Utente:Michele859/Sandbox29
[[File:Berlinale2007.jpg|upright=1.6|thumb|
La 57ª edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino si è svolta a Berlino dall'8 al 18 febbraio 2007, con il Theater am Potsdamer Platz come sede principale.[1] Direttore del festival è stato per il sesto anno Dieter Kosslick.
L'Orso d'oro è stato assegnato al film brasiliano Tropa de Elite - Gli squadroni della morte di José Padilha.
L'Orso d'oro alla carriera è stato assegnato al regista e sceneggiatore Francesco Rosi, al quale è stata dedicata la sezione "Homage",[2] mentre la Berlinale Kamera è stata assegnata agli attori Karlheinz Böhm e Otto Sander.[3]
In questa edizione è stata inaugurata la nuova sezione "Eat, Drink, See Movies - Celebrating Culinary Cinema", dedicata ai diversi aspetti del cibo e della cucina esplorati da film e documentari provenienti da tutto il mondo,[4] mentre la sezione "Generation" ha preso il posto del "Kinderfilmfest/14plus" con due sotto-sezioni: "Kplus" (dedicata ai bambini) e "14plus" (dedicata agli adolescenti).[5]
Il festival è stato aperto dal film in concorso La Vie en rose di Olivier Dahan.[6]
La retrospettiva di questa edizione, intitolata "City Girls. Images of Women in Silent Film", è stata dedicata al cambiamento nel ruolo sociale della donna all'inizio del XX secolo e al contributo del cinema nel diffondere i cliché della "nuova donna".[7]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]«La combinazione di festival del cinema e mercato del cinema è il più grande vantaggio di Berlino, oltre alla sua efficiente infrastruttura. Molti compratori visitano Berlino con l'obiettivo abbastanza sistematico di cercare quelle perle rare da trovare nelle sezioni del programma del festival.»
Numero di visitatori: | 430.894 |
Numero di addetti ai lavori: | 15.050 da 103 Paesi |
Numero di giornalisti presenti: | 4.105 da 88 Paesi |
Numero di film proiettati: | 382 |
Numero di proiezioni: | 900 |
Mai come quest'anno l'interesse per la Berlinale è stato così grande, sia in termini di visitatori professionisti che di pubblico in generale: oltre 19.000 professionisti accreditati provenienti da 127 paesi, tra cui 4.000 giornalisti, hanno partecipato al festival. In dieci giorni, la Berlinale ha visto circa 430.000 visite al cinema e un record di 220.000 biglietti sono stati venduti al generale. I cinema Cubix appena aggiunti ad Alexanderplatz sono stati accolti molto bene. Oltre alle sezioni consuete, gli eventi della serie speciale Magnum in Motion, il nuovo concorso di cortometraggi, nonché gli eventi Eat, Drink, See Movies - Culinary Cinema sono stati quasi completamente esauriti.[1]
Una sorpresa in più è arrivata ancora una volta sotto forma di retrospettiva, che quest'anno ha presentato le immagini della "Donna Nuova" nell'era del cinema muto. Un piacere speciale per chi ama l'inaspettato è stato offerto dalle versioni a colori accuratamente restaurate di Amleto con Asta Nielsen e l'epopea storica Cabiria di Giovanni Pastrone, nonché dalla versione completa dell'ultima opera di Rainer Werner Fassbinder, Berlin Alexanderplatz, che è stata mostrata come una versione rimasterizzata nella Berlinale Special.[1]
La sezione Homage è stata dedicata al regista americano Arthur Penn, che ha dato un tocco speciale alla Berlinale come instancabile frequentatore del festival e gregario ospite d'onore.[1]
La struttura affiancata del festival e del mercato cinematografico ha continuato a guadagnare prestigio e ha sviluppato una nuova dinamica quest'anno. L'European Film Market ha continuato a crescere qualitativamente e quantitativamente. Nelle due sedi (Martin-Gropius-Bau e EFM Business Offices) 259 aziende dell'industria cinematografica provenienti da 46 paesi si sono presentate in 115 bancarelle. In oltre 1.100 proiezioni sono stati presentati 727 film. La stampa e i visitatori professionali hanno concordato all'unanimità che l'EFM è diventato un appuntamento cruciale nel calendario degli affari internazionali. Le reazioni all'attività imprenditoriale e all'attrattiva dell'EFM di quest'anno non avrebbero potuto essere più entusiaste.[1]
Nel territorio informale tra festival e mercato, il Berlinale Co-Production Market si è ulteriormente affermato come motore di coproduzioni internazionali, mentre il Berlinale Talent Campus si è assicurato il posto di piattaforma di lavoro e ispirazione unica a livello internazionale per i giovani registi di tutto il mondo. Il World Cinema Fund, attivo da tre anni, ha utilizzato ancora una volta la Berlinale come vetrina per la sua attività di sostegno al cinema di successo: tre film finanziati dalla WCF sono stati invitati a prendere parte al programma ufficiale. Con El otro di Ariel Rotter, la WCF è stata in grado di aggiungere un altro vincitore dell'orso al suo portfolio.[1]
I film in concorso di quest'anno sono riusciti ad attirare a Berlino un numero notevole di star e personalità del cinema. La stampa e il pubblico erano contenti e il tappeto rosso era circondato ogni giorno dal primo pomeriggio. Al festival di quest'anno, le attrici in particolare hanno fornito i momenti memorabili: Cate Blanchett, Marianne Faithfull, Lauren Bacall, Sharon Stone, Judi Dench, Jennifer Lopez, Emanuelle Béart, Nina Hoss, Julia Jentsch e Yu Nan, l'attrice protagonista del film vincitore Il matrimonio di Tuya. Presenti anche numerose celebrità maschili: gli occhi di tutti erano puntati anche su Matt Damon, Joseph Fiennes, Guillaume Dépardieu e la superstar sudcoreana Rain mentre la giuria ha offerto molta "manodopera" con Willem Dafoe, Gael García Bernal e Mario Adorf.[1]
Ancora una volta il concorso si è presentato come un mix di generazioni quando si trattava di registi. Nomi giovani e promettenti come David Mackenzie, Ariel Rotter e Li Yu hanno attirato l'attenzione insieme ai grandi del loro mestiere, come Jiří Menzel, Jacques Rivette e Paul Schrader. Con Steven Soderbergh, Park Chan-wook, François Ozon e Christian Petzold, diversi grandi nomi del cinema contemporaneo hanno presentato le loro nuove opere a Berlino.[1]
Tuttavia, non tutti i film in questo concorso hanno avuto lo stesso successo. Mentre Irina Palm - Il talento di una donna inglese di Sam Garbarski, Hallam Foe di David Mackenzie, Ping guo di Li Yu e Yella di Petzold hanno risuonato positivamente sia con la stampa che con il pubblico in generale, l'attesissimo Bordertown di Gregory Nava ha deluso molti osservatori, perché non è riuscito ad affrontare a sufficienza il suo tema così carico: il persecuzione e omicidio di lavoratori tessili messicani.[1]
Con il loro profilo tradizionalmente alquanto eterogeneo, Panorama e Forum hanno saputo soddisfare il loro pubblico esigente e appassionato. Con 2 giorni a Parigi di Julie Delpy, Fay Grim di Hal Hartley e Away from Her - Lontano da lei di Sarah Polley, nel Panorama sono stati proiettati diversi successi e la sezione ha goduto della presenza di molte star: ad attraversare il tappeto rosso nello Zoo-Palast sono stati Daniel Brühl, Danny Glover, Antonio Banderas, Steve Buscemi oltre a Karl Lagerfeld e John Waters, a cui è stato dedicato un documentario. La preferita della critica era Lady Chatterley di Pascale Ferran. Informazioni che ritieni siano indispensabili nella sezione includevano il documentario politico Strange Culture di Lynn Hershman Leeson, Denti di Mitchell Lichtenstein e il coreano Dasepo sonyo di E J-yong, che è stato accreditato dal New York Times insieme al film in concorso I'm a Cyborg, But That's OK di Park Chan-wook, per aver fatto rivivere il genere "crazy movie".[1]
Il Forum è stato all'altezza della sua reputazione di avere una visione differenziata del cinema internazionale e ha presentato vari sviluppi provenienti dall'Asia, in particolare. I momenti salienti includevano anche la ri-proiezione del dramma sociale di Charles Burnett del 1977 Killer of Sheep, l'eccentrico film muto Brand upon the Brain! di Guy Maddin, presentato come uno spettacolo d'opera, oltre a due opere degne di nota di giovani registi tedeschi: Jagdhunde di Ann-Kristin Reyels e Madonnen di Maria Speth.[1]
Nessuno dubita più che la Berlinale abbia favorito la rinascita del cinema tedesco negli ultimi anni. Raramente la consapevolezza internazionale del cinema tedesco è stata così alta come quest'anno. Oltre alla notevole presenza di attori tedeschi in produzioni internazionali, Devid Striesow, Moritz Bleibtreu, Martina Gedeck, Julia Jentsch, Jasmin Tabatabai, André Hennicke, questa Berlinale è stata apprezzata come anno vetrina per la "Berlin School": Maria Speth, Thomas Arslan, Angela Schanelec hanno presentato i loro ultimi film e Christian Petzold, secondo la Neue Zürcher Zeitung, ha fatto il "grande salto" con il suo film Yella. Che questa qualità abbia un carattere duraturo è stato assicurato da un anno forte nella Perspektive Deutsches Kino, che ha riscosso un successo di pubblico sensazionale con il documentario berlinese Prinzessinnenbad di Bettina Blümner.[1]
Di fronte a un festival in continua espansione, alcuni osservatori hanno lamentato un prevedibile sovraccarico strutturale e la perdita di una netta selettività nel programma. Altri hanno apprezzato l'incredibile energia e il ronzio che viene rilasciato per dieci giorni al festival e le opportunità che vi si trovano. Nel frattempo, nel suo 30º anno, la sezione Generation, che non ha problemi a definire il suo profilo distinto, ha incantato ancora una volta il suo pubblico giovane e discriminante. Il fatto che quest'anno il Premio per la migliore opera prima sia andato a un film della sezione Generation, Vanaja di Rajnesh Domalpalli, ha semplicemente sottolineato ciò che è noto da tempo al pubblico: alcuni dei film più straordinari del festival sono la sezione Generation.[1]
«Le "piccole commesse" di Siegfried Kracauer erano un nuovo fenomeno sociale», ha commentato il direttore della retrospettiva Rainer Rother, «anche se la loro esistenza non era affatto più sicura di quella delle operie. Per la maggior parte il cinema ha romanzato le loro vite, tuttavia si è concentrato su di loro con una frequenza sorprendente».[7] Il programma ha incluso circa cinquanta film muti nelle sotto-sezioni "Donne in carriera" (The Social Secretary con Norma Talmadge, Cosetta con Clara Bow), "Fiammeggiante giovinezza" (Non vorrei essere un uomo con Ossi Oswalda, Tilly's Party con Alma Taylor e Chrissie White), "Mariti e mogli" (Tretya meshchanskaya con Lyudmila Semyonova, Il padrone di casa con Astrid Holm) e "Destino e passione" (Sumerki zhenskoi dushi con Nina Chernova, Assunta Spina con Francesca Bertini).
Sempre nell'ambito della retrospettiva sono state proiettate in anteprima mondiale le versioni restaurate di due importanti pellicole dell'epoca del muto: quella a colori di Amleto di Svend Gade e Heinz Schall, con l'accompagnamento musicale del compositore e clarinettista Michael Riessler, e quella di Cabiria di Giovanni Pastrone, capolavoro del cinema italiano del 1914 e primo kolossal a raggiungere il successo internazionale.[9] In questo caso sono state presentate la versione originale e quella sonora del 1931, entrambe restaurate dal Museo nazionale del cinema di Torino.
Nella sezione "Berlinale Special", in occasione della consegna della Berlinale Kamera sono stati proiettati il film Adozione di Márta Mészáros (Orso d'oro nel 1975), il documentario Paradjanov: A Requiem di Ron Holloway, e due documentari tratti dalle Memorie cubane di Gianni Minà.(press.30g)
Giurie
[modifica | modifica wikitesto][[File:Flickr - Siebbi - Willem Dafoe.jpg|upright=0.9|thumb|L'attore Willem Dafoe, membro della giuria internazionale.
Giuria internazionale
[modifica | modifica wikitesto]- Paul Schrader, regista, sceneggiatore e critico cinematografico (Stati Uniti) - Presidente di giuria[10]
- Molly Malene Stensgaard, montatrice (Danimarca)
- Hiam Abbass, attrice (Palestina)
- Mario Adorf, attore (Germania)
- Gael García Bernal, attore (Messico)
- Nansun Shi, produttrice (Cina)
- Willem Dafoe, attore (Stati Uniti)
Giuria "Opera prima"
[modifica | modifica wikitesto]- Niki Karimi, attrice, regista e sceneggiatrice (Iran)[10]
- Judy Counihan, produttrice (Regno Unito)
- Gerhard Meixner, produttore (Germania)
Giuria "Cortometraggi"
[modifica | modifica wikitesto]- Ning Ying, regista, sceneggiatrice e produttrice (Cina)[10]
- Riina Sildos, produttrice (Estonia)
- Peace Anyiam-Fiberesima, produttrice e fondatrice della Africa Movie Academy (Nigeria)
Giurie "Generation"
[modifica | modifica wikitesto]Kinderjury/Jugendjury
[modifica | modifica wikitesto]Gli Orsi di cristallo sono stati assegnati da due giurie nazionali, la Kinderjury per la sezione "Kplus" e la Jugendjury per la sezione "14plus", composte rispettivamente da undici membri di 11-14 anni e sette membri di 14-18 anni selezionati dalla direzione del festival attraverso questionari inviati l'anno precedente.[10]
Giuria internazionale
[modifica | modifica wikitesto]Nella sezione "Kplus" il Grand Prix e lo Special Prize sono stati assegnati da una giuria internazionale composta da Justin Johnson, direttore della programmazione del National Film Theatre di Londra, dallo scrittore Andreas Steinhöfel (Germania), la produttrice Leontine Petit (Paesi Bassi), il regista e sceneggiatore Reza Bagher (Svezia) e la direttrice artistica Sitora Alieva (Russia). [10]
Selezione ufficiale
[modifica | modifica wikitesto]In concorso
[modifica | modifica wikitesto]- Angel - La vita, il romanzo (Angel), regia di François Ozon (Regno Unito, Francia, Belgio)
- L'anno in cui i miei genitori andarono in vacanza (O Ano em Que Meus Pais Saíram de Férias), regia di Cao Hamburger (Brasile)
- Beaufort, regia di Joseph Cedar (Israele)
- Bordertown, regia di Gregory Nava (Stati Uniti)
- Il colore della libertà - Goodbye Bafana (Goodbye Bafana), regia di Bille August (Germania, Francia, Belgio, Sud Africa, Italia, Regno Unito, Lussemburgo)
- Desert Dream (Hyazgar), regia di Zhang Lu (Corea del Sud, Francia)
- La duchessa di Langeais (Ne touchez pas la hache), regia di Jacques Rivette (Francia, Italia)
- Il falsario - Operazione Bernhard (Die Fälscher), regia di Stefan Ruzowitzky (Austria, Germania)
- The Good Shepherd - L'ombra del potere (The Good Shepherd), regia di Robert De Niro (Stati Uniti)
- Hallam Foe, regia di David Mackenzie (Regno Unito)
- Ho servito il re d'Inghilterra (Obsluhoval jsem anglického krále), regia di Jiří Menzel (Repubblica Ceca, Slovacchia)
- In memoria di me, regia di Saverio Costanzo (Italia, Francia)
- Intrigo a Berlino (The Good German), regia di Steven Soderbergh (Stati Uniti)
- Irina Palm - Il talento di una donna inglese, regia di Sam Garbarski (Belgio, Germania, Lussemburgo, Regno Unito, Francia)
- Lost in Beijing (Ping guo), regia di Li Yu (Cina)
- Il matrimonio di Tuya (Tuya de hun shi), regia di Quan'an Wang (Cina)
- El otro, regia di Ariel Rotter (Francia, Germania, Argentina)
- I'm a Cyborg, But That's OK (Cyborgjiman gwaenchanh-a), regia di Park Chan-wook (Corea del Sud)
- I testimoni (Les témoins), regia di André Téchiné (Francia)
- La Vie en rose (La Môme), regia di Olivier Dahan (Francia, Regno Unito, Repubblica Ceca)
- When a Man Falls in the Forest, regia di Ryan Eslinger (Germania, Canada, Stati Uniti)
- Yella, regia di Christian Petzold (Germania)
Fuori concorso
[modifica | modifica wikitesto]- 300, regia di Zack Snyder (Stati Uniti)
- Diario di uno scandalo (Notes on a Scandal), regia di Richard Eyre (Regno Unito)
- Lettere da Iwo Jima (Letters from Iwo Jima), regia di Clint Eastwood (Stati Uniti)
- The Walker, regia di Paul Schrader (Stati Uniti, Regno Unito)
Berlinale Special
[modifica | modifica wikitesto]- Berlin Alexanderplatz, regia di Rainer Werner Fassbinder (Germania Ovest, Italia)
- Children of Glory (Szabadság, szerelem), regia di Krisztina Goda (Ungheria)
- Comrades in Dreams, regia di Uli Gaulke (Germania)
- Day on Fire, regia di Jay Anania (Stati Uniti)
- I guardiani del giorno (Dnevnoy dozor), regia di Timur Bekmambetov (Russia)
- How to Cook Your Life, regia di Doris Dörrie (Germania)
- I Have Never Forgotten You: The Life & Legacy of Simon Wiesenthal, regia di Richard Trank (Stati Uniti)
- Madrigal, regia di Fernando Pérez (Cuba)
- La masseria delle allodole, regia di Paolo e Vittorio Taviani (Italia, Spagna, Francia, Bulgaria, Germania)
- Sakuran, regia di Mika Ninagawa (Giappone)
Berlinale Special Tribute
[modifica | modifica wikitesto]- Adozione (Örökbefogadás), regia di Márta Mészáros (Ungheria)
- Memorie cubane: Fidel racconta il Che, regia di Gianni Minà (Italia)
- Memorie cubane: Un giorno con Fidel, regia di Gianni Minà (Italia)
- Paradjanov: A Requiem, regia di Ron Holloway (Germania, Stati Uniti)
Cortometraggi
[modifica | modifica wikitesto]- Annem Sinema Ögreniyor, regia di Nesimi Yetik (Turchia)
- Bus, regia di Jens Schillmöller (Germania)
- Contact (Raak), regia di Hanro Smitsman (Paesi Bassi)
- Gecko, regia di Theresa von Eltz (Regno Unito)
- The Girl Who Swallowed Bees, regia di Paul McDermott (Australia)
- The Guitar Lesson (La leçon de guitare), regia di Martin Rit (Francia)
- Jegyzökönyv - Mansfeld Péter Emlékére, regia di Zoltán Szilágyi Varga (Ungheria)
- Lo que trae la lluvia, regia di Alejandro Fernández Almendras (Cile)
- Mei, regia di Arvin Chen (Stati Uniti, Taiwan)
- The Night Before Christmas, regia di Sam Bassett (Regno Unito)
- Nihon no katachi, regia di Kentarō Kobayashi e Junji Kojima (Giappone)
- Pick Up (Décroche), regia di Manuel Schapira (Francia)
- Rendez-vous, regia di Marcin Krawczyk (Polonia)
- Rotten Apple, regia di Ralitza Petrova (Regno Unito)
- Scummy Man, regia di Paul Fraser (Regno Unito)
- The Stalin That Was Played by Me, regia di Daya Cahen (Paesi Bassi)
Panorama
[modifica | modifica wikitesto]- A casa de Alice, regia di Chico Teixeira (Brasile)
- Boldog új élet, regia di Árpád Bogdán (Ungheria)
- The Bubble (Ha-Buah), regia di Eytan Fox (Israele)
- Denti (Teeth), regia di Mitchell Lichtenstein (Stati Uniti)
- Good Bye, Southern City (Proshchay, yuzhnyy gorod), regia di Oleg Safaraliyev (Russia, Azerbaigian)
- Grandhotel, regia di David Ondrícek (Repubblica Ceca)
- Guča!, regia di Dušan Milić (Serbia, Bulgaria, Austria, Germania)
- Guten Morgen, Herr Grothe, regia di Lars Kraume (Germania)
- The Home Song Stories, regia di Tony Ayres (Australia, Singapore)
- Huhoehaji anh-a, regia di Leesong Hee-il (Corea del Sud)
- Interview, regia di Steve Buscemi (Stati Uniti, Canada, Paesi Bassi)
- Itty Bitty Titty Committee, regia di Jamie Babbit (Stati Uniti)
- Men in the Nude (Férfiakt), regia di Károly Esztergályos (Ungheria)
- Poor Boy's Game, regia di Clement Virgo (Canada)
- Racconti da Stoccolma (När mörkret faller), regia di Anders Nilsson (Svezia, Germania)
- Riparo, regia di Marco S. Puccioni (Italia, Francia)
- Spider Lilies (Cì Qīng), regia di Zero Chou (Taiwan)
- Surveillance, regia di Paul Oremland (Regno Unito)
- Takva: A Man's Fear of God (Takva), regia di Özer Kiziltan (Germania, Turchia)
- The Tracey Fragments, regia di Bruce McDonald (Canada)
- Woman on the Beach (Haebyeonui yeoin), regia di Hong Sang-soo (Corea del Sud)
Panorama Special
[modifica | modifica wikitesto]- 2 giorni a Parigi (2 Days in Paris), regia di Julie Delpy (Francia, Germania)
- Anna M., regia di Michel Spinosa (Francia)
- Away from Her - Lontano da lei (Away from Her), regia di Sarah Polley (Canada, Regno Unito, Stati Uniti)
- El camino de los ingleses, regia di Antonio Banderas (Spagna, Regno Unito)
- Dasepo Naughty Girls (Dasepo sonyo), regia di Lee Je-yong (Corea del Sud)
- Fay Grim, regia di Hal Hartley (Stati Uniti, Germania, Francia)
- Getting Home (Luo ye gui gen), regia di Yang Zhang (Cina, Hong Kong)
- Happy Desert (Deserto Feliz), regia di Paulo Caldas (Brasile, Germania)
- Lady Chatterley, regia di Pascale Ferran (Belgio, Francia)
- La león, regia di Santiago Otheguy (Argentina, Francia)
- Love and Honor (Bushi no ichibun), regia di Yōji Yamada (Giappone)
- Vacation (Ferien), regia di Thomas Arslan (Germania)
Cortometraggi
[modifica | modifica wikitesto]- Guacho, regia di Juan Minujín (Argentina)
Panorama Dokumente
[modifica | modifica wikitesto]- And We Were Germans (Und Wir Waren Deutsche), regia di John A. Kantara (Germania)
- Andy Warhol: A Documentary, regia di Ric Burns (Stati Uniti)
- BerlinSong, regia di Uli M. Schüppel (Germania)
- Between (Zwischen), regia di Todd Ford e Diegonante (Germania)
- Blindsight, regia di Lucy Walker (Regno Unito)
- Celebration, regia di Olivier Meyrou (Francia)
- Cherish, regia di Winta Yohannes (Regno Unito)
- Crossing the Line, regia di Daniel Gordon (Regno Unito)
- Diver (Turmspringer), regia di Ezra Tsegaye (Germania)
- Fucking Different New York, film collettivo (Germania)
- Here's Looking at You, Boy (Schau mir in die Augen, Kleiner), regia di André Schäfer (Germania, Paesi Bassi, Finlandia, Australia)
- Invisibles, regia di Mariano Barroso, Isabel Coixet, Javier Corcuera, Fernando León de Aranoa e Wim Wenders (Spagna)
- Lagerfeld Confidential, regia di Rodolphe Marconi (Francia)
- Landing, regia di Branwen Okpako (Germania)
- Miss Gulag, regia di Maria Ibrahimova (Stati Uniti)
- Moskva. Pride '06, regia di Vladimir Ivanov (Russia)
- The Red Elvis (Der rote Elvis), regia di Leopold Grün (Germania)
- Scott Walker: 30 Century Man, regia di Stephen Kijak (Regno Unito)
- Strange Culture, regia di Lynn Hershman-Leeson (Stati Uniti)
- Tamara, regia di Peter Kahane (Germania)
- This Filthy World, regia di Jeff Garlin (Stati Uniti)
- You Are Welcome!, regia di Otu Tetteh (Germania)
Forum internazionale del giovane cinema
[modifica | modifica wikitesto]Programma principale
[modifica | modifica wikitesto]- Ad Lib Night (Aju teukbyeolhan sonnim), regia di Lee Yoon-ki (Corea del Sud)
- Afternoon (Nachmittag), regia di Angela Schanelec (Germania)
- All Blossoms Again: Pedro Costa, Director (Tout refleurit: Pedro Costa, cinéaste), regia di Aurélien Gerbault (Francia)
- A.k.a. Nikki S. Lee, regia di Nikki S. Lee (Stati Uniti)
- Armin, regia di Ognjen Svilicic (Croazia, Bosnia Erzegovina, Germania)
- Cain's Descendant (Kain no matsuei), regia di Shūtarō Oku (Giappone)
- Le cercle des noyés, regia di Pierre-Yves Vandeweerd (Francia, Belgio)
- Chris (Chrigu), regia di Jan Gassmann e Christian Ziörjen (Svizzera)
- Dol, regia di Hiner Saleem (Germania, Iraq, Francia)
- Echoes of Home (Heimatklänge), regia di Stefan Schwietert (Svizzera, Germania)
- Elvis Pelvis, regia di Kevin Aduaka (Regno Unito, Francia)
- Eye in the Sky (Gun chung), regia di Nai-Hoi Yau (Hong Kong)
- Faces of a Fig Tree (Ichijiku no kao), regia di Kaori Momoi (Giappone)
- Faro: Goddess of the Waters (Faro, la reine des eaux), regia di Salif Traoré (Mali, Francia, Canada, Burkina Faso, Germania)
- Foreigner (Extranjera), regia di Inés de Oliveira Cézar (Argentina, Grecia, Polonia)
- The Halfmoon Files, regia di Philip Scheffner (Germania)
- In the Cities (Dans les villes), regia di Catherine Martin (Canada)
- It Happened Just Before (Kurz davor ist es passiert), regia di Anja Salomonowitz (Austria)
- It's Gonna Get Worse (...a bude hur), regia di Petr Nikolaev (Repubblica Ceca)
- I Was a Swiss Banker, regia di Thomas Imbach (Svizzera)
- Jagdhunde, regia di Ann-Kristin Reyels (Germania)
- Madonnen, regia di Maria Speth (Germania, Svizzera, Belgio)
- Mona Lisa (Meng na li sha), regia di Ying Li (Cina, Giappone)
- A Parting Shot (Pas douce), regia di Jeanne Waltz (Francia, Svizzera)
- Potosi: The Journey (Potosi, le temps du voyage), regia di Ron Havilio (Francia, Israele)
- Prater, regia di Ulrike Ottinger (Austria, Germania)
- Riza, regia di Tayfun Pirselimoglu (Turchia)
- Schindler's Houses (Schindlers Häuser), regia di Heinz Emigholz (Germania, Austria)
- Senkyo, regia di Kazuhiro Sōda (Giappone, Stati Uniti)
- Shotgun Stories, regia di Jeff Nichols (Stati Uniti)
- The Spirit of Places (L'esprit des lieux), regia di Catherine Martin (Canada)
- Stone Time Touch, regia di Gariné Torossian (Canada)
- Substitute, regia di Vikash Dhorasoo e Fred Poulet (Francia)
- El telón de azúcar, regia di Camila Guzmán Urzúa (Francia)
- The Trap (film 2007 Golubović) (Klopka), regia di Srdan Golubović (Serbia, Germania, Ungheria)
- Tuli, regia di Auraeus Solito (Filippine)
- Village People Radio Show (Apa khabar orang kampung), regia di Amir Muhammad (Malesia)
- A Walk Into the Sea: Danny Williams and the Warhol Factory, regia di Esther Robinson (Stati Uniti)
- Wolfsbergen, regia di Nanouk Leopold (Belgio, Paesi Bassi)
Kihachi Okamoto
[modifica | modifica wikitesto]- Akage, regia di Kihachi Okamoto (Giappone)
- The Last Gunfight (Ankokugai no taiketsu), regia di Kihachi Okamoto (Giappone)
- L'avamposto dei disperati (Dokuritsu gurentai), regia di Kihachi Okamoto (Giappone)
- The Sword of Doom (Dai-bosatsu tōge), regia di Kihachi Okamoto (Giappone)
- The Elegant Life of Mr. Everyman (Eburi manshi no yūga-na seikatsu), regia di Kihachi Okamoto (Giappone)
- Procurer of Hell (Jigoku no kyōen), regia di Kihachi Okamoto (Giappone)
- Kill! (Kiru), regia di Kihachi Okamoto (Giappone)
- Japan's Longest Day (Nihon no ichiban nagai hi), regia di Kihachi Okamoto (Giappone)
- The Human Bullet (Nikudan), regia di Kihachi Okamoto (Giappone)
Proiezioni speciali
[modifica | modifica wikitesto]- Brand Upon the Brain! A Remembrance in 12 Chapters, regia di Guy Maddin (Canada, Stati Uniti)
- Don: The Chase Begins Again, regia di Farhan Akhtar (India)
- Killer of Sheep, regia di Charles Burnett (Stati Uniti)
- State Legislature, regia di Frederick Wiseman (Stati Uniti)
Forum Expanded
[modifica | modifica wikitesto]- Seven Easy Pieces, regia di Babette Mangolte (USA)
- X Love Scenes, regia di Constanze Ruhm (Austria)
Politics of Joy
[modifica | modifica wikitesto]- Elle, regia di Cynthia Madansky (Stati Uniti)
- Ghostyard Supernova, regia di Tim Blue (Germania)
- Let There Be Whistleblowers, regia di Ken Jacobs (Stati Uniti)
- Mexico Test 1, regia di Tim Blue (Germania)
- The Politics of Joy, regia di Tim Blue (Germania)
- Seascape #1 Night, China Shenzen 05, regia di Olivo Barbieri (Italia)
- View of the Falls from the Canadian Side, regia di John Price (Canada)
Laborsituationen
[modifica | modifica wikitesto]- Coffee, regia di Ayşe Erkmen (Turchia)
- Drawing Wishes (Negai wo hiku), regia di Aki Nakazawa (Giappone, Germania)
- Extinguishing Lupines (Lupinen löschen), regia di Sabine Schöbel (Germania)
- Gun/Play, regia di John Price (Canada)
- National Holiday, regia di Tim Blue (Germania)
- Search and Hide, regia di Karoe Goldt (Germania, Austria)
- Search and Rescue, regia di Karoe Goldt (Germania, Austria, Nuova Zealanda)
- Sevilla - (Infinity) 06, regia di Olivo Barbieri (Italia)
- Spring and Stalin, regia di Robert Aliaj Dragot (Albania)
Film di Andy Warhol
[modifica | modifica wikitesto]- Ari and Mario, regia di Andy Warhol (Stati Uniti)
- The Closet, regia di Andy Warhol (Stati Uniti)
Film di Danny Williams
[modifica | modifica wikitesto]- Factory, October 14-25, 1965, regia di Danny Williams (Stati Uniti)
- Harold Stevenson Nr.1 and Nr. 2, regia di Danny Williams (Stati Uniti)
- Trips and Parties, regia di Danny Williams (Stati Uniti)
Generation
[modifica | modifica wikitesto]Kplus
[modifica | modifica wikitesto]- Call Me Elisabeth (Je m'appelle Elisabeth), regia di Jean-Pierre Améris (Francia)
- Dolf e la crociata dei bambini (Kruistocht in spijkerbroek), regia di Ben Sombogaart (Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Germania)
- Dorm (Dek hor), regia di Songyos Sugmakanan (Thailandia)
- Ice Bar (Aiseu-keki), regia di Yeo In-kwang (Corea del Sud)
- Iska's Journey (Iszka utazása), regia di Csaba Bollók (Ungheria)
- Kidz in da Hood (Förortsungar), regia di Catti Edfeldt e Ylva Gustavsson (Svezia)
- Lotte from Gadgetville (Leiutajateküla Lotte), regia di Heiki Ernits e Janno Põldma (Estonia, Lettonia)
- Love & Dance (Sipur Hatzi-Russi), regia di Eitan Anner (Israele)
- Mimzy - Il segreto dell'universo (The Last Mimzy), regia di Robert Shaye (Stati Uniti)
- Mukhsin, regia di Yasmin Ahmad (Malesia)
- Razzle Dazzle: A Journey Into Dance, regia di Darren Ashton (Australia)
- Silly's Sweet Summer (Blöde Mütze!), regia di Johannes Schmid (Germania)
- Trigger, regia di Gunnar Vikene (Norvegia)
- U, regia di Serge Elissalde (Francia)
Cortometraggi
[modifica | modifica wikitesto]- Benny's Gym (Bennys gym), regia di Lisa Marie Gamlem (Norvegia)
- Blood Sisters (Blodsøstre), regia di Louise Friedberg (Danimarca)
- Camping, regia di Dana Blankstein (Israele)
- Drengen i kufferten, regia di Esben Toft Jacobsen (Danimarca)
- The Girl Through the Telescope (Pigen i kikkerten), regia di Niels Bisbo (Danimarca)
- Gora samotsvetov – Episodio Zhikharka, regia di Oleg Uzhinov (Russia)
- Grün, regia di Nikolaus Hillebrand e Kyne Uhlig (Germania)
- Hawaikii, regia di Mike Jonathan (Nuova Zelanda)
- Kibera Kid, regia di Nathan Collett (Stati Uniti, Kenya)
- Land gewinnen, regia di Marc Brummund (Germania)
- Make a Wish (Atmenah), regia di Cherien Dabis (Stati Uniti, Palestina)
- Menged, regia di Daniel Taye Workou (Etiopia, Germania)
- More, strýcku, proc je slané?, regia di Jan Balej (Repubblica Ceca)
- Playground, regia di Eve Spence (Australia)
- Poison Arrow Frogs (Pilgiftsgrodorna), regia di Johan Hagelbäck (Svezia)
- Snakebite, regia di Matt Pinder (Regno Unito)
- Tommy the Kid, regia di Stuart Clegg (Australia)
- Tri sestry a jeden prsten, regia di Vlasta Pospísilová (Repubblica Ceca)
- When Elvis Came to Visit (När Elvis kom på besök), regia di Andreas Tibblin (Svezia)
- Willy and Wild Rabbit (Ville och Vilda Kanin), regia di Lennart e Ylva-Li Gustafsson (Svezia)
- Yasin, regia di Betty Lee Kim (Stati Uniti)
14plus
[modifica | modifica wikitesto]- Antônia, regia di Tata Amaral (Brasile)
- Eagle vs Shark, regia di Taika Waititi (Nuova Zelanda)
- The Fall, regia di Tarsem Singh (Stati Uniti, Sud Africa, India)
- How I Celebrated the End of the World (Cum mi-am petrecut sfârsitul lumii), regia di Cãtãlin Mitulescu (Romania, Francia)
- Like a Virgin (Cheonhajangsa madonna), regia di Lee Hae-jun e Lee Hae-yeong (Corea del Sud)
- Man in the Chair, regia di Michael Schroeder (Stati Uniti)
- Sweet Mud (Adama Meshuga'at), regia di Dror Shaul (Israele, Germania, Francia, Giappone)
- Tekkonkinkreet - Soli contro tutti (Tekkon kinkuriito), regia di Michael Arias (Giappone)
- This Is England, regia di Shane Meadows (Regno Unito)
- Vanaja, regia di Rajnesh Domalpalli (India, Stati Uniti)
- West, regia di Daniel Krige (Australia)
Perspektive Deutsches Kino
[modifica | modifica wikitesto]- Alle Alle, regia di Pepe Planitzer (Germania)
- Autopilots (Autopiloten), regia di Bastian Günther (Germania, Francia)
- Blindflug, regia di Ben Von Grafenstein (Germania)
- Hotel Very Welcome, regia di Sonja Heiss (Germania)
- One Who Set Forth: Wim Wenders' Early Years (Von einem der auszog - Wim Wenders' frühe Jahre), regia di Marcel Wehn (Germania)
- Osdorf, regia di Maja Classen (Germania)
- Prinzessinnenbad, regia di Bettina Blümner (Germania)
- Was am Ende zählt, regia di Julia von Heinz (Germania, Francia)
Cortometraggi
[modifica | modifica wikitesto]- Aschermittwoch, regia di Ileana Cosmovici (Germania, Francia)
- Aufrecht stehen, regia di Hannah Schweier (Germania)
- Memoryeffekt, regia di Claudia Lehmann (Germania)
- Zirkus is nich, regia di Astrid Schult (Germania)
Proiezione speciale
[modifica | modifica wikitesto]- Full Metal Village, regia di Sung Hyung Cho (Germania)
Retrospettiva
[modifica | modifica wikitesto]- L'abisso (Afgrunden), regia di Urban Gad (Danimarca)
- Amleto (Hamlet), regia di Svend Gade e Heinz Schall (Germania)
- L'Arpète, regia di Donatien (Francia)
- Assunta Spina, regia di Francesca Bertini e Gustavo Serena (Italia)
- Borderline, regia di Kenneth MacPherson (Regno Unito)
- I briganti del Caucaso (Zapatas Bande), regia di Urban Gad (Germania)
- Cabiria, regia di Giovanni Pastrone (Italia)[11]
- La carne e il diavolo (Flesh and the Devil), regia di Clarence Brown (Stati Uniti)
- Cosetta (It), regia di Clarence G. Badger (Stati Uniti)
- A Cottage on Dartmoor, regia di Anthony Asquith (Regno Unito, Svezia)
- Dancing Mothers, regia di Herbert Brenon (Stati Uniti)
- Ditja bolšovo goroda, regia di Evgenij Bauėr (Russia)
- East Is East, regia di Henry Edwards (Regno Unito)
- Escape of the Fast Freight, regia di Paul Hurst (Stati Uniti)
- Every-Night Dreams (Yogoto no yume), regia di Mikio Naruse (Giappone)
- Fascino biondo (The Patsy), regia di King Vidor (Stati Uniti)
- Fleur de Paris, regia di André Hugon (Francia)
- Fragilità, sei femmina! (The Affairs of Anatol), regia di Cecil B. DeMille (Stati Uniti)
- Hindle Wakes, regia di Maurice Elvey (Regno Unito)
- L'Invitation au voyage, regia di Germaine Dulac (Francia)
- Letto e divano (Tret'ja Meščanskaja), regia di Abram Room (Unione Sovietica)
- Love 'Em and Leave 'Em, regia di Frank Tuttle (Stati Uniti)
- Mariti ciechi (Blind Husbands), regia di Erich von Stroheim (Stati Uniti)
- Mignonette (Engelein), regia di Urban Gad (Germania, Danimarca)
- Napule... e niente cchiù, regia di Eugenio Perego (Italia)
- Nasanunaka, regia di Mikio Naruse (Giappone)
- The Nickel-Hopper, regia di F. Richard Jones e Hal Yates (Stati Uniti)
- Non vorrei essere un uomo (Ich möchte kein Mann sein), regia di Ernst Lubitsch (Germania)
- The Nurtull Gang (Norrtullsligan), regia di Per Lindberg (Svezia)
- Il padrone di casa (Du skal ære din hustru), regia di Carl Theodor Dreyer (Danimarca)
- A Pair of Tights, regia di Hal Yates (Stati Uniti)
- Perché cambiate moglie? (Why Change Your Wife?), regia di Cecil B. DeMille (Stati Uniti)
- Una persona di vostra conoscenza (Vasha znakomaya), regia di Lev Kulešov (Unione Sovietica)
- Primo amore (Lonesome), regia di Pál Fejös (Stati Uniti)
- La regina del cinema (Die Filmprimadonna), regia di Urban Gad (Germania)
- Rosalie danseuse, regia di Romeo Bosetti (Francia)
- La signora che non vuole bambini (Madame wünscht keine Kinder), regia di Alexander Korda (Germania)
- The Social Secretary, regia di John Emerson (Stati Uniti)
- Something New, regia di Nell Shipman e Bert Van Tuyle (Stati Uniti)
- La sorridente signora Beudet (La souriante Madame Beudet), regia di Germaine Dulac (Francia)
- Spanetti - die vorzügliche Schokolade, regia di Karl Pindl e Resl Bucher (Germania)
- Sumerki ženskoj duši, regia di Evgenij Bauėr (Russia)
- Teatromania (Stage Struck), regia di Allan Dwan (Stati Uniti)
- Tilly's Party, regia di Lewin Fitzhamon (Regno Unito)
- Der Turm des Schweigens, regia di Johannes Guter (Germania)
- Uomini di domenica (Menschen am Sonntag), regia di Robert Siodmak e Edgar G. Ulmer (Germania)
- Il ventaglio di Lady Windermere (Lady Windermere's Fan), regia di Ernst Lubitsch (Stati Uniti)
Homage
[modifica | modifica wikitesto]- Alice's Restaurant, regia di Arthur Penn (Stati Uniti)
- Gli amici di Georgia (Four Friends), regia di Arthur Penn (Stati Uniti)
- Anna dei miracoli (The Miracle Worker), regia di Arthur Penn (Stati Uniti)
- Arthur Penn: The Director, regia di Elliott Erwitt (Stati Uniti)
- Bersaglio di notte (Night Moves), regia di Arthur Penn (Stati Uniti)
- La caccia (The Chase), regia di Arthur Penn (Stati Uniti)
- Furia selvaggia - Billy Kid (The Left Handed Gun), regia di Arthur Penn (Stati Uniti)
- Gangster Story (Bonnie and Clyde), regia di Arthur Penn (Stati Uniti)
- Mickey One, regia di Arthur Penn (Stati Uniti)
- Missouri (The Missouri Breaks), regia di Arthur Penn (Stati Uniti)
- Il piccolo grande uomo (Little Big Man), regia di Arthur Penn (Stati Uniti)
Eat, Drink, See Movies - Celebrating Culinary Cinema
[modifica | modifica wikitesto]- L'âge de raison, regia di Myriam Aziza (Francia)
- All in This Tea, regia di Les Blank e Gina Leibrecht (Stati Uniti)
- Big Night, regia di Campbell Scott e Stanley Tucci (Stati Uniti)
- Binamban (The Glorious Food of Lagonoy), regia di Ferdinand Dimadura (Filippine)
- Black Gold, regia di Marc Francis e Nick Francis (Regno Unito, Stati Uniti)
- Crapa Pansa, regia di Francesco Barbieri e Andrea Canepari (Italia)
- The Day After Tomato, regia di Oskar Gullstrand (Svezia)
- La fabbrica di cioccolato (Charlie and the Chocolate Factory), regia di Tim Burton (Stati Uniti, Regno Unito, Australia)
- Fast Food Nation, regia di Richard Linklater (Regno Unito, Stati Uniti)
- Grocery Store Wars: The Organic Rebellion, regia di Louis Fox (Stati Uniti)
- Jídlo, regia di Jan Švankmajer (Regno Unito, Repubblica Ceca)
- Die kulinarischen Abenteuer der Sarah Wiener, regia di Volker Heise e Nathalie Steinbart (Germania)
- The Luckiest Nut in the World, regia di Emily James (Regno Unito)
- The Meatrix, regia di Louis Fox (Stati Uniti)
- Parabola d'oro, regia di Vittorio De Seta (Italia)
- El pollo, el pez y el cangrejo real, regia di José Luis López-Linares (Spagna)
- The Real Dirt on Farmer John, regia di Taggart Siegel (Stati Uniti)
- The Sacred Food, regia di Jack Pettibone Riccobono (Stati Uniti)
- Sawasiray - Pitusiray, regia di Mariana Herrera Bellido (Perù)
- Sideways - In viaggio con Jack (Sideways), regia di Alexander Payne (Stati Uniti, Ungheria)
- The Sound Of Mountains, regia di Alexandru Belc (Romania)
- Two Nations, One Bread, regia di Yoav Cohen (Germania, Israele)
- The yakiniku mūbī: Purukogi, regia di Gu Su-yeon (Giappone)
Magnum in Motion
[modifica | modifica wikitesto]- American Masters – Episodio Robert Capa: In Love and War, regia di Anne Makepeace (Stati Uniti)
- Beauty Knows No Pain, regia di Elliott Erwitt (Stati Uniti)
- Behind the Veil, regia di Eve Arnold (Regno Unito)
- Cambodian Odyssey, regia di Richard Trayler Smith (Regno Unito)
- Copyright by Inge Morath, regia di Sabine Eckhard (Germania)
- The Declic Years (Les années déclic), regia di Raymond Depardon (Francia)
- L'Espagne vivra, regia di Henri Cartier-Bresson (Francia)
- Eve and Marilyn, regia di Rosemary Bown-Jones (Regno Unito)
- Getting Out, regia di Eli Reed (Stati Uniti)
- Jab Jab, regia di Bruce Davidson (Stati Uniti)
- Letting Go, regia di Paul Fusco (Stati Uniti)
- Magnum Photos: The Changing of a Myth (Magnum Photos - Ein Mythos ändert sich), regia di Reiner Holzemer (Germania)
- The Magnum Story I: Decisive Moments, regia di Patricia Wheatley e Rosemary Bowen-Jones (Regno Unito)
- The Magnum Story II: The Savage Years, regia di Patricia Wheatley e Rosemary Bowen-Jones (Regno Unito)
- The Magnum Story III: Close to the Edge, regia di Patricia Wheatley e Rosemary Bowen-Jones (Regno Unito)
- Misery Loves Company: The Life & Death of Bruce Gilden, regia di Gideon Gold (Stati Uniti)
- Modern Times – Episodio Think of England, regia di Martin Parr (Regno Unito)
- Monitor – Episodio Watch the Birdie, regia di Ken Russell (Regno Unito)
- On the Rowanlea Trawler, regia di Jean Gaumy (Francia)
- El Otro Lado/The Other Side, regia di Alex Webb (Stati Uniti)
- A Peruvian Equation, regia di Gilles Peress (Stati Uniti)
- Pictures from a Revolution, regia di Susan Meiselas, Alfred Guzetti e Richard Rogers (Stati Uniti)
- Le retour, regia di Henri Cartier-Bresson, Richard Banks e G. Krimsky (Francia, Stati Uniti)
- The Smoking House (La boucane), regia di Jean Gaumy (Francia)
- Sous-Marin, regia di Jean Gaumy (Francia)
- The Russian Prison: A Separate Life, regia di Gueorgui Pinkhassov (Stati Uniti)
- The Train, regia di Donovan Wylie (Regno Unito)
- Two Faces of China, regia di René Burri (Stati Uniti)
- Video Diaries: Dying for Publicity, regia di Chris Steel-Perkins (Regno Unito)
- Waiting for Madonna, regia di Peter Marlow (Stati Uniti)
- What Has Happened to the American Indians?, regia di Martine Franck (Francia)
- Where Have You Been, Jimmy Dean?, regia di Dennis Stock (Francia, Stati Uniti)
Premi
[modifica | modifica wikitesto][[File:NinaHoss.jpg|upright=1.2|thumb|Nina Hoss, migliore attrice per Yella. [[File:Flickr - Siebbi - Matt Damon, Robert de Niro, Martina Gedeck, Timothy Hutton.jpg|upright=1.3|thumb|Il cast di The Good Shepherd - L'ombra del potere, premiato per il miglior contributo artistico. [[File:ClintEastwood Berlinale.jpg|upright=1.2|thumb|Clint Eastwood, uno dei vincitori della Berlinale Kamera. [[File:Flickr - Siebbi - Bille August.jpg|upright=1.2|thumb|Il regista Bille August, vincitore del Peace Film Prize per Il colore della libertà - Goodbye Bafana. [[File:Cast of Irina Palm.jpg|upright=1.2|thumb|Il cast di Irina Palm - Il talento di una donna inglese di Sam Garbarski, premiato dai lettori della Berliner Morgenpost.
Premi della giuria internazionale
[modifica | modifica wikitesto]- Orso d'oro: Il matrimonio di Tuya di Quan'an Wang
- Orso d'argento, gran premio della giuria: El otro di Ariel Rotter
- Orso d'argento per il miglior regista: Joseph Cedar per Beaufort
- Orso d'argento per la migliore attrice: Nina Hoss per Yella di Christian Petzold
- Orso d'argento per il miglior attore: Julio Chávez per El otro di Ariel Rotter
- Orso d'argento per il miglior contributo artistico: Tutto il cast di The Good Shepherd - L'ombra del potere di Robert De Niro
- Orso d'argento per la migliore colonna sonora: David Mackenzie per l'uso della musica in Hallam Foe
- Premio Alfred Bauer: I'm a Cyborg, But That's OK di Park Chan-wook
Premi della giuria "Opera prima"
[modifica | modifica wikitesto]- Migliore opera prima: Vanaja di Rajnesh Domalpalli
Premi della giuria "Cortometraggi"
[modifica | modifica wikitesto]- Orso d'oro per il miglior cortometraggio: Contact di Hanro Smitsman
- Orso d'argento, premio della giuria: ex aequo Pick Up di Manuel Schapira e Mei di Arvin Chen
- DAAD Short Film Prize: Annem Sinema Ögreniyor di Nesimi Yetik
- Prix UIP Berlin: Rotten Apple di Ralitza Petrova
Premi onorari
[modifica | modifica wikitesto]- Orso d'oro alla carriera: Arthur Penn
- Berlinale Kamera: Clint Eastwood, Gianni Minà, Márta Mészáros, Ron Holloway, Dorothea Moritz
Premi delle giurie "Generation"
[modifica | modifica wikitesto]Kinderjury Generation Kplus
[modifica | modifica wikitesto]- Orso di cristallo: Dorm di Songyos Sugmakanan
- Menzione speciale: Mukhsin di Yasmin Ahmad
- Orso di cristallo per il miglior cortometraggio: Menged di Daniel Taye Workou
- Menzione speciale: Land gewinnen di Marc Brummund
Generation Kplus International Jury
[modifica | modifica wikitesto]- Grand Prix per il miglior lungometraggio: Menged di Daniel Taye Workou
- Menzione speciale: Dorm di Songyos Sugmakanan
- Special Prize per il miglior cortometraggio: Land gewinnen di Marc Brummund
- Menzione speciale: Drengen i kufferten di Esben Toft Jacobsen
Jugendjury Generation 14plus
[modifica | modifica wikitesto]- Orso di cristallo: Sweet Mud di Dror Shaul
- Menzione speciale: The Fall di Tarsem Singh
Premi delle giurie indipendenti
[modifica | modifica wikitesto]- Premio della giuria ecumenica
- Concorso: Il matrimonio di Tuya di Quan'an Wang
- Panorama: Getting Home di Yang Zhang
- Forum: Chris di Jan Gassmann e Christian Ziörjen - Premio FIPRESCI
- Concorso: Ho servito il re d'Inghilterra di Jiří Menzel
- Panorama: Takva: A Man's Fear of God di Özer Kiziltan
- Forum: Jagdhunde di Ann-Kristin Reyels - Guild Film Prize: Hallam Foe di David Mackenzie
- Premio CICAE Art Cinema
- Panorama: The Bubble di Eytan Fox
- Forum: Echoes of Home di Stefan Schwietert - Label Europa Cinemas: El camino de los ingleses di Antonio Banderas
- Premio Caligari: It Happened Just Before di Anja Salomonowitz
- Menzione speciale: Wolfsbergen di Nanouk Leopold
- Premio Manfred Salzgeber: The Tracey Fragments di Bruce McDonald
- Menzione speciale: Boldog új élet di Árpád Bogdán
- Peace Film Prize: Il colore della libertà - Goodbye Bafana di Bille August
- Premio NETPAC: ex aequo Tuli di Auraeus Solito e Faces of a Fig Tree di Kaori Momoi
- Amnesty International Film Award: Racconti da Stoccolma di Anders Nilsson
- Femina Film Prize: Bettina Bohler per il montaggio di Yella di Christian Petzold
- Dialogue en Perspective: Prinzessinnenbad di Bettina Blümner
- Menzione speciale: Hotel Very Welcome di Sonja Heiss
- Teddy Award
- Miglior lungometraggio: Spider Lilies di Zero Chou
- Menzione speciale: La león di Santiago Otheguy (per la fotografia)
- Miglior documentario: A Walk Into the Sea: Danny Williams and the Warhol Factory di Esther Robinson
- Special Teddy Award: Helmut Berger
- Volkswagen Audience Award: Diario di uno scandalo di Richard Eyre
- Premio Else dei lettori di Siegessäule: The Bubble di Eytan Fox
Premi del pubblico e dei lettori
[modifica | modifica wikitesto]- Panorama Audience Award: Blindsight di Lucy Walker
- Premio dei lettori della Berliner Morgenpost: Irina Palm - Il talento di una donna inglese di Sam Garbarski
- Premio dei lettori di Der Tagesspiegel: Echoes of Home di Stefan Schwietert
- ^ a b c d e f g h i j k l m n 57th Berlin International Film Festival - February 8-18, 2007, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 15 maggio 2023.
- ^ Nov 27, 2007: Berlinale 2008: Homage and Honorary Golden Bear for Francesco Rosi, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 16 marzo 2017.
- ^ Awards 2007, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 16 marzo 2017.
- ^ Jan 12, 2007: Berlinale 2007: Eat, Drink, See Movies - Celebrating Culinary Cinema, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato l'8 giugno 2017.
- ^ Dec 14, 2006: Children's and Youth Section Generation Announces First Films, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 10 giugno 2017.
- ^ Jan 10, 2007: World Premiere of La vie en rose to Open the Competition of the 57th Berlin International Film Festival, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 16 marzo 2017.
- ^ a b Nov 06, 2006: Berlinale Retrospective 2007: City Girls. Images of Women in Silent Film, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 16 marzo 2017.
- ^ Facts & Figures of the Berlinale 2007, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 5 gennaio 2020.
- ^ Jan 17, 2007: Berlinale 2007: Special events of the retrospective and homage, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 9 maggio 2017.
- ^ a b c d e Juries - 2007, su berlinale.de, www.berlinale.de. URL consultato il 23 giugno 2022.
- ^ È stato proiettato nella versione restaurata dal Museo nazionale del cinema di Torino e in quella del 1931 con un nuovo montaggio e la musica di Luigi Avitabile e José Ribas.