fanghi derivanti da processi di depurazione, l'esercizio di
attivit di autotrasporto di cose e rifiuti in conto proprio e di autotrasporto di cose e
rifiuti in conto terzi, l'attivit di autoriparazione su mezzi propri o in uso, quelle di
gestione dei servizi connessi alla gestione del ciclo delle acque quali la verifica dei
consumi, la bollettazione, la riscossione delle tariffe e la commercializzazione dei
prodotti di smaltimento e quant'altro ritenuto utile per l'attuazione del Servizio Idrico
Integrato.
III.
ABBADIA CERRETO
ABBIATEGRASSO
AICURZIO
ALBAIRATE
ALBUZZANO
ARCONATE
ARESE
ARLUNO
ASSAGO
BADIA PAVESE
BARANZATE
BAREGGIO
BARLASSINA
BASIANO
BASIGLIO
BELLINZAGO LOMBARDO
BELLUSCO
BERNAREGGIO
BERNATE TICINO
BERTONICO
BESANA BRIANZA
BESATE
BINASCO
BOFFALORA D'ADDA
BOFFALORA SOPRA TICINO
BOLLATE
BORGHETTO LODIGIANO
BORGO SAN GIOVANNI
BOVISIO MASCIAGO
BREMBIO
BRESSO
BRIOSCO
BRUGHERIO
11
0,040%
0,001%
0,117%
0,077%
0,131%
0,116%
0,850%
0,232%
0,453%
0,053%
0,512%
0,593%
0,298%
0,072%
0,335%
0,001%
0,099%
0,109%
0,077%
0,086%
0,191%
0,085%
0,346%
0,045%
0,116%
1,696%
0,159%
0,037%
0,514%
0,070%
1,205%
0,117%
0,676%
INVERUNO
INZAGO
LACCHIARELLA
LAINATE
LANDRIANO
LAZZATE
LEGNANO
LENTATE SUL SEVESO
LESMO
LIMBIATE
LINAROLO
LISCATE
LIVRAGA
LOCATE TRIULZI
LODI VECCHIO
MACCASTORNA
MAGENTA
MAGHERNO
MAGNAGO
MAIRAGO
MALEO
MARCALLO CON CASONE
MARUDO
MARZANO
MASATE
MEDA
MEDIGLIA
MELETI
MELZO
MERLINO
MESERO
MEZZAGO
MILANO
0,232%
0,001%
0,245%
1,395%
0,212%
0,415%
2,124%
0,878%
0,063%
1,723%
0,098%
0,001%
0,084%
0,287%
0,217%
0,007%
0,658%
0,067%
0,193%
0,091%
0,053%
0,155%
0,066%
0,108%
0,066%
0,822%
0,828%
0,062%
0,001%
0,078%
0,077%
0,170%
0,315%
IL PIANO
OPERATIVO
RAZIONALIZZAZIONE
PARTECIPATE
IL PIANO
OPERATIVO DI RAZIONALIZZAZIONE
DELLEDELLE
PARTECIPATE
BUBBIANO
BUCCINASCO
BURAGO DI MOLGORA
BUSCATE
BUSNAGO
BUSSERO
BUSTO GAROLFO
CABIATE
CALVIGNASCO
CAMAIRAGO
CAMBIAGO
CAMPARADA
CANEGRATE
CAPONAGO
CARNATE
CARPIANO
CARUGATE
CASALETTO LODIGIANO
CASALMAIOCCO
CASALPUSTERLENGO
CASARILE
CASELLE LANDI
CASELLE LURANI
CASOREZZO
CASSANO D'ADDA
CASSINA DE' PECCHI
CASSINETTA DI LUGAGNANO
CASTANO PRIMO
CASTELLANZA
CASTELNUOVO BOCCA D'ADDA
CASTIGLIONE D'ADDA
CASTIRAGA VIDARDO
CAVACURTA
CAVENAGO DI BRIANZA
CAVENAGO D'ADDA
CERIANO LAGHETTO
CERNUSCO SUL NAVIGLIO
CERRO AL LAMBRO
CERRO MAGGIORE
CERVIGNANO D'ADDA
CESANO BOSCONE
CESANO MADERNO
CESATE
CHIGNOLO PO
CINISELLO BALSAMO
CISLIANO
COGLIATE
COLOGNO MONZESE
COLTURANO
COMAZZO
CONCOREZZO
COPIANO
CORBETTA
CORMANO
CORNAREDO
CORNATE D'ADDA
CORNEGLIANO LAUDENSE
CORNO GIOVINE
CORNOVECCHIO
CORREZZANA
CORSICO
CORTE PALASIO
CORTEOLONA
12
0,033%
0,625%
0,072%
0,116%
0,077%
0,126%
0,309%
0,274%
0,063%
0,044%
0,188%
0,011%
0,480%
0,127%
0,110%
0,219%
0,660%
0,175%
0,151%
0,113%
0,143%
0,144%
0,052%
0,116%
0,215%
0,325%
0,071%
0,271%
0,514%
0,071%
0,076%
0,096%
0,062%
0,080%
0,083%
0,206%
1,389%
0,140%
0,548%
0,042%
0,524%
1,302%
0,798%
0,234%
3,482%
0,080%
0,429%
1,006%
0,039%
0,027%
0,244%
0,077%
0,582%
0,844%
0,754%
0,246%
0,040%
0,062%
0,038%
0,061%
0,695%
0,065%
0,064%
MIRADOLO TERME
MISINTO
MONTANASO LOMBARDO
MONTICELLI PAVESE
MORIMONDO
MOTTA VISCONTI
MULAZZANO
NERVIANO
NOSATE
NOVA MILANESE
NOVATE MILANESE
NOVIGLIO
OPERA
ORIO LITTA
ORNAGO
OSPEDALETTO LODIGIANO
OSSAGO LODIGIANO
OSSONA
OZZERO
PADERNO DUGNANO
PANTIGLIATE
PARABIAGO
PAULLO
PERO
PESCHIERA BORROMEO
PIEVE EMANUELE
PIEVE FISSIRAGA
PIEVE PORTO MORONE
PIOLTELLO
POGLIANO MILANESE
POZZO D'ADDA
POZZUOLO MARTESANA
PREGNANA MILANESE
RENATE
RESCALDINA
RHO
ROBECCHETTO CON INDUNO
ROBECCO SUL NAVIGLIO
RODANO
RONCELLO
RONCO BRIANTINO
ROSATE
ROZZANO
S. ANGELO LODIGIANO
S. COLOMBANO AL LAMBRO
S. CRISTINA E BISSONE
S. DONATO MILANESE
S. FIORANO
S. GIORGIO SU LEGNANO
S. GIULIANO MILANESE
S. MARTINO IN STRADA
S. ROCCO AL PORTO
S. STEFANO LODIGIANO
S. STEFANO TICINO
S. VITTORE OLONA
S. ZENONE AL LAMBRO
SALERANO SUL LAMBRO
SECUGNAGO
SEDRIANO
SEGRATE
SENAGO
SENNA LODIGIANA
SESTO SAN GIOVANNI
0,184%
0,245%
0,147%
0,061%
0,001%
0,001%
0,087%
0,834%
0,039%
0,311%
0,915%
0,177%
0,543%
0,018%
0,047%
0,060%
0,042%
0,116%
0,001%
2,361%
0,623%
0,959%
0,444%
0,507%
1,096%
0,606%
0,077%
0,173%
1,405%
0,403%
0,059%
0,094%
0,326%
0,063%
0,584%
1,987%
0,116%
0,155%
0,207%
0,169%
0,073%
0,129%
1,249%
0,208%
0,467%
0,174%
1,233%
0,033%
0,240%
0,842%
0,191%
0,179%
0,103%
0,116%
0,308%
0,041%
0,112%
0,145%
0,513%
1,866%
0,915%
0,084%
10,062%
IL PIANO
OPERATIVO
RAZIONALIZZAZIONE
PARTECIPATE
IL PIANO
OPERATIVO DI RAZIONALIZZAZIONE
DELLEDELLE
PARTECIPATE
CRESPIATICA
CUGGIONO
CUSAGO
CUSANO MILANINO
DAIRAGO
DRESANO
FOMBIO
GAGGIANO
GARBAGNATE MILANESE
0,062%
0,193%
0,202%
1,231%
0,116%
0,149%
0,157%
0,001%
1,444%
GENZONE
GRAFFIGNANA
GREZZAGO
GUARDAMIGLIO
GUDO VISCONTI
TREZZO SULL'ADDA
VALLE SALIMBENE
VANZAGHELLO
VANZAGO
VAPRIO D'ADDA
VAREDO
VEDANO AL LAMBRO
VEDUGGIO CON COLZANO
VERMEZZO
VERNATE
VIGNATE
VILLA CORTESE
0,019%
0,199%
0,033%
0,243%
0,071%
0,601%
0,055%
0,228%
0,352%
0,097%
0,514%
0,045%
0,043%
0,196%
0,120%
0,001%
0,155%
SETTALA
SETTIMO MILANESE
SEVESO
SIZIANO
SOLARO
SOMAGLIA
SORDIO
SULBIATE
TAVAZZANO
CON
VILLAVESCO
TERRANOVA DE' PASSERINI
TORRE D'ARESE
TORREVECCHIA PIA
TREZZANO ROSA
TREZZANO SUL NAVIGLIO
VILLANOVA DEL SILLARO
VILLANTERIO
VIMODRONE
VISTARINO
VITTUONE
VIZZOLO PREDABISSI
ZELO BUON PERSICO
ZELO SURRIGONE
ZIBIDO SAN GIACOMO
CAP HOLDING SPA
PROVINCIA DI LODI
PROVINCIA DI MILANO
PROVINCIA DI MONZA E
DELLA BRIANZA
0,540%
0,252%
0,754%
0,410%
0,626%
0,261%
0,077%
0,131%
0,177%
0,042%
0,046%
0,102%
0,093%
0,987%
0,071%
0,112%
0,625%
0,057%
0,193%
0,138%
0,155%
0,052%
0,131%
0,196%
0,195%
7,164%
1,374%
IV.
V.
5. BRIANZACQUE S.R.L.
da premettere che il Comune di Seveso nella societ Brianzacque S.r.l. detiene sia una
partecipazione diretta del 0,04056%, sia diverse partecipazioni indirette, di cui una
tramite il Gruppo AEB S.p.a. dello 0,11137%, e diverse tramite Gelsia S.r.l. che
ammontano a 0,0270053%.
I.
Oggetto Sociale
1. Loggetto sociale costituito dalla gestione, in via diretta e/o attraverso societ
totalmente controllate, del servizio idrico integrato prevalentemente a favore dei soci,
nelle fasi di ricerca, captazione, sollevamento, trasporto, distribuzione, trattamento,
fognatura e depurazione ed, in generale, dalla commercializzazione dellacqua per usi
sia civili che industriali ed agricoli e per altri tipi di utilizzazioni. In particolare svolge,
prevalentemente a favore dei soci, lattivit di costruzione, manutenzione e gestione
della rete, degli impianti e delle dotazioni strumentali allerogazione del servizio
13
IL PIANO
OPERATIVO
RAZIONALIZZAZIONE
PARTECIPATE
IL PIANO
OPERATIVO DI RAZIONALIZZAZIONE
DELLEDELLE
PARTECIPATE
idrico integrato, avvalendosi di mezzi propri, di contribuzioni di enti soci e di
pagamenti di enti pubblici e di soggetti privati.
2. La Societ pu altres svolgere, prevalentemente a favore dei soci, tutte le attivit di
natura strumentale o funzionale a quanto previsto al primo comma, ivi comprese
quelle relative alla gestione di impianti energetici derivanti da trattamenti di acque
reflue, quelle di messa in sicurezza, ripristino e bonifica di siti inquinati, quelle di
ricerca e coltivazione di sorgenti di acque minerali, il loro imbottigliamento e la loro
commercializzazione, quelle di raccolta, trasporto e smaltimento di reflui e di fanghi
derivanti da processi di depurazione, quelle di gestione dei servizi connessi alla
gestione del ciclo delle acque quali la verifica dei consumi, la bollettazione, la
riscossione delle tariffe e la commercializzazione dei prodotti di smaltimento.
3. La Societ pu altres curare lo studio, lo sviluppo, la gestione e la
commercializzazione di tecnologie, anche informatiche, per la salvaguardia
dellambiente e promuovere, anche dintesa con Universit ed Enti di ricerca,
leffettuazione di indagini scientifiche attinenti il settore idrico nonch la formazione
nel medesimo settore.
4. La Societ potr rendere ogni servizio e compiere qualsiasi operazione, consentita
dalla legge, prevalentemente a favore dei soci, o per conto di terzi, che si ponga in
rapporto di strumentalit con la realizzazione del proprio oggetto sociale; pertanto la
societ potr compiere tutte le operazioni di natura mobiliare, immobiliare,
industriale, commerciale e finanziaria ritenute necessarie od utili per la realizzazione
del proprio oggetto sociale o comunque attinenti al medesimo, concedendo anche
fideiussioni, ipoteche, avalli ed in genere garanzie reali o personali, anche in favore e
nellinteresse di terzi. Inoltre la Societ potr assumere non a scopo di collocamento,
purch ci sia strumentale od opportuno in vista del raggiungimento del proprio
scopo sociale partecipazioni ed interessenze sotto qualsiasi forma in altre societ,
enti, associazioni, consorzi e fondazioni di partecipazione aventi oggetto analogo,
affine, complementare, connesso o funzionale al proprio.
III.
14
IL PIANO
OPERATIVO
RAZIONALIZZAZIONE
PARTECIPATE
IL PIANO
OPERATIVO DI RAZIONALIZZAZIONE
DELLEDELLE
PARTECIPATE
N.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
40
41
42
43
44
45
46
47
48
49
50
51
52
15
Soci
Quota (%)
13,7601%
0,3845%
0,2980%
0,8134%
2,8468%
0,2076%
0,7310%
1,8804%
1,6416%
0,1384%
0,8134%
0,3952%
0,1445%
0,4067%
0,1041%
2,4401%
0,6329%
0,1637%
0,0615%
1,1050%
2,0334%
0,4067%
0,3210%
6,2959%
3,2534%
1,2200%
6,7219%
1,2298%
0,0929%
18,0914%
3,2534%
3,2825%
0,0951%
0,8134%
0,0732%
0,2075%
6,5069%
0,4056%
1,2200%
0,4884%
1,2200%
1,1618%
0,1303%
1,2200%
0,8134%
1,6267%
2,0334%
2,7390%
2,5980%
0,7976%
0,4122%
0,2664%
IL PIANO
OPERATIVO
RAZIONALIZZAZIONE
PARTECIPATE
IL PIANO
OPERATIVO DI RAZIONALIZZAZIONE
DELLEDELLE
PARTECIPATE
La natura di ciascuna di esse (se SPL o SS)
IV.
V.
Oggetto Sociale
La Societ ha per oggetto:
la gestione di impianti per lo smaltimento, il trattamento, lo stoccaggio di rifiuti
solidi urbani, di rifiuti speciali e di ogni altra categoria di rifiuti prevista dalle
norme vigenti;
il servizio di raccolta di qualsiasi tipologia di rifiuti comprese le frazioni destinate
al riutilizzo e/o commercializzazione;
la gestione di attivit diverse di igiene urbana ed ambientale quali: spurgo pozzi
neri, raccolta rifiuti ingombranti e assimilabili, derattizzazione, demuscazione,
disinfestazione, verde pubblico, spazzarnento neve;
la gestione di reti per il trasporto e la distribuzione di energia termica oltre agli
impianti per l'alimentazione delle suddette reti;
la produzione, la distribuzione e vendita di energia elettrica prodotta tramite
impianti di cogenerazione, turboespansione e da energie rinnovabili e non;
la commercializzazione di materiali e prodotti provenienti dal trattamento dei
rifiuti.
Sono escluse dall'oggetto sociale le operazioni riservate a sensi della Legge 2 gennaio
1991 numero l quelle inerenti la raccolta del risparmio e l'esercizio del credito, quelle
previste dal Decreto Legislativo l settembre 1993 n. 385 e tutte le altre comunque
vietate dalla presente e futura legislazione.
Nell'ambito dei servizi gestiti la competenza della societ comprende le fasi di studio,
progettazione, costruzione degli impianti ed esercizio degli stessi.
Nei settori di proprio interesse la Societ pu pro- muovere e realizzare modelli
organizzativi per la gestione delle varie fasi dei processi industriali nonch acquisire,
cedere e sfruttare privative industriali, brevetti o invenzioni.
La Societ potr porre in essere ed esercitare qualsiasi attivit o servizio, anche di
commercializzazione e di studio connesso, ausiliario, strumentale, accessorio o
complementare rispetto alle attivit di cui sopra, nessuno escluso.
La Societ potr realizzare e gestire le attivit di cui sopra direttamente, in
concessione, in appalto, o in qualsiasi altra forma senza limiti territoriali, potendo
altres effettuare delle attivit a seguito di richiesta di terzi che siano Enti pubblici o
privati.
16
IL PIANO
OPERATIVO
RAZIONALIZZAZIONE
PARTECIPATE
IL PIANO
OPERATIVO DI RAZIONALIZZAZIONE
DELLEDELLE
PARTECIPATE
La Societ potr inoltre promuovere la costituzione o assumere sia direttamente che
indirettamente interessenze, quote o partecipazioni in altre Imprese, Societ,
Consorzi, ed Enti in genere aventi oggetto analogo, affine o comunque connesso al
proprio, sia italiane che estere.
La Societ potr entrare anche in Associazioni e Consorzi di imprese, assumere ed
affidare lavori, appalti e servizi, gestire beni, complessi di beni e strutture di terzi. La
Societ potr compiere tutte le operazioni di carattere tecnico, commerciale,
industriale, mobiliare, immobiliare, finanziario, inclusa la prestazione e/o
l'ottenimento di garanzie reali ritenute necessarie ed utili per l'esercizio dell'oggetto
sociale ed il raggiungimento degli scopi sociali.
La Societ potr altres:
assumere o gestire affidamenti pubblici e privati, nei limiti della propria
competenza funzionale, rimanendo in tal caso in suo onere, per quanto in
ragione o qualora occorrendo, l'applicazione delle disposizioni previste dalla
normativa pubblicistica di settore;
stipulare contratti, convenzioni ed accordi con le pubbliche amministrazioni, nei
limiti e nel rispetto delle norme vigenti, nonch instaurare, intrattenere e
risolvere con soggetti pubblici e privati tutti i rapporti
giuridici
opportuni, compiendo tutte
le operazioni mobiliari, immobiliari,
finanziarie, nonch ogni altra operazione di qualsivoglia natura che sia ritenuta
necessaria o anche solo opportuna per il conseguimento
dell'oggetto sociale
a giudizio dell'organo amministrativo in carica, ivi compreso il rilascio di
garanzie, avalli e fideiussioni a terzi e a favore di terzi.
III.
IV.
V.
17
IL PIANO
OPERATIVO
RAZIONALIZZAZIONE
PARTECIPATE
IL PIANO
OPERATIVO DI RAZIONALIZZAZIONE
DELLEDELLE
PARTECIPATE
7. GELSIA S.r.l.
da premettere che il Comune di Seveso nella societ Gelsia S.r.l. detiene diverse
partecipazioni indirette, di cui una tramite il Gruppo AEB S.p.a. dello 3,342 %, e
unaltra tramite ASML S.r.l. che ammonta a 0,0044%.
I.
Oggetto Sociale
La societ ha per oggetto:
18
IL PIANO
OPERATIVO
RAZIONALIZZAZIONE
PARTECIPATE
IL PIANO
OPERATIVO DI RAZIONALIZZAZIONE
DELLEDELLE
PARTECIPATE
III.
Trattasi di attivit di mercato: nel corso del 2015 si valuteranno eventuali operazioni
straordinarie tese a modificare gli attuali asseti societari e conseguente valorizzazione
delle quote in capo ai soci.
IV.
AEB S.p.A.
77,008%
ASML S.p.A.
10,624%
GSD S.p.A.
4,084%
ASSP S.p.A.
3,435%
3,733%
0,468%
COMUNE DI VAREDO
0,440%
V.
da premettere che il Comune di Seveso nella societ Gelsia Reti S.r.l. detiene diverse
partecipazioni indirette, di cui una tramite il Gruppo AEB S.p.a. dello
2,61 %, e altre tramite Gelsia S.r.l e ASML S.p.a. che ammontano a 0,721662%
I.
Oggetto Sociale
1. La societ ha per oggetto:
a) Lo svolgimento delle attivit di distribuzione del gas metano, della energia elettrica e
della illuminazione;
b) Lo svolgimento delle attivit di installazione, collaudo, manutenzione e verifica
periodica secondo leggi e norme tecniche vigenti di strumenti elettronici, quali ad
esempio convertitori di volume, flow computer e contatori, per la misura fiscale di gas,
acqua, energia elettrica, vapore e fluidi in genere.
La societ pu:
a) Svolgere attivit connesse, complementari o affini a quelle sopra indicate quali, a titolo
esemplificativo, lutilizzo, la realizzazione, la produzione, la sostituzione, il rinnovo,
lestensione e la locazione delle reti tecnologiche, degli impianti e delle altre dotazioni
patrimoniali afferenti ai servizi gas, energia elettrica ed illuminazione;
b) Svolgere attivit di studio, consulenza, assistenza, progettazione e costruzione di
impianti nel rispetto della normativa, inerente le attivit riservate agli iscritti ad appositi
albi professionali.
19
IL PIANO
OPERATIVO
RAZIONALIZZAZIONE
PARTECIPATE
IL PIANO
OPERATIVO DI RAZIONALIZZAZIONE
DELLEDELLE
PARTECIPATE
2. La societ pu inoltre gestire per conto proprio o di terzi, i servizi del ciclo idrico
integrato e le attivit di telecomunicazione. Tutte le predette attivit possono essere
possono essere gestite dalla societa' nel loro ciclo completo, sia in forma diretta sia
attraverso il ricorso a societ ' esterne. La societa' pu prendere in affitto aziende di
carattere pubblico o privato o rami di esse o cedere in affitto suoi rami, assumere non fini
di collocamento ma di stabile investimento e in funzione strumentale al conseguimento
dell'oggetto sociale della propria attivit ', partecipazioni in altre societa' costituite o
costituente aventi oggetto analogo , affine o comunque connesso al proprio, purch in via
non prevalente e senza svolgimento di attivit ' di collocamento nei confronti del
pubblico .
Infine, sempre allo scopo di realizzare l'oggetto sociale, la societ potr costituire garanzie
ipotecarie e prestare fidejussioni nell interesse di terzi a favore istituti di credito o di enti
pubblici o privati, potr 'compiere ogni operazione, finanziaria passiva, stipulare in
qualit di utilizzatore contratti di locazione finanziaria , anche relativi ad immobili e di
lease back , senza o con l'acquisto o la vendita dei beni oggetto dei contratti stessi, il tutto
purch non in via prevalente e con esclusione di ogni attivit' svolta nei confronti del
pubblico.
3. In particolare la societ, nel rispetto dei principi di economicit e redditivit e della
riservatezza dei dati aziendali, svolge in proprio oggetto sociale con l'intento di
promuovere la concorrenza, l'efficienza ed adeguati livelli di qualit nell'erogazione dei
servizi.
Essa, a tal fine:
a) garantisce la neutralit della gestione delle infrastrutture essenziali per lo sviluppo di
un libero mercato energetico;
b) impedisce discriminazioni nellaccesso a informazioni commercialmente sensibili;
c) impedisce i trasferimenti incrociati di risorse tra i segmenti delle filiere.
III.
AEB SPA
ASML SPA
GELSIA SRL
ASSP SPA
62,54%
10,46%
20,24%
6,76 %
IV.
V.
9. SERUSO S.p.A.
I.
20
Oggetto Sociale
IL PIANO
OPERATIVO
RAZIONALIZZAZIONE
PARTECIPATE
IL PIANO
OPERATIVO DI RAZIONALIZZAZIONE
DELLEDELLE
PARTECIPATE
La societ ha per oggetto:
La costruzione e la gestione di impianti per la selezione di rifiuti secchi ed
omogenei, nonch la costruzione e la gestione di eventuali altri impianti per il
trattamento di rifiuti urbani e speciali, comprese le attivit connesse;
le attivit di valorizzazione delle frazioni riutilizzabili dei rifiuti, compreso il
recupero energetico degli stessi;
Essa potr inoltre compiere tutte le operazioni immobiliari, mobiliari,
commerciali, industriali e finanziarie (queste ultime in via strettamente
strumentale e non prevalente e comunque nei confronti del pubblico) ritenute
dallorgano amministrativo necessarie od utili per il raggiungimento delloggetto
sociale. Potr altres assumere (sempre in via strettamente strumentale e non
prevalente, per conto proprio ed in ogni caso nei limiti di cui all'articolo 2361
del codice civile e con esclusione di ogni rapporto con il pubblico) interessenze e
partecipazioni in altre societ o imprese aventi oggetto analogo, affine o
comunque connesso al proprio, e ci direttamente che indirettamente.
III.
IV.
80,5%
17,5%
2%
V.
IL PIANO
OPERATIVO
RAZIONALIZZAZIONE
PARTECIPATE
IL PIANO
OPERATIVO DI RAZIONALIZZAZIONE
DELLEDELLE
PARTECIPATE
I.
Oggetto Sociale
L'attivit che costituisce l'oggetto sociale svolta nellinteresse prevalente della societ
controllante e, per tramite di essa, degli Enti pubblici territoriali che sono soci della prima
sulla scorta di specifici contratti da stipulare con la stessa e consiste in quanto segue:
- la messa in sicurezza, il ripristino e la bonifica di siti inquinati;
- l'esercizio di attivit di autotrasporto di cose e rifiuti in conto proprio e di autotrasporto
di cose e rifiuti in conto terzi; la raccolta, il trasporto, in conto proprio e in conto di terzi, e
lo smaltimento dei reflui liquidi, civili e industriali, e dei fanghi derivanti dai processi di
depurazione;
- l'attivit di autoriparazione su mezzi propri o in uso; l'organizzazione e la gestione dei
servizi connessi all'intero ciclo delle acque, intendendosi per tali la verifica dei consumi,
la bollettazione e la riscossione delle tariffe, la commercializzazione delle attivit di
smaltimento e quant'altro ritenuto utile per l'attuazione dello scopo;
- la progettazione, gestione e commercializzazione di prodotti e servizi inerenti all'area
del "customer service"; in generale lo svolgimento di tutte le attivit riconducibili ai
servizi di cui sopra, ivi compresa la progettazione, realizzazione e gestione di opere ed
impianti, lo sviluppo e formazione, l'effettuazione di studi e ricerche di carattere
economico finanziario tecnico e giuridico rientranti nelle attivit sopra indicate o
comunque attinenti ad esse e al settore idrico, la promozione, progettazione,
realizzazione, esercizio, coordinamento tecnico e finanziario di servizi complementari,
sussidiari e/o affini a quelli sopra specificati, nel settore idrico; il tutto comunque nel
rispetto e nei limiti di tutte le vigenti disposizioni di legge.
La societ potr inoltre compiere tutte le operazioni commerciali, industriali,
mobiliari ed immobiliari, che risulteranno necessarie o utili per il raggiungimento dello
scopo sociale ed in tale ambito, in via non prevalente e non nei confronti del pubblico,
potr inoltre compiere qualunque altra operazione ed assumere partecipazioni in altre
societ aventi oggetto analogo o comunque connesso al proprio, nonch prestare garanzie
reali e/o personali per le obbligazioni connesse allo svolgimento dellattivit sociale, il
tutto nel rispetto dei limiti e dei divieti sanciti da norme inderogabili di legge ed in
particolare con esclusione dello svolgimento nei confronti del pubblico di qualunque
attivit qualificata come finanziaria dalla legge. Senza eccezione o riserva alcuna da parte
dei soci, devono ritenersi comunque
escluse dall'oggetto sociale quelle attivit
sopra specificate per le quali norme inderogabili di legge, presenti o future, richiedono
una diversa forma e/o struttura sociale ovvero modalit di esercizio in via esclusiva
ovvero che vengono esercitate solo dagli iscritti in albi professionali.
La Societ tenuta a realizzare ed esercitare le attivit e servizi di cui al presente articolo
per conto della societ controllante, in misura non inferiore all80% del fatturato annuo.
III.
22
IL PIANO
OPERATIVO
RAZIONALIZZAZIONE
PARTECIPATE
IL PIANO
OPERATIVO DI RAZIONALIZZAZIONE
DELLEDELLE
PARTECIPATE
CAP HOLDING S.p.A. 100%
IV.
V.
Oggetto Sociale
III.
51,036%
IL PIANO
OPERATIVO
RAZIONALIZZAZIONE
PARTECIPATE
IL PIANO
OPERATIVO DI RAZIONALIZZAZIONE
DELLEDELLE
PARTECIPATE
COMUNE DI SAN GIULIANO
20,810%
COMUNE DI SAN DONATO
20,810%
COMUNE DI MELEGNANO
4,896%
ASSOCIAZIONE ROCCA BRIVIO 2,448%
IV.
V.
Oggetto Sociale
IL PIANO
OPERATIVO
RAZIONALIZZAZIONE
PARTECIPATE
IL PIANO
OPERATIVO DI RAZIONALIZZAZIONE
DELLEDELLE
PARTECIPATE
* 4690/ la commercializzazione non specializzata;
* 4753/ commercio in dettaglio dei tappeti, moquette ed altre coperture per i pavimenti
nei negozi specializzati;
* 4759/ commercio in dettaglio dei mobili, lampade e degli articoli di uso casalingo n.c.a
nei negozi specializzati;
* 4743/ commercio in dettaglio degli equipaggiamenti audio, video nei negozi
specializzati;
* 4754/ commercio in dettaglio degli articoli e gli apparecchi elettrodomestici nei negozi
specializzati;
* 4778/ commercio in dettaglio degli altri beni nuovi, nei negozi specializzati;
* 4791/ commercio in dettaglio per via internet;
* 4799/ commercio in dettaglio effettuato al di fuori dei negozi, degli stand, chiosco, e
mercati;
* 4779/ commercio in dettaglio dei beni occasionali commercializzati nei negozi;
* 9521/ la riparazione degli apparecchi elettrodomestici di uso casalingo;
* 9522/ la riparazione dei dispositivi di uso casalingo e degli equipaggiamenti per casa e
giardino;
* 7111/ attivit di architettura;
* 7112/ attivit dingegneria e consulenza tecnica;
* 7490/ altre attivit professionali, scientifiche e tecniche n.c.a;
* 7120/ attivit di testare e analisi tecnica;
* 7410/ attivit di design specializzato;
* 8230/ attivit di organizzazione delle fiere, mercati e congressi;
* 6399/ altre attivit di servizi dinformazione n.c.a..
Loggetto dellattivit si identifica in conformit con la decisione del Governo n. 656
avente la data del 6 ottobre 1997 relativa allapprovazione delle Classificazioni delle
attivit delleconomia nazionale CAEN, pubblicata nel Bollettino Ufficiale n. 301 bis il 5
novembre 1997 e lOrdinanza n. 601/26 novembre 2002 riguardante laggiornamento delle
classificazioni delle attivit delleconomia nazionale CAEN, pubblicata nel Bollettino
Ufficiale n. 908 in data 13 dicembre 2002 e la classificazione del 20.04.2007, pubblicata nel
Bollettino Ufficiale n. 293 del 03.05.2007.
III.
IV.
40%
20%
20%
20%
V.
25
IL PIANO
OPERATIVO
RAZIONALIZZAZIONE
PARTECIPATE
IL PIANO
OPERATIVO DI RAZIONALIZZAZIONE
DELLEDELLE
PARTECIPATE
Estremi della messa in liquidazione
VI.
La societ stata posta in liquidazione giudiziale con delibera del Cda del 20/03/2014.
LAmministratore Giudiziale Harsescu Nicoleta, nominato con sentenza del
Tribunale di Bucarest n. 10158 del 28/11/2014.
Oggetto Sociale
IL PIANO
OPERATIVO
RAZIONALIZZAZIONE
PARTECIPATE
IL PIANO
OPERATIVO DI RAZIONALIZZAZIONE
DELLEDELLE
PARTECIPATE
Le concrete Attivit svolte
II.
La Societ come oggetto principale dellattivit ha, nellinteresse delle comunit locali di
riferimento e degli Enti giuridici che la partecipano, la gestione coordinata ed unitaria in
house providing del Servizio Idrico Integrato nellAmbito Territoriale Ottimale della
Provincia di Pavia, coerentemente ed in ottemperanza a quanto prescritto dal D.Lgs.
15272006 e ss.mm; dal piano dAmbito, dagli atti di affidamento e da ogni altra norma
dellordinamento vigente.
III.
10,100924%
8,080739%
0,000852%
8,080739%
19,191756%
19,191756%
19,191756%
8,080739%
8,080739%
IV.
V.
Oggetto Sociale
IL PIANO
OPERATIVO
RAZIONALIZZAZIONE
PARTECIPATE
IL PIANO
OPERATIVO DI RAZIONALIZZAZIONE
DELLEDELLE
PARTECIPATE
3.1. La Societ ha come oggetto:
a) la gestione del servizio idrico, in particolare la ricerca di fonti di
approvvigionamento, la captazione, il sollevamento, l'acquisto, il trasporto, il
trattamento, la potabilizzazione e la distribuzione dell'acqua per qualsiasi uso;
l'esercizio delle fognature, della depurazione delle acque reflue e delle reti di acque di
superficie ed il trattamento dei reflui industriali, anche in forma integrata cos come
previsto dalla L. 36/1994;
b) la gestione del servizio di distribuzione gas metano, e/o di altri combustibili
alternativi, in particolare l'approvvigionamento, il trasporto, la manipolazione e la
distribuzione del gas metano, e/o di altri combustibili alternativi, per qualsiasi uso;
c) la produzione, il recupero, il trasporto, la distribuzione di energia termica anche a
mezzo di reti (teleriscaldamento);
d) la gestione dei servizi di produzione e distribuzione di energia elettrica, compreso
lo scambio di energia elettrica con altri soggetti;
e) la gestione di servizi di produzione combinata (cogenerazione), trasporto e
distribuzione di energia termica ed elettrica;
f) la progettazione, la realizzazione, la manutenzione, il controllo e la gestione di
impianti idrico-sanitari, termici ed elettrici;
g) la gestione dei servizi di igiene ambientale, in particolare la raccolta, lo
spazzamento, lo stoccaggio provvisorio, la raccolta differenziata, il trasporto, il
recupero, il riciclo, l'inertizzazione, il compostaggio, la termodistruzione
(incenerimento, gassificazione, o altri processi di smaltimento dei rifiuti), il deposito e
la discarica dei rifiuti di qualsiasi tipo e natura e ogni altra attivit relativa al settore
ambientale;
h) la gestione dei servizi di monitoraggio ambientale, in particolare l'analisi della
qualit dell'aria, dell'acqua e del suolo;
i) la gestione di sistemi informativi automatizzati, di sistemi informativi territoriali e
di cartografia computerizzata del territorio e delle infrastrutture tecnologiche su di
esso esistenti;
j) la progettazione, la realizzazione, la gestione, la commercializzazione di servizi di
comunicazione e informazione, in particolare attivit di broad- cast (Information
Provider):
k) la progettazione, la realizzazione, la posa, la cablatura e la gestione di reti di
telecomunicazioni (sia via cavo, che via etere} compresa la realizzazione delle relative
infrastrutture;
l) la gestione di impianti sportivi di qualsiasi genere;
m) la progettazione, la realizzazione, la gestione, la manutenzione di impianti di
illuminazione pubblica e di impianti semaforici;
n) la progettazione, la realizzazione, la manutenzione di opere pubbliche in genere,
con particolare riguardo alla manutenzione delle reti stradali, degli edifici pubblici e
dei parchi pubblici;
o) la progettazione, la realizzazione, la manutenzione e la gestione dei parcheggi
pubblici;
p) la gestione dei servizi cimiteriali;
q) la gestione della pubblicit e del servizio di pubbliche affissioni comunali,
comprendente la realizzazione, la manutenzione e gestione dei relativi impianti e la
riscossione dell'imposta sulla pubblicit e del diritto sulle pubbliche affissioni;
r) la partecipazione ed il contributo ad iniziative finalizzate all'informazione e
sensibilizzazione dei clienti ed alla formazione del personale specializzato
relativamente allo studio ed alla gestione delle problematiche connesse ai servizi
sopra elencati;
28
IL PIANO
OPERATIVO
RAZIONALIZZAZIONE
PARTECIPATE
IL PIANO
OPERATIVO DI RAZIONALIZZAZIONE
DELLEDELLE
PARTECIPATE
s) ogni attivit affine o complementare a quelle sopra indicate che venga affidata alla
Societ da soggetti terzi, pubblici o privati;
t) autotrasporto di merci per conto di terzi.
3.2. La Societ potr gestire i servizi sopra indicati su tutto il territorio nazionale ed a
livello internazionale, anche per conto di soggetti terzi, privati o pubblici, nei limiti
previsti dalle leggi di tempo in tempo vigenti.
3.3. Per i servizi sopra indicati la Societ potr svolgere tutte le attivit ad essi
riconducibili, sia tecniche che amministrative o comunque qualificate, di gestione,
progettazione, consulenza, realizzazione impiantistica, ricerca, sperimentazione,
programmazione, promozione, e valorizzazione,
anche per conto di soggetti terzi,
privati o pubblici.
3.4. La Societ potr altres provvedere a tutte le attivit connesse e complementari ai
servizi predetti, compiendo ogni operazione industriale, commerciale, finanziaria,
immobiliare e di servizio necessaria al perseguimento dei propri fini.
3.5. La Societ pertanto, oltre a gestire i servizi pubblici affidati direttamente dal
Comune di Lissone, potr acquisire i contratti relativi alle attivit statutarie da altri
Enti locali territoriali, soggetti pubblici e privati, realizzando le proprie attivit sia
direttamente che tramite contratti con soggetti terzi. In particolare potr partecipare,
con altri Enti locali territoriali, soggetti pubblici e privati, a societ, imprese, consorzi
ed associazioni, o promuoverne la costituzione.
3.6. La Societ potr infine, purch, ci risulti strumentale al conseguimento
dell'oggetto sociale, prestare avalli, fideiussioni ed ogni altra garanzia reale.
3.7. Tutte le attivit finanziarie qualificate tali dalla legge, non saranno comunque
svolte nei confronti del pubblico.
3.8. Le attivit di progettazione previste dalloggetto sociale devono essere svolte dalla
Societ "per conto proprio.
3.9. E ' comunque escluso lo svolgimento di attivit riservate agli iscritti a specifici
Albi professionali.
II.
III.
IV.
95,4674%
1,9341%
0,9869%
0,9643%
0,6473%
29
IL PIANO
OPERATIVO
RAZIONALIZZAZIONE
PARTECIPATE
IL PIANO
OPERATIVO DI RAZIONALIZZAZIONE
DELLEDELLE
PARTECIPATE
V.
I.
Oggetto Sociale
l. La Societ ha per oggetto la gestione degli impianti e dei servizi di igiene ambientale,
sia nella forma complessiva sia in quella di coordinamento delle esternalizzazioni.
2. La Societ pu:
a) Progettare, realizzare e gestire la manutenzione del verde;
b) Gestire servizi di monitoraggio ambientale;
c) Gestire ogni attivit affine, connessa o complementare a quelle sopra indicate, assunte
come iniziativa autonoma o affidate alla stessa da soggetti terzi pubblici e/o privati;
d) Svolgere l 'esercizio di attivit di autotrasporto di cose conto terzi;
e) Prendere in affitto aziende di carattere pubblico o privato o rami di esse o cedere in
affitto suoi rami; assumere non ai fini di collocamento ma di stabile investimento ed in
funzione strumentale al conseguimento dell'oggetto sociale della propria attivit,
partecipazioni in altre societ costituite o costituente aventi oggetto analogo, affine o
comunque connesso al proprio, purch in via non prevalente e senza svolgimento di
attivit di collocamento nei confronti del pubblico.
3. Le suddette attivit possono essere gestite dalla Societ nel loro ciclo completo, sia in
forma diretta sia attraverso il ricorso a societ esterne.
4. Infine, sempre allo scopo di realizzare l'oggetto sociale, la Societ potr costituire
garanzie ipotecarie e prestare fidejussioni nell'interesse di ter- zi a favore di Istituti di
credito o di enti pubblici o privati, potr compiere ogni operazione, finanziaria passiva,
stipulare in qualit di utilizzator e contratti di locazione finanziaria, anche relativi ad
immobili e di lease back, senza o con l'acquisto o la vendita dei beni oggetto dei contratti
stessi , il tutto purch non in via prevalente e con esclusione di ogni attivit svolta nei
confronti del pubblico .
II.
III.
IV.
30
100%
IL PIANO
OPERATIVO
RAZIONALIZZAZIONE
PARTECIPATE
IL PIANO
OPERATIVO DI RAZIONALIZZAZIONE
DELLEDELLE
PARTECIPATE
Trattasi di Servizio pubblico a rete a rilevanza economica, soggetta a disciplina di ambito.
V.
I.
Oggetto Sociale
III.
Gelsia Srl
Acel Service Srl
AGESP Energia Srl
Canarbino Srl
25,00%
25,00%
25,00%
25,00%
IV.
V.
Oggetto Sociale
IL PIANO
OPERATIVO
RAZIONALIZZAZIONE
PARTECIPATE
IL PIANO
OPERATIVO DI RAZIONALIZZAZIONE
DELLEDELLE
PARTECIPATE
La Societ ha per oggetto la raccolta del risparmio e lesercizio del credito nelle sue varie
forme. Essa pu compiere, con losservanza delle disposizioni vigenti, tutte le operazioni
e i servizi bancari e finanziari consentiti, nonch ogni altra operazione strumentale o
comunque connessa al raggiungimento dello scopo sociale, in conformit alle
disposizioni emanate dallAutorit di Vigilanza. La Societ svolge le proprie attivit
anche nei confronti dei terzi non soci. La Societ pu emettere obbligazioni e altri
strumenti finanziari conformemente alle vigenti disposizioni normative. La Societ, con
le autorizzazioni di legge, pu svolgere l'attivit di negoziazione di strumenti finanziari
per conto terzi, a condizione che il committente anticipi il prezzo, in caso di acquisto, o
consegni preventivamente i titoli, in caso di vendita. Nell'esercizio dell'attivit in cambi e
nell'utilizzo di contratti a termine e di altri prodotti derivati, la Societ non assumer
posizioni speculative e conterr la propria posizione netta complessiva in cambi entro i
limiti fissati dall'Autorit di
Vigilanza. Essa potr inoltre offrire alla clientela contratti a termine, su titoli e valute, e
altri prodotti derivati se realizzano una copertura dei rischi derivanti da altre operazioni.
In ogni caso la Societ non potr remunerare gli strumenti finanziari riservati in
sottoscrizione ai soci in misura superiore a due punti rispetto al limite massimo previsto
per i dividendi. La Societ potr assumere partecipazioni nei limiti determinati
dall'Autorit di Vigilanza.
III.
IV.
IL PIANO
OPERATIVO
RAZIONALIZZAZIONE
PARTECIPATE
IL PIANO
OPERATIVO DI RAZIONALIZZAZIONE
DELLEDELLE
PARTECIPATE
19. ENERGY TRADE S.p.a.
da premettere che il Comune di Seveso nella societ Energy Trade S.p.a. detiene
diverse partecipazioni indirette che ammontano a 0,17793%.
I.
Oggetto Sociale
La societ nasce come operatore grossista nel mercato del gas naturale. Sviluppa
poi attivit di shipping integrata nella filiera del gas.
III.
21,29%
0,75%
AMC SpA
1,38%
21,29%
2,41%
HB Trading SpA
10,00%
Sinergas SpA
32,89%
IV.
V.
IL PIANO
OPERATIVO
RAZIONALIZZAZIONE
PARTECIPATE
IL PIANO
OPERATIVO DI RAZIONALIZZAZIONE
DELLEDELLE
PARTECIPATE
LEnte tra i propri scopi statutari ha quello (art. 9 e art. 10) di promuovere lo sviluppo del territorio e in unottica
sociale, civile ed economico.
Lart. 9 dello Statuto prevede che Il Comune promuove lo sviluppo del patrimonio artistico e culturale, anche
nelle sue espressioni di lingua, di costume e di tradizioni locali; promuove inoltre la tutela dellambiente e
riconosce nella Biblioteca Civica un servizio pubblico atto a garantire ai cittadini il diritto alla cultura e
all'informazione.
Incoraggia e favorisce lo sport dilettantistico e il turismo sociale e giovanile.
Per il raggiungimento di tali finalit il Comune favorisce l'istituzione e valorizza l'attivit di enti, organismi
ed associazioni culturali, ricreative, sportive ed ecologiche, promuove la creazione di idonee strutture, servizi
ed impianti e ne assicura l'accesso a singoli cittadini e a formazioni sociali.
I modi di utilizzo e di gestione delle strutture, dei servizi ed impianti sono disciplinati dall'apposito
regolamento.
Lart. 10 dello Statuto prevede che Il Comune promuove e valorizza l'intrapresa economica dei cittadini,
tramite iniziative finalizzate ad incentivare la realt economico-sociale locale. Il Comune istituisce ed
organizza lo Sportello Unico per le Imprese.
Il Comune concorre nei modi di legge a definire gli obiettivi della programmazione socio-economica
provinciale, regionale e statale.
Svolge altres le funzioni amministrative demandategli dalla legislazione nazionale e regionale vigente in
tema di fiere e mercati, commercio, turismo ed industria alberghiera, agricoltura e foreste, artigianato.
Lart. 112 TUEL sancisce che: Gli enti locali, nell'ambito delle rispettive competenze, provvedono alla gestione dei
servizi pubblici che abbiano per oggetto produzione di beni ed attivit rivolte a realizzare fini sociali e a promuovere lo
sviluppo economico e civile delle comunit locali.
Alla luce dei suindicati principi, si proceder alla illustrazione della corrispondenza dello scopo e delle attivit delle
singole Partecipate e la loro giustificazione o meno in relazione alle finalit di cui sopra. Inoltre, verranno riportate per
ciascuna societ le relative misure di razionalizzazione ipotizzate.
34
IL PIANO
OPERATIVO
RAZIONALIZZAZIONE
PARTECIPATE
IL PIANO
OPERATIVO DI RAZIONALIZZAZIONE
DELLEDELLE
PARTECIPATE
La societ, pur svolgendo attivit riconducibili alle finalit istituzionali dellEnte, presenta
elementi gestionali che la rendono non indispensabile al perseguimento delle finalit
istituzionali del Comune di Seveso.
Il Comune di Seveso deve rispettare, inoltre, lobbligo normativo di cui al comma 611 art.1
L.190/2014, ossia di riduzione delle proprie partecipate. Avendo posto in essere nel corso del
2014 operazioni straordinarie con il Gruppo AEB S.p.a. relativamente al conferimento delle reti
gas nonch al conferimento di azioni Gelsia s.r.l., volte al rafforzamento di tale vincolo
societario ed essendo Gelsia Ambiente S.r.l. societ del Gruppo che si sta avviando verso la
trasformazione in societ mista pubblica-privato con scelta del socio privato a mezzo gara a
doppio oggetto, ed avendo gi rapporti di servizio di igiene ambientale con questultima
societ che risulta anche economicamente pi conveniente rispetto ai servizi offerti da BEA
S.p.a, il Comune di Seveso si trova obbligato normativamente a sancire la non indispensabilit
della propria partecipazione nella BEA S.p.A. e congiuntamente nelle societ da questultima
partecipate ( BEA Gestioni S.p.a. e Seruso S.p.a.).
5. BRIANZACQUE S.r.l.
Verifica della corrispondenza con le finalit dellEnte
Considerata la natura dellattivit svolta dalla Societ Brianzacque S.p.a. essa
indispensabile per il perseguimento delle finalit istituzionali del Comune di Seveso, svolgendo
un ruolo da ritenersi strategico, precipuamente in relazione all'attivit di gestione
dellacquedotto, fognature e depurazione delle acque e, pertanto, ne va mantenuta la
partecipazione anche in attesa della definitiva regolamentazione del relativo Ambito.
IL PIANO
OPERATIVO
RAZIONALIZZAZIONE
PARTECIPATE
IL PIANO
OPERATIVO DI RAZIONALIZZAZIONE
DELLEDELLE
PARTECIPATE
6. GELSIA S.r.l.
Verifica della corrispondenza con le finalit dellEnte
La presente partecipazione non appare indispensabile al raggiungimento dei fini istituzionali
dellEnte, se non per le partecipazioni da questa detenute e che attengono ai servizi ambientali e
alla gestione delle reti gas.
Nel corso del 2015 anche in coordinamento con gli altri Soci si proceder a valutare le
ipotesi migliori per un riassetto societario, anche previa valutazione di operazioni straordinarie
di aggregazioni prospettate dalla stessa Societ nel proprio Budget 2015.
9. AMIACQUE S.r.l.
Verifica della corrispondenza con le finalit dellEnte
La societ indiretta Amiacque S.r.l., essendo societ operativa del gruppo nel settore del
ciclo idrico integrato, da considerarsi indispensabile per il Comune di Seveso.
IL PIANO
OPERATIVO
RAZIONALIZZAZIONE
PARTECIPATE
IL PIANO
OPERATIVO DI RAZIONALIZZAZIONE
DELLEDELLE
PARTECIPATE
Tale societ non indispensabile allattivit istituzionale del Comune di Seveso, pertanto si ritiene di
condividere loperato della soc. Cap Holding spa che con nota 8732 del 16/03/2015 ha comunicato
che tale societ attualmente in liquidazione giudiziale promossa con delibera del Consiglio di
Amministrazione in data 20/03/2014.
12.PAVIACQUE S.c.a.r.l.
Verifica della corrispondenza con le finalit dellEnte
Trattasi di partecipazione indiretta di 2 livello tramite Cap Holding S.p.a, legato al settore
del servizio idrico integrato e pertanto indispensabile per lEnte.
13.A.S.M.L. S.p.a.
Verifica della corrispondenza con le finalit dellEnte
Il socio di maggioranza assoluta (Comune di Lissone) ha deciso di porre in liquidazione la
ASML S.p.a. a seguito del non rispetto del requisito normativo del numero inferiore dei
membri del Consiglio di Amministrazione rispetto ai dipendenti. Si attende la formulazione
della messa in liquidazione ufficiale della societ.
IL PIANO
OPERATIVO
RAZIONALIZZAZIONE
PARTECIPATE
IL PIANO
OPERATIVO DI RAZIONALIZZAZIONE
DELLEDELLE
PARTECIPATE
SOCIETA PARTECIPATE INDIRETTAMENTE DAL COMUNE DI SEVESO SOCIETA
DI QUARTO LIVELLO
4. CONCLUSIONI
38
IL PIANO
OPERATIVO
RAZIONALIZZAZIONE
PARTECIPATE
IL PIANO
OPERATIVO DI RAZIONALIZZAZIONE
DELLEDELLE
PARTECIPATE
In relazione al Piano di Razionalizzazione ipotizzato, il Comune di Seveso conseguir
una razionalizzazione societaria che a regime comporter quanto segue:
1. Partecipazioni
Situazione Attuale
39
IL PIANO
OPERATIVO
RAZIONALIZZAZIONE
PARTECIPATE
IL PIANO
OPERATIVO DI RAZIONALIZZAZIONE
DELLEDELLE
PARTECIPATE
40
IL PIANO
OPERATIVO
RAZIONALIZZAZIONE
PARTECIPATE
IL PIANO
OPERATIVO DI RAZIONALIZZAZIONE
DELLEDELLE
PARTECIPATE
Situazione Post Razionalizzazione
2.
Economie Conseguibili
Il Piano ipotizzato comporter i seguenti vantaggi per il Comune di Seveso:
a.
Minore gestione amministrativa per le Partecipate Dirette ed Indirette;
b.
Vantaggi finanziari per la messa in Liquidazione delle Partecipate ipotizzate
nel Piano;
c.
Potenziamento in capo allUfficio Partecipate dellanalisi dei Costi Aziendali
delle Societ superstiti, con particolare attenzione ai Costi Gestionali, ai
Compensi per gli Organi Amministrativi e di Controllo, partendo dai
Consuntivi 2014 per i necessari confronti con Budget 2015, attraverso
monitoraggi periodici infrannuali;
d.
Partecipazione agli utili delle Societ superstiti.
IL SINDACO
PAOLO BUTTI
38
ASPES S.R.L..
ATTIVITA CONCRETAMENTE SVOLTE
La societ Aspes S.r.l. gestiva prima della revoca da parte del Comune di Seveso a
seguito della messa in liquidazione della Societ- i seguenti servizi:
1. Farmacia Comunale;
2. Gestione pubblicit;
3. Servizi funebri e cimiteriali;
4. Parcheggi;
5. Custodia stabili;
6. Manutenzione immobili.
39
Gestione del servizio di raccolta differenziata attraverso la sua partecipata Seruso S.p.a.
per i Comuni Soci;
Gestione del servizio definito frazione verde, che ha per oggetto la trasformazione della
parte di rifiuti urbani che proviene dalla manutenzione del verde pubblico e privato (potatura
degli alberi, sfalcio dei prati, raccolta delle foglie secche): adeguatamente trattati, possono
venire trasformati in fertilizzanti naturali.
ANNO 2013
1.623.372,00
ANNO 2012
1.189.404,00
ANNO 2011
339.091,00
20.622.200,00
19.535.650,00
17.578.804,00
3.233.248,00
2.476.516,00
1.045.820,00
31.481.358,00
30.987.919,00
30.120.650,00
40
ANNO 2013
2.603.577,00
ANNO 2012
1.193.127,00
ANNO 2011
15.086.752,00
11.807.595,00
11.553.700,00
16.950.495,00
( 1.563.854,00)
( 1.171.245,00)
496.907,00
144.068.434,00
143.763.429,00
148.137.478,00
41
ANNO 2013
ANNO 2012
ANNO 2011
Risultato netto
desercizio
3.779.026,00
8.309.975,00
5.593.018,00
Valore della
produzione
128.306.026 ,00
68.026.080 ,00
60.759.278,00
Reddito
operativo
Patrimonio
netto
ROI
ROE
32.873.283 ,00
16.688.438,00
13.963.973 ,00
649.306.666,00
295.891.748 ,00
289.573.597,00
3,35%
0,59 %
3,29%
2,89 %
2,89%
1,97 %
42
BRIANZACQUE S.R.L.
ATTIVITA CONCRETAMENTE SVOLTE
Le principali attivit svolte dalla societ sono le seguenti:
attivit di gestione dellacquedotto che consiste nella; captazione delle acque di falda,
(captazione fuori o dentro la gestione dellacquedotto); potabilizzazione (dove necessario),
immissione di queste nella rete dellacquedotto, monitoraggio della risorsa idrica (comprensiva
della corretta gestione dei quantitativi), la manutenzione ordinaria delle infrastrutture (pozzi +
rete);
attivit di gestione delle fognature che consiste nellallontanamento del refluo tramite
collettazione verso i collettori e verso gli impianti di depurazione. per quanto riguarda la rete
fognaria rientrano le seguenti attivit; manutenzione (che consiste principalmente nella
pulizia della rete e nelle video ispezioni su segnalazione), manutenzione straordinaria (piccole
estensioni di rete), controllo dei reflui.
attivit di depurazione che consiste nel trattamento del refluo, convogliato tramite collettori.
attivit di progettazione finalizzata alla costruzione di impianti di allontanamento,
trattamento e depurazione delle acque reflue; ed estensione delle reti idriche e fognarie;
Risultato
netto
desercizio
Valore della
produzione
Reddito
operativo
Patrimonio
netto
ROI
ROE
ANNO 2013
ANNO 2012
ANNO 2011
1.491.831,00
616.521,00
409.594,00
75.821.493 ,00
62.347.323,00
49.539.829,00
3.222.423 ,00
866.389,00
459.308 ,00
31.839.876 ,00
30.348.047,00
29.731.523,00
3,22%
4,92%
1,11%
2,07%
0,63%
1,40%
43
ANNO 2013
7.378,00
( 11.515,00)
122.241,00
44
GELSIA S.R.L.
Gestione e costruzione
di impianti
di teleriscaldamento
e di impianti
ONERI PER
IL COMUNE
NEL 2014
fotovoltaici.
ANNO 2013
ANNO 2012
ANNO 2011
Risultato netto
desercizio
Valore della
produzione
Reddito
operativo
Patrimonio
netto
ROI
ROE
6.274.379,00
3.933.767,00
5.209.345,00
225.894.556,00
225.681.362,00
180.366.194,00
10.310.972,00
8.212.992,00
8.857.924 ,00
76.418.034 ,00
71.488.536,00
70.930.533,00
6,52%
8,95%
4,73%
5,82%
5,68%
7,93%
45
ANNO 2013
4.260.320,00
ANNO 2012
4.142.083,00
ANNO 2011
4.440.083,00
45.103.420,00
44.325.790,00
41.006.757,00
15.288.185,00
8.100.898,00
7.300.130,00
126.941.285 ,00
125.380.965,00
8,09%
3,47%
4,36%
3,43%
120.716.350,00
4,08%
3,82%
46
SERUSO S.P.A.
ATTIVITA CONCRETAMENTE SVOLTE
Seruso S.p.A. una societ a capitale interamente pubblico che eroga il servizio di
valorizzazione e avvio a recupero delle frazioni secche recuperabili provenienti
dalle raccolte differenziate mono e multimateriale dei rifiuti urbani.
ANNO 2013
6.805,00
ANNO 2012
14.317,00
ANNO 2011
133.377,00
5.648.563,00
5.806.852,00
6.542.463,00
240.648,00
118.579,00
431.503,00
1.731.268,00
1.591.084,00
1.710.145,00
47
48
AMIACQUE S.R.L.
ATTIVITA CONCRETAMENTE SVOLTE
La Societ ha come oggetto principale, la conduzione del Servizio Idrico Integrato
nelle fasi di ricerca, captazione, sollevamento, trasporto, trattamento,
distribuzione, fognatura e depurazione e in generale la commercializzazione
dell'acqua sia per usi civili che per usi industriali o agricoli e altri usi.
ANNO 2013
10.040.702,00
ANNO 2012
4.202.481,00
ANNO 2011
5.037.469,00
157.546.164,00
127.320.966,00
120.283.917,00
22.601.454,00
2.674.879,00
6.779.366,00
44.806.503,00
34.320.244,00
31.074.880,00
49
Risultato
netto
desercizio
Valore della
produzione
Reddito
operativo
Patrimonio
netto
ROI
ROE
ANNO 2014
ANNO 2013
ANNO 2012
(216.455,00)
(185.625,00)
( 78.488,00)
25.087 ,00
28.235,00
103.375,00
(207.856 ,00)
(148.092,00)
(84.792 ,00)
3.866.597,00
2.927.560 ,00
2.910.329,00
(4, 40%)
(5, 30 %)
(3, 79%)
(5, 96 %)
(2, 18%)
(2, 63 %)
50
Risultato netto
desercizio
Patrimonio netto
ANNO 2013
ANNO 2012
( 538.780,00)
( 214.845,00)
2.073.720,00
2.397.655,00
51
PAVIACQUE S.C.A.R.L.
ATTIVITA CONCRETAMENTE SVOLTE
La Societ come oggetto principale dellattivit ha, nellinteresse delle comunit
locali di riferimento e degli Enti giuridici che la partecipano, la gestione coordinata
ed unitaria in house providing del Servizio Idrico Integrato nellAmbito Territoriale
Ottimale della Provincia di Pavia, coerentemente ed in ottemperanza a quanto
prescritto dal D.Lgs. 15272006 e ss.mm; dal piano dAmbito, dagli atti di
affidamento e da ogni altra norma dellordinamento vigente.
ANNO 2013
650.459,00
ANNO 2012
1.065.933,00
ANNO 2011
1.164.239,00
20.395.739,00
21.103.048,00
19.612.459,00
2.090.537,00
2.849.071,00
3.323.394,00
102.405.104,00
101.754.660,00
100.688.719,00
52
AZIENDA SERVIZI
MULTISETTORIALI S.P.A
ATTIVITA CONCRETAMENTE SVOLTE
Le attivit attualmente gestite dalla Societ riguardano la gestione delle Partecipate, la
gestione delle reti di acqua e fognatura di alcuni Comuni soci, la gestione del Centro
Sportivo di Lissone e il servizio di pubbliche affissioni e la gestione immobiliare.
ANNO 2013
395.509,00
ANNO 2012
11.668,00
ANNO 2011
121.206,00
494.515,00
640.086,00
1.739.418,00
( 252.322,00)
( 305.245,00)
( 27.082,00)
30.775.432,00
32.820.812,00
32.809.142,00
53
ANNO 2013
771.701,00
ANNO 2012
362.194,00
ANNO 2011
208.610,00
25.826.829,00
24.905.265,00
25.096.318,00
2.783.329,00
1.061.570,00
977.594,00
7.323.451,00
5.929.026,00
5.566.832,00
15,93%
11,78%
6,68%
6,51%
7,06%
3,89%
54
ASMC COMMERCIALE
GAS E ENERGIA S.R.L.
ATTIVITA CONCRETAMENTE SVOLTE
La Societ svolge le attivit di acquisto e/o vendita, di importazione, di
esportazione, di approvvigionamento, di gestione del trasporto nazionale ed
internazionale, di gestione degli stoccaggi nazionali ed internazionali, nonch di
vendita anche ai clienti finali di gas naturale, di gas naturale liquido, di energia
elettrica e/o di altre fonti, materie e prodotti energetici di altra natura rinnovabili
e non rinnovabili.
ANNO 2013
6.808.248,00
ANNO 2012
( 2.669.5825,00)
ANNO 2011
( 377.992,00)
30.431.541,00
32.098.439,00
23.458.233,00
( 2.400.777,00)
( 1.277.138,00)
( 105.543,00)
33.860.129,00
27.051.881,00
254.781
55
BANCA CENTROPADANA
CREDITO COOPERATIVO
ATTIVITA CONCRETAMENTE SVOLTE
La societ svolge attivit bancaria
ANNO 2013
8.904.365,00
ANNO 2012
8.508.408,00
45.502.276,00
43.362.858,00
227.781.606,00
212.795.709,00
56
Patrimonio netto
ANNO 2013
121.102,00
ANNO 2012
884.637,00
ANNO 2011
1.096.453,00
178.147.954,00
241.515.199,00
262.967.187,00
712.664,00
1.742.298,00
2.239.003,00
5.355.456,00
5.234.354,00
3.949.716,00
57