Riccardo Campa
Riccardo Campa is Full Professor of Sociology and Director of the History of Ideas Research Centre at Jagiellonian University in Krakow. He teaches Social and Political Philosophy, in English and Polish. He possesses two Master of Arts degrees, in Political Science and Philosophy, from the University of Bologna, a Ph.D. in Epistemology from the Nicholas Copernicus University in Torun, Poland, and a doctoral habilitation in Sociology from the Jagiellonian University in Krakow, Poland. Prior to becoming an academic, Campa was a police lieutenant with Guardia di Finanza and a Journalist for La Voce di Mantova and the newsmagazine Il Mondo. He is also chief editor of the series "Divenire. Rassegna di studi interdisciplinari sulla tecnica e il postumano", and of the academic journal "Orbis Idearum. European Journal of the History of Ideas". He served as director of Humanity Plus (2006-2008), and is Fellow of the Institute for Ethics and Emerging Technologies.
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Books by Riccardo Campa
( From IEET review: http://ieet.org/index.php/IEET/more/campamop10 )
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Il numero contiene i seguenti contributi:
Intelligenze artificiose, di Stefano Vaj;
La maschera dell’intelligenza artificiale, di Salvatore Rampone;
Il problema filosofico dell’IA forte e le prospettive future, di Domenico Dodaro;
Cervelli artificiali? di Emanuele Ratti;
Automi e lavoratori. Per una sociologia dell’intelligenza artificiale, di Riccardo Campa;
Il nostro cervello cinese, di Danilo Campanella;
Alan Turing. Uno spirito transumanista, di Domenico Dodaro;
Passato, presente e futuro dell’intelligenza artificiale, di Bruno Lenzi;
Post-embodied AI, di Ben Goertzel;
Nanotecnologia. Dalla materia alle macchine pensanti, di Ugo Spezza;
Verso l’intelligenza artificiale generale, di Gabriele Rossi;
Ich bin ein Singularitarian. Recensione di La singolarità è vicina, di Giuseppe Vatinno.
Il numero si distingue anche per le firme prestigiose che contribuiscono a questa nuova esplorazione dei legami tra la tecnica e il postumano.
La scienza e la natura, di Luciano Pellicani;
La crisi dell’umanismo, di Gianni Vattimo;
Soggettività e ontopoiesi, di Roberto Marchesini;
Oltre la specie, di Aldo Schiavone;
L’aroma del passato più prossimo. Note su tecnologia, comunicazione, politica, di Mario Pireddu;
Dipendenze transumane, di Salvatore Rampone;
Le radici pagane della rivoluzione biopolitica, di Riccardo Campa;
Il sovrumano nel transumano, di Max More;
Transumanismo ed ermetismo, di Remi Sussan;
Karl Marx, il futurologo, di Roberto Guerra;
Una rovina perpetua, di Emanuele Pilia;
L’evoluzione della Net-Sfera, di Ugo Spezza;
La tentazione a-storica. Come il cinema narra la mitologia luddita, di Francesco Boco;
Il transumanismo d’azione. Recensione di “Mutare o perire”, di Stefano Vaj.
Nella sezione Genealogia si trova un saggio del curatore Riccardo Campa (“Il superuomo del futurismo. Tra immaginario tecnologico e socialismo rivoluzionario”) che ricostruisce gli orientamenti politici del futurismo storico e stabilisce un legame genetico con il transumanesimo odierno; uno scritto di Adriano Scianca (“L’uomo moltiplicato”) che evidenzia l’anticipazione dell’idea di postumanità nel futurismo; e infine un’interessante articolo di Andrea Aguzzi sui legami genetici tra l’attuale musica elettronica ed industrial e le sperimentazioni di Balilla Pratella e Luigi Russolo nel primo Novecento (“Il linguaggio musicale futurista”). In Futurologia si trova un articolo di Francesco Boco (“Futurismo e fantascienza”) volto a sottolineare il legame tra la cultura futurista e la letteratura dell’immaginario tecnologico. Si tratta di un contributo importante, perché la critica letteraria stenta a riconoscere questo legame. Segue un saggio di futurologia retrospettiva del poeta Roberto Guerra (“Marinetti e il Duemila”) che evidenzia tutta la attualità e la dimensione profetica del pensiero del fondatore. In chiusura, come sempre, abbiamo le recensioni e gli inviti alla lettura della sezione Libreria. Qui, Mafalda Grandi (“Futurismo, politica e Politica”) esprime le sue impressioni a caldo sul libro La nostra sfida alle stelle dello storico Emilio Gentile, volto a ricostruire l’impegno e l’orientamento politico dei futuristi.
Il volume è diviso in quattro sezioni principali: Attualità, Genealogia, Futurologia, Libreria. Nella sezione ‘Attualità’ compaiono studi attinenti a problematiche metatecniche del presente. La sezione ‘Genealogia’ è invece dedicata a studi storici sui precursori delle attuali tendenze transumaniste, futuriste, prometeiche – dunque sul passato della metatecnica. Nella sezione ‘Futurologia’ trovano spazio esplorazioni ipotetiche del futuro, da parte di futurologi di professione o di scrittori di fantascienza. La sezione ‘Libreria’ è infine dedicata alle analisi critiche di libri concernenti la tecnoscienza, il postumano, il transumanesimo. Nel numero 1/2008, per la sezione ‘Attualità’ abbiamo un intervento sui fondamenti dell’etica nell’era della tecnoscienza del filosofo Alberto Masala, ricercatore della Sorbona, ed un articolo del giurista Stefano Vaj sulla riproduzione artificiale. Nella sezione intitolata ‘Genealogia’, il lettore troverà un saggio del sociologo Riccardo Campa su Leon Trotsky e la sua visione ipertecnologica del socialismo, nonché uno studio del filosofo e giornalista Adriano Scianca sulla concezione superomistica dell’operaio elaborata da Jünger. Per quanto riguarda la ‘Futurologia’, il presente volume accoglie un articolo sulla singolarità tecnologica dello scrittore Giovanni De Matteo, vincitore del Premio Urania 2006 con il romanzo Sezione Pi-Quadro. Infine, nella ‘Libreria’ del numero 1/2008, vengono valutate due opere letterarie. Il Prof. Giuseppe Marcon, ordinario di Economia all’Università Ca’ Foscari di Venezia, ci propone una dettagliata recensione del libro Etica della scienza pura di Riccardo Campa, mentre il giovane filosofo Francesco Boco si è assunto il compito di recensire l’interessante volume di Aldo Schiavone Storia e destino.
The positive school of criminal anthropology and sociology was born with the ambitious goal of discovering the scientific laws of crime and finding effective means to repress and prevent it. The exponents of the school, despite the many declarations of intent and the agreement on the methodology to follow, do not find consensus on the classifications of criminals and on the criminogenic factors. The dissent among scholars depends on the fact that criminological theories are inextricably linked to political ideologies. In particular, a conflict arises over socialismthe political philosophy on the rise in the 19th century. Is socialism, with its calls to revolt and revolution, a criminogenic factor, or is it the solution to the problem of crime? The answers to this fundamental question are diametrically opposite. In the article, the positions of Cesare Lombroso, Raffaele Garofalo, Enrico Ferri, Filippo Turati and Napoleone Colajanni will be examined and compared. Parole chiave: Scuola positiva di criminologia, socialismo, approccio antropologico, approccio sociologico, dissenso scientifico e politico.