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Besifloxacina

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Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Besifloxacina
Nome IUPAC
7-[(3R)-3-Aminoazepam-1-yl]-8-chloro-1-cyclopropyl-6-fluoro-4-oxo-1,4-dihydroquinoline-3-carboxylic acid
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC19H21ClFN3O3
Numero CAS141388-76-3
Codice ATCS01AE08
PubChem10178705
DrugBankDBDB06771
SMILES
C1CCN(CC(C1)N)C2=C(C=C3C(=C2Cl)N(C=C(C3=O)C(=O)O)C4CC4)F
Dati farmacologici
Modalità di
somministrazione
Locale (oftalmica)
Indicazioni di sicurezza

La besifloxacina (nella fase sperimentale conosciuta anche con la sigla BOL-303224-A)[1] è un antibiotico che appartiene alla classe dei fluorchinoloni di quarta generazione. Il composto viene commercializzato come sale idrocloruro. La molecola è stata sviluppata dalla società giapponese SSP Co. Ltd. ed approvata per uso oftalmico, particolarmente nel caso di congiuntiviti.[2]

Farmacodinamica

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La molecola è dotata di un ampio spettro di azione, molto simile a quello di altri composti della stessa classe (ad esempio la ciprofloxacina), e risulta efficace nei confronti di diversi batteri Gram–positivi e Gram–negativi. Come tutti i chinoloni la besifloxacina agisce inibendo in modo selettivo i due tipi di enzima topoisomerasi, la DNA–girasi (conosciuta anche come topoisomerasi II) e la topoisomerasi IV. Questi due enzimi sono fondamentali per la cellula batterica, regolando i processi di duplicazione, trascrizione e riparazione dell'acido deossiribonucleico (DNA) nei batteri. Il blocco di entrambi gli enzimi porta quindi alla morte del batterio. Tra i batteri sensibili si segnalano Aerococcus viridans, Corynebacterium pseudodiphtheriticum, Haemophilus influenzae, Moraxella catarrhalis, Pseudomonas aeruginosa, Staphylococcus aureus, Staphylococcus epidermidis, Streptococcus oralis, Streptococcus pneumoniae, Streptococcus salivarius. Studi eseguiti in vitro hanno messo in evidenza che la besifloxacina è in grado di inibire la produzione di citochine pro-infiammatorie.[3]

Farmacocinetica

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A seguito di instillazioni oculari, bilateralmente e per tre volte al giorno, in soggetti adulti affetti da sospetta congiuntivite batterica, le concentrazioni plasmatiche sono risultate estremamente basse (inferiori a 1.3 ng/mL). L'emivita di eliminazione della besifloxacina nel plasma, dopo somministrazioni multiple, è stata stimata intorno alle 7 ore.

La besifloxacina trova indicazione nel trattamento delle congiuntiviti batteriche causate da germi sensibili,[4] nonché nel trattamento delle possibili complicanze in soggetti sottoposti a terapia laser per il trattamento della cataratta.[5][6]

Effetti collaterali e indesiderati

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Nel corso del trattamento la reazione avversa oculare più frequentemente riportata è stata la comparsa di arrossamento congiuntivale (circa il 2% dei pazienti). Altre reazioni indesiderate possibili e segnalate in soggetti trattati con besifloxacina sono state: cefalea, visione offuscata, dolore oculare, irritazione oculare e congiuntivale, prurito oculare.

Controindicazioni

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Il comnposto è controindicato in soggetti con ipersensibilità nota al principio attivo, ad altri fluorchinoloni e molecole chimicamente correlate, oppure ad uno qualsiasi degli eccipienti contenuti nella formulazione farmaceutica.

Dosi terapeutiche

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Nei pazienti affetti da congiuntivite è consigliata l'instillazione di una singola goccia nel sacco oculare dell'occhio colpito, 3-4 volte al giorno, per un periodo di trattamento di una settimana.

Gravidanza e allattamento

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Studi sperimentali eseguiti su ratti che assumevano dosi orali di besifloxacina fino a 1000 mg/kg peso corporeo al giorno, non sono stati associati a malformazioni viscerali o scheletriche dei feti. La medesima dose risultava comunque associata ad incremento della tossicità (ridotto incremento ponderale) e mortalità materna. La Food and Drug Administration ha inserito ganciclovir in classe C per l'uso in gravidanza. In questa classe sono inseriti i farmaci i cui studi riproduttivi sugli animali hanno rilevato effetti dannosi sul feto, teratogenico/letale o altro, e per i quali non sono disponibili studi controllati in donne oppure farmaci per i quali non sono disponibili studi né sull'uomo né sull'animale.[7][8]

  1. ^ Ward KW, Lepage JF, Driot JY, Nonclinical pharmacodynamics, pharmacokinetics, and safety of BOL-303224-A, a novel fluoroquinolone antimicrobial agent for topical ophthalmic use, in J Ocul Pharmacol Ther, vol. 23, n. 3, Giugno 2007, pp. 243–56, DOI:10.1089/jop.2006.0137, PMID 17593008. URL consultato il 6 gennaio 2015.
  2. ^ Haas W, Pillar CM, Zurenko GE, Lee JC, Brunner LS, Morris TW, Besifloxacin, a novel fluoroquinolone, has broad-spectrum in vitro activity against aerobic and anaerobic bacteria, in Antimicrobial Agents and Chemotherapy, vol. 53, n. 8, Agosto 2009, pp. 3552–60, DOI:10.1128/AAC.00418-09, PMC 2715578, PMID 19506065. URL consultato il 6 gennaio 2015.
  3. ^ Zhang JZ, Ward KW, Besifloxacin, a novel fluoroquinolone antimicrobial agent, exhibits potent inhibition of pro-inflammatory cytokines in human THP-1 monocytes, in J. Antimicrob. Chemother., vol. 61, n. 1, gennaio 2008, pp. 111–6, DOI:10.1093/jac/dkm398, PMID 17965029. URL consultato il 6 gennaio 2015.
  4. ^ Malhotra R, Ackerman S, Gearinger LS, Morris TW, Allaire C, The safety of besifloxacin ophthalmic suspension 0.6 % used three times daily for 7 days in the treatment of bacterial conjunctivitis, in Drugs in R&D, vol. 13, n. 4, Dicembre 2013, pp. 243–52, DOI:10.1007/s40268-013-0029-1, PMC 3851703, PMID 24142473. URL consultato il 6 gennaio 2015.
  5. ^ Majmudar PA, Clinch TE, Safety of besifloxacin ophthalmic suspension 0.6% in cataract and LASIK surgery patients [collegamento interrotto], in Cornea, vol. 33, n. 5, Maggio 2014, pp. 457–62, DOI:10.1097/ICO.0000000000000098, PMC 4195578, PMID 24637269. URL consultato il 6 gennaio 2015.
  6. ^ Nielsen SA, McDonald MB, Majmudar PA, Safety of besifloxacin ophthalmic suspension 0.6% in refractive surgery: a retrospective chart review of post-LASIK patients, in Clinical Ophthalmology (Auckland, N.Z.), vol. 7, 2013, pp. 149–56, DOI:10.2147/OPTH.S38279, PMC 3552478, PMID 23355771. URL consultato il 6 gennaio 2015.
  7. ^ Onyeka Otugo, Olabode Ogundare, Christopher Vaughan, Emmanuel Fadiran, Leyla Sahin, Consistency of Pregnancy Labeling Across Different Therapeutic Classes (PDF), su fda.gov, Food and Drug Administration - Office of Women’s Health, 1979. URL consultato il 27 giugno 2013.
  8. ^ R. Sannerstedt, P. Lundborg; BR. Danielsson; I. Kihlström; G. Alván; B. Prame; E. Ridley, Drugs during pregnancy: an issue of risk classification and information to prescribers., in Drug Saf, vol. 14, n. 2, Feb 1996, pp. 69-77, PMID 8852521.

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