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Dexibuprofene

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Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Dexibuprofene
Nome IUPAC
acido 2S-[4-(2-metilpropil)fenil]propanoico
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC13H18O2
Massa molecolare (u)206,28082 g/mol
Numero CAS51146-56-6
Numero EINECS610-620-9
Codice ATCM01AE14
PubChem39912
DrugBankDBDB09213
SMILES
CC(C)CC1=CC=C(C=C1)C(C)C(=O)O
Dati farmacologici
Categoria farmacoterapeuticaantinfiammatori non steroidei
Modalità di
somministrazione
orale
Indicazioni di sicurezza

Il dexibuprofene (noto anche come S(+)-ibuprofene) è una molecola appartenente alla classe dei farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). Il farmaco è indicato nella terapia del dolore e nelle affezioni infiammatorie dell'apparato osteo-muscolare. Dexibuprofene è l'enantiomero destrogiro e farmacologicamente attivo (quindi l'eutomero) del più comune e diffuso ibuprofene, il quale è invece un composto racemo di (+)-ibuprofene e (−)-ibuprofene.[1] Il farmaco è dotato di proprietà di tipo analgesico, antinfiammatorio e antipiretico. In Italia il farmaco è venduto dalla società farmaceutica Therabel S.p.A. con il nome commerciale di Seractil e da Bruno Farmaceutici S.p.A. con il nome commerciale di Fenextra, nella forma farmaceutica di compresse rivestite e di granulato per sospensione.

Farmacodinamica

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Il meccanismo d'azione di dexibuprofene è da imputare alle proprietà inibitorie della biosintesi delle prostaglandine: viene così impedita la produzione di mediatori dell'infiammazione (e del dolore) come le prostacicline e le prostaglandine. La ridotta sintesi di prostaglandine è secondaria all'inibizione da parte del farmaco dell'enzima prostaglandina-endoperossido sintasi conosciuta anche come ciclossigenasi. L'inibizione determinata dal farmaco non è specifica e pertanto coinvolge entrambe le due isoforme di cicloossigenasi, sia la ciclossigenasi 1 (COX-1) sia la ciclossigenasi 2 (COX-2).

Farmacocinetica

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Dopo somministrazione orale dexibuprofene è ben assorbito dal tratto gastrointestinale, principalmente nell'intestino tenue. Nell'organismo il farmaco viene metabolizzato dal fegato mediante reazioni di idrossilazione e carbossilazione. I metaboliti sono farmacologicamente inattivi. L'eliminazione di dexibuprofene avviene principalmente per via urinaria (circa il 90%), e in misura minore attraverso la bile. L'emivita di eliminazione è di 1,8-3,5 ore. Il legame con le proteine plasmatiche è circa del 99%. La concentrazione plasmatica massima (Cmax) viene raggiunta dopo circa 2 ore (Tmax) dalla somministrazione orale. La somministrazione del farmaco con il cibo ne ritarda il tempo di raggiungimento della Tmax di circa un'ora e riduce la Cmax, ma non ha praticamente effetto sulla quantità assorbita.[2]

Il farmaco viene impiegato nel trattamento sintomatico del dolore, da lieve a moderato,[3] e in particolare nel trattamento dell'artrite reumatoide, osteoartrite,[4][5][6] artropatie e osteoartrosi,[7] spondilite anchilosante,[8] nella dismenorrea,[9][10] nell'attacco acuto di emicrania, nel dolore dentale e nel dolore post-operatorio.[11][12]

Effetti collaterali e indesiderati

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In corso di trattamento con dexibuprofene gli effetti avversi più spesso evidenziati sono di natura gastrointestinale e includono: dispepsia, secchezza delle fauci, nausea, vomito, flatulenza, diarrea o costipazione, dolore addominale, melena, ematemesi, esacerbazione di una pregressa colite e la malattia di Crohn. Talvolta si verificano gastriti, ulcere peptiche, emorragia o perforazione gastrointestinale, in alcune circostanze fatale, in particolare negli individui anziani. Più frequente è la comparsa di disturbi della cute e del tessuto sottocutaneo tra cui eruzioni cutanee, rash, prurito, porpora, orticaria, angioedema. Raramente è stata segnalata la sindrome di Stevens-Johnson, la necrolisi epidermica tossica (sindrome di Lyell), lupus eritematoso e reazione di fotosensibilità. Altri effetti avversi segnalati sono insonnia, cefalea, vertigini e capogiro, tinnito, rinite, broncospasmo, reazioni psicotiche, depressione, meningite asettica.[13]

Controindicazioni

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Il farmaco è controindicato in soggetti con ipersensibilità nota al principio attivo oppure a uno qualsiasi degli eccipienti. È inoltre controindicato in soggetti con anamnesi di ulcera peptica attiva oppure di emorragia e perforazione intestinale dopo assunzione di FANS. Dexibuprofene è inoltre controindicato nei pazienti in cui in precedenza si siano scatenate crisi di asma, rinite acuta, angioedema o orticaria in risposta all'assunzione di acido acetilsalicilico, o altri FANS. Sconsigliato nei soggetti con lupus eritematoso e in allattamento.

Dosi terapeutiche

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Nei soggetti adulti la dose giornaliera raccomandata è di 600–900 mg, suddivisa in tre somministrazioni. Nei soggetti con sintomatologia dolorosa acuta, il dosaggio può essere aumentato fino a 1 200 mg al giorno, che rappresenta la dose massima giornaliera. Il dosaggio deve essere comunque regolato secondo la gravità del disturbo e la risposta del paziente. Come per altri FANS gli effetti avversi possono essere minimizzati con il ricorso alla più bassa dose efficace e per la più breve durata possibile di trattamento.

Sovradosaggio

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In caso di sovradosaggio i sintomi tendono a manifestarsi entro 4 ore dall'assunzione. I sintomi più comuni sono: cefalea, nausea, vomito, dolore addominale, letargia, nistagmo, tinnito e atassia. Nei casi più gravi si verificano sanguinamento gastrointestinale, ipotensione arteriosa, ipotermia, acidosi metabolica, crisi epilettiformi, coma. Il trattamento è sintomatico e non c'è un antidoto specifico. In caso di assunzione di quantità significative si ricorre alla lavanda gastrica, se la procedura può essere effettuata entro breve (60-90 minuti) dall'ingestione. Si può inoltre somministrare carbone attivato. L'emodialisi è di dubbia efficacia in considerazione del forte legame del farmaco con le proteine plasmatiche.

  1. ^ B. Gabard, G. Nirnberger; H. Schiel; H. Mascher; C. Kikuta; JM. Mayer, Comparison of the bioavailability of dexibuprofen administered alone or as part of racemic ibuprofen., in Eur J Clin Pharmacol, vol. 48, n. 6, 1995, pp. 505-11, PMID 8582471.
  2. ^ N. Eller, CJ. Kollenz; H. Schiel; C. Kikuta; H. Mascher, Pharmacokinetics of dexibuprofen administered as 200 mg and 400 mg film-coated tablets in healthy volunteers., in Int J Clin Pharmacol Ther, vol. 36, n. 8, Aug 1998, pp. 414-7, PMID 9726693.
  3. ^ ST. Kaehler, W. Phleps; E. Hesse, Dexibuprofen: pharmacology, therapeutic uses and safety., in Inflammopharmacology, vol. 11, n. 4, 2003, pp. 371-83, DOI:10.1163/156856003322699555, PMID 15035791.
  4. ^ F. Singer, F. Mayrhofer; G. Klein; R. Hawel; CJ. Kollenz, Evaluation of the efficacy and dose-response relationship of dexibuprofen (S(+)-ibuprofen) in patients with osteoarthritis of the hip and comparison with racemic ibuprofen using the WOMAC osteoarthritis index., in Int J Clin Pharmacol Ther, vol. 38, n. 1, Jan 2000, pp. 15-24, PMID 10667832.
  5. ^ F. Mayrhofer, Efficacy and long-term safety of dexibuprofen [S(+)-ibuprofen]: a short-term efficacy study in patients with osteoarthritis of the hip and a 1-year tolerability study in patients with rheumatic disorders., in Clin Rheumatol, 20 Suppl 1, Nov 2001, pp. S22-9, PMID 11771571.
  6. ^ R. Hawel, G. Klein; F. Singer; F. Mayrhofer; ST. Kähler, Comparison of the efficacy and tolerability of dexibuprofen and celecoxib in the treatment of osteoarthritis of the hip., in Int J Clin Pharmacol Ther, vol. 41, n. 4, Apr 2003, pp. 153-64, PMID 12708604.
  7. ^ R. Hawel, G. Klein; J. Mitterhuber; A. Brugger, [Double-blind comparative study of the effectiveness and tolerance of 900 mg dexibuprofen and 150 mg diclofenac sodium in patients with painful gonarthrosis]., in Wien Klin Wochenschr, vol. 109, n. 2, Jan 1997, pp. 53-9, PMID 9123945.
  8. ^ VW. Rahlfs, C. Stat, Reevaluation of some double-blind, randomized studies of dexibuprofen (Seractil): a state-of-the-art overview. Studies in patients with lumbar vertebral column syndrome, rheumatoid arthritis, distortion of the ankle joint, gonarthrosis, ankylosing spondylitis, and activated coxarthrosis., in J Clin Pharmacol, vol. 36, 12 Suppl, Dec 1996, pp. 33S-40S, PMID 9013382.
  9. ^ W. Phleps, Overview on clinical data of dexibuprofen., in Clin Rheumatol, 20 Suppl 1, Nov 2001, pp. S15-21, PMID 11771569.
  10. ^ C. Kollenz, W. Phleps; ST. Kaehler, ADIDAC trial: analgesia with dexibuprofen versus ibuprofen in patients suffering from primary dysmenorrhea: a crossover trial., in Gynecol Obstet Invest, vol. 67, n. 1, 2009, pp. 25-31, DOI:10.1159/000158648, PMID 18824862.
  11. ^ RA. Moore, S. Derry; HJ. McQuay, Single dose oral dexibuprofen [S(+)-ibuprofen] for acute postoperative pain in adults., in Cochrane Database Syst Rev, n. 3, 2009, pp. CD007550, DOI:10.1002/14651858.CD007550.pub2, PMID 19588434.
  12. ^ RA. Moore, S. Derry; HJ. McQuay; PJ. Wiffen, Single dose oral analgesics for acute postoperative pain in adults., in Cochrane Database Syst Rev, n. 9, 2011, pp. CD008659, DOI:10.1002/14651858.CD008659.pub2, PMID 21901726.
  13. ^ G. Obermoser, R. Bellmann; B. Pfausler; E. Schmutzhard; N. Sepp, Aseptic meningo-encephalitis related to dexibuprofen use in a patient with systemic lupus erythematosus: a case report with MR findings., in Lupus, vol. 11, n. 7, 2002, pp. 451-3, PMID 12195787.
  • British national formulary, Guida all’uso dei farmaci 4ª edizione, Lavis, agenzia italiana del farmaco, 2007.

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Collegamenti esterni

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