la musica popolare e amatoriale
la musica popolare e amatoriale
la musica popolare e amatoriale
INTRODUZIONE
La S. Marco Wind Band dell’ Ass. Ars Vita Est di S. Marco d’Alunzio (ME) è
un organico che mette assieme musicisti professionisti e dilettanti accomunati
dalla passione per la musica, ma soprattutto da un grande rapporto di amicizia e
stima reciproca.
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1. LA BANDA MUSICALE ITALIANA
“Le Bande Musicali sono da secoli espressione culturale tipica del territorio
italiano, centri di aggregazione sociale e culturale per diverse generazioni – ha
dichiarato Antonio Corsi Presidente del Tavolo Nazionale per la Promozione della
Musica popolare e amatoriale- in grado di avvicinare un ampio pubblico alla
conoscenza e alla fruizione della musica popolare, la cui importanza è sancita
dall’articolo 117 della Costituzione. Rappresentano inoltre un importante vivaio
per i Conservatori di Musica italiani”.
La Banda come realtà che ha sempre fatto da sfondo all'immaginario collettivo
italiano, rappresenta un fenomeno sociale e un luogo di descrizione sociologico-
musicale del tutto legittimo. Indiscutibilmente poi, la banda è un fenomeno vivo e,
sia pure in maniera frammentaria, rimane uno dei modi fondamentali di fare
musica nel nostro paese, parte integrante della nostra storia popolare, erede della
grande tradizione musicale italiana.
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complessi, in particolar modo per orchestra: il problema risiede in realtà nel fatto
che le composizioni scritte espressamente per banda non sono molte e dunque si è
costretti a prendere in prestito da altri contesti musicali una parte del repertorio. In
passato, infatti, erano pochissimi i compositori che si rivolgevano alla banda,
anche perché le possibilità tecniche di quest'ultima erano ancora assai limitate (gli
ottoni potevano eseguire poche note, i clarinetti erano molto rudimentali ecc.). Si
è dovuti arrivare all'inizio del Novecento perché i compositori si interessassero
alla banda; a partire dalla fine dell’Ottocento si è sviluppato inoltre un repertorio
creato da illustri maestri di banda (come Antonio D'Elia e Alessandro Vessella,
solo per citare i più importanti).
Il concetto generico di "banda" include infatti in sé due generi di complessi molto
differenti fra loro: la banda militare e quella civile. Essi sono nettamente
distinguibili, in primis, dalla loro struttura istituzionale. I complessi bandistici di
tipo militare (nella cui tipologia rientravano, all'origine, tutte le bande) sono
caratterizzati dall'appartenenza di tutti i suoi membri ad una precisa istituzione
che ne dirige e condiziona le caratteristiche e l'attività. Le bande civili sono nate
in un secondo tempo e si suddividono in amatoriali (costituite da dilettanti che
svolgono un'altra professione e sono quindi bandisti "part-time") e
professionistiche (composte da professionisti che ricevono un regolare compenso
per il lavoro svolto).
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di un repertorio proprio, la nascita della banda non può essere collocata prima
della metà dell'Ottocento.
Noi riteniamo, in accordo con molti musicologi, che la storia effettiva della banda
abbia inizio dopo l'invenzione dei pistoni e dei cilindri (ovvero nella prima metà
del sec. XIX) e ancor più con l'introduzione del sassofono.
Fattori determinanti nella definizione di un gruppo come banda sono
l’organico e il tipo di musica eseguita, insieme alle occasioni di esecuzione.
L'organico della banda differisce notevolmente da quello dell'orchestra:
questo fattore dovrebbe essere sufficiente di per sé ad evitare fastidiosi confronti
tra i due tipi di complessi strumentali. Tuttavia, un altro elemento contribuisce a
sottolineare ulteriormente la differenza: il fatto che le parti strumentali siano
eseguite da un solo strumento o da più strumenti ciascuna. Come infatti afferma
Creux (1992) [...] le partiture per fiati si differenziano da quelle per banda proprio
perché richiedono di essere ricoperte da un solo esecutore ciascuna, mentre quelle
per banda richiedono più di un esecutore per una stessa parte.
Un altro punto contribuisce ad un'ulteriore differenziazione tra i due tipi di
complessi musicali: la competenza musicale. Con ciò non si vuole cadere nel
luogo comune che la banda suoni male e l'orchestra suoni bene, si intende invece
porre l'accento sul fatto che la banda funge molto spesso da centro di formazione
musicale dei propri membri mentre, per accedere ad un'orchestra, è richiesta una
solida preparazione musicale (documentata dal diploma in uno strumento,
conseguito presso il Conservatorio). Questo discorso è tuttavia applicabile
unicamente alle bande di paese e perde la sua validità nel caso delle bande
militari. Questa importante funzione formativa della banda non implica la
possibilità di crescita musicale di tale organico cittadino, che sviluppato in una
struttura didattica organizzata e di qualità da la possibilità di crescere a livello
qualitativo senza mai tralasciare il progresso degli allievi.
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La Rivoluzione Francese costituì un momento di grande importanza nella
formazione della banda nel senso moderno del termine. Infatti, con essa cambiò
radicalmente il modo di usufruire della musica: tutte le feste iniziarono ad essere
celebrate all'aperto, perché il teatro era considerato élitario e in tutti i casi troppo
piccolo per accogliere il numeroso pubblico. Dunque, l'influenza della
Rivoluzione Francese sulla musica è in primo luogo un'influenza che ne muta la
funzione, o per lo meno la allarga a dismisura, inserendola come elemento
essenziale in ogni occasione della vita pubblica e, di conseguenza, ampliandone
l'utenza in modo straordinario.
Grazie a questa improvvisa espansione delle occasioni di esecuzione, nonché al
grande sviluppo di numerosi strumenti a fiato nel corso degli anni precedenti (in
primis il clarinetto), la banda si sviluppò in modo notevole ottenendo una fama
internazionale.
Si può dunque sostenere che la nascita della banda, intesa come struttura avente
caratteristiche simili a quella odierna, coincida con lo sviluppo di un pubblico di
tipo popolare, sia perché vasto come numero, sia perché nella maggior parte dei
casi composto da membri delle classi subalterne. Con la nascita della banda
moderna si ha la diffusione di una nuova forma di spettacolo, caratterizzato
dall'avere la piazza e la strada come scenario e dalla gratuità della sua fruizione.
Infatti da questo momento la banda ha avuto un grosso valore divulgativo della
musica colta, parliamo di musica operistica e sinfonica di difficile fruizione
soprattutto nei piccoli paesi, dove la banda era l’unico modo con cui il popolo
poteva ascoltare Verdi, Rossini o Puccini con le trascrizioni fatte spesso dai
maestri stessi per questi organici.
Numerosi fattori hanno concorso, nei secoli, nel darle l'aspetto che possiede nella
sua forma moderna: le trasformazioni delle società, gli sviluppi tecnici degli
strumenti a fiato, le nuove occasioni di esecuzione hanno fatto sì che la banda si
sviluppasse sempre più, fino a raggiungere lo splendore del nostro secolo.
La banda può, in conclusione, essere considerata un mezzo di diffusione di un
repertorio colto (ma non solo di un repertorio, è il caso di aggiungere) che genera
trasformazioni nella tradizione popolare (tramite l'introduzione di nuovi generi
musicali), e permette così anche l'acquisizione di nuove forme da interpretare e
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modificare. Tutto ciò non avviene con accettazione passiva, ma tramite una
selezione ed una successiva assimilazione a strutture precedenti.
E così non basta fare una storia delle bande per capire cos'è una banda ma è
necessario mettere in relazione contenuti e funzioni, in un'indagine che metta
in relazione i molteplici rapporti e legami che i diversi fatti folklorici hanno fra
loro nell'ambito dei gruppi che ne sono portatori.
Oltre a conoscere la situazione politica, economica, sociale, culturale e storica
della comunità che "produce" la banda, bisognerà quindi indagare lo stato sociale
del musicista, sia nel senso di un suo professionalismo, semi-profesionalismo o
amatorismo, sia nel senso dei rapporti gerarchici, economici, psicologici che lo
legano alla comunità. Non ultimo, le modalità di apprendimento della musica,
consapevoli del fatto che anche la trasmissione della musica concorre a
determinare particolari aspetti dello stile musicale. Certamente uno dei fattori
fondamentali che connotano la banda è costituito dalla comunità in cui essa è
inserita. La dimensione del comune di appartenenza, le principali attività
economiche, la distanza (o meglio, il grado di dipendenza) dal centro urbano si
ripercuotono sull'organico e sull'organizzazione della struttura del complesso. Un
altro aspetto interessante è rappresentato dal livello organizzativo delle scuole
musicali, ovvero il modo in cui la banda interviene nella preparazione musicale
dei propri membri e, eventualmente, degli altri studenti di musica.
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4. L’ORGANICO ED IL REPERTORIO
A partire dalla metà dell'Ottocento fino alla metà del Novecento si sono susseguite
numerose proposte di riforma dell'organico bandistico. La crescente popolarità
delle bande, infatti, unita al perfezionamento di alcuni strumenti musicali e alla
creazione di nuovi, portò la banda al centro dell'attenzione di numerosi musicisti
(quasi sempre maestri di bande), i quali misero in evidenza l'importanza di un
organico unico, uguale per tutte le formazioni bandistiche.
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degli altri Stati europei, traesse insegnamenti per una nuova concezione dei
complessi bandistici.
Le bande di molte città italiane si trasformarono, a partire dal 1860, in bande della
Guardia Nazionale e rimasero, in seguito, come bande municipali.
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5. ALESSANDRO VESSELLA E LE RIFORME
Molte riflessioni e numerose proposte, dunque, si susseguono nel corso del XIX e
all'inizio del XX secolo, ma l'unica riforma di tipo unitario si ha con i risultati
ottenuti dalla commissione riunitasi nel 1884. Per una definizione della banda
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nell'organico che tuttora la contraddistingue bisognerà tuttavia attendere gli scritti
di Alessandro Vessella.
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L'organico della banda, dunque, viene formato a partire da alcune combinazioni di
strumenti: alla base troviamo la combinazione clarinetto/sassofono e poi quelle di
tutti gli altri strumenti che, interagendo fra loro, formano la banda vera e propria.
Finalmente, quindi, la banda diventa un complesso strutturato ed organico di
strumenti in relazione fra loro, in cui non figurano presenze singole e slegate,
ma gruppi ed insiemi che interagiscono e si completano a vicenda.
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RIFORMA DI VESSELLA (1911)
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5.3. Proposte successive
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5.4. Schema riassuntivo delle proposte di organici per banda
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6. IL REPERTORIO
Fino alla fine del Settecento si trovano infatti solo sporadiche composizioni per
organici strumentali che si avvicinano a quello della banda. L'elenco dei
compositori che incrementarono il repertorio per banda aumenta con il passare del
tempo, parallelamente allo sviluppo ed al perfezionamento dell'organico
bandistico. Allo stesso tempo si sviluppa una fiorente attività di trascrizione,
soprattutto ad opera dei capi banda, le cui testimonianze sono rintracciabili negli
archivi locali.
Questo problema esisteva già nei primi dell’800, vogliamo citare una lettera critta
del grande W.A. Mozart al padre Leopold in cui diceva, parlando di una sua opera
“entro domenica devo fare un arrangiamento per fiati della mia opera prima che
ci pensi qualcun altro….non hanno nemmeno l’idea di quanto sia difficile rendere
un’opera per orchestra con soli fiati…”
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italiani nel corso del Primo Dopoguerra causarono la decadenza e, in molti casi,
un vero e proprio disfacimento delle bande.
Il processo di modernizzazione dell’organico bandistico, soprattutto nell’ultimo
trentennio ha creato la necessità di modificare le strutture legislative e statutarie
di tali organici, infatti per favorire la libertà di espressione musicale e la maggiore
praticità di gestione quasi tutte le bande definite municipali si sono trasformate in
Associazioni Culturali molto più organizzate e fruibili rispetto alle vecchie
strutture musicali cittadine.
7. CONCLUSIONI
Infatti, come abbiamo già accennato, nello stesso periodo in cui in Italia nasceva
e si sviluppava la nostra banda tradizionale, con grande valore sociale e
divulgativo, nel resto d’Europa la musica per fiati si sviluppava verso un’altra
direzione, quella di creare un vero e proprio repertorio per questo organico.
Questo era favorito intanto dall’uniformità di organico e dal concetto di base in
cui i grandi autori vedevano l’orchestra di fiati al pari di un’orchestra
sinfonica e quindi iniziarono a scrivere indipendentemente per l’uno o l’altro
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organico. Quindi non trascrizioni ed imitazioni ma musica pensata per sfruttare al
massimo le caratteristiche dei fiati. Su tale argomento grandi studiosi hanno
sviluppato tanti testi utilissimi per conoscere affondo questo vasto argomento;
pensiamo ai nostri Angelo de Paola o a Lorenzo della Fonte. Nei loro testi si
parla di autori importantissimi nel panorama musicale “colto” come Wagner,
Weber, Rimskij Korsakov, Brahms, Stravinsky e Holst. Proprio su quest’ultimo
vogliamo soffermarci un attimo. Il noto autore inglese, che è ricordato nella storia
della musica soprattutto per la suite “I Pianeti” ha dato molto spazio alla musica
per banda soprattutto con la “First Suite in Eb per Military Band” definita
“pietra miliare del repertorio bandistico e capolavoro sia nel contenuto che nella
costruzione formale”. Citiamo il maestro Della Fonte con il suo libro “La banda
l’orchestra del nuovo millennio” sempre sulla suite di Holst afferma “Nessuna
parola potrà restituire pienamente l’immagine che la partitura e l’ascolto di
questo brano rendono… ogni direttore di banda dovrebbe conoscerla a fondo e
dirigerla alla prima occasione…..nonostante la difficoltà dell’opera la consiglio
anche alle bande non proprio esperte, perché è solo dalla conoscenza di simili
opere che potrà maturare una vera e propria consapevolezza artistica del mondo
bandistico italiano”.
La musica originale storica per fiati in Italia si limita alla lodevole composizioni
di marce sinfoniche, tradizione sviluppata soprattutto nel mezzogiorno, vogliamo
citarne solo alcuni vissuti nei primi del ‘900: Ernesto Abbate (A tubo, A voi!
Brontoloni) Giovanni Orsomando (Banda sucre, Gaia, Scene di Caccia).
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alle bande italiane di confrontarsi con il panorama europeo, la crescita di autori
italiani che tendono a formare un vero e proprio nuovo repertorio per la banda
italiana stanno dando nuova linfa ai nostri organici.
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B I B L I OG R A F I A
Albrici, A. (1990) Documento conclusivo del gruppo su "la situazione bandistica in Italia e i rapporti con i
conservatori", «Risveglio Musicale»,
Anesa, M. 1995 Non solo Vessella: altre voci nel dibattito sull'organico bandistico italiano fra Ottocento e Novecento,
«IFiati», 6: 38-43; 7: 38-40; 8: 42-44.
Creux, F.1990 Che brava questa banda, sembra un'orchestra..., «Risveglio Musicale», 2: 11-12.1992
Per un'ulteriore definizione tra banda, orchestra di fiati e gruppi di fiati,
Della Fonte L. (2003) La Banda l’Orchestra del Nuovo Millennio, Animando Editore
Vessella, F.1939 A. Vessella: vita e opere, Scuola Salesiana del Libro, Roma.
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CURRICULUM S. MARCO WIND BAND
La S. Marco Wind Band dell’ Ass. Ars Vita Est è un organico che mette assieme musicisti
professionisti e dilettanti accomunati dalla passione per la musica.
La wind band è un organico che, pur derivando dalla banda vesselliana, si distingue da essa in parte
per l’organico ma soprattutto per il carattere ed il repertorio che segue l’ evoluzione e lo sviluppo
della banda moderna indirizzata sempre più verso la sinfonic band europea.
Costituita da circa 55 elementi diretti dal maestro Salvatore Crimaldi, può vantare al suo interno
ottimi musicisti e validissime collaborazioni.
Nel settembre 2005, a meno di sei mesi dalla sua fondazione, la S.Marco Wind Band ha conseguito
il I° premio, nella III categoria, al III Concorso Nazionale per orchestre di fiati e bande musicali
“Suoni d’ Aspromonte” di Cittanova (RC), nel maggio 2006 il III° premio, in I° categoria, al
XIII Concorso Nazionale per orchestre di “A.M.A. Calabria” di Lamezia Terme (CS ),
nell’aprile 2007 si è classificata al IV posto nella II Categoria del X Concorso Nazionale “La
Bacchetta d’oro” di Fiuggi e nel settembre 2007 il III premio e il Premio della Giuria Popolare ,
nella III categoria, al IV Concorso Nazionale per orchestre di fiati e bande musicali “Suoni d’
Aspromonte” di Polistena (RC).
Nel settembre 2005 l’ organico ha effettuato una tournèe in Germania nelle città di Monaco e
Treuchtlingen.
L’organico ha preso parte al “1° Corso per direttori di banda ed orchestra fiati”, tenuto dal M° G.
Ratti nel marzo 2006 , ricevendo grandi consensi da tutti i corsisti e soprattutto dal docente.
Nello stesso periodo ha preso parte alle "Giornate di qualificazione Fe.Ba.Si" confermando il
risultato ottenuto a Riva a giudizio di una prestigiosa commissione composta fra l'altro dal direttore
della banda dell'Esercito M° Fulvio Creux.
Il Concerto di Natale e La festa della musica sono ormai centro della programmazione dell’
Associazione Ars Vita Est e vedono grande protagonista la la S. Marco Wind Band. Questi
appuntamenti vedono ogni anno rilevanti partecipazioni: il soprano Anna Rita Stracquadaini
(accademia del teatro alla Scala) , il promettente tenore Valerio Tripoli e i migliori strumentisti del
nostro territorio.
L’organico è apprezzato nel territorio anche per la ricerca musicale e le innovazioni presentate nei
propri concerti: nel 2006 l’organico ha preso parte come orchestra di scena ad un musical sulla
natività curato dall’Associazione Ars Vita Est, nello stesso anno grande successo ha avuto
l’esecuzione de “La piccola fiammiferaia” per narratore e wind band con l’utilizzo di supporti
audio visivi, memorabile sono state le esecuzioni nel 2007 di “Brevis Historia” brano elaborato per
tenore, organo, narratore ed orchestra di fiati, nel 2008 del “Gatto con gli stivali” per narratore ed
orchestra fiati e nel 2010 di “Pierino e il lupo”di Sergei Prokofiev. Dal 2010 è attiva una
collaborazione artistica con la scuola di canto “The soul of music” con la quale si sono realizzati
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importanti e innovativi progetti musicali, uno fra tutti “The wind under the stars”, uno spettacolo
musicale in cui la banda diventa orchestra live che accompagna i cantanti in una esperienza nuova
ed espressiva.
Altro appuntamento annuale notevole sono gli “Incontri Musicali Nebroidei” che hanno visto il
nostro organico protagonista assieme a: Ass. “C. Spanò” di Raccuja, Ass. “Bellini” di S. Angelo di
Brolo e Ass. “Setticlavio” di Castell’Umberto e ”Bellini” di Cammarata (Ag). Da queste
collaborazioni hanno preso vita vari progetti, su tutti la Nebrodi’s Junior Band, organico che
raccoglie i migliori giovani di queste associazioni in un orchestra di fiati giovanile di 55 elementi.
In questi anni la S. Marco Wind Band ha partecipato ad altri importanti manifestazioni organizzati
da comuni ed enti siciliani, fra i più importanti citiamo “Raduno Regionale di S. Cecilia”,
“Nebros, il Parco di Pan 2007” e “Parchi in musica 2008”.
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SOMMARIO
INTRODUZIONE:……………………………………………….......................................................1
6. IL REPERTORIO...............................................................................................................15
7. CONCLUSIONI………………………………………………...........................................16
BIBLIOGRAFIA…………………….. ...................................................................................19
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